“Leggiamo con amarezza, ma non con stupore, il solito tentativo di ‘spargere veleno’ rispetto ai contenuti di un rinnovo contrattuale, quello che riguarda le lavoratrici, i lavoratori e professionisti della sanità privata, realizzato solo grazie al lavoro di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e all’incredibile sforzo di questo personale”. Così, in una nota stampa, le categorie dei servizi pubblici di Cgil, Cisl, Uil.
“Rispetto alle falsità che stanno girando di una tredicesima più leggera nella sanità privata – specificano – è bene chiarire che, con l’applicazione del nuovo CCNL, il suo valore è invece aumentato passando ad esempio, per una categoria D1, da € 1.853,30 agli attuali € 2.022,94”.
“Rispetto al passato la tredicesima si calcola applicando al valore del tabellare annuo un divisore pari a 13, e non più a 12, perché ora nel tabellare annuo complessivo di riferimento (di cui alla colonna C della tabella 1 ‘Prospetto valori tabellari CCNL Sanità Privata’) è già compresa anche la tredicesima, a differenza del passato in cui erano incluse solo le 12 mensilità. Un motivo tecnico, dunque, che non penalizza il lavoratore ma che anzi rende più chiaro e trasparente il valore complessivo della sua retribuzione”, concludono.
Pubblichiamo il Modulo operativo polizze per l’adesione facoltativa ad UNISALUTE
Pubblichiamo le note della Direzione Centrale per la Formazione riguardo le direttive e la programmazione dei corsi per Ispettori con funzioni operative e logistiche per l’Anno Accademico 2020-21 svolte dall’Istituto Superiore Antincendi
PARTITA LA SPERIMENTAZIONE DEL REASSESSMENT:
NON C’È PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE!
Lo scorso 9 ottobre in occasione della riunione dell’Organismo paritetico per l’innovazione, avevamo espresso le nostre forti riserve, riserve ribadite nei giorni successivi con tre distinti comunicati, il 12 e 14 ottobre e 13 novembre 2020, sulla proposta dell’Amministrazione di procedere, sia pure in via sperimentale, alla rivisitazione del modello di erogazione dei servizi partendo dalle Direzioni provinciali di Caserta e Livorno con l’aggiunta a sorpresa, chi sa perché e chi sa per volontà di chi, come il classico coniglio dal cilindro, della Direzione provinciale di Cosenza non prevista, originariamente, nel progetto sperimentale.
Abbiamo già osservato in quell’occasione e ribadiamo oggi i motivi dell’inopportunità, nel contesto attuale, di introdurre questa sperimentazione che coinvolge in maniera evidente sia il management sia le linee produttive.
Con tutte le Sedi impegnate nelle chiusure produttive di fine anno e nell’erogazione degli ammortizzatori sociali e delle prestazioni emergenziali Covid-19 e con il persistere e l’aggravarsi della fase emergenziale, infatti, la conflittualità e la demotivazione potenziale di gran parte del personale si riflette e non può che preoccupare anche la dirigenza dell’Istituto.
Di qui le nostre considerazioni sull’inopportunità, in un momento così delicato, complesso e difficile, come sottolineammo in quella sede, di sperimentare un nuovo modello di servizio quando non si ha, causa emergenza sanitaria e conseguente applicazione di misure di tutela della salute collettiva quale l’estensione “spinta” dello smart working, la piena disponibilità in presenza fisica e attenzione di tutti gli attori in campo, presi come sono dalle sfide dell’attuale fase emergenziale. Un’assenza che di per sé inficia la stessa sperimentazione ed i relativi esiti.
