Pubblichiamo la nota unitaria dell’OO.SS. territoriali Fp Cgil VVF e Uil Pa VVF,  nella quale chiedono chiarimenti sui trasferimenti temporanei adottati per il personale in leggi speciali

Pubblichiamo la nota unitaria dell’ OO.SS. territoriali Fp Cgil VVF e Uil Pa VVF in merito all’esclusione del personale alle selezioni per aspiranti formatori modulo SAF Basico

Roma, 28 febbraio 2020

Al Ministro della Salute
Onorevole Roberto Speranza

Al Presidente della Conferenza
Stato-Regioni
Dott. Stefano Bonaccini Al Presidente Aris Padre Virginio Bebber

Al Presidente Aiop Dott.ssa Barbara Cittadini

Gentilissimi,
a seguito del confronto tenutosi in data 19 febbraio 2020, alla presenza della Conferenza Stato-Regioni e dei rappresentanti delle associazioni Aris ed Aiop, conclusosi con l’impegno di convocare nel più breve tempo possibile, un ulteriore tavolo, con in aggiunta agli attori citati la presenza del Ministero di competenza; pur tenuto conto degli ultimi eventi che hanno investito il nostro Paese e dettato una priorità d’emergenza, sollecitiamo con la presente, la calendarizzazione di tale incontro, al fine di poter reinsediare il tavolo di delegazione per la conclusione del contratto della Sanità Privata non più procrastinabile.
Distinti saluti.

FP CGIL                            CISL FP                                        UILFPL
Serena Sorrentino                   Maurizio Petriccioli                   Michelangelo Librandi

Mai nessun Governo aveva osato così tanto.

Il tentativo subdolo e scorretto dei  giallo/rossi è quello di limitare ogni forma di rappresentanza democratica dei Vigili del Fuoco.

Il Vice Ministro Vito Crimi, in rappresentanza del Governo, ha annunciato, in linea con le politiche restrittive di un tempo che speravamo fossero ormai superate, che politica e vertici ministeriali intendono agire unilateralmente, imponendo alle lavoratrici e ai lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco tempi e modi per la  distribuzione delle risorse conquistate dopo una lunga battaglia sindacale e assegnateci dalla legge di Bilancio 2020.

La Fp Cgil VVF e la FNS CISL  ribadiscono con fermezza che le risorse debbono essere elargite in tempi brevi a tutto il personale attraverso il classico percorso di negoziale tra le parti.

Una vertenza la nostra per evitare che il Dipartimento possa scegliere, autonomamente e d’imperio, di armonizzare le retribuzioni del personale del Corpo con quelle degli altri Corpi dello Stato favorendo così le qualifiche apicali.

Serve valorizzare la professionalità e le competenze delle qualifiche più basse e più bisognose, in particolare quelle più esposte: Vigili Capi Squadra e Capi Reparto.

#UniciNellaTutela

Bisogna valorizzare la professionalità dei lavoratori e coinvolgere le parti sociali

“Riteniamo fallito il tentativo di conciliazione con il Governo dopo lo stato di agitazione di tutto il corpo nazionale dei Vigili del fuoco proclamato lo scorso 5 febbraio. L’amministrazione intende distribuire, autonomamente e senza negoziare con i sindacati, le risorse previste dalla Legge di Bilancio 2020. Una distribuzione che si limiterà a omologare le retribuzioni di tutti i Corpi di Polizia, senza distinzioni di professionalità. Una decisione che non solo non condividiamo ma con la quale viene anche meno la contrattazione sindacale prevista dalle norme vigenti”. Questa la ferma posizione della Funzione Pubblica Cgil Vigili del Fuoco e della Federazione Nazionale Sicurezza Cisl.

“Stigmatizziamo con fermezza l’atteggiamento di decidere autonomamente e di limitarsi a una semplice ‘sentito sindacale’. Nessun Governo aveva mai osato così tanto, nessun rappresentante dello Stato aveva mai messo in discussione le norme previste in materia di contrattazione. Rivendichiamo il ruolo del sindacato – affermano Mauro Giulianella, coordinatore nazionale della Fp Cgil Vvf, e Pompeo Mannone, segretario generale della Fns Cisl -. Non a caso la distribuzione delle risorse così come presentata risulta essere una semplificazione estrema che sminuisce l’impegno, il lavoro e la specifica competenza del Vigile del Fuoco che, per le peculiarità della professione, non ha riferimenti corrispondenti con altre attività lavorative. La distribuzione delle risorse dovrà interessare tutte le qualifiche appartenenti al Corpo, dando priorità e attenzione a quelle più basse e più in difficoltà, valorizzando adeguatamente il lavoro e la professionalità espressa nelle attività di soccorso dai Capi Reparto, dai Capi Squadra e dai Vigili, quelli maggiormente esposti al rischio”.

