Roma, 5/3/2020

Al Capo di Gabinetto
Ministero Infrastrutture e Trasporti

Al Direttore Generale del Personale
Ministero Infrastrutture e Trasporti

All’Ufficio Relazioni Sindacali
Ministero Infrastrutture e Trasporti

Oggetto: Emergenza Covid-19

In relazione a quanto disposto dalla Direttiva Dadone n.1/2020 e dal DPCM 4/3/2020, si chiede di voler sensibilizzare i dirigenti delle sedi periferiche affinché convochino con urgenza incontri, ai sensi dell’art.7 lettera K) CCNL 2016/18, con le RSU e le organizzazioni Sindacali aventi titolo, alla presenza del Medico Competente, al fine di condividere l’individuazione delle misure igienico-sanitarie previste dal DPCM e qualunque altra azione ritenuta necessaria per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori delle sedi periferiche del Ministero.

FP CGIL                       CISL FP                          UIL PA
Camardella                  De Vivo                           Lichinchi
Sabbatella                   Casamassima                     Carino

Al Ministro della Difesa
On.le Lorenzo Guerini

Al Sottosegretario delegato
On.le Angelo Tofalo

E,p.c.
Stato Maggiore Della Difesa
Segretariato Generale della Difesa
Direzione Generale per il Personale Civile

Oggetto: Emergenza sanitaria COVID 19. Provvedimenti a tutela della salute dei lavoratori del
Ministero della Difesa.

In riferimento all’emergenza sanitaria COVID 19, le recenti direttive della PDCM hanno, come è
noto, introdotto provvedimenti atti a prevenire la diffusione del contagio.
Tra questi si segnalano la sospensione, fino al 15 marzo 2020, dei servizi educativi dell’infanzia
e delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado, nonché il ricorso a modalità flessibili di
svolgimento a distanza della prestazione lavorativa, oltre gli ulteriori accorgimenti specifici che hanno
riflessi sulla vita di relazione, anche nei luoghi di lavoro, finalizzati ad evitare ogni possibile forma di
aggregazione.
Tanto premesso si rappresenta:
– La necessità di sospendere temporaneamente, ma con urgenza, l’apertura delle mense
aziendali, che rappresentano momenti di pericolosa concentrazione di personale e veicolo di
possibile trasmissione dell’infezione, non potendo garantire l’osservanza delle misure di
prevenzione imposte dai decreti (distanza di almeno 1 metro tra i dipendenti, alternanza nella
somministrazione, ecc.);
– La contestuale attribuzione del buono pasto ai lavoratori;
– L’attivazione senza indugio del ricorso al lavoro flessibile così come raccomandato nella nota
odierna a cura del Gabinetto del Ministro;
In riferimento alla chiusura delle attività didattiche e delle scuole di infanzia, laddove non fosse
possibile, per i genitori di figli minori, il ricorso a modalità flessibili di svolgimento della loro
prestazione lavorativa, si invita a considerare la loro assenza come “servizio prestato a tutti gli effetti
di legge” ai sensi dell’art 19 comma 3 del Dl 9/2020, potendo considerare le assenze in argomento
“imposte dai provvedimenti di contenimento del fenomeno epidemiologico COVID-19”.
Rileviamo, peraltro, che le misure in argomento hanno nella tempestività di esecuzione la loro
ragione di essere e non consentono le attese che hanno caratterizzato la risposta dell’A.D. alla prima
richiesta di FP CGIL CISL FP e UIL PA.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro

FP CGIL                        CISL FP                          UIL PA
Francesco Quinti     Massimo Ferri               Sandro Colombi
Roberto De Cesaris   Franco Volpi

Pubblichiamo la nota della direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito alle comunicazioni afferenti capacità operative e criticità sanitarie del personale

Pubblichiamo la nota delle OO.SS. territoriali Fp Cgil VVF e Uil Pa VVF in merito al mancato pagamento delle competenze del Fondo

‘Scongiurare sovraccarico sistema, rafforazare rete assistenziale’


Per salvare il Sistema sanitario nazionale bisogna lavorare ad una serie di misure che in breve rispondano ad un’emergenza che denunciamo da anni: investire nel personale e aumentare l’occupazione, attraverso procedure straordinarie e veloci per il reclutamento, contemporaneamente sbloccare i fondi per la contrattazione decentrata e prevedere l’arrivo di risorse aggiuntive per premiare il personale coinvolto nel contrasto all’emergenza Covid-19”. Ad affermarlo è la Funzione Pubblica Cgil, nel giudicare “positivamente l’arrivo del personale medico militare in strutture ospedaliere della Lombardia, sotto pressione per l’emergenza Coronavirus”.

