In data 25/9/2020, si è tenuto l’incontro tra le rappresentanze sindacali e il vertice politico amministrativo del Ministero del Lavoro, il Capo di gabinetto, il Segretario Generale e il Direttore del Personale.
L’incontro è stato fortemente voluto e sollecitato da queste OO.SS., in quanto gli ultimi avvenienti richiedevano con urgenza sia un chiarimento che la risoluzione condivisa di questioni dirimenti per la vita sia lavorativa che personale dei lavoratori.
In primo luogo, come tutti noi ne eravamo già a conoscenza in maniera informale, è stato chiesto di chiarire cosa sia avvenuto nella sede di Via Veneto relativamente alla scoperta di casi di positività al covid‐19. Al di là della rassicurazione da parte del vertice politico amministrativo sulla corretta applicazione di tutti i protocolli atti a tutelare i lavoratori e circoscrivere le persone più a rischio con quarantena e tamponi, facendo anche rimanere chiusa la sede di via Veneto fino al 30/9/2020, è stata stigmatizzata da parte delle OO.SS. la mancata comunicazione al personale tutto, anche se non direttamente interessato, di quanto stava accadendo in una sede del Ministero. Questo ha fatto si che si alimentassero voci non ufficiali che non hanno fatto altro che aumentare l’ansia e il timore dei lavoratori tornati in presenza.
Infatti, come è ormai assodato una parte consistente del personale a far data dal 15 settembre è tornata in presenza con rotazioni che non sono state concordate e non sono condivise. Sin dai precedenti incontri, era stata chiesta all’Amministrazione un’interpretazione estensiva della norma, art. 263 del DL 34 del 17/7/2020, convertito con modificazione nella L.77/2020, che prevedeva il rientro del personale al 50%, espungendo dalla percentuale i lavoratori fragili, per far in modo che detta percentuale, riguardasse esclusivamente i lavoratori non esentati dal lavoro in presenza, con diversi livelli di priorità. Tale interpretazione avrebbe fatto in modo che anche chi non avesse priorità rilevanti potesse usufruire del lavoro agile non solo per 1 giorno a settimana, come accadeva prima della pandemia. La conferenza dei Direttori ha invece deciso altrimenti e l’amministrazione non ha dato, anche in questa occasione, la disponibilità a rivedere le proprie posizioni, nonostante sia stato fatto presente che varie importanti amministrazioni, tra cui L’INAIL, hanno adottato questa interpretazione estensiva.
A questo punto sono stati chiesti i numeri dei lavoratori fragili e si è appreso da quanto dichiarato dal
Segretario Generale di cui attendiamo riscontro documentale, che gli stessi sono una percentuale di circa il 37%. Risulta chiaro che per il resto dei lavoratori che devono ruotare rimane solo il 13% di capienza.
L’amministrazione, sempre nella persona del Segretario generale, ha altresì comunicato alle OO.SS. che in merito alla possibilità di espungere i lavoratori fragili dal calcolo del 50% proporrà formale quesito alla Funzione Pubblica. Soluzione questa, che CGIL CISL e UIL ritengono inadeguata e del tutto insoddisfacente sia per i tempi di riscontro da parte della Funzione pubblica che potrebbero allungarsi a dismisura, sia rispetto all’attuale contesto dove i contagi aumentano giorno dopo giorno in particolare nella nostra regione, il Lazio.
Tutto questo, a parere di CGIL CISL e UIL, stride con il fatto che il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali in più occasioni ha mostrato, per il mondo del lavoro privato, ampia sensibilità anche in tema di smart working. Tra l’altro è notizia di questi giorni la probabile intenzione governativa di prolungare lo stato di emergenza fino al 31/12/2020.
Va detto inoltre che l’amministrazione ha avviato il rientro in sede senza aver messo mano, come fortemente e ripetutamente richiesto da queste OO.SS., ad una revisione dell’orario di lavoro che ampliasse in maniera consistente la flessibilità in entrata e in uscita al fine di consentire ai lavoratori di raggiungere e lasciare il posto di lavoro in piena sicurezza senza doversi ammassare tutti negli stessi orari sui mezzi pubblici, tenendo in considerazione che Roma è l’area metropolitana più grande d’Italia e che ogni giorno viene compressa dalle notevoli difficoltà inerenti alla mobilità pubblica e privata. Va detto ancora che nel corso dell’incontro CGIL CISL e UIL hanno più volte avanzato, sempre in tema di flessibilità, la richiesta di poter utilizzare lo smart working anche per concludere, da casa, le giornate di lavoro iniziate in presenza.
Su tali tematiche l’amministrazione, che ha confermato tutte le decisioni unilaterali, ha comunque convocato per domani un tavolo di contrattazione per la definizione delle nuove forme di flessibilità e per valutare ogni altra eventuale correzione e/o integrazione da apportare al vigente accordo sull’orario di lavoro.
CGIL CISL e UIL hanno infine avanzato richiesta di convocazione urgente di un tavolo tecnico alla presenza dei Responsabili dei CDR , degli RSPP, del Medico Competente e degli RLS così come previsto dal D.Lgs 81/08.
Vi informeremo sugli ulteriori sviluppi.

