Al Presidente
Prof. Pasquale Tridico
Alla Direttrice Generale
Dott.ssa Gabriella Di Michele
Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott. Giovanni Di Monde
OGGETTO: RICHIESTA INCONTRO SU CIRCOLARE 103
Si rinnova la richiesta di incontro sulla circolare 103 e sulla situazione degli sportelli presso
gli Uffici relazioni con il Pubblico dell’Inps.
In particolare, a seguito dell’informazione ricevuta lo scorso 21 ottobre, con cui si
comunicava la temporanea sospensione dell’entrata in vigore della circolare, riteniamo vi
siano le condizioni per costruire assieme il percorso che questa sigla sindacale ha chiesto
sin dall’inizio.
Sin dal principio abbiamo chiesto l’avvio di un ragionamento d’insieme sul rapporto con la
cittadinanza, che non si limitasse esclusivamente a specifiche misure – come l’apertura
pomeridiana utilizzando il sistema delle turnazioni –, ma che voglia ragionare in maniera
complessiva, partendo dal dettato normativo (L.150/2000) e dalla considerazione che il
rapporto con l’utenza costituisce il “biglietto da visita” dell’Istituto facendo scaturire quindi
una serie di conseguenze.
Del resto, proprio in occasione della comunicazione della temporanea sospensione della
Circolare da parte dei vertici dell’Istituto (nel corso della riunione del 10 ottobre u.s.),
l’Amministrazione rappresentò la volontà di voler coinvolgere le organizzazioni sindacali nel
trovare soluzioni adeguate in grado di migliorare il grado di soddisfazione dell’utenza.
A distanza di un mese, purtroppo, nessun tavolo sull’argomento è stato convocato.
Con l’occasione si chiede altresì di sapere a che punto sia l’introduzione dell’apposito
codice, all’interno della procedura SAP, utile ai fini della tracciabilità delle ore di sportello,
visto che era stato comunicato che tale adempimento fosse indispensabile ai fini del
pagamento della maggiorazione oraria prevista dall’art. 14, co. 2, lett. k), del CCNI 2018.
In attesa di riscontro, si porgono cordiali saluti.
FP CGIL FP CGIL
Antonella Trevisani Matteo Ariano
Roma 04 novembre 2019
Si è svolto in data odierna l’incontro convocato dal Capo del DAP con le organizzazioni sindacali del Corpo di Polizia penitenziaria su tematiche di natura generale.
L’incontro è stato aperto dal Capo del DAP che ha chiesto alle organizzazioni sindacali di segnalare una priorità da affrontare con urgenza rispetto ai vari problemi che affliggono il corpo di Polizia penitenziaria.
Lo stesso Presidente ha invitato tutti ad una riflessione sull’approccio divisivo che vige all’interno dell’Amministrazione penitenziaria, sia all’interno della polizia penitenziaria che tra il personale del comparto sicurezza e quello delle funzioni centrali. Approccio che, a suo dire, frena tutti i processi di crescita dell’Amministrazione stessa.
Nel suo intervento la Fp Cgil, dopo aver ricordato che due priorità, ossia il problema delle aggressioni subite dal personale e la carenza di organico, sono già oggetto di un confronto che va portato a compimento, ha indicato come tema prioritario da affrontare quello del contrasto al fenomeno suicidario e allo stress correlato al lavoro, tema sul quale bisogna dare con urgenza risposte al personale, utilizzando figure professionali qualificate in materia.
Abbiamo inoltre evidenziato che il tema delle divisioni che spesso si verificano tra le varie figure professionali che operano nell’Amministrazione, sta particolarmente a cuore alla Fp CGIL che fa parte del più grande sindacato confederale del paese. Abbiamo ribadito che tali divisioni non possono essere superate ricorrendo al corporativismo, la cui proliferazione ci fa comprendere l’entità del problema che ci troviamo ad affrontare, e per questo abbia-mo proposto al Capo del DAP di aprire un tavolo di confronto per discutere dell’esecuzione penale, della gestione delle carceri e della dirigenza con tutte le organizzazioni sindacali rappresentative del personale della Polizia penitenziaria, delle funzioni centrali e dei dirigenti, precisando che qualora la nostra richiesta fosse stata accettata saremmo stati pronti a dare il nostro contributo per trovare una sintesi tra le varie posizioni in campo.
