Pubblichiamo la bozza di decreto riguardo l’assegnazione del personale per esigenze di servizio (Art 42)
Pubblichiamo le indicazioni sulla redazione dei servizi di colonna mobile regionale in applicazione della Circolare EM 1/2020, inviate dalla Direzione centrale per l’Emergenza, il Soccorso tecnico e l’Antincendio Boschivo .
Pubblichiamo la bozza della Direzione centrale per l’Emergenza, il Soccorso tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito la Circolare operativa settore Cinofilo, a seguito della sperimentazione
A seguito del perdurare dell’emergenza sanitaria, l’Amministrazione ha ribadito alle direzioni /Comandi la necessità di un’ attenzione e di un’ organizzazione al contrasto del virus
Pubblichiamo la nota della Direzione centrale per le Risorse Umane con la quale ribadisce quanto previsto dal Decreto L egge 13 marzo 2021, n. 30. in merito ai congedi per genitori e bonus baby sitting, durante l’emergenza sanitaria in atto
Partire male significherebbe un ulteriore arretramento delle condizioni lavorative del personale del Corpo.
Le divisione che si verrebbero a creare con l’organizzazione imposta dall’Amministrazione, le c.d. Posizioni Organizzative, tra coloro i quali svolgono attività di soccorso Vigili, Capo squadra, Capo reparto e Ispettori e il personale direttivo e dirigente sono inaccettabili. Inoltre non ci sono certezze in termini di mobilità e di riconoscimenti economici.
Siamo stanchi di subire le forzature dell’Amministrazione, il D.Lgs. 217/05 è stato scritto male e modificato peggio dal 127/18. In attesa della nuova legge delega, seve immediatamente intervenire con la modifica degli articoli più importanti migliorando le attuali condizioni del personale, riconoscendo a tutto il personale le legittime progressioni in carriera e rispondendo concretamente anche alle aspettative economiche.
NE PARLEREMO CON I MINISTRI COMPETENTI.
PER QUESTO ABBIAMO DECISO DI DICHIARARE LO STATO DI AGITAZIONE DELLA CATEGORIA
Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma
Alla Direttrice dell’Ufficio VI – Concorsi
Dott.ssa Sabrina Carracoi
Roma
E, p.c.
Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma
Oggetto: mobilità 2019. Trasferimenti personale di Polizia Penitenziaria
Egregio Direttore Generale,
in considerazione di quanto in oggetto, la FP CGIL evidenzia che, nei relativi provvedimenti di assegnazione degli appartenenti al ruolo Agenti/Assistenti vi è personale che è
debitamente transitato nel ruolo Sovrintendenti, specie rispetto all’ultimo corso di formazione.
La surriferita situazione, inevitabilmente, degna di essere attenzionata immediatamente
dalla S.V. in ordine all’emanazione di decreti del relativo neo-ruolo di appartenenza così
da definire opportunamente la quaestio sia per una questione giuridica che per gli assetti
organizzativi degli Istituti interessati.
L’occasione è gradita per inviarLe distinti saluti.
Coordinatore Nazionale FP CGIL
Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI
Al via lo stato di agitazione nazionale dei Vigili del Fuoco. A proclamarlo sono Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf nel puntare il dito contro i vertici del Corpo che, sostengono, sul decreto interministeriale che disciplina le posizioni organizzative da conferire al personale del corpo, “non ha colto le legittime osservazioni da noi presentate, a seguito delle ripetute richieste di intervento ricevute dai lavoratori direttivi e dirigenti”. I sindacati affermano che i vertici del corpo avessero “una già predeterminata e unilaterale volontà di chiudere aprioristicamente ogni margine di confronto con i sindacati, vittime a nostro parere di un processo prestabilito che manifesterà tutta la sua precarietà, irresponsabilità e inapplicabilità nel corso della fase negoziale del rinnovo del Contratto 2019/2021 dove contrasteremo con fermezza e a suon di maggioranza il decreto”.
Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf, anche alla luce della sottoscrizione del recente “Patto per l’innovazione del Lavoro Pubblico e la Coesione Sociale”, chiedono di “bloccare temporaneamente l’iter amministrativo avviato dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco dello schema di decreto, in attesa di poter apportare le giuste integrazioni al testo, così da renderlo realmente funzionale ai compiti e alle funzioni attribuite al Corpo Nazionale e confacente alle esigenze economiche del personale interessato, alle quali le Organizzazioni sindacali dovranno necessariamente rispondere attraverso il rinnovo del Contratto collettivo nazionale”. I sindacati sottolineano ancora una volta, infine, “un preoccupante e precario stato delle relazioni sindacali” e per l’insieme di tutte queste ragioni dichiarano lo stato di agitazione sindacale nazionale della categoria.
Prof.ssa Marta Cartabia
Ministra della Giustizia Via Arenula
Roma
Illustre Professoressa Marta Cartabia,
Le porgiamo il benvenuto nel nuovo prestigioso incarico che è chiamata a ricoprire, in un momento
di particolare difficoltà e delicatezza nella storia Paese, al quale è richiesto uno straordinario sforzo
progettuale, nell’ottica del Piano Next Generation EU.
La invitiamo, pertanto, a considerare le questioni che di seguito Le segnaliamo riguardo agli uffici
NEP, piuttosto che come un semplice cahier de doleance, come un nostro contributo a questo grande
sforzo collettivo, con l’auspicio che si possa finalmente dare soluzione, in un rinnovato clima di
riforme e di ripartenza, ai grandi problemi e ai ritardi strutturali di cui soffre la nostra Italia.
Per quanto riguarda l’UNEP, in realtà, il lavoro di progettazione del futuro sarebbe assai agevole:
basterebbe applicare riforme e innovazioni già progettate e mai attuate, che disegnano strumenti più
avanzati in ambito europeo relativi alla gestione dei servizi e all’erogazione degli stessi
Riportiamo di seguito i casi più emblematici delle inadempienze del Ministero della Giustizia e di
riforme dimenticate, vere cattedrali nel deserto in ambito normativo: una situazione a questo punto
non più tollerabile.
Processo Civile Telematico – PCT
Gli Uffici NEP (come i Giudici di Pace) non sono ancora parte del Processo Civile Telematico – PCT,
entrato a regime nel lontano 2014, ma – pertanto – ancora di fatto monco.
Ciò impedisce ad avvocati, professionisti, magistrati, cancellieri, pubbliche amministrazioni, cittadini
e imprese di interagire con l’UNEP, non consentendo di:
• consultare i registri e il fascicolo;
• depositare gli atti in formato elettronico;
• ricevere le comunicazioni e le notificazioni elettroniche;
• effettuare on-line il pagamento dei diritti dovuti.
Il PCT rappresenta una risorsa strategica e di avanguardia per la giustizia italiana, e per il
collegamento con i sistemi di altri Stati membri attraverso la piattaforma e-CODEX, con la quale gli
UNEP dovranno necessariamente interagire con l’entrata in vigore il prossimo 1° luglio 2022 del
Regolamento Europeo 2020/1784 sulla notificazione e comunicazione negli Stati membri degli atti
giudiziari ed extragiudiziali in materia civile o commerciale, processo nel quale l’UNEP gioca un
ruolo fondamentale.
L’infrastruttura evoluta GSU (per la Gestione dei Servizi UNEP), ovvero il software su cui si
appoggiano tutti i servizi, è ancora assente in circa 45 uffici che rappresentano un terzo degli UNEP. Essa dovrebbe trovare armonico inserimento nel PCT attraverso il cosiddetto “Progetto Tablet”
(GSU-WEB, di cui si parla dal 2016), con il quale l’utenza (uffici giudiziari e privati) dovrebbe
interloquire per via telematica con gli UNEP. È appena il caso di osservare che la tempestiva
applicazione di questi strumenti, consentendo l’interazione da remoto, avrebbe permesso di affrontare
in maniera assai più adeguata anche l’emergenza sanitaria in corso.
