Continua l’informazione su salute e sicurezza della Fp Cgil VVF con la rubrica n° 21 della Particella Pazza, lo studio di DPI idonei e il riconoscimento delle malattie professionali sono fondamentali per la sicurezza, la salute e il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo
Pubblichiamo la nota della struttura territoriale Fp Cgil VVF, con la quale ancora una volta evidenzia come il dispositivo di soccorso sia svolto in condizioni di difficoltà a causa di carenze di automezzi.
PERFORMANCE: PROSEGUE IL CONFRONTO
Nella giornata odierna è proseguito il confronto sul Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (SMVP) dell’INL.
Nell’attesa di predisporre un documento più articolato e condiviso con CISL e UIL, da inviare all’Amministrazione dopo che questa ci avrà fornito un documento aggiornato, evidenziamo rapidamente di seguito alcune criticità che abbiamo colto nella proposta dell’Amministrazione.
Tra le modifiche proposte non abbiamo condiviso che nell’ambito degli obiettivi individuali si faccia riferimento solo incidentale agli obiettivi del gruppo di cui il lavoratore è parte. Questo, a nostro parere, si pone in contraddizione con l’organizzazione del lavoro in processi e teams che, in teoria, dovrebbe esistere in INL e per questo abbiamo chiesto che si dia coerenza all’intero impianto, dando maggior peso agli obiettivi di gruppo.
Riguardo ai comportamenti, abbiamo evidenziato la necessità che essi siano più concretamente declinati considerando situazioni specifiche, così da ridurre la discrezionalità nel processo di valutazione e da mettere in grado sia valutatore che valutato di comprendere bene cosa debba essere oggetto di valutazione.
Abbiamo poi chiesto che si introducano forme di partecipazione dei lavoratori, ad esempio prevedendo forme di autovalutazione da parte degli stessi lavoratori, così da attuarne il preventivo coinvolgimento e ridurre un possibile contenzioso.
Riguardo alla performance organizzativa, abbiamo chiesto che sia inserito – come previsto dalla normativa – il raggiungimento degli obiettivi di promozione delle pari opportunità, ricordando che questa è materia su cui INL ha precise competenze istituzionali e responsabilità.
Il sistema presentatoci replica forse un po’ troppo pedissequamente lo schema “brunettiano” nella valutazione, e per questo si prevede che essa andrà a incidere su: progressioni economiche e di carriera, accesso alle PO, accesso a percorsi di alta formazione, bonus eccellenze e istituzione di un premio per l’innovazione. Non riteniamo che tutto questo sia un percorso obbligato, tanto più se consideriamo che le risorse per concretizzarlo si rinvengono nel FRD, il cui importo è esiguo.
Perché, invece, non fare riferimento ad altre possibilità, ad esempio favorire l’accesso ai percorsi di alta formazione, ma nell’ambito delle risorse disponibili di ciascuna Amministrazione (art. 26, D.Lgs. 150/09) ovvero l’istituzione di un premio di efficienza, ma nell’ambito dei risparmi sui costi di funzionamento derivanti da processi di ristrutturazione, riorganizzazione e innovazione (art. 27, D.Lgs. 150/09), così da non gravare sul FRD, ma sulle risorse dell’Ente?
In buona sostanza, abbiamo ribadito che la valutazione non deve essere un’arma discrezionale per creare demotivazione, conflitti tra lavoratori e conseguenti problemi per tutta la macchina. Proprio per questo, abbiamo anche chiesto che l’introduzione di questo SMVP – il primo dell’INL, è bene ricordarlo! – sia preceduta da una fase di formazione seria, fatta anzitutto ai dirigenti ma anche al resto del personale, che possa far comprendere il processo in atto e uniformare le valutazioni, finora eseguite in maniera difforme da struttura a struttura.
Il confronto sull’argomento proseguirà il 15 febbraio.
