Incontro del 28 gennaio 2021

 

Nella mattinata del 28 gennaio si è tenuto il previsto incontro con il DAG afferente la presentazione del Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA). Ricordiamo che il POLA rappresenta -per esplicita previsione normativa- una sezione specifica del Piano della Performance da predisporre entro il 31 gennaio; documento “strategico”, di prospettiva ampia, e senza elementi di dettaglio.

Contiene, coerentemente alle linee guida emanate dalla Funzione Pubblica del dicembre scorso, il programma di sviluppo del Lavoro Agile nel prossimo triennio, le modalità operative e strumentali per lo sviluppo di questa modalità organizzativa e il tratteggio delle iniziative che dovranno essere assunte dall’Amministrazione finalizzate al raggiungimento degli obiettivi in esso contenuti.

Sul piano sindacale rileviamo che i margini “relazionali” con l’Amministrazione sono estremamente ridotti per esplicita previsione normativa e pertanto, lo abbiamo evidenziato nel corso della riunione, il POLA del Mef non dovrà rappresentare neanche nei successivi atti dispositivi di applicazione concreta l’alibi per intervenire unilateralmente su materie che riguardano la disciplina del rapporto di lavoro.

L’orario di lavoro, il diritto alla disconnessione, le flessibilità, gli aspetti economici anche “ex comma 870” e tutto quanto attiene il rapporto di lavoro non potrà che essere oggetto di contrattazione nelle sedi opportune. Come detto, il documento presentato nel corso della riunione altro non è che la puntuale declinazione nel MEF delle linee guida dettate dalla Funzione Pubblica.

L’utilità della riunione, oltre che per avviare un ragionamento di medio periodo in materia di digitalizzazione del Ministero ha consentito di rappresentare nuovamente alcuni elementi critici vissuti dai colleghi nella quotidianità lavorativa. In particolare, schematicamente per via della necessità di contingentare i tempi degli interventi, abbiamo rilevato i seguenti punti:

Relazioni sindacali: nell’ambito dell’attuale cornice contrattuale è necessario favorire la partecipazione delle rappresentanze sindacali a tutti i livelli nel percorso di digitalizzazione del Ministero favorendo momenti di incontro, scambio e di contributi e feedback rispetto all’evoluzione del contesto; – Formazione: è quanto mai necessario l’aggiornamento mirato nelle materie sulle quali le persone si trovano ad operare quotidianamente, formazione giuridico-amministrativa per tenere il passo con una produzione normativa massiccia ed in continua evoluzione, corsi sull’organizzazione del lavoro in modalità agile, formazione per la gestione dei tempi ecc.

– Dotazioni informatiche: nonostante l’investimento indicato nella Bozza del documento non si comprende perché in diverse realtà del Ministero, ancora oggi, i colleghi non dispongano delle necessarie dotazioni informatiche per svolgere le proprie attività lavorative. Abbiamo espresso l’invito a prestare attenzione nel reperire le dotazioni informatiche affinché si scongiuri il potenziale errore di non valutare che, alla lunga, uno schermo da 13 pollici potrebbe determinare rischi alla salute del lavoratore.

– Presenza nel territorio: far sì che l’evoluzione del contesto non determini l’arretramento o peggio la scomparsa delle articolazioni del Mef nei territori. Una recente novellazione normativa (c.d. comma 870) consente alle Amministrazioni di destinare i risparmi 2020 conseguiti attraverso la minor numero di buoni pasto erogati e al minor ricorso al lavoro straordinario a favore dei Fondi incentivanti.

Le singole Amministrazioni, presumibilmente, riceveranno istruzioni in merito alla modalità di quantificazione dei citati risparmi. La Delegazione ministeriale, al momento, non ha esplicitato nessun orientamento rispetto alla modalità di erogazione di questo recupero di risorse a valere sul salario accessorio e non poteva essere altrimenti: sarà infatti la contrattazione a dover individuare la più equa modalità di liquidazione.

A tal proposito, come FP CGIL, auspichiamo che tutti i risparmi di gestione legati alla modalità di lavoro agile siano resi disponibili alla contrattazione integrativa consapevoli che, per questa ragione, è necessario intervenire per via legislativa superando il limite imposto dall’art. 23, comma 2 del dl 75/2017 (tetti di spesa FRD) sia per via contrattuale nelle more della definizione dei prossimi CCNL in sede Aran. Al resoconto è allegata la bozza del documento fornito alle Organizzazioni sindacali e il risultato del questionario somministrato ai dipendenti nel mese di gennaio 2021.

