Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alla graduatoria ricognitiva di mobilità per il personale del ruolo Capo Reparto e Capo Squadra AIB

“È una assoluta vergogna. Una scelta scellerata che tende a dividere le lavoratrici e i lavoratori. Non resteremo fermi: andremo avanti nella lotta, ancora più forte, passando allo stesso tempo alle vie legali a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dell’associazione, nel rispetto dei loro diritti”. Così le segretarie nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Barbara Francavilla, Marianna Ferruzzi e Rossella Buccarello, commentano la scelta dell’Associazione La Nostra Famiglia che ha confermato, riportano, “la proposta di modifica unilaterale del contratto nazionale, tesa a dividere il personale che opera negli Ircss, al quale si applicherà il Ccnl sanità privata rinnovato (non avendo però chiarito con quali modalità e tempi si pensi di farlo), dal restante personale al quale si applicherà il Ccnl Aris Rsa e CdR”.

Per le dirigenti sindacali si tratta di “una vergogna senza precedenti nei confronti di lavoratrici e lavoratori che garantiscono con abnegazione e dedizione prestazioni essenziali per la collettività, per famiglie, bambini e persone con fragilità e che, da sempre, sono state classificate e attribuite all’ambito sanitario, con la conseguente applicazione del Ccnl Aris-Aiop. Dopo 14 anni in attesa del rinnovo, La Nostra Famiglia cambia contratto per una parte dei lavoratori adducendo le più inverosimili motivazioni. Non resteremo di certo inermi a subire scelte unilaterali che privano i lavoratori dei loro diritti continueremo il percorso di lotta sindacale chiedendo prima di tutto incontri in tutte le regioni dove insiste l’associazione e nel frattempo passeremo immediatamente ad azioni legali tese a tutelare tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’Associazione”, concludono.

Lo scorso 9 novembre, facendo seguito all’informativa inviataci dall’Ufficio per le Politiche di Tutela della Sicurezza sul Lavoro,   la Fp Cgil chiedeva i dati del monitoraggio degli infortuni sul lavoro.

Alleghiamo la risposta dell’Amministrazione come al solito inadeguata e approssimativa.

La tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, il monitoraggio dei dati sugli infortuni sula lavoro, è legato ad una pubblicazione futura di una apposita pagina web sul portale intranet.

Inaccettabile, sbalorditivo, inadeguato.

 

 

Il 65° Comitato Esecutivo di EPSU, tenutosi nelle giornate del 24 e 25 novembre, ha approvato un ordine del giorno a sostegno dello sciopero unitario del prossimo 9 dicembre dei servizi pubblici. Riteniamo che sia un documento importante in quanto le nostre rivendicazioni riflettono quelle che Epsu ha già in molte occasioni ribadito e che sono sovrapponibili a quelle di molti paesi europei. Sicurezza sul lavoro, assunzioni e salari dignitosi sono le parole d’ordine che anche Epsu  condivide in rappresentanza dei propri affiliati in Europa.

In allegato il documento originale e la traduzione.

Nicoletta Grieco
Head of International Department FPCGIL

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione con la quale ha emesso una richiesta di ricognizione in merito ai titoli di guida del personale che sta frequentando l’89° corso per AA.VV.F. per l’organizzazione e l’attivazione dei corsi di II^ e III^ categoria VF

POLA – Piano Organizzativo Lavoro agile

Nell’ambito della normativa connessa allo stato emergenziale le modalità di Lavoro agile hanno assunto
un ruolo centrale nell’organizzazione del lavoro.
Le Amministrazioni saranno chiamate a predisporre il Piano Organizzativo del Lavoro Agile
(POLA), ovvero un documento triennale da formalizzare entro il 31 gennaio di ogni anno dal 2021,
che dovrà prevedere il ricorso alle modalità di Lavoro Agile per il 60% del personale impiegato nelle
attività remotizzabili.
La norma prevede, anche, il passaggio sindacale per la necessaria condivisione del contenuto.
Ad oggi, apparentemente, ancora nulla è dato a sapersi rispetto a questi contenuti e il tempo scorre.
L’Amministrazione entri nell’ottica che la FP CGIL non è un “notaio” pronto a sottoscrivere qualsiasi
documento presentato al Tavolo limitandosi a prenderne atto del contenuto.
Per condividere un percorso di questo tipo occorre, oltre alla buona volontà negoziale datoriale che
ad oggi manca, il giusto tempo.
L’Amministrazione ritiene che le Organizzazioni sindacali non abbiano un contributo da fornire in
merito all’accesso da parte dei colleghi allo strumento dello Smart Working e quali attività possano
essere definite remotizzabili?
Non crede, l’Amministrazione, che le Organizzazioni sindacali abbiano inoltre qualcosa da dire in
merito alla conseguente riorganizzazione degli spazi e allo sviluppo delle tecnologie che un cambio
di mentalità organizzativa di questo tipo porterà nella quotidianità del personale e dell’utenza?
Se la strategia negoziale è quella di dilatare i tempi per mettere la controparte davanti al fatto compiuto,
sbaglia.
Si convochino le Organizzazioni sindacali e si discuta di come sarà organizzato il Ministero e come
saranno organizzate le modalità di prestazione lavorativa.