FP CGIL
Giuseppe Palumbo
Francesca Valentini

CISL FP
Michele Cavo
Marco Sozzi

UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi

Le Organizzazioni Sindacali territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF chiedono con una nota unitaria l’incontro con il Direttore centrale per la Formazione in merito al decreto n.89 del 06.08.2020

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF, con la la quale chiedono l’interessamento e un incontro con il Prefetto, in merito all’attuale situazione di degrado, che ha portato alla chiusura parziale della sede VVF  di”Mostra”.

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali territoriali in merito al decreto 89° corso AA.VV.F

Pubblichiamo la circolare della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alla mobilità per il personale del ruolo Vigile del Fuoco non specialista

ASSEGNAZIONI PROVVISORIE E CAMBI DI PROFILO

Riunione del Tavolo nazionale tra Amministrazione ed Organizzazioni sindacali, con all’ordine del giorno il tema delle assegnazioni provvisorie ed i cambi di profilo, quella che si è svolta ieri, in modalità remota, allietata dal siparietto dello sketch tra i rappresentanti di Usb e quelli di Flp sulla problematica dei cambi di profilo, argomento rispetto al quale, come avete ben compreso, vi è un interesse diretto delle due sigle sindacali per alcuni dirigenti! Altro che i capponi di Renzo Tramaglino, di manzoniana memoria, come scrive Usb con riferimento sempre agli altri e mai ai propri dirigenti sindacali! Se qualcuno avesse assistito alla riunione avrebbe risparmiato il biglietto per partecipare da spettatore ad uno spettacolo esilarante nel quale le due organizzazioni erano impegnate ad ammantare le loro posizioni sui cambi di profilo con le cause più nobili, un velo di nobiltà ben presto, come abbiamo già ricordato a luglio, squarciato dalla nuda e cruda realtà di bassi interessi di bottega, della serie “tengo famiglia”!
Veniamo ai temi in discussione che sono molto più seri delle esibizioni circensi: assegnazioni provvisorie e cambi di profilo.
Sul primo argomento abbiamo ribadito la nostra posizione di rinnovare le assegnazioni provvisorie già scadute ed attivare quelle richieste e mai disposte così come si era fatto a novembre ed a dicembre dello scorso anno da parte della Direzione centrale Risorse umane stante i numeri reali tarati sulle teste e non sulle domande spesso duplicate, ossia circa 250 colleghi coinvolti su tutto il territorio nazionale tra Legge n.104/1992, art. 42 bis D.lgs. n.151/2001 e casistiche varie. A fronte della nostra richiesta, supportata anche dalla mediazione del vincolo della sussidiarietà lavorativa per le sedi madre in cui sono incardinati i colleghi in modo da non privare le stesse dell’apporto lavorativo dei richiedenti, la risposta è stata quella della disponibilità a procedere per l’art 42 bis e L. 104 per i figli, mentre per le altre solo in presenza del nulla-osta vincolante dei Direttori regionali/Direttori di coordinamento metropolitano coinvolti, ben sapendo che alcuni degli attori coinvolti difficilmente, ed i fatti di questi giorni ce lo dimostrano, daranno il loro assenso all’assegnazione, anche con il vincolo della sussidiarietà, dimostrando, lo ripetiamo da tempo, il ritardo culturale maturato nonostante gli insegnamenti che la pandemia avrebbe dovuto impartire in materia di organizzazione del lavoro! Altro che “digital divide” da superare, come ama ripetere il nostro Presidente, qui c’è un “cultural divide” ben più difficile da scardinare all’interno del nostro Istituto!
Sul secondo argomento all’ordine del giorno, i cambi di profilo, al di là delle istanze di chi, FLP, ha chiesto la riapertura dei termini del bando di giugno ed altre amenità dello stesso genere, la riunione è stata aggiornata ad una prossima seduta in vista della quale l’Amministrazione trasmetterà alle organizzazioni sindacali i prospetti riepilogativi aggiornati con i contenuti delle schede riassuntive trasmesse questa settimana in modo da avere un quadro complessivo ed attualizzato delle domande e delle valutazioni espresse in sede istruttoria dalla Commissione centrale sulla base anche delle relazioni dei Direttori regionali/Direttori di coordinamento metropolitano interessati per competenza territoriale. L’Amministrazione ha accolto la nostra richiesta, di procedere per i cambi di profilo verso l’ambito amministrativo che non richiedono il passaggio sindacale, e che coinvolgono pochissimi colleghi che da tempo chiedono di abbandonare il profilo specialistico di inquadramento.
In chiusura di riunione è stata preannunciata la pubblicazione il 6 ottobre p.v. in Gazzetta Ufficiale del bando per l’assunzione dei 165 funzionari informatici, la trasmissione al Consiglio di Amministrazione dello schema di deliberazione per l’approvazione del bando relativo all’assunzione dei 1858 funzionari C1 profilo consulente protezione sociale e la definizione del bando per i comandi in entrata di infermieri e geometri: a quando il bando per l’assunzione del personale medico?
Su nostra sollecitazione e rispondendo ad una nostra richiesta circa l’atteso nulla-osta al Piano Triennale dei Fabbisogni di personale da parte dei Ministeri vigilanti, nulla-osta libera al quale sono legati anche i numeri delle progressioni verticali in conto 2020/2021/2022, l’Amministrazione si è detta fiduciosa su un prossimo via libera.

Roma, 26 settembre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP/CISAL
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Pubblichiamo la nota unitaria dell’ Organizzazioni Sindacali territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF, in merito alla richiesta dei pagamenti degli accessori per il personale formatore inviato in missione presso il polo della Direzione Centrale per la Formazione

Pubblichiamo la circolare di riferimento del settore NIA  emanata  dalla Direzione centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica in merito all’organizzazione e alla strutture operativa del settore

La Fp Cgil VVF  da sempre attenta alle problematiche della formazione nel rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori, chiede costantemente  incontri specifici per aggiornare, migliorare e strutturare l’attività formativa del Corpo,  il comunicato pubblicato ne è la dimostrazione.

I corsi di formazione e in primis quelli d’ingresso, vanno sviluppati e pianificati con l’obiettivo di essere svolti bene e portati a conclusione nel migliore dei modi.

Le regole non condivise, gran parte sono frutto della pubblicizzazione del rapporto di lavoro che la Fp Cgil VVF non ha voluto e sostenuto esistono, vanno rispettate, tanto da una parte quanto dall’altra e se non vanno bene bisogna cambiarle

La notizia della ratifica definitiva da parte di Aris ed Aiop del contratto della Sanità Privata, con il via libera alla sottoscrizione, sicuramente risponde allo sciopero nazionale del 16 settembre scorso. Avevamo già raggiunto l’intesa nel mese di giugno, questi mesi ulteriori nei quali è stato negato ai lavoratori il diritto al contratto rappresentano sicuramente una pagina non bella delle relazioni sindacali” dichiarano i segretari generali della Fp Cgil, Serena Sorrentino, della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, e della Uil Fpl, Michelangelo Librandi.

“Registriamo che gli organismi deliberanti delle associazioni datoriali, anche grazie alle ulteriori dichiarazioni di impegno del ministro della salute Roberto Speranza e all’attivazione delle Regioni per accelerare l’iter di approvazione delle delibere sulle risorse, sono arrivati alla positiva conclusione di questa vertenza lunga, inedita, complessa, nella quale le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata hanno dato una straordinaria prova di Dignità”.

“Le ragioni che hanno determinato lo stallo della ratifica risiedono nell’atteggiamento di una parte del sistema di imprese che guarda al profitto più che al valore del lavoro delle persone e dei servizi di cura”, dichiarano i segretari generali, e proseguono: “Rinnoviamo quindi alle Istituzioni la richiesta di avviare a breve il confronto sulla revisione dei meccanismi di accreditamento”.

Ora, fuori tempo massimo, aspettiamo la convocazione per la firma sul testo definitivo. Vigileremo sulla corretta applicazione di tutte le previsioni del nuovo CCNL, azienda per azienda. Troppi furbetti hanno remato contro sia alla firma di un contratto che arriva dopo 14 anni sia contro l’idea della parificazione di trattamento tra lavoratori della sanità pubblica e quelli che operano in strutture accreditate. Per il Sindacato è un giorno importante, ancor di più per le lavoratrici e lavoratori che sanno che Cgil, Cisl e Uil sono sempre stati al loro fianco e continueranno ad esserci”, concludono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

SE IL BUON DIO STA NEI DETTAGLI,
IL DIAVOLO STA NEL CCIM!