29 gennaio 2021

 

FP CGIL Nazionale -MEF
Daniele Gamberini

“La riduzione del sovraffollamento delle nostre carceri di 7.405 detenuti registrata nel 2020 non è sufficiente a garantire la piena attuazione del mandato che la Costituzione attribuisce al sistema penitenziario. Inoltre le risorse stanziate con la legge di Stabilità non consentono di colmare le gravi carenze di organico che si registrano tra i lavoratori del settore”. Questo il commento della Fp Cgil alla relazione sullo stato dell’amministrazione della Giustizia depositata alle Camere dal ministro Bonafede.

“Sono ancora troppi i 53.364 detenuti presenti nelle nostre carceri – prosegue la Fp Cgil -, come molto preoccupanti sono le circa 4.300 carenze di unità che si registrano nella Polizia Penitenziaria e le mille unità che servono per colmare l’organico del personale delle Funzioni Centrali e della Dirigenza Penitenziaria”.

Il carcere, aggiunge, “deve divenire l’extrema ratio solo per soggetti socialmente pericolosi, ma per fare questo bisogna potenziare il sistema dell’esecuzione penale esterna, investendo risorse e assumendo anche qui un numero adeguato di addetti, in grado di sostenere il carico di lavoro che continua ad aumentare negli anni. Come non è ulteriormente rinviabile la valorizzazione di tutte le professioni che operano nel sistema dell’esecuzione penale, attraverso il giusto riconoscimento del ruolo e della funzione di ciascuno e nel rispetto dell’autonomia delle singole discipline con pari dignità. Per fare questo bisogna reperire le risorse per un nuovo sistema di classificazione per le Funzioni Centrali, per la piena contrattualizzazione del rapporto di lavoro della dirigenza penitenziaria e per rinnovare i contratti di tutti i lavoratori”, conclude la Fp Cgil.

Pubblichiamo la nota unitaria delle organizzazioni Sindacali Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil VVF, con la quale chiedono un’adeguato programma per la campagna vaccinale per il personale

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione in merito al decreto di regolamentazione del 90° corso AA.VV.F.

Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF con la quale si ribadisce un incontro per discutere la tematica del settore Telecomunicazione

Primo incontro a Persociv sulla distribuzione dei 50 milioni per il personale civile della Difesa e la definizione delle assunzioni

Si è svolto quest’oggi l’incontro a Persociv, richiesto da FP CGIL, CISL FP E UIL PA, sull’attivazione delle procedure di acquisizione e distribuzione dei 50 milioni di euro, che la legge di stabilità ha destinato ai lavoratori civili della Difesa, sulla definizione dei percorsi assunzionali e su altre problematiche legate allo SW.
In particolare sono stati affrontati i temi seguenti:

Risorse Legge di stabilità

– L’amministrazione ha reso noto che è in fase avanzata l’acquisizione dei 20 milioni di euro destinati al Fondo Risorse Decentrate per realizzare gli sviluppi economici;

– Per quanto riguarda le assunzioni, sia quelle già autorizzate, sia quelle previste nell’ultima legge di stabilità, Persociv ha comunicato che sta predisponendo il necessario e propedeutico piano triennale dei fabbisogni di personale;
– FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno sollecitato la celere acquisizione dei risparmi della L. 244 maturati sino al 30/12/2020, nonché delle economie relative ai buoni pasto non consumati nel 2020 e alle risorse per straordinario non attribuito nel medesimo anno.
– E’ stata evidenziata la necessità di aprire immediatamente il confronto per definire i criteri delle progressioni economiche e la valorizzazione dei lavoratori della 1^ area, anche mediante progressioni verticali, così come concordato nel contratto integrativo 2020;
– In riferimento ai 30 milioni di euro, destinati ad incrementare l’indennità di amministrazione, FP CGIL CISL FP UIL PA hanno rappresentato di essere pronti a fornire le proposte che dovranno essere recepite nella contrattazione, risolvendo eventuali distorsioni applicative.

Lavoro agile emergenziale e lavoro agile a regime (POLA)

In tema di lavoro agile FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno evidenziato che con il prolungamento dello stato di emergenza si è creato un vuoto normativo e un mancato allineamento fra provvedimenti legislativi.
Il decreto milleproroghe ha, infatti, prolungato fino al 31 marzo 2021 la norma che prevede che le pubbliche amministrazioni applichino il lavoro agile (con le misure semplificate, senza cioè necessità di accordo individuale) ad almeno il 50% del personale impiegato in attività che possono essere svolte in tale modalità.

