“Sosteniamo la proclamazione dello stato di agitazione del coordinamento degli specializzandi, dei ‘camici grigi’ e dei corsisti in medicina generale di ‘Chi si cura di te?’. La stabilizzazione dei precari, procedere ad assunzioni stabili e riformare la formazione di tutte le scuole di specializzazione, anche attraverso l’equiparazione dei corsi di medicina generale, sono le nostre priorità”. Ad affermarlo è la Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn.

“Rispetto a quanto registrato nella gestione dell’emergenza pandemica, – precisa il sindacato -, è necessario invertire assolutamente la tendenza, ovvero quella di continuare a implementare il personale della sanità ricorrendo a contratti a termini o di somministrazione, come si registra in merito alla gestione del piano vaccinale. Gli specializzandi sono stati essenziali, e spesso in forma volontaria, in questa fase pandemica, ma non possiamo accettare che questo avvenga senza sicurezze, senza tutele e senza retribuzioni. Per queste ragioni sosteniamo lo stato di agitazione: bisogna ripartire dai giovani per garantire il ricambio generazionale necessario e la tutela del servizio sanitario pubblico e universale”, conclude la Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn.

DIRIGENTI, MEDICI E PROFESSIONISTI:

UN INCONTRO INTERLOCUTORIO

Siamo stati convocati per il confronto in merito all’aggiornamento dei criteri generali di misurazione della performance organizzativa relativa al personale Dirigente, Professionista e Medico per l’anno 2021, nonché per la contrattazione integrativa per la sola dirigenza per l’anno 2020.

Sul primo punto, è stato distribuito un documento, allegato, che, nel richiamare i criteri di massima attualmente utilizzati per la misurazione della performance, illustra sinteticamente alcuni aggiornamenti, riguardanti per lo più i medici e gli avvocati. Nulla si dice di dirigenti, tecnici e statistici, per i quali pertanto viene confermato il sistema attuale.

Per la retribuzione di risultato dei medici, continuerà ad applicarsi il criterio dello scostamento rispetto all’anno precedente per quanto riguarda l’incentivazione speciale, mentre per l’efficienza si farà riferimento al parametro 124 anziché a quello incrementale, e per l’efficacia allo scostamento da budget, criteri ritenuti maggiormente equilibrati.

Per gli avvocati, non risultando possibile utilizzare il parametro 124 in quanto tutti i coefficienti di omogeneizzazione sono parametrati sull’attività dei funzionari amministrativi, si farà riferimento al criterio dello scostamento da obiettivi di budget per l’efficacia e l’efficienza, mentre per l’incentivazione speciale continuerà ad applicarsi il criterio dello scostamento da anno precedente.

Abbiamo espresso il nostro disaccordo rispetto tale impostazione.

Non solo per le carenze del documento quanto a tecnici e statistici, ma anche per la genericità dello stesso e per il fatto che nulla si dice nel documento della performance individuale.

Ma, soprattutto, abbiamo evidenziato come il CCNL 2016/2018, stipulato a marzo 2020, imponga il confronto con le OO.SS. sui criteri dei sistemi di valutazione. E preveda altresì da ora in poi una accentuata differenziazione della retribuzione di risultato sulla base dei diversi livelli di valutazione della performance.

Abbiamo pertanto nuovamente richiesto con forza l’incardinazione di tavoli tecnici per la rivisitazione integrale del sistema di valutazione dell’attività dei professionisti e dei dirigenti: basato su indicatori oggettivi ed appropriati per la specifica branca professionale ed atto a rilevare tutti gli aspetti dell’attività del professionista, del medico, del dirigente.

L’amministrazione si è detta disponibile ad offrire ulteriori chiarimenti sulle novità oggi ilustrate, nell’ambito di un tavolo tecnico di prossima incardinazione.

Auspichiamo che stavolta, a differenza che nel passato, possa svolgersi su tali temi un vero confronto.

