Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF nella quale si ribadisce la necessità di un incontro con il Dipartimento in merito la formazione del personale Capo Squadra e in ingresso in merito le direttive impartite dal D.Lgs.n.127 del 06 ottobre 2018
Distacchi e Lavoro Agile prove miopi di futuro organizzativo
Nella riunione di mercoledì 24 marzo, l’Agenzia ha calendarizzato due distinte questioni: la stabilizzazione dei distacchi tra regioni ed il piano organizzativo di lavoro agile. I contenuti delle proposte hanno chiarito quali idee ci siano nella nostra dirigenza per il futuro di questo ente, un futuro che non ci appare roseo.
– Stabilizzazione del personale in distacco presso uffici di regioni diverse da quella di organica appartenenza
L’Amministrazione ha presentato una bozza di accordo che prevede, per il personale dell’Agenzia titolare di contratto di lavoro a tempo indeterminato attualmente in posizione di distacco a qualsiasi titolo in uffici di regioni diverse da quella di organica appartenenza, su richiesta, la stabilizzazione del distacco stesso a condizione di avere, senza soluzione di continuità, una decorrenza iniziale antecedente al 1° aprile 2018.
Alla presentazione della proposta al Tavolo negoziale di individuare una durata inferiore rispetto alla prassi di stabilizzare solo i distacchi di durata almeno triennale l’Amministrazione ha sospeso la trattazione del tema per riflettere e valutare se accogliere o meno detta proposta sindacale.
Come FP CGIL, non siamo aprioristicamente contrari a ridurre il periodo di distacco rispetto al triennio ma, in riunione, oltre a rappresentare lo sconcerto per la necessità di sospenderne la trattazione, abbiamo rappresentato che la stabilizzazione dei distacchi è solo “la coda” del più ampio problema afferente il riconoscimento del diritto “di cura e assistenza” da parte dell’Agenzia.
Rileviamo l’assenza della condivisione di criteri per riconoscere il diritto al distacco ai lavoratori in condizioni personali e familiari meritevoli di tutela (pensiamo ad es. ai casi di vigenza della L. 104/92 od ai lavoratori genitori di figli minori e a distanza), le cui richieste spesso giacciono mesi e mesi nella mani dell’Amministrazione che, in totale discrezionalità (assenza di regole certe, appunto), spesso non fornisce nemmeno riscontro.
E’ necessario garantire a tutti pari opportunità e per farlo occorrono criteri condivisi con chi rappresenta i lavoratori al fine di evitare trattamenti che, anche solo lontanamente, possano essere percepiti come “referenziali”, a tutela dell’onestà dei colleghi e delle Strutture dell’Agenzia che istruiscono le pratiche.
– Il POLA dell’Agenzia delle entrate
Il giudizio che esprimiamo in merito al documento presentato dall’Agenzia è estremamente negativo
sia riguardo ai contenuti che rispetto al metodo utilizzato: apparentemente rispondente alle
indicazioni normative, nei fatti, consolida l’approccio di rovesciamento in capo ai lavoratori di
specifici oneri comprimendo, al tempo stesso, diritti e tutele.
Chiariamo subito che si tratta di un documento organizzativo dell’Agenzia e non è oggetto di
contrattazione per esplicita previsione normativa. È un atto dell’amministrazione, peraltro tardivo
visto che andava presentato entro fine gennaio e ci viene presentato oggi sotto forma di bozza. La
cosa sarebbe pure giustificabile se dietro tale documento ci fosse stata un’elaborazione attenta e sistematica nel definire un modello di integrazione e valorizzazione del lavoro agile inteso come strumento capace di conciliare le esigenze di cura e bilanciamento dei tempi vita lavoro dei lavoratori con le esigenze di miglioramento dell’organizzazione dei servizi di funzione a beneficio dell’intera comunità, che era poi lo scopo con cui tale documento avrebbe dovuto essere redatto. L’Agenzia ha
invece, e coerentemente con quanto mal fatto nel corso del periodo emergenziale, redatto un documento organizzativo che vede nel lavoro agile lo strumento utile per ridurre costi e presenza sul territorio, aumentando al contempo lo sfruttamento dei lavoratori.
