La FP CGIL  Polizia Penitenziaria  evidenzia come profondamente ingiustificato e privo di senso l’errore commesso dal governo Meloni escludendo la Polizia Penitenziaria dall’importante incontro del 6 marzo a Palazzo Chigi. Tale incontro, dedicato alle questioni di ordinamento e funzionamento delle Forze di Polizia, omette la presenza di un Corpo essenziale per la sicurezza pubblica: la Polizia Penitenziaria, la quarta forza di polizia dello Stato, con compiti specifici di esecuzione penale esterna.

“L’assenza della Polizia Penitenziaria da queste discussioni non solo svaluta il ruolo vitale che questo Corpo svolge nella gestione della sicurezza interna degli istituti penitenziari, ma ignora anche il suo contributo indispensabile nella catena di custodia e nel controllo dei detenuti, aspetti fondamentali per la sicurezza nazionale. Questa decisione appare del tutto immotivata, considerando l’importanza della  Polizia Penitenziaria nella  funzione di garantire l’esecuzione penale esterna, un pilastro chiave nel sistema di giudiziario,” dichiara Mirko Manna, Coordinatore Nazionale della Polizia Penitenziaria per la FP CGIL.

“L’errore di esclusione commesso dal Governo – aggiunge Manna – non solo mette in luce una mancanza di comprensione delle dinamiche di sicurezza complessive del Paese, ma rischia anche di compromettere l’efficacia delle politiche di sicurezza che saranno discusse durante l’incontro. Omettere un Corpo così cruciale dalle discussioni sulla sicurezza pubblica è un passo indietro nella nostra lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo. La Polizia Penitenziaria svolge un ruolo insostituibile nella prevenzione e nella gestione delle minacce alla sicurezza interna”.

La FP CGIL sollecita con urgenza il governo Meloni a indicare se trattasi di mero errore nella convocazione o di scelta politica di escludere una delle Forze di Polizia dello Stato dall’incontro. Chiediamo che siano convocati anche i rappresentanti della Polizia Penitenziaria all’incontro del 6 marzo. Un dialogo inclusivo e la collaborazione tra tutti i Corpi di Polizia sono essenziali per formulare strategie di sicurezza nazionale efficaci e per promuovere un ambiente sicuro per i cittadini”.

“La Polizia Penitenziaria deve essere parte di questo processo decisionale” conclude Manna.

Roma, 3 marzo 2024

“Due Poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Terni sono ricorsi alle cure in ospedale per accertamenti dopo aver battuto violentemente la testa a seguito dell’aggressione avvenuta ieri mattina da parte di due detenuti nordafricani che pretendevano di ricevere più metadone durante la somministrazione della terapia nell’infermeria del penitenziario. Uno dei Poliziotti, quello in condizioni più gravi, in passato è già stato vittima di altre aggressioni. Sembrerebbe che i due, successivamente, abbiano coinvolto ulteriori reclusi che si sono uniti per dare corso ad una spedizione punitiva presso un’altra sezione detentiva.”.

Claine Montecchiani, Dirigente Sindacale FP CGIL Polizia Penitenziaria di Terni riassume così la mattinata di ieri nel carcere di Terni: “Su 45 Poliziotti in servizio in un singolo Reparto si registra un elevatissimo ed anomalo tasso di morbilità che è conseguenza non solo delle lesioni ricevute dall’escalation di violenza ma anche indice del malessere lavorativo e del senso di abbandono. Nel carcere ternano sono previsti 240 Poliziotti, ma in realtà la forza lavoro disponibile è di 195 persone, senza contare le assenze di quelli in convalescenza per aggressioni da parte di detenuti che ormai si fronteggiano tra bande rivali per assumere maggiore potere all’interno delle Sezioni detentive. I Poliziotti non solo lavorano in condizioni di assoluta compressione dei diritti contrattuali ma gli è negato il fondamentale diritto alla incolumità fisica. Una situazione sfuggita al controllo dei vertici del carcere – continua Montecchiani – dove sono presenti circa 540 detenuti su 420 previsti (128% di affollamento) e dove il 21% è composto da popolazione detenuta straniera”.

