Buoni pasto: chi deve pronunciarsi? Aspettando Godot
La delibera 115/2020 della Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per la Lombardia, nel rispondere ad un quesito posto dal Segretario generale della Regione Lombardia circa la legittimità di erogazione dei buoni pasto ai lavoratori in smart Working, afferma che l’erogazione del buono pasto è materia regolamentata contrattualmente e ribadisce che il trattamento economico complessivo, così come quello normativo, dei lavoratori in smart working non può essere inferiore a quello dei colleghi che lavorano in presenza.
Dall’inizio della fase emergenziale questa organizzazione sostiene la necessità che l’Agenzia convochi un Tavolo per disciplinare l’erogazione dei buoni pasto al personale in smart working, da ultimo durante il percorso negoziale finalizzato a disciplinare il “rientro” in sicurezza dei colleghi presso le sedi.
Da mesi questa Agenzia tergiversa manifestando la necessità di ottenere pareri da Avvocatura dello Stato, Ministero vigilante, Funzione Pubblica senza condividere con le Organizzazioni sindacali i quesiti presentati e chiedendo, al tempo stesso, fiducia al Tavolo negoziale.
L’orientamento espresso dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Lombardia si aggiunge ad analoghi pareri/orientamenti emessi dalla Funzione Pubblica già nei primi mesi dell’emergenza sanitaria quando, in applicazione di una norma, lo smart working era la modalità ordinaria di lavoro per le Pubbliche Amministrazioni.
Adesso è il momento della Trattativa: dopo aver condizionato con questo tema (la promessa di fornire una risposta formale ai riconoscimenti economici che i lavoratori aspettano da mesi) la sottoscrizione di un accordo che non mette allo stesso livello lavoratori in presenza con lavoratori in Smart working – piano normativo e piano economico – si convochino le Organizzazioni sindacali e si definiscano le condizioni per il superamento di questa situazione iniqua.
Dovrebbe essere chiaro ormai a tutti, ormai è evidente, come l’Agenzia nonostante gli accordi sottoscritti e le “belle parole” spese a favore del benessere organizzativo continui a cercare appigli per non assumersi la responsabilità sul piano decisionale e negoziale.
FP CGIL Agenzia delle Entrate
Daniele Gamberini
SMART WORKING
I RISULTATI DELLA RIUNIONE DEL 22 SETTEMBRE US
Si è svolto in data odierna il programmato incontro in tema di Smart Working emergenziale. Alla riunione hanno partecipato per la delegazione di parte pubblica il Direttore Generale del personale
Leopizzi e, verso la fine della riunione, il Capo Dipartimento Fabbrini.
Nel corso della riunione CGIL CISL e UIL, prendendo in esame l’ultima bozza di accordo prodotta dall’amministrazione, hanno chiesto, tra l’altro: di prevedere la partecipazione sindacale presso
ciascun ufficio al fine di garantire l’applicazione dell’accordo; di inserire nell’ambito delle attività
“smartabili” le attività dell’unep (ricezione e restituzione telematica degli atti di notificazione e di
esecuzione, pagamenti telematici degli emolumenti, deposito degli atti presso la cancellerie del
giudice dell’esecuzione, attività contabili mediante l’attivazione della sezione contabilità nel
programma GSU); la pubblicazione di un interpello all’interno dell’ufficio rivolto ai lavoratori in
vista dell’attivazione dello Smart Working; di prevedere anche lo Smart Working orizzontale, il
pagamento del buono pasto, una indennità a ristoro (almeno) degli oneri di connessione domestica,
la formazione obbligatoria del personale in Smart Working, verifiche periodiche sulla reale
operatività dell’accordo.
Nel corso della riunione, che si è protratta fino alla sera, è stato sostanzialmente raggiunto un
accordo con particolare riferimento alla tutela dei lavoratori fragili, cui è riconosciuta la precedenza
nell’accesso a tale modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, ed al principio di rotazione
che è stato introdotto al fine di ampliare la potenziale platea dei lavoratori che posso lavorare in
modalità agile. Non è stata trovata un’intesa sulla parte concernente l’attuazione dello Smart
Working negli uffici NEP. Ed invero, a fronte di una iniziale e sostanziale disponibilità ad
accogliere la proposta di inserire tra le attività smartabili anche quelle degli uffici NEP, in chiusura
della riunione CGIL CISL e UIL hanno dovuto riscontrare una inspiegabile marcia indietro
dell’amministrazione sul punto avendo la stessa comunicato l’avvenuta eliminazione dall’elenco
della attività smartabili proprio delle attività NEP. Sul punto CGIL CISL e UIL si sono riservate
ogni decisione all’esito di una più ampia e complessiva valutazione dell’intera vertenza UNEP che
si svolgerà nei prossimi giorni.
