Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma

Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

E, p.c. Al Vice Capo DAP
dott. Roberto TARTAGLIA
Roma

Oggetto: bozza P.C.D. sulla mobilità interna del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria. OSSERVAZIONI FP CGIL

Egregio Direttore Generale,
in riferimento al prossimo incontro calendarizzato con le Parti Sociali, rispetto alla materia
indicata in oggetto, questo Coordinamento Nazionale ritiene doveroso ed opportuno evidenziarLe alcune giuste e partecipate osservazioni che pervengono anche dal personale interessato.
Nella fattispecie, sarebbe necessario rivisitare l’articolo 9 comma 1 (servizio prestato in sedi disagiate), dell’impianto de quo, con valutazione di incremento punteggio per tutti quegli Istituti non ubicati sulla terraferma, in considerazione del cospicuo disagio geografico,
organizzativo e logistico che inevitabilmente interessa i lavoratori e le lavoratrici, specie nella stagione invernale, pur apprezzabilmente tenendo conto della già differenziazione che utilmente definisce l’Istituto di Gorgona.
Fiducioso in un Suo sensibile interessamento che vorrà accordare alla presente, si inviano distinti saluti.

Coordinatore Nazionale FP CGIL
Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

Il Rimpallo

Dal mese di settembre 2020, in piena pandemia, a tutti i dipendenti dell’Inps, impegnati nel lavoro agile, forma definibile più come home-working che smart-working considerate le modalità “forzate” di applicazione del lavoro agile in assenza, per espressa previsione legislativa, di un accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro, non è stata riconosciuta la maturazione del buono pasto. Tutto ciò avviene anche per le iniziative del Collegio dei Sindaci, senza che vi sia un’indicazione vincolante da parte del Ministero della Funzione Pubblica.
La Legge di Bilancio 2021, Legge n.178/2020, art.1, comma 870, invece, ha previsto che i risparmi derivanti dalla mancata fruizione dei buoni pasto e dal mancato utilizzo degli straordinari possano essere restituiti al personale sotto forma di finanziamento dei trattamenti economici accessori o degli istituti del welfare integrativo.
Ebbene il Collegio dei Sindaci nell’ultima seduta non ha certificato l’ammontare degli importi oggetto del risparmio conseguito, per un piccolo errore nel calcolo ( invece che far correggere la relazione hanno preferito respingerla per farsela ripresentare), tutto ciò sempre a danno dei lavoratori che hanno sostenuto e continuano incessantemente a sostenere il Paese.
Per ultimo interviene l’Avvocatura Generale dello Stato, che precisa nella nota del 12.03.2021 che “per le peculiarità del relativo regime, il lavoro agile nel corrente periodo di emergenza sanitaria assume caratteri di ordinarietà … tali da legittimare il buono
pasto”. In pratica quello che le scriventi OO.SS. sostengono da sempre.
A questo punto chiediamo all’Amministrazione di erogare i buoni pasto da settembre 2020 e fino alla fine della pandemia. In merito all’utilizzo dei risparmi di spesa previsti dalla Legge di Bilancio 2021, ricordiamo, senza tema di esser smentiti, che il valore dei buoni pasto non è soggetto a prelievo Irpef: lo sottolineiamo qualora l’amministrazione optasse per altra soluzione, una soluzione certo non pro-lavoratori.

SMETTIAMOLA CON IL RIMPALLO.

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

UIL PA
Sergio Cervo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

Pubblichiamo l’ipotesi di accordo  sulla distribuzione del Fondo Risorse Decentrate anno 2020  e gli allegati con tutti gli istituti previsti.
L’ipotesi che ora sarà inviata agli organi di controllo per le normali verifiche e poi tornerà per la sottoscrizione,  dovrà concludersi, come sempre entro e non oltre il 31 dicembre 2021, contiene l’intesa programmatica che consentirà gli sviluppi economici all’interno delle aree con decorrenza 1° gennaio 2021 per 4.863 unità di personale.
Pertanto sarà possibile prevedere un nuovo passaggio di progressioni economiche, percorso avviato nel 2018, quarta fase di progressione economica consecutiva.
Con questi numeri, ottenuti a seguito di una contrattazione che ci ha permesso risorse aggiuntive da destinare a tale scopo, possiamo mettere a bando un numero di progressioni che raggiunge la totalità dei lavoratori, e garantirà una ulteriore progressione, oltre a quella già avuta nel triennio.
Ricapitolando le progressioni negli anni:
Anno 2018      5700
Anno 2019      4290
Anno 2020      4890
Anno 2021      4863

Un impegno sindacale preso e raggiunto !!

