Pubblichiamo il Decreto Ministeriale ed il relativo allegato, riguardo la distribuzione organici.
Sul mancato coinvolgimento e partecipazione del personale del Corpo nelle operazioni di soccorso svoltesi a mare e a terra a seguito del naufragio avvenuto sulle coste siciliane in data 23 novembre 2019, come già evidenziato dalle OO.SS territoriali, pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. nazionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF nella quale chiedono i motivi di tale scelta
Comunicato unitario relativo alla riunione presso il Ministero del Lavoro sulla Disciplina del Rapporto di Lavoro dei dipendenti delle Ambasciate, Consolati, Legazioni, Istituti culturali ed Organismi Internazionali.
Vi informiamo inoltre che insieme alla CGIL stiamo cercando di predisporre un emendamento che permetta una dilazione dei pagamenti per i lavoratori che abbiano accumulato più di una annualità di irpef arretrata. Ci stiamo muovendo su molti fronti in quanto coscienti della gravissima situazione in cui versano molti lavoratori per far fronte all’arretrato di pagamento.
Vi terremo informati sugli sviluppi
Nicoletta Grieco
Pubblichiamo la nota di rinvio della convocazione per l’organizzazione settore cinofilo
Pubblichiamo la nota di rinvio della convocazione per l’organizzazione settore nautico
Report del seminario EPSU del 19 e 20 novembre a Lisbona
“LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA NELL’ERA DIGITALE: garantire che anche i lavoratori e le lavoratrici del servizio pubblico godano dei benefici dalla digitalizzazione”
Il seminario di Lisbona cui abbiamo partecipato era il 2° di 5 seminario regionali (Bucarest, Lisbona, Lubiana, Stoccolma, Varsavia) che coinvolge 50 paesi e altrettante Federazioni aderenti ad EPSU.
Il progetto di formazione si pone il grande obiettivo di fornire ai sindacati strategie di contrattazione collettiva in grado di affrontare le sfide dell’innovazione tecnologica per far sì che le lavoratrici ed i lavoratori possano da un lato goderne i benefici, sia da un punto di vista economico che da quello del miglioramento delle condizioni di lavoro, dall’altro possano essere messi nelle condizioni di affrontarne l’impatto anche negativo che alcune tecnologie possono potenzialmente avere sulla loro vita in termini di invasività.
Il seminario si è articolato in due giornate e in due moduli, durante i quali tali processi sono stati affrontati da diversi punti di vista. Durante i lavori di entrambe le giornate, si sono alternate, con efficacia, lezioni frontali e lavori di gruppo. Il ciclo di seminari si chiuderà nell’autunno ‘20 con un seminario finale e con la produzione collettiva di una guida alla contrattazione collettiva dei processi di digitalizzazione e ICT.
I processi di digitalizzazione, come tutti i processi ad alto impatto sui modi produzione di beni e servizi, hanno la duplice caratteristica di offrire opportunità di sviluppo professionale, di miglioramento delle condizioni di lavoro e di incremento della produttività ma dall’altro di cancellare posti di lavoro a basso contenuto professionale, di aumentare il controllo dei datori di lavoro sui lavoratori e di indebolire, di conseguenza, la contrattazione collettiva.
Dentro questa contraddizione, è urgente e necessario avere la capacità di svolgere il proprio ruolo di negoziazione e, se necessario, di conflitto, affinché le persone non vivano passivamente questa trasformazione, veloce, pervasiva e potenzialmente produttrice di ulteriori divari rispetto a quelli già esistenti.
La digitalizzazione ha un forte impatto su tutti i servizi pubblici, sia dal punto di vista lavorativo che da quello dei cittadini, ponendo, nel contempo, alcuni interrogativi che vanno gestiti:
– divario digitale tra i cittadini e tra i lavoratori
– cancellazione di posti di lavoro a basso contenuto di innovazione
– oligopolio privato della grandi societa IT/privacy/banche dati
– aumento della richiesta si flessibilità nel posto di lavoro/invasività delle tecnologie/conciliazione tempi di vita e di lavoro
– rischi per la salute e la sicurezza
– rischio aumento asimmetrie tra datori di lavoro e lavoratori
Sia in plenaria che nei lavori di gruppo si sono sviluppate diverse direttrici di lavoro e altrettante ricadute possibile sui contenuti della contrattazione collettiva, sia nazionale che aziendale.