Per Valentina Porfidi Segretaria Generale Fp Cgil Terni e Mirko Manna, Fp Cgil Polizia Penitenziaria: “Oltre al personale di Polizia Penitenziaria, domani nessun altro lavoratore pubblico si recherà nel proprio posto di lavoro avendo la certezza di essere esposto a gravi aggressioni per i motivi più disparati da parte di una popolazione di persone con problemi psicologici sui quali lo Stato sta annaspando senza mettere in atto reali soluzioni oltre alle esternazioni-spot di Ministro, Sottosegretari e vertice dipartimentale. Manca una politica di gestione reale dei problemi reali nelle carceri e a farne le spese sono i Poliziotti penitenziari che ancora si recano al lavoro per il solo senso dello Stato e del dovere. E’ inutile propagandare best-practices, tornei di scacchi, fantomatici calcoli di sconti di pena se poi nel concreto della gestione quotidiana, un Poliziotto deve passare la giornata in ospedale per colpa di detenuti psicolabili sui quali lo Stato ha perso il controllo, e delega la Polizia Penitenziaria a subirne le conseguenze, succeda quel che succeda. Servono soluzioni e strategie politiche, spot propagandistici su qualche decina di detenuti che dipingono murales o rispondono ai call-center dal carcere”.

La FP CGIL Polizia Penitenziaria augura ai due colleghi coinvolti ieri una pronta guarigione e sollecita un incontro urgente con le autorità competenti per discutere le questioni sollevate, definire un piano d’azione. La sicurezza dei lavoratori è la nostra massima preoccupazione e richiede l’attenzione immediata delle istituzioni responsabili.

Terni, 3 marzo 2024

Al Direttore Generale

Dott. Vincenzo Caridi

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: Richiesta attivazione confronto sui criteri per l’accesso ai livelli differenziati di professionalità del personale dell’area dei professionisti

Si fa seguito alle richieste già avanzate ai tavoli di contrattazione . Eessendo ormai improcrastinabile indire le selezioni per l’attribuzione dei livelli differenziati di professionalità per il personale dell’area dei professionisti, le scriventi organizzazioni sindacali richiedono con la presente l’urgente attivazione del confronto sui criteri per la definizione di tali procedure, ai sensi dell’art. 49 CCNL 2019/2021.

FP CGIL INPS

UILPA INPS

Giuseppe Lombardo

Giuseppe Cipriani

Sergio Cervo

Oreste Manzi

Pubblichiamo la circolare emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane con la qual ha comunicato la scelta della sede di servizio di prima assegnazione degli AAVVF in prova del 96° corso

La FP CGIL Polizia Penitenziaria, alla luce delle recenti notizie sul dispiegamento di 50 militari dell’Esercito per la sicurezza esterna del carcere di Badu ‘e Carros a Nuoro, rinnova con forza la sua richiesta di misure concrete e immediate per risolvere la crisi del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria. La decisione di affidare a personale militare compiti di sicurezza esterna solleva preoccupazioni significative e alimenta il dubbio su un possibile orientamento verso la militarizzazione delle carceri, una direzione profondamente in contrasto con i principi di una gestione civile delle istituzioni penitenziarie.

Mirko Manna, Coordinatore Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “In questo contesto di incertezza e di evidente necessità, chiediamo al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio di intervenire con urgenza per chiarire le loro intenzioni e per avviare l’immediata assunzione di almeno 8.000 agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria. Questo passo è indispensabile per colmare le gravi carenze organiche che compromettono la sicurezza e l’efficienza delle strutture penitenziarie, e per restituire dignità e sicurezza al lavoro degli operatori penitenziari. Servono azioni immediate e trasparenti. La decisione di mobilitare militari per la sicurezza esterna di una struttura penitenziaria è un campanello d’allarme che non può essere ignorato”.