Vogliamo tornare, in questa sede, a esprimere i nostri dubbi sul merito di un modello che già da ieri, 1° dicembre, giorno di avvio di tutta l’operazione sperimentale, manifesta i propri limiti con pesanti ripercussioni sull’attività dei colleghi impegnati presso le Direzioni provinciali e le Agenzie complesse coinvolte. Inoltre, sono rimaste inascoltate le nostre richieste chiare e precise avanzate con il comunicato del 13 novembre su:
• mappature delle competenze che dovrebbe essere alla base di una riorganizzazione e preliminare a qualsiasi sperimentazione, una regola generale e comune a qualsiasi progettualità di innovazione che non trova forma in Inps e su cui chiediamo all’Amministrazione un puntuale report;
• formazione in quanto un progetto di sperimentazione deve essere supportato preliminarmente da uno specifico piano di formazione di cui ancora oggi non abbiamo traccia;
• dorsale informatica visto che la trasversalità dei processi lavorativi richiede un’infrastruttura informatica in grado di concretizzare il dialogo tra le diverse procedure attualmente in uso. Anche su questo punto non abbiamo avuto ad oggi alcun riscontro.
Tutto il progetto sperimentale parte dall’idea di creare il cosiddetto Nucleo Base dei Servizi Standard all’interno del quale si fanno confluire una serie di attività con responsabilità ricondotta in capo al titolare dell’ex agenzia interna trasformando gli attuali colleghi titolari delle posizioni organizzative “sciolte” all’interno di questo mega-contenitore organizzativo in “collaboratori alla gestione operativa dell’Unità organizzativa/Linea prodotto servizio”, un ruolo senza arte né parte con il semplice contentino della conservazione dell’indennità in essere con il risultato di mortificare la dignità lavorativa di funzionari che negli anni hanno rappresentato un punto di riferimento per i colleghi impegnati in quei processi lavorativi. Smantellare con un colpo di spugna moduli organizzativi consolidati, mortificando di fatto la professionalità dei funzionari preposti che vedono cancellare anni di esperienza e di competenza messe a disposizione dell’Istituto e dell’utenza, trasformare i responsabili di agenzia, agenzia prestazioni e servizi individuali e agenzia flussi contributivi unitamente ai responsabili di agenzia complessa, in una sorta di tuttologi che assumono la responsabilità del provvedimento e del procedimento di linee di prodotto servizio e di unità organizzative che spaziano su più ambiti di materia e di competenza con diversificazioni sostanziali, significa ignorare il lavoro delle sedi e le problematiche ad esso connesse.
Un esempio per tutti?
Nel messaggio Hermes con il quale si dà il via alla sperimentazione della “rivalutazione” del nuovo modello di servizio è stabilito che il Nucleo Base dei Servizi Standard si occupi di presidiare l’informazione di primo livello con il risultato che avendo accentrato tale attività in capo a questo nuovo modulo non si capisce chi da ieri debba garantire tale informazione su quei prodotti riconducibili a linee di produzione rimaste fuori dall’accorpamento nello stesso Nucleo!
Si potrebbero fare altri esempi dello stesso tenore che denotano la lontananza dalle sedi di chi, interno o esterno all’Istituto, ha disegnato questo modello: un modello che, contrariamente alle apparenze, parcellizza di fatto molte attività, crea tensioni nelle comunità lavorative coinvolte nella sperimentazione e soprattutto sarà fonte di ripercussioni negative sull’utenza dell’INPS, un’utenza le cui rappresentanze sociali non ci risultano essere state coinvolte nel processo di costruzione del nuovo modello.
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
Fabrizio Ottavi
CISL FP
Paolo Scilinguo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola
CIDA
Lucio Paladino
FRD 2020 E ALTRO
Nella giornata odierna si è tenuto l’incontro avente ad oggetto anzitutto la prosecuzione della discussione sul FRD 2020.
Come già anticipato nel comunicato inviato stamattina, abbiamo ribadito la nostra posizione al tavolo, relativa al tema delle assenze equiparate, non entrando neanche nel merito della bozza presentata. Per evitare che si possa pensare che si tratti solo di questioni di lana caprina o mere petizioni di principio, è forse utile precisare perché, a livello legislativo, è stato inserito questo tipo di assenza: si tratta di situazioni ritenute meritevoli di tutela, per cui si prevede che qualora il lavoratore si assenti in uno di questi casi, non possa essere penalizzato a livello di salario – fondamentale e accessorio. Facciamo un esempio: se il lavoratore Tizio si assenta per sei mesi dal servizio, fruendo di aspettativa non retribuita, non viene retribuito; se lo stesso lavoratore si assenta dal servizio perché ha subito un infortunio sul lavoro o per assistere un genitore malato o per accudire un figlio appena nato, la legge riconosce a questo lavoratore sia il salario fondamentale che quello accessorio, perché vengono in rilievo situazioni meritevoli di tutela, in alcuni casi addirittura a protezione di beni di rilievo costituzionale. Il non considerare questa diversità di situazioni o eliminare – discrezionalmente e unilateralmente – alcune, lasciandone altre, crea evidentemente un problema. Per questo motivo, noi chiediamo: – che nel FRD 2020 siano reintrodotte le assenze eliminate, per chiudere definitivamente questo capitolo; – che nel prossimo Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance e, di conseguenza anche nel prossimo FRD, si possa finalmente arrivare a un nuovo e più moderno metodo di calcolo della produttività.