Ricerca con modalità telematiche dei beni del debitore (art. 492 bis c.p.c.)
Introdotta nel lontanissimo 2005 con la modifica dell’art. 492 e riformata nel 2014 con il nuovo art.
492 bis, attende da 16 anni una concreta applicazione. La ricerca telematica dei beni del debitore
rappresenta un potente strumento per dare efficacia all’azione esecutiva e di recupero del credito
condotta dall’ufficiale giudiziario, attività oggi espletata con modalità obsolete e strumenti non
adeguati al mondo del XXI secolo. La concreta applicazione dell’art. 492 bis ridurrebbe drasticamente
i tempi del recupero dei crediti, incrementando l’efficacia dell’azione esecutiva con enormi ricadute
sull’economia reale del nostro Paese: è evidente la minore attrattività per gli investimenti in un paese
in cui il recupero del credito risulta farraginoso e inefficiente. Anche su questo tema il Ministero della
Giustizia si è dimostrato distratto, reticente e anche sordo alle proteste dei lavoratori, giunte fino allo
sciopero.
Notifiche telematiche ex art. 149 bis
La notificazione ex art. 149 bis cpc (notifiche a mezzo PEC da parte dell’ufficiale giudiziario)
introdotta nel 2010, rappresenta un altro esempio di riforma epocale e all’avanguardia nel panorama
europeo. Si tratta di uno strumento all’avanguardia nel contesto Europeo, che fa bella mostra di sé
sul codice di procedura civile senza trovare una pratica applicazione da ben 11 anni.
Il Ministero della Giustizia è totalmente inadempiente nel predisporre un piano per la concreta
applicazione di questa importante previsione normativa, che ad oggi resta disapplicata nella totalità
degli UNEP.
Ricomposizione in area terza delle figure professionali dell’Ufficiale Giudiziario e del
Funzionario UNEP ex art. 21 quater L. 132/2015
Nell’ottica della rivisitazione della professionalità dell’ufficiale giudiziario imposta dalle innovazioni
tecnologiche (quali la notifica on line e la ricerca telematica dei beni da pignorare) e dalla
digitalizzazione dei processi, civile e penale, la legge 132/2015 aveva previsto l’unificazione, in area
terza, delle figure dell’ufficiale giudiziario e del funzionario UNEP attraverso la procedura del corsoconcorso siccome disciplinata dal CCNI 5.4.2000. Orbene, ad oltre tre anni dalla conclusione della
procedura, nonostante la sussistenza di tutti i presupposti richiesti dalla legge (il finanziamento
dell’inquadramento per tutti i lavoratori interessati, la sussistenza di posti disponibile nella figura del
Funzionario UNEP, la programmazione di assunzioni mediante concorso pubblico per tale figura
professionale) il Ministero non ha proceduto ad operare lo scorrimento integrale della graduatoria
degli idonei sebbene tale adempimento fosse stato garantito per il 30 giugno 2019 da un accordo che,
siglato dal Ministro in carica con le organizzazioni sindacali il 26 aprile 2017, successivamente è
stato recepito in un Decreto Ministeriale.
Conclusioni
Non Le sfuggirà che dagli esempi fatti appare evidente quanto siano inutili nuove riforme, quando
non si riesca o non si voglia applicare concretamente la normativa vigente. In merito alle criticità su
riportate ci aspettiamo un impegno da parte Sua nella loro risoluzione, ribadendo con forza l’esigenza
di un cambio di rotta nella gestione dei servizi UNEP. Abbiamo fiducia che Lei signora Ministra, possa cogliere l’opportunità irripetibile di riformare profondamente la giustizia civile quale motore
di sviluppo economico e di coesione sociale: in questo avrebbe da parte nostra pieno sostegno e
convinta collaborazione. Le rimettiamo assieme alla presente anche un progetto organico di revisione
della professionalità dell’ufficiale giudiziario redatto dalle scriventi organizzazioni sindacali.
