Pubblichiamo la nota della struttura territoriale Fp Cgil VVF con la quale evidenzia all’Amministrazione le problematiche sulla gestione mensa e sul buono pasto elettronico

pubblichiamo la dichiarazione dello stato di agitazione della struttura territoriale Fp Cgil e fp Cgil VVF  in merito all’appalto mensa

“Bene l’avvio di un percorso per l’individuazione di maggiori risorse economiche che possano garantire un migliore riconoscimento del lavoro svolto dal personale del Corpo dei Vigili del Fuoco, ora acceleriamo la discussione sulla parte normativa del Contratto”. Questo in estrema sintesi il giudizio di Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf in merito all’avvio della trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro dei Vigili del Fuoco per il triennio 2019/2021.

La delegazione trattante della Funzione Pubblica, infatti, fanno sapere i sindacati, “ha annunciato l’avvio di un tavolo politico specifico tra ministri competenti, unitamente al Mef, per reperire ulteriori risorse economiche utili ad integrare le insufficienti attualmente a disposizione per il rinnovo del contratto. Così come salutiamo positivamente l’impegno a favorire l’avvio concreto della previdenza complementare per i lavoratori del Corpo”.

Registrati questi impegni, rilevano Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vv, “abbiamo sottolineato la necessità che il nuovo contratto di lavoro debba essere un unico testo comprensivo sia della parte normativa che economica del triennio di riferimento, recuperando la frammentazione normativa attuale”. Tra i temi da disciplinare, osservano i sindacati: “Un corretto sistema di relazioni sindacali, la defiscalizzazione degli straordinari, misure efficaci a tutela della salute e sicurezza, il riconoscimento delle malattie professionali, risorse per l’istituto della reperibilità e il trattamento di trasferta del personale, interventi di tutela legale e di organizzazione del lavoro, tutele previdenziali, indennità di rischio e tutele Inail. Solo alcuni dei punti della nostra proposta, in vista del prossimo incontro che sarà riconvocato appena ci saranno notizie sul recupero di risorse economiche aggiuntive”, concludono Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf.

Al Ministro Della Difesa
On. Lorenzo Guerini

Sig. Ministro,

come è noto il riconoscimento economico accordato ai lavoratori civili della Difesa e contenuto nella
legge di Bilancio 2021, è stato conseguito attraverso la rinnovata attenzione della sua conduzione
politica e la tenacia del movimento dei lavoratori rappresentato dal sindacato confederale.
Questo spartiacque ha sicuramente alimentato le speranze dei dipendenti e ne ha ravvivato la
fiducia da tempo sopita ma, a distanza di 4 mesi, è ora necessario che le norme approvate si
trasformino in provvedimenti concretamente esigibili.

Peraltro, accanto alle predette iniziative di natura economica, FP CGIL CISL FP e UIL PA ritengono
essenziale che la crisi di sistema che avvolge il Ministero della Difesa, la rilevanza economica e
sociale che gli insediamenti del Ministero della Difesa hanno nei vari territori, siano affrontati con
la medesima determinazione, la tempistica e il metodo partecipativo che ha accompagnato
l’approvazione dei 50 milioni di euro.

In particolare, le scriventi OO.SS. ritengono sia giunto il tempo non solo di declinare le
problematiche ma di dare impulso alla loro soluzione, in particolare:

1. Rendere esigibili i 50 milioni di euro della Legge di Bilancio 2021 ai lavoratori civili
E’ necessario rendere immediatamente esigibili i 50 milioni di euro approvati dalla legge di
bilancio 2021 per i lavoratori civili, superando le incertezze interpretative e le lungaggini
burocratiche, per garantire gli sviluppi economici, compresa l’attribuzione di 1 milione di
euro per i dipendenti della prima area, e l’aumento dell’indennità di amministrazione per
tutti i lavoratori.
Occorre riproporre l’impegno finalizzato ad ottenere la conferma, anche per l’anno 2022, dello
stanziamento straordinario relativo ai 21 milioni di euro destinati alla performance
organizzativa.

2. Assumere 6.000 giovani
Gli attuali dipendenti sono già adesso al di sotto delle 20.000 unità previste per il 2024.
E’ necessario rompere gli indugi, differire gli effetti della L 244/12 e varare un piano di 6.000
assunzioni da distribuire in maniera organica in tutto il paese, con l’attenzione sui territori finora
esclusi. In tale ambito si ritiene opportuno valorizzare le proposte già formulate da FP CGIL CISL
FP e UIL PA con il coinvolgimento delle ex Scuole Allievi Operai nella formazione di giovani da
inserire nel lavoro attraverso corsi/concorso.
È poi indispensabile accelerare e dare concreta attuazione ai concorsi tuttora
incomprensibilmente sospesi, inclusi quelli recentemente approvati e inseriti nella legge di
bilancio 2021, di cui a tutt’oggi non si ha notizia.

3. Recovery Plan, infrastrutture e divari territoriali
È noto come le attività oggi svolte negli stabilimenti dell’area tecnico operativa e industriale,
comprese quelle assicurate dall’Agenzia Industria Difesa, siano state negli ultimi 20 anni
costantemente compresse, sia per effetto del blocco del turn over, sia in ragione dei tagli
destinati all’ammodernamento dei mezzi e degli strumenti necessari alle officine meccaniche
degli arsenali e dei centri tecnici.
Di fatto oggi registriamo la loro sostanziale incapacità di operare al meglio delle possibilità, a
vantaggio di un sempre maggior coinvolgimento delle imprese private i cui costi a carico della
collettività si sono rivelati molto superiori.
Per questo riteniamo che il “Recovery Plan” debba costituire per l’industria della Difesa una
irrinunciabile e straordinaria opportunità di rilancio del settore. Tornare ad investire sul
lavoro pubblico per rendere efficienti e produttive le infrastrutture dello Stato, innovandone
le tecnologie e i processi di organizzazione e digitalizzazione nel rispetto della sicurezza e
dell’ambiente, significa assumere l’obiettivo di valorizzare gli asset strategici di un settore che
può favorire la ripresa dell’occupazione e contribuendo allo sviluppo economico e sociale del
paese.

4. Aree e infrastrutture della Difesa in uso ai privati
È necessario rendere concreto, formalizzandolo, l’accordo sulle assegnazioni di aree e strutture
della Difesa in uso temporaneo ai privati attraverso la partecipazione e il confronto con le
OO.SS., per favorirne l’efficacia.

5. Diritto alle informazioni, trasparenza, tabelle organiche e mobilità.
Malgrado le garanzie più volte ottenute dal vertice politico, nonostante la definizione nei
primi incontri sul CCNI “parte normativa” con la delegazione presieduta da Persociv e alla
presenza di SMD, permangono incomprensibili ostacoli a fornire tempestiva e completa
informazione sulle tabelle organiche e sulla distribuzione del personale negli enti da parte degli
SSMM.
Questa violazione degli obblighi sulla trasparenza, l’aver fornito dati insufficienti, incompleti e
comunque non veritieri, ha fatto fallire tutte le procedure sulla mobilità, di fatto mai
applicata, con pregiudizio per chi da tempo attende di potersene avvalere.
La mancanza di unicità di visione in tema di fabbisogni del personale, anche nelle sedi
periferiche, ci consegna una frammentazione disfunzionale con 8 diverse articolazioni (SMD, SMA,
SME, SMM, C.C., Segredifesa, Consiglio Superiore della Magistratura, Persociv) che hanno concorso
al fallimento della legge 244/12.
E’ dunque necessario ricondurre anche nel Ministero della Difesa l’intera gestione dei
rapporti di lavoro del personale civile, compresi gli organici, ad un unico centro di
responsabilità amministrativa da attribuire alla Direzione Generale del Personale Civile.

6. Ex militari transitati
Permane irrisolta, nonostante le proposte avanzate da FP CGIL CISL FP UIL PA, la
problematica dei colleghi transitati per motivi di salute. Non è più rinviabile favorirne il
transito volontario in tutte le pubbliche amministrazioni, curandone l’assegnazione non
lontano dalle loro residenze ed evitandone, possibilmente, l’assegnazione nell’area industriale,
stante la difficoltà allo svolgimento di mansioni tecniche per motivi di salute.
È indegno che centinaia di colleghi, anche in condizioni di salute estreme, continuino a
mendicare trasferimenti trovando soltanto porte chiuse.
Le porte chiuse non servono a loro e neppure all’A.D. che ha generato questa assurdità, che
non può essere affrontata nell’ambito dei consueti schemi.
Anche per questo è necessario riformare una tabella di equiparazione anacronistica che genera,
fra l’altro, condizioni di sotto impiego per i transitati nella terza area.

7. Polverifici e lavori insalubri
Rimangono ancora inevase le richieste avanzate dalle OO.SS. sulla definizione del tema, in attesa
dei risultati che la commissione nominata 24 mesi fa avrebbe dovuto presentare per attualizzare
le disposizioni vigenti, che risalgono a più di 100 anni. E’ necessario trovare soluzioni che non
arrechino pregiudizio ai dipendenti alle porte della pensione, a cui però viene addirittura
impedito con effetto retroattivo il diritto già maturato. In proposito, data la gravità della
situazione che coinvolge migliaia di lavoratori, occorre aprire quanto prima possibile un
apposito tavolo di confronto.

8. Organismi di Protezione Sociale
Così come ripetutamente convenuto, per superare la deriva degli Organismi di Protezione
Sociale affidati a gestioni private, è necessario modificare il Codice dell’Ordinamento
Militare ripristinando l’affidamento prioritario alle associazioni di dipendenti.
Nel sottolineare che con l’attuale vertice politico si è aperta una nuova fase nella Difesa, e che hanno
trovato risposte istanze da tempo inascoltate, è altrettanto evidente che il ruolo e la
partecipazione dei lavoratori e del sindacato confederale abbiano assunto una rilevanza strategica per il
conseguimento dei risultati ottenuti.

Tanto premesso, nella convinzione che è ora indispensabile dare continuità alle iniziative
intraprese, FP CGIL CISL FP e UIL PA chiedono apposito incontro sugli argomenti rappresentati.
Cordialmente

FP CGIL                           CISL FP                     UIL PA
Francesco Quinti        Massimo Ferri       Carmela Cilento
Roberto De Cesaris      Franco Volpi

A seguito del primo incontro con il Dipartimento Funzione Pubblica, il presidente dell’ARAN e il Dipartimento del CNVVF, in merito la contrattazione del triennio 2019 -2021, pubblichiamo il resoconto unitario Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF

TUTTI LO SANNO, TRANNE GLI UFFICI

Nei giorni scorsi l’INL ha diramato una risposta, dopo nostre insistenti richieste, relativa alla possibilità di fruire dei permessi frazionati anche mentre si è in lavoro agile. Si tratta di una nota che sta avendo risalto positivo sulla stampa specializzata e di questo non possiamo che esserne contenti, nella convinzione che il lavoro agile non dovrà essere un modo per sottrarre diritti acquisiti, ma quantomeno per esercitarli in un modo nuovo e diverso rispetto al passato.

Ciò che ci stupisce è che, nonostante vari articoli di stampa stiano riportando e commentando favorevolmente la nota 7152 del 26 aprile 2021, gli uffici del territorio non ne siano ancora ufficialmente a conoscenza.

E’ evidente che quella nota non può essere semplicemente una risposta all’organizzazione sindacale che l’ha fortemente richiesta e così chiudere la faccenda. Occorre, quindi, che le indicazioni ivi contenute siano inviate in tempi rapidissimi anche agli uffici, perché possano adeguarvisi, altrimenti l’effetto sarà il solito: il caos sui territori, per cui ognuno deciderà di fare come crede.

Cosa si aspetta?

Roma, 4 maggio 2021

Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano

🔴 Contratto dei Vigili del Fuoco, al via la trattativa per il rinnovo!
🎙 Clicca qui per ascoltare il nostro intervento, le nostre rivendicazioni sul piano economico e normativo, al tavolo di confronto.

 

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione per la procedura di selezione del personale per il XXIX corso per Sommozzatori

REGOLAMENTO PRESTITI: A QUANDO LA NUOVA DISCIPLINA SUL PIANO DI AMMORTAMENTO?

Un anno fa di questi tempi, era il 31 marzo 2020, le scriventi organizzazioni sindacali sottoscrivevano con l’Amministrazione un accordo sulla disciplina dei prestiti al personale ex art. 59 del Dpr n.509/1979, il cui contenuto fu successivamente trasfuso nella determinazione n.55/2020 dell’Organo munito dei poteri del CdA, ossia l’attuale Presidente.

Allora evidenziammo, lo avevamo già fatto nel febbraio 2020 in occasione di uno degli ultimi incontri in presenza fisica in epoca pre-pandemica, la necessità che il nuovo Regolamento per la concessione dei prestiti al personale, al di là della previsione di una riduzione per fasce dei tassi di interesse applicati dall’Amministrazione, sul capitale erogato, contemplasse un allungamento del piano di ammortamento la cui estensione avrebbe prodotto riflessi sul capitale mutuabile. Considerata l’esigenza, un anno fa, di chiudere in tempi brevi l’accordo, sia sul versante dei mutui edilizi sia su quello dei prestiti, nel verbale di intesa sottoscritto fu inserito un impegno programmatico con il quale le parti convennero di rivedersi agli esiti della verifica tecnica da parte dell’Amministrazione “…per addivenire all’estensione del numero di rate di ammortamento dei prestiti da 120 a 180”.

Ebbene nell’arco di questi mesi, anche grazie alle nostre continue sollecitazioni (vedi nostro comunicato del 5 novembre 2020) abbiamo appreso che la Tecnostruttura si è confrontata al suo interno, ma ad oggi noi, al di là di rassicurazioni verbali ricevute nel corso dei “confronti” sviluppatisi al Tavolo sindacale nazionale, non abbiamo avuto ancora un riscontro formale rispetto a quell’impegno programmatico.

Siamo consapevoli che gli argomenti su cui confrontarci con l’Amministrazione sono stati e sono molteplici, interlocuzione sulla sperimentazione del reassessment del modello di servizio, sistema di misurazione e valutazione della performance, piano organizzativo del lavoro agile, contratto integrativo del personale dei vari profili solo per citarne alcuni, ma a questo punto chiediamo che ci sia una convocazione specifica, dedicata al tema, per dare attuazione ad un impegno che, altrimenti, rischia di rimanere solo sulla carta alimentando tra i colleghi un inevitabile senso di frustrazione.

Roma, 04 maggio 2021

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

UIL PA
Sergio Cervo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

Pubblichiamo lo stato di agitazione della struttura regionale Fp Cgil VVF in merito la gestione e i fondi destinati per gli automezzi e la poco chiara gestione sull’appalto mensa

Pubblichiamo la nota del Consiglio Regionale Ligure, dove chiede nel rispetto delle donne e degli uomini che quotidianamente prestano il loro servizio al Corpo  e allo stesso tempo alla Comunità che venga risolto l’annoso problema sulla gestione e l’ organizzazione dell’ appalto mensa per i Vigili del Fuoco

Alla Ministra della Giustizia –
Dott.ssa Marta Cartabia

e per conoscenza

Al Ministro per la Pubblica Amministrazione –
Dott. Renato Brunetta

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze –
Dott. Daniele Franco

Gentile Ministra,
con la presente Le chiediamo voler favorire l’avvio formale delle procedure negoziali relative alla
definizione del primo contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale della Dirigenza
Penitenziaria ai sensi del Decreto Legislativo 15 febbraio 2006 n. 63, articoli 20 e seguenti.
Le lavoratrici e i lavoratori Dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria attendono ormai da
sedici anni il loro primo contratto collettivo nazionale di lavoro, ancorché di diritto pubblico, per
vedere finalmente riconosciuto il giusto trattamento giuridico ed economico così come la legge
prevede, in linea e coerente con la funzione dirigenziale che le è propria.
A tal fine, nei mesi scorsi abbiamo incontrato più volte i rappresentanti dell’amministrazione
ottenendo rassicurazioni circa l’apertura formale delle procedure negoziali, stante lo sblocco della
contrattazione collettiva per la stagione 2016-2018 e, ora, con l’avvio della stagione dei rinnovi
contrattuali 2019-2021, per tutte le componenti del lavoro pubblico nell’ambito del sistema
penitenziario italiano.
Ci vediamo costretti però a chiedere il Suo favorevole intervento, di concerto con i Suoi
Colleghi Ministri, cui la presente è indirizzata per conoscenza, alla luce dell’avvio, nei giorni scorsi,
delle sole procedure negoziali per la polizia penitenziaria e la sua dirigenza da parte del
Dipartimento della Funzione Pubblica e avendo verificato che alcuna convocazione è ancora stata
annunciata per la Dirigenza Penitenziaria.
Certi del favorevole accoglimento, onde evitare il permanere di un non più sopportabile
inadempimento, si coglie l’occasione per porre distinti saluti.

Per la FP CGIL
Dirigenza Penitenziaria
Carla Ciavarella

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