Roma, 4 febbraio 2021
Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano
Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF con la quale si chiede all’Amministrazione informazioni in merito al ritardo nell’emanazione del bando del concorso a Capo Squadra, decorrenza 2020
Quanta confusione! Un po’ di memoria …
Forse approfittando del tempo trascorso dalla sottoscrizione dalla dell’accordo sul FRD 2018 e di una normativa stratificata c’è chi ancora una volta alimenta malcontento tra i lavoratori. La FP CGIL sottoscrisse l’accordo FRD 2018 per consentire l’erogazione delle somme pur evidenziando la genericità dell’indicazione relativa alla determinazione dei compensi individuali in riferimento alla valutazione dell’apporto individuale. Il sistema di valutazione è previsto dal CCNL Funzioni Centrali, sottoscritto da tutte le Organizzazioni sindacali, ed è necessario per poter procedere alla liquidazione degli importi individuali. Per il 2018, primo anno di applicazione, l’Amministrazione – anche per abbreviare i tempi della liquidazione – ha ritenuto di introdurre il sistema di autovalutazione da parte del dipendente e utilizzare le presenze per valutare i c.d. “migliori”. La firma del FRD 2018, quindi, non ha introdotto nulla di nuovo con il consenso delle Organizzazioni sindacali firmatarie. Tutto si è svolto secondo le regole negoziali previste dal CCNL sottoscritto da tutti: il “confronto” (e non contrattazione) sui criteri generali del sistema di valutazione che ha consentito, tra altre migliorie di innalzare la c.d. “franchigia” da 36 a 45 giorni. Certamente ci lascia nel complesso freddi… e non solleva il fatto che l’algoritmo è oggetto di verifica da parte del MEF a seguito delle segnalazioni ricevute dalla organizzazioni sindacali. Come spesso accade già l’attenzione si sposta: essere inseriti negli elenchi dei “migliori” in quanto poco assenti rappresenterà di per sé un vantaggio in tema di progressioni economiche e per i passaggi di area il cui percorso dovrà essere attivato entro aprile? No, perché la norma non prevede questo. Prevede una valutazione positiva nel triennio (e i colleghi del MEF si sono in larghissima parte autovalutati positivamente) e rimette alla contrattazione (quindi alla necessità che Amministrazione e Organizzazioni sindacali si accordino su uno stesso testo) in merito ai criteri per la definizione delle procedure delle progressioni.
03 Febbraio 2021
FP CGIL Nazionale -MEF
Daniele Gamberini
La FP CGIL incontra il nuovo Direttore di Agenzia Industrie Difesa.
Si è da poco concluso il primo incontro avuto con il Sen. Nicola LATORRE, neo Direttore
Generale dell’ AID, a suo tempo richiesto dalla FP CGIL con le altre organizzazioni sindacali confederali.
Nella sua relazione introduttiva il D.G. ha sottolineato l’importanza che attribuisce al corretto
esercizio delle relazioni sindacali tra le parti, e ha inteso sottolineare la necessità di dare inizio
ad un percorso di collaborazione finalizzato alla definizione e alla risoluzione delle annose criticità
che allo stato persistono in Agenzia e negli stabilimenti produttivi.
Da questo punto di vista, almeno tre sono le priorità che ha inteso individuare e partecipare
alle organizzazioni sindacali presenti: in termini di prossimo intervento.
– L’elaborazione di un piano industriale aggiornato, in grado di esprimere una strategia complessiva
da adottare come Agenzia, seppure tenendo conto delle singole specificità rappresentate dagli
Stabilimenti;
– La messa in sicurezza delle infrastrutture degli Stabilimenti, e l’avvio di una campagna di interventi
di manutenzione ordinaria e straordinaria;
– La stabilizzazione dei precari, e la valutazione di particolari criticità esistenti soprattutto negli Stabilimenti di Fontana Liri e Castellammare di Stabia.
La FP CGIL nel proprio intervento ha replicato accogliendo positivamente la disponibilità
del Sen. Latorre, ma chiedendo al contempo disponibilità e impegno sull’osservanza e rispetto delle
relazioni sindacali e del vigente C.C.N.L., soprattutto in ambito territoriale; una maggiore trasparenza
e condivisione del Piano Industriale, da discutere prima che venga poi trasmesso al Ministro
per l’approvazione, sugli investimenti e sulle procedure di reclutamento e stabilizzazione dei lavoratori
interinali, oltre all’esigenza di avviare un piano straordinario di assunzioni che colmi le gravi
lacune di organico esistenti in pressoché tutte le strutture di AID.
Sul tema riferito alle assunzioni, è stata da noi illustrata – e poi anche trasmessa – al neo
Direttore di AID la proposta unitaria di contratto di formazione lavoro a suo tempo consegnata alla
valutazione dei Ministri della difesa che si sono fin qui succeduti e, da ultimo, anche al Ministro
Guerini, al fine di agevolare percorsi di assunzione di giovani che escono in particolare dal percorso
di studi compiuto negli istituti professionali, e che possono essere formati nelle ex scuole allievi
operai della difesa, oggi centri per la formazione, per essere impiegati negli stabilimenti, creando
così i presupporti per aumentare l’offerta di lavoro e rispondere ai bisogni dei territori.
