Pubblichiamo la nota di richiesta di un incontro urgente e  della documentazione necessaria, al fine di garantire tutte le necessarie tutele al personale interessato, così come una più adeguata qualificazione, formazione e preparazione degli operatori DOS del CNVVF

PROTOCOLLO CONDIVISO DI REGOLAZIONE DELLE MISURE PER IL CONTRASTO E IL
CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS COVID-19 NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Oggi abbiamo firmato il Protocollo di regolazione per la sicurezza negli ambienti di lavoro.
Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto considerato che molte delle nostre proposte sono
state accettate dalla Amministrazione in un clima di proficua collaborazione che ha messo al
centro la tutela della salute e sicurezza del lavoratori .
Il protocollo che alleghiamo contiene una disciplina della gestione del personale e delle misure di
sicurezza che realizzano la massima tutela per i lavoratori consentendo un graduale rientro negli
uffici in condizioni di massima garanzia.
Adesso si aprirà la fase della contrattazione territoriale che dovrà adeguare alle peculiarità del
singolo posto di lavoro le regole generale contenute nel Protocollo.
Il rientro fisico negli uffici sarà possibile dopo la firma dei Protocolli locali.
Nella prima settimana si tratterà di un apertura tecnica per completare le necessarie operazioni di
sanificazione e organizzazione logistica dei locali ; nelle settimane successive si procederà
gradualmente alla riapertura dei servizi previsti dal Protocollo.
Ricordiamo che in ogni caso la modalità di lavoro ordinaria rimane il lavoro agile ; il presidio delle
attività sarà garantito attraverso una rotazione del personale che avverrà secondo i criteri stabiliti
nel Protocollo salvaguardando i lavoratori “ fragili” o comunque i lavoratori in condizioni che
richiedono maggiore protezione.
In ogni caso nessun ufficio potrà aprire se non ci sono tutte le condizioni e la disponibilità dei
presidi di protezione.
Ci auguriamo che le disposizioni previste consentano a tutti di affrontare con la maggiore serenità
possibile questa fase critica di transizione.
In ogni caso se si dovessero verificare eventuali criticità proporremo le modifiche che si
rendessero necessarie per risolverle.
Durante l’incontro abbiamo richiesto alla Amministrazione una apposita riunione per discutere e
approfondire la questione relativa alla erogazione dei buoni pasto in lavoro agile. In quella
occasione potremo affrontare anche la discussione sulle proposte che vi abbiamo già comunicato
in materia di welfare aziendale.

FP CGIL ACI                   FP CISL ACI                        UILPA ACI ACP
Derna Figliuolo         Marco Semprini                     Paola Piccirilli

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alla richiesta  candidature  per eventi identificati con i seguenti codici: 62-88-89-90-91

ACCORDO NAZIONALE

-aumento di € 68,00 rispetto alle retribuzioni tabellari vigenti al 31/12/2015 per l’annualità 2016 e aumento di € 90,00 rispetto alle retribuzioni tabellari vigenti al 31/12/2015 dal gennaio 2017 a tutti i livelli del personale dipendente delle istituzioni e delle società partecipate cui si applica il CCNL ANCI come da tabella (allegato A);

– l’istituzione di un’indennità di ente a partire dal gennaio 2017 di € 6,00 (per 12 mesi) per tutti i livelli del personale del CCNL ANCI. L’importo di tale indennità a partire dal gennaio 2018 sarà compresa tra un minimo di € 6,00 e un massimo di € 40,00 (per 12 mesi) da determinare a livello di contrattazione integrativa. Tale indennità rientra nella parte fissa della retribuzione (ex art. 59.1 CCNL in vigore) ed è esclusa dall’importo della tredicesima (art. 68 CCNL) e della quattordicesima (art. 69 CCNL);

– gli importi arretrati di cui sopra, maturati nel 2016 e nel 2017, verranno corrisposti nel primo mese utile.

ANCI
______________________
______________________
UIL FPL
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______________________
CGIL
______________________
______________________
CISL
______________________
______________________
FIALP CISAL
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USB PI
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ALLEGATO A

Paga base al 31/12/2015      Paga base dal 01/01/2016             Paga base dal 01/01/2017

I livello               3.931,06                           3.999,06                                         4.021,06

II livello             2.208,34                          2.276,34                                          2.298,34

III livello           1.929,35                            1.997,35                                           2.019,35

IV livello            1.755,33                            1.823,33                                          1.845,33

V livello              1.592,08                           1.660,08                                         1.682,08

“Il Ministero della Difesa, tramite Difesa Servizi Spa, potrà cedere in affitto parte del suo patrimonio, fatto di impianti, bacini, strutture, officine, capannoni, costruzioni e magazzini, sia a soggetti pubblici, sia a partner qualificati dell’industria civile di settore, avviando un vero e proprio processo di dismissione del suo patrimonio industriale e professionale”. È quanto prevede, denunciano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, il prossimo Dl Maggio.

