Pubblichiamo il comunicato stampa della segreteria territoriale Fp Cgil e della struttura Fp Cgil VVF in merito alla sorveglianza sanitaria per l’emergenza sanitaria in atto
Pubblichiamo la nota inviata ai vertici del Corpo dove si chiede la temporanea sospensione delle disposizioni impartite nella nota della DCF.
Per l’ennesima volta l’Amministrazione intende cambiare le regole avvalendosi di tavoli non autorizzati e non legittimati a farlo. La formazione è allo sbando, l’incapacità dell’Amministrazione a garantire le corrette relazioni sindacali a volte evidenzia l’inadeguatezza della dirigenza.
Purtroppo a spese del personale, in barba alle norme, i soliti buontemponi si ritagliano spazi e tempi per interessi di bassa lega che hanno solo lo scopo di depotenziare l’azione di chi rappresenta i lavoratori.
Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF, con la quale si evidenzia una solerte e quanto mai necessaria programmazione assunzionale per il Corpo.
Seve conoscere i dati nel rispetto della donne e gli uomini che quotidianamente svolgono l’attività di assistenza per l’intera cittadinanza
Resoconto sul tavolo tecnico dedicato alla stabilizzazione dei distaccati
Oggi si è svolto un tavolo tecnico specificamente dedicato alla materia della stabilizzazione dei
distaccati, come preventivamente stabilito all’interno del cronoprogramma condiviso con
l’Amministrazione. Ricorderete che il tema è propedeutico all’avvio della mobilità nazionale
volontaria.
La base di partenza è costituita dalle procedure già utilizzate nel 2018, che hanno consentito la
stabilizzazione di quasi 2000 unità. I vincoli sono due: 1) l’impossibilità di coinvolgere i neoassunti
(a qualsiasi titolo), per via di una ferrea disposizione di legge; 2) l’obbligo di rientrare nella sede di
assegnazione – alla data di scadenza del provvedimento di distacco – organica qualora non si
intenda permanere nella sede di effettivo servizio.
Per il resto, nulla è mutato, soprattutto per quanto riguarda i distacchi per tutele sociali. Abbiamo
elaborato alcune proposte migliorative, che verranno vagliate dal tavolo e che, se non interviene
alcun impedimento particolare, ci consentiranno di chiudere l’accordo il prossimo venerdì. Resta
inteso che la vigenza dell’accordo sarà subordinata alla conclusione delle procedure di registrazione
del DM inerente alla nuova dotazione organica (il Ministro lo ha firmato lo scorso 13 gennaio), poiché
le stabilizzazioni intervengono sugli organici dei singoli Istituti.
Queste, in sintesi, le proposte:
– Equiparazione del distacco alla assegnazione temporanea, poiché hanno la stessa natura
giuridica
– La permanenza nella sede di effettivo servizio anche in soprannumero, per esigenze legate
al COVID e al contenimento del contagio e per specifiche esigenze di servizio
– Un monitoraggio della consistenza numerica dei distacchi entro il prossimo 30 giugno (data
entro cui potrà essere rivisto il DM sugli organici) e la possibilità di una ulteriore
stabilizzazione, soprattutto in presenza di specifiche esigenze degli Istituti legate alle attività
svolte da taluni profili professionali.
Ci auguriamo si possa chiudere il prima possibile l’accordo, onde consentirci di proseguire gli incontri
del tavolo e pervenire quanto prima alla mobilità volontaria nazionale. Sono benvenute eventuali
proposte emendative o migliorative purché ci pervengano entro giovedì prossimo mediante posta
elettronica.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Meloni Nolè-Di Stefano Trastulli
Continua l’informazione su salute e sicurezza della Fp Cgil VVF con la rubrica n° 21 della Particella Pazza, lo studio di DPI idonei e il riconoscimento delle malattie professionali sono fondamentali per la sicurezza, la salute e il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo
Pubblichiamo la nota della struttura territoriale Fp Cgil VVF, con la quale ancora una volta evidenzia come il dispositivo di soccorso sia svolto in condizioni di difficoltà a causa di carenze di automezzi.
PERFORMANCE: PROSEGUE IL CONFRONTO
Nella giornata odierna è proseguito il confronto sul Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (SMVP) dell’INL.
Nell’attesa di predisporre un documento più articolato e condiviso con CISL e UIL, da inviare all’Amministrazione dopo che questa ci avrà fornito un documento aggiornato, evidenziamo rapidamente di seguito alcune criticità che abbiamo colto nella proposta dell’Amministrazione.