Adelaide Benvenuto

Fp Cgil Ministero Interno

Pubblichiamo la nota unitaria delle organizzazioni Sindacali Nazionale Fp cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF, in merito alla richiesta di attivazione da parte dell’Amministrazione sulla mancata applicazione dell’indennità di volo art. 59 e maggiorazione di volo art. 20 DPR 1092/73 del personale aeronavigante VVF in quiescenza.

Vaccinazioni vanno a rilento, serve cambio di passo

Aumentano i contagi da Covid-19 tra gli agenti di Polizia Penitenziaria mentre vanno a rilento le vaccinazioni. A denunciarlo è la Fp Cgil, che osserva: “Come se non bastasse la grave carenza in organico, a rendere ancor più gravoso il lavoro del Poliziotto Penitenziario arriva la notizia che i contagi da Covid-19 tra il personale aumentano e di conseguenza aumenta ulteriormente il carico di lavoro. Due settimane fa erano 655 i poliziotti contagiati, oggi sono 780 e purtroppo si registrano anche alcuni decessi”.

“Non vogliamo creare allarmismi – aggiunge la Fp Cgil – ma se oltre a questi dati, già sufficientemente preoccupanti, consideriamo che la vaccinazione del personale delle carceri, che ricordiamo doveva essere una priorità, procede a rilento rispetto a quella di altre Forze di Polizia, la nostra preoccupazione cresce. Sono, infatti, solo 12.267 su 36.653 i poliziotti penitenziari vaccinati ad oggi, molti dei quali solo con la prima dose. Se si considera che una settimana fa erano 10.205, si capisce che la campagna vaccinale procede a rilento anche nelle carceri, dove il pericolo di contagio è più elevato ”.

Nel dettaglio, fa sapere il sindacato, “solo in alcune regioni, come Lombardia, Sicilia e Abruzzo, si sta vaccinando con un minimo di costanza, per il resto del paese la strada è ancora lunga e soprattutto in salita. Unica notizia positiva è che, dopo le nostre ripetute richieste, la ministra della Giustizia Cartabia ha convocato i sindacati della Polizia Penitenziaria per mercoledì 31 marzo. Indicheremo alla ministra quali sono le priorità da affrontare con urgenza, con la speranza di poter registrare un cambio di passo da parte del Governo sull’emergenza carcere”, conclude la Fp Cgil.

Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF a seguito della nota della Direzione centrale per le Risorse Umane 16556 del 24-03-2021 sulla mobilità del personale del ruolo Vigile del Fuoco

Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF nella quale si ribadisce la necessità di un incontro con il Dipartimento in merito la formazione del personale Capo Squadra e in ingresso in merito le direttive impartite dal D.Lgs.n.127 del 06 ottobre 2018

Distacchi e Lavoro Agile prove miopi di futuro organizzativo

Nella riunione di mercoledì 24 marzo, l’Agenzia ha calendarizzato due distinte questioni: la stabilizzazione dei distacchi tra regioni ed il piano organizzativo di lavoro agile. I contenuti delle proposte hanno chiarito quali idee ci siano nella nostra dirigenza per il futuro di questo ente, un futuro che non ci appare roseo.

Stabilizzazione del personale in distacco presso uffici di regioni diverse da quella di organica appartenenza

