Proposta da Regioni, finalmente una buona notizia

“Accogliamo con favore la proposta delle Regioni che, in applicazione delle norme già contenute nel Patto per la salute, permette alle Aziende di assumere gli specializzandi al terzo anno di specializzazione”. Ad affermarlo sono Andrea Filippi e Paolo Nuccio della segreteria nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, nel sottolineare si tratti di “una proposta efficace e concreta, articolata in 5 punti, che consente di applicare la norma in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale”.

“È in linea con le proposte che la Fp Cgil – proseguono i dirigenti sindacali – ha sostenuto con forza negli ultimi mesi sul tema della grave carenza di medici specialisti nelle Aziende del Ssn, in particolare negli aspetti che prevedono il riconoscimento da parte delle Università delle attività formative e pratiche svolte nelle Aziende Sanitarie Locali. Queste ultime, a loro volta, potranno assumere gli specializzandi con contratto di lavoro subordinato a tempo parziale, così come è fondamentale che venga finalmente sciolto il nodo sulle retribuzioni, da noi sempre evidenziato, per il quale viene previsto un trattamento economico per il medico specializzando che deve ricalcare tutte le voci retributive previste dal Ccnl della Dirigenza Medica e Sanitaria del Ssn”.

Auspichiamo, continuano Filippi e Nuccio, “che il periodo di validità di questa proposta vada oltre la data del 31 dicembre del 2021 e che possa rappresentare un cambio di paradigma nella formazione professionale dei giovani medici, svincolata dalle logiche autoreferenziali delle Università troppo distanti dai bisogni assistenziali della cittadinanza. Le attuali carenze di organico dei medici all’interno del Ssn non si superano certo ricorrendo ai contratti libero professionali per non specialisti o peggio ai medici dell’Esercito o allungando l’eta’ pensionabile, ma al contrario lavorando ad un nuovo modello di formazione e reclutamento del personale medico strettamente legato al modello di Servizio sanitario pubblico e universalistico”, concludono.

Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per la Formazione nella quale ha individuato i poli didattici per lo svolgimento del corso di patente terrestre di II^categoria per il personale dell’87° corso AA.VV.PP.

RIMOSSO IL VETO SULL’INFORMAZIONE
RIPARTE LA TRATTATIVA SUL CONTRATTO INTEGRATIVO!

E’ finalmente caduto dopo l’incontro avuto quest’oggi a Persociv, presente
l’intera delegazione trattante nazionale di parte pubblica, il muro
dell’informazione sindacale negata
Come certo rammenterete, la pregiudiziale sollevata nell’ultima riunione da FP
CGIL CISL FP e UIL PA per rivendicare una informazione completa su tutte le
materie che hanno ricadute sul rapporto di lavoro dei dipendenti civili della
Difesa, era stata al centro dell’azione sindacale avanzata nei confronti del vertice
politico e degli SSMM.
Il diritto ad ottenere una informazione completa da parte del sindacato
costituisce, nei fatti, una precondizione indispensabile all’applicazione degli
istituti contrattuali di I° e II° livello, agli accordi, protocolli e direttive ma era
stato messo fortemente in discussione dall’A.D. che ne rivendicava il presunto
carattere “riservato”.
FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno nell’occasione, con grande forza e tenacia,
respinto ogni ostacolo frapposto alla piena esigibilità di quel diritto sostenendo
le ragioni del lavoro, la valenza e l’importanza del CCNL e dell’esercizio delle
prerogative sindacali a tutela dei diritti dei lavoratori e per la salvaguardia
dell’occupazione e dell’economia dei territori ove insistono gli Enti della Difesa,
che sono valori da difendere ad ogni costo da interpretazioni restrittive ed
oscurantiste delle norme vigenti, anche in tema di trasparenza.
Ora, rimosso quel problema, contiamo di proseguire il percorso contrattuale
avviato con la Direzione generale del personale anche su tutti gli altri temi, ad
iniziare dall’orario di lavoro e dalle norme che ne disciplinano lo svolgimento
nei suoi diversi aspetti, che dovrà diventare più flessibile e adeguato alle diverse
esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.