La trattativa sullo Smart Working, in sede di tavolo tecnico, si è conclusa ieri sera. La stessa
proseguirà in sede di tavolo politico nell’ambito di un prossimo incontro in via dei convocazione.
Roma, 23 settembre 2020
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo Marra Amoroso
Approvata la verifica del Piano valorizzazione 2019 – luci e ombre sui pagamenti ai lavoratori
Abbiamo avuto ieri l’incontro sul piano valorizzazione 2019 dove ci sono stati illustrati l’andamento
del Piano che sembra aver raggiunto una migliore performance dal punto di vista del suo rendimento
economico. Come si ricorderà noi non approvammo quel Piano perché ritenevamo che la somma dei 5 milioni di euro non fossero sufficienti in considerazione dell’aumento della tariffe perché ritenevamo che non fossero sufficienti a seguito dell’aumento delle tariffe per le prestazioni rese. Pur essendo stati smentiti dall’esito della ricognizione, che ha previsto una copertura di circa il 90% dello stanziamento, non significa che siamo soddisfatti di come viene trattata questa materia.
In tal senso l’attuale modalità, al di là della sua scarsa tempestività, non prevede la possibilità di utilizzare in pieno il budget in quanto non è possibile, in base alla norma, recuperare le economie
nell’anno successivo e questo comporta che ogni anno si produca una economia (quest’anno 700mila
euro). Quindi a nostro avviso o si porta la somma a 6 milioni in modo da garantire una programmazione più adeguata oppure si deve modificare la norma per consentire il riutilizzo delle economie nell’anno successivo. Ancora non siamo in grado di quantificare la tempistica dei pagamenti perché in attesa del decreto di assegnazione delle risorse da parte del MEF, e questo sarà uno dei tanti argomenti da affrontare oggi con la parte politica. C’è poi la partita dei progetti ulteriori autofinanziati dai Musei autonomi che doveva partire da quest’anno e di cui non abbiamo traccia, e non solo per colpa del Covid, ma in gran parte delle resistenze ad affrontare l’argomento da parte dei suddetti manager che in realtà non hanno ben compreso come si applica questa norma ed i benefici che ne possono derivare senza danni ai bilanci di pertinenza.
Il 2020 infine prevede che il piano produca una quantità molto grande di economie, per gli evidenti motivi di emergenza, che però non potranno essere recuperati, determinando un ulteriore danno ai lavoratori alle prese con i ritardi nei pagamenti dovuti ed anche alle sottrazioni di risorse derivanti dal periodo di lockdown.
Pagamenti. Quando e cosa
Sui pagamenti abbiamo buone e cattive notizie:
si è finalmente concluso l’iter di assegnazione e registrazione delle risorse per l’incremento dell’indennità di amministrazione e adesso siamo nella fase finale che prelude i pagamenti ai lavoratori degli arretrati dal 1 gennaio di quest’anno e l’incremento mensile a regime. Pagamento che ci è stato annunciato entro fine anno.
È stato emanato il decreto di riparto delle somme da conto terzi maggio ottobre 2019 e adesso gli Uffici interessati possono procedere ad attivare immediatamente le procedure di pagamento ai lavoratori.
La cattiva notizia è che l’Amministrazione ci ha comunicato che non sarà in grado di pagare i progetti azionali nel periodo di chiusura dei luoghi della cultura. In quanto finalizzati esplicitamente alle aperture a 11 ore. Possiamo dire, a costo di essere antipatici: lo avevamo previsto, purtroppo inascoltati, e per tale motivo avevamo proposto un accordo transitorio che ne modificasse i parametri rendendoli esigibili. Così non è stato e oggi ci troviamo nell’impossibilità di pagare queste quote ai lavoratori. Non sono risorse perse, perché è sempre possibile il loro riutilizzo nell’accordo sul Fondo 2021, ma un danno ed un ulteriore ritardo in una fase di compressione dei salari già determinata dal calo delle turnazioni. Anche questo sarà tema dell’incontro di oggi.