Infine, abbiamo chiesto al Capo Dipartimento di emanare una circolare che possa superare la differente gestione che si sta registrando sul territorio nazionale in materia di visite fiscali e di fornire notizie in merito alle ulteriori risorse stanziate per i correttivi al riordino delle carriere, ribadendo ancora una volta di superare il problema della disparità di genere nelle progressioni in carriera del personale.
Nella sua replica il Presidente Basentini ha detto di aver preso nota delle proposte delle organizzazioni sindacali e che avrebbe ragionato su una serie di incontri da programmare, evidenziando che sul tema delle aggressioni sono allo studio due circolari che verranno rese pubbliche il prima possibile.
In merito alle destinazioni del personale che sta effettuando il corso da Commissario, malgrado le insistenze della quasi totalità delle organizzazioni sindacali sulla possibilità di andare incontro alle esigenze del personale, il Capo del DAP ha risposto che la posizione dell’Amministrazione è cristallizzata nel provvedimento recentemente emanato dal Capo del personale.
Sui correttivi al riordino delle carriere ha comunicato che sono stati stanziati ulteriori 5 milioni da utilizzare per il Corpo di Polizia penitenziaria e che sul tema sarà convocata una riunione per il giorno 7 novembre p.v..
Fraterni saluti.
Fp Cgil Funzioni Centrali
Massimiliano Prestini
Pubblichiamo la nota di richiesta del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF, riguardo l’organizzazione del Comando che merita un accurata e attenta discussione tra le parti
Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF nella quale chiede un riassetto dell’organizzazione del lavoro riguardo le mansioni del personale appartenente al ruolo di CS e CR
QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DI VIA BAIAMONTI
Queste ultime settimane frenetiche, in cui si sono succedute decine di mail da parte del Segretario generale contenenti soprattutto i quiz espunti, in quanto errati o fuorvianti, per la prova delle Alte Professionalità, non fanno altro che darci ragione.
La cattiva scelta della Società appaltatrice delle banche dati dei quiz, la procedura farraginosa e poco chiara, il continuo mettere pezze là dove si trovano errori ed IL PROMESSO SIMULATORE MAI PERVENUTO, hanno creato, da parte del personale, INCERTEZZA, MALCONTENTO E SFIDUCIA NEI CONFRONTI DEI VERTICI.
Solo grazie alle scriventi Organizzazioni Sindacali che HANNO CHIESTO ED OTTENUTO LA FORMULAZIONE DEL QUESTIONARIO CONTENENTI I 200 QUIZ TUTTI UGUALI, anche se in ordine diverso, ED AL PERSONALE CHE HA SEGNALATO LE NUMEROSE ANOMALIE si è potuti andare avanti e a soli 3 giorni dalla prova non possiamo che augurarci che tutto vada per il meglio.
Riteniamo opportuna anche la rimozione dalla banca dati di tutti quei quiz afferenti e/o riferibili a quelli già espunti, che generano comunque confusione.
SIAMO FERMAMENTE CONVINTI CHE NON PROCEDERE SIGNIFICHEREBBE PERDERE L’OCCASIONE STORICA ED UNICA DI GRATIFICARE IL PERSONALE CHE DA DECENNI NON PERCEPISCE NULLA, SE NON IL MERO STIPENDIO.
Vi ricordiamo che collegato alle Alte Professionalità c’è il PREMIO INCENTIVANTE PER TUTTO IL RESTO DEL PERSONALE, che per la prima volta SI POTREBBE RISCATTARE DA ANNI DI MORTIFICAZIONI RISPETTO AI COLLEGHI DELLE ALTRE GIUSTIZIE AMMINISTRATIVE!
PER LE PEO, segnaliamo che la Commissione incaricata, a 2 settimane dalla prova selettiva, ANCORA NON HA RESO NOTI I QUIZ ESPUNTI, chiediamo al pari delle alte professionalità, CHE I PREVISTI 60 QUIZ SIANO UGUALI PER TUTTI e rileviamo che a tutt’oggi ancora non è dato conoscere l’orario in cui il personale dovrà presentarsi per la prova!
NEL FRATTEMPO, ABBIAMO OTTENUTO LA RIMODULAZIONE DELL’INCIDENZA DELLE PERCENTUALI SULLE MATERIE DI ESAME, OVVERO IL 35% SU FUNZIONI DELL’ISTITUTO ED IL 65% SU CULTURA GENERALE PER LA I E II AREA, MENTRE PER LA III AREA IL 50% ED IL 50% PER ENTRAMBE LE MATERIE.
Il giorno 6 novembre p.v. siamo stati convocati per la sottoscrizione definitiva dell’Accordo sulle Peo ed il relativo Addendum, che sancisce definitivamente le risorse economiche previste per la RIQUALIFICAZIONE DEL 50% DEL PERSONALE (massimo ottenibile) su una base di oltre 1800 unità aventi diritto alla partecipazione.
NOI NON MOLLIAMO
Roma, 4 novembre 2019
S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti F. Stefanangeli
Sen. Nunzia Catalfo
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Sig.ra Ministro
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali rappresenta in questo paese la più alta istituzione per il mondo del lavoro, per lo sviluppo dell’occupazione, per le politiche del lavoro, per la previdenza e per il sociale. Un mondo, questo, che CGIL CISL e UIL vogliono rappresentare in tutte le sue articolazioni.
Nel Suo dicastero Sig.ra Ministro vi è una parte importante di questo mondo rappresentata dal personale amministrativo, quel personale che rappresenta il motore pulsante della macchina organizzativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Un personale che negli ultimi anni non ha avuto alcun riconoscimento, né dal punto di vista della carriera, né dal punto di vista economico.
Riteniamo Sig.ra Ministro sia giunto il momento di lascarci alle spalle la stagione dei tagli, la stagione dei limiti di spesa sulle risorse da destinare al personale, riteniamo indispensabile un intervento politico affinché il fondo da destinare al salario accessorio e agli sviluppi professionali del personale possa essere reintegrato. Occorre considerare che in questi anni il predetto fondo ha raggiunto i minimi termini e che nell’ambito dei ministeri, quello del Ministero del Lavoro, è probabilmente il salario accessorio più basso.
Questa situazione fa si che molti lavoratori non vedendo riconosciuta, anche materialmente, la propria professionalità, cerchino soluzioni alternative in altre amministrazioni almeno economicamente più vantaggiose. Tutto ciò crea un costante depauperamento della nostra amministrazione, lasciando chi non ha la “fortuna” di riuscire ad andarsene con un carico di lavoro sempre più pesante.
Infine Sig. Ministro riteniamo sia giunto il momento di avviare anche una seria riflessione sulle grandi riorganizzazioni poste in essere nel recente passato che forse non hanno prodotto i risultati auspicati.
Il Suo dicastero Sig. Ministro rappresenta per noi, attraverso il lavoro, il volano per lo sviluppo del paese e per tale motivo, al fine di dare una nuova prospettiva a questa importante istituzione, riteniamo sia indispensabile avviare un percorso di valorizzazione delle competenze e delle professionalità acquisite dal personale in servizio.
CGIL CISL e UIL per i motivi sopra esposti chiedono che venga fissato un incontro con la massima urgenza .
Distinti saluti.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Giuseppe Palumbo Michele Cavo Bruno Di Cuia
Marco Sozzi Orlando Grimaldi
Più risorse per il trattamento accessorio del personale della P.C.M.: ad un passo
dall’obiettivo. Ora nessuno avveleni i pozzi!
Non vorremo che dopo tanto impegno profuso per creare condizioni utili per mettere
fine al lungo blocco contrattuale di 10 anni del CCNL del personale dirigente e non
dirigente della P.C.M., giunti “all’ultimo miglio” dal traguardo, ci attendesse una
beffa.
