LA MOBILITAZIONE – CONTINUA

Grande manifestazione unitaria il 4 febbraio sotto la sede del Ministero del Lavoro
in Via Veneto.
Sono intervenuti lavoratori degli Ispettorati di tutta Italia.
Nonostante la promessa di riceverci, la Ministra Nunzia Catalfo non era presente.
Dopo nostra insistenza siamo comunque riusciti ad avere un incontro con il Capo
di Gabinetto e con il Responsabile della Segreteria Tecnica a cui abbiamo ribadito
l’urgenza di risposte concrete che i lavoratori aspettano ormai da troppo tempo:
investimenti, autonomia, risorse umane ed economiche.
Tutte cose indispensabili per un buon funzionamento dell’INL.
Abbiamo ottenuto un incontro con la Ministra Catalfo per il 12 febbraio prossimo.
La nostra mobilitazione non si ferma e valuteremo, a seconda dell’esito del prossimo
incontro, le iniziative da mettere in campo per rivendicare i nostri diritti e
permettere a questa Agenzia di funzionare.

FP CGIL                   CISL FP           UILPA                  FLP               CONFINTESAFP      CONFSALUNSA

M. ARIANO         M. CAVO          B. DI CUIA       A. PICCOLI       N. MORGIA                 V. DI BIASI

Sottoscritti definitivamente gli accordi su progetti locali e turnazioni 2019Arrivano i
DM applicativi: le sorprese geopolitiche di FranceschiniAssunzioni previste: una
prima informazione

Nella riunione odierna abbiamo definitivamente sottoscritto gli accordi sui progetti locali
2019 e sulle turnazioni 2020. Ciò comporta, una volta pubblicate le circolari con i decreti di
riparto, la possibilità di avviare i pagamenti dei turni maturati a partire da gennaio e di avviare
le contrattazioni locali per la definizione dei progetti. Abbiamo sottoscritto l’accordo
sui progetti locali presentando, unitariamente a tutte le sigle, una nota a verbale resesi necessaria
dopo l’ennesima osservazione brunettiana della Funzione Pubblica, che ha preteso
il richiamo al D. Lgs. 150/09 nel testo dell’accordo. Noi abbiamo semplicemente ricordato
qual è il vero valore della produttività, ovvero il miglioramento nell’offerta dei servizi e
a tal riguardo, considerato qualche tentativo pregresso di qualche dirigente di applicare la
pagellina, vi invitiamo a segnalarci questi tentativi impropri. In allegato i testi degli accordi.-
Vi inviamo pure i testi dei Decreti applicativi firmati dal Ministro, che presentano aspetti addirittura
peggiorativi rispetto alla versione presentateci il 15 gennaio scorso. Ci riferiamo
alla decisione di spostare le sedi di due Soprintendenze romane a Viterbo e Latina, e la
sede del Polo sardo da Cagliari a Sassari. Insomma il coronamento di una mega operazione
geopolitica, abilmente orchestrata dal punto di vista mediatico politico, ma che nulla
c’entra con il principio di funzionalità dei servizi. Una somma di scatole vuote, che adesso
non si comprende come faranno a riempire, ma è chiaro che il gioco dello scarico ai lavoratori
del peso di una riorganizzazione senza risorse non funziona più. Casomai avesse
funzionato qualche volta prima. Ma non è possibile assistere ad una nuova fase infinita di
transizione dove i lavoratori diventano servi di più padroni. Ovvero lavorano per più uffici.
Noi abbiamo chiesto di avere riscontro alla richiesta più volta avanzata di riattualizzare gli
accordi di mobilità volontaria che hanno gestito le prime fasi della riorganizzazione e su
questo misureremo la reale volontà della controparte politica ad avere un confronto costruttivo
con le parti sociali e, di conseguenza, il nostro comportamento in questa fase.
Adesso il nodo cruciale diventa inoltre il DM sulla rideterminazione dei fabbisogni degli organici,
e siamo proprio curiosi di capire come faranno a spartire il pane ed i pesci senza
fare il miracolo. Sulle assunzioni programmate siamo al debutto: non daremo numeri se
non quelli che al momento sono certi: ovvero alle assunzioni già programmate (250 funzionari
amministrativi), si aggiungono 500 operatori alla vigilanza F1 di seconda area (250 nel
2020 e 250 nel 2021) che saranno reclutati tramite le procedure ex legge 56/87 (tramite le
selezioni operate dai Centri per l’Impiego), 334 assistenti amministrativi e 64 assistenti informatici,
tramite un concorsone unico previsto dalla legge e che riguarderà altre Amministrazioni.