* * *

Quanto al contratto integrativo per i Dirigenti, pur riservandoci una più approfondita valutazione nell’ambito degli organismi della nostra Organizzazione, abbiamo messo in luce alcuni elementi che necessitano di correzione o di chiarimento.

Per quanto concerne i nuovi coefficienti abbiamo sottolineato la contraddizione tra le affermazioni volte a valorizzare l’impegno di chi dirige le strutture territoriali e il concreto ridimensionamento operato con la riduzione dei coefficienti per le strutture di maggiore complessità presenti sul territorio.

Anche i coefficienti degli uffici centrali mostrano qualche contraddizione.

Abbiamo auspicato il superamento delle resistenze al ripristino della indennità di prima sistemazione e la possibilità di consentire ai colleghi della Direzione generale l’assunzione degli incarichi ad interim con le stesse condizioni previste per i dirigenti territoriali.

Nell’apprezzare, poi, la presenza della clausola di salvaguardia, abbiamo sottolineato il fatto che nel nostro Istituto riguardi e debba continuare a riguardare anche la retribizione di risultato e non solo quella di posizione.

Abbiamo, infine, chiesto che l’avvio del confronto sul CCNI per il 2021 avvenga non oltre 15 giorni dalla registrazione di quello del 2020.

L’Amministrazione ha manifestato disponibilità a dare risposte concrete alle nostre richieste in un prossimo incontro, previsto entro breve termine.

Roma, 29 gennaio 2021

       FP CGIL                                     FP CGIL
Maria Assumma                           Matteo Ariano
Fabrizio Ottavi                        Antonella Trevisani
Giuseppe Cipriani
Francesco Reali

 

FRD 2020 E VIGILANZA 2021

Si è tenuto oggi incontro per proseguire discussione sul FRD 2020 e per discutere di vigilanza.
In apertura si è discussa la bozza di FRD 2020. Anche stavolta non siamo entrati nel merito della proposta, non essendo ancora risolta la questione delle assenze equiparate. Abbiamo chiarito sin dal primo incontro che, senza una reintroduzione di tutte le assenze equiparate unilateralmente sottratte ai lavoratori, noi non avremmo nemmeno discusso la proposta dell’Amministrazione e questa resta la nostra posizione.

Ci è stato poi presentato un prospetto – che alleghiamo – relativo alle proiezioni 2020 delle somme medie che dovrebbero essere distribuite al personale. Tale prospetto ci sembra carente per la parte che riguarda alcuni titolari di PO, essendo considerate solo le somme relative ai responsabili della vigilanza e non ne capiamo il motivo. Ne abbiamo quindi chiesto un’integrazione, per conoscere gli importi medi relativi a tutti i Responsabili di PO e avere così un quadro di conoscenza completo.
L’obiettivo che da tempo ci siamo dati, come CGIL, è quello di stabilizzare tutte le somme di cui INL dispone – attualmente variabili di anno in anno – e arrivare alla creazione di un sistema indennitario fisso per: personale ispettivo, chi fa rappresentanza in giudizio, responsabili di PO, ma anche per qualche altra figura professionale che assume responsabilità nell’esercizio della propria attività. Ciò anche per porre fine alla guerra tra lavoratori che va avanti da troppo tempo e che l’Amministrazione non pare affatto in grado di gestire.

Riguardo agli incentivi agli ispettori, ci è stata comunicata l’intenzione di centralizzarne i pagamenti, per garantire che tutti siano pagati nello stesso periodo e questo ci vede d’accordo, anche per sgravare in parte il lavoro delle Sedi. Ad oggi, infatti, diversi uffici non hanno ancora pagato le somme della fine del 2019 e dell’inizio 2020 …
Altre questioni che abbiamo posto:
– Sulle progressioni economiche, ci è stato ribadito che si chiuderanno entro marzo. Come San Tommaso, se non vediamo non crediamo … Torneremo di certo a chiedere aggiornamenti.
– Riguardo ai PC al personale, ci è stato confermato che sono in distribuzione.
– Cellulari di servizio: considerato che al momento i lavoratori stanno usando i propri telefoni e che l’Amministrazione ne richiede l’uso, abbiamo chiesto di provvedere all’acquisto, in linea con quanto accaduto per i PC.