Esistono diversi esempi e diverse buone prassi in tema di contrattazione collettiva di tali processi. Esempi e buone prassi che riguardano sia intese sindacali quadro (con governi e/o associazioni datoriali) sia intese aziendali (trasporti pubblici). In questo senso, particolarmente importanti possono essere le intese (quadro e/o aziendali) in tema di formazione continua dei lavoratori dei servizi pubblici per acquisire competenze sulle nuove tecnologie (es. Sindacato tedesco) e le leggi quadro che costituiscano garanzie comuni per tutti i lavoratori e le lavoratrici e vincoli applicativi per i datori di lavoro (pubblici e privati).
Si è inoltre riflettuto a lungo, anche con un proficuo confronto tra i vari comparti pubblici/privati sui temi delle competenze digitali necessari e sui riflessi di queste ultime sulle declaratorie e sui profili professionali richiesti. In questa direzione c’è un grande lavoro sindacale di approfondimento e di studio che si potrebbe realizzare per anticipare e contrattare il fabbisogno di competenze digitali, per ridefinire i profili occupazionali del futuro, garantendosi che ci siano le risorse necessarie per farlo, che siano processi inclusivi e che i lavoratori e le lavoratrici siano consapevoli e informati di tali processi. Nel confronto con le altre Federazioni sono emerse forti differenze in termini di investimenti del Sindacato sul proprio gruppo dirigente affinché quest’ultimo possa farsi protagonista ed interlocutore delle controparti su questi temi.
In particolare durante la seconda giornata di lavori si è entrati maggiormente nel merito degli impatti della digitalizzazione sui processi produttivi e sulle professionalità e molto si è ragionato di come affrontarli in termini contrattuali.
Le “parole chiave”, sia positive che negative, individuate e successivamente sviluppate con ipotesi contrattuali sono state:
Positive:
– flessibilità spaziale e temporale nello svolgimento della prestazione
– smart working
– sostituzione in mansioni ripetitive
– miglior pianificazione del lavoro anche in termini di orari
– riduzione del pendolarismo
Negative:
– dipendenza da algoritmi
– riduzione interazioni sociali
– pervasività delle tecnologie/ disponibili 24 ore su 24
– precarietà del lavoro (durata dei contratti, loro contenuti)
– stress e burn out
Si è infine ragionato sul tema degli algoritmi (strumento di per sé neutro) e sulla loro gestione in termini sindacali e contrattuali (organizzazione del lavoro, protezione dati, utilizzo dei dati, sorveglianza sui lavoratori).
Roma, 10 dicembre ‘19
Simona Ricci
Massimiliano Prestini
Massimo Cenciotti.
Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo gli incarichi di reggenza Dirigenziale
Comunicazione aziendale fruizione dei permessi L.104/92
Si fa riferimento alla comunicazione della Direzione Risorse datata 08 novembre 2019 -finalizzata a verificare entro il 29 novembre il permanere delle condizioni dichiarate per la legittima fruizione dei medesimi permessi- trasmessa a mezzo posta elettronica ai titolari di rapporti di assistenza a familiari disabili in condizioni di gravità.
Nel contenuto di tale missiva, appare evidente la genericità nonché la mancata aderenza al disposto contrattuale che, conseguentemente, può prestarsi a riconoscere al Datore di Lavoro una forma di controllo non prevista dalla normativa vigente.
Nella citata comunicazione, infatti, viene evidenziato l’onere di una pianificazione mensile nella fruizione dei permessi, da comunicarsi anche alla stessa U.O. Gestione del personale oltre al proprio Responsabile, fatti salvi i casi di “dimostrata situazione di urgenza”.
A riguardo si rileva che l’art. 45 del CCNL applicato in Agenzia indica come “di norma” una pianificazione mensile dei giorni o delle ore in cui il lavoratore intende assentarsi per il diritto di assistenza ai sensi dell’Articolo 33 della Legge 104/1992. Lo stesso articolo specifica, inoltre, che in caso di necessità ed urgenza, la domanda di permesso potrà essere presentata nelle 24 ore precedenti la fruizione del permesso stesso e, comunque, entro un’ora dall’inizio dell’orario di lavoro del giorno
di utilizzo, senza indicare la necessità di presentare alcuna documentazione attestante l’urgenza.
È opinione di questa Organizzazione che l’articolo del CCNLrichiamato debba essere interpretato nel senso di possibilità per il datore di lavoro di chiedere una programmazione dei permessi, verosimilmente a cadenza mensile, solo nell’ipotesi in cui il lavoratore sia in grado di individuare preventivamente le giornate di assenza e sempre che tale programmazione non comprometta il diritto del disabile ad una effettiva assistenza.
I medesimi principi dovrebbero evidentemente essere osservati per quanto concerne la possibilità, da parte del dipendente, di modificare la giornata in precedenza programmata per la fruizione del permesso.
Ad avviso di questa Organizzazione, pertanto:
· la programmazione della fruizione dei permessi richiesta dall’Agenzia dovrà dimostrarsi nei fatti flessibile e rivedibile in qualunque momento, tenendo in debito conto la ratio che ispira la norma a tutela del disabile, non potendo contemplare quali uniche eccezioni “i casi di urgenza” ma anche, come correttamente previsto dal CCNL, “di necessità”;
· le situazioni di urgenza non sempre sono “dimostrabili” così come indicato nella citata comunicazione dell’8 novembre u.s.
L’assistenza alle persone con disabilità, infatti, è in alcuni casi e per sua natura caratterizzata da sostegno e cure che non sempre sono certificabili da Enti terzi.
Come già accade per altri “permessi di assenza”, non vorremmo trovarci ad affrontare situazioni dove, magari in prossimità della chiusura del mese, l’Agenzia ritenga “non accettabili” i giustificativi relativi ad assenze tempestivamente comunicate e fruite dai colleghi obbligando, di conseguenza, i fruitori ad utilizzare altri giustificativi personali.
Il Coordinatore nazionale
FP CGIL Ag. demanio
Daniele Gamberini
Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo gli incarichi Dirigenti
In data 28 novembre 2019 si è tenuta una riunione con il Presidente e il Segretario Generale con il medesimo ordine del giorno di quella del 5 novembre u.s., al fine della corretta attivazione del tavolo sindacale.
E’ stata l’occasione per chiedere degli aggiornamenti rispetto ad alcune tematiche già trattate nella citata riunione.
DOCUMENTO UNICO – STATO DI ATTUAZIONE
Il dott. Brandi ci ha comunicato che il CTP – Comitato Tecnico Permanente ha valutato che, nonostante gli sforzi fatti dalle due Amministrazioni, non è possibile individuare una data unica dalla quale rilasciare il Documento Unico a fronte di tutte le operazioni, così come previsto dal D.Lgs 98/2017, considerata la complessità dell’architettura informatica per tutti gli operatori del settore.
Il CTP ha quindi proposto al Ministro un diverso iter per l’applicazione del Documento Unico che prevede diversi step di attivazione, per gruppi di pratiche.
Sarà necessaria una modifica normativa al D.Lgs. 98/2017, con la quale verrà stabilito che, con Decreti ministeriali, saranno individuati diversi step di attivazione e rilascio del Documento Unico per tipologia di pratiche; Una attivazione graduale, che dovrebbe rendere il sistema più fluido e meno problematico per tutti gli attori coinvolti sia amministrazioni che operatori professionali.
L’attivazione sarà comunque da completarsi entro il 31 ottobre 2020.
Tale modifica normativa è stata presentata dal Governo come emendamento alla Legge di bilancio 2020. Di seguito il testo presentato al Senato della Repubblica.
Emendamento del Governo n.87.1000 a A.S. 1586 << Dopo il comma 1, sono inseriti i seguenti: «1-bis. All’articolo 1 del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 98, dopo il comma 4 è inserito il seguente: ”4-bis. Fermo quanto previsto dal comma 1, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentite l’Automobile Club d’Italia e le organizzazioni maggiormente rappresentative delle imprese esercenti l’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto, con uno o più decreti definisce le modalità e i termini per la graduale utilizzazione, da completarsi comunque entro il 31 ottobre 2020, delle procedure telematiche per il rilascio del documento unico, specificando anche le cadenze temporali delle fasi di verifica delle funzionalità da effettuare presso gli STA appositamente individuati dal medesimo Ministero. L’inosservanza delle modalità e dei termini indicati nei decreti di cui al primo periodo determina l’irregolare rilascio del documento ai sensi dell’articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre 2000, n. 358”. 1-ter. All’articolo 1, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 8 novembre 2018, n. 144, la lettera c) è sostituita dalla seguente: ”c) l’articolo 264 è abrogato a decorrere dal 1º novembre 2020” >>.
Naturalmente il testo è emendabile dai parlamentari e, pertanto, è necessario seguirne l’iter per verificare il testo definitivo che sarà approvato a fine anno.
Il decreto 98/2017 andrà in vigore da gennaio 2020, invece, per quelle norme che non riguardano strettamente il rilascio del documento unico (es.: nuova modalità di gestione esclusivamente telematica dei Fermi amministrativi, nuove modalità di annotazione delle radiazioni per esportazione, eliminazione della carta di circolazione provvisoria).
Il dott. Brandi ha evidenziato come il CTP abbia individuato la soluzione sopra indicata anche in ragione del mancato completamento dell’iter di approvazione delle modifiche al DPR 358/2000 necessarie per adeguare la normativa sullo STA alle disposizioni sul Documento Unico nonché a causa della mancata disciplina – da parte del MEF – dell’Imposta di bollo sull’Istanza Unificata.