Il titolo – volutamente provocatorio – di questo comunicato si riferisce ai rilievi che gli organi di
controllo hanno fatto al nostro CCIM, ormai obsoleto, la cui nuova formulazione è il frutto di mesi
di incontri e di un lungo lavoro di lima rispetto alle legittime diversità di vedute su aspetti
contrattuali ed economici. Dopo un’informativa sommaria con cui ci si comunicava l’insorgere di
questi rilievi ieri siamo entrati in possesso della documentazione relativa e il risultato che ne è
scaturito coincide con la convinzione che si sia voluto sferrare un attacco alle prerogative sindacali
di secondo livello e alla qualità delle relazioni fra le parti (tradizionalmente di qualità, a dispetto di
quanto si possa pensare). Non è un caso che i precedenti CCIM siano stati presi a modello da altre
Amministrazioni e non è un caso che, complice anche l’altissima professionalità della DG Bilancio,
su molti aspetti il MiBACT sia l’unico ente che paga in conto competenza (quindi nell’anno in
corso). Ma, evidentemente, se un ministero funziona meglio di altri, l’input è di mandare in malora
anche le amministrazioni che funzionano; e a prezzo di carichi lavorativi enormi.
Il Dipartimento Funzione Pubblica vorrebbe fosse stralciata la definizione concordata dei criteri
generali delle metodologie di valutazione del personale e dei relativi indicatori standard di
riferimento, che a suo avviso spetterebbe esclusivamente all’Amm.ne. Lo stesso ritiene, inoltre, che
non sia legittimo nemmeno il livello di contrattazione collettiva regionale vigente nel MiBACT, in
quanto non previsto (ma ovviamente nemmeno escluso) dal CCNL FF. CC. 2016/2018, il quale
prevede solo quelli nazionale e locale (a livello RSU), ignorando del tutto la struttura decentrata del
nostro dicastero e la prassi consolidata e proficua in materia. All’art. 4 individua la presenza di
materie oggetto di informativa – come i criteri di progressione fra le aree – che non sarebbero
previste dal CCNL. Sempre oggetto di informativa dovrebbero essere: gli stessi contingenti di
progressione fra le aree, i criteri di valutazione della performance e di conferimento delle posizioni
organizzative, nonché dei criteri di determinazione della relativa retribuzione.
Nemmeno la fattibilità dei progetti e programmi presentati dalle OO.SS. dell’Organismo paritetico
per l’innovazione – importante creazione del CCIM all’art. 4 lett. C – e, più in genere, le funzioni
istruttorie di questo nelle materie di confronto sono state ritenute ammissibili, in quanto non
previste dal CCLN. Lo stesso si dice per altre materie di contrattazione integrativa (organizzazione
del lavoro, articolazione delle tipologie di orario di lavoro, turnazioni, criteri per la mobilità, per la
formazione per l’introduzione di sistemi di innovazione tecnologica, per le prestazioni per conto
terzi, per le prestazioni di telelavoro), previste dal Contratto di comparto ma non espressamente
assegnate ad essa.
Perfino la prassi MiBACT dell’istituzione dei ‘tavoli tecnici’ per istruire questioni da definire con
gli accordi viene criticata: perché comporterebbe dei ‘costi’ per l’Amm.ne
In conclusione, i sistematici rilievi del Dipartimento – che di fatto contestano tutti i punti
qualificanti e quindi tutto l’impianto del CCIM – partono dal presupposto generale ‘politico’ che il
CCNL sia ‘tassativo’ (nel senso che alla contrattazione integrativa possono essere affidate solo le
materie espressamente indicate dal CCNL) ed ‘esclusivo’, nel senso che alla contrattazione
integrativa di ministero non può essere affidata alcuna materia né parte di materia nuova o diversa
da quelle affidate al livello di comparto; perfino quando tale materia manca fra queste ultime in
quanto specifica del MIBACT. Il nostro Integrativo, praticamente, è un testo diabolico, trattato alla
stregua di una silloge di malefici e stregonerie.
Non siamo preoccupati dalle soluzioni alternative, perché la lunga attesa e un po’ di esperienza ci
hanno consentito di trovare accorgimenti soddisfacenti. Siamo, invece, molto preoccupati dalla
volontà di volere azzerare il nuovo CCIM disconoscendo non soltanto i diritti delle lavoratrici e dei
lavoratori ma mettendo in dubbio le prerogative – rafforzate dal CCNL – sindacali di secondo
livello. E su questo lo scontro sarà garantito e duraturo. Siamo convinti che l’Amministrazione, nel suo stesso interesse, sarà sufficientemente convincente nello spiegare che questi attacchi politici al sindacato non giovano a nessuno.
Nell’avvisare che la nostra reazione sarà senza dubbio immediata laddove non vedessimo una celere marcia indietro da parte di Funzione Pubblica, lo stato di agitazione che non abbiamo proclamato in queste settimane per via dello sblocco (coincidenze?!) di alcuni pagamenti sospesi sarà il nostro faro e il percorso che intraprenderemo nel prossimo futuro. Abbiamo strumenti a sufficienza per impedire sia la buona riuscita della valorizzazione programmata che la fruibilità dei siti. All’utenza spiegheremo le motivazioni che ci avranno costretto ad assumere atteggiamenti drastici e siamo sicuri di ricevere quella solidarietà che non è mai mancata alle nostre rivendicazioni contrattuali.

FP CGIL                                      CISL FP                                     UIL PA
C. Meloni                       V. Di Stefano – G. Nolè                  F. Trastulli

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane, relativa alle mobilità del personale inquadrato nella qualifica di Vigile del Fuoco  e facente parte dei settori di specialità Smzt, Nautici di Coperta e di Macchina

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