Fp CGIL                  CISL FP                UIL PA

Francesco Quinti    Massimo Ferri         Sandro Colombi
Mauro Gentili            Franco Volpi

On. Dott.ssa Lucia AZZOLINA
segreteria.ministro@istruzione.it

Al Ministro dell’Università e Ricerca
M.R. Prof. Gaetano Manfredi
segreteria.ministro@miur.it
ministropa@governo.it

e p.c. al Capo di Gabinetto MI
Cons. Luigi Fiorentino
luigi.fiorentino@istruzione.it

On.li Ministri,
le scriventi OO.SS hanno preso visione degli emendamenti proposti alla legge di
conversione del decreto legge n.1 del 09.01.2020 recante “Disposizioni urgenti per l’istituzione del
Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’università e della ricerca”.
Nello specifico l’emendamento aggiuntivo “3.3 Sbrollini, Faraone” che prevede
l’inserimento di un comma 9-bis recante l’autorizzazione ai Ministeri dell’Istruzione e dell’Università e
ricerca a bandire, a valere sulle facoltà assunzionali disponibili e in deroga alle norme concernenti
le ordinarie procedure di reclutamento, concorsi per la copertura rispettivamente di 35 e 65 posti di
assistente e 75 posti di funzionario amministrativo per ciascun Ministero.
Auspichiamo ovviamente che l’emendamento in questione venga accolto, vista la
gravissima carenza di personale che affligge i due Ministeri ed in particolare le sedi periferiche del
Ministero dell’Istruzione.
Al fine di poter consentire l’immediato funzionamento delle strutture, come auspicato nel
testo dell’emendamento in oggetto, vi chiediamo nel frattempo di sollecitare gli uffici preposti a
provvedere alla predisposizione di tutti gli atti utili a consentire la tempestiva trasformazione, alla
data del raggiungimento del triennio dall’assunzione, dei contratti di lavoro part-time in contratti di
lavoro a tempo pieno per tutto il personale che ne faccia richiesta ai sensi dell’articolo 57 comma
13 del vigente CCNL Funzioni Centrali.
Inoltre, riteniamo inderogabile attivare nell’ambito delle facoltà assunzionali previste per i
rispettivi Ministeri le procedure selettive per la progressione tra le aree riservate al personale di
ruolo previste dall’art. 22, c. 15, del D.Lgs. 75/2017.
Cogliamo l’occasione per stigmatizzare la circostanza che, dal Vostro insediamento, non
abbiate ritenuto opportuno incontrare le Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale
del Ministero e che, ad oggi, non siano ancora ripresi i confronti sindacali sui numerosi punti
rappresentati ai vostri rappresentanti durante l’incontro dello scorso 3 febbraio.
Roma, 21.02.2020

FP CGIL                      CISL FP                          UIL PA
Anna Andreoli                 Michele Cavo               Alessandra Prece

Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Usb VVF e Conapo in merito al  non rispetto delle corrette relazioni sindacali e il non rispetto dell’informativa l’assegnazione vigili dell’86 corso che il riordino dei criteri di mobilità

Servono assunzioni, allineamento economico e crescita professionale

“Siamo fortemente delusi e preoccupati dall’assoluta mancanza di attenzione manifestata dal Ministro Speranza nei confronti dei bisogni e dei problemi dei dipendenti del Ministero della Salute. Occorrono assunzioni, riallineamento economico delle retribuzioni e crescita professionale. Se nei prossimi giorni non avremo risposte, partiremo con le mobilitazioni”. Questa la posizione della Funzione Pubblica Cgil.

