“Nonostante gli annunci e le comunicazioni che il Ministro Franceschini in questi giorni ha diffuso in Parlamento, a tutt’oggi non è ancora stato definito un protocollo univoco per il territorio nazionale che regolamenti la riapertura in sicurezza di Musei, Archivi, Biblioteche, Parchi e Aree archeologiche”. Ad affermarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp e Confsal Unsa, aggiungendo che: “L’assenza di indicazioni puntuali e l’approssimarsi della data individuata dallo stesso Ministro per la ripresa delle attività ordinarie, espongono il personale e i visitatori/utenti ai rischi che ben conosciamo”.
“Occorre tenere presente – proseguono – che le direttive di carattere generale lasciano margini di iniziativa ai Dirigenti locali i quali, come abbiamo avuto modo di verificare nei mesi scorsi, assumono talora iniziative azzardate e certamente non sufficienti a garantire la necessaria tutela della salute di cittadini e visitatori”.
“Urge pertanto che il tavolo di confronto fra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali, finalmente convocato per il prossimo 12 maggio dopo molte sollecitazioni della parte sindacale, conduca, con spirito di collaborazione costruttiva, nei tempi più rapidi possibili ad una condivisione delle misure di prevenzione, per arrivare, in piena sicurezza e con la necessaria gradualità, alla sospirata e invocata ripresa delle normali attività anche dei luoghi della cultura”, concludono.
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione nella quale emana ulteriori indicazioni per l’avvio del corso per Capo Squadra decorrenza 2019 previsto per il giorno 11 Maggio 2020
“Ci sembra veramente surreale leggere le dichiarazioni rilasciate dalla presidente dell’Aiop, Barbara Cittadini, e dal presidente dell’Aris, padre di Virginio Bebber, con le quali sostengono di aver dato un contributo fondamentale nella gestione dell’emergenza Covid e, per questa ragione, rivendicano maggiori risorse per il sistema della sanità privata. Anzi, addirittura sottolineano come l’emergenza Covid abbia acuito e addirittura messo in crisi alcune strutture della sanità accreditata”. Così i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, replicano alle affermazioni dei vertici di Aris e Aiop.
“Questo grido d’allarme di datori di lavoro – proseguono – che fatturano milioni di euro è manifestato per giustificare un atteggiamento che da tempo stanno portando avanti. Questi signori, già prima del Covid, accampavano scuse per non erogare le somme necessarie a rinnovare il contratto nazionale, condizionando la chiusura del rinnovo alla riapertura della discussione con le Regioni per analizzare la modalità con la quale coprirne gli oneri. Ci permettiamo di sottolineare che: in primis le aziende da 13 anni non rinnovano il contratto e che quindi avrebbero dovuto accantonare per tempo le risorse sufficienti e necessarie; non secondario è poi il fatto che già nel mese di dicembre avevamo raggiunto un accordo con le parti datoriali sulle tabelle economiche e che nel decreto fiscale sono state garantite misure tali per cui la copertura stimata dalle controparti veniva assicurata, con una modifica ai tetti di spesa delle Regioni”.
“Sentirsi dire – proseguono – che oggi la responsabilità del mancato rinnovo del contratto derivi dall’emergenza Covid, scusa addotta per alzare il prezzo nei confronti del sistema istituzionale e provare a portare a casa ancora più risorse, è vergognoso. Datori di lavoro che in questi 13 anni hanno continuato a fare profitti importanti sulle spalle e sui sacrifici dei lavoratori, ledendo la dignità delle persone che lavorano nella sanità privata, professionisti che hanno messo a rischio la loro salute e dedicato la propria attività alla cura, tanto quanto le lavoratrici e lavoratori della sanità pubblica. Non una parola è stato spesa dalle nostre controparti sul tema del rinnovo del contratto dei lavoratori del sistema delle residenze assistite (le famose RSA). Anche loro aspettano ormai da otto anni un rinnovo del contratto e lì le nostre controparti non si sono neanche degnate di convocare il tavolo contrattuale per l’avvio della trattativa”.
Per questa ragione Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl “hanno deciso di riprendere lo stato di agitazione sospeso solo in ragione delle emergenze Covid e di andare verso la proclamazione dello sciopero generale nazionale. Abbiamo scritto al ministro della Salute, Robertto Speranza, e al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, perché riteniamo non solo le nostre controparti inaffidabili ma questa loro ulteriore richiesta di risorse alla quale condizionano il riconoscimento ad un salario dignitoso ai lavoratori della sanità privata e delle RSA, francamente una vergogna per il paese, per le imprese che dovrebbero rappresentare, per i lavoratori che vengono letteralmente sfruttati e strumentalizzati per gli interessi privati di questi imprenditori. Il contratto è già scritto, non serve nessun tavolo istituzionale, serve solo la loro firma sulle tabelle e sui testi che stanno bloccando da oltre 4 mesi”, concludono Sorrentino, Petriccioli e Librandi.