L’incontro è poi proseguito sulla vigilanza 2021.

Riguardo agli obiettivi, ci è stato comunicato che anche quest’anno non saranno dati obiettivi numerici, ma ci si concentrerà maggiormente sui fenomeni da aggredire e questa ci sembra una buona notizia, soprattutto perché alcuni uffici – prontamente bloccati dalla Direzione Centrale – stavano nuovamente assegnando obiettivi numerici … Come a dire, il lupo perde il pelo …
L’intento dell’Amministrazione è di legare la programmazione della vigilanza agli incentivi, per dare una coerenza al sistema: questo impianto ci vede d’accordo, perché mira a far fare un salto di qualità all’attività ispettiva.

Ci è stato comunicato che nel 2020 si è registrato un forte calo delle RI: sul punto, abbiamo chiesto sia di innovare le modalità di presentazione della RI avvalendosi della tecnologia, sia di avviare una campagna informativa sulla possibilità per i lavoratori di presentare denunce presso gli Ispettorati Territoriali.
Riguardo alla formazione, infine, partirà la formazione previdenziale di base per gli ispettori di Puglia e Sardegna. Naturalmente, vista la situazione sanitaria i corsi saranno online. Da una prima rapida ricognizione, peraltro, ci risulta che diversi siano gli ispettori di tutta Italia che non hanno ancora ricevuto neppure una formazione previdenziale di base; per questo, chiediamo che se ne valuti l’estensione al personale ispettivo escluso, così da garantire un omogeneo ampliamento delle competenze professionali.

Nello stesso verso, riteniamo utile una formazione sulla CIG che abbracci tutto il personale – ispettivo e non – vista l’estrema attualità del tema e le competenze trasversali dell’INL sulla materia.

Roma, 28 gennaio 2021

Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano

Direttore Generale del Personale Civile Difesa
Dr.ssa Gabriella Montemagno

Oggetto: Riconoscimento dei benefici pensionistici personale addetto ai Polverifici – Art. 25 DPR
1092/1973 – richiesta documentazione.

Egregia,
premesso che pur essendo stato più volte richiesto dalla FP CGIL, non è stato ancora avviato
l’atteso confronto sul tema in oggetto, continuano a pervenire alla scrivente organizzazione sindacale segnalazioni riferite alle disposizioni impartite dal 4° Reparto di codesta direzione generale, finalizzate, in particolare, alla rimozione dal documento matricolare dei periodi di impiego prestati nei polverifici dei lavoratori coinvolti.

Le motivazioni addotte in quelle disposizioni sono in alcuni casi, a giudizio della scrivente, palesemente
non conformi all’applicazione delle norme richiamate nei provvedimenti assunti.
Peraltro, in talune di queste il predetto Reparto fa anche esplicito riferimento a una lettera di SMD
la cui esistenza è tuttora ignota alla FP CGIL, che per giunta non risulta sia mai stata richiamata nelle
circolari emanate da codesta DG. Eppure la comunicazione di SMD, la n. 42222 del 27 marzo 2015,
stando quanto riportato dal dirigente del 4° Reparto in quelle disposizioni, conterrebbe le indicazioni necessarie all’individuazione dei criteri per l’attribuzione del beneficio in oggetto.

In considerazione di quanto testé appreso, ci consenta anzitutto di esprimere forte preoccupazione
per quello che potrebbe configurarsi come il mancato rispetto della competenza relativa all’esame e
all’approvazione del riconoscimento dei benefici ai lavoratori civili che ne hanno maturato il diritto, la
quale come noto dovrebbe essere ricondotta alla esclusiva gestione e responsabilità della DG di Persociv,
ai sensi del Decreto Ministeriale del 16 gennaio 2013.