Le OO.SS. scriventi rilevano che una graduale applicazione del D.Lgs. 98/2017 comporterà per gli Uffici Territoriali prevedibili difficoltà, dal momento che vi saranno linee diverse di lavoro, da gestire in contemporanea, con le conseguenti problematiche organizzative e di incertezza sui carichi di lavoro.
Verrà, quindi, richiesto ai dipendenti Aci un ulteriore sforzo, dopo quello che è già stato sostenuto nel corrente anno. E’ pertanto necessario che tutte le attività siano adeguatamente supportate da procedure informatiche performanti e che gli Uffici possano contare su efficaci e tempestivi sistemi di assistenza, così da limitare i disagi per gli operatori e per l’utenza.
Parimenti è necessario che l’Amministrazione, da un lato, tenga conto di tale sforzo in modo tale da gestire al meglio le criticità organizzative senza compromettere il benessere organizzativo e, dall’altro, riconosca in modo tangibile il maggior impegno, ricorrendo a tutti gli strumenti e istituti contrattuali utili ad incrementare il Fondo dei dipendenti.
CCI 2018
Il primo obiettivo, in ordine al quale l’Amministrazione ha fornito assicurazioni, è la “chiusura” del CCI 2018 in modo tale che le somme arretrate possano essere corrisposte al più presto.
Va comunque sottolineato che, nonostante le affermazioni di alcuni, tale erogazione non potrà avvenire entro l’anno, tenuto conto che deve essere sottoscritta e approvata dai Ministeri vigilanti una nuova ipotesi di contratto integrativo coerente con le osservazioni dagli stessi formulate.
In ogni caso è stata confermata dall’Amministrazione l’integrazione del Fondo 2018 di circa 3,2 mln di euro (somma già certificata dai Revisori dell’Ente) , che è data dall’applicazione dell’art.43 della legge 449/1997 rispetto alle economie di bilancio riferite alle convenzioni tasse, prevista sia dal CCNL 2016-2018 funzioni centrali sia dall’art.7 del regolamento di spending.
Un aumento quindi del 12,33% delle risorse disponibili, che saranno fruibili non appena il MEF scioglierà le proprie riserve sul CCI 2018
Per ulteriore chiarezza ricordiamo a tutti che fin dal 2015 abbiamo ottenuto nei nostri contratti una integrazione dei Fondi derivante dai risparmi di gestione .
Riportiamo di seguito una breve tabella sulle integrazioni dei fondi dal 2015 fino al 2018.
FONDO
INTEGRAZIONI
2014
€ 25.424.452,63
2015
€ 25.442.393,29
€ 1.634.700,00
6,43%
RISPARMI DI GESTIONE
2016
€ 25.442.393,29
€ 1.090.453,58
4,29%
RISPARMI DI GESTIONE
2017
€ 25.442.393,29
€ 1.041.400,00
4,09%
RISPARMI DI GESTIONE
2018
€ 25.957.578,56
€ 3.200.000,00
12,33%
ART.43 l.449/97 (CONVENZIONI TASSE)
Quanto sopra per evidenziare che in ACI le scriventi OO.SS., già da tempo, hanno richiesto e ottenuto dall’Amministrazione che parte dei risparmi di gestione fosse destinato ai lavoratori. Nel 2018 è stato inoltre possibile incrementare tali somme attraverso anche i nuovi istituti contrattuali .
Le OO.SS hanno, quindi, richiesto che, alla luce dei più pressanti e importanti impegni e professionalità richiesti ai dipendenti, si individuino strumenti e modalità per un sempre maggiore riconoscimento economico; l’Amministrazione ha dichiarato di condividere l’obiettivo riaffermando una disponibilità in tale senso già dal contratto integrativo 2019.
FP CGILACI FPCISL ACI UILPA ACIACP CONFINTESA FP ACI CONFSALUNSA ACI
Derna Figliuolo Marco Semprini Paola Piccirilli Luigi De Santi A. Giulio Cappelli
Pubblichiamo il resoconto dell’incontro del Tavolo Tecnico per la Formazione tenutosi in data 28 Novembre 2019 riguardo la circolare SAPR , il giuramento dell’86 corso con presentazione del calendario 2020, avvio dell’88° corso AA.VV.P.
Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. territoriali Fp Cgil VVF e Uil Pa VVF di Pordenone con la quale dichiarano lo stato di agitazione per il mancato rispetto delle relazioni sindacali e la non ottemperanza degli impegni sottoscritti.