Per i dirigenti: sono previsti 5 dirigenti architetti, 4 archeologi, 8 archivisti e 18 ulteriori da ripartire tra le professionalità tecniche a cui si aggiungono 20 dirigenti amministrativi che saranno reclutati tramite il corso concorso SNA. Per quanto riguarda la selezione AFAV sono 7863 gli ammessi, tra coloro che hanno superato la selezione e quelli esentati.
Per il momento ci fermiamo qua, nel senso che si tratta di una prima informazione incompleta
in quanto manca tutta la programmazione sulla terza area (dovrebbero essere
circa 1100 assunzioni previste quest’anno) e anche sulla seconda, con riferimento agli assistenti
tecnici delle varie specializzazioni. L’Amministrazione ha dato disponibilità ad avviare
un confronto tecnico e la prima riunione è già convocata per la prossima settimana.
Noi abbiamo chiesto:di avere i dati sulla situazione dell’organico allo stato, con l’indicazione
delle carenze ripartite per profilo professionale e la valutazione tendenziale nel medio
periodo delle ulteriori cessazioni previste;di avere contezza sul piano assunzioni complessivo,
con la ripartizione prevedibile per profili ed all’interno delle aree;di avere informazioni
sui criteri di formazione delle nuove piante organiche rappresentando la necessità di rideterminare
il fabbisogno rimodulando i contingenti interni alle aree e superando le previsioni
in area prima distribuendo le stesse all’interno delle aree superiori;di procedere all’applicazione
della normativa Madia sia per quel che riguarda i passaggi di area interni (dalla pri –
ma alla seconda area e dalla seconda alla terza) che per quel che riguarda la previsione di
una riserva dei posti per il personale titolare di rapporto di lavoro flessibile, ovvero i tempi
determinati e i contratti di collaborazione professionale che hanno maturato i requisiti previsti
dalla legge.Su tutto quanto sopra sarete tempestivamente informati nelle successive
fasi di evoluzione.Accanto a questo, infine, c’è il piano di lavoro ordinario: accordo sul fondo
per il 2020, nuove progressioni economiche, rideterminazione dell’accordo sulle posi –
zioni organizzative, passaggi orizzontali, mobilità volontaria e via dicendo. Un programma
di lavoro intenso che, come sempre, ci vedrà impegnati in prima linea a tutela dei lavoratori.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale

Pubblichiamo la bozza schemi di decreto concorso Capo Squadra

Pubblichiamo le convocazioni della Direzione Centrale per la Formazione riguardo il Tavolo Tecnico per la Formazione;  20 febbraio per la discussione decreto Albo dei Formatori e programma corso AA.VV.P. 89°Corso, 26 febbraio discussione Circolare settore CFBT

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindcali territoriali Fp CGIL , dei Coordinamenti Fp CGIL VVF e Fns CislVVF, nella quale si chiede che venga mantenuto l’orario differenziato per la sede disagiata di Bagno di Romagna

COMUNICATO

Si è tenuta nella mattinata odierna la riunione convocata dal Capo di Gabinetto, dott. Stancanelli,
avente ad oggetto la Struttura Tecnica di controllo interno istituita dall’art.4 del D.lvo 104/2019,
convertito con modificazioni dalla L.132/19. Considerato che la nuova struttura è stata individuata
da una specifica norma, come FP Cgil pensiamo che non possa e non debba essere considerata
temporanea ma debba essere messa nelle condizioni di funzionare al meglio e pertanto inserita
strutturalmente nella riorganizzazione del Ministero. Abbiamo espresso perplessità, invece, sull’utilizzo
di consulenti esterni, che l’Amministrazione può impiegare e per i quali il citato art.4 prevede
uno specifico stanziamento, invitando la stessa ad evitarne il ricorso e, al limite, a circoscriverne
l’uso a obiettivi mirati.
In relazione ad ANSFISA abbiamo ribadito la necessità di convocare un tavolo prima che la struttura
diventi operativa, anche tenendo conto del fatto che come Fp Cgil più volte abbiamo chiesto di conoscere
il percorso di nascita di ANSFISA anche a tutela di tutto il personale ANSF. Il Capo di Gabinetto
ha comunicato che fisserà a breve un incontro prima che ANSFISA diventi operativa.
Durante l’incontro ci è stato consegnato il decreto di istituzione dell’Organismo Paritetico per
l’Innovazione che da oggi diventa operativo. Per la Fp Cgil abbiamo designato come componente la
compagna Clotilde Cavaliere della Motorizzazione di Napoli e, come componente supplente, il
compagno Carmine Miglino del Provveditorato di Milano.
Ancora una volta abbiamo sollecitato il Regolamento per gli incentivi che risulta fermo alla Ragioneria
Generale dello Stato chiedendo, per l’ennesima volta, di sapere esattamente presso quale
ufficio è stato inviato in modo da poter chiedere come Organizzazione Sindacale direttamente
all’ufficio stesso.
Infine abbiamo ribadito che è indispensabile la cassazione del D.M. 21/2019 o, in subordine, la sospensione,
come già richiesto con nota del 30/1/2020, e il ripristino della sistema di valutazione ex
ante. Come abbiamo già detto nella citata nota tutto discende da una errata interpretazione
dell’Amministrazione dell’accordo dell’8/10/2018. Abbiamo, quindi, chiesto ed ottenuto di addivenire,
entro la prossima settimana, ad un’interpretazione autentica dello stesso al fine di rimuovere
gli effetti grotteschi ed impropri che lo stesso sta avendo sulla valutazione del personale.

la coordinatrice Fp Cgil Mit                                          p.la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella                                                             Paolo Camardella

‘Vertici corpo negano ruolo sindacato, non tollereremo più questi comportamenti’



Stato di agitazione dei Vigili del Fuoco. A proclamarlo sono Fp Cgil e Fns Cisl che puntano il dito contro la decisione di dichiarare inammissibile, e successivamente accantonato in attesa di una possibile riformulazione, l’emendamento al milleoproroghe necessario alla definizione di un apposito accordo negoziale per la rapida distribuzione al personale delle risorse previste in legge di Bilancio riguardanti la valorizzazione economica del personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.



Una decisione, quella relativa all’inamissibilità dell’emendamento, che Fp Cgil e Fns apprendono “con grande disappunto e preoccupazione”, attribuendone la scelta a “una presa di posizione di diniego manifestata dai vertici del Dipartimento dei Vigili del Fuoco”. Tale atteggiamento, proseguono, “incomprensibile, oltre a provocare danni economici ai lavoratori del Corpo derivanti dal ritardo nella distribuzione degli emolumenti faticosamente conquistati con le diverse iniziative sindacali sostenute dalle lavoratrici e dai lavoratori in questi ultimi anni conferma, senza ombra di dubbio, la volontà dell’Amministrazione, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, di voler negare alle Organizzazioni Sindacali del Corpo il legittimo strumento democratico rappresentato dalle corrette relazioni sindacali. Una posizione altresì avvalorata dal fatto che, a tutt’oggi, sul tema dell’apertura del tavolo negoziale o sulle possibili modalità da intraprendere quest’ultima non ha inteso ancora dare alcuna comunicazione formale al riguardo”.

Fp Cgil e Fns Cisl “non intendono più tollerare comportamenti che non favoriscano il personale rappresentato, nel caso di specie sotto il profilo del più alto valore sindacale, ovvero quello della retribuzione”.

Insieme a questioni riguardanti la mobilità del personale, Fp Cgil e Fns Cisl dichiarano “lo stato di agitazione della categoria e richiedono contestualmente l’attivazione della procedura di raffreddamento dei conflitti, con riserva di ogni ulteriore legittima iniziativa a tutela delle donne e degli uomini del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco”.

Appuntamento dalle 9.30 in via XX settembre, in piazza per occupazione, salario e organizzazione

“Il tempo è scaduto, la politica batta un colpo”. Giovedì 6 febbraio le lavoratrici e i lavoratori delle Agenzie fiscali scenderanno in piazza a Roma davanti alla sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze in via XX settembre a partire dalle ore 9.30 per rivendicare interventi su occupazione, salario e organizzazione. A promuovere l’iniziativa sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal Unsa e Flp, dando così seguito alla protesta dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dopo il ‘Fisco Day’ del passato 23 gennaio, dove con assemblee in tutti i luoghi di lavoro gli uffici delle agenzie rimasero bloccati per due ore.

I sindacati ribadiscono così “le richieste in merito alla copertura delle forti carenze di personale, alla sollecitazione sul salario accessorio 2018 e 2019, sul superamento del tetto al salario di produttività, sugli investimenti economico-finanziari necessari ad implementare un moderno modello organizzativo. In questa situazione sarà impossibile contrastare l’evasione fiscale e garantire equità e servizi adeguati ai cittadini ed alle imprese”.

Inoltre, al centro della vertenza, anche le questioni riguardanti “il rinnovo del Ccnl, un moderno ordinamento professionale, gli intollerabili carichi di lavoro, la distorta applicazione dell’accordo sul telelavoro ed in generale sulle complessive condizioni di lavoro. Basta precarietà, basta ritardi, basta con l’inesistente attenzione della politica sulle drammatiche criticità riguardanti la macchina fiscale e le problematiche dei lavoratori in servizio. Il tempo è scaduto. Appuntamento domani in piazza perché ora ‘tocca’ alla politica battere un colpo”, concludono.

“Con il precariato nella continuità assistenziale il governo è ancora troppo tiepido. Non possiamo accettare che per una rigida regola che riconosce il diritto di stabilizzazione solo a chi ha l’idoneità per il corso di medicina generale, viene tagliato fuori chi non lo ha potuto acquisire perché negli anni era impegnato a tutelare i diritti di salute della cittadinanza e magari invece ha già acquisito un’altra specializzazione medica universitaria”. Ad affermarlo sono Francesco Masotti e Giorgio Barbieri del coordinamento nazionale Fp Cgil Medici di medicina generale, nel sostenere come si tratti di “un paradosso che non possiamo accettare, un’indecenza che lascia attoniti”.

Così come, proseguono, “lascia attoniti apprendere che una delle ricercatrici che ha isolato il coronavirus  lavora da sei anni con un incarico da precaria. Un’eccellenza della tanto vituperata seconda miglior sanità pubblica al mondo. Una delle molte punte di diamante del nostro sistema sanitario. Indegno di un paese che ama definirsi civile. Come è indegno che da precari siano costretti a lavorare decine di migliaia di medici che, ogni notte, ogni domenica, ogni festività, garantiscono i sevizi di continuità assistenziale e di emergenza urgenza. La Fp Cgil Medici chiede che questi colleghi siano urgentemente stabilizzati, nel solco del decreto Madia, stabilizzando a tempo indeterminato gli incarichi di tutti i professionisti che abbiano prestato la propria opera per almeno 36 mesi negli ultimi dieci anni. Basta indugi: è venuto il momento di rivolgere una doverosa attenzione a chi, da molti anni, veglia sulla nostra salute senza alcuna garanzia contrattuale”, concludono Masotti e Barbieri.

MANSIONISMO

Abbiamo apprezzato l’interessamento del Presidente alla problematica del
mansionismo presente nel nostro Istituto. La riforma Brunetta, che ha
concretizzato con provvedimenti legislativi una politica punitiva verso il
lavoratore pubblico con lo stereotipo di “fannullone”, impedisce ormai da un
decennio a 5.672 lavoratori dell’Inps il riconoscimento professionale che
quotidianamente esprimono sul posto di lavoro.
Nel tempo si sono succedute legislature con maggioranze diverse ma non si è
concretizzato nessun intervento legislativo per superare la Brunetta. Le stesse
deroghe della Madia non rappresentano un superamento e lo vediamo
chiaramente in Inps. Infatti, persistendo il vincolo dei titoli di studio non è
possibile dare risposte a tutti i lavoratori professionalizzanti dell’istituto.
Avevamo sperato che avere anche il Presidente dell’Inps, impegnato sul
superamento del mansionismo, potesse determinare finalmente un cambio di
rotta della politica e l’arrivo dell’intervento legislativo per cancellare finalmente
la Brunetta, così non è stato, purtroppo!
Apprezzando e condividendo l’impegno del Presidente sul superamento del
mansionismo, e ritenendo indispensabile archiviare definitivamente la Brunetta
in materia di riqualificazione del personale per dare finalmente risposte a tutti i
lavoratori in servizio riteniamo importate “fare squadra” per dare sostegno
all’unica strada rimasta: il nuovo ordinamento professionale.
Per chi non vuole lasciare nessun lavoratore indietro è chiaro che la determina
sulle progressioni non risolve il mansionismo in Inps, in quanto si darà una
risposta solo ad una parte dei 5.672 lavoratori di area A e B.
Come già chiesto all’incontro di ieri, sarebbe importante il supporto del
Presidente dell’Inps per dare sostegno ai lavori della commissione paritetica e
concretizzare il risultato il più rapidamente possibile, perché occorre dare
risposte a tutti i lavoratori, anche a chi non potrà beneficerà delle imminenti
progressioni verticali.
Le chiediamo, quindi, un incontro per illustrare la nostra piattaforma in
merito al nuovo ordinamento professionale, costruita proprio per dare
riconoscimento alle professionalità esistenti superando i vincoli imposti dalla
Brunetta attraverso il reinquadramento del personale in servizio.
Consapevoli di condividere il medesimo obiettivo è tempo di unirci e
camminare insieme.