I sindacati segnalano “lo sconcerto di aver appreso per caso l’esistenza di un simile imponente progetto che coinvolgerà tutte le strutture industriali e logistiche militari del paese senza che il Ministro della Difesa Guerini abbia ritenuto, esercitando quella responsabilità che dovrebbe caratterizzare il suo ruolo politico/istituzionale anche a garanzia del rispetto verso le norme contenute nel Contratto collettivo nazionale di lavoro, di doverne parteciparne i contenuti alla organizzazioni sindacali che rappresentano le lavoratrici e i lavoratori civili impegnati in quelle strutture”.

Si conferma, aggiungono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, “la distanza e il marcato disinteresse che continua a manifestare il Ministro Guerini fin dal proprio insediamento nei confronti dei suoi circa 25.000 lavoratori civili lasciati di fatto, malgrado le ragguardevoli e mirabolanti promesse fatte, alla mercé dei più disparati e disomogenei processi decisionali assunti in questi mesi dagli Stati Maggiori delle Forze Amate dai quali funzionalmente dipendono. Il tutto mentre rimangono irrisolti i nodi che affliggono il Ministero della Difesa che avrebbe bisogno di stanziamenti economici per riconoscere il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori, insieme ad un piano straordinario di assunzioni”.

“Se per un verso ai vertici il governo coltiva una interlocuzione con le confederazioni sindacali, registriamo l’atteggiamento respingente del Ministro Guerini. Per queste ragioni invochiamo un intervento del premier Conte volto a rimuovere gli ostacoli che allo stato si frappongono all’avvio di una interlocuzione diretta tra le parti, in costanza dell’assenza della quale, ci riterremo liberi di avviare la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.

In prima linea in contrasto emergenza Covid19, basta attese

Le lavoratrici e i lavoratori della Sanità Privata e delle Rsa hanno diritto al rinnovo del contratto nazionale. Per interrompere l’assordante silenzio che investe questa vicenda Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl proclamano lo stato di agitazione del personale, con iniziative di mobilitazione in tutti i territori”. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil rilanciano così la mobilitazione della Sanità Privata e delle Rsa per il rinnovo del contratto nazionale, disegnando un percorso per arrivare, in assenza di un riscontro risolutivo, all’indizione dello sciopero generale nazionale.

Da oltre 13 anni, scrivono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in una lettera indirizzata ai vertici di Aris e Aiop e, per conoscenza, al ministro della Salute Speranza e al presidente delle Regioni Bonaccini, “le lavoratrici e i lavoratori che operano presso le strutture della Sanità Privata stanno attendendo il rinnovo del contratto nazionale: professioniste e professionisti che, al pari dei loro colleghi che operano nelle strutture pubbliche, sono stati pienamente coinvolti nella gestione dell’emergenza Covid-19, subendone anche loro le conseguenze. A differenza però dei loro pari colleghi del settore pubblico non stanno vedendo riconosciuto in alcun modo il loro ‘lavoro quotidiano’, sia nell’ordinarietà che dovrebbe tradursi nel diritto al giusto rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che nella straordinarietà dell’attuale momento che vedrà riconoscere al personale pubblico ulteriori elementi economici”.

Dopo oltre due anni e mezzo di trattativa per giungere al rinnovo del contratto della Sanità Privata, ripercorrono i sindacati, “di accordi raggiunti anche al Ministero della Salute e disattenti dalle controparti Aris e Aiop, pur nella consapevolezza della delicata situazione che il paese sta vivendo, non possiamo più accettare che tale problema continui ad essere rinviato. Siamo in attesa, ormai da diverse settimane, di una convocazione che possa porre fine a questa situazione e consenta la rapida conclusione della trattativa”. Insieme a questa vertenza, continuano, “si aggiunge la situazione nella quale versano i lavoratori delle Rsa che meritano una risposta altrettanto tempestiva, che garantisca anche a loro di vedere rinnovato il contratto collettivo nazionale”.

