Corona virus

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo, in merito l’operatività del personale specialista Smzt che ha effettuato la vaccinazione

Pubblichiamo una nota del segretario nazionale, responsabile del comparto delle Funzioni Centrali, Florindo Oliverio

Tra le riforme che dovranno interessare le pubbliche amministrazioni, sicuramente il piano di ammodernamento dell’amministrazione giudiziaria è fondamentale. Una parte importante delle risorse attivabili con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è destinata alla giustizia e sarebbe sbagliato non cogliere l’occasione per risolvere problemi annosi del funzionamento del sistema giustizia del nostro paese in ogni sua componente, limitando a soli interventi nel campo della giustizia civile e del processo.

Le due direttrici su cui intervenire, digitalizzazione e organizzazione, dovranno interessare ogni articolazione della giustizia italiana: l’organizzazione giudiziaria con l’amministrazione penitenziaria, la giustizia minorile e di comunità.

La giustizia è infatti un sistema complesso che negli anni ha conosciuto rilievi dall’Europa ai diversi ambiti ed è utile ora che risorse provenienti proprio dall’Unione vengano utilizzate per far compiere all’insieme del sistema quel passo avanti da tutti richiesto.
La ministra Cartabia ha perciò un compito importante ma anche tutte le conoscenze per poter realizzare obiettivi complessivi e non parziali.

Della digitalizzazione non c’è da aggiungere molto a quanto si sa. Il livello di informatizzazione delle procedure e di dematerializzazione degli atti ha reso evidente il ritardo, per non dire l’arretratezza, in cui versa tutta l’amministrazione giustizia nonostante i significativi passi avanti fatti negli ultimi anni.

Sul piano dell’organizzazione però è necessaria qualche riflessione ulteriore.
Sono annunciate 22mila nuove assunzioni a tempo, il presidente Draghi ha posto l’accento sullo smaltimento dell’arretrato accumulato con la pandemia.
Ma sbaglieremmo con soluzioni come se i problemi in cui versa oggi la giustizia fossero legati alla straordinarietà di una fase. L’inadeguatezza organizzativa è strutturale e deriva da anni di mancanza di soluzioni capaci di intervenire alla radice.

Gli organici della giustizia sono tra i più sofferenti nel panorama delle amministrazioni statali per inadeguatezza numerica e per elevata anzianità dei dipendenti. La digitalizzazione, può ridurre significativamente il fabbisogno ma non colmare le carenze che soprattutto nelle medio alte professionalità sono importanti. Per questo l’obiettivo di sole assunzioni a tempo rischia, nella migliore delle ipotesi, di risolvere nell’immediato ma di far precipitare subito dopo in una disfunzione anche più grave.

Poi c’è il tema della capacità di direzione organizzativa e gestione manageriale. Nel Ministero della Giustizia (come per la Difesa e l’Interno) va ricondotta alla naturale professionalità organizzata nell’area delle funzioni centrali, la funzione dirigenziale che oggi invece è assolta da magistrati (come negli altri casi da questori o militari). Qui occorre riqualificare gli organici, riconoscendo da un lato il lavoro di chi già oggi dirige uffici, nei tribunali, negli uffici delle esecuzioni penali esterne: qui spesso sono dipendenti inquadrati nel comparto a dirigere gli uffici; dall’altro procedendo a nuove assunzioni stabili e qualificate per essere dirigenti pubblici.

Infine, vanno completate le procedure di riqualificazione di tutto il personale da tempo avviate e che vanno ancora molto a rilento. Una riqualificazione che metta tutti i lavoratori della giustizia nella condizione di traguardare l’innovazione tecnologica e organizzativa, perché da tempo ormai la rappresentazione formale delle competenze non è adeguata all’effettivo svolgimento delle attività (si pensi ad esempio all’alto numero di personale ausiliario che ovviamente non si giustifica in un’amministrazione al passo con l’introduzione del processo telematico).
Anche di questo la ministra Cartabia dovrà tener conto se vorrà finalmente produrre risultati e non accodarsi alla lista di quanti hanno parlato di riforma senza produrre cambiamento.

Pubblichiamo la nota delle strutture regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVf e Confsal VVF con la quale dichiarano lo stato di agitazione per le non corrette relazioni sindacali dell’Amministrazione

Pubblichiamo la nota di richiesta di chiarimenti della Struttura regionale Fp Cgil VVF, a seguito della nota della DCF con la quale chiede alle Direzioni Regionali di individuare il personale partecipante al corso di estensione patente terrestre VF ADR

LAVORO AGILE E APERTURA DELLA STAGIONE CONTRATTUALE

Le scriventi OO.SS. hanno incontrato Sport e Salute e i Segretari delle FSN nel pomeriggio di ieri 17 marzo 2021 sul tema dello Lavoro Agile.
Come ricorderete il 3 marzo c.a. abbiamo presentato una nostra articolata proposta alla delegazione trattante (21 articoli) tesa a introdurre nel sistema un modello di lavoro agile strutturato e organico, votato alla modernità ed innovazione, non quale mera modalità di esecuzione della prestazione, bensì quale nuovo modello organizzativo, funzionale a contemperare le esigenze dei datori di lavoro con quelle dei lavoratori, in un’ottica partecipativa win to win.

Parte datoriale, d’altro canto, ci ha anticipato nella giornata precedente all’incontro di ieri, una propria ipotesi di accordo, nella quale, tuttavia, non solo non si riscontra la medesima spinta verso l’innovazione, ma anzi, su alcuni dei temi nodali, si evidenzia di converso un atteggiamento conservatore, legato a modelli e schemi tipici del “telelavoro”, istituto peraltro già previsto e disciplinato nel vigente CCNL.

Non è questo il nostro obiettivo!
La nostra posizione è chiara: il lavoro agile è una NUOVA modalità di organizzazione del lavoro, che porta benefici sia all’azienda che ai dipendenti, aumenta il benessere organizzativo e i livelli quali – quantitativi dei servizi, innova i processi di lavoro, responsabilizza i lavoratori, attribuendo ai medesimi maggiore autonomia e libertà nella gestione dei tempi e negli spazi di lavoro. E conseguentemente a nostro avviso la relativa disciplina non può essere definita che da un accordo che guardi a tutti i punti del sistema del “lavoro agile”, fin dalla sua partenza.

Delegazione datoriale, di converso, ha sostenuto che un accordo meno strutturato e “sperimentale”, ma soprattutto meno innovativo, potrebbe facilitare lo ”sdoganamento” del lavoro agile. Questa tesi non ci convince, come abbiamo avuto modo di chiarire durante il confronto, perché, invero, non di lavoro agile si tratterebbe! Così come non ci convince la c.d. fase di “sperimentazione” proposta, alla quale preferiamo un “work in progress”, ossia un percorso puntuale che comprenda l’avvio e il consolidamento delle migliori pratiche per il lavoro Agile.

Ad oggi è evidente la distanza tra i due documenti e le relative impostazioni. Ciò nondimeno le scriventi OO.SS. proseguiranno nell’esercizio del confronto e degli approfondimenti di merito al prossimo incontro, mantenendo, il consueto spirito costruttivo e senza alzare barricate pregiudiziali, al fine di giungere alla stipula di un accordo su un istituto di fondamentale importanza, quale quello del lavoro agile. Ci auguriamo che parte datoriale adotti medesimo atteggiamento responsabile. Abbiamo formalizzato alla delegazione trattante la richiesta di apertura delle sessioni negoziali per il rinnovo del contratto dei Dirigenti scaduto da oltre 8 anni e del contratto delle Aree non dirigenziali scaduto da più di 3 anni, invitandola fin d’ora a predisporre il calendario degli incontri e le risorse necessarie ai rinnovi.

Vi terremo costantemente aggiornati sugli sviluppi.

Fraterni saluti.

Roma 18 marzo 2021

 

FP CGIL                CISL FP               UILPA               CISAL FIALP                USB           UGL
F. Quinti                A.Bruni            P.Liberati                 Dino Carola            M.Fofi         M.Palladino

“Riconoscere urgentemente il bonus baby sitter a tutto il personale delle attività sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali”. A rivendicarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in una lettera inviata ai ministri Speranza, Orlando e Bonetti, e al presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini, nel sottolineare come nella misura prevista nel Dl Covid che ha reiterato il bonus baby sitting a favore di alcune categorie di lavoratori particolarmente impegnati nell’opera di contrasto della pandemia, “abbiamo rilevato l’assenza ingiustificata di una parte importante delle categorie di professionisti delle attività sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali che rappresentiamo”.

Tra essi, sottolineano i sindacati, “sono ad esempio rimasti privi della necessaria tutela gran parte dei professionisti sanitari, degli operatori socio sanitari e tecnici, operanti negli enti del Servizio sanitario nazionale e nelle strutture pubbliche e private accreditate del sistema sanitario e socio sanitario, che pure dovranno continuare ad assicurare, con dedizione e spirito di sacrificio, i loro servizi negli ospedali e nelle strutture sanitarie, socio sanitarie territoriali”.

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl “ritengono grave questa assenza perché non assicura a questi lavoratori di conciliare la necessaria presenza in servizio con l’obbligo di sorveglianza dei propri figli impegnati con la didattica a distanza o coinvolti da casi certificati di quarantena”. Per questi motivi, concludono, “chiediamo al governo di intervenire urgentemente affinché. Il beneficio sia esteso a tutte le categorie di personale impegnate nel contrasto alla pandemia”.

Pubblichiamo la bozza di decreto riguardo l’assegnazione del personale per esigenze di servizio (Art 42)

Pubblichiamo le indicazioni sulla redazione dei servizi di colonna mobile regionale in applicazione della Circolare EM 1/2020, inviate dalla Direzione centrale per l’Emergenza, il Soccorso tecnico e l’Antincendio Boschivo .

Pubblichiamo la bozza della Direzione centrale per l’Emergenza, il Soccorso tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito la Circolare operativa settore Cinofilo, a seguito della sperimentazione

Corona virus

A seguito del perdurare dell’emergenza sanitaria, l’Amministrazione ha ribadito alle direzioni /Comandi  la necessità di un’ attenzione e di un’ organizzazione al contrasto del virus

Corona virus

Pubblichiamo la nota della Direzione centrale per le Risorse Umane con la quale ribadisce quanto previsto dal Decreto L egge 13 marzo 2021, n. 30. in merito ai congedi per genitori e bonus baby sitting, durante l’emergenza sanitaria in atto

Partire male significherebbe un ulteriore arretramento delle condizioni lavorative del personale del Corpo.

Le divisione che si verrebbero a creare con l’organizzazione imposta dall’Amministrazione, le c.d. Posizioni Organizzative, tra coloro i quali svolgono attività di soccorso Vigili, Capo squadra, Capo reparto e Ispettori e il personale direttivo e dirigente sono inaccettabili. Inoltre non ci sono certezze in termini di mobilità e di riconoscimenti economici.

Siamo stanchi di subire le forzature dell’Amministrazione, il D.Lgs. 217/05 è stato scritto male e modificato peggio dal 127/18. In attesa della nuova legge delega, seve immediatamente intervenire con la modifica degli articoli più importanti migliorando le attuali condizioni del personale, riconoscendo a tutto il personale le legittime progressioni in carriera e rispondendo concretamente anche alle aspettative economiche.

NE PARLEREMO CON I MINISTRI COMPETENTI.

PER QUESTO ABBIAMO DECISO DI DICHIARARE LO STATO DI AGITAZIONE DELLA CATEGORIA

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