Per la categoria dei servizi pubblici della Cgil, inoltre, “c’è bisogno anche di lavorare a convenzioni con i settori privati che prevedano il distacco di lavoratori per rafforzare il sistema pubblico, allo stesso tempo è urgente sopperire alla carenza di dispostivi di sicurezza che stanno generando grande disagio e prendersi cura delle lavoratrici e dei lavoratori con misure di sostegno alla cura dei figli, evitando così ogni tipo di difficoltà”.

Secondo la Fp Cgil, “dobbiamo in tutti i modi scongiurare il sovraccarico del sistema sanitario agendo sul contenimento della diffusione del virus e dobbiamo contemporaneamente supportare e rafforzare la rete assistenziale. Preoccupa infatti la situazione delle Rsa e delle attività domiciliari, anello debole della catena che avranno bisogno di nuovo personale. Sono questioni che hanno bisogno di risposte, auspichiamo che siano immediate”, conclude.

Corona virus

Pubblichiamo la Circolare emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alle assenze del personale del CNVVF nei confronti del personale in sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario a causa del COVID 19, così come previsto dal decreto legge del 3 marzo 2020, n° 9.

Pubblichiamo lo schema di circolare emanato dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardante l’inquadramento del personale SAF 2B nel ruolo di Elisoccorrotore

A TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE E DELL’AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI 

Come certamente ricorderete, ancor prima di piombare come Nazione all’interno di una importante emergenza sanitaria per effetto della diffusione del COVID-19, le scriventi OO.SS. nazionali sollecitarono il Vice Ministro Misiani ad attivare il tavolo politico (Governo-Capi Agenzie e OO.SS.) per la risoluzione di alcune problematiche oggetto della vertenza unitaria quali, ad esempio, l’eliminazione del tetto ai Fondi di incentivazione onde evitare i tagli annuali al nostro salario accessorio.
Le scriventi chiarirono anche che, in assenza di convocazione, avrebbero attivato le procedure per la proclamazione dello sciopero dei lavoratori delle Agenzie Fiscali.
Detto ciò, pur in assenza di convocazione e pur permanendo molte delle criticità oggetto della vertenza unitaria, le scriventi ritengono di dover sospendere alcune iniziative di mobilitazione che, in questo momento sarebbe anche in contrasto con i contenuti del DPCM del 4 marzo u.s. che, come noto, contiene misure ed interventi straordinari volti a contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 quali, ad esempio, “attività svolte sia in loghi pubblici che privati che comportino assembramenti di persone tali da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro fra le persone stesse”.
Ciò non toglie che le scriventi proseguiranno, pur in un momento tanto critico, con una azione di pressione sul Governo affinchè vengano assunte decisioni condivise sul futuro delle Agenzie Fiscali ed è per questo motivo che è stata inviata,
in data odierna, una ulteriore nota al Vice Ministro e per conoscenza ai direttori delle Agenzie e che, di seguito, si riporta
“Egregio Signor Vice Ministro,
è trascorso ormai un mese da quando fu assunto l’impegno comune ad aprire una tavolo di confronto sulle questioni alla base dello stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici delle agenzie fiscali, impegno che le è stato peraltro sollecitato lo scorso 19 febbraio.
Ci rendiamo conto che la fase difficilissima per il Paese, che si trova ad affrontare gli effetti del coronavirus, impongono a tutti, forze sociali comprese, di rivalutare le iniziative in corso anche alla luce delle recenti indicazioni governative.
Tuttavia siamo altrettanto convinti che le questioni legate al riconoscimento delle aspettative del personale e più in generale al futuro assetto organizzativo delle agenzie, debba restare nella agenda delle questioni da affrontare e portare a definizione con urgenza, per la considerazione che le due amministrazioni debbono essere messe in grado di svolgere al meglio, con strumenti nuovi, l’indispensabile presidio di legalità fiscale nel nostro Paese.
Con questa certezza siamo ancora a richiederLe la attivazione del richiamato confronto, per il quale, data l’importanza che riveste, ci rendiamo disponibili fin da subito.”
Nel frattempo, nel vigilare sulla installazione di misure di sicurezza per tutti i colleghi addetti al pubblico e sulla emanazione di apposite circolari per la giustificazione delle assenze ricollegabili, a vario titolo, alla emergenza sanitaria in corso, si precisa che le Agenzie dovranno attivare, da subito, il confronto per la definizione dei Fondi 2018 onde consentire, nel più breve tempo possibile, anche un necessario ristoro economico.