Per questo motivo la scadenza inizialmente fissata dal Ministro della P.A. per la presentazione dei Piani Organizzativi del Lavoro Agile (POLA) è, di fatto, anch’esse differita fino a fine emergenza.
Sulla bozza di regolamento del lavoro agile presentato oggi dall’amministrazione, sebbene necessario per garantire uniformità di applicazione nei territori, FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno sottolineato che vi sono materie riservate alla contrattazione (es indennità, buoni pasto, ecc.) che non possono essere oggetto di un confronto diverso o essere inserite in questo tipo di documento.

Si è quindi convenuto di inviare i suggerimenti e le integrazioni necessarie per adeguare il regolamento ai nuovi scenari che vedranno impiegati in SW una vasta platea di dipendenti, ai quali dovranno essere garantite tutele, adeguate prerogative economiche e idonei strumenti organizzativi.

FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno, infine, sollecitato l’amministrazione a calendarizzare gli ulteriori incontri per definire le tante questioni attese dai dipendenti, non ultima una nuova disciplina della mobilità che tanti risvolti ha in particolare per i colleghi transitati, ancora in cerca di soluzioni per conciliare le esigenze del lavoro con quelle familiari.

Il percorso continua.

27 gennaio 2021

FP CGIL                                CISL FP                 UIL PA
Francesco Quinti                 Massimo Ferri       Carmela Cilento
Roberto De Cesaris            Franco Volpi

Al Ministero della Giustizia

Sig Sottosegretario con delega al Personale
On.le VittorioFerraresi

Sig. Direttore Generale del Personale
Dr. AlessandroLeopizzi

Oggetto: rilievi UCB su validità accordi sottoscritti senza RSU formalmente costituita.

Gentile Direttore, Sig. Sottosegretario,

Continuano a pervenire alla scrivente O.S. segnalazioni di rigetti da parte dell’UCB di accordi di contrattazione decentrata locale sottoscritti in Uffici in cui la RSU è decaduta o non si è proceduto alla sua costituzione per mancanza di quorum o mancanza di candidati.

La motivazione di tale rigetto si riferisce esplicitamente ad una interpretazione degli Accordi quadro proveniente direttamente dalla sua Direzione e che si basa su un parere ARAN, rintracciabile al seguente link:https://www.aranagenzia.it/orientamenti-applicativi/contratti-quadro/relazioni-sindacali/rsu/6806-rapp-sind-repertori-ooss-sottoscrizione-dei-contratti/10323-cqrs130.html.Un parere del tutto discutibile, basato su una unica motivazione, ovvero la mancata costituzione o decadenza della RSU per responsabilità delle OO.SS. rappresentative, che non hanno proceduto nei tempi previsti alla nuova indizione delle procedure per la costituzione dell’organismo di rappresentanza unitaria.

Noi non riteniamo questa una interpretazione condivisibile e non può essere certo motivo di negazione del diritto primario alla contrattazione di quote di salario accessorio maturate dai lavoratori nell’ambito dei criteri adottati dalla contrattazione integrativa nazionale.

Con tale determinazione si nega ai lavoratori interessati un diritto fondamentale stabilito dalla legge (senza scomodare i principi costituzionali è sufficiente il richiamo alle loro norme applicative, l’art. 15 della legge 300/1970 e il D. Lgs 165/01, in particolare l’art. 45, comma 2, che vieta comportamenti discriminatori in materia di trattamento economico), e lo si nega con una motivazione per la quale è del tutto evidente l’estraneità dei lavoratori colpiti da questa misura.

L’altro aspetto che intendiamo richiamare è quello relativo alle responsabilità delle OO.SS. circa la mancata indizione delle elezioni della RSU nei tempi previsti. Perché certo non intendiamo sfuggire a questa valutazione ma semplicemente ci chiediamo se la stessa può essere motivo di invalidazione di accordi sottoscritti da soggetti legittimati dalle stesse norme e Accordi Quadro alla contrattazione come le OO.SS. territoriali rappresentative e sottoscrittrici del CCNL. La stessa ARAN in un altro parere, riportato a questo link:https://www.aranagenzia.it/orientamenti-applicativi/contratti-quadro/relazioni-sindacali/rsu/6829-rapp-sind-repertori-ooss-regole-di-funzionamento/10295-cqrs97.html,specifica che nelle more della costituzione della nuova RSU le relazioni sindacali sono mantenute con le OO.SS. Territoriali e con i componenti della RSU decaduta. Resta da stabilire se la tassatività dei 50 giorni previsti per tali procedure sia un elemento da ritenere ostativo al prosieguo della contrattazione integrativa in caso di un suo superamento. Non possiamo che rilevare che a tal proposito nulla prevede l’attuale normazione e disciplina contrattuale applicativa e certamente non prevede il blocco della contrattazione integrativa, garantendo la