“Siamo convinti che le parti sociali vadano sempre coinvolte. Questa è la reale democrazia rappresentativa. Riteniamo il Governo e l’Amministrazione responsabili delle scelte penalizzanti di parte del personale senza la condivisione con chi li rappresenta. Per questo abbiamo deciso che, non appena le condizioni emergenziali del Paese lo consentiranno, intraprenderemo tutte le necessarie iniziative di lotta”, concludono i sindacati.

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF nella quale chiede chiarimenti in merito al presunto taglio di ore per le pulizie delle sedi, che oltre a ledere la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori delle ditte appaltatrici, non è conferme per l’igiene del personale VVF che opera quotidianamente alloro interno.

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali  territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Confsal VVF e Usb VVF nella quale chiedono provvedimenti riguardo i DPI elmo VFR 2000 e VFR 2009 scaduti.

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF nella quale evidenzia il mancato interessamento per il personale autista

RIUNIONE DEL 27 FEBBRAIO: TRA L’EMERGENZA E L’ORDINARIO

Nella riunione odierna abbiamo affrontato diverse tematiche. Tra cui alcune particolarmente urgenti,
partendo naturalmente dall’emergenza Coronavirus. Sul tema scottante abbiamo avanzato diverse
richieste che elenchiamo di seguito:
L’attivazione immediata di forme di lavoro agile generalizzato a tutte le attività telelavorabili nelle
Regioni sotto Ordinanza del Ministero della Salute;
La valutazione di agevolazioni sia in riferimento alla flessibilità oraria che rispetto alle fattispecie
previste dalla Direttiva n.1 della Funzione Pubblica, nonché il riconoscimento di un regime di assenze
giustificate per il personale interdetto perché residente nelle cosiddette zone rosse;
Il blocco delle missioni verso i territori a rischio;
La verifica rispetto all’adozione di tutti gli strumenti di prevenzione previsti nei luoghi della cultura
aperti al pubblico, in particolare per quel che riguarda i controlli agli accessi e più in generale tutte
le attività dirette al pubblico;
L’aggiornamento dei Documenti di Prevenzione al rischio da contagio da Coronavirus;
Il rinvio a data successiva delle prove scritte previste per il 19 marzo per i concorrenti al concorso
dei 1052 AFAV.
Sono misure che riteniamo essenziali e ancora le risposte che abbiamo avuto sono parziali:
l’Amministrazione ha chiesto qualche giorno di riflessione ma si è dimostrata disponibile a corrispondere alle nostre richieste. Noi abbiamo ribadito la particolare urgenza di alcune decisioni da
prendere nell’immediato: riteniamo percorribile immediatamente l’estensione del lavoro agile e le
ulteriori agevolazioni, riteniamo necessario e urgente che l’Amministrazione renda nota le decisione
di confermare o meno la prova concorsuale, anche se a tal riguardo abbiamo ribadito che, stante
la situazione attuale, appare del tutto improbabile, alla luce dei numeri coinvolti, che si possa organizzare l’evento in condizioni di sicurezza per i concorrenti e per i lavoratori che saranno chiamati
a prestare servizio in quell’occasione. L’Amministrazione ci ha assicurato al riguardo che una
decisione sarà assunta nel giro di qualche giorno in modo da consentire ai concorrenti di riorganizzarsi, in ogni caso non abbiamo discusso la proposta di nuovo progetto di supporto alle attività del Formez, che prevede la presenza di personale MIBACT in assistenza, e abbiamo pure rappresentato che in queste condizioni noi non siamo disponibili a discuterlo.
Ribadiamo che noi, proprio per evitare panico e allarmismi, siamo convinti che debba essere fatto
uno sforzo aggiuntivo per garantire sicurezza e serenità a chi deve continuare ad operare e dobbiamo
dire che la vera preoccupazione in questa vicenda è la mancanza di coordinamento che abbiamo
verificato in questa prima fase, tra iniziative delle singole Regioni e disposizioni che al momento
si limitano a prevedere solo le prescrizioni spicciole, restando in attesa delle ulteriori annunciate
disposizioni governative.