“La professionalità e la specificità delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria – conclude Manna – sono risorse insostituibili, che devono essere riconosciute e valorizzate attraverso politiche adeguate e sostenibili. La sicurezza penitenziaria non può e non deve essere affidata a soluzioni temporanee o a personale non specializzato. La gestione e la sicurezza delle carceri richiedono competenze specifiche, che solo un corpo di Polizia Penitenziaria ben formato e sufficientemente numeroso può garantire”.

Roma, 1 marzo 2024

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF riguardo la richiesta del secondo buono  pasto

Nella giornata odierna si è chiuso il confronto sul regolamento per l’attribuzione degli incarichi di posizione organizzativa.

Il principale punto da noi sollevato riguarda la graduazione degli incarichi – che ci appare priva di senso e rischia di penalizzare paradossalmente gli uffici più piccoli, privi di teams – e il rischio di vincolare la successiva contrattazione collettiva, che dovrà definire gli importi per questi incarichi. Diverse nostre richieste sembrano essere state accolte, leggendo l’ultima bozza discussa, in particolare: la definizione della responsabilità del procedimento in capo all’ispettore e non al Responsabile di Processo; i potenziali conflitti di interesse relativi alla presenza di vincoli coniugali e/o parentali; una riduzione del peso dell’anzianità di servizio e un aumento di quello relativo alle capacità, nel calcolo del punteggio per l’attribuzione degli incarichi; la precisazione che l’indennità viene corrisposta per tredici mensilità, come dispone il CCNL; un equilibrio rispetto alla possibilità di partecipare alla procedura per chi l’abbia ricoperta già nel passato.

Aspettiamo di vedere il documento finale, dopo il quale è intenzione dell’Amministrazione procedere al più presto a pubblicare i relativi bandi. Ci spiace che non sia stata accolta la nostra richiesta riguardante la previsione di un interpello interno agli uffici per la costituzione dei team, che avrebbe dato maggiore trasparenza e pari opportunità senza introdurre particolari appesantimenti procedurali.

Il secondo punto affrontato riguarda la procedura per le progressioni verticali in deroga (ossia anche in assenza dei titoli di studio previsti per l’accesso all’area superiore), previste dall’art. 18 del CCNL: rispetto a questo, si prevedono 146 passaggi dalla seconda alla terza area e 8 dalla prima alla seconda. La procedura prevista ricalca in buona parte quella già realizzata dall’INL qualche anno fa. L’unica differenza è che, stavolta, si tratta di procedure in deroga, per cui avevamo ipotizzato una maggiore semplicità dell’iter. Invece, l’INL ha previsto la somministrazione di quiz (garantendo però una loro messa a disposizione almeno trenta giorni prima) al fine di verificare il possesso delle competenze, un peso per l’anzianità di servizio e per i titoli di studio. Anche in questo caso occorre aspettare il documento finale, trattandosi di argomento oggetto di confronto e non di contrattazione.

Abbiamo chiesto, poi, di capire che fine abbia fatto la procedura per l’attribuzione dei differenziali stipendiali, che avrebbe dovuto avere avvio a fine gennaio. La laconica risposta è stata che la società informatica si sta occupando del caricamento dei dati. Da parte nostra, riteniamo che l’Amministrazione sia già in forte ritardo rispetto agli impegni assunti, per cui chiediamo che non si vada oltre la metà di marzo per l’avvio dell’intera procedura. Riteniamo infatti che si debba aprire

un nuovo giro di progressioni orizzontali nell’ambito del prossimo FRD 2023, così da garantire che la macchina delle progressioni continui ad andare avanti, come ci eravamo reciprocamente promessi al tavolo.