In proposito, e nelle more del chiarimento che questa O.S. reputa essenziale conseguire sul tema
proposto nell’occasione, Le chiediamo gentilmente di farci pervenire copia della suddetta nota di SMD,
ferma restando la richiesta di apertura del tavolo confronto sul tema che nella circostanza si conferma.
Restiamo in attesa di cortese urgente riscontro.

p. la FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris

 

Incontro del 28 gennaio 2021

 

Nella mattinata del 28 gennaio si è tenuto il previsto incontro con il DAG afferente la presentazione del Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA). Ricordiamo che il POLA rappresenta -per esplicita previsione normativa- una sezione specifica del Piano della Performance da predisporre entro il 31 gennaio; documento “strategico”, di prospettiva ampia, e senza elementi di dettaglio.

Contiene, coerentemente alle linee guida emanate dalla Funzione Pubblica del dicembre scorso, il programma di sviluppo del Lavoro Agile nel prossimo triennio, le modalità operative e strumentali per lo sviluppo di questa modalità organizzativa e il tratteggio delle iniziative che dovranno essere assunte dall’Amministrazione finalizzate al raggiungimento degli obiettivi in esso contenuti.

Sul piano sindacale rileviamo che i margini “relazionali” con l’Amministrazione sono estremamente ridotti per esplicita previsione normativa e pertanto, lo abbiamo evidenziato nel corso della riunione, il POLA del Mef non dovrà rappresentare neanche nei successivi atti dispositivi di applicazione concreta l’alibi per intervenire unilateralmente su materie che riguardano la disciplina del rapporto di lavoro.

L’orario di lavoro, il diritto alla disconnessione, le flessibilità, gli aspetti economici anche “ex comma 870” e tutto quanto attiene il rapporto di lavoro non potrà che essere oggetto di contrattazione nelle sedi opportune. Come detto, il documento presentato nel corso della riunione altro non è che la puntuale declinazione nel MEF delle linee guida dettate dalla Funzione Pubblica.

L’utilità della riunione, oltre che per avviare un ragionamento di medio periodo in materia di digitalizzazione del Ministero ha consentito di rappresentare nuovamente alcuni elementi critici vissuti dai colleghi nella quotidianità lavorativa. In particolare, schematicamente per via della necessità di contingentare i tempi degli interventi, abbiamo rilevato i seguenti punti:

Relazioni sindacali: nell’ambito dell’attuale cornice contrattuale è necessario favorire la partecipazione delle rappresentanze sindacali a tutti i livelli nel percorso di digitalizzazione del Ministero favorendo momenti di incontro, scambio e di contributi e feedback rispetto all’evoluzione del contesto; – Formazione: è quanto mai necessario l’aggiornamento mirato nelle materie sulle quali le persone si trovano ad operare quotidianamente, formazione giuridico-amministrativa per tenere il passo con una produzione normativa massiccia ed in continua evoluzione, corsi sull’organizzazione del lavoro in modalità agile, formazione per la gestione dei tempi ecc.

– Dotazioni informatiche: nonostante l’investimento indicato nella Bozza del documento non si comprende perché in diverse realtà del Ministero, ancora oggi, i colleghi non dispongano delle necessarie dotazioni informatiche per svolgere le proprie attività lavorative. Abbiamo espresso l’invito a prestare attenzione nel reperire le dotazioni informatiche affinché si scongiuri il potenziale errore di non valutare che, alla lunga, uno schermo da 13 pollici potrebbe determinare rischi alla salute del lavoratore.

– Presenza nel territorio: far sì che l’evoluzione del contesto non determini l’arretramento o peggio la scomparsa delle articolazioni del Mef nei territori. Una recente novellazione normativa (c.d. comma 870) consente alle Amministrazioni di destinare i risparmi 2020 conseguiti attraverso la minor numero di buoni pasto erogati e al minor ricorso al lavoro straordinario a favore dei Fondi incentivanti.

Le singole Amministrazioni, presumibilmente, riceveranno istruzioni in merito alla modalità di quantificazione dei citati risparmi. La Delegazione ministeriale, al momento, non ha esplicitato nessun orientamento rispetto alla modalità di erogazione di questo recupero di risorse a valere sul salario accessorio e non poteva essere altrimenti: sarà infatti la contrattazione a dover individuare la più equa modalità di liquidazione.

