Le patologie di origine professionale nelle lavoratrici e nei lavoratori della Polizia Locale di Roma.
Scarica in basso il Report, dal titolo ‘Abbi cura di te’, condotto dalla Fp Cgil e dall’Inca Cgil, con la collaborazione della Fondazione Di Vittorio.

Al Capo D.A.P.
pres. Bernardo PETRALIA
Roma

Al Vice Capo D.A.P.
cons. Roberto TARTAGLIA Roma
Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma

E, p.c. Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: interpretazione art. 6 L. 395/1990 ai fini di presunti atti discriminatori al personale di
Polizia Penitenziaria.

Egregi,
al fine di eliminare qualunque tipo di disparità di genere all’interno degli istituti penitenziari derivante dalla libera interpretazione dell’articolo di Legge in oggetto specificato, le sottoponiamo il seguente quesito:
– la ratio del succitato articolo è sotteso solo all’espletamento continuativo del servizio in sezione detentiva, ove vige l’obbligo che la sorveglianza all’interno delle sezioni detentive sia affidata a personale dello stesso sesso dei detenuti ivi ristretti o vieta anche l’espletamento temporaneo e saltuario di pratiche connesse ai servizi d’istituto e quindi a posti di servizio ad incarico fisso di sesso diverso al sesso dei detenuti ivi ristretti?
Tale quesito scaturisce da una problematica sorta nella C.R. Noto. In particolare, in tale istituto è stato promulgato un interpello per ricoprire il posto di servizio così detto del “sopravvitto”, al quale hanno partecipato sia personale maschile e sia personale femminile. Al momento della valutazione dei titoli, la commissione interna all’istituto ha escluso il personale femminile poiché secondo loro si violerebbe l’art. 6 della L. 395/90.
Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria
Al fine di derimere tale questione che secondo la scrivente non ha ragion d’esistere proprio in virtù del fatto che il servizio in questione non è espletato in via continuative, le facciamo presente che il servizio di “sopravvitto” viene espletato dal personale di sesso diverso da quello dei detenuti ivi ristretti già in altri istituti dello stesso Prap come per esempio CC Palermo Pagliarelli e la CC Augusta.

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la formazione sull’avvio alla selezione per formatori di patente terrestre VF

Rapporto Fp, Inca e FDV centrato su Roma Capitale, in diretta su fb.me/fpcgil dalle ore 10

Roma, 9 dicembre – Le patologie di origine professionale nelle lavoratrici e nei lavoratori della Polizia Locale di Roma. È il tema del Report, dal titolo ‘Abbi cura di te’, condotto dalla Fp Cgil e dall’Inca Cgil, con la collaborazione della Fondazione Di Vittorio, che verrà presentato domani (giovedì 10 dicembre) nel corso di una iniziativa online in diretta sulla pagina Facebook della Fp Cgil (fb.me/fpcgil) a partire dalle ore 10.

Il programma della giornata, presieduta da Federico Bozzanca della Cgil Nazionale, area contrattazione Mercato del Lavoro e Settori Pubblici, prevede la presentazione del rapporto a cura di Daniele Di Nunzio della Fondazione Di Vittorio e Marco Sgarbazzini, medico patronato Inca Cgil. A seguire l’intervento del responsabile della Fp Cgil coordinamento Polizia Locale Roma Capitale, Emiliano Scipioni. Interverranno poi: Bruno Valentini (presidente commissione Sicurezza e Legalità Anci), Debora Serracchiani (presidente commissione Lavoro Camera dei Deputati), Patrizio Rossi (sovrintendente sanitario nazionale Inail). La chiusura dei lavori della giornata a cura di Michele Pagliaro, presidente Inca Cgil, e Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil.

In questi ultimi due giorni sono giunti messaggi di solidarietà dall’estero, con un vigoroso sostegno alle ragioni del nostro sciopero ampiamente condivise dai sindacati di molti paesi.