co-titolarità alle OO.SS. Territoriali. L’ulteriore considerazione che aggiungiamo è la paradossale conseguenza dei rilievi sugli accordi sottoscritti, che evidentemente non possono essere sanati dalla successiva costituzione della RSU, in quanto gli stessi sono riferiti ad un periodo durante il quale la medesima RSU non esercitava la sua potestà rappresentativa.

Come può notare si tratta di un argomento molto delicato e non può essere certo valutato sulla scorta di un semplice parere ARAN, ma sulla base di una visione generale ed integrata del complesso di norme che regolano il nostro sistema di relazioni sindacali, tenendo bene a mente la richiamata incomprimibilità del diritto fondamentale alla retribuzione dei lavoratori.

In ogni caso la proroga dello stato di emergenza non consente di convocare le elezioni della RSU e sanare la mancanza della Rappresentanza dei Lavoratori ai tavoli di contrattazione, così come peraltro chiarito e recepito dal CCNQ del 15 dicembre 2020, a cui si chiede di far riferimento, sottoscritto a livello di comparto, come motivazione per il rinvio della data di elezioni per il rinnovo delle RSU, mantenendo invariate le prerogative della contrattazione decentrata locale anche in assenza delleRSU.

Come ultima considerazione ci richiamiamo al tenore dei rilievi UCB, di cui le alleghiamo una copia e che richiamano esplicitamente alla ottemperanza di disposizioni impartite da codesta Direzione Generale, per rappresentare l’esigenza di una opportuna modifica di tali orientamenti, al fine di consentire ai lavoratori la legittima retribuzione di quote di salario accessorio maturate e di evitare l’attivazione di un contenzioso francamente controproducente per la stessa Amministrazione.

Nel restare in attesa di formale riscontro si porgono distinti saluti.

FP CGIL                      CISL FP                  UIL PA
Russo                              Marra                   Amoroso

Inaccettabile dopo 15 anni associazione non firmi il contratto, intervengano le Regioni

“Oggi i medici delle strutture sanitarie private aderenti Aiop scioperano per protestare contro l’indegno comportamento dei proprietari delle cliniche che, dopo aver fatto profitti per anni con le convenzioni sanitarie pubbliche, si rifiutano senza alcun motivo di sottoscrivere dopo 15 anni un contratto che hanno pure contribuito a costruire”. Lo afferma il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Andrea Filippi.

“Indecente – prosegue – che si crei una disuguaglianza retributiva e contrattuale tra i medici che avranno gli aumenti e verranno finalmente inquadrati nel ruolo di dirigenti, quelli delle strutture di Aris che invece hanno sottoscritto, e i medici di Aiop che hanno solo la sfortuna di avere datori di lavoro che pensano solo ai profitti. Intervengano le Regioni immediatamente sospendendo le convenzioni alle strutture che non valorizzano i professionisti. Ora basta con un sistema che produce profitti sulle spalle dei lavoratori a danno della salute dei cittadini”, conclude Filippi.

Al Capo Dipartimento
Risorse Umane Finanziarie e Strumenteali
Dott.ssa Giovanna Boda
giovanna.boda@istruzione.it

Al Segretario generale
Dott.ssa Maria Letizia Melina
sg.segreteria@miur.it

Al Direttore delle Risorse Umane, Finanziarie e
Strumentali
Dott. Jacopo Greco
dgruf@postacert.istruzione.it

Oggetto: Proroga lavoro agile

Gent.mi,
Ci giungono diverse segnalazioni relative alla intenzione, da parte dei dirigenti degli uffici di
codesti Ministeri, di sospendere il lavoro agile adottato con le modalità emergenziale per il contenimento della diffusione del contagio da COVID 19 e disporre il rientro generalizzato dei lavoratori presso le sedi alla scadenza del 31 gennaio 2021.