A tal proposito, come FP CGIL, auspichiamo che tutti i risparmi di gestione legati alla modalità di lavoro agile siano resi disponibili alla contrattazione integrativa consapevoli che, per questa ragione, è necessario intervenire per via legislativa superando il limite imposto dall’art. 23, comma 2 del dl 75/2017 (tetti di spesa FRD) sia per via contrattuale nelle more della definizione dei prossimi CCNL in sede Aran. Al resoconto è allegata la bozza del documento fornito alle Organizzazioni sindacali e il risultato del questionario somministrato ai dipendenti nel mese di gennaio 2021.

29 gennaio 2021

 

FP CGIL Nazionale -MEF
Daniele Gamberini

“La riduzione del sovraffollamento delle nostre carceri di 7.405 detenuti registrata nel 2020 non è sufficiente a garantire la piena attuazione del mandato che la Costituzione attribuisce al sistema penitenziario. Inoltre le risorse stanziate con la legge di Stabilità non consentono di colmare le gravi carenze di organico che si registrano tra i lavoratori del settore”. Questo il commento della Fp Cgil alla relazione sullo stato dell’amministrazione della Giustizia depositata alle Camere dal ministro Bonafede.

“Sono ancora troppi i 53.364 detenuti presenti nelle nostre carceri – prosegue la Fp Cgil -, come molto preoccupanti sono le circa 4.300 carenze di unità che si registrano nella Polizia Penitenziaria e le mille unità che servono per colmare l’organico del personale delle Funzioni Centrali e della Dirigenza Penitenziaria”.

Il carcere, aggiunge, “deve divenire l’extrema ratio solo per soggetti socialmente pericolosi, ma per fare questo bisogna potenziare il sistema dell’esecuzione penale esterna, investendo risorse e assumendo anche qui un numero adeguato di addetti, in grado di sostenere il carico di lavoro che continua ad aumentare negli anni. Come non è ulteriormente rinviabile la valorizzazione di tutte le professioni che operano nel sistema dell’esecuzione penale, attraverso il giusto riconoscimento del ruolo e della funzione di ciascuno e nel rispetto dell’autonomia delle singole discipline con pari dignità. Per fare questo bisogna reperire le risorse per un nuovo sistema di classificazione per le Funzioni Centrali, per la piena contrattualizzazione del rapporto di lavoro della dirigenza penitenziaria e per rinnovare i contratti di tutti i lavoratori”, conclude la Fp Cgil.

Pubblichiamo la nota unitaria delle organizzazioni Sindacali Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil VVF, con la quale chiedono un’adeguato programma per la campagna vaccinale per il personale

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione in merito al decreto di regolamentazione del 90° corso AA.VV.F.

Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF con la quale si ribadisce un incontro per discutere la tematica del settore Telecomunicazione

Primo incontro a Persociv sulla distribuzione dei 50 milioni per il personale civile della Difesa e la definizione delle assunzioni

Si è svolto quest’oggi l’incontro a Persociv, richiesto da FP CGIL, CISL FP E UIL PA, sull’attivazione delle procedure di acquisizione e distribuzione dei 50 milioni di euro, che la legge di stabilità ha destinato ai lavoratori civili della Difesa, sulla definizione dei percorsi assunzionali e su altre problematiche legate allo SW.
In particolare sono stati affrontati i temi seguenti:

Risorse Legge di stabilità

– L’amministrazione ha reso noto che è in fase avanzata l’acquisizione dei 20 milioni di euro destinati al Fondo Risorse Decentrate per realizzare gli sviluppi economici;

