Pubblichiamo il resoconto Fp Cgil VVF riguardo le circolari dei Formatori elisoccorritori e  aeroportuali e la a circolare dei settori Nuoto e Salvamento VF e quello NIA

A seguito dell’incontro con l’Amministrazione locale pubblichiamo il Comunicato del Coordinamento Territoriale Fp Cgil VVF riguardo le problematiche della sede di Corato

Pubblichiamo la nota del coordinamento territoriale Fp Cgil VVF riguardo la richiesta di assegnazione del secondo buono pasto

Roma, 11 gen – “FP Cgil, Cisl FP e Uil Fpl hanno proclamato lo sciopero nazionale per il prossimo 20 febbraio per il personale delle aziende che applicano il CCNL Federcasa. La trattativa per il rinnovo del Contratto Federcasa 2022-2024 ha, infatti, palesato l’indisponibilità della parte datoriale di riconoscere al personale la piena valorizzazione professionale ed economica, con incrementi economici adeguati a tutelare i salari”.
Lo affermano in una nota Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Domenico Proietti, Segretari Generali rispettivamente di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
“Per le organizzazioni sindacali l’obiettivo è far sì che sia garantita alle lavoratrici e ai lavoratori, impegnati quotidianamente a offrire soluzioni abitative idonee alla fascia di popolazione in condizione di fragilità, una risposta alla grave crisi inflattiva che in questi anni ne ha indebolito il potere d’acquisto”.
“La giornata di sciopero del 20 febbraio – hanno osservato – è una tappa di un percorso lungo, iniziato in autunno, che continuerà a coinvolgere, con assemblee e iniziative, lavoratrici e lavoratori delle aziende e che si allargherà alle istituzioni e a tutta la cittadinanza perché sia riconosciuta la centralità del sistema di edilizia pubblica residenziale in un contesto sociale caratterizzato dalle crescenti difficoltà nell’accesso all’abitare e dall’aumento della povertà”.
Per Sorrentino, Petriccioli e Proietti “il rafforzamento delle politiche abitative non può prescindere dal coinvolgimento dei soggetti istituzionali di rappresentanza degli enti coinvolti, chiamati a garantire, innanzitutto, una gestione capace di valorizzare il ruolo del personale occupato nelle aziende che operano a tutela della popolazione più fragile”.

FP CGIL, CISL FP e UIL FPL proclamano lo sciopero nazionale per il personale delle aziende che applicano il CCNL Federcasa per il prossimo 20 febbraio.
La trattativa per il rinnovo del CCNL Federcasa 2022-2024 ha fatto registrare l’indisponibilità della parte datoriale di riconoscere al personale la piena valorizzazione professionale ed economica, con incrementi economici adeguati a tutelare i salari.
Per le organizzazioni sindacali, l’obiettivo è far sì che sia garantita alle lavoratrici e ai lavoratori, impegnati quotidianamente a offrire soluzioni abitative idonee alla fascia di popolazione in
condizione di fragilità, una risposta alla grave crisi inflattiva che in questi anni ne ha indebolito il potere d’acquisto.
La giornata di sciopero del 20 febbraio è una tappa di un percorso lungo, iniziato in autunno che continuerà a coinvolgere, con assemblee e iniziative, lavoratrici e lavoratori delle aziende, e che si
allargherà alle istituzioni e a tutta la cittadinanza perché sia riconosciuta la centralità del sistema di edilizia pubblica residenziale in un contesto sociale caratterizzato dalle crescenti difficoltà
nell’accesso all’abitare e dall’aumento della povertà.
Il rafforzamento delle politiche abitative non può prescindere dal coinvolgimento dei soggetti istituzionali di rappresentanza degli enti coinvolti, chiamati a garantire, innanzitutto, una gestione
capace di valorizzare il ruolo del personale occupato nelle aziende che operano a tutela della popolazione più fragile.

Serena Sorrentino           Maurizio Petriccioli             Domenico Proietti
Segretaria Generale        Segretario Generale             Segretario Generale
FP CGIL                       CISL FP                                 UIL FPL

Al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali

Dr.ssa Maria Elvira Calderone

Al Ministro della Salute

Prof. Orazio Schillaci

Al Ministro della Giustizia

Dr. Carlo Nordio

Oggetto: Adi, gli assistenti sociali devono poter fare il proprio lavoro.-

La situazione prodotta dalle procedure recentemente divulgate per l’avviamento dell’Adi mostra l’inadeguatezza dell’attuale strutturazione della misura di contrasto alla povertà.

Le linee di indirizzo per la presa in carico delle persone interessate sono del 29 dicembre, mentre l’INPS interviene sulla procedura, che riguarda proprio anche la presa in carico, solo il 3 gennaio scorso con il messaggio n. 25. La nota confonde, ancora una volta, la presa in carico con una procedura amministrativa che invero tende a distrarre gli operatori dal loro vero lavoro.

Non si tratta, evidentemente, solo di un aumento del carico di lavoro. I servizi, non adeguatamente preparati a questo cambiamento, si sono trovati ad attraversare una fase di transizione senza conoscere la situazione nel suo insieme. Incertezza che, ad onor del vero, permane.