POC 2020

Siamo quasi giunti al termine del confronto sulle Posizioni Organizzative 2020, manca solo l’individuazione del budget nonché la definizione dei criteri per l’individuazione dell’indennità aggiuntiva da assegnare ai funzionari ai quali viene attribuita la funzione di datore di lavoro. L’accordo sulle POC noi lo riteniamo estremamente più qualificante dei precedenti, fatti a sanatoria, e prevede con rigore criteri di individuazione delle funzioni molto più attinenti dal punto di vista qualitativo e rispetto alla loro reale incidenza. L’ulteriore novità va anch’essa nel senso di una responsabilizzazione
dei dirigenti a cui verrà attribuito il budget per centri di responsabilità e sulla base di questo e dei
criteri individuati possono definire l’attribuzione delle POC utilizzando anche la possibilità di graduarle
economicamente sulla base dei livelli di responsabilità attribuiti. L’impostazione di questo
accordo limita gli esercizi meramente discrezionali di scelta nel senso che è possibile verificare, a
differenza dei precedenti, l’attinenza delle scelte rispetto ai criteri previsti. Ulteriori riflessioni le faremo al momento della individuazione del budget specifico, nella ambito della discussione sul Fondo 2020.
Per quanto riguarda l’attribuzione dell’indennità aggiuntiva l’Amministrazione ci ha presentato una
proposta a dir poco strana: un progetto di produttività e non una indennità specifica. Motivando
questo con il fatto che, a parere loro, il riconoscimento di una indennità specificatamente legata
alle funzioni di datore di lavoro potrebbe causare l’insorgere di un contenzioso di questi lavoratori
per richiedere il riconoscimento di mansioni superiori, che in questo caso sarebbero quelle del dirigente.
A noi questa cosa appare del tutto discutibile: a parte che abbiamo ricordato che sul riconoscimento
di mansioni superiori riferite ai dirigenti esiste una giurisprudenza consolidata in sede di
Cassazione, da ultimo la sentenza n. 350 del 10 gennaio 2018, ma ci pare del tutto singolare che
l’Amministrazione da un lato imponga a questi funzionari incombenze tipiche dei dirigenti, ne santifica la posizione di datori di lavoro ai sensi della normativa sulla sicurezza sul lavoro e poi non ne
riconosce un trattamento economico per tema di contenzioso. Così non va, vedremo di riportare la
discussione sui corretti binari e verificheremo se l’Amministrazione, al di là dei proclami è veramente
interessata a riconoscere qualità del lavoro e livelli di responsabilità.
Piano di riallocazione logistica degli Uffici Centrali.
Sul punto ritorneremo in modo più articolato: abbiamo rappresentato che riteniamo del tutto inaccettabile il comportamento del Segretariato per come sta procedendo, senza alcuna informazione
alle parti sindacali e con veri e propri blitz tra cui spicca l’inenarrabile decisione di sfrattare l’ICCU
per far posto alla DG Turismo. Abbiamo sottolineato che se questo comportamento si concretizza
per noi è chiaramente un attacco ai lavoratori ed alle prerogative sindacali rispetto alla gestione
della fase di riorganizzazione. Ovvero che la Direzione politica del Ministero deve decidere se si
vuole confrontare o se vuole confliggere con le rappresentanze dei lavoratori. Se procede la scelta
è chiara e per noi a questo punto diventa del tutto inutile proseguire in un confronto mentre l’Amministrazione agisce unilateralmente. Poi vedremo come faranno a gestire la moltiplicazione degli Uffici, nella disastrata situazione del personale che manca, con la prospettiva geopolitica di costituire Uffici che saranno scatole vuote. Per quanto ci riguarda le risposte saranno adeguate al livello di scontro che si vuole attizzare con il Sindacato e con i lavoratori.

Claudio Meloni
Fp Cgil nazionale

Al Presidente dell’INPS

Prof. Pasquale Tridico

Oggetto: Progressioni verticali.

La scrivente organizzazione sindacale, preso atto dell’approvazione in via definitiva del “decreto milleproroghe” con il quale, tra l’altro, si innalza la percentuale dei posti per la progressione tra le aree riservate al personale di ruolo, intende chiederle una serie di interventi che, ora più che mai, si rivelano urgenti e prioritari.

Prima di tutto le chiediamo che i tempi per la pubblicazione del bando di concorso per le progressioni verticali siano brevi e di tener presente che i concorrenti in questione sono tutti lavoratori che svolgono con competenza ed esperienza queste attività da anni.