– Per quanto riguarda le assunzioni, sia quelle già autorizzate, sia quelle previste nell’ultima legge di stabilità, Persociv ha comunicato che sta predisponendo il necessario e propedeutico piano triennale dei fabbisogni di personale;
– FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno sollecitato la celere acquisizione dei risparmi della L. 244 maturati sino al 30/12/2020, nonché delle economie relative ai buoni pasto non consumati nel 2020 e alle risorse per straordinario non attribuito nel medesimo anno.
– E’ stata evidenziata la necessità di aprire immediatamente il confronto per definire i criteri delle progressioni economiche e la valorizzazione dei lavoratori della 1^ area, anche mediante progressioni verticali, così come concordato nel contratto integrativo 2020;
– In riferimento ai 30 milioni di euro, destinati ad incrementare l’indennità di amministrazione, FP CGIL CISL FP UIL PA hanno rappresentato di essere pronti a fornire le proposte che dovranno essere recepite nella contrattazione, risolvendo eventuali distorsioni applicative.

Lavoro agile emergenziale e lavoro agile a regime (POLA)

In tema di lavoro agile FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno evidenziato che con il prolungamento dello stato di emergenza si è creato un vuoto normativo e un mancato allineamento fra provvedimenti legislativi.
Il decreto milleproroghe ha, infatti, prolungato fino al 31 marzo 2021 la norma che prevede che le pubbliche amministrazioni applichino il lavoro agile (con le misure semplificate, senza cioè necessità di accordo individuale) ad almeno il 50% del personale impiegato in attività che possono essere svolte in tale modalità.

Per questo motivo la scadenza inizialmente fissata dal Ministro della P.A. per la presentazione dei Piani Organizzativi del Lavoro Agile (POLA) è, di fatto, anch’esse differita fino a fine emergenza.
Sulla bozza di regolamento del lavoro agile presentato oggi dall’amministrazione, sebbene necessario per garantire uniformità di applicazione nei territori, FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno sottolineato che vi sono materie riservate alla contrattazione (es indennità, buoni pasto, ecc.) che non possono essere oggetto di un confronto diverso o essere inserite in questo tipo di documento.

Si è quindi convenuto di inviare i suggerimenti e le integrazioni necessarie per adeguare il regolamento ai nuovi scenari che vedranno impiegati in SW una vasta platea di dipendenti, ai quali dovranno essere garantite tutele, adeguate prerogative economiche e idonei strumenti organizzativi.

FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno, infine, sollecitato l’amministrazione a calendarizzare gli ulteriori incontri per definire le tante questioni attese dai dipendenti, non ultima una nuova disciplina della mobilità che tanti risvolti ha in particolare per i colleghi transitati, ancora in cerca di soluzioni per conciliare le esigenze del lavoro con quelle familiari.

Il percorso continua.

27 gennaio 2021

FP CGIL                                CISL FP                 UIL PA
Francesco Quinti                 Massimo Ferri       Carmela Cilento
Roberto De Cesaris            Franco Volpi

Al Ministero della Giustizia

Sig Sottosegretario con delega al Personale
On.le VittorioFerraresi

Sig. Direttore Generale del Personale
Dr. AlessandroLeopizzi

Oggetto: rilievi UCB su validità accordi sottoscritti senza RSU formalmente costituita.

Gentile Direttore, Sig. Sottosegretario,

Continuano a pervenire alla scrivente O.S. segnalazioni di rigetti da parte dell’UCB di accordi di contrattazione decentrata locale sottoscritti in Uffici in cui la RSU è decaduta o non si è proceduto alla sua costituzione per mancanza di quorum o mancanza di candidati.

La motivazione di tale rigetto si riferisce esplicitamente ad una interpretazione degli Accordi quadro proveniente direttamente dalla sua Direzione e che si basa su un parere ARAN, rintracciabile al seguente link:https://www.aranagenzia.it/orientamenti-applicativi/contratti-quadro/relazioni-sindacali/rsu/6806-rapp-sind-repertori-ooss-sottoscrizione-dei-contratti/10323-cqrs130.html.Un parere del tutto discutibile, basato su una unica motivazione, ovvero la mancata costituzione o decadenza della RSU per responsabilità delle OO.SS. rappresentative, che non hanno proceduto nei tempi previsti alla nuova indizione delle procedure per la costituzione dell’organismo di rappresentanza unitaria.