Nella circostanza, sono poi state sollevate dalla FP CGIL questioni quali:
a) la necessità di definire e condividere quanto prima possibile – quantunque con grande e colpevole
ritardo, essenzialmente dovuto alla mancata convocazione delle organizzazioni sindacali da
parte di AID – il Protocollo d’intesa sulla sicurezza e lavoro agile dei lavoratori;
b) l’esigenza di affrontare con immediatezza talune situazioni che più di altre allo stato attuale manifestano bisogni di attenzione, e che in particolare riguardano gli stabilimenti di Gaeta, Fontana
Liri e Capua, evidenziando al contempo alcune significative criticità, che di seguito riportiamo.
Su Gaeta: considerata l’importanza e la valenza delle attività assicurate nello stabilimento,
abbiamo sottolineato la necessità di programmare quanto prima urgentemente interventi sul versante
occupazionale, gravemente compromesso. In tal senso, abbiamo inteso anche richiamare e
valorizzare il documento di impegno condiviso dalle parti a livello territoriale e fatto pervenire nei
giorni scorsi al Direttore di AID da quello stabilimento che evidenzia proprio quelle criticità.
Su Fontana Liri: grande e storica struttura produttiva, abbiamo chiesto di capire e se possibile contribuire all’avvio della discussione sulle prospettive – anche occupazionali – dello stabilimento,
fornendo un’ipotesi progettuale di rilancio, che peraltro gli abbiamo già trasmesso, con l’auspicio che possa contribuire a ridefinirne gli obiettivi favorendo una ripresa delle attività e dell’occupazione.
Su Capua: abbiamo sollevato diverse problematiche, essenzialmente riconducibili, a nostro
giudizio, all’assenza di corrette relazioni sindacali, evidenziando al contempo la natura di alcune
decisioni non preliminarmente partecipate alle rappresentanze sindacali dei lavoratori che invece
rientrano appieno nell’obbligo di osservanza delle regole contenute nel vigente Contratto collettivo
nazionale di lavoro.
Il Direttore di AID ha concluso i lavori ringraziando le OO.SS. per il contributo che hanno saputo conferire alla discussione odierna e che vorranno fornire nel prossimo futuro, impegnandosi
a lavorare insieme al proprio staff sugli obiettivi che realisticamente e concretamente potranno realizzarsi, senza nascondere le difficoltà esistenti su alcuni temi e Stabilimenti che comunque intende
affrontare e sulle quali ha chiesto di ragionare insieme, con l’impegno a rivederci presto per avviare
il confronto tra le parti.
Vi terremo come sempre aggiornati.
p. la FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris
Con l’approvazione del vaccino di AstraZeneca, Governo, commissario Arcuri e Regioni hanno ridefinito il piano di vaccinazioni. Si è deciso che alla vaccinazione dei soggetti più a rischio già ricompresi nella fase 1 (operatori sanitari, ospiti delle Rsa e anziani), si affiancheranno anche quelli della fase 3.
Da quanto apprendiamo dalle notizie di stampa, AstraZeneca sarà somministrato al personale scolastico e universitario, docente e non docente (1.107.174 persone), a forze armate, polizia, guardia di finanza, guardia costiera e vigili del fuoco (551.566). Ci sono poi detenuti, personale carcerario e agenti di polizia penitenziaria (97.724), luoghi di comunità sia civili che religiosi (circa 200 mila) e infine coloro che lavorano in altri servizi essenziali per la comunità (2.167.200). Scelte sicuramente positive, ma va chiarito se nelle forze di polizia sono comprese – come rivendichiamo – anche quelle di polizia locale.
In queste settimane abbiamo più volte sollecitato incontri al Ministero della Salute per segnalare l’urgenza di ricomprendere alcune categorie di lavoratori dei servizi essenziali, qualunque sia il loro rapporto di lavoro, particolarmente esposti: quelli dell’igiene ambientale, a diretto contatto con lo smaltimento dei rifiuti Covid e in generale con le condizioni di igiene urbana; gli educatori e le educatrici, le maestre della scuola dell’infanzia che hanno continuato a lavorare in presenza e alle quali viene negata la possibilità di una protezione adeguata con la fornitura di mascherine FFP2; le lavoratrici e i lavoratori del terzo settore che fanno assistenza alla persona; gli psicologi e gli assistenti sociali tutti; i lavoratori dei servizi pubblici addetti ad attività che coinvolgono il pubblico (sportelli, assistenza diretta, etc).