Fuori ordine del giorno abbiamo sollecitato l’avvio immediato del confronto per un accordo di regolamentazione del lavoro agile in fase di emergenza Covid. Troppe sono le incongruenze che stiamo registrando: ognuno si regola come meglio crede ed a rimetterci sono i lavoratori, in particolare quelli fragili ma anche chi ha necessità di tutele sociali, i pendolari e tutte le categorie definite a rischio dalla norma. Non accetteremo più, sia chiaro, rinvii su questa delicatissima materia, e oggi pretenderemo una calendarizzazione del confronto sull’argomento. Altrimenti ci regoleremo di conseguenza.
Infine la scarna informativa solo successiva sui 40 Bibliotecari pescati da una graduatoria del Comune di Roma, giunta a sorpresa ed in extremis, considerato che la graduatoria scade il 30 settembre prossimo. 40 Bibliotecari destinati esclusivamente alle Biblioteche Romane. Sul punto noi ci riserviamo un commento approfondito alla luce dell’esito dell’incontro di oggi: ci pare del tutto singolare questa procedura e vogliamo vederci meglio, fermo restando che certo noi non siamo contrari a nuove assunzioni. Ma non ci piacciono le misure a spizzichi e bocconi che stiamo vedendo e vorremmo un confronto su un piano complessivo e straordinario di assunzioni, che riguardi la stabilizzazione dei precari, le riqualificazioni del personale interno, un adeguato ampliamento dei numeri nella programmazione e la velocizzazione delle procedure di reclutamento.
Questi, unitamente ai punti sopra segnalati, alla questione irrisolta dei lavori insalubri, alla immediata emanazione di una procedura di mobilità volontaria, ai passaggi orizzontali, alla riorganizzazione del ministero ed alla rideterminazione dei fabbisogni professionali e dell’organico sono i temi che intendiamo porre alla parte politica e dubitiamo fortemente che saranno sufficienti i 5 minuti che ci sono stati graziosamente concessi per nostri interventi.
Claudio Meloni
FPCGIL Nazionale Mibact
Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Uil Pa VVF Confsal VVF Cisal e Conapo in merito al mancato rispetto delle norme sulla proclamazione dello stato di agitazione
Pubblichiamo la modifica a firma del Ministro dell’Interno del decreto per l’individuazione di titolo di studio accesso al ruolo direttivo del CNVVF
In questi giorni abbiamo avuto occasione di leggere dichiarazioni dei coordinamenti sindacali nazionali e regionali dell’Agenzia delle entrate in merito alla mancata sottoscrizione dell’accordo del 17 settembre u.s. dal parte della FP CGIL.
Non comprendiamo né giustifichiamo l’attacco tra Organizzazioni come strumento di rivendicazione sindacale: viene impoverito il dibattito e si contribuisce a rafforzare l’idea che i “Sindacati litighino sempre tra di loro lasciando indenne l’Amministrazione” oltre a distogliere l’attenzione dal “nodo” della questione.
Lasciamo ad altri il compito di alimentare il clima di rassegnazione vissuto dai colleghi limitandoci, ancora una volta, ad evidenziare come per la FP CGIL il testo presentato dall’Amministrazione -dopo un dibattito franco, ampio con le OO.SS.– non rappresenti un effettivo miglioramento delle condizioni lavorative per i colleghi in una fase di passaggio dall’emergenziale al post emergenziale e che avrà come effetto un nuovo assetto organizzativo della pubblica amministrazione e dell’Agenzia in particolare.
Il contenuto dell’accordo, pur presentando spunti interessanti, non è immediatamente esigibile dai lavoratori a causa della genericità di alcune formulazioni. Non riportando l’indicazione di precisi impegni a carico dell’Amministrazione quanto proposto alle OO.SS. rimane un testo che conferma o aumenta gli oneri professionali dei dipendenti senza fornire loro le necessarie tutele sia in termini di dotazione strumentale sia in termini di garanzie di “equo trattamento” rispetto ai colleghi presenti in ufficio.