Noi non riteniamo questa una interpretazione condivisibile e non può essere certo motivo di negazione del diritto primario alla contrattazione di quote di salario accessorio maturate dai lavoratori nell’ambito dei criteri adottati dalla contrattazione integrativa nazionale.

Con tale determinazione si nega ai lavoratori interessati un diritto fondamentale stabilito dalla legge (senza scomodare i principi costituzionali è sufficiente il richiamo alle loro norme applicative, l’art. 15 della legge 300/1970 e il D. Lgs 165/01, in particolare l’art. 45, comma 2, che vieta comportamenti discriminatori in materia di trattamento economico), e lo si nega con una motivazione per la quale è del tutto evidente l’estraneità dei lavoratori colpiti da questa misura.

L’altro aspetto che intendiamo richiamare è quello relativo alle responsabilità delle OO.SS. circa la mancata indizione delle elezioni della RSU nei tempi previsti. Perché certo non intendiamo sfuggire a questa valutazione ma semplicemente ci chiediamo se la stessa può essere motivo di invalidazione di accordi sottoscritti da soggetti legittimati dalle stesse norme e Accordi Quadro alla contrattazione come le OO.SS. territoriali rappresentative e sottoscrittrici del CCNL. La stessa ARAN in un altro parere, riportato a questo link:https://www.aranagenzia.it/orientamenti-applicativi/contratti-quadro/relazioni-sindacali/rsu/6829-rapp-sind-repertori-ooss-regole-di-funzionamento/10295-cqrs97.html,specifica che nelle more della costituzione della nuova RSU le relazioni sindacali sono mantenute con le OO.SS. Territoriali e con i componenti della RSU decaduta. Resta da stabilire se la tassatività dei 50 giorni previsti per tali procedure sia un elemento da ritenere ostativo al prosieguo della contrattazione integrativa in caso di un suo superamento. Non possiamo che rilevare che a tal proposito nulla prevede l’attuale normazione e disciplina contrattuale applicativa e certamente non prevede il blocco della contrattazione integrativa, garantendo la

co-titolarità alle OO.SS. Territoriali. L’ulteriore considerazione che aggiungiamo è la paradossale conseguenza dei rilievi sugli accordi sottoscritti, che evidentemente non possono essere sanati dalla successiva costituzione della RSU, in quanto gli stessi sono riferiti ad un periodo durante il quale la medesima RSU non esercitava la sua potestà rappresentativa.

Come può notare si tratta di un argomento molto delicato e non può essere certo valutato sulla scorta di un semplice parere ARAN, ma sulla base di una visione generale ed integrata del complesso di norme che regolano il nostro sistema di relazioni sindacali, tenendo bene a mente la richiamata incomprimibilità del diritto fondamentale alla retribuzione dei lavoratori.

In ogni caso la proroga dello stato di emergenza non consente di convocare le elezioni della RSU e sanare la mancanza della Rappresentanza dei Lavoratori ai tavoli di contrattazione, così come peraltro chiarito e recepito dal CCNQ del 15 dicembre 2020, a cui si chiede di far riferimento, sottoscritto a livello di comparto, come motivazione per il rinvio della data di elezioni per il rinnovo delle RSU, mantenendo invariate le prerogative della contrattazione decentrata locale anche in assenza delleRSU.

Come ultima considerazione ci richiamiamo al tenore dei rilievi UCB, di cui le alleghiamo una copia e che richiamano esplicitamente alla ottemperanza di disposizioni impartite da codesta Direzione Generale, per rappresentare l’esigenza di una opportuna modifica di tali orientamenti, al fine di consentire ai lavoratori la legittima retribuzione di quote di salario accessorio maturate e di evitare l’attivazione di un contenzioso francamente controproducente per la stessa Amministrazione.

Nel restare in attesa di formale riscontro si porgono distinti saluti.

FP CGIL                      CISL FP                  UIL PA
Russo                              Marra                   Amoroso

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