Ogni servizio ha a che fare con la carenza di personale. L’Ufficio parlamentare di bilancio conferma che per raggiungere il livello essenziale di un assistente sociale ogni 5000 abitanti nei soli comuni servono 3216 unità, sopratutto al sud del paese, laddove si è registrata la più alta incidenza di beneficiari del reddito di cittadinanza. Inoltre, è ancora molto alta la percentuale di personale precario.

Perfino cronica è la carenza del personale amministrativo che opera nei servizi sociali. Lavoratrici e lavoratori indispensabili a garantire l’efficienza del servizio e a far sì che l’assistente sociale si occupi appieno della presa in carico, così come per gli altri operatori del servizio.

Il sistema dei servizi sociali viene così messo a dura prova. Ancora una volta, come già dopo l’SMS dello scorso mese di agosto, quelle prestazioni vengono travolte dagli errori della politica e della burocrazia, prima ancora che possano mettere in campo servizi all’altezza della gravità e serietà del contrasto alla povertà e alla lotta per l’inclusione sociale.

Peraltro, alla chiarezza puntigliosa delle linee di indirizzo decise per la presa in carico, che prevede il coinvolgimento anche dei servizi sanitari, socio sanitari, dei centri per l’impiego, degli uffici per l’assistenza penale esterna, insomma di una rete territoriale costituita ed organizzata, si oppone una realtà fatta di servizi che, ben lontani dall’essere coordinati, sono lasciati soli ad affrontare, senza alcuna informazione e formazione, questo rilevante compito.

Folle pensare che il beneficio dell’ADI si possa anche sospendere, come previsto, mentre sarebbe invece necessario coordinare ed organizzare puntualmente quei servizi, evitando di lasciare che il cittadino, che già vive una problematica così grave, si debba interfacciare direttamente con gli operatori, certo non responsabili di queste difficoltà, ponendo a serio rischio la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e di tutte le parti in causa.

Siamo perciò a chiedere un intervento urgente che ampli i tempi di attuazione per le amministrazioni pubbliche e l’organizzazione dei servizi, per metterle in condizione di affrontare questa ennesima emergenza con gli strumenti adeguati, senza che a rischio ci siano i diritti dei cittadini, oltretutto dei più fragili.

E’ inoltre necessario che si completino al più presto le procedure assunzionali per colmare gli organici mancanti degli assistenti sociali, del personale amministrativo e degli altri operatori che hanno diritti oltre che doveri, e che sia rapidamente affrontata anche la costituzione della rete territoriale, con i servizi sanitari e sociosanitari, i CPI e le altre strutture interessate pienamente coinvolte.

Cordiali saluti

La Segretaria nazionale FP CGIL FF.LL.         Il Segretario nazionale FP CGIL SANITÀ

              Tatiana Cazzaniga                                                 Michele Vannini

Si è svolto ieri pomeriggio l’incontro tra organizzazioni sindacali e Amministrazione per la sottoscrizione dei contratti integrativi 2022 di medici, professionisti e dirigenti.

Come FP CGIL abbiamo ribadito l’importanza della fase negoziale, da non considerare quale sterile e obbligato adempimento ma quale strumento di programmazione e valorizzazione delle professionalità esistenti in Istituto.

Pur apprezzando, dato l’evidente ritardo, che in apertura del 2024 si sia voluto riservare il primo spazio di riflessione all’Area, abbiamo rimarcato l’importanza di ripristinare al più presto il ciclo fisiologico della contrattazione e di attivare immediatamente il confronto per il nuovo disposto contrattuale.

L’Amministrazione ha affermato di condividere tale esigenza, anticipando che già mercoledì 17 saranno presentate le prime bozze degli integrativi 2023 e 2024.

MEDICI

Pur sottoscrivendo l’intesa, per ciò che riguarda il personale medico abbiamo ribadito l’assoluta incongruenza fra l’aumento dei carichi di lavoro e il calo delle retribuzioni. Non è possibile che a pagare le nuove assunzioni siano i medici stessi e non l’Amministrazione. Abbiamo, pertanto, chiesto di dar seguito all’accordo del 2010 sull’attività intramoenia e sull’indennità di esclusività, anche in virtù del fatto che INPS rimane l’unica realtà a doversi ancora dotare di tale regolamento.

Abbiamo inoltre appreso, nelle more del confronto, che a breve sarà pubblicata la proroga delle UOS (in scadenza) e quasi contestualmente dovrebbe essere pubblicato l’interpello per i nuovi incarichi UOS.

PROFESSIONISTI

Con la sottoscrizione dell’accordo abbiamo chiesto una calendarizzazione dei lavori che detti i tempi alla negoziazione. Abbiamo altresì chiesto, in vista della ormai improcrastinabile riscrittura dell’art. 7 del CCNI in materia di maggiorazioni sulla retribuzione di risultato, che l’Amministrazione fornisca dati dettagliati in merito alla composizione ed alla spendita del Fondo, distinguendo in maniera trasparente parte fissa e accessoria per ciascuna delle “famiglie professionali” (legali, tecnici, attuari).