Oltre all’ordine del giorno dell’esecutivo di Epsu (Federazione Europea dei Servizi Pubblici) abbiamo ricevuto il sostegno della CGT Cultura, CGT Sanità (Francia), PCS (United Kingdom), e di PSI, la confederazione mondiale dei sindacati dei servizi pubblici. Alleghiamo le note originali e le traduzioni delle lettere di solidarietà. La solidarietà internazionale rafforza le ragioni della nostra lotta in questo momento difficile ed avere piattaforme comuni ci aiuta a raggiungere il nostro scopo di migliorare i servizi pubblici in Italia, in Europa e nel mondo.

 

Nicoletta Grieco
Head of International Department FPCGIL

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF con la quale evidenzia la carente affidabilità del mezzo di soccorso dell’autoscala, per tale motivo ritiene necessario un assegnazione idonea di tale mezzo, per lo svolgimento delle operazioni di soccorso a tutela del personale e della cittadinanza

Su sblocco graduatorie specilizzandi chiediamo intervento del governo

“Il ministro Manfredi tiene in ostaggio 23 mila aspiranti medici specializzandi che potrebbero essere fondamentali per la lotta al covid-19. Le sue incertezze, insieme a quelle dei dirigenti del Ministero Università e Ricerca, ormai rasentano il ridicolo, ma soprattutto diventano una tragedia che indebolisce le nostre forze per la lotta alla tragica pandemia”. È quanto afferma il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, in merito al blocco delle graduatorie degli specializzandi in medicina.

Per il dirigente sindacale, “è inammissibile l’ostinazione con la quale il Mur continua a rimandare le immatricolazione dei medici specializzandi. La responsabilità è esclusivamente di Manfredi e dei dirigenti del Ministero che hanno prima sbagliato le regole del bando, poi la stesura di due domande del test di selezione e da due mesi bloccano le graduatorie per tutelare esclusivamente se stessi. Il tutto a grave danno degli aspiranti, ma soprattutto dei servizi sanitari, dei cittadini e delle Regioni che nella pandemia stanno disperatamente cercando forze professionali per rispondere alle travolgenti richieste assistenziali”.

La soluzione, osserva Filippi, “è semplicissima. Come Fp Cgil proponiamo da due mesi di sbloccare le graduatorie immediatamente e di predisporre risorse minime aggiuntive per finanziare i contratti in sovrannumero per i 50 o 60 ricorsi che forse potrebbero avere esito positivo. Se non ci fosse una pandemia in corso, la situazione assumerebbe una coloritura ridicola, da anni mancano medici specialisti e ora il Mur paralizza le immatricolazioni per una manciata di posti aggiuntivi, scaricando le proprie responsabilità sui medici, sui cittadini e sui servizi. Al contrario oggi avremmo invece davvero la possibilità di azzerare le gravi carenze di specialisti ammettendo solo per quest’anno tutti i candidati che rappresentano una preziosissima risorsa e non una spesa. La situazione non può più essere lasciata nelle disponibilità del Mur che evidentemente non ha l’autorevolezza per risolverla in tempi certi. Chiediamo un immediato intervento del Governo e di Conte, la Pandemia non può aspettare i tempi del ministro Manfredi”, conclude Filippi.

La replica di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa alla lettera aperta ai sindacati della Ministra Dadone pubblicata da ‘Il Messaggero’

Di cosa parla la Ministra Dadone? Ce lo chiediamo dal giorno della proclamazione dello sciopero del prossimo 9 dicembre leggendo le varie dichiarazioni che tentano di mettere in secondo piano le sue responsabilità agitando l’odio sociale nei confronti dei dipendenti pubblici.
Ricordiamo tutti le sue roboanti e inaccettabili affermazioni sull’irresponsabilità di chi protesta.
PRIMO ERRORE: parlare di innovazione e competenze e non creare strumenti perché questi slogan si traducono in opportunità reale di cambiamento per la PA, di investimento sulle persone. Con quali risorse si pensa di riqualificare il personale? Formazione per il sindacato non è un termine da usare nelle interviste ma un processo condiviso di investimento sulle professionalità, a cui la Ministra, con la sua approssimazione nell’individuare le priorità, non da alcuna risposta.
SECONDO ERRORE: parlare per un anno di quanto sia stata brava a fare un provvedimento che collocava in smart working i dipendenti pubblici facendo credere di aver dato un privilegio a 3 milioni di lavoratori. La Ministra lo dica a chi si è misurato con la didattica a distanza o ai lavoratori che hanno pagato di tasca loro la connessione per dare continuità alla pubblica amministrazione e che sono rientrati tutti al lavoro appena finita l’emergenza. Si perché sullo smart working non c’è stato né un accordo nazionale né una riforma ma solo l’indicazione di collocare il personale impiegato nelle attività che non implicano servizi essenziali al lavoro da remoto come misura di emergenza sanitaria, non perché c’è stata la trasformazione della PA. Tutti i nodi dei ritardi della PA sono lì esattamente come un anno fa. Cosa ha fatto la Ministra? Se pensiamo al lavoro fatto da altri colleghi del suo stesso Governo margini per essere più produttivi come rappresentante delle Istituzioni ce n’erano eccome.
TERZO ERRORE: senza un piano straordinario di assunzioni la PA non coglierà la sfida del Recovery Fund. Neanche quella di strutturare una rete di welfare per proteggere il Paese e il sistema economico, come la pandemia ha insegnato. Con chi traineremo l’innovazione? Con dipendenti la cui media anagrafica è alta e che andrebbero affiancati da nuove competenze? Con quelle poche assunzioni previste nella legge di bilancio per lo Stato? E negli enti locali, dove oramai abbiamo comuni in cui i precari superano il personale strutturato? E in sanità dove mancano addirittura professionalità indispensabili per ricostruire il SSN nel territorio? Non ci crede neanche il Governo che infatti assumerà 300 precari ad hoc per progettare e spendere il Recovery Fund. Non ci crede neanche il Governo nella pubblica amministrazione, ma quei 300 valorosi nulla potranno se non abbiamo competenze nei comuni che siano in grado di accelerare la spesa e garantire l’esecuzione dei progetti.
QUARTO ERRORE: non dire neanche una parola sulla sicurezza e sulla salute dei dipendenti pubblici. Anzi, il personale del settore dei servizi educativi in queste ore si è visto rispondere negativamente ad una richiesta: le maestre e le educatrici si stanno contagiando, non abbiamo supplenti e le sezioni si accorpano, più bimbi più rischi. Chiedono di avere dispositivi di protezione individuale adeguati. Loro sono al lavoro in presenza, curano i nostri figli, il futuro del paese. Si sono viste rispondere dal Governo che la loro salute non è una priorità, basta una mascherina chirurgica. Questo conta di più di quello che la Ministra Dadone scrive sul suo blog e segna la distanza tra il paese reale e palazzo Vidoni.
QUINTO ERRORE: pensare che tutto si decida con le direttive, sempre unilaterali, e affermare contemporaneamente che il contratto 2019/2021 rappresenti la svolta. Innanzitutto quel contratto è scaduto da due anni ed è senza risorse per la valorizzazione professionale e per far crescere la produttività. La Ministra, infatti, si è dimostrata anche in questo caso miope. Non sbloccare la contrattazione decentrata toglie strumenti alle amministrazioni e al sindacato nella singola amministrazione per gestire i cambiamenti dell’innovazione, migliorando i servizi e riconoscendo il giusto valore al lavoro delle persone.