FP CGIL/INPS
Matteo ARIANO/Antonella TREVISANI

CISL FP/INPS
Paolo SCILINGUO

UIL PA/INPS
Sergio CERVO

Si è tenuto nella tarda mattinata del 4 febbraio 2020 un incontro interlocutorio presso
l’Agenzia del demanio finalizzato alla ripresa delle Relazioni sindacali.
In estrema sintesi i punti affrontati sono i seguenti:
Direttore Generale
Al momento in cui scriviamo è nella fase conclusiva l’iter finalizzato al perfezionamento
della nomina del Cons. Antonio Agostini a Direttore Generale dell’Agenzia del demanio.
–  Forme contrattuali – Apprendistato professionalizzante
L’Agenzia ha informato le Organizzazioni sindacali in merito alla volontà di integrare le
forme contrattuali attualmente previste attraverso la sottoscrizione di un accordo sindacale
che preveda e disciplini l’apprendistato professionalizzante.
All’attualità -sostiene la delegazione aziendale- non è previsto un incremento del
personale e, il ricorso all’apprendistato, potrà rivelarsi un’opzione, ad esempio, nella
sostituzione dei rapporti di lavoro cessati o per “stringere” la ricerca di personale ad un
target senza consolidate esperienze.
In prospettiva, ovviamente, con l’accordo sottoscritto l’Agenzia potrà ricorrere a questa
forma contrattuale anche per piani assunzionali che prevedano massicci inserimenti di
nuovo personale.
Fondamentalmente, questa tipologia contrattuale, consente al datore di lavoro, a fronte
della predisposizione di piani formativi, di assumere a tempo indeterminato personale sotto
i 30 anni non compiuti da inquadrare, per il periodo triennale di formazione, ad uno o due
livelli inferiori rispetto alla previsione contrattuale.
Sul punto, come primo incontro, nel renderci disponibili ad affrontare la discussione
abbiamo iniziato a tracciare quelle che per noi, considerato il contesto generale, possono
rappresentare le condizioni di cornice per un eventuale accordo sindacale, necessario
anche per l’attivazione delle procedure selettive e assunzionali:
–  Concordare un piano di mobilità volontaria per i colleghi delle Strutture
Centrali e Territoriali che, nel tempo, hanno presentato domande di mobilità
territoriale;
–  Valorizzare le professionalità oggi presenti in Agenzia per evitare, come
successo in passato, che un collega possa sentirsi “superato” da un nuovo
ingresso alimentando, ulteriormente, un sentimento di disaffezione verso il
lavoro in Agenzia e di mortificazione del contributo personale al
raggiungimento degli obiettivi di Struttura. “Trasparenza, equità e rispetto”,
scrivemmo tempo addietro. Oggi, riaffermando queste parole chiave,
aggiungiamo ”Condivisione”;
Valutare la possibilità, per chi viene da esperienze lavorative in Agenzia
attraverso contratti di somministrazione o comunque a termine, di poter
ambire a candidarsi per i posti messi a bando;
In merito al ricorso a questa forma contrattuale e più in generale per i futuri piani
assunzionali, come sottolineato in precedenza, non c’è dalla FP CGIL un giudizio
aprioristicamente negativo ma riteniamo fondamentale ragionare, come detto, anche del
“contesto” in cui questo accordo andrà inserito e sarà utilizzato dall’Agenzia. Non
dimentichiamo infatti che il personale dell’Agenzia del demanio è senza contratto e da
parte dell’Ente, nei contatti fin qui avuti, non è stata in grado di fornire indicazioni precise in
merito alle risorse economiche oggi disponibili ai fini del rinnovo contrattuale.
–  Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
I dipendenti delle sedi di Ancona, Bari, Lecce, Matera, Torino saranno chiamati ad
eleggere i Rappresentanti per i Lavoratori per la Sicurezza rimasti vacanti a seguito di
pensionamenti, dimissioni o passaggi ad altri incarichi incompatibili con il ruolo di RLS. Nei
prossimi giorni andremo a definire le modalità di svolgimento di questi cinque importanti
momenti.
–  Lavoro Agile – Confronto
In coda alla riunione abbiamo chiesto di avviare una riflessione in merito agli strumenti di
conciliazione vita-lavoro oggi esistenti in Agenzia ed in particolare al lavoro agile.
L’apprezzamento di questo strumento da parte delle lavoratrici e dei lavoratori è noto e
non necessita di ulteriori prove di verifica: in un contesto come quello attuale, anche di
criticità ambientale, oltre all’analisi dei criteri di attribuzione, sarà importante valutare la
possibilità di estendere ulteriormente la platea e aumentarne il numero di giornate di
fruizione.

Roma 04 febbraio 2020

Il Coordinamento Nazionale
Fp CGIL Agenzia del demanio

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF e USB nella quale chiedono a tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori l’ampliamento del settore sanitario con mezzi e attrezzature specifiche.

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