Rinnovandole gli auguri di buon lavoro le porgiamo i nostri migliori saluti.
Roma, 17 marzo 2021
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo Marra Amoroso
Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF con la quale si chiede che prima dell’emanazione del prossimo bando di concorso per il passaggio a
Capo Squadra 01.01.2020, si effettui l’assegnazione definitiva del personale avente titolo al trasferimento e, successivamente, disponga una nuova circolare per la mobilità
ordinaria che tenga conto di tutte le carenze organiche nel ruolo dei Capo Squadra e dei Capo Reparto
Sessione di Negoziazione per Accordo Quadro su Digitalizzaizone in ambito del Dialogo Sociale Europeo
Si è tenuta il 15 marzo una sessione per la negoziazione dell’accordo quadro sulla digitalizzazione nell’ambito del Comitato Di Dialogo Sociale Europeo nelle Ammnistrazioni centrali. Il confronto è stato preceduto da una riunione interna del gruppo Tuned che ha avuto lo scopo di indicare molti punti di approfondimento rispetto alla bozza di lavoro che ci era stata consegnata dalla nostra controparte (Eupae) nella prima riunione sul tema.
L’analisi si è incentrata sulle modalità e caratteristiche del telelavoro in rapporto alla regolamentazione di alcuni diritti fondamentali per i lavoratori e per quel che riguarda le caratteristiche della prestazione lavorativa.
I concetti affrontati sono i seguenti:
la volontarietà dell’adesione al telelavoro. La salvaguardia di questo principio comporta una valutazione su:
definizione di eventuali limiti nel ricorso al telelavoro. Ovvero se è immaginabile una prestazione esclusivamente in modalità remotizzata o alternata a giorni di presenza in ufficio e, in tal caso, come regolamentare l’alternanza;
quali effetti produce sulle politiche logistiche dell’amministrazione – riduzione di spazi uffici? In che misura?
definizione degli effetti costi-benefici rispetto al risparmio che deriva da una prestazione remotizzata. Ovvero come prevedere forme di rimborso per gli oneri domestici sopportati dai lavoratori a fronte degli oggettivi risparmi che lo smart working produce nei bilanci dell’amministrazione
rischio isolamento sociale – come ridurlo
rischio burn out – sovraccarico montante lavorativo, come evitarlo
gestione degli orari di lavoro e diritto alla disconnessione. È utile inserire la possibilità di lavoro straordinario nell’accordo? (noi pensiamo di sì, purché regolamentata in rapporto alle specifiche attività, ad esempio assistenza informatica, assistenza all’udienza, ovvero prestazioni di durata variabile che richiedono la presenza fissa e costante di operatori remotizzate. Nonché imprevedibili necessità legate a scadenze non programmate, etc)
parità di trattamento – principio di non discriminazione nell’accesso ai benefici contrattuali
diritto alla formazione continua ed alla riqualificazione professionale
modalità di regolazione dei conflitti insorgenti nella prestazione remotizzata. (Procedure di conciliazione e arbitrato?)
definizione ambiti di responsabilità in materia di tutela della salute e sicurezza (quali garanzie in ambito domestico e quali responsabilità datoriali)
Sicurezza dei dati sensibili e tutela della privacy
È il secondo macrotema trattato e riguarda anch’esso importanti aspetti su cui è fondamentale definire una regolazione. Questo implica una valutazione su:
quantità e qualità degli investimenti tecnologici attuati per definire il livello essenziale di infrastrutturazione organizzativa;
garanzia delle tutela della sicurezza nella trasmissione dei flussi di dati sensibili
controllo dell’attività produttiva, ovvero in che modo la remotizzazione può intervenire con forme di controllo sui lavoratori e quale livello di garanzia offre al riguardo il sistema software utilizzato (su questo punto si è concordato di chiedere un approfondimento tramite una consultazione con esperti informatici);
Relazioni con il pubblico. Necessità di garantire il diritto di accesso dei cittadini ai servizi PA e suo adeguamento nel contesto smart
Tutela della privacy e diritto alla disconnessione
Il confronto proseguirà il mese prossimo e ancora restano da trattare argomenti molto importanti che riguardano le modalità di fruizione dei diritti contrattuali, l’articolazione del dialogo sociale nel contesto organizzativo specifico e le prerogative conseguenti.