Siamo molto soddisfatti che la nostra battaglia per la somministrazione del vaccino alla comunità penitenziaria sia stata vinta: è questione di salute ma anche di civiltà per i lavoratori del sistema carceri e per i detenuti.
Auspichiamo che si apra al più presto un tavolo di confronto sul dettaglio delle categorie di lavoratori pubblici e privati che rientrano nella platea dei cosiddetti “servizi essenziali” per non escludere nessuno.
Rimane una grande preoccupazione sulla tenuta del sistema sanitario – sulla necessità di sostenere il piano vaccinale, l’assistenza Covid e le prestazioni ordinarie – con la carenza di personale e risorse che ancora registriamo: la soluzione non può e non deve essere il ricorso al precariato, con l’uso massivo della somministrazione, ma va ripensato l’intero modello di formazione per le professioni sanitarie, di reclutamento e di valorizzazione professionale.
Ci sono le risorse e le competenze per rispondere al bisogno di potenziamento della sanità, non possiamo più avere né incertezze né perdere altro tempo.
Vi inviamo in allegato gli ultimi documenti che sono stati oggetto di informativa ,confronto e di contrattazione con l’Amministrazione.
L’Amministrazione ci ha dato informativa in ordine al Piano operativo del lavoro Agile che per legge deve essere adottato dalle Amministrazioni entro il 31 gennaio.La mancata attuazione del Piano entro il 31 gennaio avrebbe comportato l’impossibilità di riconoscere il lavoro agile al 60% del personale limitandolo al solo 30%.
Vi evidenziamo i seguenti aspetti contenuti nel Piano.
La quasi totalità delle attività è stata considerata “smartabile”, ad eccezione:
delle attività di segreteria per le quali è necessaria la presenza fisica;
delle attività proprie degli autisti
in riferimento alle strutture territoriali, delle attività di sportello fisico aperto al pubblico
E’ evidenziato che tutto il personale, a rotazione, può lavorare in SW. fungibilità del Personale di contatto e del livello tecnologico raggiunto.
Ciò anche in virtù della
Il disciplinare del lavoro agile e tutti gli istituti di gestione del personale non sono stati definiti nel Pola ma saranno definiti in sede di Organismo paritetico per l’innovazione e sul tavolo di contrattazione nazionale con le OO.SS.
Vi è inoltre la disponibilità dell’ Amministrazione a valutare la possibilità di pagare il buono pasto per la prestazione lavorativa in modalità agile.
E’ stata sottoscritta la quarta integrazione del protocollo sulla sicurezza.
Nel testo sono stati aggiornati i riferimenti normativi , è stata introdotta la zona bianca che sarà però successivamente disciplinata , si è meglio specificata la procedura da seguire per i casi di covid e per il rientro delle persone che hanno avuto il covid.
Con riguardo all’organizzazione si è specificato che in caso di passaggio di una regione da una zona ad un’altra , l’adeguamento dell’organizzazione, anche in riferimento alle prenotazioni agli sportelli PRA e Tasse, troverà
applicazione nell’arco temporale di una settimana.
E’ stato sottoscritto l’accordo che proroga fino a fine dello stato di emergenza il pagamento delle seguenti indennità:
indennità di rischio correlata all’attività, prestata in presenza fisica, di sportello esterno PRA e di sportello esterno Tasse
indennità di responsabilità correlata allo svolgimento dell’attività di cassiere principale degli Uffici territoriali
c. indennità di rischio maneggio valori sportello interno al personale delle strutture territoriali e di sede centrale, che presta l’attività in presenza fisica
d.indennitàdirischiomaneggiovaloricorrelataallosvolgimentodell’attivitàdicassiere
principale per l’Ufficio Amministrazione e Bilancio, che presta l’attività in presenza fisica
CASSA DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA
MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
Lo scorso 2 febbraio si è riunito il Consiglio della Cassa di Previdenza ed Assistenza. Nel cor –
so dei lavori il Presidente, il Dott. Marco Guardabassi, ha presentato ai componenti della CPA la
nuova Segretaria della Cassa di Previdenza e Assistenza, la Dr.ssa Sonia Licata, chiedendone la ratifica.