Da qualche tempo il vento, dalle parti degli Uffici della P.C.M. sembra finalmente
cambiato. Si stanno determinando condizioni finalmente utili per offrire ai lavoratori
e alle lavoratrici nuove opportunità di valorizzazione professionale, di
compensazione del disagio, a fronte dei crescenti carichi di lavoro e delle mansioni
e funzioni svolte e, soprattutto, di sblocco del rinnovo del CCNL, dopo 10 lunghi
anni.
L’occasione propizia è rappresentata da un emendamento aggiuntivo al disegno di
legge A.S. 1493, “Conversione in legge del decreto legge 21 Settembre 2015 n° 104
(riordino Ministeri)” – che ha già avuto il via libera da parte della R.G.S. – e che
dispone l’incremento – a decorrere dall’anno 2020 – delle risorse destinate ai fondi
per il trattamento accessorio del personale della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, per 5 milioni di euro a valere sul fondo risorse decentrate del personale non
dirigenziale e di 2 milioni di euro valere sul fondo risorse decentrate del personale
dirigenziale non generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Si tratta di risorse importanti che non servono solo per rafforzare il legame fra la
retribuzione accessoria e la performance, ma anche per compensare il maggiore
impegno richiesto a fronte dei numerosi e crescenti servizi istituzionali e di supporto
alle autorità politiche che il personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è
chiamato a svolgere. Non sfugge che la disponibilità di queste risorse consentirebbe
anche di superare gli ostacoli che attualmente si frappongono alla continuazione del
negoziato relativo al CCNL del personale del comparto, evitando che il mancato
rinnovo contrattuale si traduca in una beffa, per l’insufficienza della strumentazione
necessaria a preservare gli attuali livelli di tutela economica e a migliorare le
condizioni di lavoro e le opportunità di valorizzazione professionale e anche
economica del personale non dirigente e dirigente della P.C.M..
Non vorremmo che ad alcune OO.SS., che al tavolo negoziale del CCNL hanno la
maggioranza – a cominciare da SNAPRECOM – fosse offerto l’alibi per ritardare
ulteriormente la prosecuzione utile del negoziato per il rinnovo del CCNL, con la
conseguenza che, se i lavoratori e le lavoratrici di tutti gli altri comparti hanno visto
rinnovato il proprio contratto per la tornata contrattuale 2016 -2018, per i dipendenti
della PCM siamo ancora fermi al palo (mentre in un mondo “normale” dovremmo
già poter negoziare i CCNL relativi alla vigenza contrattuale 2019 -2021).
Ci appelliamo al Ministro della Pubblica amministrazione e alle autorità politiche e
di vertice amministrativo della P.C.M. perché facciano la loro parte e si impegnino
affinché l’emendamento vada in porto, anche in considerazione del fatto che esso
non comporta oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, dato che le risorse utili per il
suo finanziamento sono ottenute interamente dai risparmi permanenti derivanti
dall’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro e dei processi produttivi della
stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ci appelliamo ai lavoratori e alle lavoratrici della P.C.M., a cui in questi anni non
abbiamo mai taciuto le difficoltà e i limiti che il quadro legislativo ha determinato,
con il reiterato blocco della contrattazione collettiva nazionale e di quella integrativa
di ente ed amministrazione, di fare quadrato con noi ed attorno a noi per proseguire,
insieme, la comune battaglia per il miglioramento delle condizioni di lavoro.
Abbiamo sempre detto la verità, senza retorica, senza finzioni, senza ipocrisie, certi
che la migliore tutela economica e di benessere organizzativo dei lavoratori e delle
lavoratrici passi per la contrattazione e vada realizzata attraverso buone e trasparenti
relazioni sindacali e non tramite giochi di potere da realizzare nelle segrete stanze.
La soluzione per offrire anche ai lavoratori e alle lavoratrici della P.C.M. la
possibilità di un nuovo CCNL autonomo, che colga le opportunità derivanti dallo
sblocco della contrattazione, di cui i lavoratori e le lavoratrici degli altri comparti
hanno già potuto usufruire, è ad un passo dal realizzarsi. Tutte le persone di buona
volontà, a cominciare dai responsabili delle autorità politiche e di vertice della
P.C.M. devono ora fare la loro parte. Intendiamo sostenerle in questo percorso, cosi
come denunciare chi, viceversa, lavora per avvelenare i pozzi. Noi la nostra parte la
faremo fino in fondo.
Roma, 4 Novembre 2019
10 October 2019, ITUH, Room B, Brussels
53rd meeting of the Standing Committee on Local and Regional Government
Il comitato ha aperto i suoi lavori con una commemorazione di Arnaud Mellaerts, un membro impegnato e attivo del comitato della CGT – Francia recentemente scomparso.
Sono stati eletti all’unanimità Mads Samsing di HK / Kommunal come presidente del comitato e Ángeles Villaverde Ruibal di FeSP-UGT come vicepresidente.
Per presentarsi Mads ha scelto tre parole chiave: • Influenza (forza per migliorare condizioni dei lavoratori, va applicato pilastro europeo per diritti sociali e serve pressioni su istituzioni) • Solidarietà (per portare in alto le condizioni del lavoro anche dove ci sono meno diritti) • Imparare tra noi (condividere pratiche positive e valorizzare dialogo sociale con parti datoriali) Come vice unica candidatura finora arrivata è Angeles poi per il secondo vice si aspetta il comitato di marzo. Per presentarsi Angeles ha parlato del suo sindacato, che ha 103 anni ed è il più grande in Spagna e della sua attività lavorativa iniziale nella scuola.
E’ stato adottato il Programma di azioni 2019-2024, che implementerà il programma di azioni adottato al congresso di Dublino. Le aree chiave di lavoro saranno la resistenza alla privatizzazione e alle esternalizzazioni, la difesa di servizi pubblici di qualità, insieme alla prosecuzione del lavoro sulla digitalizzazione e la transizione digitale per i governi locali e l’approfondimento delle discussioni sull’organizzazione dell’orario di lavoro. Dopo il congresso si apre fase nuova e vanno applicate le decisioni assunte, il programma di lavoro traduce i documenti congressuali e li rende operativi. La parità di genere sarà tema trasversale. Il dialogo sociale è inteso come modo di conseguire le cose, per tradurre ambizioni interne in esterne.
Approfondimento: Digitalizzazione Il tema è centrale per il futuro del lavoro nei prossimi anni per le professioni e i settori che Epsu copre. La chiave è usare la contrattazione collettiva per coniugare i nuovi diritti digitali e la transizione in atto. E’ previsto un investimento strutturale della federazione sullo strumento con cui gestiamo tale transizione digitale, ovvero la contrattazione collettiva. Dobbiamo far girare gli impianti contrattuali più significativi che sono stati sottoscritti. Sono in corso seminari di approfondimento e nel 2020 ci sarà la conferenza finale sul tema. Con nuove tecnologie e automazione si producono maggiori profitti o maggiori risparmi. Quando verranno finalmente valorizzati i lavoratori? Questo è il focus, altrimenti lavoriamo solo su conseguenze del processo di innovazione. Guardiamo invece ai frutti e al ruolo dei lavoratori dentro la transizione.
Le 11 priorità globali per il settore LRG di PSI
1. Lotta contro la privatizzazione – Promozione rimunicipalizzazioni
2. Promuovere e difendere i diritti sindacali
3. Organizzazione e insediamento
4. Combattere l’austerità e promuovere la giustizia fiscale
5. Competenze, rafforzamento delle capacità e professionalizzazione dei lavoratori LRG
6. Condizioni di lavoro
7. Lotta contro il lavoro precario, esternalizzazione e stipendi bassi
8. Digitalizzazione
9. Ruolo dei sindacati di LRG nel disastro climatico
10. Migranti ed emergenza dei rifugiati
11. Parità di genere, non discriminazione e tutela della disabilità nel settore
Lucilla Pirovano
Membro del Comitato Epsu Enti locali
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE
DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA E INDIVIDUALE
Alcuni passi in avanti
Il giorno 8 ottobre 2019 si è svolta una riunione con l’amministrazione sul nuovo sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale.
La parte pubblica ha fornito una bozza di documento, rispetto alla quale FP Cgil, Cisl FP e Uil PA hanno presentato alcune osservazioni di merito, che in gran parte sono state recepite nella stesura finale.
Si segnalano, tra le altre, quelle ritenute più significative:
– gli obiettivi da assegnare devono avere carattere di concretezza e misurabilità;
– la valutazione complessiva terrà conto del raggiungimento degli obiettivi per il 40% del punteggio finale e della valutazione del contributo e dei comportamenti organizzativi per il restante 60% (nel 2019 il raggiungimento degli obiettivi, ad esempio per la III area, ha inciso solo per il 10% del punteggio finale);
– la verifica intermedia del periodo di valutazione diventa obbligatoria, da effettuare
mediante colloquio (da verbalizzare) entro il 30 luglio di ogni anno;
– è confermata la procedura di conciliazione presso il consiglio di conciliazione centrale.
Inoltre, è confermata la possibilità di effettuare la verifica annuale, anche su richiesta del sindacato, in funzione dell’eventuale aggiornamento e/o modifica dell’intero sistema.
Roma, 30 ottobre 2019
FP CGIL CISL FP UIL PA
Adelaide Benvenuto Paolo Bonomo Enzo Candalino
Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali,Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Fp VVF, Confsal VVF e Conapo, nella quale chiedono chiarimenti in merito all’individuazione della nuova ubicazione della sede
Confermiamo la nostra contrarietà a questo
Sistema di Valutazione
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha convocato per Lunedì 04 novembre 2019 le OO.SS. nazionali per analizzare le criticità rappresentate a seguito delle recenti notifiche delle valutazioni della performance comportamentale per gli anni 2017 e 2018.
In coerenza con quanto asserimmo nel 2014, quando l’Agenzia adottò unilateralmente questo Sistema di Valutazione, in ottemperanza della normativa vigente imposta dall’ex Ministro Brunetta, oggi la FP CGIL continua a ritenere questo Sistema iniquo, senza valide clausole di salvaguardie, assolutamente insufficiente per valorizzare le professionalità interne e con criteri privi di elementi di riferimento che di fatto lo rendono uno strumento con caratteristiche punitive.
Un Sistema di valutazione che viene notificato dopo 2 anni dall’attività svolta, senza la chiarezza preventiva degli obbiettivi assegnati e senza la motivazione che ha determinato il voto attribuito, non può essere ritenuto credibile e di conseguenza preso in considerazione.
Con l’applicazione di questo Sistema l’Amministrazione non ha fatto altro che demotivare il personale, dividendolo al suo interno e arrecando di conseguenza anche danni alla operatività e funzionalità degli Uffici.
Parliamo del personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che si è distinto per risultati ottenuti sia tra le istituzioni pubbliche nazionali oltre che all’interno dell’Unione Europea.
Parliamo di personale che tutti gli anni ha raggiunto gli obbiettivi assegnati nell’ambito della Convenzione con il MEF con tutte le difficoltà connesse alla carenza di organico e alla continua perdita di salario accessorio.
Malgrado ciò, i Dirigenti hanno però pensato di valutare il personale con giudizi medio – bassi senza una corretta omogeneizzazione creando evidenti squilibri all’interno degli Uffici.
Con la notifica delle valutazione si sono palesati i limiti che avevamo denunciato già nel 2014 e continuiamo a denunciare ora, con l’evidenza che la classe Dirigente di questa Agenzia non è pronta a questo tipo di istituto e pertanto evidenziando che non ci si può improvvisare Valutatori da un giorno all’altro.
Per queste ragioni già nella riunione del 04 novembre p.v. la FP CGIL confermerà la sua contrarietà a questo Sistema chiedendone il non utilizzo per qualsiasi istituto contrattuale.
Chiederemo pertanto all’Amministrazione di sospendere immediatamente questo Sistema sbagliato e iniquo che palesemente si è evidenziato inadatto per lo scopo che si era prefissato.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Agenzia delle Dogane e Monopoli
Florindo Iervolino