Questa è la lettura data dalla FP CGIL al testo e più volte è stata esplicitata al Tavolo negoziale. Non ci sono stati elementi di “sorpresa”.
Può capitare che al termine di una trattativa articolata come quella afferente la ripresa delle attività alcuni possano lasciarsi andare all’emotività attaccando altri soggetti presenti al Tavolo negoziale. Ci limiteremo, in questo caso, a sottolineare che la controparte è l’Agenzia e non la FP CGIL.
La condivisione delle analisi con i lavoratori e il conseguente recepimento degli spunti offerti, da ultimo con il comunicato del 9 settembre, prima ancora con il comunicato del 30 luglio 2020, permette a questa sigla la necessaria serenità nel ribadire le proprie scelte come nel caso della mancata firma all’accordo del 17 settembre u.s.
Serenità che, letti i messaggi citati, forse manca ad altri interlocutori sindacali.
Riteniamo utile, a favore di coloro che in questi giorni si affannano a trovare presunte “incoerenze” nel comportamento della FP CGIL con il fine di creare un “caso” e distrarre l’attenzione dei colleghi invece di condividere da cosa nasca tutta questa fiducia nei confronti dell’Agenzia che, il tema del la Regolamentazione del Lavoro agile in relazione all’emergenza sanitaria da COVID-19, si affronta su più livelli negoziali, con differenti compiti e prerogative:
– a livello nazionale di Ente si definiscono le “regole base” valevoli su tutto il territorio nazionale e, tra queste, gli aspetti economici (buoni pasto o più in genera il ristoro delle spese utenze, ad esempio. Oppure garanzie di approvvigionamento delle dotazioni informatiche aziendali)
– a livello di “sede RSU” si possono, per fare esempi non esaustivi, definire maggiori (o migliori) forme di flessibilità oraria, implementando strumenti di tutela e garanzia per i colleghi che vivono difficoltà nella conciliazione dei tempi vita lavoro (ad esempio portare o prendere i figli a scuola).
Per una Organizzazione sindacale attenta e radicata come la FP CGIL, presentarsi ai tavoli di trattativa nei posti di lavoro (pur non avendo sottoscritto l’Accordo nazionale) è una scelta voluta, rispondente all’esigenza di migliorare le condizioni di lavoro.
Nessun “caso”, quindi.
Doveroso rispetto nei confronti dei lavoratori.
FP CGIL Agenzia delle entrate
Daniele Gamberini
FIRMATI GLI ACCORDI PER LA RIPARTIZIONE DELL’EX COMMA 165 E PER LA EROGAZIONE DEGLI INCENTIVI AI DIRIGENTI E AL PERSONALE RELATIVI ALL’ANNO 2018
Ieri 21 settembre 2020 sono stati sottoscritti gli accordi per la ripartizione delle somme dell’ex comma 165 relative all’anno 2018, per la distribuzione dal Fondo Dirigenti della retribuzione di posizione e di risultato, nonché una ulteriore distribuzione delle risorse incentivanti del Fondo del personale.
Nello specifico le somme del comma 165 sono state ripartite per il 95% al personale delle Aree e per il 5% ai Dirigenti.
Sulla base di questa ripartizione ai Dirigenti sarà distribuita una indennità di risultato in linea con quella degli anni precedenti e con i medesimi parametri. In applicazione dell’art 28 del CCNL dei Dirigenti é stata introdotta una ulteriore retribuzione di risultato pari al 30% per punteggi uguali o superiori a 118.
Sono state confermate le indennità previste per gli incarichi ad interim ed è stata istituito, come previsto nel nuovo CCNL Dirigenti, un incentivo alla mobilità territoriale obbligatoria che tiene conto delle distanze dalla propria residenza.
Con l’ulteriore accordo sul Fondo 2018 relativo al personale delle qualifiche viene erogata l’indennità di disagiata sede, estesa per la prima volta al personale degli uffici dei Monopoli ubicati all’interno di sedi doganali già riconosciute, superando così ogni differenziazione a parità di condizioni.
Inoltre è stata concordato di erogare il saldo della “indennità di performance” 2018 per un importo totale di circa 2 milioni (180/220 € lordi cadauno) .