La Dr.ssa Licata è laureata in Economia e Commercio e proviene da un Ente Locale dove ha
maturato esperienza all’interno della gestione del bilancio. Sia a livello personale che per conto
della FP Cgil abbiamo avallato la scelta dell’Amministrazione e rappresentata dal Presidente dott.
Guardabassi, esprimendo parere favorevole parimenti al parere espresso da tutti gli altri componenti
della CPA.
Come più volte sollecitato, da noi consiglieri della FP Cgil, l’Amministrazione si sta impegnando
nell’annoso e ormai improcrastinabile problema, di reperire nuove risorse umane da affiancare
alle poche risorse rimaste; così come sta, anche, provvedendo a creare nuove procedure
atte a informatizzare la lavorazione delle pratiche presentate attraverso l’adeguamento del Sito e
dei relativi processi.
Tenuto conto che l’Istituto di Credito “Banca Intesa”, quale banca incaricata a gestire il deposito
della CPA, non ha manifestato alcuna disponibilità sulla possibilità di automatizzare la richiesta
dei bonifici da inoltrare ai singoli dipendenti da parte della CPA – tutte le volte che vengono deliberate
le pratiche da parte del consiglio della CPA -, l’Amministrazione sta provvedendo a fare un
verifica presso altri Istituti di Credito che possano essere interessati alla richiesta in argomento.
Per concludere auspichiamo che quanto prima e speriamo già dal prossimo incontro,
l’amministrazione, alla luce delle iniziative promesse, avanzerà delle sostanziali proposte per una
corretta ed innovativa crescita della gestione della Cassa di Previdenza e Assistenza.
I Consiglieri Fp Cgil della CPA
Deborah Pompili
Massimo Bassani
Passaggi di area: nessuno sia lasciato “indietro”
Si è tenuto nella mattinata del 3 febbraio il previsto incontro avente al centro della discussione i passaggi di area.
L’argomento, voluto con fermezza da questa Organizzazione e tema oggetto della più articolata vertenza unitaria con CISL FP – UILPA – FLP e Confsal Unsa, è inserito nel percorso di valorizzazione delle professionalità interne all’Agenzia e al potenziamento dell’organico.
L’Agenzia ha rappresentato, schematicamente, alcuni elementi del piano assunzionale 2021-2023 che potremmo riassumere così: a fronte di uscite previste nel triennio 2021-2023 pari a circa 5200 unità, l’Agenzia intende procedere* all’inserimento di circa 4100 unità (compresi 379 dirigenti) e procedere a 700 passaggi da seconda a terza area.
Come FP CGIL abbiamo preso atto delle informazioni di contesto condivise dalla delegazione datoriale evidenziando, però, una contraddizione nel ragionamento da questa sviluppato: se la capacità di valorizzare il personale, stimolandolo ad accrescere le proprie capacità, competenze e motivazioni, contribuisce in modo significativo al successo di un’organizzazione e, se è vero come crediamo, che la motivazione del personale è un elemento essenziale per conseguire gli obiettivi che l’organizzazione si prefigge… perché non sono previsti nei documenti aziendali passaggi dalla prima alla seconda area per i colleghi (poco meno di 180) in possesso del titolo di studio di accesso ai profili professionali di questa area?
L’obiettivo che la FP CGIL si è sempre posta (e nel tempo lo ha sempre rappresentato al Tavolo negoziale) è lo svuotamento della prima area e non il suo ripopolamento come sembra voler procedere l’Agenzia!
Il Decreto Madia (D.Lvo 75/2017) ha offerto la possibilità alle Amministrazioni di indire procedure selettive riservate agli interni al fine di valorizzarne le professionalità acquisite negli anni.
La norma generale, quindi, consente i passaggi di area pur mantenendo il vincolo del possesso del titolo di studio diploma per accedere alla seconda e laurea per accedere alla terza; pertanto non comprendiamo le ragioni per le quali l’Agenzia non sia orientata – in questa fase – ad offrire una possibilità di valorizzazione delle competenze acquisite anche ai colleghi di prima area.
Riteniamo importanti e non scontate le prospettive assunzionali e di valorizzazione interna formalizzate dall’agenzia, frutto del recepimento di istanze sindacali, ma come FP CGIL riteniamo che tutti i dipendenti concorrendo al raggiungimento dei risultati che ogni anno l’autorità politica individua per l’Ente abbiano il diritto -se ricorrono i presupposti di legge – a vedersi valorizzati.
Alla luce del ragionamento sviluppato abbiamo chiesto all’Agenzia di avviare il percorso amministrativo interno per poter concretizzare un bando per i passaggi dalla prima alla seconda area. Su questo aspetto, l’Agenzia, si è detta disponibile ad effettuare le opportune verifiche a testimonianza che tali passaggi non devono essere intesi esclusi a priori.
Il percorso relazionale avviato procederà su due binari convergenti: il primo “esterno” all’amministrazione relativo alla certificazione del Piano dei Fabbisogni, il secondo “interno” all’Ente relativo ai criteri e alle modalità da adottare per la selezione.
La FP CGIL, unitariamente ad altre OOSS, è attiva sul piano negoziale e legislativo per individuare le migliori soluzioni per la valorizzazione delle professionalità inserite nella seconda area, in possesso di diploma, consentendo anche a questi colleghi un percorso di sviluppo professionale.
*dato desunto dalla programmazione triennale 2020-2022
FP CGIL Nazionale
Agenzia delle entrate
Daniele Gamberini
Direzione Regionale Sardegna
Comunicato incontro 2 febbraio 2021
Il giorno 2 febbraio si è svolto l’incontro con il Direttore Regionale e le organizzazioni sindacali sullo
sportello virtuale, incontro che abbiamo esplicitamente richiesto nella precedente riunione del 20 gennaio u.s..
Prima di tutto, a seguito della presentazione mostrata dalla direzione per informarci sui risultati raggiunti nei mesi passati, in particolare per quanto riguarda l’alto gradimento dell’utenza e dei colleghi che si sono volontariamente candidati, abbiamo ritenuto necessario evidenziare che le nostre iscritte e i nostri iscritti hanno non poche perplessità su quello che potrebbe essere il futuro del proprio lavoro e l’azione dell’agenzia.
Per questo abbiamo puntualizzato tutte le criticità che sono emerse dal confronto proficuo con tutti voi iscritte e iscritti, condividendo con il Direttore il documento che vi inviamo in allegato.
Abbiamo evidenziato le criticità legate alla mancanza della dotazione di strumenti che deve essere garantita ai lavoratori per lo svolgimento del servizio, alla necessità di una regolamentazione di questa nuova modalità di lavoro, anche dal punto di vista delle indennità, alla onerosità del carico di lavoro aggiuntivo che si è venuto a creare e che diventerà insostenibile alla fine dell’emergenza sanitaria, alla responsabilità di chi svolge il servizio verso il contribuente, spesso senza neppure un adeguato inquadramento e alla totale mancanza di supporto da parte di un team leader.
Abbiamo anche affrontato il delicato tema, da sottoporre all’attenzione del tavolo di trattativa nazionale, legato all’Anticorruzione, dal momento che il Piano Anticorruzione dovrebbe prevedere che il contraddittorio tra il contribuente e l’Agenzia venga svolto sempre in presenza di testimoni.
Anche su quello che nella presentazione è stato definito “tracciamento” (la compilazione del file excell) abbiamo evidenziato tutte nostre perplessità perché sembra essere più uno strumento di controllo che non di rilevazione statistica o di valorizzazione del lavoro svolto.
Abbiamo espresso la perplessità sul servizio in generale e sulla necessità di portarlo al tavolo della
contrattazione nazionale, perché ai sensi dell’art. 7 del contratto collettivo tutto ciò che ha una dimensione progettuale, complessa e sperimentale, di carattere organizzativo dell’amministrazione deve essere oggetto di coinvolgimento delle organizzazioni sindacali da parte dell’Organismo paritetico.
Sentiamo forte la preoccupazione, che in questo momento delicato per il futuro dell’Agenzia si crei
confusione tra lo strumento dello smartworking e le sperimentazioni di sportelli virtuali: sono infatti due strumenti profondamente diversi e confonderli può solo creare potenziali danni a tutti.
E anche sullo smartworking adottato dall’agenzia, ribadiamo le nostre perplessità anche sull’impossibilità di usare i permessi brevi (ed es. L.104). Ancor di più se l’orario diventa rigido come nello sportello virtuale ma l’agenzia considera la lavoratrici o il lavoratore in “smartworking” vietandone l’utilizzo, come già da noi denunciato a tutti i livelli di contrattazione.
La direzione ha dichiarato che riconvocherà le organizzazioni sindacali per affrontare e provare ad affrontare le criticità sollevate. Vi terremo aggiornati.
La delegazione FP CGIL Sardegna