SESTO ERRORE: avere un’idea del sindacato come organizzazioni da audire se qualcuno o qualcosa te lo impone. Il sindacato è un pilastro dell’organizzazione sociale del nostro paese, è disciplinato dalla Costituzione, regolato e pesato nelle pubbliche amministrazioni dalla legge sulla rappresentanza. Non accettare il confronto espone non solo al conflitto ma manda un messaggio all’oltre 75% dei dipendenti pubblici che sono iscritti certificati da Aran e hanno votato alle Rsu per Cgil, Cisl e Uil. La democrazia va rispettata, così come la protesta, quando, come nel nostro caso, è esercitata nel rispetto delle leggi che regolano lo sciopero per i settori pubblici.
SETTIMO ERRORE: non dare prospettiva ai precari di vedersi stabilizzati. Che messaggio devastante da un Governo a chi lavora per i cittadini e ha la tagliola che alla fine quel suo contributo – spesso speso mettendo a rischio anche la propria vita, come la maggioranza dei 36mila assunti con la causale Covid in sanità – non sarà riconosciuto? Lottiamo per abolire la precarietà nel privato e la incrementiamo nel pubblico?
OTTAVO ERRORE: fare sempre riferimenti ai dipendenti dei Ministeri. Lei è il ministro di una Pubblica amministrazione che, evidentemente, non conosce e di cui non parla mai. Le sue “non” scelte ricadono sui lavoratori di tutte le amministrazioni: centrali, di tutta la sanità, delle amministrazioni locali e della istruzione.
Infermieri, educatori, assistenti sociali, ispettori del lavoro, vigili del fuoco e altri ancora subiranno le scelte unilaterali della Ministra, ovvero non avranno risposte sulle assunzioni e sulla maggiore sicurezza a chi si contagia di più perché i protocolli andrebbero rivisti, così come sul contratto subiranno avranno un salario non solo inferiore a quello della tornata contrattuale precedente ma con una sottrazione, viste le decisioni del Governo, dell’elemento perequativo e dell’indennità di vacanza contrattuale, cioè circa 40 euro di media. Tutto perché la ministra della Pubblica amministrazione ha deciso, lei da sola, che i dipendenti pubblici devono rinunciare alla riforma del sistema di riconoscimento e valorizzazione professionale.
NONO ERRORE: se per un anno i sindacati chiedono di essere convocati su contratto, assunzioni e sicurezza del lavoro e non accade, anzi si presenta la legge di bilancio dicendo “cosi è, bere o affogare”, la responsabilità non è di chi protesta ma di chi nega il confronto. Anzi, da ambienti del Governo in queste ore si riporta che la Ministra a chi chiede di riaprire il confronto dica che lei preferisce far scioperare i sindacati.
DECIMO ERRORE: contrapporre pubblici e privati. Si è meno credibili, quando si è un personaggio pubblico, se si dice di voler difendere il dipendente pubblico e poi si dice a quello stesso dipendente che nessuna delle sue rivendicazioni troverà risposta perché c’è chi nel privato sta peggio di lui.
Vede Ministra il mondo del lavoro pubblico in questi anni è stato al fianco delle lotte del settore privato per la dignità del lavoro e il rinnovo dei contratti. Tutti i lavoratori sanno che investire nel settore pubblico e nell’occupazione pubblica significa tutelare anche i loro diritti e infatti i sindacati dei lavoratori precari e atipici scioperano insieme a noi.
Questi errori compromettono la sfida di una Pubblica Amministrazione rinnovata, che dia qualità al lavoro e ai servizi. Le lavoratrici e lavoratori pubblici continueranno a battersi per un futuro migliore per il nostro Paese, anche se professori pluriretribuiti e commentatori che non conoscono nemmeno le ragioni dello Sciopero li attaccano.
Cara Ministra lei dovrebbe ammettere le sue responsabilità e prenderne atto, cambiando le scelte nella legge di bilancio. Appelli al dialogo non li faccia a chi lei stessa nega il confronto, noi non ci siamo mai sottratti. Si ricordi che lei deve rappresentare e lavorare per migliorare tutta la Pubblica Amministrazione e non perché glielo chiede il sindacato bensì perché ha giurato sulla Costituzione.
Il 9 Dicembre chi sciopera rinuncia alla propria retribuzione, chi sarà in servizio – perché dovrà garantire i servizi minimi – aderirà comunque alla protesta. Questo sacrificio è per il Paese, questo sì lo facciamo guardando al Futuro: 500 mila giovani possono entrare nella Pubblica Amministrazione per cambiare il nostro Paese e non rinunceremo a questa battaglia di giustizia per i diritti di tutti.

Pubblichiamo i protocolli di collaborazione tra il Dipartimento del Corpo e l’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco, in merito all’archivio storico condiviso e quello operativo

AVVIATA LA CONTRATTAZIONE 2020!

Si è conclusa da pochi minuti la riunione sul contratto integrativo 2020 per il personale delle aree A, B e C con l’esame del documento consegnato dall’Amministrazione nei giorni scorsi. Il testo recepisce i contenuti delle dichiarazioni congiunte, inserite nel CCNI 2018 e nel CCNI 2019 sulla realizzazione delle progressioni orizzontali all’interno delle aree A e B a completamento del percorso di riqualificazione all’interno delle aree realizzato nel triennio 2016/2017/2018, prefigurando una selezione per soli titoli che consentirebbe un’accelerazione sui tempi della procedura. Su questo aspetto abbiamo chiesto, proprio nell’ottica di ottimizzare i tempi, così come già avvenuto in passato di “stralciare” il testo dal contratto siglando un verbale di intesa a parte.
Rispedita al mittente la dichiarazione congiunta sul “reassessment” che, se sottoscritta, si tradurrebbe, di fatto, in una condivisione del relativo progetto da noi criticato, nel metodo e nel merito, quando l’Amministrazione lo ha rappresentato nel dettaglio all’interno dell’Osservatorio paritetico per l’innovazione così come, tema strettamente connesso al “reassessment”, non abbiamo condiviso la creazione di questa nuova figura di “Collaboratore alla gestione operativa delle LPS/UO” la cui definizione mortifica la professionalità di funzionari responsabili di linee prodotto servizio ed unità organizzative ricollocate all’interno dei nuovi contenitori della sperimentazione.
Per la parte economica il Fondo 2020, così come sancito dalla determinazione del Direttore generale n.209/2020, è identico, contrariamente a quanto scritto da altri, ai valori del 2019 ossia 471.499.305,60 € (era 449.011.407,77 € nel 2018).
Sul resto della bozza di CCNI 2020 il giudizio resta sospeso in ragione del fatto che mancano i contenuti del Titolo VI su “Produttività e performance” all’interno del quale figura, solo nel titolo, la disciplina del TEP, disciplina che impatta direttamente sulle progressioni orizzontali.
Nel corso del confronto abbiamo ribadito la necessità di attualizzare nel CCNI 2020 alcuni istituti, maggiorazione oraria per le attività di front-office da riconoscere anche a chi ha operato in remoto assicurando lo stesso servizio e riconoscimento del buono pasto a chi opera in smart-working, che l’emergenza sanitaria ha, di fatto, riconfigurato rispetto all’originaria impostazione data, nel primo caso, dal contratto e, nel secondo caso, dalle direttive ministeriali.
In attesa di una risposta da parte dell’Amministrazione sui punti da noi sollevati, il confronto proseguirà la prossima settimana sul tema della produttività e performance all’interno del quale affrontare l’argomento TEP.
A margine della riunione la Delegazione di parte datoriale ha comunicato che lunedì 7 dicembre p.v. si concluderanno le sessioni di recupero relative alle progressioni verticali: nei giorni immediatamente successivi l’Amministrazione procederà, così come previsto dai bandi, alla pubblicazione delle graduatorie provvisorie.

Roma, 4 dicembre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

UIL PA
Sergio CERVO

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

Corona virus

Pubblichiamo il Decreto legge 2 dicembre 2020, n. 158, a firma del Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno, recante disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi connessi all’emergenza sanitaria in atto

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