Alla Prof.ssa Fiammetta Salmoni

Direttrice Generale A.I.D.

e, p.c. MINISTERO DELLA DIFESA

Ufficio di Gabinetto Dott. Francesco Rammairone

Oggetto: CCNI 2023 – 2025 Agenzia Industrie Difesa.

Le sottoscritte FP CGIL, CISL FP e UILPA dopo aver preso visione dei rilievi formulati dagli Organi di Controllo sul C.C.N.I. in oggetto, ritengono che le proposte formulate dall’Amministrazione provocheranno ricadute negative, a danno ovviamente del personale dipendente.

Per quanto sopra chiedono di convocare, con ogni consentita urgenza, una riunione per un più accurato approfondimento della problematica e la ricerca di idonee soluzioni sull’argomento.

Tale riunione dovrà essere convocata con la modalità dei “tavoli separati”. Si resta in attesa di riscontro.

Distinti saluti

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

Marco Campochiaro

Massimo Ferri

Carmela Cilento

Roberto De Cesaris

Franco Volpi

Riccardo Colafrancesco

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Fp Cgil VVF con il quale chiede chiarimenti sull’attribuzione dello scatto convenzionale maturato dal personale del Corpo

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane con la quale da seguito alla mobilità per il personale del ruolo Vigile della specialità Smzt

“Ieri pomeriggio è successo ad un Sovrintendente cinquantenne di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Mantova: fratture multiple al volto per le ginocchiate sferrategli da un detenuto ventiseienne del Marocco con problemi psichici, in carcere per tentato omicidio, ma con una pena da scontare di solo un anno e mezzo.”

Sul caso interviene il Coordinatore della Lombardia per la FP CGIL Polizia Penitenziaria, Calogero Lo Presti: “Il detenuto dopo pranzo si era nuovamente inferto delle ferite alle braccia e il Poliziotto, l’unico in quel momento a poterlo fare per la carenza di Poliziotti soprattutto nelle ore pomeridiane, lo stava accompagnando nel reparto di infermeria del carcere. All’improvviso, il marocchino gli ha sferrato una gomitata in pieno volto e il Poliziotto e caduto a terra, poi ha continuato a colpirlo con delle ginocchiate procurandogli diversi traumi facciali e la rottura del setto nasale e altre fratture composte. Le urla del medico e dell’infermiera hanno richiamato l’attenzione di tre Poliziotti che sono accorsi per bloccare il detenuto e molto probabilmente, salvare la vita al collega che è stato trasportato in ospedale e poi  dimesso con una prognosi di 30 giorni.”

“Nel condannare la vile aggressione – prosegue Lo Presti – non possiamo fare a meno di rilevare ancora una volta l’inerzia da parte dell’amministrazione penitenziaria e della politica ad affrontare i temi del carcere che riguardano la presenza di soggetti con fragilità mentale, psichiatrici e tossicodipendenti, ma anche il sovraffollamento e la gravissima carenza di personale di Polizia Penitenziaria. Sollecitiamo un’urgente e seria presa di posizione a tutela della sicurezza e della incolumità delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria.”

Mirko Manna della FP CGIL Nazionale: “Sfidiamo qualunque lavoratore pubblico, anche appartenente alle altre Forze di Polizia e Sicurezza, a recarsi al lavoro con la certezza di essere esposti ad un evento del genere che si aggiunge alle migliaia di atti di violenza subiti dalla Polizia Penitenziaria da parte della popolazione detenuta ogni anno. I Poliziotti penitenziari, sono ancora senza efficaci strumenti giuridico-amministrativi per tentare di arginare questo tipo di aggressioni. Sarebbe utile almeno quel minimo di attenzione e vicinanza da parte della propria amministrazione che è pronta a sospendere e rapportare disciplinarmente gli Agenti di Polizia Penitenziaria al minimo inadempimento burocratico e che invece si volta dall’altra parte quando c’è da prendere e soprattutto mantenere, una linea per la tutela del proprio personale”.

La FP CGIL Polizia Penitenziaria – conclude Manna – esprime la propria vicinanza e i più sinceri auguri di pronta guarigione al collega e a tutte le altre decine di Poliziotti che sono ancora in convalescenza per episodi analoghi e al restante personale in servizio”.

Mantova, 8 febbraio 2024

Pubblichiamo il resoconto Fp Cgil VVF riguardo l’ argomento di convocazione  sulla procedura di selezione Formatori elisoccorritori

“Ci risulta dagli organi di informazione che il DAP, tramite l’Avvocatura dello Stato, non si sia ancora costituito ‘parte civile’ al processo che vede imputati i 9 detenuti che sono accusati di aver minacciato di gettare olio bollente contro gli Agenti di Polizia Penitenziaria intervenuti lo scorso 2 gennaio per sedare una rivolta nel carcere intitolato al collega ‘Pasquale Di Lorenzo’ ”.

Lo riferisce Mirko Manna, FP CGIL Comparto Sicurezza: “Nemmeno ora che ai detenuti è stata contestata l’aggravante di ‘utilizzo di arma impropria’ e per questo dovranno essere giudicati dal Tribunale collegiale e non dal monocratico, dinanzi al quale ieri pomeriggio s’è tenuta l’udienza. Una omissione che, qualora confermata dai vertici dell’Amministrazione penitenziaria a cui la FP CGIL Polizia Penitenziaria sta chiedendo chiarimenti, sarebbe una grave disattenzione su quanto le migliaia di donne e uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria siano esposti quotidianamente in prima linea nella ‘frontiera’ delle carceri italiane”.

“Sfidiamo qualunque lavoratore pubblico – conclude Manna – anche delle altre Forze di Polizia e Sicurezza, a recarsi al lavoro con la certezza di essere esposti a minacce del genere, per non parlare delle migliaia di atti di violenza subiti dalla popolazione detenuta ogni anno, non solo senza aver adeguati strumenti giuridico-amministrativi per intervenire, ma senza nemmeno quel minimo di attenzione e tutela dalla propria amministrazione che è pronta a sospendere e rapportare disciplinarmente gli Agenti di Polizia Penitenziaria al minimo inadempimento burocratico e che invece si volta dall’altra parte quando c’è da prendere e soprattutto mantenere, una linea per la tutela del proprio personale”.

Roma, 7 febbraio 2024

Il giorno 5 Febbraio 2024 si è svolto l’incontro – in presenza – tra il Direttore Generale del personale, dott. Emanuele Fidora e la Rappresentanza Sindacale Unitaria – RSU – del dicastero; detto incontro è stato richiesto da parte della citata RSU in data 01/02/2024.

Abbiamo avuto l’occasione dare il nostro benvenuto al Direttore, nonché il “bentornato” al MUR, il dott. Fidora infatti aveva ricoperto il ruolo di Direttore, sia nella direzione generale dei sistemi informativi, sia nella Direzione generale della ricerca del soppresso MIUR.

Il dott. Fidora ci ha espresso che la riunione in parola fosse “prematura” e pertanto sarebbe stata l’occasione per un momento di conoscenza con i rappresentanti dei lavoratori; siamo stati informati che il suo Decreto di nomina dovrà essere certificato da parte degli Organi di controllo.

L’incontro a nostro avviso, seppur prematuro, è stato molto proficuo in quanto abbiamo illustrato dettagliatamente al Direttore le tante questioni aperte e rimaste irrisolte, già rappresentate alla Segretaria nell’ultima riunione con la RSU, e che sono:

CIRCOLARE LAVORATORI FRAGILI:

a valle dell’incontro avuto con la Segretaria generale, abbiamo ricevuto come OO.SS e RSU il documento che si riferisce alle disposizioni del Ministro di Funzione Pubblica (circolare del 29-12-2023). Abbiamo chiesto che si inizi quanto prima il confronto con le rappresentanze sindacali al fine di definire le procedure per la valutazione del riconoscimento dello status di “lavoratore fragile” e codificarle in una apposita circolare;

DISMISSIONE DEL SISTEMA DI RILEVAZIONE DELLE PRESENZE (SIDI/RILP) E SUBENTRO NUOVO APPLICATIVO NoiPA:

abbiamo nuovamente rappresentato la mancanza di una adeguata formazione/informazione al personale che gestisce la rilevazione delle presenze del personale con il nuovo programma NoiPa/TM, nonché di emanare una apposita circolare a tutto il personale, per le attività di self service, e in particolar modo le direttive a coloro che opereranno sulla nuova piattaforma;

PROGRESSIONI VERTICALI:

abbiamo nuovamente sollecitato di attivare quanto prima il confronto con l’amministrazione al fine di definire i criteri che saranno poi applicati per i relativi bandi, ciò al fine di sanare (finalmente diremmo) il fenomeno del “mansionismo”, ossia di poter inquadrare, nell’area superiore quel personale che ne fa richiesta e che svolge da anni attività riferibili a quell’area;

FONDI PER LE ELEVATE PROFESSIONALITA’:

abbiamo chiesto che il dicastero si adoperi al fine di reperire le risorse da destinare alle procedure per gli incarichi nell’area EP.

POSTAZIONI PER IL PERSONALE STRUTTURATO:

come noto, a breve prenderanno servizio circa 65 funzionari provenienti dalle graduatorie RIPAM. Al riguardo, abbiamo chiesto che vengano ridefiniti gli spazi, nel rispetto della normativa sulla sicurezza, garantendo una postazione stabile a suddetto personale e che possa essere allocato, possibilmente, nello stesso piano, e che si trovi una sistemazione per il personale esternalizzato che non vada a discapito del personale interno. Per ragioni di sicurezza, abbiamo manifestato che non è più tollerabile ci sia un sovraffollamento nelle stanze rispetto alla loro capienza.

ADEGUAMENTO INDENNITA’ DI AMMINISTRAZIONE ED ASSEGNO PERSONALE PROVENIENTE DALLA CRI:

abbiamo chiesto venga fatta una apposita verifica delle differenze di salario accessorio che riteniamo indecoroso e discriminante, leggasi indennità di amministrazione, ciò anche al fine di evitare il contenzioso che determinerebbe un danno all’erario. Al riguardo, segnalato le tante realtà di lavoratori che non hanno l’indennità ex MURST come ad esempio per il personale transitato obbligatoriamente dal MIUR in fase di divisione dei dicasteri che non beneficiano ancora ora dell’indennità c.detta “Bompiani. Abbiamo quindi chiesto che venga armonizzato tale istituto salariale a tutto il personale che ne ha diritto, nonché di dare corso anche agli adempimenti previsti per il personale proveniente dalla CRI;

ADEMPIMENTO D.LGS 13/11/2023 N. 222:

abbiamo chiesto di adempiere a quanto contenuto nella Legge delega Decreto Legislativo del 13 dicembre 2023, n. 222 che reca: “Disposizioni in materia di riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità, in attuazione dell’articolo 2, comma 2, lettera e), della legge 22 dicembre 2021, n. 227. Tale Decreto è entrato in vigore dal 13/01/2024 e prevede gli adeguamenti dei locali delle P.A. per il personale con disabilità e per l’utenza che abbia situazioni disabilità, quali ad esempio adeguamento degli ascensori con appositi dispositivi acustici per i non vedenti, etc…

PROBLEMATICHE DIRETTAMENTE INERENTI AL PERSONALE:

abbiamo sollevato la questione legata agli straordinari, alla carenza di personale, all’aumento della possibilità di usufruire del lavoro agile specie in quelle direzioni dove sembra ci siano molte resistenze da parte dei dirigenti, in particolar modo nella DG della Ricerca, il problema relativo alla spendibilità degli attuali buoni pasto (sembrano vengano rifiutati per i costi di gestione elevati, che sembra si aggirino intorno aò16% !), la costruzione di un welfare aziendale per il personale, le progressioni orizzontali, la necessità di avere un apposito regolamento per l’attribuzione di tutti gli incarichi retribuiti da parte di tutte le strutture del Ministero, l’attivazione del tavolo per il FRD 2022-2023.

Abbiamo trovato nel Direttore un interlocutore preparato, attento alle tematiche presentate anche in considerazione degli incarichi svolti in qualità di Direttore generale di vari Atenei. Il Direttore, nell’annotare tutti gli argomenti emersi nella riunione ha dimostrato nei confronti delle rappresentanze dei lavoratori un approccio collaborativo ed aperto, indispensabile per affrontare, e risolvere, le problematiche che affliggono la nostra amministrazione; infine ha precisato che sarebbe stata sua cura, non appena ufficializzata la sua nomina, cominciare subito a lavorare sui vari punti rappresentati, e su questo noi vigileremo ed agiremo.

Roberta Sorace                                      Michele Cavo

Coordinatrice nazionale FPCGIL MUR  Coordinatore nazionale CISLFP

Roma, 7 feb – “I dati contenuti nel rapporto Svimez-Save the children confermano quanto stiamo sostenendo da tempo: il Servizio sanitario nazionale, quale strumento di garanzia universale del diritto costituzionale alla salute per tutte le cittadine e i cittadini, è in una situazione di gravissimo pericolo. Lo stiamo perdendo. E la scelta scellerata del Governo di procedere in direzione dell’autonomia differenziata rischia di essere il definitivo colpo di grazia”.
Lo scrive in una nota il segretario nazionale di Fp Cgil, Michele Vannini.
“La fotografia che emerge è limpida, nella sua drammaticità. Basterebbe solo un dato: in un contesto in cui continua a crescere il numero di persone che rinunciano alle cure per motivi economici, la percentuale di famiglie in povertà sanitaria risulta essere il doppio nelle regioni del sud (8%) rispetto a quelle del nord-est del nostro paese (4%). Così come altrettanto drammatico – osserva Vannini – è il dato che emerge in relazione all’aspettativa di vita derivante dalle diverse opportunità in termini di accesso alla prevenzione, ad esempio dei tumori. Questa situazione deriva, oltre che dal processo di storico definanziamento, anche dal fallimento sostanziale della misura dei piani di rientro che, lungi dal produrre efficientamento a favore dei cittadini, hanno in realtà avuto come effetto principale quello di allargare i divari territoriali, sia in termini di accesso alle prestazioni, ma anche in tema di dotazioni dei professionisti sanitari e delle risorse destinate a incentivare un personale sempre più in fuga”.
“Se a questo si dovessero aggiungere gli ulteriori elementi di differenziazione previsti dall’autonomia differenziata, anche in termini di trattamenti previsti per il personale e di accesso alle scuole di specializzazione, ad esempio, sarebbe il disastro. Per questo – conclude – bisogna cambiare strada: perché al di là dei proclami della propaganda sul valore della ‘nazione’, in realtà si sta progettando un Paese più ingiusto, più diseguale, in cui chi ha di meno è lasciato solo con le proprie difficoltà. Per tale motivo la mobilitazione sulla necessità di applicare la nostra Costituzione, a partire dall’art. 32 sul diritto alla salute, deve proseguire diventando via via sempre più una mobilitazione di massa”.

Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil PA VVF e Confsal VVF riguardo la mancata applicazione nella  formazione del modulo USAR per Ispettori Antincendio

Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture Fp Cgil VVF e Uil PA VVF nella quale si chiede lo scorrimento delle graduatorie per il Ispettori Antincendio

“Un ingente numero di telefoni è stato scoperto e sequestrato dalla Polizia Penitenziaria di Rossano e dagli altri colleghi accorsi da altri Istituti della Regione Calabria, durante una perquisizione straordinaria pianificata dal Comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria, con la supervisione dei Direttori. L’operazione si è svolta da ieri mattina all’alba si è conclusa nelle prime ore di questa giornata. Oltre all’elevato numero di telefoni, sono state trovate sostanze stupefacenti e varie armi ‘bianche’ artigianali”.

Lo riferisce Angelo Boeti, Coordinatore regionale per la FP CGIL Polizia Penitenziaria che aggiunge: “Il materiale è stato subito messo a disposizione della Magistratura che ora proseguirà negli accertamenti necessari, considerato che il carcere di Rossano ‘ospita’ anche una Sezione di Alta Sicurezza con detenuti AS2 (terrorismo ed eversione internazionale) e AS3 (criminalità organizzata, traffico internazionale di stupefacenti).

Mirko Manna, FP CGIL Comparto Sicurezza: “L’operazione svolta ieri dai colleghi della Calabria è frutto di quell’incessante lavoro di intelligence e abnegazione del Corpo di Polizia Penitenziaria a dispetto di tutte le difficoltà in cui si trovano a lavorare i Poliziotti penitenziari, soprattutto quella della carenza di organico. Conosciamo bene la piaga dei telefonini in carcere che vengono ritrovati quotidianamente in tutti gli Istituti penitenziari d’Italia, ma il sequestro di ieri nel carcere di Rossano, deve far comprendere alle Istituzioni di quanto sia delicato ed esposto in prima linea il lavoro della Polizia Penitenziaria per il contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata internazionale che non si fa problemi a continuare a gestire traffici ed impartire ordini anche in carceri di “Alta Sicurezza”.

Rossano, 7 febbraio 2024

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