L’Amministrazione ha presentato una bozza di accordo che prevede, per il personale dell’Agenzia titolare di contratto di lavoro a tempo indeterminato attualmente in posizione di distacco a qualsiasi titolo in uffici di regioni diverse da quella di organica appartenenza, su richiesta, la stabilizzazione del distacco stesso a condizione di avere, senza soluzione di continuità, una decorrenza iniziale antecedente al 1° aprile 2018.
Alla presentazione della proposta al Tavolo negoziale di individuare una durata inferiore rispetto alla prassi di stabilizzare solo i distacchi di durata almeno triennale l’Amministrazione ha sospeso la trattazione del tema per riflettere e valutare se accogliere o meno detta proposta sindacale.
Come FP CGIL, non siamo aprioristicamente contrari a ridurre il periodo di distacco rispetto al triennio ma, in riunione, oltre a rappresentare lo sconcerto per la necessità di sospenderne la trattazione, abbiamo rappresentato che la stabilizzazione dei distacchi è solo “la coda” del più ampio problema afferente il riconoscimento del diritto “di cura e assistenza” da parte dell’Agenzia.
Rileviamo l’assenza della condivisione di criteri per riconoscere il diritto al distacco ai lavoratori in condizioni personali e familiari meritevoli di tutela (pensiamo ad es. ai casi di vigenza della L. 104/92 od ai lavoratori genitori di figli minori e a distanza), le cui richieste spesso giacciono mesi e mesi nella mani dell’Amministrazione che, in totale discrezionalità (assenza di regole certe, appunto), spesso non fornisce nemmeno riscontro.
E’ necessario garantire a tutti pari opportunità e per farlo occorrono criteri condivisi con chi rappresenta i lavoratori al fine di evitare trattamenti che, anche solo lontanamente, possano essere percepiti come “referenziali”, a tutela dell’onestà dei colleghi e delle Strutture dell’Agenzia che istruiscono le pratiche.

–  Il POLA dell’Agenzia delle entrate

Il giudizio che esprimiamo in merito al documento presentato dall’Agenzia è estremamente negativo
sia riguardo ai contenuti che rispetto al metodo utilizzato: apparentemente rispondente alle
indicazioni normative, nei fatti, consolida l’approccio di rovesciamento in capo ai lavoratori di
specifici oneri comprimendo, al tempo stesso, diritti e tutele.
Chiariamo subito che si tratta di un documento organizzativo dell’Agenzia e non è oggetto di
contrattazione per esplicita previsione normativa. È un atto dell’amministrazione, peraltro tardivo
visto che andava presentato entro fine gennaio e ci viene presentato oggi sotto forma di bozza. La
cosa sarebbe pure giustificabile se dietro tale documento ci fosse stata un’elaborazione attenta e sistematica nel definire un modello di integrazione e valorizzazione del lavoro agile inteso come strumento capace di conciliare le esigenze di cura e bilanciamento dei tempi vita lavoro dei lavoratori con le esigenze di miglioramento dell’organizzazione dei servizi di funzione a beneficio dell’intera comunità, che era poi lo scopo con cui tale documento avrebbe dovuto essere redatto. L’Agenzia ha
invece, e coerentemente con quanto mal fatto nel corso del periodo emergenziale, redatto un documento organizzativo che vede nel lavoro agile lo strumento utile per ridurre costi e presenza sul territorio, aumentando al contempo lo sfruttamento dei lavoratori.
Il Piano Organizzativo presentato dall’Agenzia risulta carente sotto troppi profili e non fornisce risposte ai problemi che nei mesi passati abbiamo più volte evidenziato; non fornisce date certe in merito alla dotazione degli strumenti informatici (mentre continuiamo ad usare quelli personali), non contiene criteri sulla quantificazione dei carichi di lavoro individuali (aspetto che incide sulla valutazione personale dell’attività svolta in lavoro agile e quindi sulla valutazione della performance), non si cura adeguatamente di garantire la sicurezza del lavoro da remoto (anche posturale, data la totale assenza di supporto materiale da parte dell’Agenzia), ma chiede responsabilità, autonomia e risultati, lasciando che oltre il periodo emergenziale resti vigente l’accordo del 17 settembre 2020.
Conferma quindi la compressione dei diritti iniziata nel 2020 chiedendo ai lavoratori di farsi carico di tutte le carenze infrastrutturali e organizzative necessarie ad attuare servizi telematici all’utenza (“Call Back”, “Sportello virtuale”…) tanto cari all’Agenzia ma per i quali si sottrae al confronto da mesi.
Si conferma, attraverso il documento presentato, la fondatezza della preoccupazione che a partire dal 2020 la FP CGIL ha espresso nei Tavoli sindacali ad ogni livello: un piano di dismissione di Uffici, di allontanamento dai contribuenti, dai territori, il tutto per realizzare importanti risparmi. Tra chiusure di strutture, scaricamento di costi organizzativi sui dipendenti, aumenti di produttività illimitati, non c’è dubbio che il lavoro agile così inteso piaccia alla dirigenza dell’Agenzia. Peccato che il senso di tutto questo cambiamento avrebbe dovuto essere un altro, un nuovo patto tra organizzazione e dipendenti, una nuova struttura più vicina all’utenza e con servizi di qualità migliore, un’agenzia capace di presidiare il territorio per svolgere una vera lotta all’evasione fiscale, ma tutto questo comporta una visione, una capacità, una responsabilità di cui l’Agenzia, la sua dirigenza oggi non è semplicemente capace. A tutto questo noi ci opporremo e non solo a tutela dei lavoratori, ma a tutela dell’interesse collettivo. Il cambiamento che richiede questo momento storico è molto più profondo e impone una progettualità ben più complessa di un po’ di discrezionalità in più per qualche dirigente territoriale e di qualche consistente risparmio in termini di costi, ma valorizzazione delle professionalità interne, rimodulazione della qualità dei servizi, trasformazione del concetto di funzione amministrativa.

Ci sembra una battaglia che valga la pena fare.

29 marzo 2021                                                                FP CGIL Agenzia delle entrate

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali regionale Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF e Confsal VVF, inviata alle Istituzione in merito alla carenza del personale.

Pubblichiamo il bollettino della Direzione per l’Amministrazione Generale con il quale ha pubblicato il bollettino  del decreto con cui è stato bandito il concorso interno, per titoli e superamento di un successivo corso di formazione professionale, per la copertura di n. 574 posti complessivi per l’accesso alla qualifica di Capo Squadra, decorrenza 1 gennaio 2020

Pubblichiamo la nota delle strutture Nazionale Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF con la quale si evidenzia la necessità del potenziamento del dispositivo di soccorso con l’ attivazione del secondo reparto volo della Regione Sicilia presso Boccadifalco, nel rispetto della cittadinanza e del personale del CNVVF

PRODUTTIVITA’ 2020: URGE TAVOLO DI CONFRONTO!

Nella riunione di ieri dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OPI), l’Amministrazione ha confermato, dalla disamina dei dati consuntivi relativi ai risultati consolidati del 2020, che non tutte le sedi dell’Istituto raggiungono il parametro massimo per la liquidazione dell’incentivo ordinario (6 sedi non a 110) e di quello speciale (3 sedi non a 100). Le scriventi OO.SS. hanno sottolineato come l’anno 2020 vada considerato quale anno assolutamente straordinario per l’Istituto, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19, che ha rivoluzionato il modo di lavorare della totalità delle sedi.
L’introduzione repentina del lavoro agile, con tutte le iniziali ricadute negative riscontrate nella riconversione organizzativa del lavoro, l’inserimento di nuove attività istituzionali a seguito delle prestazioni emergenziali previste per sostenere cittadini e imprese, l’eccezionale carico di lavoro che ha investito tutte le sedi, in particolare nell’area degli ammortizzatori sociali e in quella informatica, solo per fare una ridotta sintesi degli effetti della crisi pandemica sull’attività di lavoro, avrebbero dovuto conseguentemente trovare un giusto adeguamento del sistema di rilevazione e misurazione della produttività rispetto al contesto così rapidamente cambiato. Evidentemente i correttivi utilizzati per neutralizzare le cadute organizzative e i bonus usati per aumentare ilpunteggio delle sedi “carenti” non sono adeguati per garantire quello che è sotto gli occhi di tutti e che è stato chiaramente espresso dal Presidente e dal Direttore Generale solo pochi giorni fa: il pieno riconoscimento per tutti i dipendenti dell’Istituto dell’eccezionale impegno e dedizione al lavoro dimostrato nello scorso anno, confermando l’INPS come punto di riferimento essenziale per fronteggiare dal punto di vista economico la crisi che ha investito il Paese. Non è accettabile sentirsi dire che i lavoratori di alcune sedi non avranno la liquidazione intera delle quote incentivanti perché, dai freddi calcoli
che derivano dagli algoritmi previsti per la misurazione della produttività, gli obiettivi raggiunti non sono quelli attesi. Ci vuole un’assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione per andare oltre i numeri e dare a tutti i lavoratori quello che
hanno “strameritato” sul campo! E’ necessario allora un confronto in sede di tavolo nazionale sindacale su questo argomento prima che quei numeri possano essere formalizzati e cristallizzati nella Relazione sulla performance 2020!

Roma, 28 marzo 2021

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

UIL PA
Sergio Cervo

CONFSAL/UNSA
Catia Pini
Piergiuseppe Ciaraldi

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