FP CGIL           CISL FP               UILPA                   CONFSAL/UNSA                       FLP
BOLDORINI    SILVERI         CAVALLARO              SEMPREBONI                  PATRICELLI
IERVOLINO    FANFANI            PROCOPIO                  VELTRI                         SPERANDINI

CCNI 2019 Professionisti: segnale inesistente

La CGIL non sottoscrive l’ipotesi di CCNI 2019 Professionisti sottoposta
dall’amministrazione in quanto ad anno abbondantemente scaduto viene
sottoposta una mera fotocopia del CCNI 2018 e, sostanzialmente,
degli anni precedenti.
Il mondo cambia ma il CCNI per i professionisti resta immutabile.
Continua a prevedere posizioni indennizzate in assenza di una qualsiasi
procedura per l’attribuzione delle stesse, consente il cumulo, senza alcun
temperamento, della indennità di coordinamento con l’indennità di
mobilità, non prevede alcun aumento della indennità di funzione
nonostante le gravosissime innovazioni introdotte, da ultimo dal Piano di
lavoro a distanza.
Ma è un testo non accettabile soprattutto per il mancato rispetto degli
impegni più volte formalmente assunti da parte dell’amministrazione in
merito allo svolgimento di tavoli tecnici per la revisione del sistema di
valutazione di questi lavoratori e per la implementazione delle
procedure informatiche.
L’introduzione di un sistema di valutazione ponderata dei carichi di
lavoro dei professionisti, basato su procedure informatiche
aggiornate ed utili a censire tutti i prodotti dell’attività
professionale, non è più rinviabile.
Esso costituisce il presupposto:
– per la corretta formulazione dei piani performance e per la valutazione,
in termini oggettivi, della produttività individuale dei professionisti;
– per la corretta distribuzione della retribuzione di risultato;
– per il corretto funzionamento di programmi di lavoro a distanza,
attualmente basati su dati parziali e non rappresentativi delle effettive
realtà lavorative, che determinano inevitabilmente effetti distorsivi;
– per l’attuazione dei principi posti dal D.L. 90/2014 in materia di
perequazione dei carichi di lavoro, con il conseguente incremento di
efficacia ed efficienza delle consulenze professionali.
Il CCNI sottoposto non affronta alcuna di queste problematiche.
Problematiche che, tuttavia, ad oggi, non risultano più rinviabili.
Il 9 marzo prossimo è fissata la sottoscrizione definitiva del CCNL
2016-2018.
Ciò obbligherà l’amministrazione a nuovi livelli di confronto: sul sistema
di valutazione e sulla conseguente distribuzione della retribuzione
di risultato, sui criteri di attribuzione degli incarichi di
coordinamento e dei livelli differenziati di professionalità, sul
codice disciplinare.
Ed alla costituzione immediata, anche per dirigenti e
professionisti, dell’Organismo paritetico per l’innovazione.
La CGIL invita fermamente l’amministrazione ad inaugurare una nuova
stagione di confronto, rifuggendo da scorciatoie inutili e
controproducenti, alla ricerca di soluzioni giuste, razionali, e non più
rinviabili, alle annose problematiche della categoria.
E, in tale prospettiva, chiede il confronto sull’informativa del 2 marzo
scorso concernente l’attualizzazione per l’anno 2020 dei criteri di
misurazione e valutazione della performance contenuti nel SMVP
del 2019.

FP CGIL/INPS
Matteo ARIANO
Antonella TREVISANI

All’On. Roberto SPERANZA
Ministro della Salute

Al Presidente Goffredo ZACCARDI
Capo di Gabinetto del Ministro della Salute

Al Dr. Giuseppe RUOCCO
Segretario Generale del Ministero della Salute

Oggetto: Emergenza sanitaria e mancato avvio attività lavorative
in regime di lavoro agile.