Il Piano Organizzativo presentato dall’Agenzia risulta carente sotto troppi profili e non fornisce risposte ai problemi che nei mesi passati abbiamo più volte evidenziato; non fornisce date certe in merito alla dotazione degli strumenti informatici (mentre continuiamo ad usare quelli personali), non contiene criteri sulla quantificazione dei carichi di lavoro individuali (aspetto che incide sulla valutazione personale dell’attività svolta in lavoro agile e quindi sulla valutazione della performance), non si cura adeguatamente di garantire la sicurezza del lavoro da remoto (anche posturale, data la totale assenza di supporto materiale da parte dell’Agenzia), ma chiede responsabilità, autonomia e risultati, lasciando che oltre il periodo emergenziale resti vigente l’accordo del 17 settembre 2020.
Conferma quindi la compressione dei diritti iniziata nel 2020 chiedendo ai lavoratori di farsi carico di tutte le carenze infrastrutturali e organizzative necessarie ad attuare servizi telematici all’utenza (“Call Back”, “Sportello virtuale”…) tanto cari all’Agenzia ma per i quali si sottrae al confronto da mesi.
Si conferma, attraverso il documento presentato, la fondatezza della preoccupazione che a partire dal 2020 la FP CGIL ha espresso nei Tavoli sindacali ad ogni livello: un piano di dismissione di Uffici, di allontanamento dai contribuenti, dai territori, il tutto per realizzare importanti risparmi. Tra chiusure di strutture, scaricamento di costi organizzativi sui dipendenti, aumenti di produttività illimitati, non c’è dubbio che il lavoro agile così inteso piaccia alla dirigenza dell’Agenzia. Peccato che il senso di tutto questo cambiamento avrebbe dovuto essere un altro, un nuovo patto tra organizzazione e dipendenti, una nuova struttura più vicina all’utenza e con servizi di qualità migliore, un’agenzia capace di presidiare il territorio per svolgere una vera lotta all’evasione fiscale, ma tutto questo comporta una visione, una capacità, una responsabilità di cui l’Agenzia, la sua dirigenza oggi non è semplicemente capace. A tutto questo noi ci opporremo e non solo a tutela dei lavoratori, ma a tutela dell’interesse collettivo. Il cambiamento che richiede questo momento storico è molto più profondo e impone una progettualità ben più complessa di un po’ di discrezionalità in più per qualche dirigente territoriale e di qualche consistente risparmio in termini di costi, ma valorizzazione delle professionalità interne, rimodulazione della qualità dei servizi, trasformazione del concetto di funzione amministrativa.
Ci sembra una battaglia che valga la pena fare.
29 marzo 2021 FP CGIL Agenzia delle entrate
Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali regionale Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF e Confsal VVF, inviata alle Istituzione in merito alla carenza del personale.
Pubblichiamo il bollettino della Direzione per l’Amministrazione Generale con il quale ha pubblicato il bollettino del decreto con cui è stato bandito il concorso interno, per titoli e superamento di un successivo corso di formazione professionale, per la copertura di n. 574 posti complessivi per l’accesso alla qualifica di Capo Squadra, decorrenza 1 gennaio 2020
Pubblichiamo la nota delle strutture Nazionale Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF con la quale si evidenzia la necessità del potenziamento del dispositivo di soccorso con l’ attivazione del secondo reparto volo della Regione Sicilia presso Boccadifalco, nel rispetto della cittadinanza e del personale del CNVVF
PRODUTTIVITA’ 2020: URGE TAVOLO DI CONFRONTO!
Nella riunione di ieri dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OPI), l’Amministrazione ha confermato, dalla disamina dei dati consuntivi relativi ai risultati consolidati del 2020, che non tutte le sedi dell’Istituto raggiungono il parametro massimo per la liquidazione dell’incentivo ordinario (6 sedi non a 110) e di quello speciale (3 sedi non a 100). Le scriventi OO.SS. hanno sottolineato come l’anno 2020 vada considerato quale anno assolutamente straordinario per l’Istituto, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19, che ha rivoluzionato il modo di lavorare della totalità delle sedi.