Infine per il personale dei Monopoli saranno liquidate le indennità delle Commissioni Giochi per l’anno 2018 alle stesse condizioni dell’anno precedente.
In una prossima sessione, in attesa dell’esito della nostra richiesta di superare il tetto imposto sul Fondo per il personale, saranno definite le condizioni per la distribuzione del budget di sede e della “performance individuale”.
In conclusione dell’incontro l’Amministrazione ha confermato che a breve saranno pubblicati i bandi di concorso per circa 1200 assunzioni di personale.
Roma 22 settembre 2020
FPCGIL CISLFP UILPA CONFSAL/Unsa
Iervolino Fanfani Procopio Veltri
Stare bene dentro, al via la campagna della Fp Cgil per migliorare le condizioni di vita e di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria all’interno degli istituti penitenziari. Una campagna di proposte che la Funzione Pubblica Cgil ha presentato al nuovo capo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia, e al capo del personale, Massimo Parisi, “con un preciso obiettivo – spiega -: tanto le donne quanto gli uomini possano vivere un contesto lavorativo sereno e a proprio agio, in strutture adeguate”.
“Tra le proposte che abbiamo presentato c’è l’adeguamento delle strutture delle carceri. E’ impensabile che ad oggi la maggior parte degli istituti penitenziari d’Italia non abbia bagni, docce, spogliatoi e armadietti differenziati per uomini e donne – commenta la Fp Cgil -. Bisogna intervenire e anche con una certa urgenza.”. E prosegue, rincarando la dose: “Un altro aspetto che non può essere ignorato è l’aumento del fenomeno dei suicidi (siamo già a 6 suicidi da inizio 2020) e delle aggressioni. Una professione così delicata ha bisogno della possibilità di usufruire di un’assistenza psicologica gratuita per tutti i dipendenti. Un atto di civiltà, nulla di più”.
Altro aspetto che la Fp Cgil ha voluto approfondire è quello della tutela della genitorialità. Secondo il sindacato, “mamme e papà di bambini piccoli hanno bisogno di turni e orari di lavoro flessibili, e di altre agevolazioni che gli permettano di conciliare con più facilità lavoro e vita privata”. Un altro dato che non può più essere accettato, fa sapere la Fp Cgil, è quello relativo alle progressioni di carriera. “E’ impensabile che ancora oggi venga riservato alle donne solo il 9% circa di posti per Ispettori e Sovrintendenti, ruoli che non richiedono il contatto diretto con i detenuti e per cui la questione del genere viene meno”. Infine la formazione del personale per dipendenti e dirigenti, la sensibilizzazione alle pari opportunità e il monitoraggio e contrasto alle molestie sessuali sono altri dei tanti punti che fanno parte della proposta che la Fp Cgil lancia alla politica per il benessere degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria.
“Vivere il carcere con dignità e diritti, questa crediamo sia la chiave della nostra campagna Stare bene dentro che ieri abbiamo presentato ai vertici del Dap e che già avevamo consegnato alla precedente amministrazione senza avere riscontro alcuno. Petralia e Parisi si sono dimostrati interessati al nostro punto di vista e alle nostre proposte. Ora ci aspettiamo delle risposte concrete”, conclude la Funzione Pubblica Cgil.
Il questionario è anonimo.
Pubblichiamo la nota di sollecito inviata all’Amministrazione nella quale si ribadisce la necessità di una risposta sulla proroga delle visite mediche
Al Capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali
Dott.ssa Valeria CAPONE
p.c.
Al Segretario Generale del Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali
Dr. Raffaele Tangorra
p.c.