Per queste ragioni, “alla luce dell’assordante silenzio a cui stiamo assistendo, non siamo più disposti ad attendere ancora: i lavoratori della Sanità Privata e delle Rsa hanno diritto al rinnovo del loro contratto nazionale di lavoro. È pertanto proclamato lo stato di agitazione a livello nazionale, con conseguente sospensione di ogni forma di lavoro supplementare e/o straordinario di tutto il personale delle suddette strutture. In tutte le regioni saranno definite ulteriori iniziative da svolgersi a livello regionale/locale/aziendale. Contestualmente si procede con la formale comunicazione agli organismi preposti di richiesta del tentativo obbligatorio di conciliazione onde poter procedere, in assenza di qualsiasi riscontro che consenta la rapida conclusione della vertenza, all’indizione dello sciopero generale nazionale”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

Affrontare anche tema redistribuzione risorse previste da legge di Bilancio

Immediata apertura del tavolo negoziale sulle risorse per il rinnovo del contratto nazionale 2019/2021 e su quelle già previste dalla legge di Bilancio per il Corpo dei Vigili del Fuoco“. A chiederlo è la Fp Cgil Nazionale in una lettera inviata al governo e ai vertici del Corpo.

“L’attuale momento fortemente vincolato alle drammatiche condizioni sociali ed economiche venutesi a creare a causa dell’emergenza Covid-19 – prosegue la Fp Cgil – sta dimostrando in maniera inconfutabile l’importante ruolo svolto dal personale della Pubblica Amministrazione nei confronti del Sistema Paese, a partire proprio dai servizi resi dal personale del Soccorso in generale tra cui rientrano anche le donne e gli uomini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”.

Per tale ragione, “al fine di valorizzare economicamente il ruolo e il lavoro svolto dal personale del Corpo, chiediamo l’immediata apertura del tavolo negoziale sia delle risorse del CCNL 2019/2021 sia di quelle inerenti l’art.1, comma 133 e 138 della Legge di bilancio 2020”, conclude la Fp Cgil.

Non servono strane alchimie, non servono strane alleanze, serve rivendicare il diritto democratico della contrattazione, venuta meno a causa della pubblicizzazione del contratto.

Per questo abbiamo nuovamente chiesto al governo e all’Amministrazione l’apertura immediata il tavolo di negoziazione sia sulla partita contrattuale, scaduta già da un anno, sia sulla distribuzione delle risorse stanziate in legge di Bilancio 2020.

Il momento delle chiacchiere, del polverone, dei doppiogiochisti non rientra nelle logiche della Cgil.

La Cgil ha sempre mantenuto una sua posizione, lo ha fatto coerentemente e nel rispetto delle donne e degli uomini del Corpo, anche cercando un dialogo aperto, costruttivo e leale. Questo purtroppo non c’è mai stato e la responsabilità non è certo della Cgil.

Inutile alleanze promiscue quindi, la discussione al tavolo negoziale dovrà riguardare CONTRATTO, VALORIZZAZIONE ECONOMICA E PROFESSIONALE, PROGRESSIONE IN CARRIERA, PENSIONE INTEGRATIVA, 6 SCATTI SU BASE PENSIONABILE, INAIL, RSU, CONTRATTO UNICO, DELEGIFICAZIONE e SBUROCRATIZZAZIONE DEL MODELLO DIPARTIMENTALE VVF.

Il resto, sono solo chiacchiere

Corona virus

Pubblicchiamo l’informativa  del Capo del Corpo, in merito le procedure di sicurezza e prevenzione per il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID 19.

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito all’assunzione e alla mobilità per  Operatori e Assintenti, in seguito al bando di concorso per 198 posti nella qualifica di Operatore.

“Le notizie secondo le quali si starebbe preparando un provvedimento legislativo che vedrebbe la trasformazione dell’Enac in Ente pubblico economico suscitano forti preoccupazioni”. Così commentano Fp Cgil, Cisl Fp, Fit Cisl, Uil Pa e Uiltrasporti le dichiarazioni rilasciate dal Presidente dell’Enac, Nicola Zaccheo, a un quotidiano nazionale. “Dei contenuti dell’intervista apprezziamo molte cose – continuano le organizzazioni sindacali -. Per esempio lo sforzo che l’Ente ha profuso e intende continuare per sostenere il comparto del trasporto aereo”.