“Stiamo parlando dei dipendenti delle aree funzionali – precisa il sindacato – che, pur tra mille difficoltà, continuano a lavorare tutti i giorni al servizio della collettività senza alcun incentivo motivazionale, professionale e prospettive di crescita, per giunta con una età media di oltre 56 anni e una prospettiva di pensionamento del 20% dei lavoratori nel prossimo triennio. In media negli Uffici del Ministero della Salute oggi operano non più di quattro, cinque lavoratori delle aree funzionali che devono rispondere alle più disparate esigenze dell’amministrazione e della collettività, mentre il rapporto numerico tra quel personale e la dirigenza è divenuto imbarazzante anche per un Ministero che intende affermarsi come iper professionalizzato”.

“Nell’unico incontro avuto con il Ministro Speranza lo scorso novembre abbiamo condiviso queste e molte altre criticità, ottenendo rassicurazioni e impegni che avevano illuso di trovarci finalmente al cospetto di un interlocutore istituzionale attento anche alla valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero della Salute. Ma così non  è stato. Eppure l’occasione di rispondere alle attese ìl Ministro le ha avute, dapprima con la legge di bilancio 2020 e poi con il decreto milleproroghe approvato proprio ieri in prima lettura dalla Camera dei Deputati, nel quale però – fa notare il sindacato – ha trovato spazio una norma specifica che porterà nei ruoli del Ministero della Salute ancora altri 13 dirigenti di seconda fascia, con una previsione di spesa aggiuntiva di 2.240.000 euro per l’anno 2020 e di 4.480.000 euro annui a decorrere dall’anno 2021. Si continua ad assumere dirigenti, specialisti e professionisti (siamo ormai ben oltre il 60% del totale complessivo della forza lavorativa presente) senza mai tenere in considerazione gli enormi carichi di lavoro e le esigenze di efficienza degli uffici”.

“Servono interventi non più rimandabili: un piano straordinario di assunzioni, il riallineamento economico delle retribuzioni da conseguire attraverso il rifinanziamento del fondo di amministrazione e la certezza di ottenere adeguate prospettive di crescita professionale. Se nei prossimi giorni non avremo risposte chiare partiremo con la mobilitazione”, conclude la Fp Cgil.

Al Ministero della Giustizia
On. Vittorio Ferraresi

Sottosegretario alla Giustizia
Dott. Fulvio Baldi

Capo di Gabinetto
Dott.ssa Barbara Fabbrini

Capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria
Dott. Alessandro Leopizzi

Direttore Generale del personale e della formazione
Dr. Davide Galli

Sig. Direttore Organismo Indipendente di Valutazione

Oggetto: andamento della valutazione della performance di cui al DM 10 marzo 2018 – Segnalazione gravi criticità applicative.

Sig. Sottosegretario, sig. Capo Dipartimento, sig. Capo di Gabinetto, signori Direttori,
Il giudizio complessivo sull’andamento generale del processo di valutazione della performance dei dipendenti, alla luce delle numerosissime segnalazioni che stanno pervenendo dai luoghi di lavoro di codesta Amministrazione sparsi per tutto il territorio nazionale, ci pone nelle condizioni di poter affermare che siamo di fronte ad un processo del tutto avulso da una reale valutazione della produttività dei lavoratori che, nel migliore dei casi, si esprime con valutazioni del tutto discrezionali e difformi dalle stesse indicazioni contenute nella Circolare del 27 marzo 2019, nel peggiore in un vero e proprio esercizio vessatorio di cui diventa veramente complicato comprenderne le ragioni, ancora di più perché esercitato nei confronti di una comunità di lavoratori alle prese con le note gravissime carenze strutturali, per cui appare quasi tautologico ricordare l’aumento esponenziale dei carichi di lavoro.
Proprio in occasione della recente inaugurazione dell’Anno Giudiziario la totalità dei Presidenti delle Corti di Appello, nel rivendicare il pieno raggiungimento degli obiettivi, hanno tenuto a ringraziare il personale per lo sforzo prodotto a tal fine. Peccato che nella generalità dei casi segnalati non si ritrovi alcuna attinenza tra il grado di raggiungimento degli obiettivi degli Uffici con quelli individuali.
Ma, per essere più concreti, vogliamo citare le distorsioni riscontrate:
– mancanza di identificazione preventiva degli obiettivi assegnabili individualmente;
-assenza di qualunque verifica intermedia sul grado di realizzabilità degli stessi in ragione di eventuali criticità o mutate condizioni organizzative;
– assenza di trasparenza, con elevato livello di discrezionalità nelle motivazioni riferibili alla valutazione espressa con particolare riferimento ai comportamenti organizzativi;
– assenza di correlazione tra il grado di raggiungimento degli obiettivi di performance collettiva e quelli individuali;
– assenza di garanzia di contraddittorio in caso di valutazione non accettata dal dipendente;
– mancata consegna delle schede nonostante la sottoscrizione degli interessati;
– la circostanza che presso molti uffici, compresi gli uffici del CISIA, i dirigenti asseriscono di aver avuto indicazione di non riconoscere il massimo del punteggio a chi ha raggiunto per intero gli obiettivi prefissati;
– la circostanza che per i CISIA non è stato specificato quale sia l’organo di conciliazione competente.
A tutto questo si aggiungono i possibili equivoci che potrebbero scaturire dalla totale dissonanza temporale tra l’adozione di questo sistema di valutazione, entrato in vigore nel 2019, e l’applicazione dell’accordo sull’utilizzo del FRD 2018, riferito ad una annualità precedente, quando ancora detto sistema non era evidentemente utilizzabile.
A fronte di una massa di segnalazioni che si accumulano sulle nostre scrivanie c’è un esercizio di responsabilità e di tutela a cui non possiamo sottrarci: ci chiediamo e chiediamo a voi quale senso possa avere un processo che invece di misurare la reale produttività mortifica i lavoratori e determina tensioni ingiustificate in una situazione di crisi organizzativa che invece dovrebbe indurre alla coesione, oltre che al riconoscimento non solo formale dello sforzo produttivo compiuto.
Vale la pena di aggiungere che una cattiva valutazione incide non solo nei livelli, peraltro assai scarsi, di salario accessorio percepito, ma anche sulle aspettativa di crescita economica e professionale del lavoratore, considerata la sua valenza nei processi di progressioni economiche.
Per tale motivo chiederemo ai lavoratori di inviare direttamente a codesto Dipartimento e all’O.I.V. in indirizzo le segnalazioni e le omissioni, oltre che fornire la necessaria tutela qualora richiesta.
Per tale motivo diventa improcrastinabile l’avvio del confronto sul Fondo 2019, ed in quella sede verificare la congruità di questo processo di valutazione, per tale motivo sarà necessario un vostro intervento volto a ricordare ai Capi degli Uffici quale è la vera finalità della valutazione della produttività. E magari sottolineare che la stessa valutazione dell’operato dei dirigenti ai fini dell’assegnazione del premio di risultato non può essere definita neutrale rispetto alla valutazione che lo stesso opera nei confronti dei dipendenti, come avremo modo di rappresentare quando opportunamente tale materia sarà rivista sul tavolo nazionale ed integrata con le previsioni di cui al CCNL vigente.
Considerata la delicatezza della problematica segnalata appare opportuno un sollecito riscontro a quanto richiesto con la presente nota, fatta salva ogni ulteriore valutazione a tutela dei lavoratori.
Distinti saluti

Roma, 20 febbraio 2020

FP CGIL
Russo

CISL FP
Marra

UIL PA
Amoroso

Sul Piano nazionale di solidarietà per la difesa legale a distanza

E’ stato pubblicato, con Hermes n. 636 del 19/2/20, il nuovo Piano nazionale
di solidarietà per la difesa legale a distanza.
Prendiamo atto con soddisfazione della pubblicazione del Piano in tempi
certamente più appropriati rispetto allo scorso anno.
Cogliamo altresì la novità lessicale nella denominazione dell’iniziativa. Ci
auguriamo tuttavia che, nello spirito di un’iniziativa volta a perequare i carichi
di lavoro, ed a rafforzare l’efficacia e l’efficienza della struttura legale, vengano
risolte le problematiche riscontrate in questi primi anni di avvio dell’iniziativa.
In particolare, ricordiamo la necessità che, ai fini di una effettiva perequazione
dei carichi di lavoro, si vari, per tutti gli uffici, centrali e territoriali, un
sistema di valutazione ponderata degli affari in carico agli avvocati, ed ai
professionisti in genere, anche ai fini della determinazione di una soglia di
esigibilità della prestazione; e che si adottino finalmente le misure
organizzative a suo tempo prospettate, anche all’atto della riorganizzazione
dell’Avvocatura, in termini di ausilio all’attività svolta in favore delle sedi
critiche, sia in termini di personale amministrativo sia in termini di
dotazioni informatiche.
Uniche misure queste atte a coniugare gli obiettivi della solidarietà e
perequazione dei carichi di lavoro, nel rispetto dei principi posti dal D.L.
90/2014, e della efficacia ed efficienza dell’azione difensiva dell’Istituto in
giudizio.
Per tali motivi non si può non esprimere perplessità in merito alla
perequazione dei carichi di lavoro alla luce dei dati numerici del Piano,
elaborati sulla base di criteri che non tengono conto di molteplici fattori
oggettivi e di rilevanti quote ulteriori di lavoro che continuano a non essere
tracciate, oltre al mancato coinvolgimento dei Coordinamenti Regionali nella
fase di predisposizione del Piano.
La deflazione del contenzioso e la riduzione dei relativi oneri a carico
dell’Istituto passa peraltro attraverso strategie di analisi condivisa tra
l’Avvocatura e l’Amministrazione, che si auspica preveda al più presto appositi
tavoli. Al contempo si chiede sin d’ora che i numeri del piano siano monitorati
costantemente, e che eventuali scostamenti numerici derivanti da situazioni
contingenti o soggettive, da fare oggetto di apposita regolamentazione, siano
da intendersi a giustificazione dell’eventuale mancato raggiungimento
dell’obiettivo a consuntivo.
Ci preoccupa infine l’annuncio del nuovo apposito progetto, per le sole sedi
critiche, avente ad oggetto la riduzione delle giacenze negli archivi del Sisco
CV. Nell’attendere di conoscere i particolari di tale progetto, avvertiamo ancora
una volta l’incongruenza dell’attuale sistema di valutazione della performance,
peraltro attagliato su indicatori estranei all’attività professionale.

FP CGIL/INPS
Matteo ARIANO-Antonella TREVISANI

Al Capo del Dipartimento Finanze
Prof.ssa Fabrizia Lapecorella

E, p.c. Al Vice Ministro Misiani
Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Avv. Ernesto Maria Ruffini

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dr. Marcello Menenna

Le scriventi OO.SS. Nazionali hanno preso atto che il Ministro Gualtieri ha firmato il decreto che assegna alle Agenzie Fiscali, ai sensi del decreto leg.vo 157/2015, le risorse per l’incentivazione del personale riferite all’anno 2018.
La S.V., però, nel corso della riunione sulle Convenzioni dello scorso novembre 2019, aveva garantito che, con la stessa tempistica, sarebbero arrivate al personale delle Agenzie anche le risorse per l’incentivazione del 2019.
Ciò posto si chiede di conoscere quale motivo ha impedito, all’attualità, l’assegnazione delle due annualità e con quali tempistica si intende provvedere a tale adempimento ricordando che le risorse per il 2019 sono afferenti ad attività svolte nel 2018.
Inoltre la S.V., nello scusarsi con le scriventi per il ritardo con il quale veniva convocata la riunione sulle Convenzioni 2019 (novembre appunto), aveva garantito, alla presenza del vice ministro Misiani e dei Capi delle Agenzie che leggono per conoscenza, che le Convenzioni 2020 sarebbero state oggetto di confronto con il Sindacato entro gennaio 2020.
Siamo a fine febbraio, nessuna convocazione è arrivata alle scriventi che, invece, richiedono l’immediata attivazione del tavolo dal momento che per la gravissima carenza di personale è estremamente urgente discutere degli obiettivi e, quindi dei carichi di lavoro, nelle more della loro assegnazione agli uffici periferici.
Roma 20 febbraio 2020