Vi terremo aggironati sugli sviluppi
Caludio Meloni
membro del Comitato Nea per la FPCGIL
Agenzia del demanio
Direttore Generale
Cons. Antonio Agostini
dg.direzionegenerale@agenziademanio.it
Agenzia del demanio
Direzione risorse Umane e Organizzazione
Direttrice Centrale
Dott.ssa Maria Antonietta Brizzo
dg.risorse@agenziademanio.it
Agenzia del demanio
Direzione risorse Umane e Organizzazione
U.O. Normativa Relazioni Sindacali
Dott. Valter Gennaro
dg.normativarelazionisindacali@agenziademanio.it
Oggetto: Lavoro da remoto e riconoscimento del buono pasto. Un contributo.
A più riprese, nel corso dei percorsi relazionali avviati presso l’Agenzia, è stato fatto riferimento alla possibilità che al Personale in “remoto” a partire dal mese di marzo dello scorso anno
come modalità organizzativa per contenere il rischio contagio da COVID-19 venga riconosciuto il
buono pasto.
Sul punto, come FP CGIL, abbiamo sostenuto fin dal principio la tesi secondo la quale avendo adottato nelle giornate di lavoro da remoto (generalizzato a favore di tutto il personale) un orario di lavoro rigido e in sostanziale aderenza alla previsione contrattuale (a differenza dell’ampia fascia oraria 8.00 – 19.00 prevista nell’accordo del lavoro agile precedentemente in vigore, all’interno
della quale il lavoratore assicurava in autonomia la prestazione lavorativa di 7 ore e 12’), con ampie fasce di contattabilità del Personale per consentire le comunicazioni interne e con la previsione di dovere recuperare eventuali deficit orari mediante giustificativi, escludendo il recuperi in giornata fuori dalle fasce di flessibilità contrattualmente previste, il buono pasto andasse riconosciuto ed erogato.
Rilevammo, inoltre, che stante il contesto normativo generale che ha influenzato le decisioni organizzative adottate dall’Agenzia – remotizzazione dei processi sostanzialmente adottata come modalità ordinaria per esigere la prestazione di lavoro – e in un secondo momento, i risultati che andavano a consolidarsi, non rilevasse, ai fini della corresponsione del ticket sostitutivo del servizio mensa, il luogo presso il quale la prestazione di lavoro avvenisse.
Tale contributo, condiviso dalla FP CGIL nel corso delle relazioni sindacali in Agenzia, elaborato tenendo conto del contesto e delle scelte organizzative adottate a partire dal 2020, trova oggi conforto indiretto da parte dell’Avvocatura Generale dello Stato che fornendo un parere ad altra Amministrazione offre una lettura alternativa, ridimensionandolo, all’assunto secondo il quale ci sia aprioristicamente una incompatibilità logica e giuridica tra erogazione del buono pasto e lavoro agile.
Per queste ragioni, stante la peculiarità che la remotizzazione del lavoro ha assunto nel corrente periodo di emergenza sanitaria e, non secondariamente, le modalità organizzative e il grado di “libertà” e “autodeterminazione” riconosciuta al Personale in queste giornate, come FP CGIL chiediamo che l’argomento trovi un suo nuovo e ulteriore momento di approfondimento congiunto atteso che, nel quadro normativo attuale ciascuna amministrazione, nell’ambito dell’organizzazione
del lavoro, possa assumere le decisioni più opportune in relazione all’attivazione o meno dei buoni pasto sostitutivi, nonché alle modalità di erogazione degli stessi, previo coinvolgimento delle rappresentanze sindacali.
FP CGIL nazionale Il Segretario Nazionale
Daniele Gamberini Florindo Oliverio