Inoltre, anche in considerazione del fatto che i posti da mettere a concorso potrebbero essere superiori a quelli disponibili, le rappresentiamo la necessità che i quiz vengano formulati secondo parametri di giusta, e non eccessiva, complessità e che venga antecedentemente messa a disposizione del personale interessato la relativa banca dati.

Torniamo infine a richiederle collaborazione nel percorrere quella che noi riteniamo sia la strada maestra per il riconoscimento delle mansioni superiori e cioè quella dell’intervento verso l’Aran sul riordino dei profili professionali, senza ricorrere a strade che possono rivelarsi non efficaci a favore dei lavoratori come quella delle convenzioni con le Università per il conseguimento di “lauree agevolate” ai dipendenti.

     Fp Cgil                       Fp Cgil

Antonalla Trevisani      Matteo Ariano

 

COMUNICATO UNITARIO
CORONAVIRUS – MISURE A TUTELA DEI LAVORATORI ACI

Le scriventi OO.SS., in considerazione dell’emergenza nazionale “coronavirus”, hanno richiesto all’Amministrazione l’immediata convocazione di un Tavolo di contrattazione già per il prossimo lunedì 2 Marzo 2020 su “misure di concernenti la salute e la sicurezza sul lavoro”, ex art.7 comma 6 lett. k del CCNL.
Al Tavolo di contrattazione verranno richiesti innanzitutto chiarimenti sulla concreta applicazione della direttiva ACI n°1 del 26 febbraio 2020 e sulla estensione della stessa a tutto il territorio nazionale.
Inoltre le scriventi OO.SS. ritengono di proporre all’attenzione della amministrazione l’adozione in tutte le strutture dell’Ente anche al di fuori delle aree comprese nelle Regioni LOMBARDIA, VENETO, EMILIA ROMAGNA, LIGURIA , FVG, PIEMONTE delle seguenti misure precauzionali, in linea con la direttiva Funzione Pubblica n°1 a firma della Ministra Dadone:
– Il ricorso a forme di lavoro agile (smart working e telelavoro) anche temporanee;
-Il ricorso a modalità flessibili dell’orario di lavoro a fronte di specifiche esigenze dei lavoratori legate alle ordinanze locali che prevedano, per esempio, la chiusura delle scuole;
-La regolamentazione del SERVIZIO AL PUBBLICO ( compreso l’Ufficio Assistenza Bollo) volta ad evitare il sovraffollamento, anche attraverso lo scaglionamento degli accessi dell’utenza;
– Sanificazione delle sedi e distribuzione di presidi sanitari e igienici;
– Gestione attraverso modalità alternative ( telefono , email ,ecc.) di tutte le attività che lo consentano (es. URP ).
AGGIORNAMENTI SU STATO DELL’ARTE DU
Il Dott. Brandi, in una recente informativa alle OO.SS., ha illustrato le prossime fasi di attuazione del DU disciplinate dal decreto Dirigenziale del MIT del 11 febbraio 2020, che troveranno puntuale regolamentazione nell’ambito di una circolare ACI- MIT di prossima emanazione.
In tale sede ha descritto la situazione attuale delle procedure informatiche, rappresentando il permanere di alcune criticità legate sia alla complessità della architettura generale del sistema sia a quella dei SW di ACI e MIT nonché a quella derivante dai “gestionali” in uso presso gli STA privati.
Le scriventi OO. SS. hanno evidenziato ancora una volta le ricadute organizzative che derivano dalla attuale coesistenza di una pluralità di linee di lavoro e differenti procedure informatiche, che rendono estremamente difficoltosa l’organizzazione quotidiana del lavoro nonché la formazione e l’addestramento di tutti i colleghi utile al raggiungimento degli obiettivi percentuali di lavorazione previsti anche dal decreto. Hanno, quindi, evidenziato la necessità da parte di tutte le Strutture centrali, ognuna per le proprie competenze, di sostenere e supportare con ogni azione possibile lo sforzo che i colleghi degli Uffici Territoriali stanno facendo per garantire comunque, con la massima competenza e impegno, i servizi all’utenza privata e professionale.

FP CGIL ACI
D. Figliuolo

FP CISL ACI
M. Semprini

UILPA ACI ACP
P. Piccirilli

CONFINTESA FP ACI
L. De Santi

CONFSAL UNSA ACI
A. G. Cappelli

Pubblichiamo la nota informativa della Direzione Centrale per la Formazione riguardo i corsi in ingresso in svolgimento presso i poli didattici della DCF in merito alla problematica COVID 19

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