Con riferimento al bando di selezione per livelli differenziati di professionalità, abbiamo rappresentato l’esigenza di procedere tempestivamente, considerato il vincolo contrattuale di bandire i livelli a cadenza annuale. Il problema non è solo relativo alle scadenze: bisogna ragionare sui criteri. L’Amministrazione deve chiarire se intende procedere sulla scorta di quelli vigenti o se intende attivare e concludere in tempi brevi, come auspichiamo, un confronto serio volto alla individuazione di criteri idonei al riconoscimento del merito e dell’anzianità professionale.

Infine, in riferimento alla presenza, oggi al tavolo, di un’organizzazione non firmataria del CCNL sottoscritto lo scorso mese di novembre, abbiamo sollecitato l’Amministrazione, assieme a CISL e UIL, con apposita dichiarazione a verbale, a volerne verificare la legittimazione negoziale ai sensi della normativa vigente, al fine di garantire il rispetto della norma e la corretta composizione del tavolo.

DIRIGENTI

Abbiamo sottoscritto il contratto rilevando, però, come sull’indennità di prima sistemazione ancora una volta nulla si sia mosso. Eppure la Commissaria straordinaria, Micaela Gelera, si era personalmente impegnata a chiudere questa ancor oggi inspiegabile controversia. Rileviamo, ad ora, che la promessa non è stata attesa e non può non evincersi, in contro luce, una evidente mancanza di rispetto nei confronti dei dirigenti del nostro Istituto.

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Giuseppe Cipriani

Fabrizio Ottavi

Francesco Reali

“Due poliziotti penitenziari sono stati aggrediti oggi nella Casa Circondariale di Catanzaro da un detenuto ristretto nel reparto detentivo di ‘media sicurezza’. L’aggressione odierna si somma ad altri ‘eventi critici’, come vengono chiamate dall’amministrazione penitenziaria le aggressioni alla Polizia Penitenziaria, avvenuti nei giorni scorsi. Stavolta, i due poliziotti hanno ricevuto rispettivamente una prognosi di 20 e di 7 giorni. Il detenuto ha prima minacciato i colleghi, e poi li ha aggrediti dopo aver ricevuto il rifiuto di ottenere privilegi non consentiti dal regolamento penitenziario”.

Lo comunicano il delegato provinciale della Cgil Roberto Garcea insieme al coordinatore regionale Angelo Boeti della FP CGIL della Polizia Penitenziaria che manifestano anche la propria amarezza per la situazione vigente ormai da tempo nella casa circondariale di Catanzaro. “Non osiamo pensare a cosa succederà quando tra qualche mese andranno in pensione molti poliziotti penitenziari in servizio nel penitenziario catanzarese che, con la loro esperienza, ogni giorno garantiscono che i reparti funzionino al meglio”.

“Il detenuto – concludono i sindacalisti – è stato trasferito in giornata presso un altro istituto penitenziario con il coordinamento del Direttore e del Comandante della Polizia Penitenziaria che gestiscono il carcere più grande della Calabria, sette giorni su sette con totale dedizione.

Mirko Manna, della FP CGIL Comparto Sicurezza, interviene con un forte appello politico: “La situazione attuale richiede una risposta immediata e decisa. Invitiamo il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il Sottosegretario Andrea Delmastro e il Capo del DAp, Giovanni Russo, a prendere ogni iniziativa necessaria per assicurare l’incolumità e la protezione delle donne e uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. I poliziotti penitenziari devono poter svolgere il proprio lavoro con la certezza di terminare il proprio turno lavorativo senza pericoli per la propria incolumità personale. Si parla tanto di sicurezza sul lavoro, ma troppo poco su quanto rischi la Polizia Penitenziaria ogni giorno per garantire contemporaneamente la certezza della pena e il recupero alla società delle persone ristrette in carcere”.

Catanzaro, 11 gennaio 2024

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF con la quale ancora una volta evidenzia, e chiede la risoluzione delle  problematiche che vivono quotidianamente le lavoratrici e I lavoratori e di conseguenza la cittadinanza

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF  con la quale ancora una volta evidenzia la carenza di personale, una carenza che mette a rischio l’incolumità delle donne e degli uomini del Comando e la sicurezza dei cittadini.

Per tutti gli iscritti alla Fp Cgil VVF una polizza solida, sicura, trasparente, una copertura postuma e retroattiva

Tutela per perdite patrimoniali, per interruzioni o sospensioni di attività di terzi

Una copertura per responsabilità amministrativa  ed amministrativo contabile

Maggiori informazioni contatta il Coordinatore Fp Cgil VVF o la sede Fp Cgil a te più vicina oppure https://teloassicuro.fpcgil.it/

A seguito della nota del Coordinamento provinciale Fp Cgil VVF riguardo l’ attività di monitoraggio al rischio biologico e sulle linee di decontaminazione per il personale e i mezzi intervenuti nell’incendio TMB1 Malagrotta, pubblichiamo il sollecito per l’attivazione di monitoraggio

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