“La trasformazione dell’Enac in Ente pubblico economico – concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Fit Cisl, Uil Pa e Uiltrasporti – sarebbe il primo passo per arrivare a una configurazione societaria di una Spa. Se questo è il percorso, siamo nettamente contrari in quanto è un déjà vu di un vecchio schema che ciclicamente ritorna, oltretutto in un momento non opportuno per il.crollo del mercato del trasporto aereo causato dal covid 19, generando anche rischi circa le prerogative di autofinanziamento. Si tratterebbe dell’ennesima privatizzazione italiana che porterebbe solo nocumento al Paese, oltre che alle lavoratrici e ai lavoratori italiani e al sistema del trasporto aereo e richiederebbe, inevitabilmente, il trasferimento di tutte le funzioni caratterizzate da terzietà”.

FASE 2 E VERIFICHE COVID

Nella giornata del 4 maggio è proseguita l’interlocuzione con l’Amministrazione per fornire chiarimenti in merito alle verifiche “COVID” ed alla parziale ripresa dell’attività degli uffici nella cd Fase 2.
In primo luogo è stato ribadito che queste specifiche verifiche riguarderanno esclusivamente il rispetto delle norme di sicurezza, previste nei protocolli sottoscritti dalle parti sociali e governo e che per l’espletamento dell’attività saranno previsti idonei DPI.
L’amministrazione ci ha poi anticipato i contenuti della nota uscita in tarda serata in merito alle tematiche oggetto dell’incontro e sulle quali abbiamo sollevato diverse osservazioni. Quanto alle specifiche attività da svolgere in supporto alle Prefetture è stato chiarito che le verifiche avranno un ambito limitato, considerando che – al di fuori dell’edilizia – INL non ha competenze in materia di salute e sicurezza e che verrà privilegiata la composizione di nuclei integrati con forze di polizia ed ASL.
Nel caso si rilevino inadempienze, il personale ispettivo riferirà al Prefetto a cui è demandato il compito di assumere l’eventuale provvedimento finale. Nell’edilizia, invece, si svolgerà la consueta attività di vigilanza, nel cui ambito si effettueranno anche le verifiche “Covid”. Le nuove disposizioni chiariscono inoltre che prima dell’attività di verifica, sarà anche possibile svolgere attività di informazione e predisposizione di materiale divulgativo per le imprese, secondo quanto già previsto dall’art. 8 del D.lgs. 124/2004.
Consapevoli che il quadro normativo e amministrativo finora delineatosi, non sempre ha indicato chiaramente limiti e competenze di chi è chiamato a svolgere queste attività di verifica, necessiti di norme di riferimento che stabiliscano ambito e competenze entro cui ci si dovrà muovere. Per questo, oltre a ribadire l’importanza di un’interlocuzione organica con il Ministero dell’Interno, abbiamo altresì evidenziato la necessità di un intervento sul legislatore perché ponga rimedio alla confusione determinatasi, anche per evitare che in tutto ciò si possano creare interferenze con l’autonomia organizzativa dell’INL.
Accanto alle verifiche Covid, abbiamo anche chiesto – ricevendo rassicurazioni in tal senso – di predisporsi per la vigilanza in agricoltura e sugli ammortizzatori sociali, e altri settori meritevoli di particolare attenzione.
Siamo stati informati che l’Amministrazione ha ottenuto la presentazione di due emendamenti a provvedimenti di prossima approvazione ed emanazione, attualmente in discussione in Parlamento, che prevedono l’assunzione di funzionari in favore di INL, e la possibilità di dotarsi di autovetture a noleggio.
Sul primo punto, abbiamo chiesto che le assunzioni riguardino sia funzionari ispettivi e sia amministrativi e che si possano adottare procedure semplificate in modo da consentire una rapida immissione in servizio. Considerata la grave carenza di personale – che da tempo denunciamo – è di fondamentale importanza mettere l’INL nelle condizioni di svolgere appieno il suo ruolo in questa delicata fase, anche alla luce delle nuove incombenze che sarà chiamato ad assolvere. Per questo, tutte le iniziative in tal senso ci appaiono importanti e chiediamo alla Ministra del Lavoro di sostenerle con forza. Sul secondo punto, invece, abbiamo chiesto di evitare possibili soluzioni a svantaggio dei lavoratori.
Riguardo alla “Fase 2”, ci sono state anticipate le direttive date alle strutture territoriali su come prevedere una graduale ripresa delle attività in presenza. Si tratta di linee guida che consentono di ampliare gradualmente la presenza di personale in ufficio, come anche il numero di giornate di lavoro in presenza.
Il rientro sarà previsto prioritariamente su base volontaria, tenendo conto delle reali necessità operative e del rispetto delle misure di sicurezza, per questo si è stabilito di fissare il limite massimo della presenza di una persona per stanza.
L’orario di attività in presenza sarà comunque ridotto – dalle 8 alle 16 – consentendo al personale che si reca in sede, la possibilità di completare l’orario di lavoro, sia all’inizio che alla fine dell’attività lavorativa, in smart-working.
Prima dell’operatività di queste disposizioni, fissata per l’11 maggio, sarà necessario, e questo è ben precisato, un preventivo coinvolgimento di Sindacati ed RSU, RLS, RSPP e medico competente, mediante apposite riunioni in videoconferenza, per un confronto sulle misure di sicurezza adottate o da adottare, che potrebbero diversificarsi secondo le necessità territoriali. Vi invitiamio, pertanto, ad attivarvi sul percorso già delineato, nei precedenti comunicati per richiedere urgentemente la convocazione di appositi incontri e assicurarsi che la ripresa di qualsivoglia attività sia preceduta da specifica formazione ed informazione al personale.
Al momento, non risulterebbero problemi nell’approvvigionamento di DPI, comunque incrementabili se necessario e per questo stanno per essere stanziati altri cinque milioni allo scopo.
Ovviamente abbiamo chiesto che le misure di sicurezza siano rispettate non solo dai dipendenti dell’INL, ma anche dai lavoratori delle aziende di pulizia e manutenzione, che si recano negli uffici.
Inoltre, in vista della futura ripresa delle attività in presenza, occorre approntare al più presto pannelli in plexiglass, che consentano protezione e distanziamento fisico dagli interlocutori esterni, e ragionare sulle modalità di svolgimento di tutte quelle attività che richiedono la partecipazione dell’utenza (ad es. turno, commissioni di conciliazione, conciliazioni monocratiche, audizioni etc.) anche valutando la possibilità di implementazione telematica di queste procedure ed il loro svolgimento da remoto.
Per questo, appare essenziale proseguire nell’opera di consolidamento dell’infrastruttura tecnologica, così da rendere fruibili da remoto tutti gli applicativi e creare una vera e propria scrivania virtuale.
A questo fine, abbiamo appreso – con piacere e con l’augurio che sia davvero così – che da luglio sarà finalmente operativa una piattaforma INL in cloud, accessibile tramite connessione a internet, che consentirà di avere uno spazio di archiviazione personale, in qualsiasi momento ed in ogni luogo, ma anche altri utili servizi applicativi offerti. Questo, con enorme sollievo, consentirà di affrancarsi dall’avvalimento dei servizi informatici del Ministero del lavoro.
Ci è stato inoltre comunicato che sono in consegna gli attesi nuovi pc portatili in dotazione agli ispettori, ed a seguito delle nostre richieste e in ragione della sperimentata attività in smart-working, che si provvederà a una nuova gara CONSIP per l’acquisto di pc analoghi, da destinare al restante personale per continuare a svolgere l’attività in smart-working.
Considerato che lo smart-working ha dato buoni risultati – come avevamo ripetutamente, ampiamente e inutilmente evidenziato già all’epoca della sperimentazione dell’orario di lavoro – abbiamo chiesto, alla luce dell’esperienza maturata, di sottoscrivere finalmente un accordo nazionale che lo disciplini prevedendo, ad es., il diritto alla disconnessione e il diritto al buono pasto. Accogliendo la nostra richiesta, l’Amministrazione si è resa disponibile ad aprire il confronto sul tema. Abbiamo anche sollecitato che l’Amministrazione dia le opportune disposizioni in relazione alle previsioni dell’art. 63 DL n.18/2020, che riconosce a ciascun lavoratore, con un reddito complessivo da lavoro dipendente non superiore a 40.000 euro, un premio di cento euro, da rapportare ai giorni di presenza in ufficio nel mese di marzo. Attendiamo, perciò, una convocazione dedicata a questi argomenti. Da ultimo confermiamo che la nostra richiesta di prevedere una apposita assicurazione “Covid” per tutto il personale è stata definitivamente accolta con la sottoscrizione della relativa polizza che verrà nei prossimi giorni inviata a tutto il personale.
Attendiamo, perciò, una convocazione dedicata a questi argomenti.

FP CGIL
Matteo ARIANO

CISL FP
Michele CAVO

UIL PA
Bruno DI CUIA

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