FP CGIL Nazionale -MEF
Daniele Gamberini

VIVERE SULL’OLIMPO

Che qualcuno all’interno dell’Istituto viva sull’Olimpo ed operi slegato dalla realtà del territorio da semplice sospetto si è tradotto in una triste ed amara constatazione leggendo la nota con la quale la Direzione centrale Pensioni, scrivendo alle Direzioni regionali, ha richiamato le sedi, nel quadro “dell’obiettivo di realizzare un sistema di rilascio dell’estratto conto certificativo ai dipendenti pubblici … alla tempestiva gestione delle domande di riscatto e ricongiunzione e di ogni altra prestazione, comprese le RVPA, ancora in carico all’Istituto al fine di validare le posizioni assicurative degli interessati entro e non oltre il 31.12.2020 per consentire la gestione delle eventuali richieste di rilascio dell’estratto conto certificativo e la successiva valutazione consulenziale nelle funzioni Ipotesi di pensione interna ad Unicarpe e a La Mia Pensione Futura”. Avete letto bene: entro il 31 dicembre 2020 si chiede in sostanza alle sedi, con riferimento a specifiche liste contenenti i nominativi di dipendenti pubblici “per i quali le posizioni assicurative non risultano ancora totalmente sistemate e certificate”, di operare tutte quelle sistemazioni propedeutiche al rilascio dell’estratto conto certificativo al pari di quanto già avviene per gli all’Assicurazione Generale Obbligatoria.
Non sappiamo quale mente eccelsa abbia partorito un simile messaggio, ma una cosa è certa: chi lo ha scritto evidentemente non conosce le procedure che portano a certificare una posizione di P.A. visto che da metà novembre a fine dicembre è materialmente impossibile, a meno che non si viva su Marte, istruire la singola posizione, attivare l’Amministrazione referente, ricevere in tempo utile tutte le correzioni richieste per riscatti, ricongiunzioni e rvpa, procedere al loro inserimento ed a quant’altro ci sia da fare, preoccupandosi, allo stesso tempo, di garantire la tempestività delle prestazioni di gestione pubblica connesse alla gestione del conto!
Tutto ciò è a dir poco folle!
Siamo ormai quasi a fine novembre e si sta per chiudere un anno straordinario per l’impegno profuso dai colleghi su molteplici versanti, un anno che ha fatto registrare incrementi della produttività certificati dalla stessa Amministrazione nei suoi documenti ufficiali e l’Istituto cosa fa? Chiede alle sedi, in una sorta di spremitura del limone, attività che per loro natura hanno un respiro organizzativo e procedurale molto più ampio del termine del 31.12.2020: se questa non è follia cos’è?

FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

A seguire il testo della lettera unitaria inviata al direttore de ‘La Repubblica’ in merito all’intervento pubblicato dal quotidiano a firma di Tito Boeri e Stefano Perotti

Perché lo sciopero del 9 dicembre è per il paese e non contro

Caro Direttore,
Abbiamo letto l’intervento di Boeri e Perotti che si schierano nella filiera di chi fomenta rancore nei confronti della categoria dei dipendenti pubblici. Alcuni nostri chiarimenti sono però d’obbligo, perché tutti possano formarsi un’opinione.
Lo sciopero del 9 dicembre è per rivendicare più assunzioni, garantire maggiore sicurezza per i lavoratori dei servizi pubblici (mancano, ad esempio, ancora guanti in sanità mentre le educatrici dei nidi chiedono mascherine Ffp2) e sì anche per il rinnovo di un contratto scaduto da due anni.
Parliamo di un contratto che riguarda oltre 3,2 milioni di lavoratrici e lavoratori, ed è per questo che sono in stato di agitazione tutti i comparti pubblici: Funzioni Centrali, Locali e Sanità.
Da Boeri e Perotti – che vivendo in una condizione di privilegio forse sono troppo distanti dalla difficile realtà dei lavoratori dipendenti – ci aspetteremmo un po’ meno qualunquismo e un po’ più di competenza.
Non sono gli “statali” a scioperare ma tutti i pubblici, e lo fanno per chiedere maggiori investimenti, per il loro salario e per innovare la Pa.
Il 4% di incremento citato da Boeri e Perotti è la base per tutti, tiene insieme cioè il magistrato e il cancelliere, il prefetto e il poliziotto, il dirigente e l’educatore, l’operatore sanitario, l’infermiere e il tecnico di radiologia ma anche il direttore generale di un grande ente pubblico.
Una media del pollo che falsa l’esito: il governo ha stanziato risorse che nella forbice della diseguaglianza del nostro sistema di contrattazione non produce i 107 euro stimati da alcuni ma, ad esempio, circa 70 euro, al netto dell’indennità di vacanza contrattuale, per quegli operatori sanitari che stanno affrontando la pandemia e con il rischio di perdere altri 19 euro (per un lavoratore inquadrato in D in sanità) di retribuzione se non si procede a stabilizzare l’elemento perequativo, ovvero quella misura che colmò il divario nel 2018 di chi non raggiungeva aumenti pari a 85 euro medi mensili lordi dopo dieci anni di blocco della contrattazione.
I 400 milioni previsti dalla manovra, in sostanza, andranno in larga parte alla dirigenza e, ad esempio, non ci consentiranno di fare la riforma del sistema di classificazione del personale.
Non vogliamo perdere la scommessa del miglioramento della Pa, chiediamo per questo di aprire un confronto (al momento negato) per poter affrontare questi e altri nodi.
Si potrebbe ragionare di premiare chi in questi mesi ha dato un contributo importante per la gestione dell’emergenza, costruendo maggiore equilibrio nella distribuzione delle risorse. Quello che non è giustificabile è contrapporre diritti e lavoratori.
Togliere qualcosa ad un dipendente pubblico che guadagna poco più di mille euro non aiuta il precario che ne guadagna un po’ meno.
Il problema è assumere i precari, avere salari dignitosi tutti, pubblici e privati, far ripartire l’economia e contrastare l’emergenza sanitaria con più sicurezza.
Il governo è il nostro datore di lavoro e, da quando gli abbiamo inviato le piattaforme per il rinnovo dei contratti, non ha mai avviato il confronto sul rinnovo.
Questa è l’ultima legge di Bilancio che può intervenire, a normativa vigente nel settore pubblico, sul triennio contrattuale.
Allora serve il dialogo. Se non ora quando?

I segretari generali:

Fp Cgil – Sorrentino
Cisl Fp – Petriccioli
Uil Fpl – Librandi
Uil Pa – Turco

 

Corona virus

Pubblichiamo la nota informativa della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alle misure a sostegno delle famiglie: lavoro agile e congedi straordinari  riguardo all’emergenza sanitaria

Corona virus

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per l’ Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito all’assegnazione di ulteriori ore straordinarie per l’emergenza sanitaria in atto

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alla graduatoria di mobilità per il personale del ruolo Capo Reparto e Capo Squadra non specialista

Al Direttore Generale del Personale e della Risorse
Dipartimento Dell’Amministrazione Penitenziaria
Dott. Massimo Parisi

Oggetto: Procedure conferimento incarichi ai dirigenti penitenziari incarichi superiori. Richiesta di
informazioni

Questa Organizzazione sindacale intende portare alla Sua attenzione il tema delle procedure
di conferimento degli incarichi superiori per i dirigenti penitenziari, disciplinato con il DM 28 settembre 2016 la cui efficacia è venuta meno già nel settembre 2019 (cfr. art 15).
Apprendiamo dai nostri iscritti che alcuni provvedimenti di conferma nell’incarico, di nuovo
conferimento e di incarichi aggiuntivi sono stati già emanati da questo Dipartimento.
Pur consapevoli delle prerogative che la legge Le attribuisce in materia di conferimento degli
incarichi ai dirigenti penitenziari, si vuole segnalare che da sempre è buona prassi, in materia di
relazioni sindacali, informare le OOSS rappresentative in particolare quando si tratta di materie afferenti le politiche di gestione delle risorse umane.
La mancanza del primo contratto di categoria, che interverrà anche sulla materia delle relazioni
sindacali, riteniamo non debba ostacolare un sereno flusso di comunicazioni tra le parti. Lo
strumento dell’Informativa rappresenta infatti una modalità di comunicazione degli intenti che
l’Amministrazione persegue ed uno strumento utile per confermare la trasparenza delle scelte operate.
Pertanto questa Organizzazione sindacale attende con fiducia una informativa sul tema esposto
che consenta di conoscere il programma posto in essere e le azioni di mitigazione che si intendono
portare avanti in attesa dell’emanazione del nuovo decreto che disciplini le procedura di conferimento
degli incarichi ai dirigenti penitenziari (artt 7 e 10 del D.legs n 63 del 15 febbraio 2006)
Tutto questo al fine di evitare malcontento e mortificazioni professionali di quanti si sentono
esclusi dalle opportunità di sviluppo di carriera nonché l’avvio di contenziosi che paralizzerebbero
l’attività amministrativa del Dipartimento.
In attesa di riscontro urgente si porgono cordiali saluti.

la coordinatrice nazionale Fp Cgil
Carla Ciavarella

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