Allo stesso modo, sembra essere disperso il pagamento degli arretrati della perequazione. Su questo punto, l’Amministrazione ha comunicato che il pagamento potrebbe avvenire con un cedolino ad hoc ovvero in busta paga marzo.

Infine, capitolo assunzioni: abbiamo chiesto di capire a che punto si sia con i vari profili. Questo il quadro che emerge, dalle dichiarazioni dell’Amministrazione:

  • Funzionari amministrativi: sarebbe stata presentata richiesta di scorrimento al Formez;

  • Ispettori del lavoro: rispetto alla richiesta per 146 posizioni avrebbero aderito finora in 37, quindi dovrebbe avvenire un ulteriore scorrimento. L’Amministrazione ha ribadito il proprio impegno allo scorrimento integrale;

  • Assistenti amministrativi: dopo aver scritto ai candidati che avrebbero potuto recarsi a Roma per la scelta della sede, sembrerebbe esserci stato un cambio nella procedura, che porterà nuovamente la scelta delle sedi nelle mani del Formez, così allungando i tempi. Su questo aspetto, chiediamo all’Amministrazione un impegno maggiore e più preciso, considerando la gravissima carenza di personale nella seconda area. Nel frattempo, moltissime altre Amministrazioni hanno già fatto effettuare la scelta delle sedi o addirittura l’assegnazione e INL resta indietro.

Abbiamo, infine segnalato che c’è anche una graduatoria per funzionari statistici tuttora bloccata, rispetto alla quale aspettiamo che ci si muova subito, soprattutto alla luce delle funzioni che potrebbero investire (in ogni senso) l’INL.

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

NEL CORSO DELL’INCONTRO SUL CODICE DI COMPORTAMENTO TROVATO L’ACCORDO SUL LAVORO STRAORDINARIO

Questa mattina si è tenuto l’incontro tra ADM e OO.SS. avente per oggetto il nuovo Codice di comportamento.

A seguito dell’illustrazione fatta dal Direttore dell’Audit, con particolare riferimento alle novità introdotte, come CGIL – CISL – UIL abbiamo espresso alcune valutazioni su alcuni passaggi relativi ai “comportamenti in servizio” e all’utilizzo dei sistemi informatici oltre che dei social da parte dei dipendenti. Abbiamo anche rivendicato che sull’argomento ci sia una specifica formazione al personale.

Abbiamo comunque apprezzato l’approccio che prevede, collegandosi su intranet, che i dipendenti possano rappresentare osservazioni migliorative utilizzando un modulo predisposto, entro l’8 marzo p.v..

Abbiamo in proposito preannunciato la presentazione di eventuali ulteriori osservazioni.

A seguire, a fronte della nostra richiesta unitaria, è stato avviata la discussione su alcune criticità collegate alla fruizione dello straordinario.

Sul punto è stata trovata una intesa – formalizzata nei prossimi giorni con uno specifico Accordo – che, anche in applicazione al CCNL Funzioni Centrali, prevede la deroga al tetto delle 200 ore annue portandole a 600 ciò al fine di poter rendere possibile che le specifiche attività operative e di raggiungimento degli obbiettivi dell’Agenzia siano garantite secondo il dettato normativo.

In coda alla riunione abbiamo anche ribadito la assoluta necessità di chiudere quanto prima l’Accordo sul passaggio di Area in deroga oltre a definire un nuovo Accordo a completamento per i passaggi economici.

Abbiamo inoltre richiesto di attivare un confronto per una nuova Mobilità Nazionale volontaria del personale oltre a riprendere la contrattazione per il nuovo CCNI.

Infine abbiamo richiesto di scorrere a completamento le graduatorie dell’ultimo concorso, su cui abbiamo registrato una valutazione positiva da parte dell’Amministrazione.

Al termine l’Agenzia ha comunicato che i bandi per i passaggi economici anni 2023 sono alla firma del Direttore e saranno pubblicati nei prossimi giorni.