L’introduzione repentina del lavoro agile, con tutte le iniziali ricadute negative riscontrate nella riconversione organizzativa del lavoro, l’inserimento di nuove attività istituzionali a seguito delle prestazioni emergenziali previste per sostenere cittadini e imprese, l’eccezionale carico di lavoro che ha investito tutte le sedi, in particolare nell’area degli ammortizzatori sociali e in quella informatica, solo per fare una ridotta sintesi degli effetti della crisi pandemica sull’attività di lavoro, avrebbero dovuto conseguentemente trovare un giusto adeguamento del sistema di rilevazione e misurazione della produttività rispetto al contesto così rapidamente cambiato. Evidentemente i correttivi utilizzati per neutralizzare le cadute organizzative e i bonus usati per aumentare ilpunteggio delle sedi “carenti” non sono adeguati per garantire quello che è sotto gli occhi di tutti e che è stato chiaramente espresso dal Presidente e dal Direttore Generale solo pochi giorni fa: il pieno riconoscimento per tutti i dipendenti dell’Istituto dell’eccezionale impegno e dedizione al lavoro dimostrato nello scorso anno, confermando l’INPS come punto di riferimento essenziale per fronteggiare dal punto di vista economico la crisi che ha investito il Paese. Non è accettabile sentirsi dire che i lavoratori di alcune sedi non avranno la liquidazione intera delle quote incentivanti perché, dai freddi calcoli
che derivano dagli algoritmi previsti per la misurazione della produttività, gli obiettivi raggiunti non sono quelli attesi. Ci vuole un’assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione per andare oltre i numeri e dare a tutti i lavoratori quello che
hanno “strameritato” sul campo! E’ necessario allora un confronto in sede di tavolo nazionale sindacale su questo argomento prima che quei numeri possano essere formalizzati e cristallizzati nella Relazione sulla performance 2020!
Roma, 28 marzo 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Catia Pini
Piergiuseppe Ciaraldi
Incontro tra sindacati dei Vigili del Fuoco e Partito Democratico. Mauro Giulianella (Fp Cgil Vvf), Massimo Vespia (Fns Cisl) e Franco Giancarlo (Confsal Vvf) hanno visto ieri al Nazareno il responsabile della sicurezza e del soccorso del Pd, Enrico Borghi, “chiedendo unitariamente e con determinazione al rappresentante del Partito Democratico un vero cambio di passo”.
Per i tre dirigenti sindacali, “occorre dare seguito al patto sottoscritto lo scorso 10 marzo, sensibilizzando il ministro dell’interno Luciana Lamorgese, e riconsegnare al sindacato il ruolo di rappresentanza che gli spetta, rilanciando le corrette relazioni sindacali. Esiste il bisogno di ripartire con il dialogo, rilanciare la contrattazione e rispondere adeguatamente e prontamente alle tante aspettative del personale del Corpo: economiche, normative e previdenziali, a partire proprio dal decreto sulle Posizioni organizzative a causa del quale è stato dichiarato uno stato di agitazione nazionale”.
“Servono proposte innovative e di prospettiva per il comparto dei Vigili del Fuoco: è necessario inaugurare una stagione nuova di vero confronto e di ascolto con le parti sociali, avviando tra l’altro, una rinnovata sinergia tra il dipartimento della Protezione civile e il corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, quale componente fondamentale del Sistema nazionale di Protezione civile”, concludono Giulianella, Vespia e Giancarlo.
Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF, in merito la carenza di organici riguardo le sedi di nuova istituzione
La Direzione Centrale per la Formazione comunica che il Tavolo Tecnico per la Formazione è rinviato al 14 Aprile per sopraggiunti impegni del Direttore
Pubblichiamo la Circolare 12 emanata dalla Opera Nazionale Assistenza in merito la comunicazione riguardo il contributo relativo all’emergenza sanitaria in atto.
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Logistico Strumentale in merito agli aggiornamenti al sistema SIPEC in riferimento all’emergenza epidemiologica in atto