Tra le modifiche proposte non abbiamo condiviso che nell’ambito degli obiettivi individuali si faccia riferimento solo incidentale agli obiettivi del gruppo di cui il lavoratore è parte. Questo, a nostro parere, si pone in contraddizione con l’organizzazione del lavoro in processi e teams che, in teoria, dovrebbe esistere in INL e per questo abbiamo chiesto che si dia coerenza all’intero impianto, dando maggior peso agli obiettivi di gruppo.
Riguardo ai comportamenti, abbiamo evidenziato la necessità che essi siano più concretamente declinati considerando situazioni specifiche, così da ridurre la discrezionalità nel processo di valutazione e da mettere in grado sia valutatore che valutato di comprendere bene cosa debba essere oggetto di valutazione.
Abbiamo poi chiesto che si introducano forme di partecipazione dei lavoratori, ad esempio prevedendo forme di autovalutazione da parte degli stessi lavoratori, così da attuarne il preventivo coinvolgimento e ridurre un possibile contenzioso.
Riguardo alla performance organizzativa, abbiamo chiesto che sia inserito – come previsto dalla normativa – il raggiungimento degli obiettivi di promozione delle pari opportunità, ricordando che questa è materia su cui INL ha precise competenze istituzionali e responsabilità.
Il sistema presentatoci replica forse un po’ troppo pedissequamente lo schema “brunettiano” nella valutazione, e per questo si prevede che essa andrà a incidere su: progressioni economiche e di carriera, accesso alle PO, accesso a percorsi di alta formazione, bonus eccellenze e istituzione di un premio per l’innovazione. Non riteniamo che tutto questo sia un percorso obbligato, tanto più se consideriamo che le risorse per concretizzarlo si rinvengono nel FRD, il cui importo è esiguo.
Perché, invece, non fare riferimento ad altre possibilità, ad esempio favorire l’accesso ai percorsi di alta formazione, ma nell’ambito delle risorse disponibili di ciascuna Amministrazione (art. 26, D.Lgs. 150/09) ovvero l’istituzione di un premio di efficienza, ma nell’ambito dei risparmi sui costi di funzionamento derivanti da processi di ristrutturazione, riorganizzazione e innovazione (art. 27, D.Lgs. 150/09), così da non gravare sul FRD, ma sulle risorse dell’Ente?
In buona sostanza, abbiamo ribadito che la valutazione non deve essere un’arma discrezionale per creare demotivazione, conflitti tra lavoratori e conseguenti problemi per tutta la macchina. Proprio per questo, abbiamo anche chiesto che l’introduzione di questo SMVP – il primo dell’INL, è bene ricordarlo! – sia preceduta da una fase di formazione seria, fatta anzitutto ai dirigenti ma anche al resto del personale, che possa far comprendere il processo in atto e uniformare le valutazioni, finora eseguite in maniera difforme da struttura a struttura.
Il confronto sull’argomento proseguirà il 15 febbraio.
Roma, 4 febbraio 2021
Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano
Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF con la quale si chiede all’Amministrazione informazioni in merito al ritardo nell’emanazione del bando del concorso a Capo Squadra, decorrenza 2020
Quanta confusione! Un po’ di memoria …
Forse approfittando del tempo trascorso dalla sottoscrizione dalla dell’accordo sul FRD 2018 e di una normativa stratificata c’è chi ancora una volta alimenta malcontento tra i lavoratori. La FP CGIL sottoscrisse l’accordo FRD 2018 per consentire l’erogazione delle somme pur evidenziando la genericità dell’indicazione relativa alla determinazione dei compensi individuali in riferimento alla valutazione dell’apporto individuale. Il sistema di valutazione è previsto dal CCNL Funzioni Centrali, sottoscritto da tutte le Organizzazioni sindacali, ed è necessario per poter procedere alla liquidazione degli importi individuali. Per il 2018, primo anno di applicazione, l’Amministrazione – anche per abbreviare i tempi della liquidazione – ha ritenuto di introdurre il sistema di autovalutazione da parte del dipendente e utilizzare le presenze per valutare i c.d. “migliori”. La firma del FRD 2018, quindi, non ha introdotto nulla di nuovo con il consenso delle Organizzazioni sindacali firmatarie. Tutto si è svolto secondo le regole negoziali previste dal CCNL sottoscritto da tutti: il “confronto” (e non contrattazione) sui criteri generali del sistema di valutazione che ha consentito, tra altre migliorie di innalzare la c.d. “franchigia” da 36 a 45 giorni. Certamente ci lascia nel complesso freddi… e non solleva il fatto che l’algoritmo è oggetto di verifica da parte del MEF a seguito delle segnalazioni ricevute dalla organizzazioni sindacali. Come spesso accade già l’attenzione si sposta: essere inseriti negli elenchi dei “migliori” in quanto poco assenti rappresenterà di per sé un vantaggio in tema di progressioni economiche e per i passaggi di area il cui percorso dovrà essere attivato entro aprile? No, perché la norma non prevede questo. Prevede una valutazione positiva nel triennio (e i colleghi del MEF si sono in larghissima parte autovalutati positivamente) e rimette alla contrattazione (quindi alla necessità che Amministrazione e Organizzazioni sindacali si accordino su uno stesso testo) in merito ai criteri per la definizione delle procedure delle progressioni.
03 Febbraio 2021
FP CGIL Nazionale -MEF
Daniele Gamberini
La FP CGIL incontra il nuovo Direttore di Agenzia Industrie Difesa.
Si è da poco concluso il primo incontro avuto con il Sen. Nicola LATORRE, neo Direttore
Generale dell’ AID, a suo tempo richiesto dalla FP CGIL con le altre organizzazioni sindacali confederali.
Nella sua relazione introduttiva il D.G. ha sottolineato l’importanza che attribuisce al corretto
esercizio delle relazioni sindacali tra le parti, e ha inteso sottolineare la necessità di dare inizio
ad un percorso di collaborazione finalizzato alla definizione e alla risoluzione delle annose criticità
che allo stato persistono in Agenzia e negli stabilimenti produttivi.
Da questo punto di vista, almeno tre sono le priorità che ha inteso individuare e partecipare
alle organizzazioni sindacali presenti: in termini di prossimo intervento.
– L’elaborazione di un piano industriale aggiornato, in grado di esprimere una strategia complessiva
da adottare come Agenzia, seppure tenendo conto delle singole specificità rappresentate dagli
Stabilimenti;
– La messa in sicurezza delle infrastrutture degli Stabilimenti, e l’avvio di una campagna di interventi
di manutenzione ordinaria e straordinaria;
– La stabilizzazione dei precari, e la valutazione di particolari criticità esistenti soprattutto negli Stabilimenti di Fontana Liri e Castellammare di Stabia.
La FP CGIL nel proprio intervento ha replicato accogliendo positivamente la disponibilità
del Sen. Latorre, ma chiedendo al contempo disponibilità e impegno sull’osservanza e rispetto delle
relazioni sindacali e del vigente C.C.N.L., soprattutto in ambito territoriale; una maggiore trasparenza
e condivisione del Piano Industriale, da discutere prima che venga poi trasmesso al Ministro
per l’approvazione, sugli investimenti e sulle procedure di reclutamento e stabilizzazione dei lavoratori
interinali, oltre all’esigenza di avviare un piano straordinario di assunzioni che colmi le gravi
lacune di organico esistenti in pressoché tutte le strutture di AID.
Sul tema riferito alle assunzioni, è stata da noi illustrata – e poi anche trasmessa – al neo
Direttore di AID la proposta unitaria di contratto di formazione lavoro a suo tempo consegnata alla
valutazione dei Ministri della difesa che si sono fin qui succeduti e, da ultimo, anche al Ministro
Guerini, al fine di agevolare percorsi di assunzione di giovani che escono in particolare dal percorso
di studi compiuto negli istituti professionali, e che possono essere formati nelle ex scuole allievi
operai della difesa, oggi centri per la formazione, per essere impiegati negli stabilimenti, creando
così i presupporti per aumentare l’offerta di lavoro e rispondere ai bisogni dei territori.
Nella circostanza, sono poi state sollevate dalla FP CGIL questioni quali:
a) la necessità di definire e condividere quanto prima possibile – quantunque con grande e colpevole
ritardo, essenzialmente dovuto alla mancata convocazione delle organizzazioni sindacali da
parte di AID – il Protocollo d’intesa sulla sicurezza e lavoro agile dei lavoratori;
b) l’esigenza di affrontare con immediatezza talune situazioni che più di altre allo stato attuale manifestano bisogni di attenzione, e che in particolare riguardano gli stabilimenti di Gaeta, Fontana
Liri e Capua, evidenziando al contempo alcune significative criticità, che di seguito riportiamo.
Su Gaeta: considerata l’importanza e la valenza delle attività assicurate nello stabilimento,
abbiamo sottolineato la necessità di programmare quanto prima urgentemente interventi sul versante
occupazionale, gravemente compromesso. In tal senso, abbiamo inteso anche richiamare e
valorizzare il documento di impegno condiviso dalle parti a livello territoriale e fatto pervenire nei
giorni scorsi al Direttore di AID da quello stabilimento che evidenzia proprio quelle criticità.