  FP CGIL   CISL FP      UIL PA

Iervolino     De Caro     Procopio

Pubblichiamo la nota del Dipartimento con la quale  ha provveduto a fornire elementi di chiarimento ai fini dell’uniforme applicazione dell’Accordo Sindacale per il personale non direttivo e non dirigente del Corpo Nazionale del Vigili del fuoco, stipulato in data 16 giugno 2023, ai sensi dell’articolo 135 e seguenti del decreto legislativo n. 217 del 2005, concernente l’armonizzazione del sistema delle indennità spettanti al personale che espleta funzioni specialistiche con l’analogo sistema delle Forze di Polizia.

 

A tutela delle donne e degli uomini del Corpo, il Coordinamento Territoriale Fp Cgil VVF evidenzia, nella nota che pubblichiamo, la scarsa attenzione dell’Amministrazione nel rispetto della salute e sicurezza

Il Vice ministro Leo propone una soluzione “ponte” per il 2022 e il 2023 e un percorso

condiviso per cambiare il sistema incentivante delle Agenzie Fiscali.

Si è tenuto questa mattina l’incontro con il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, On. Maurizio Leo, avente per oggetto le soluzioni operative per il recupero dei tagli al salario accessorio del personale delle agenzie fiscali.

Possiamo dire che ci è voluto un po’ di tempo per fare breccia negli interlocutori, ma finalmente la vertenza sindacale inizia a produrre degli effetti concreti. Infatti, nel corso dell’incontro il Vice Ministro ha comunicato che intende seguire un percorso articolato in due fasi: la prima va a recuperare, seppure in parte, quote dei tagli al salario accessorio per le due ultime annualità 2022 e 2023 nell’ambito delle norme attuative del PNRR o, nel caso in cui ciò non fosse possibile, nel primo veicolo normativo a disposizione del Parlamento; la seconda deve invece portare all’approvazione di una norma specifica, che renda strutturale il superamento dell’attuale sistema incentivante con un nuovo modello collegato alla riforma fiscale.

Su questo specifico aspetto, che dovrà portare ad una innovazione strutturale del sistema di incentivazione delle Agenzie Fiscali, il percorso che ci è stato presentato – che si muoverà nell’ambito delle norme attuative della riforma fiscale – prevederebbe una fase di approfondimento più complesso da concludere entro ottobre. In merito, su nostra specifica richiesta, il Vice Ministro si è impegnato ad attivare tavoli di confronto che coinvolgano, oltre al MEF e alle Agenzie Fiscali, anche i sindacati.

Le scriventi, nel corso della riunione, hanno precisato ulteriormente la necessità di dare segnali in tempi rapidi ai lavoratori delle Agenzie fiscali, oberati sia dai carichi di lavoro crescenti che dalle nuove disposizioni normative, come l’articolo 6-bis dello Statuto del Contribuente, che comprimono ancor di più i tempi di lavorazione per il raggiungimento degli obiettivi.

Abbiamo dichiarato di essere altresì disposti a mettere sul tavolo nostre proposte tecniche per superare l’attuale e non più sopportabile situazione che nega ai lavoratori i soldi per i risultati raggiunti annualmente.

Accogliamo positivamente quello che consideriamo un primo passo in avanti per la risoluzione della vertenza e manteniamo tuttavia alta l’attenzione rispetto agli impegni presi, senza i quali non potrà che ripartire la mobilitazione del personale del Fisco.

FP CGIL  CISL FP   UIL PA        CONFSAL/UNSA  FLP

Iervolino  De Caro   Cavallaro    Sempreboni          Patricelli

Falcone   Procopio  Sperandini

Pubblichiamo la nota di convocazione del Dipartimento per l’incontro per la definizione sull’Ipotesi di accordo integrativo nazionale concernente la distribuzione delle risorse del fondo per la retribuzione di rischio e di posizione e per la retribuzione di risultato dei primi dirigenti e dei dirigenti superiori del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco Anno 2020.

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