Secondo argomento discusso riguarda la conclusione del confronto sui requisiti di accesso al profilo professionale di ispettore tecnico. In tal caso, l’Amministrazione ha previsto che sia necessario il requisito della laurea quinquennale. Noi ci siamo espressi a favore di questa modifica, ma abbiamo anzitutto chiesto la riapertura del confronto su tutti i profili professionali, senza parcellizzazioni. Inoltre,
non vorremmo che questa modifica possa creare una sperequazione, per cui potrebbe essere utile valutare di modificare questo requisito anche per altri profili come quello degli ispettori ordinari.
Ad ogni modo, la discussione sui profili rischia di diventare puramente teorica se non si procede ad assumere in fretta personale (ispettivo e amministrativo!), perché l’INL è ormai sull’orlo del collasso e dal 2021 la situazione rischia di non garantire più i servizi alla cittadinanza. Su questo, ci aspettiamo che anche l’Amministrazione faccia sentire la sua voce, in modo chiaro, netto e ufficiale con gli organi competenti. Noi faremo la nostra, anche con lo sciopero del 9 dicembre, per chiedere assunzioni nella Pubblica Amministrazione.
Ci è stata poi presentata una bozza per l’avvio della discussione sul riconoscimento di una indennità ai titolari di posizione organizzativa. Naturalmente non siamo contrari a questo, perché abbiamo fortemente voluto l’istituzione delle PO – salto che richiederà tempo per creare quel cambiamento culturale che serve – ma bisogna trovare un giusto equilibrio, per evitare da un lato che ai nuovi responsabili sia attribuito lo stesso importo che finora è stato assegnato ai titolari di incarichi fiduciari e, dall’altro, che un riconoscimento in misura eccessiva di questi importi determini un depauperamento del Fondo Risorse (da cui, secondo il CCNL, vanno attinti) a danno di tutti gli altri lavoratori.
Da ultimo, abbiamo chiesto lo stato di avanzamento dei lavori delle progressioni economiche, evidenziando che non riterremmo accettabile un ulteriore slittamento in avanti e chiedendo uno sforzo da parte dell’Amministrazione nel rispettare i tempi previsti. Sul punto, saremo ragguagliati il prossimo incontro, previsto per il 16 dicembre.
Abbiamo anche chiesto la pubblicazione del bando per le progressioni verticali, rilevando che nulla impedisce all’Amministrazione di pubblicare il bando e prevedere lo svolgimento delle prove non appena la situazione sanitaria lo consentirà. L’Amministrazione, convenendo con questa osservazione ha detto che il bando potrebbe essere pubblicato il 15 dicembre e scadere il 31 gennaio, così da dare ampio termine per la presentazione delle domande.
Roma, 1° dicembre 2020
Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano
Pubblichiamo il Decreto con il quale viene nominato il Sottosegretario di Stato con delega per il CNVVF
Pubblichiamo le richieste unitarie delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito agli emendamenti trasmessi ai gruppi parlamentari sia d’opposizione che di governo, inseriti nella Legge di Bilancio 2021 in discussione presso la Camera dei Deputati.
Pubblichiamo la nota di convocazione in videconferenza per il saluto da parte del Capo Dipartimento
Pubblichiamo la nota di precisazione e di risposta dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Sanitarie e di Medicina Legale a seguito della richiesta sulla gestione del rientro in servizio dopo la malattia del personale del CNVVF.