Su Fontana Liri: grande e storica struttura produttiva, abbiamo chiesto di capire e se possibile contribuire all’avvio della discussione sulle prospettive – anche occupazionali – dello stabilimento,
fornendo un’ipotesi progettuale di rilancio, che peraltro gli abbiamo già trasmesso, con l’auspicio che possa contribuire a ridefinirne gli obiettivi favorendo una ripresa delle attività e dell’occupazione.
Su Capua: abbiamo sollevato diverse problematiche, essenzialmente riconducibili, a nostro
giudizio, all’assenza di corrette relazioni sindacali, evidenziando al contempo la natura di alcune
decisioni non preliminarmente partecipate alle rappresentanze sindacali dei lavoratori che invece
rientrano appieno nell’obbligo di osservanza delle regole contenute nel vigente Contratto collettivo
nazionale di lavoro.
Il Direttore di AID ha concluso i lavori ringraziando le OO.SS. per il contributo che hanno saputo conferire alla discussione odierna e che vorranno fornire nel prossimo futuro, impegnandosi
a lavorare insieme al proprio staff sugli obiettivi che realisticamente e concretamente potranno realizzarsi, senza nascondere le difficoltà esistenti su alcuni temi e Stabilimenti che comunque intende
affrontare e sulle quali ha chiesto di ragionare insieme, con l’impegno a rivederci presto per avviare
il confronto tra le parti.
Vi terremo come sempre aggiornati.
p. la FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris
Con l’approvazione del vaccino di AstraZeneca, Governo, commissario Arcuri e Regioni hanno ridefinito il piano di vaccinazioni. Si è deciso che alla vaccinazione dei soggetti più a rischio già ricompresi nella fase 1 (operatori sanitari, ospiti delle Rsa e anziani), si affiancheranno anche quelli della fase 3.
Da quanto apprendiamo dalle notizie di stampa, AstraZeneca sarà somministrato al personale scolastico e universitario, docente e non docente (1.107.174 persone), a forze armate, polizia, guardia di finanza, guardia costiera e vigili del fuoco (551.566). Ci sono poi detenuti, personale carcerario e agenti di polizia penitenziaria (97.724), luoghi di comunità sia civili che religiosi (circa 200 mila) e infine coloro che lavorano in altri servizi essenziali per la comunità (2.167.200). Scelte sicuramente positive, ma va chiarito se nelle forze di polizia sono comprese – come rivendichiamo – anche quelle di polizia locale.
In queste settimane abbiamo più volte sollecitato incontri al Ministero della Salute per segnalare l’urgenza di ricomprendere alcune categorie di lavoratori dei servizi essenziali, qualunque sia il loro rapporto di lavoro, particolarmente esposti: quelli dell’igiene ambientale, a diretto contatto con lo smaltimento dei rifiuti Covid e in generale con le condizioni di igiene urbana; gli educatori e le educatrici, le maestre della scuola dell’infanzia che hanno continuato a lavorare in presenza e alle quali viene negata la possibilità di una protezione adeguata con la fornitura di mascherine FFP2; le lavoratrici e i lavoratori del terzo settore che fanno assistenza alla persona; gli psicologi e gli assistenti sociali tutti; i lavoratori dei servizi pubblici addetti ad attività che coinvolgono il pubblico (sportelli, assistenza diretta, etc).
Siamo molto soddisfatti che la nostra battaglia per la somministrazione del vaccino alla comunità penitenziaria sia stata vinta: è questione di salute ma anche di civiltà per i lavoratori del sistema carceri e per i detenuti.
Auspichiamo che si apra al più presto un tavolo di confronto sul dettaglio delle categorie di lavoratori pubblici e privati che rientrano nella platea dei cosiddetti “servizi essenziali” per non escludere nessuno.
Rimane una grande preoccupazione sulla tenuta del sistema sanitario – sulla necessità di sostenere il piano vaccinale, l’assistenza Covid e le prestazioni ordinarie – con la carenza di personale e risorse che ancora registriamo: la soluzione non può e non deve essere il ricorso al precariato, con l’uso massivo della somministrazione, ma va ripensato l’intero modello di formazione per le professioni sanitarie, di reclutamento e di valorizzazione professionale.
Ci sono le risorse e le competenze per rispondere al bisogno di potenziamento della sanità, non possiamo più avere né incertezze né perdere altro tempo.