FP CGIL                       CISL FP                      UILPA                CONFSAL/UNSA                   FLP
Boldorini                   Silveri                         Cavallaro                   Sempreboni                    Patricelli
Iervolino                    Fanfani                      Procopio                     Vitiello/Veltri                  Sperandini

È necessario far domanda a Unitelma Sapienza per essere giudicato ammissibile e quindi all’INPS secondo le modalità indicate qui sotto.

La domanda Unitelma Sapienza va compilata entro il 29 febbraio 2019 cliccando su

https://sites.google.com/unitelmasapienza.it/master/home

Una volta compilata la domanda il sistema genera una email di conferma entro 15 minuti. La domanda di partecipazione va compilata per ogni Master al quale si desidera concorrere. È necessario rispondere alla e-mail di conferma allegando il nulla osta dell’amministrazione di appartenenza insieme alla relazione della stessa amministrazione in cui vengono esposte le motivazioni che supportano la candidatura, anche con riferimento alle particolari caratteristiche professionali e il CV sintetico.

Per la data del 12 marzo è prevista la pubblicazione, sulla pagina qui menzionata, dell’elenco degli idonei, che devono presentare tempestiva domanda di partecipazione a INPS, qualora non lo abbiano già fatto, on line tramite la procedura telematica descritta nel “Bando di concorso – Master Universitari A.A. 2019/2020” pubblicata su www.inps.it

Per presentare la domanda è necessario digitare le parole “master executive” nel motore di ricerca del sito www.inps.it e aprire la scheda di presentazione “Borse di studio per master universitari executive”:

https://www.inps.it/NuovoportaleINPS/default.aspx?itemdir=52356&lang=IT

è sufficiente poi cliccare su “accedi al servizio”, inserire PIN e codice fiscale: https://www.inps.it/NuovoportaleINPS/default.aspx?iiDServizio=2554

Si ricorda che per l’accesso ai servizi online è necessario il possesso di un codice PIN rilasciato dall’INPS oppure di una identità SPID o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS)

Per ottenere il PIN si legga l’art. 4 del bando consultabile qui

https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/Welfare/Bando_Master_universitari_dipendenti_pubblici_aa_2019-2020.pdf

Per ottenere le credenziali occorrono alcuni giorni. È quindi consigliabile avviare subito le procedure per inoltrare la domanda sul sito dell’INPS.

Una volta inseriti il PIN e il codice fiscale si ha accesso all’area riservata dove è possibile effettuare le successive scelte, selezionando l’opzione “per area tematica”, “in ordine alfabetico” o, in alternativa, “per tipologia di servizio”.

Selezionando “accesso” e successivamente la voce “inserisci domanda Master executive” sarà visualizzato il modulo da compilare di cui compaiono già i dati identificativi del soggetto richiedente.

Successivamente, INPS trasmetterà un avviso di conferma. È comunque opportuno effettuare la visualizzazione con la funzione “visualizza domande inserite” per verificare l’esattezza dei dati inseriti e l’avvenuta trasmissione della domanda medesima.

Come anticipato, si consiglia di avviare subito la procedura anche sul sito dell’INPS senza attendere il giorno 12 marzo. I vincitori riceveranno una comunicazione ufficiale e dovranno dare conferma di accettazione della borsa di studio (altrimenti, la borsa verrà riassegnata d’ufficio).

Gli assegnatari della borsa di studio dovranno effettuare l’iscrizione, obbligatoriamente on line sul sito www.unitelmasapienza.it nell’apposita sezione “Iscriversi – Immatricolazioni ed iscrizioni Master e corsi di formazione”.

Sebbene le borse a disposizione sono ben 108, ben ripartite tra i vari master offerti, chi non dovesse ottenere la borsa (o comunque, chi non fosse in possesso dei requisiti) potrebbe in ogni caso chiedere l’assegnazione di borse Unitelma Sapienza, a copertura (normalmente) di ben € 3.400. Tale somma copre quasi tutto il costo del Master, restando da corrispondere soli € 1.600,00, in tre rate.

Ribadiamo che la scadenza per presentare la domanda a Unitelma Sapienza è fissata al 29 febbraio 2019: è possibile fare domanda all’INPS anche entro i 5 giorni successivi alla pubblicazione degli elenchi dei candidati ritenuti idonei.

Le procedure sono illustrate dettagliatamente su

https://www.unitelmasapienza.it/it/contenuti/novita/master-universitari-executive-inps

e su

https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/Welfare/Bando_Master_universitari_dipendenti_pubblici_aa_2019-2020.pdf

I master per i quali l’Università Unitelma Sapienza ha ottenuto l’accreditamento delle borse di studio a copertura totale dei costi di partecipazione sono indicati al seguente indirizzo:

https://www.unitelmasapienza.it/it/Bandi_Master_INPS_2020

Roma, 20 febbraio 2020

All’ On. Alfonso BONAFEDE
Ministro della Giustizia
ROMA

E p.c.
Al Prof. Avv. Giuseppe CONTE
Presidente del Consiglio dei Ministri
ROMA

All’ On. Vittorio FERRARESI
Sottosegretario di Stato al
Ministero della Giustizia
ROMA

Al Pres. Fulvio BALDI
Capo di Gabinetto
Del Ministero della Giustizia
ROMA

Al Pres. Francesco BASENTINI
Capo del Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria
ROMA

Al Pres. Gemma TUCCILLO
Capo del Dipartimento
Della Giustizia Minorile e di Comunità
ROMA

OGGETTO : Comunicazione stato di agitazione e sospensione delle relazioni sindacali.

Le scriventi OO.SS., attesa l’assenza di qualsiasi riscontro alle sollecitazioni inviate alla S.V.
Ministro della Giustizia, da ultimo con nota del 3 febbraio 2020, affinché possa avviarsi quel confronto più volte sollecitato sui principali temi che si è chiesto di porre all’ordine del giorno, tra i quali in primis il problema delle continue, pericolose e intollerabili aggressioni messe in atto nei confronti del personale di polizia penitenziaria, le problematiche connesse alla carenza di organico e alla ridotta capacità degli
appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria di poter assolvere correttamente i propri compiti istituzionali, proprio in ragione della carenza organica, oltre alla questione del pagamento degli alloggi di servizio rimasta irrisolta nonostante l’impegno assunto da Lei direttamente , ritenendo infruttuoso e oltremodo superfluo continuare a confrontarsi con il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in carenza di decisioni sistemiche di ordine politico hanno deciso di indire, con decorrenza immediata, lo stato di agitazione di tutto il personale rappresentato .
Le OO.SS. firmatarie della presente comunicazione, infatti, ritengono che la grave situazione in
cui versano le carceri italiane imponga un inversione di marcia da parte del vertice politico e
amministrativo del Ministero della Giustizia e più in generale del Governo e pertanto, in attesa della
convocazione su temi ritenuti cogenti e irrinviabili volte a mettere in sicurezza il lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria, corre l’obbligo di precisare che tale decisione costituisce un passaggio preliminare ad altre forme di protesta anche di carattere pubblico che queste OO.SS. si riservano di porre in essere, qualora permanga l’assenza di iniziative tese ad avviare un virtuoso percorso di ripristino della sicurezza e della legalità nelle carceri, messa ogni giorno a rischio per l’assenza di risorse umane, materiali e strumentali.
Distinti saluti.

SAPPE             OSAPP             UILPA PP         SINAPPE        USPP         FNS CISL     CGIL FP
Capece           Beneduci           De Fazio              Santini             Moretti     Mannone      Oliverio

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