On. Ministro,
dopo l’incontro avuto con Lei il 25 novembre, molte cose sono accadute sullo
scenario nazionale e internazionale, che hanno coinvolto pesantemente questo
Dicastero.
Più volte queste OO.SS. Le hanno chiesto un incontro per approfondire le
ricadute sulla organizzazione delle attività del Ministero, a seguito dell’impatto, prima
internazionale e poi domestico, dell’emergenza sanitaria in atto.
Non dubitiamo che l’affollarsi degli eventi abbia indotto, Lei e i suoi
Collaboratori, a dedicarsi completamente a partecipare alla redazione dei vari atti
emergenziali, assunti ai vari livelli istituzionali nelle ultime settimane.
Con tre precisi atti, il Decreto Legge 2 marzo 2020, n.9, la Circolare del Ministro
per la pubblica amministrazione del 4 marzo 2020, n.1 ed il D.P.C.M. 4 marzo 2020,
sono state assunte iniziative di forte impatto sulla vita di tutti i cittadini italiani che
lavorano nella Pubblica Amministrazione.
Di conseguenza, molte Amministrazioni pubbliche oltre a dare il massimo risalto
alle iniziative utili a ridurre le occasioni di contatto fisico e di prossimità e, quindi, di
potenziale contagio, hanno dato l’avvio alle attività lavorative con la modalità del
lavoro agile.
Nella nostra Amministrazione oltre alla collocazione dei dispenser del liquido
disinfettante e alla chiusura del centro congressi, si è fatto ben poco per aderire alle
disposizioni del Governo.
Vale la pena ricordare la citata Circolare del Ministro P.A., a firma della sua
collega di Governo On. Dadone, che oltre a rammentare i già previsti profili di
responsabilità dirigenziale per il mancato avvio delle sperimentazione dello Smart
Working, invita le stesse Amministrazioni ad acquisire ulteriori apparecchiature
informatiche, in convenzione Consip, o ad autorizzare l’uso di apparati e connessioni
personali dei dipendenti al fine di dare un decisivo impulso all’istituto del Lavoro Agile
nelle PP.AA..
Si rileva, altresì, che il già citato D.L. n.9/2020, considera lo smart working un
istituto giuridico di organizzazione della prestazione lavorativa a regime ordinario,
superando la già prevista fase di “sperimentazione”.
Infine, si osserva che il D.P.C.M. 04.03.2020, all’articolo 4, dispone che sull’intero
territorio nazionale, la modalità di lavoro agile, disciplinata dagli articoli da 18 a 23
della legge 22 maggio 2017, n. 81, può essere applicata, per la durata dello stato di
emergenza dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei
principi dettati dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi
individuali ivi previsti.
Ma evidentemente sono disposizioni poco comprensibili ai Direttori generali del
nostro Ministero che continuano a non attuare quello che altre Amministrazioni hanno
già avviato da tempo.
Eppure i solleciti non sono mancati, da ultimo la nota di queste OO.SS. del 25
febbraio u.s., con la quale è stato richiesto per l’ennesima volta l’avvio dello smart
working, richiesta ribadita nel comunicato unitario di ieri 4 marzo 2020.
On. Ministro, siamo pertanto a chiederLe un suo personale e rapido intervento,
su tutte le strutture del suo Dicastero, per dare finalmente avvio anche al Ministero
della Salute, a distanza di anni dall’entrata in vigore delle norme su telelavoro e lavoro
agile fin da subito, con una disponibilità di almeno 500 posti, per attuare le previste
misure di profilassi sanitaria e per dare una possibilità in più alle lavoratrici ed ai
lavoratori che hanno dei figli in età scolare, i quali con la improvvisa chiusura di tutte
le strutture scolastiche si trovano ad affrontare una difficoltà aggiuntiva riferita alla
propria organizzazione famigliare .
Restiamo in attesa di cortese urgente riscontro o convocazione.

FP CGIL                           CISL FP                      UIL PA
Lupi                                   Garroni                    Ausanio
Fabio                                  Fabrizio                  Massimo

Pubblichiamo la circolare delle Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito la ricognizione per le aspirazioni di trasferimento del personale appartenente al ruolo Ispettori Antincendi ed al ruolo Direttivi Speciale con funzioni operative.

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