Pubblichiamo la nota della Fp Cgil Regionale in riferimento al trasferimento del Comandante

Il Ministero della Pubblica Amministrazione ha adottato una direttiva (n.1/2020) che fornisce prime indicazioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-2019 nelle pubbliche amministrazioni al di fuori delle aree di cui all’articolo 1 del decreto legge n.6 del 2020.

Tra i punti individuati dalla direttiva: il decreto-legge n.6 del 23 febbraio 2020, l’ordinario svolgimento dell’attività amministrativa, modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, obblighi informativi dei lavoratori, eventi aggregativi di qualsiasi natura e attività di formazione, missioni, procedure concorsuali, ulteriori misure di prevenzione e informazione, altre misure datoriali, monitoraggio.

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale in merito all’incontro con il Direttore della Direzione Centrale per la Formazione, sull’assegnazione del personale qualificato a seguito della mobilità nazionale

Pubblichiamo la nuova convocazione della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali riguardo l’affidamento del servizio mensa anno 2021

Ancora sulle misure contro il Coronavirus

A seguito dell’insorgere dell’emergenza dettata dalla diffusione del Coronavirus vi informiamo che è
prevista per dopodomani una riunione al MIBACT nella quale verranno esaminati gli elementi di dettaglio delle misure ulteriori da intraprendere a scopo di prevenzione sia per i luoghi di cultura situati fuori dal perimetro delle Regioni coperte da Ordinanza del Ministero della Salute che in quelli in cui sono stati già definiti i protocolli di emergenza. La FP CGIL è impegnata a tutti i livelli a garantire le migliori condizioni di sicurezza ai lavoratori nonché il riconoscimento sia di una regolamentazione delle assenze forzate dal lavoro e il riconoscimento di benefici ai lavoratori che comunque dovranno assicurare i servizi essenziali e quelli che al momento restano impegnati nelle attività di front office.
Al momento le sollecitazioni che abbiamo unitariamente inviato all’amministrazione hanno prodotto la sospensione dell’apertura gratuita prevista per il 1 marzo prossimo e l’emanazione della Circolare a firma del Segretario Generale, che molto opportunamente fornisce indicazioni generali ai Dirigenti, in particolare richiamando le responsabilità che la legge pone in capo ai datori di lavoro.
Non le riteniamo ancora sufficienti e per tale motivo è fondamentale proseguire in questo lavoro di intreccio tra i vari livelli di rappresentanza e rivendicare ulteriori misure preventive.
A tal riguardo noi chiederemo unitariamente precise garanzie in ordine alla fornitura degli strumenti di protezione in tutti gli Uffici, alla predisposizione di misure di prevenzione ai varchi di ingresso ai luoghi
della cultura, all’adozione generalizzata di forme di lavoro agile nelle Regioni sotto Ordinanza.
Pertanto resta fermo l’invito ai tutti i nostri delegati, ed in particolare ai R.L.S., di acquisire tutte le informazioni necessarie, a partire dal DPI aggiornato alle misure di prevenzione da Coronavirus, a denunciare tempestivamente le situazioni di inadempienza che si possono verificare rispetto alle misure previste, a sollecitare i Dirigenti ad attivarsi immediatamente, richiamandone le responsabilità previste dalla legge.
Inoltre appare necessario operare con spirito di responsabilità e collaborazione, senza inutili allarmismi, ma con la giusta preoccupazione e la dovuta attenzione alle forme organizzate di prevenzione.
Infine vi comunichiamo che, a causa dell’emergenza, siamo stati costretti a rinviare il presidio unitario
con i lavoratori del Ministero della Difesa, previsto per il 2 marzo 2020 davanti al Ministero del Lavoro, e relativo alla vertenza per il riconoscimento dei lavori insalubri. Iniziativa al momento sospesa ma che sarà calendarizzata non appena le condizioni lo consentiranno.

FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni

All’On. Roberto SPERANZA
Ministro della Salute

Al Presidente Goffredo ZACCARDI
Capo di Gabinetto del Ministro della Salute

Al Dr. Giuseppe RUOCCO
Segretario Generale

del Ministero della Salute
Al Dr. Claudio D’AMARIO

Direttore Generale della Prevenzione sanitaria
Al Dr. Giuseppe CELOTTO

Direttore generale del Personale,
dell’Organizzazione e del Bilancio

Le scriventi OO.SS., nell’ambito delle misure adottate dal Consiglio dei Ministri il 22 febbraio scorso in seguito al repentino diffondersi dei contagi da coronavirus in alcune realtà regionali identificate, condividendo e rappresentando le comprensibili preoccupazioni dei lavoratori impegnati in prima linea per il contrasto della propagazione del COVID 19, con la presente richiedono che l’Amministrazione oltre alle altre iniziative già adottate o in corso di adozione e fatte salve le eventuali, ulteriori decisioni governative, debba disporre con immediatezza la fornitura di ogni mezzo di prevenzione sanitaria compresi i dispositivi di protezione individuale idonei alla reale protezione delle lavoratrici e dei lavoratori, segnatamente per quelli in servizio in sedi insistenti in Regioni che hanno dichiarato una specifica allerta e che vengano a contatto con l’utenza.
Parrebbe necessario, altresì, al fine di rendere più efficaci e tempestive le attività di controllo dei viaggiatori da parte dei funzionari ministeriali e di ogni altra attività futura al riguardo, adottare urgentemente provvedimenti, condivisi con le altre amministrazioni ed enti interessati, che chiariscano le relazioni tra quest’ultime e che riconosca il ruolo preminente che in questo momento l’amministrazione del Ministero della Salute svolge.
Le scriventi inoltre con la presente, nel ritenere che la situazione di allarme che si è determinata necessiti l’adozione di decisioni organizzative strutturali, chiedono l’immediata attivazione della modalità di smart working e di telelavoro, i cui ambiti sono stati già stati ampiamente discussi nei mesi scorsi, da implementare soprattutto per le realtà regionali sopra descritte.
Le scriventi restano in attesa di riscontro, al fine di contribuire alla implementazione delle misure protettive per i lavoratori, rendendosi fin da subito disponibili.

Roma, 25 febbraio 2020

FPCGIL                    CISLFP                        UILPA
Lupi                        Garroni                          Ausanio

Al Segretario Generale della Corte dei conti – Cons.
Franco MASSI
ROMA
franco.massi@corteconti.it

Al Vice Segretario Generale della Corte di conti – Cons.
Saverio GALASSO
ROMA
saverio.galasso@corteconti.it

Al Dirigente Generale delle Risorse Umane della Corte
dei conti – Dott. Pasquale LE NOCI
ROMA
pasquale.lenoci@corteconti.it

Al Servizio Relazioni Sindacali della Corte dei conti
ROMA
ufficio.relazioni.sindacali@corteconti.it

Oggetto: Polizza Sanitaria ASDEP. Diffida.

L’art. 80 del CCNL 2016-2018 delle Funzioni Centrali prevede, tra l’altro, polizze integrative delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale.
Lo stesso articolo recita al comma 1, che le Amministrazioni disciplinano, in sede di contrattazione integrativa di cui all’art. 7, comma 6, la concessione di benefici di natura assistenziale e sociale a favore dei propri dipendenti.
In data 20 febbraio u.s. codesta Amministrazione comunicava a tutto il personale tramite e-mail, il
passaggio, tramite adesione, alla ASDEP con decorrenza 1° marzo 2020.
Come già sopra evidenziato, la materia è oggetto di contrattazione integrativa mentre codesta Amministrazione non ha fin qui convocato le Organizzazioni Sindacali firmatarie del CCNL, al fine di definire “i criteri generali per l’attivazione di piani di welfare integrativo” (cfr. art. 7, comma 6, lettera g, CCNL), le “misure di welfare integrativo in favore del personale secondo la disciplina di cui all’art. 80, nonché eventuali integrazioni alle disponibilità già previste da precedenti CCNL per tali finalità” (cfr. art. 77, comma 2, lettera h, CCNL);la disciplina delle “polizze sanitarie integrative delle prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale” (cfr. art. 80, comma 1, lettera e, CCNL).
Pertanto, la scrivente Organizzazione Sindacale, DIFFIDA la Corte dei Conti, nella persona del Consigliere Franco Massi, Segretario generale e rappresentante pro tempore del personale, a sottoscrivere l’adesione alla nuova Polizza Sanitaria, ovvero non prima di aver convocato le OO.SS. per le procedure di contrattazione integrativa qui richiamate.
Cordiali saluti

La Coordinatrice nazionale                    Il Segretario nazionale
Susanna Di Folco                                 Florindo Oliverio

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Fp Cgil VVF territoriale nella quale a seguito del diniego da parte dell’Amministrazione  alla richiesta d’incontro evidenzia il comportamento antisindacale

Al Presidente e Amministratore Delegato
Sport Salute S.p.A.
Avv. Vito Cozzoli

Al Direttore Risorse Umane
Dott. Riccardo Meloni

Oggetto: richiesta di incontro con l‘Amministrazione.

In ragione delle disposizioni emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal
Ministero della salute, a cui hanno fatto seguito tra l’altro i primi provvedimenti di annullamento
delle manifestazioni sportive in diverse regioni Italiane, si chiede a codesta amministrazione (CONI
Ente, Sport e Salute S.p.A. e Federazioni Sportive Nazionali) di diramare le necessarie direttive
volte a fornire le prime indispensabili indicazioni ritenute utili al personale che si trova nelle aree
del Paese interessate dai provvedimenti governativi, come pure i provvedimenti ritenuti necessari a
tutelare l’occupazione, la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, anche con riguardo
alle coperture delle sospensioni dal lavoro.
In tal senso, le scriventi OO.SS. chiedono a codesta Amministrazione di organizzare,
quanto prima, un tavolo di incontro dedicato a questi specifici temi.
Rimanendo in attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 24 febbraio 2020

FP CGIL                        CISL FP                         UIL PA                 CISAL-FIALP
Francesco Quinti            Alessandro Bruni           Paolo Liberati           Dino Carola

CORONA VIRUS:
SI PUO’ FARE DI PIU’ A DIFESA DEI LAVORATORI

Nel pomeriggio del 24 febbraio è stato convocato un incontro urgente
per fare il punto della situazione sul virus “COVID-19”.
Ci è stata presentata una bozza di messaggio “Hermes” –
successivamente trasfusa con alcune modifiche nel Msg. 714/2020,
emanato ieri sera – in cui sono individuate zone rosse (i Comuni
interessati dalle Ordinanze del Ministero della Salute d’intesa con i
Presidenti delle Regioni Lombardia e Veneto) e zone gialle (strutture Inps
rientranti nei territori di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-
Romagna).
Nel primo caso, i dipendenti dovranno rimanere a casa e la relativa
assenza sarà imputata a un apposito giustificativo, “CNAT”. A tal
proposito, chiediamo sin da subito che questi dipendenti non subiscano
alcuna decurtazione alla propria retribuzione.
Nel secondo caso, si fa un’ulteriore distinzione tra la Lombardia (in cui
Direttore Regionale e di Coordinamento Metropolitano possono
concordare con le Autorità competenti l’eventuale sospensione dei servizi
al front-end fisico) e le altre tre Regioni, in cui l’Istituto intende
sospendere gli sportelli di linea e la consulenza su appuntamento,
privilegiando altre modalità di contatto con il pubblico (come il canale
telematico o telefonico). Per quanto ci riguarda, non condividiamo che
nella cosiddetta zona gialla si continui ostinatamente a voler garantire lo
sportello veloce, trattandosi di servizio a libero accesso all’utenza. Ci
sembra, infatti, contraddittorio continuare a garantire un servizio che dà
accesso libero, senza chiarire neppure come sarà gestito l’eventuale
contingentamento. Il nostro intento, sia chiaro, non è quello di
alimentare paure, ma garantire che le lavoratrici e i lavoratori
dell’Istituto siano messi nelle condizioni di prestare il servizio lavorando
in protezione, utilizzando tutte le accortezze del caso. Per questo,
abbiamo proposto di introdurre il servizio di prenotazione anche per
questo tipo di servizio, così da poter monitorare costantemente gli
accessi ed evitare eccessiva concentrazione di persone all’interno delle
sedi.
Riguardo ai Dispositivi di Protezione Individuale, l’Amministrazione
ci ha comunicato che sono state acquistate 6,000 mascherine; abbiamo
fatto presente che, finora, nemmeno una è stata ancora distribuita alle
sedi ed è urgente farlo, unitamente alla distribuzione di gel disinfettante
a base alcolica, per garantire la salute dei dipendenti. Nonostante le
rassicurazioni ricevute ieri al tavolo, di tutto questo non troviamo traccia
nel messaggio emanato. In assenza delle misure individuate dalla stessa
Amministrazione a tutela dei lavoratori, nelle Regioni del contagio non
sussistono, a nostro parere, le condizioni per aprire gli sportelli veloci.
Questa situazione sta rendendo di stretta attualità quanto noi chiediamo
da tempo: la sicurezza dei lavoratori dell’Istituto e un migliore e
rinnovato rapporto con l’utenza. Quanto al primo punto, bene che si
proceda all’acquisto di pannelli divisori in plexiglass per le sedi della zona
gialla, sebbene si tratti di una misura non attuabile nell’immediatezza. A
nostro avviso si dovrà procedere alla loro installazione senza indugio in
tutte le sedi, visto che gli stessi pannelli possono prevenire sia il rischio
sanitario che le aggressioni. Rispetto al rapporto con l’utenza, sta
chiaramente emergendo la necessità di intervenire con urgenza e
rapidità sulla struttura informatica e tecnologica dell’Inps, così da
razionalizzare il numero di accessi nelle varie sedi. In altri termini, se ad
esempio avessimo un sito Internet maggiormente fruibile e se
riducessimo o razionalizzassimo i canali di accesso all’Istituto, diversi
cittadini che oggi si recano nelle sedi non avrebbero più bisogno di farlo.
Considerando che la situazione è in continua evoluzione, anche il
contenuto del messaggio Hermes dovrà esserlo, così da fotografare in
tempo reale la situazione. Proprio per questo, chiediamo che l’Istituto sia
pronto ad allargare immediatamente le misure di tutela dei lavoratori
anche agli altri territori ad oggi non interessati dal fenomeno, ove questo
si renda necessario. La salute è un bene primario, costituzionalmente
tutelato, che va garantito, per poter erogare i servizi alla cittadinanza.

FP CGIL
Antonella Trevisani/Matteo Ariano

Roma, 24 febbraio 2020

Al Capo D.G.M.C.
pres. Gemma TUCCILLO
Roma
prot.dgmc@giustiziacert.it

Alla Direzione Generale del personale, delle risorse
e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile – Ufficio I
dott.ssa Silvia MEI
Roma
prot.dgmc@giustiziacert.it
silvia.mei@giustizia.it

E, p.c. : Alla Dirigente C.G.M. – L.A.M.
dott.ssa Fiammetta TRISI
Roma
prot.cgm.roma@giustiziacert.it

Al Dirigente C.G.M. Veneto, FVG, pv aut. Trento e Bolzano
dott. Paolo ATTARDO
Venezia
prot.cgm.venezia@giustiziacert.it

Oggetto: trasferimento detenuto da I.P.M. Treviso verso I.P.M. Roma

RICHIESTA CHIARIMENTI ED INTERVENTO URGENTE
Egregie,
corre il doveroso obbligo, da parte di questo Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria, dell’Organizzazione Sindacale in intestazione, rappresentarVi quanto in oggetto.
Nella fattispecie, in data odierna, un detenuto veniva regolarmente tradotto dall’Istituto trevigiano verso quello romano, con relativo impiego di mezzo e scorta.
Orbene, appare del tutto discutibile la non applicazione di quanto disposto da Codesto Dipartimento, in considerazione del fenomeno epidemiologico c.d. “CoronaVirus – Covid 19”, ove veniva definito:
“le richieste di trasferimento dei detenuti in entrata o in uscita dagli II.PP.MM. di Torino,
Milano, Treviso, BoIogna, Pontremoli e Firenze dovranno essere limitate ai casi di necessità ed urgenza, ivi inclusa l’ipotesi di sovraffollamento”.
Pur non entrando nel merito di scelta, rispetto alla movimentazione in discussione, si ritiene doveroso stigmatizzare la siffatta vicenda, con probabile rischio di eventuale contagio, alla luce della nota emergenza nazionale.
Inoltre, sembrerebbe che, a corroborare l’argomento, vi sia stato anche un parere negativo di un organo sanitario competente (in capo all’ASL Roma 1), per quanto concerne il trasferimento del detenuto in discussione.
Pertanto, Voglia la S.V. attivare ogni accertamento del caso e riscontrare a questa Sigla le utili chiarificazioni a tal riguardo, con rassicurazioni in termini di eventuale esposizione degli operatori addetti ai lavori.
Si confida in prossima dettagliata sensibilizzazione alle Direzioni degli Istituti, onde evitare ogni reiterazione.
Distinti saluti.

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

Prot. m_dg.DGMC.22/02/2020.0011215.U

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