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merrito alla mobilità prevista per il personale inquadrato nel ruolo di Capo Reparto e Capo Squadra
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione con la quale proroga l’inizio delle lezioni dei corsi 87° e 88° AA.VV.F., il II° corso per FF.RR. il II° corso Orchestrali e l’XI corso per VDP fino al 15 Maggio 2020 a causa del pedurare dell’emergenza epidemiologica COVID 19
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane nella quale proroga le assegnazioni per il personale in articolo 42 del D.P.R. 64/2012 presso le isole Minori Pantelleria e Lampedusa
“Prendiamo atto della dichiarata attenzione del Ministro della Difesa alle problematiche del Dicastero e della sua disponibilità all’ascolto. Peraltro, è proprio la drammaticità della condizione economica e sociale a far risaltare le incognite sul futuro degli insediamenti industriali e logistici della Difesa”. Lo dichiarano, in una nota, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, replicando alle dichiarazioni diffuse dal Sottosegretario di Stato, Angelo Tofalo.
“Per questo – proseguono i sindacati – è necessario che l’impegno straordinario sia accompagnato dalla concreta partecipazione di tutti gli interpreti in campo, a partire dal personale civile, le cui criticità permangono tuttora irrisolte. Una visione organica chiara nelle sue finalità, definita nei progetti di sviluppo industriale ed occupazionale, condivisa dagli attori istituzionali e dalle rappresentanze sindacali, è la condizione indispensabile per far ripartire un comparto vitale per l’economia del paese. Il confronto con il vertice politico del Ministero non può attendere, e deve essere coerente con i tempi dell’emergenza che lo stesso Governo ha assunto nel metodo di dialogo con le parti sociali”, concludono Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa.
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Regionale Fp Cgil VVF, nella quale chiede chiarimenti in merito all’organizzazione didattica che la Direzione regionale sta predisponendo per all’avvio del corso Capo Squadra decorrenza 2019
Pubblichiamo l’ulteriore nota per il riconoscimento di tutto il personale SAF 2B che sarà inquadrato nel ruolo di elisoccorritore
Pubblichiamo la nota del Capo del Corpo, nella quale proroga la validità dei giudizi di idoneità fisica per il personale del Corpo, sia riguardo la sorveglianza sanitaria sia per l’idoneità per la conduzioni dei mezzi VF
Pubblichiamo il documento del Comparto Vigili del Fuoco presentato all’Assemblea Generale della Fp Cgil Nazionale che oltre ad evidenziare le grandi criticità dimostrate dal Corpo nel corso dell’emergenza COVID-19 individua alcuni provvedimenti necessari per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori nella fase II e rilancia le politiche organizzative e salariali dei Vigili del Fuoco.
Serve un vero e proprio cambio di rotta, il Sistema Paese non si è fatto trovare pronto ad affrontare emergenze come quella del COVID-19, molte delle difficoltà riscontrate non sono attribuibili al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, molte altre purtroppo si.
La pubblicizzazione del rapporto di lavoro inoltre ha reso il Corpo vincolato alle norme e leggi, burocratizzato e ingessato.
Per questo rimaniamo convinti che le politiche salariali debbano essere rilanciate immediatamente a partire dal rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego. La delegificazione del rapporto di lavoro, il contratto unico, la previdenza complementare, i sei scatti su base pensionabile, l’INAIL e le elezioni delle RSU i nostri grandi obiettivi da raggiungere.
#UniciNellaTutela
Roma, 07 maggio 2020
Vice capo D.A.P.
Dott. Roberto Tartaglia
Roma
Al Direttore generale del personale e delle risorse A.P.
Dott. Massimo Parisi
Roma
E, p.c. All’Ufficio relazioni sindacali – D.A.P.
Dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma
Oggetto: vestiario polizia penitenziaria
Egregi,
purtroppo, ad oggi, i problemi riguardanti la mancata o incompleta distribuzione del vestiario sono rimasti inalterati, nonostante gli innumerevoli solleciti da parte delle organizzazioni sindacali.
In molti istituti penitenziari ci giungono doglianze riguardanti la mancanza di uniformi operative maschili e femminili e di stivaletti operativi, la cui ultima fornitura risale a molti anni indietro.
Queste situazioni, purtroppo, danneggiano l’immagine del Corpo e di conseguenza lo delegittimano del loro ruolo. Il personale, molto spesso al fine di dare senso e decoro alla propria uniforme, è costretto ad acquistare effetti di vestiario a proprie spese e non bisognerebbe stupirsi se fosse costretto a andare a lavoro con abiti civili.
Per quanto sopra esposto, si chiedono chiarimenti riguardo le modalità di distribuzione del vestiario che l’Amministrazione intende mettere in atto per soddisfare le carenze negli istituti penitenziari.
In attesa di un cortese cenno di riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI