Al Ministero dell’Economia e delle Finanze
Capo Dipartimento DAG
DIRETTORE GENERALE
D.ssa Valeria VACCARO
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze
Capo Dipartimento DF
DIRETTORE GENERALE
D.ssa Fabrizia LAPECORELLA
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze
Capo Dipartimento RGS
DIRETTORE
Dott. Biagio MAZZOTTA
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze
Capo Dipartimento
DIRETTORE
Dott. Alessandro RIVERA
E, p.c. Al Ministero dell’Economia e delle Finanze
DAG – Ufficio Relazioni Sindacali
DIRIGENTE
Dott. Ernesto PERNA
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze
Direzione Giustizia Tributaria
DIRETTORE
Dott. Fiorenzo SIRIANNI
Oggetto: Dotazioni informatiche MEF – Lavoro Agile
La FP CGIL ha condotto un sondaggio aperto destinato ai lavoratori MEF su scala nazionale, relativamente alla fornitura da parte dell’Amministrazione di strumentazione idonea al lavoro agile.
I dati a nostra disposizione mostrano che ad oggi il 43% dei lavoratori non ha ancora ricevuto la strumentazione informatica necessaria a svolgere le proprie mansioni da remoto. I ritardi nella distribuzione si concentrano nel Dipartimento finanze, sedi centrale e periferiche (CTT), negli UCB e nelle RTS. L’11.8% dei lavoratori non ha ricevuto strumenti anche a fronte di esplicita richiesta ai superiori, ricevendo in alcuni casi risposte che rinviano a fine 2021 la prospettiva di ricevere qualsiasi dotazione.
D’altro canto, i lavoratori che hanno ricevuto la strumentazione necessaria (all’incirca il 57%) dichiarano
di aver avuto accesso alla fornitura attraverso le procedure più disparate: ad alcuni è stato fornito un portatile su iniziativa del proprio superiore gerarchico, mentre ad altri è stata concessa la strumentazione dopo specifica richiesta, talvolta da rivolgersi al proprio dirigente e talvolta al Direttore generale.
Si chiede pertanto all’Amministrazione, stante il recente stanziamento di fondi emergenziali e l’acquisto
da parte del MEF di computer e accessori per la connettività, di rendere noti ai diversi Dipartimenti i criteri e i metodi di distribuzione degli stessi e di procedere ad una copertura omogenea e tempestiva di tutti i lavoratori.
Dando atto all’Amministrazione di una azione puntuale nei confronti di buona parte dei lavoratori, è di
tutta evidenza infatti che non rendere universalmente disponibili le strumentazioni tecnologiche configura una possibile discriminazione per una parte consistente dei dipendenti, sia in termini di maggiore usura delle proprie strumentazioni, sia in quanto violazione del diritto ad un trattamento omogeneo all’interno della stessa Amministrazione.
Si segnala inoltre che l’indagine ha rilevato da parte dei lavoratori forte attenzione ad aspetti critici del
lavoro agile emergenziale: scarsa sicurezza dovuta alla scadente ergonomia delle postazioni di lavoro; poca versatilità degli applicativi per il lavoro in remoto, a scapito dell’operatività; mancato rispetto del diritto alla disconnessione; richiesta di ristoro economico per consumi elettrici, carta, stampante; richiesta di percepire i buoni pasto in lavoro agile come riconosciuto in altre Amministrazioni pubbliche.
FP CGIL Nazionale
Daniele Gamberini
“Serve un new deal per la salute fondato su quattro cardini: un nuovo modello organizzativo incentrato sulla presa in carico delle persone nell’arco della loro vita; il lavoro da ricomporre e valorizzare, attraverso il rinnovo dei contratti, e da incrementare con un piano straordinario di assunzioni; un nuovo patto istituzionale fra Stato e Regioni finalizzato ad una reale universalità del diritto alla salute; un piano pluriennale trasparente di investimenti mirati anche all’innovazione, tecnologica, di processo e clinica”. È in estrema sintesi la proposta della Fp Cgil per un piano di riforma del Servizio socio sanitario nazionale, che il sindacato rilancia oggi in occasione della Giornata mondiale della Salute.
Azioni da mettere in campo, spiega il sindacato, “e che nascono dall’esperienza di gestione della pandemia e delle risorse previste per la Sanità del Recovery Fund, in vista del Global Health Summit 2021 che si terrà a Roma il 21 maggio, centrato sulle sfide da affrontare legate all’emergenza sanitaria che la pandemia da Covid-19 ha fatto esplodere”. Tre gli obiettivi della proposta di riforma della Fp Cgil: “Rendere esigibile il diritto alla salute delle persone in ogni fase della propria vita; valorizzare il lavoro di tutte e tutti coloro, operatori e operatrici, che rendono questo materialmente possibile; rendere il Servizio socio-sanitario nazionale davvero pubblico e universale”. Obiettivi da perseguire e raggiungere per ridisegnare il nostro sistema sanitario in una cornice più ampia di welfare dei diritti universali: “Abbiamo proposte, che partono dalla centralità della persona e del territorio, valorizzando il lavoro, che vogliamo discutere con tutti i soggetti in campo per non sprecare un’occasione irripetibile: riformare il servizio socio sanitario nazionale”, conclude la Fp Cgil.
Al Capo di Gabinetto
del Ministro della Giustizia
dott. R. Piccirillo
Al Capo Dipartimento DAP
dott. B. Petralia
Al Direttore Generale Personale DAP
Dott. M. Parisi
Al Capo Dipartimento DGMC
dott.ssa G. Tuccillo
Al Direttore Generale personale DGMC
Dott. G. Cacciapuoti
Oggetto: misure urgenti di contrasto del “Covid-19”
In data 16 marzo 2021 FP CGIL, CISL FP e UIL PA avevano chiesto a codeste amministrazioni di
diramare stringenti ed efficaci disposizioni ai responsabili di ciascuna articolazione territoriale
dell’Amministrazione posta nelle c.d. zone rosse, in modo da garantire la corretta applicazione del regime di lavoro agile e consentire la presenza in servizio del personale esclusivamente per le attività indifferibili, come previsto all’art. 48 del DPCM 2 marzo 2021.
Purtroppo, malgrado nella stessa lettera fosse stato lamentato che gli uffici e gli istituti sparsi sul territorio nazionale stavano applicando poco o affatto la norma sopra richiamata, codeste amministrazioni non hanno assunto alcuna iniziativa e le conseguenze di tale scelta sono oggi sotto gli occhi di tutti.
A distanza di oltre 20 giorni da quella data continuano ad arrivare molteplici segnalazioni di lavoratori
delle funzioni centrali a cui negli istituti viene concesso al massimo un giorno a settimana in lavoro agile e per quattro giorni sono obbligati a lavorare in presenza, mentre negli uffici dell’esecuzione penale esterna ci si ostina ad imporre servizi in presenza anche nella giornata del sabato e la concessione del lavoro agile varia da un territorio all’altro.
Considerato che il numero dei contagi e soprattutto dei decessi causati dall’epidemia non tende a
diminuire, la scelta operata da codeste amministrazioni non è comprensibile e, soprattutto, non è più
tollerabile. Per tale motivo si chiede di emanare immediatamente disposizioni precise e stringenti sul rispetto delle norme in vigore a tutti gli istituti e uffici distribuiti sul territorio nazionale.
Distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Prestini Marra Amoroso
Risoluzione presentata ed approvata al Comitato Esecutivo EPSU del 7 e 8 aprile 2021 –
[ IT – EN – ES – FR ]
Per una UE che difenda il pubblico a favore dei cittadini presentata da CCOO FSC, CCOO Sanidad, UGT FeSP, CGT Santé, CGT des Services Publics, Sek, FPCGIL, Cisl FP, UIL FPL, UilPA.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) costituisce una grande sfida per l’intera Europa. Per la prima volta dopo molto tempo, a causa di una pandemia che ha sconvolto il mondo intero, l’Unione Europea, con il varo delle risorse del Recovery Fund, si è riscoperta Comunità per far fronte alla più grave crisi degli ultimi 100 anni. In questo quadro si richiede all’Europa ed alla politica europea la necessaria attenzione ad un progetto di ricostruzione sociale ed economica segnato da una visione ad ampio spettro, improntata al futuro e a maggiore equità, innovazione, alla riconversione delle attività produttive con un forte investimento nella ricerca, nella digitalizzazione e nella innovazione organizzativa dell’attività delle amministrazioni pubbliche, nonché nella ricostruzione di un sistema sociosanitario pubblico universale più vicino ai cittadini. La crisi ha messo in evidenza tante dimensioni della disuguaglianza che creano disvalore e devono essere superate. In particolare non va dimenticato che in questa crisi il conto più salato, non solo sociale ma anche economico, lo hanno pagato le donne, che tra l’altro rappresentano il 76% delle persone impiegate complessivamente nel settore sanitario, uno dei più esposti al Covid-19. Inoltre, le donne sono sovra rappresentate nei servizi essenziali rimasti aperti durante la pandemia, che vanno dalla vendita all’assistenza all’infanzia. (Nell’UE, le donne rappresentano l’82% di tutte le persone addette alle casse e il 95% delle persone impiegate nei lavori domestici e assistenziali). Le donne predominano anche nel lavoro non in presenza. L’impatto del Covid-19 sulle donne è netto e prende la stessa direzione in tutto il mondo. Va evitato che a un anno dalla diffusione dell’epidemia di coronavirus questa ricaduta sociale ed economica possa innescare impatti a lungo termine sull’uguaglianza di genere. La pandemia ha reso evidente ciò che fino a ieri era solo denuncia: se non si investe nel sistema pubblico società ed economia sono più esposte al rischio. Cambiare passo significa valutare non solo quanto si spende per il sistema dei servizi pubblici ma anche la qualità della spesa e come vengono fatti gli investimenti, superando definitivamente la stagione dei tagli lineari e dell’austerità,considerando il servizio pubblico come in grado di creare Valore economico e sociale. Per questo bisogna investire sulla modernizzazione e sulla formazione professionale per creare amministrazioni pubbliche che possano rispondere alla domanda degli utenti mettendo le lavoratrici ed i lavoratori nelle condizioni di lavorare in sicurezza, stabilità e di benessere organizzativo. Se il servizio pubblico verrà valorizzato come elemento su cui si fonda la cittadinanza attraverso la garanzia di diritti universali e si procederà a investimenti su occupazione e risorse si potrà realizzare quel necessario cambiamento nei servizi pubblici che renderà ilpubblico leva produttiva ed efficace nella soddisfazione dei bisogni di comunità, potenziando le reti territoriali dei servizi per una maggiore coesione ed efficacia sociale. Il Recovery Fund rappresenta perciò una grande occasione per rilanciare e modernizzare il pubblico, con attenzione alla parità di genere, e renderlo all’altezza delle sfide facendone lo strumento principale per contrastare gli effetti della crisi economica, sociale, sanitaria ed ecologica e le disuguaglianze sociali ed economiche. Per questi motivi riteniamo, per riaffermare i valori fondanti ed universali dell’Unione, che le risorse del Recovery Fund in UE debbano garantire investimenti sostanziosi per rendere esigibili i diritti garantiti dal servizio pubblico. Per fare questo bisogna modernizzare le pubbliche amministrazioni e renderle al passo con i tempi, con un processo di digitalizzazione ma anche una grande campagna di assunzioni anche attraverso il sostegno all’occupazione giovanile e di stabilizzazione del precariato che recuperi la mancanza di personale, che garantisca lavoro stabile, e non più precario, che possa garantire l’efficienza del servizio in tutti i settori e rendendo il pubblico attrattivo per l’assunzione di nuove leve. La Pandemia ha messo in luce molte carenze: a partire dalla medicina territoriale,che va ricostruita per dare risposte immediate ai bisogni sanitari dei cittadini; i servizi locali che offrono una rete di assistenza sul territorio e che devono essere implementati in questo momento di grave crisi in cui la povertà ha toccato molte cittadine e cittadini europei; vanno implementate le amministrazioni centrali con un processo di trasformazione che porti alla modernizzazione dei sistemi. Il Recovery Fund è una grande occasione per investire sul pubblico e garantire servizi migliori ai cittadini ma la pandemia deve lasciare un forte insegnamento che l’UE non deve più dimenticare. Non si può tornare indietro, l’UE dell’austerity e del fiscal compact non può più tornare, le sofferenze e le battaglie in prima linea di tutti i lavoratori pubblici europei devono farci ricordare che le persone vengono prima dei bilanci e dei profitti e che l’UE non si basa sull’equilibrio finanziario ma sulla Carta dei Diritti Fondamentali. Nella prossima ripresa, che tutti auspichiamo rapida, con una campagna vaccinale universale, che superi le divisioni tra Stati e che blocchi una volta e per tutte la pandemia, come rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori dobbiamo batterci perché tutte le persone, i cittadini, le lavoratrici e i lavoratori, le comunità e il nostro pianeta abbiano la priorità sui profitti di pochi.
E’ sulle spalle dei cittadini e dei lavoratori il peso di un anno di pandemia, che è ancora in corso e mette a dura prova il nostro servizio sanitario nazionale. Per accelerare la via d’uscita dalla pandemia è necessario che tutti abbiano accesso ad un vaccino sicuro ed efficace, perché il diritto alla cura non ha prezzo ed è irrinunciabile. Per questi motivi vi invitiamo a firmare questa iniziativa dei cittadini europei che si propone di fare in modo che la Commissione europea faccia tutto quanto in suo potere per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale, accessibile gratuitamente a tutti e tutte. Potete trovare maggiori dettagli sugli obiettivi della petizione al seguente link https://europa.eu/citizens-initiative/initiatives/details/2020/000005_it
Oggi, 7 aprile insieme ad EPSU, lanciamo l’adesione della FPCGIL alla campagna in contemporanea con il Comitato Esecutivo EPSU. Vi chiediamo di firmare per l’iniziativa al link https://eci.ec.europa.eu/015/public/#/screen/home e seguire la nostra campagna sulle pagine social Twitter e Facebook
APPROVATO IL POLAR: PIANO ORGANIZZATIVO LAVORO RIGIDO
Il Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA) deliberato dal Consiglio di Amministrazione dell’Istituto nell’ambito del Piano della Performance 2021 dimostra di non recepire le principali richieste avanzate da parte sindacale, finendo per cadere in una serie di incoerenze tra gli obiettivi che fissa e le indicazioni operative che delinea, tanto da rischiare di compromettere la sua stessa efficacia. Per onestà e coerenza, forse sarebbe stato meglio ribattezzarlo Piano Organizzativo del Lavoro Rigido (POLAR).
Anzitutto, ricordiamo quali sono le nostre principali richieste relative al lavoro agile, alcune delle quali avrebbero potuto trovare accoglimento nel POLA, mentre altre devono essere oggetto di contrattazione con l’Amministrazione:
● estensione, da 8 ad almeno 12, dei giorni di lavoro agile su base mensile, con possibilità di ulteriori deroghe per casistiche specifiche;
● eliminazione della discrezionalità della dirigenza nell’individuazione del personale;
● ampliamento delle attività lavorabili da remoto, con impegno vincolante dell’Amministrazione a digitalizzare tutti gli adempimenti ed informatizzare tutte le attività di tutti i processi lavorativi;
● previsione della consecutività dei giorni di lavoro agile, così come contemplato già oggi da un messaggio Hermes del 14/09/2020 che concerne la fase emergenziale;
● riconoscimento del buono pasto;
● riconoscimento di ristoro/rimborso forfettario per le spese a carico del lavoratore (linea internet, energia elettrica ecce ecc);
● previsione di forme di co-working.
Si tratta di richieste il cui obiettivo è dispiegare tutto il potenziale del lavoro agile, in modo tale da assicurare sia al lavoratore che all’utente il massimo beneficio possibile derivante da un’organizzazione più snella del lavoro.
Ebbene, nessuna di queste proposte è stata accolta dall’Amministrazione, né sono stati assunti impegni per definire le nostre richieste in un apposito accordo.
Nel rivendicare tutte le richieste esposte, ribadiamo anche la necessità del riconoscimento di tutti i diritti riconosciuti da disposizione di legge o dal CCNL per chi svolge la prestazione lavorativa da remoto, in quanto il lavoro agile è solo una modalità organizzativa di svolgimento dell’attività lavorativa che si affianca alla presenza fisica nelle sedi.
Con la delibera del Piano è arrivato anche il momento di chiudere definitivamente tutte le pendenze in merito alle assegnazioni temporanee, sia per quelle giacenti da mesi senza provvedimento sia per quelle prossime alle relative scadenze: anche in questo caso, il tempo dell’attesa è giunto al termine, in quanto esiste il giusto equilibrio, come ha dimostrato inconfutabilmente questa pandemia, per conciliare le esigenze funzionali delle sedi e le esigenze personali/familiari del dipendente.
Roma, 07 aprile 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo
Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola
Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF di proposta in merito l’assegnazione temporanea art 42
Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF, in merito la richiesta del bando di concorso interno per il ruolo di Capo Squadra e Ispettore per il settore specialista.
Roma, 6 aprile 2021
Alla Presidente di AIOP
Dott.ssa Barbara Cittadini
Via Lucrezio Caro, 67
00193
Al Presidente di ARIS
Padre Virginio Bebber
Largo Sanità Militare, 60
00184
E p.c.
Al Ministro della Salute
On. Roberto Speranza
Al Presidente della Conferenza delle
Regioni e delle province autonome di
Trento e Bolzano
Dott. Stefano Bonaccini
Oggetto: Sollecito incontro apertura trattativa CCNL RSA
Egregi Presidenti,
nonostante le diverse sollecitazioni, sia scritte che verbali, che vi abbiamo inviato in questi 9 mesi, in merito all’impegno che vi eravate assunti di procedere, in tempi rapidi, all’ apertura della trattativa per la definizione del CCNL RSA, ad oggi dobbiamo registrare una totale assenza di comunicazioni da parte vostra.
La nostra azione, tesa a sostenere gli affidamenti che erano intercorsi, non è mai mancata; questo sia nella fase di confronto con il Ministero della Salute e con la Conferenza delle Regioni, che ha portato alla modifica della norma del DL 95/2012 che aveva imposto la riduzione del budget 2011 del 2%, sia nella sollecitazione affinché tutte le Regioni ottemperino adottando le delibere necessarie alla copertura dei costi contrattuali del CCNL Sanità Privata dello scorso 8.10.2020.
Molto personale che opera nelle RSA, ormai stanco e demotivato dal mancato riconoscimento della propria professionalità, a cui si cerca maldestramente di porre rimedio con erogazioni unilaterali, sta facendo altre scelte professionali.
Non può più essere ulteriormente procrastinata la definizione, anche per questo personale, di un contratto che li qualifichi e riconosca diritti e professionalità.
Siamo pertanto a chiederVi di calendarizzare, entro il mese di aprile una data per riprendere il confronto.
Distinti saluti.
FP CGIL CISL FP UIL FPL
Serena Sorrentino Maurizio Petriccioli Michelangelo Librandi
Roma, 6 aprile 2021
Al Ministro della Salute
On. Roberto Speranza
Al Presidente della Conferenza delle Regioni
e delle provincie autonome di Trento e Bolzano
Dott. Stefano Bonaccini
Oggetto: sollecito incontro per applicazione ccnl Aiop–Aris e rinnovo CCNL RSA
Gentilissimi,
lo scorso 11 marzo vi abbiamo rappresentato la difficoltà che stiamo riscontrando, a distanza di 6 mesi dalla sottoscrizione definitiva, avvenuta l’8 ottobre 2020, nell’applicazione del CCNL Sanità Privata Aiop – Aris.
Difficoltà dovuta principalmente al mancato rispetto, da parte della maggioranza delle Regioni, all’adozione o revisione delle delibere necessarie a garantire la copertura economica in ordine gli impegni assunti.
Parallelamente ad oggi nessun riscontro è giunto dalle associazioni datoriali Aiop ed Aris in merito all’avvio del contronto per la definizione del Ccnl dei dipendenti che operano nelle RSA, questo nonostante i diversi solleciti ed in spregio degli impegni assunti all’atto della sottoscrizione della preintesa del Ccnl Sanità Privata.
Il personale che opera nel mondo della sanità privata e delle RSA oggi aspira legittimamente ad una piena applicazione del contratto rinnovato da un lato e alla definizione di un nuovo contratto dall’altro, considerato che, in particolare il personale che opera nelle RSA, non ha visto riconosciuto alcun incremento contrattuale da oltre 15 anni.
A fronte di una situazione che diventa ogni giorno più difficile e delicata, confidando in un celere riscontro alla presente, si porgono distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL FPL
Serena Sorrentino Maurizio Petriccioli Michelangelo Librandi
Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VV, Fns Cisl e Uil Pa VVF con la quale è evidenziato il mancato rispetto degli accordi con le Organizzazioni Sindacali in merito trasferimenti interni
Pubblichiamo la nota delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito alle segnalazioni di mancato pagamento degli straordinari, riguardo gli anni precedenti il 2019.