Al Direttore Generale della Direzione Generale
PIOB – UPD del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Dr.ssa Stefania Cresti
Oggetto:Rientro in sede del personale – Sollecito richiesta incontro urgente
Il 18 settembre scorso le scriventi organizzazioni sindacali hanno invitato l’amministrazione a voler fissare con urgenza un incontro finalizzato a rivedere le scelte adottate dalla conferenza dei direttori generali in ordine alla regolamentazione del rientro in sede del personale amministrativo. Lo abbiamo chiesto con urgenza ancor prima di venire a conoscenza del caso covid che si è palesato nella sede di Via Veneto. Sul punto non possiamo non dire che negli ultimi giorni la sede di Via Veneto sembrava tornata quella di un anno fa, quella che passato il periodo feriale di agosto, attraverso il rientro massimo del personale, riempiva di nuovo ogni ambiente di lavoro, ogni stanza, ogni spazio. Lo abbiamo detto a chiare lettere e lo ribadiamo ancora: CGIL CISL e UIL ritengono sbagliate le scelte organizzative adottate dall’amministrazione per la gestione del rientro in sede del personale, ritengono le stesse pericolose, inadatte al contesto pandemiologico in corso dove i contagi anziché diminuire aumentano giorno dopo giorno e per tale motivo insistono nel richiedere la convocazione urgente del tavolo di confronto e di contrattazione. Stigmatizzano l’atteggiamento dell’amministrazione per aver celato attraverso un rigoroso silenzio quanto accaduto nella sede di Via Veneto a proposito del contagio di cui sopra. Nessuna informativa è stata diramata né ai lavoratori, né alle rappresentanze sindacali ivi compresi gli RLS.
Tale condotta non può essere sottaciuta da parte delle scriventi organizzazioni e per tale motivo come prima azione a tutela dei lavoratori, in assenza di un riscontro immediato alla presente, sospenderanno le relazioni sindacali con l’amministrazione. Distinti saluti.
FP CGIL Giuseppe Palumbo
CISL FP Michele Cavo – Marco Sozzi
UIL PA Bruno Di Cuia – Orlando Grimaldi
Pubblichiamo la nota della struttura territoriale Fp Cgil VVF, con la quale ribadisce il palese contraddittorio su quanto concordato e stabilito riguardo il dispositivo di soccorso, a discapito del soccorso alla cittadinanza e sulla sicurezza degli operatori
SMART WORKING : A QUANDO L’ACCORDO PER LA
DISCIPLINA DELLA FASE TRANSITORIA?
Le scriventi organizzazioni sindacali, all’indomani della sottoscrizione, avvenuta il 3 giugno scorso, dell’accordo sulle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro (le misure di prevenzione, lo ricordiamo a qualche falso smemorato, non annullano i rischi di contagio, ma lo possono solo attenuare e ridurre come ricordano gli esperti!) consapevoli che lo smart working avrebbe dovuto rappresentare la necessaria misura di affiancamento e di accompagnamento alla graduale e progressiva ripresa delle attività lavorative nelle modalità tradizionali in modo da consolidarsi per il futuro come modalità di esecuzione della prestazione lavorativa con pari dignità giuridica ed economica rispetto alla modalità in presenza fisica, hanno chiesto ripetutamente all’Amministrazione in questi mesi di discutere e definire, congiuntamente, una nuova disciplina per regolare il lavoro agile nell’attuale fase transitoria dell’emergenza sanitaria.
Nonostante i solleciti, mentre altre Amministrazioni Pubbliche hanno definito protocolli d’intesa che regolano nell’attuale fase transitoria l’applicazione dello smart working, in INPS tutto tace, o, meglio, si preferisce mettere dei paletti alla fruizione del lavoro agile rendendolo “indigeribile” attraverso misure, vedi il diniego al riconoscimento del buono pasto oppure il divieto di completare in smart working la giornata lavorativa avviata in modalità fisica, precludendo di fatto in INPS lo smart working frazionato da noi chiesto sin dal febbraio 2019, che ne disincentivano l’applicazione su larga scala.
In uno dei nostri ultimi comunicati invitavamo l’Amministrazione a fare il salto culturale, non quello imposto dai DPCM nel corso dell’emergenza sanitaria del lockdown e per ciò stesso forzato, abbracciando in modo convinto, al di là della mera osservanza della norma, l’idea dello smart working come modalità lavorativa avente pari dignità rispetto a quella tradizionale.
L’occasione oggi è offerta dalla necessità, nella nuova fase, di normare, non con atti unilaterali, bensì attraverso momenti di confronto e di condivisione, lo smart working che nel nostro Istituto ha dato un’ottima prova di sé: noi ci siamo e abbiamo le nostre proposte e le nostre idee già illustrate in tempi non sospetti all’Amministrazione. Aspettiamo un segno di riscontro da parte dell’INPS!
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
FIALP/CISAL
Francesco Viola
CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti