Pubblichiamo il decreto di inquadramento del personale del CNVVF e il relativo allegato emanato dalla Direzione Centrale Risorse Umane
A QUESTE CONDIZIONI LA FP CGIL NON FIRMA
Venerdì 17 maggio abbiamo incontrato i rappresentanti dell’Agenzia per ricercare nuovamente
una ipotesi condivisa rispetto all’esigenza aziendale di revisione dell’istituto del part-time.
La FP Cgil, nel prendere atto della bozza di accordo consegnata dall’Ente e atteso il mancato
recepimento delle proprie osservazioni, ha ancora una volta palesato la propria
indisponibilità alla sottoscrizione del testo.
Non ravvisiamo, come FP Cgil, l’opportunità sindacale a sottoscrivere quello che per forma e
contenuti ricorda più un atto unilaterale e tassativo di parte datoriale che una regolazione
mediata con gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori.
Inoltre, la bozza aziendale, così come riproposta, integrerebbe la disciplina contrattuale e
normativa già esistente attraverso norme che potrebbero irrigidire temporalmente il sistema
di scadenze e rinnovi contrattuali del part-time creando un clima di ragionevole
preoccupazione tra il personale interessato senza, di fatto, aggiungere elementi di garanzia
e avanzamenti concreti rispetto allo stato attuale.
E’ chiaro come la volontà dell’Agenzia di ricondurre i part-time spettanti al
personale per “diritto” (ad esempio nel caso di richiesta volontaria del dipendente affetto
da patologia oncologica o da gravi patologie cronico degenerative ingravescenti) al livello di
“concessione aziendale” -conteggiandoli entro la soglia % complessivamente prevista e
ponendoli in concorrenza con altre situazioni personali di cura e assistenza- schematizzi,
anche da sola, il contenuto irricevibile del testo.
La FP CGIL, a questo e ad altri passaggi, ha detto “NO”
Abbiamo quindi invitato l’Agenzia a ripensare intere parti della bozza recependo le osservazioni
presentate in queste ultime riunioni in tema di aumento della flessibilità oraria, aumento delle
percentuali e modalità di accesso/fruizione di questo istituto.
la Delegazione Trattante FP CGIL FP CGIL Nazionale
Elena Antonino – Scarpati Annamaria Daniele Gamberini
Le patologie di origine professionale nelle lavoratrici e nei lavoratori della sanità. Questo il tema del primo report, prodotto dalla Fp Cgil Nazionale e dall’Inca, elaborato dalla Fondazione Di Vittorio, dal titolo ‘Abbi Cura Di Te‘ e che verrà presentato domani (mercoledì 29 maggio) a Roma presso l’Aula George Eastman del Policlinico Umberto I in viale Regina Elena 287b dalle ore 9 alle 14.
Uno studio che indaga sulle condizioni di salute e di sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità, come strumento per l’elaborazione di percorsi di tutela, sia a livello individuale che collettivo. Il programma della giornata prevede la presentazione del rapporto a cura di Silvino Candeloro (Inca Cgil nazionale), Daniele Di Nunzio (Fondazione Di Vittorio), Gianluca De Angelis (Ricercatore Fondazione Di Vittorio), Fabio Manca (Medico Patronato Inca Cgil). Interverranno poi Marco Bottazzi (Medico Inca Nazionale), Marta Clemente (Sovraintendenza sanitaria centrale Inail), Francesco Ripa di Meana (Presidente Fiaso – Dg Ifo di Roma). Insieme a Morena Piccinini (Presidente Inca) e Serena Sorrentino (Segretaria generale Fp Cgil).
L’Agenzia ha deciso di varare un nuovo modello organizzativo di riferimento delle Strutture territoriali senza il previsto coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali.
L’Organizzazione dell’Agenzia, le politiche industriali, gli assetti territoriali e le strategie organizzative, così come il Piano Aziendale 2019, devono essere oggetto – come abbiamo chiesto nel corso degli incontri svolti da aprile ad oggi e con la nostra nota di gennaio 2019- di informativa preventiva ed esame congiunto – rispettando così l’articolo 11 del CCNL- con chi rappresenta TUTTI i lavoratori e non solo interloquendo con alcuni di essi.
Negli ultimi anni il personale dell’Agenzia del Demanio si è impegnato nel contribuire al tentativo di costruzione di una identità nuova, consentendo all’Ente di presentarsi anche come soggetto facilitatore nel proporre soluzioni di utilizzo di compendi immobiliari pubblici. Il processo di rappresentazione identitaria di un’organizzazione non è ovviamente qualcosa di immutabile, ma non può allo stesso tempo seguire delle dinamiche on/off. Qualsiasi scelta di Vertice non può prescindere dal rispetto delle Persone che quotidianamente consentono di raggiungere risultati e, nel quotidiano, “ci mettono” la faccia con gli utenti, siano essi pubblici o privati.
L’agenzia sembra preferire l’opzione della “divisione tra colleghi” e della “disintermediazione” in contrasto con i principi del CCNL sottoscritto ad Agosto 2018, creando un pericoloso precedente per tutti: in generale, affrontare il tema di un nuovo assetto organizzativo aziendale senza il necessario passaggio informativo ed esame congiunto con le Organizzazioni sindacali aumenta esponenzialmente il rischio di veder svilite le professionalità dei colleghi inseriti nelle unità organizzative oggetto di manovra e consente alla parte datoriale di scegliere per ciascun “interlocutore”, nella sua “individualità”, un percorso differente. Poco rimedia sentir definire, come accaduto, l’intervento organizzativo “micro” da parte dell’Agenzia e quindi, secondo la tesi datoriale, non oggetto di informativa ed esame congiunto.
È “micro” la soppressione di unità organizzative? Per l’Agenzia sono “micro” le conseguenze dirette e indirette di questa scelta organizzativa?
Ci chiediamo, a questo punto, quante “micro” modifiche di assetto organizzativo – che per l’agenzia non richiedono esame congiunto- determinino una “macro” modifica? A “macro” modifica organizzativa avvenuta l’Agenzia come potrà avviare un percorso di informativa preventiva ed esame congiunto con le Organizzazioni sindacali?
Mettere in discussione i principi definiti come fondamenta delle corrette relazioni sindacali significa metterne in discussione tutto l’impianto del CCNL e questo, per la FP CGIL, semplicemente non è accettabile.
Il Programma Straordinario di Dismissioni Immobiliari, Struttura per la Progettazione, Mobilità verso, ad esempio, l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e ladestinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; Questi, in aggiunta alla valorizzazione professionale del Personale attualmente in servizio, sono alcuni dei temi da inserire quanto prima in una apposita convocazione che abbia come cornice il Piano Aziendale 2019.
L’Agenzia lasci perdere i tentativi di intestarsi meriti esclusivi di accordi sindacali frutto di lunghe discussioni congiunte e torni piuttosto a discutere di tutela della qualità dell’occupazione e delle professionalità, di salvaguardia del perimetro aziendale e di condizioni di lavoro sostenibili.
Roma, 27 Maggio 2019
Il Coordinamento Nazionale
Fp CGIL Agenzia del demanio
UNA PROPOSTA RAGIONEVOLE
Mercoledì 22 maggio è stato sottoscritto un verbale di intesa che recepisce le richieste delle OO.SS volte a superare i primi problemi emersi dalla riorganizzazione degli Uffici territoriali Atti pubblici, successioni, registro e rimborsi Iva nonché dei servizi estimativi – OMI.
L’Amministrazione ha garantito che il personale che svolge attività in materia registro e rimborsi IVA continuerà a svolgere le stesse attività presso le attuali sedi di servizio, così come ha assicurato per il personale impegnato nelle attività delle Aree Servizi estimativi – OMI, la permanenza nelle attuali sedi.
L’Amministrazione ha altresì condiviso di programmare entro l’anno un confronto tra le Parti al fine di rivalutare il modello qualora siano palesi delle criticità.
Tale risultato è frutto del confronto e delle proposte avanzate al tavolo per cercare di sopperire a un modello di riorganizzazione che non solo rischia di alimentare criticità in ben 72 uffici con ricadute negative sul personale coinvolto, ma che non trova giustificazione nemmeno nella logica del
miglioramento del servizio.
Per quanto riguarda il servizio stime e OMI, si sta delocalizzando un’attività che è legata prettamente al territorio (basti pensare alla Commissione provinciale espropri e alle microzone); di conseguenza il personale che vi lavora deveavere una conoscenza specifica del territorio in cui si lavora.
L’attività estimativa deve essere svolta solamente da quei colleghi che, da anni e in continuo aggiornamento, conoscono il mercato immobiliare di zona.
E’ da tenere in considerazione anche la carenza organica degli Uffici del territorio, dovuta a una scelta miope dell’Agenzia che, a distanza di anni dall’accorpamento Entrate/Territorio, non ha tuttora definito un piano di assunzioni mirato di profili tecnici, necessari al buon funzionamento degli UPT.
In moltissimi uffici infatti i tecnici sono condivisi tra i Servizi Tecnici e Servizi Estimativi. Una delocalizzazione del personale inciderebbe negativamente sull’organizzazione interna degli uffici. Di conseguenza è nell’ordine delle cose che questa attività, in quanto attività tecnica, si rapporti costantemente con iservizi catastali della stessa DP (anch’essi servizi tecnici).
La CGIL ha perciò avanzato la proposta di far confluire l’area dei Servizi estimativi nell’area dei Servizi catastali considerando che entrambi sonoSERVIZI TECNICI.
In questo modo, ogni DP, anche di piccole dimensioni, si potrebbe istituire un’AREA TECNICA alla quale farebbe capo una figura di responsabilità già prevista dal nuovo modello organizzativo.
il verbale sottoscritto tra le OO.SS e l’Amministrazione il 22 maggio lascia aperta la partita.
Apprendiamo perciò con divertito stupore che il risultato ottenuto sarebbe merito di un’organizzazione sindacale non presente all’incontro e che, ormai priva di strategia e di senso del ridicolo, si esibisce nell’ennesima prova di comicità allegando al suo volantino il verbale sottoscritto dalle altre
organizzazione sindacali. La forza del pensiero
FP CGIL Nazionale FP CGIL Nazionale
Elena Ciola Luciano Boldorini
UNITI VICINI AL TRAGUARDO
Con l’incontro di contrattazione di venerdì 24 maggio sono riprese le trattative sul FRD 2018 e sull’accordo per far partire nel 2019 le riqualificazioni in favore del personale amministrativo dell’Istituto (Accordo stralcio PEO).
Nel corso dell’incontro, il Segretario Generale ha comunicato che sono prossime alla definizione le procedure rivolte a stanziare le risorse (circa 22 milioni di euro all’anno, per un triennio a partire da luglio 2019), per gli specifici trattamenti economici previsti dalla delibera n. 82/2019 del Consiglio di Presidenza (indennità di elevata qualificazione professionale e indennità incentivante). È stato confermato che con un apposito bando, aperto a tutti i lavoratori in possesso dei requisiti di cui alla citata delibera, saranno dettagliate le modalità per partecipare al corso di formazione. L’erogazione dell’indennità di elevata qualificazione professionale è subordinata, poi, al superamento di una prova selettiva. La procedura di selezione sarà attivata in ognuno degli anni del triennio e potranno parteciparvi sia i lavoratori che nel frattempo avranno maturato i requisiti, sia tutti coloro che ogni anno non sono riusciti a superare la prova.
Circa le PEO (Progressioni Economiche Orizzontali) la proposta dell’Amministrazione prevede una riqualificazione, per l’anno in corso, in favore del 30 per cento del personale. Queste OO.SS hanno chiesto di stanziare un volume di risorse superiore (1.500.000,00 euro) utile a favorire sviluppi economici per almeno il 33 per cento del personale nel 2019, per arrivare ad inquadrare, nel corso di tre anni, nella fascia economica superiore, tutti i lavoratori della Corte dei conti. In relazione ai criteri, queste OO.SS. hanno ribadito la necessità che si faccia riferimento a quanto previsto dalla normativa vigente e, in particolare, ai criteri elencati nella piattaforma unitaria sulle PEO del 18 novembre 2018, già utilizzati presso altre Amministrazioni.
Per quanto riguarda gli istituti del FRD 2018, queste OO.SS., unitariamente, hanno chiesto la fissazione di un tetto massimo ai cumuli degli importi, compresa la premialità per la performance organizzativa, pari a 3.400,00 euro. Questo perché, a partire dal FRD 2018, per il premio individuale è prevista, in conformità con l’interpretazione delle norme contenute nel CCNL Funzioni Centrali 2016-2018, l’erogazione di una somma di eguale ammontare per tutti i lavoratori. Per i più meritevoli, inoltre, è prevista dal CCNL una maggiorazione. Le scriventi sigle, a differenza di quanto proposto dall’Amministrazione (700,00 euro di premio base e 1.200,00 euro di premio maggiorato), al fine di evitare l’insorgere di tensioni negli uffici e consentire l’attribuzione della maggiorazione rispettando le risultanze delle valutazioni già effettuate dai dirigenti degli uffici, ampliando la platea dei beneficiari, hanno chiesto di ridurre gli importi del premio per la performance individuale (premio base di 500,00 euro; premio maggiorato pari a 850,00 euro). L’Amministrazione si è dichiarata disponibile a far partire entro l’anno un tavolo di confronto/approfondimento per superare le criticità insite nell’attuale Sistema di valutazione.
Le scriventi sigle, nonostante il permanere di significative divergenze su alcuni aspetti afferenti ad entrambi i temi oggetto di contrattazione, sono certe che attraverso il dialogo costruttivo si possa arrivare ad importanti punti di incontro. La prossima seduta di contrattazione è prevista per venerdì 31 maggio p.v.. Contiamo di fare ulteriori passi avanti per addivenire, nel più breve tempo possibile, ad accordi che soddisfino le legittime aspettative dei lavoratori.
In merito ai sussidi, è stato comunicato che le somme da erogare agli aventi diritto dovrebbero essere accreditate entro luglio 2019.
Inoltre, riguardo la mancata erogazione dell’emolumento previsto dalla L. 1345/1961 in favore dei lavoratori entrati nel ruolo della Corte dei conti nel 2018, l’Amministrazione, previa sollecitazione di queste OO.SS., ha confermato a breve la liquidazione degli importi, compresi gli arretrati, in coordinamento con l’Avvocatura generale dello Stato e con il Consiglio di Stato.
Infine, così come richiesto con forza da parte delle scriventi sigle sindacali, l’Amministrazione procederà al più presto alla liquidazione dei progetti di produttività 2016. L’Amministrazione attende, a tal fine, la conferma, da parte degli uffici che hanno realizzato i progetti, del raggiungimento dei relativi obiettivi.
S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti F. Stefanangeli
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali riguardo la convenzione telefonica ricaricabile
MOBILITA’ E NUOVE ASSUNZIONI
Si è svolto nella giornata del 27 maggio l’incontro relativo alla mobilità nazionale e ai criteri di assegnazione dei candidati del concorso da 967 consulenti della protezione sociale.
Riguardo al primo tema, abbiamo chiesto unitariamente all’Amministrazione di riaprire, seppur brevemente, la procedura appena conclusasi, considerata l’assenza di diverse decine di sedi e che una riapertura di pochi giorni non inficerebbe affatto l’iter delle assunzioni, permettendo a tutti i colleghi di
vedere accolte le proprie richieste. Restiamo, perciò, in attesa di ricevere risposte in tempi rapidi dall’Amministrazione. Connesso a questo argomento, vi è quello legato all’interpello per 50 posti in Direzione Generale, su cui pure abbiamo chiesto un ripensamento all’Amministrazione.
Sulla distribuzione territoriale dei futuri colleghi del concorso da 967 consulenti della protezione sociale, l’Amministrazione ha illustrato i criteri generali che porteranno all’elaborazione dei numeri da assegnare alle varie sedi. Si è, quindi, precisato che si è tenuto conto di fattori interni ed esterni agli uffici. Rispetto ai primi, si sono presi in considerazione i carichi di lavoro di ogni sede, con specifico riferimento al rapporto tra domande, giacenze e pratiche definite. Saranno, poi, presi in considerazione anche i pensionamenti 2019-2020 e i pensionamenti anticipati per quota 100 fino a marzo 2020.
Aspettiamo, ora, di sapere nel dettaglio quali saranno i numeri assegnati a ciascuna sede, non ancora fornitici.
Riguardo al criterio di distribuzione territoriale, ossia se la scelta dei candidati sarà su base provinciale o territoriale, l’Istituto sembra essersi orientato verso una scelta su base provinciale, fermo restando che ci sarà di certo un raccordo coi direttori regionali sui numeri da distribuire per ogni Regione e per ogni
Sede. La nostra richiesta è stata altresì di considerare nell’ambito delle sedi anche le Agenzie, visto che molte sono a rischio di chiusura e che lo stesso Presidente Tridico si è espressamente impegnato – in uno dei primi incontri al tavolo delle trattative – a non voler far arretrare l’Istituto dal territorio.
Da quanto ci è stato comunicato, la graduatoria di merito dovrebbe essere definita e pubblicata entro questa settimana. Riguardo ai titoli valutabili ai fini della graduatoria, l’Amministrazione ha comunicato che, dopo attenta valutazione, non ritiene di voler prendere in considerazione tutti quei titoli non
indicati nel bando, come il diploma di Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali. Una volta formatasi la graduatoria, a partire dalla metà della prossima settimana c’è l’intenzione di iniziare a mandare le richieste di scelte delle sedi a tutti gli oltre 3.000 candidati della graduatoria, sia vincitori che idonei.
Sui numeri del personale da assumere, l’Istituto intende procedere all’assunzione dal 1° luglio (data presunta dell’immissione in servizio) di 2.000 persone, considerando che ad oggi gli organi di controllo hanno dato autorizzazione solo per questo numero, sebbene l’Inps abbia capacità economica di assumere quasi 3.000 persone. Per il restante migliaio (non sufficiente ad assorbire l’intera platea degli idonei presenti in graduatoria), invece, bisognerà attendere le ulteriori autorizzazioni, che al momento
giacciono presso gli organi di controllo esterni.
Allo stesso modo, resta bloccata l’autorizzazione ad assumere i 74 idonei B1, tuttora ferma presso gli organi di vigilanza, con l’ulteriore “mannaia” della scadenza della graduatoria, fissata per legge al 30 settembre prossimo.
Considerando l’estremo bisogno di personale di cui l’Istituto necessita, chiediamo al Presidente di intervenire presso gli organi competenti, per sollecitare che tali ulteriori autorizzazioni arrivino nel più breve tempo possibile, per garantire all’INPS di riguadagnare quel minimo di funzionalità indispensabile.
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFINTESA FP
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO Francesco VIOLA
Chiarimenti su campagna di adesione ad altro sindacato incentrata su vertenze nelle ARPA
Da alcune settimane, tra le lavoratrici ed i lavoratori del comparto delle Agenzie Regionali per la
Protezione Ambientale, stanno circolando alcune missive, diffuse via email, inerenti una campagna
di iscrizione promossa da ANAAO Assomed, sindacato della dirigenza medica e sanitaria,
incentrata su una vertenza per un presunto sotto inquadramento.
Questa vertenza riguarderebbe oltre 1500 professionisti delle ARPA (biologi, chimici, fisici
ed altre professionalità) laureati, abilitati ed iscritti all’albo, che questo sindacato ritiene “precari” e
“sottoinquadrati in posizioni del comparto”.
ANAAO ipotizza un progressivo travaso di tutte queste figure professionali dal comparto
alla dirigenza sanitaria e ambientale attraverso l’indizione percentualizzata di concorsi definendo
un modello che possa, in un tempo programmato e compatibile con le risorse disponibili,
consentire la ricollocazione dei professionisti sottoinquadrati.
Riteniamo che tutto questo sia oltremodo velleitario e non centrato sulle reali esigenze delle
lavoratrici e dei lavoratori.
Riguardo il presunto sotto inquadramento, è corretto rammentare che il comma 2 dell’art.
50 del CCNL integrativo del comparto sanità 20/09/2001 “tuttora vigente”, prevede: “Con
riferimento ai profili di collaboratore tecnico professionale e di collaboratore tecnico professionale
esperto le A.R.P.A., in relazione ai propri settori di attività e tenuto conto dell’autonomia
regolamentare in tema di reclutamento del personale, possono prevedere, tra i requisiti di
accesso, anche ulteriori corsi di laurea oltre quelli indicati per i succitati profili dalle declaratorie
allegato n. 1 al presente contratto.”
Questa disposizione contrattuale fu originata dall’esigenza di acquisire personale che
rispondesse ai bisogni delle allora neocostituite ARPA, al fine di poter svolgere attività e compiti
istituzionali, non necessariamente dirigenziali.
Alcuni di quei profili erano già allora presenti ed inquadrati anche come dirigenti di area
S.P.T.A.
Inoltre, per contemperare tutte le esigenze, con l’art. 5 del CCNL della Dirigenza S.P.T.A. fu
istituito il “dirigente ambientale”, permettendo alle ARPA, in analogia a quanto già fatto dal
Contratto del comparto, di individuare nei propri regolamenti concorsuali i requisiti specifici richiesti
per l’assunzione di dirigenti ambientali, in relazione ai propri settori di attività.
Per questi motivi, nelle categorie D e Ds del comparto ed anche nella dirigenza delle
Agenzie, sono oggi presenti lavoratrici e lavoratori di oltre 65 profili professionali e specializzazioni
diversi: biologi, chimici, fisici, geologi, ingegneri, agronomi, laureati in scienze ambientali e
forestali, ecc.
Possiamo quindi legittimamente affermare che non si tratta di sottoinquadramento, ma,
bensì, di una scelta delle parti negoziali operata per accompagnare la progressiva
contestualizzazione di quei servizi di prevenzione e protezione ambientale che, al momento, erano
appena stati resi indipendenti a seguito del referendum del 1993.
A quel primo passo, però, non è seguita la necessaria riorganizzazione delle Arpa affinché
fosse possibile promuovere il lavoro in contesti integrati e collaborativi per assicurare servizi
sempre più efficaci e rispondenti ai bisogni dei cittadini.
Noi riteniamo che ci sia bisogno di atti concreti e, anche per concretizzare l’area tecnico
ambientale che abbiamo introdotto nel nuovo CCNL, siamo in campo per:
– rivitalizzare le politiche della prevenzione e riconoscere il valore strategico delle attività
di controllo, di monitoraggio e di formazione ambientale, puntando sulla prevenzione
primaria in stabile interazione con il SSN
– rivedere e riconoscere i diversi ruoli professionali, l’autonomia e la responsabilità, gli
ambiti operativi, le competenze e le esperienze, tra loro non sovrapponibili né
intrecciabili, ma necessariamente complementari e coesistenti nei servizi
– analizzare, rivedere e adeguare gli istituti contrattuali affinché possano rispondere
adeguatamente alle specificità delle attività nelle agenzie per la prevenzione e la
protezione ambientale
Con questa nostra azione, a partire anche dalla commissione paritetica per la revisione del
sistema di classificazione professionale istituita dall’art. 12 del CCNL, vogliamo completare il
processo di innovazione del sistema per individuare soluzioni che consentano il reale
riconoscimento dell’autonomia, della responsabilità, del ruolo, delle competenze, delle esperienze
e della complessità, al fine di valorizzare tutte le professionalità:
– individuando una possibile diversa articolazione delle categorie, dei livelli economici e
delle fasce, rendendo coerente il nuovo sistema con quello degli incarichi organizzativi
e professionali
– effettuando un’analisi critica delle declaratorie, tenendo conto delle specificità
professionali, delle competenze di base e di quelle avanzate, ai fini di una loro
valorizzazione
– individuando eventuali nuovi profili
– rivedendo i criteri di progressione economica, anche in relazione allo sviluppo delle
competenze, all’aumento dell’esperienza e riconoscendo su base selettiva il loro
accrescimento
– adeguando il sistema indennitario all’evoluzione del modello di classificazione e del
ruolo nei modelli organizzativi
Vi chiediamo, pertanto, di informare le lavoratrici ed i lavoratori della differenza che passa
dal seguire chi propone progetti vertenziali parziali, al condividere, invece, un percorso di riforma
articolato, strutturale e di crescita di tutto il sistema.
Gianluca Mezzadri
Comparto Sanità e SSAEP
FP CGIL Nazionale
“I lavoratori civili della Difesa sono stanchi delle incertezze del Ministro Trenta. Basta con le promesse, via alla giornata nazionale di protesta giovedì 30 maggio”. Ad annunciarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Confsal Unsa, aggiungendo che: “Dopo l’avvio dello stato di agitazione dei dipendenti civili della Difesa, e in vista della manifestazione nazionale di sabato 8 giugno a Roma ‘Il Futuro È Servizi Pubblici’, abbiamo ritenuto di organizzare per giovedì assemblee e presidi unitari di protesta nei maggiori enti della Difesa e sotto tutte le prefetture per testimoniare il nostro fermo dissenso nei confronti dell’inerzia istituzionale fin qui palesata dal Ministro Trenta verso il personale civile della Difesa“.
A un anno dall’insediamento del vertice politico per i sindacati “non una delle criticità discusse con il ministro Trenta è stata risolta”, ovvero: “Il superamento dei vincoli imposti dalla legge 244/2012; un urgente piano straordinario di almeno 5.000 assunzioni nel triennio 2019/2021; il recupero del divario economico esistente (certificato attorno al 30% in meno) tra la retribuzione accessoria attribuita ai lavoratori civili della Difesa e quella percepita dai colleghi impiegati in altri Ministeri e amministrazioni; lo sblocco delle progressioni tra le aree funzionali del personale civile; la definizione del Ccni parte normativa; il legittimo riconoscimento dei benefici previsti per i lavori insalubri e polverifici espletati nel corso degli anni; la ricollocazione su base volontaria in altri Ministeri o pubbliche amministrazioni del personale ex militare transitato nei ruoli civili della Difesa; la risoluzione di problemi legati alla pessima gestione delle buste paga del personale civile, che fa della Difesa un unicum negativo in tutta la Pa”.
Per i sindacati è giunto, quindi, “il momento di dire basta alle promesse non mantenute e alle solite vuote dichiarazioni di disponibilità del Ministro Trenta, è tempo che il Ministro della Difesa assuma per intero le responsabilità che derivano dal ruolo istituzionale di fronte ai propri 27 mila dipendenti e alle loro famiglie, e realizzi senza ulteriore ritardo gli impegni che ha assunto nei loro confronti”. Per queste ragioni il 30 maggio appuntamento con la mobilitazione dei lavoratori civili della Difesa “Basta Promesse”.
Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. Regionali Fp Cgil VVF SNS Cisl e Uil Pa VVF inviata all’Amministrazione, riguardo la scelta del personale da impiegare presso le SFO per le esercitazioni operative innovative di spegnimento.