A questo proposito si segnala che l’art. 1 comma 4 del D.L. 14 gennaio 2021, dispone che
“dal 16 gennaio 2021 al 5 marzo 2021, sull’intero territorio nazionale…..” restano ferme “le misure
adottate con i provvedimenti di cui all’articolo 2, commi 1 e 2, del decreto-legge n. 19 del 2020”.
Tra le misure adottate dal citato DL 19/2020 si richiama, per quanto in oggetto, la previsione
di cui alla lettera s dell’art.1 “limitazione della presenza fisica dei dipendenti negli uffici delle amministrazioni pubbliche, fatte comunque salve le attività indifferibili e l’erogazione dei servizi essenziali prioritariamente mediante il ricorso a modalità di lavoro agile”.

Inoltre, l’art. 19 del D.l. 31 dicembre 2020, n. 183 (cosiddetto Milleproroghe) dispone che
“I termini previsti dalle disposizioni legislative di cui all’allegato 1” (tra cui l’Articolo 263, comma
1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio
2020, n. 77) “sono prorogati fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica
da COVID-19 e comunque non oltre il 31 marzo 2021, e le relative disposizioni vengono
attuate nei limiti delle risorse disponibili autorizzate a legislazione vigente”.

Per tutto quanto sopra, e per evitare l’adozione di provvedimenti difformi sul territorio e
potenzialmente rischiosi per la salute dei lavoratori e della cittadinanza, si chiede di voler tempestivamente inviare una nota di chiarimento a tutti gli uffici affinché possano attenersi a
quanto previsto dalla normativa citata.

Si coglie l’occasione per cordiali saluti.

Roma, 27 gennaio 2021

FP CGIL Nazionale                                             CISL FP Nazionale
Esecutivo Nazionale Funzioni Centrali
Anna Andreoli                                                          Michele Cavo

Noi vogliamo rinnovare il contratto ai lavoratori della PCM. Altri no.

Ancora una volta gli unici responsabili del mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di
Lavoro per i dipendenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a 12 anni ormai dall’ultimo
CCNL, non trovano di meglio che “spostare” l’attenzione su altro.

Strumentalmente hanno riferito dell’incontro avuto ieri all’Aran per la stipula dell’accordo quadro di
definizione dei comparti di contrattazione, accordo propedeutico all’avvio delle trattative per i rinnovi
contrattuali 2019-2021. Dimenticando di dire ai lavoratori PCM che per loro ancora non si è potuto
rinnovare il CCNL 2016-2018. A causa della indisponibilità di Snaprecom, Sipre e Ugl, dopo
quindici mesi di trattative, e sfruttando il fatto che FP CGIL, CISL FP, UIL PA, FLP e USB, disponibili
alla sottoscrizione, che pure rappresentano più del 50 per cento, non raggiungono il 51 per cento
imposto dalla legge.

Di questo dovrebbero dar conto alle lavoratrici e ai lavoratori, invece di parlare sempre d’altro,
come hanno fatto anche nelle trattative.
Quanto alla riunione in Aran chiariamo che all’ordine del giorno c’è solo la richiesta, contenuta
nell’atto di indirizzo, di valutare una modifica di composizione delle aree della dirigenza, perché il
numero dei comparti è fissato dalla legge e la legge dice 4.

In più, fermo restando che il ccnl Presidenza del consiglio fu una scelta compiuta e voluta da CGIL
CISL e Uil, la nostra posizione è sempre stata chiara: bisogna superare la legge e restituire titolarità
alla contrattazione di definire gli assetti contrattuali.

Per il resto abbiamo ribadito all’Aran che, per avviare le trattative per i rinnovi 2019-2021 non basta
fare un nuovo accordo quadro sulla composizione dei comparti ma servono le risorse per incrementare
le retribuzioni ulteriormente, per fare un nuovo sistema di classificazione e per aumentare
gli organici. Risorse che il governo nell’ultima legge di bilancio non ha aggiunto come invece CGIL,
CISL e UIL (non altri) hanno chiesto anche con lo sciopero del 9 dicembre scorso.

Ma questa è un’altra storia che, purtroppo, non riguarderà i lavoratori della PCM a cui è ancora impedito
di vedere aumentate le loro retribuzioni per il 2016-2018, come invece è avvenuto per gli altri
lavoratori dei comparti pubblici. E questa volta la responsabilità, purtroppo, è di tre organizzazioni
di rappresentanza dei lavoratori con nomi e cognomi.

Riflettano sulle proprie responsabilità e rinsaviscano invece di parlar d’altro.

Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio

Pubblichiamo lo stato di agitazione unitario delle Organizzazioni Sindacali Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF in merito alle disattenzioni e mancanze delle corrette relazioni sindacali del Direttore  Regionale

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto