Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane nella quale vengono descritti i procedimenti di riconoscimento della dipendenza di infermità da causa di servizio

Pubblichiamo il Bollettino Ufficiale, D.M. n. 176 del 1° aprile 2019. Rettifica graduatoria finale del concorso pubblico, per titoli ed esami, a 250 posti per l’accesso nella qualifica di vigile del fuoco del Corpo nazionale.

‘Mostri rispetto verso lavoratori, basta speculazioni’

Bisognerebbe mostrare rispetto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, specie della loro intelligenza. L’indennità di vacanza contrattuale (Ivc), che viene erogata alle lavoratrici e ai lavoratori come un incremento provvisorio della retribuzione che decorre dopo un determinato periodo dalla data di scadenza del contratto collettivo nazionale, è una conquista sindacale che risale all’accordo del 23 luglio del 1993, non certo alla ‘incisiva’, si fa per dire, azione della Fials”. Così Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl replicano alle parole della Fials che si sarebbe intestata l’erogazione dell’Ivc ai lavoratori della Sanità pubblica.

“Abbiamo letto in rete, infatti, – aggiungono – che il sindacato autonomo Fials si sarebbe intesto il merito dell’Indennità di vacanza contrattuale che a decorrere da aprile verrà erogata ai lavoratori della Sanità pubblica. Per altro la Fials, che si è vantata di non aver sottoscritto la pre intesa sul rinnovo del contratto della sanità per sottoscriverlo immediatamente dopo le elezioni delle Rsu, speculando così in campagna elettorale, ha poi sottoscritto l’intesa molto dopo, rivendicando la bontà del contratto della Sanità pubblica 2016-2018. Una speculazione vergognosa da parte della Fials, che al contrario dovrebbe mostrare coerenza verso le lavoratrici e i lavoratori. Quella che cerchiamo di praticare noi, sindacato confederale, nei confronti dei lavoratori e nell’impegno per un rinnovo contrattuale, quello relativo al prossimo triennio, che riconosca alle lavoratrici e ai lavoratori gli aumenti salariali che meritano”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

Contro blocco salario accessorio e progressioni economiche

Sciopero nazionale del personale dell’Agenzia delle Entrate domani (martedì 2 aprile) per l’intera giornata di lavoro. A proclamarlo, unitariamente, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal Unsa e Flp per rivendicare l’immediato sblocco delle somme del salario accessorio, per gli  anni 2016 e 2017, nonché l’immediata conclusione della terza tranche delle progressioni economiche. I circa 35 mila dipendenti dell’Agenzia guidata da Antonino Maggiore incroceranno le braccia, con manifestazioni e presidi organizzati in tutti i territori, come a Roma dove l’appuntamento è al Ministero dell’Economia e Finanze in via XX settembre dalle 9.30 alle 12.

Una protesta, fanno sapere i sindacati, che “anche oggi continua in tutto il Paese con Assemblee, presidii e manifestazioni in gran parte degli Uffici, del personale dell’Agenzia delle Entrate e che registra una partecipazione ampia e convinta, a sostegno delle buone ragioni che ci hanno portato a proclamare per il 2 Aprile 2019 lo sciopero nazionale per tutta la giornata di lavoro”. Per i sindacati, infatti, “un mese non è bastato all’Agenzia, da quel 4 marzo in cui incredibilmente mise in discussione una parte storica e consolidata del salario accessorio del personale relativo al 2016 e 2017, per sciogliere i nodi da loro stessi provocati, con la conseguenza che un altro mese è passato e si allontana sempre più il tempo per l’erogazione delle somme spettanti al personale, a distanza di anni dall’effettuazione delle prestazioni e dal raggiungimento di tutti gli obiettivi di Convenzione. Così come, per colpa dei ritardi e delle indecisioni dell’Agenzia, si è procrastinata in modo inaccettabile la trattativa per definire la terza fase delle progressioni economiche necessaria per dare il giusto riconoscimento a chi è restato fuori dalle due precedenti procedure”.

I sindacati segnalano inoltre come, nella giornata di ieri, sia arrivata dall’Agenzia una convocazione per oggi, ma che hanno deciso di declinare: “Come se non bastasse quanto già avvenuto – affermano -, nel pomeriggio di ieri è pervenuta dall’Agenzia una convocazione per la mattinata di oggi con un ordine del giorno limitato solo al Fondo 2016 che è, non solo tardiva, ma che non risponde in alcun modo a tutti i temi posti nella vertenza, chiarendo in modo inequivocabile che i nodi sul 2017 e gli anni a venire non sono stati sciolti e che quindi permangono tutte le criticità denunciate. Come sulle progressioni economiche 2019, più volte da noi sollecitate, e non inserite nell’OdG. Un comportamento che fa il paio con le notizie artatamente diffuse nei giorni scorsi, tramite canali ‘amici’ all’Agenzia, circa la possibile avvenuta soluzione delle criticità, o con pomposi comunicati in cui si preannunciavano, in luogo dello sciopero del 2 aprile, assemblee poi mai tenute, o scioperi differiti nel tempo a babbo morto”.

Si stratta, fanno sapere le sigle sindacali, “di un tentativo maldestro per tentare di limitare la partecipazione del personale allo sciopero, far credere che tutto sia risolto, utilizzando tutti gli strumenti che avevano. Ma non è cosi. Abbiamo comunicato all’Agenzia che stamani non ci saremmo presentati alla riunione, rigettando al mittente l’arma della distrazione di massa, e anche oggi saremmo stati tra le lavoratrici ed i lavoratori a preparare la migliore riuscita dello sciopero nazionale. Hanno tentato il braccio di ferro e vogliono misurare la nostra forza e la nostra rabbia. Domani avranno la risposta necessaria”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal Unsa e Flp.

Di seguito un volantino con le linee guida per esercitare il diritto di voto alle prossime elezioni del Consiglio Superiore.

Vertenza Entrate
CONTINUANO LE ASSEMBLEE E LA MOBILITAZIONE
DEL PERSONALE VERSO LO SCIOPERO DEL 2 APRILE

Anche oggi continua in tutto il Paese la mobilitazione del personale dell’Agenzia delle Entrate con Assemblee, presidii e manifestazioni in gran parte degli Uffici.
Una partecipazione ampia e convinta, a sostegno delle buone ragioni che hanno portato nei giorni scorsi unitariamente FP CGIL, CISL FP, UIL PA Confsal/UNSA e FLP a proclamare per il 2 Aprile 2019 lo sciopero nazionale del personale dell’Agenzia delle Entrate per tutta la giornata di lavoro.
Un mese non è bastato all’Agenzia, da quel 4 marzo in cui incredibilmente mise in discussione una parte storica e consolidata del salario accessorio del personale relativo al 2016 e 2017, per sciogliere i nodi da loro stessi provocati, con la conseguenza che un altro mese è passato e si allontana sempre più il tempo per l’erogazione delle somme spettanti al personale, a distanza di anni dall’effettuazione delle prestazioni e dal raggiungimento di tutti gli obiettivi di Convenzione.
Così come, per colpa dei ritardi e delle indecisioni dell’Agenzia, si è procrastinata in modo inaccettabile la trattativa per definire la terza fase delle progressioni economiche necessaria per dare il giusto riconoscimento a chi è restato fuori dalle due precedenti procedure.
Come se non bastasse quanto già avvenuto, nel pomeriggio di ieri è pervenuta dall’Agenzia una convocazione per la mattinata di oggi con un ordine del giorno
limitato solo al Fondo 2016 che è, non solo tardiva, ma che non risponde in alcun modo a tutti i temi posti nella vertenza, chiarendo in modo inequivocabile che i nodi sul 2017 e gli anni a venire non sono stati sciolti e che quindi permangono tutte le criticità denunciate. Come sulle progressioni economiche 2019, più volte da noi sollecitate, e non inserite nell’OdG.
Un comportamento che fa il paio con le notizie artatamente diffuse nei giorni scorsi, tramite canali “amici” all’Agenzia, circa la possibile avvenuta soluzione delle criticità (?!?), o con pomposi comunicati in cui si preannunciavano, in luogo dello sciopero del 2 aprile, assemblee poi mai tenute, o scioperi differiti nel tempo a babbo morto.
Il tentativo maldestro è quello di tentare di limitare la partecipazione del personale allo sciopero, far credere che tutto sia risolto, e hanno utilizzato tutti gli strumenti che avevano.
Ma non è cosi. Abbiamo comunicato all’Agenzia che stamani non ci saremmo presentati alla riunione, rigettando al mittente l’arma della distrazione di massa, e anche oggi saremmo stati tra le lavoratrici ed i lavoratori a preparare la migliore riuscita dello sciopero nazionale.
Hanno tentato il braccio di ferro e vogliono misurare la nostra forza e la nostra rabbia.
Domani avranno la risposta necessaria.

FP CGIL                   CISL FP                UILPA              CONFSAL/UNSA                           FLP
BOLDORINI                 SILVERI            CAVALLARO        SEMPREBONI              CEFALO/PATRICELLI

Pubblichiamo il Comunicato sull’incontro  con l’Amministrazione del 26/03/19.

 

Comune non si presenta a procedura di conciliazione, in programma nuove azioni di protesta

Confronto negato, per la Polizia municipale di Napoli è mobilitazione. Nella giornata di ieri, infatti, alla Prefettura di Napoli si sarebbe dovuta tenere la procedura di raffreddamento e conciliazione in relazione allo stato di agitazione proclamato contro la decisione di cancellare l’unità motociclisti della Polizia locale, adottata unilateralmente dai vertici del corpo. Ma all’appuntamento in Prefettura l’amministrazione comunale di Napoli non si è presentata, esplicitando la scelta di non volersi confrontare. A denunciarlo sono la Fp Cgil Napoli e la la Fp Nazionale.

Circa due settimane fa la Fp Cgil denunciò la decisione, promossa dal comandante del corpo della Polizia municipale di Napoli, Ciro Esposito, di cancellare la sezione motociclisti, costituita da circa 50 agenti, con una semplice disposizione. “Un atto unilaterale, l’ennesimo al comune di Napoli, contro le previsioni contrattuali e contro il sistema di relazioni sindacali, che dimostra quanto sia autoritaria la gestione del personale del comune”, commenta la Funzione Pubblica Cgil, ricordando come: “Contro la scelta del comandante Esposito di cancellare i motociclisti della municipale, per difendere gli appartenenti al corpo ma soprattutto i cittadini di Napoli e la loro richiesta di sicurezza e legalità, abbiamo proclamato lo stato di agitazione proprio per chiamare il Comune a rispondere delle scelte fatte”.

Ma rifiutando il confronto, decidendo di non presentarsi in Prefettura alla procedura di raffreddamento, “l’amministrazione comunale conferma il suo atteggiamento di chiusura e di ritorsione nei confronti di un gruppo, rappresentato dalla Fp Cgil, non allineato. La gestione del corpo, come abbiamo denunciato, si conferma non essere trasparente ma, al contrario, ritorsiva nei confronti di chi rivendica legalità”. Per queste ragioni, concludono Fp Napoli e Nazionale, “contro una decisione unilaterale che colpisce i circa 50 motociclisti di un corpo, in evidente sotto organico, che conta 1.700 agenti, la mobilitazione continua con nuove e più forti iniziative di mobilitazione”.

Pubblichiamo la richiesta di chiarimenti riguardo la ricognizione per aspiranti formatori TPSS

A: Ministro dello Sviluppo Economico
on. Luigi Di Maio

pc: Segretario Generale MiSE
dott. Salvatore Barca

Direttore Direzione generale per le
risorse, l’organizzazione e il bilancio
dott.ssa Barbara Luisi

Roma, 29 marzo 2019

Egregio Ministro,
le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno più volte rappresentato alla SV i numerosi problemi che
preoccupano i lavoratori del MISE e pongono pesanti interrogativi sul futuro del Dicastero da lei guidato.
Nonostante le nostre ripetute richieste, ad oggi non si ha alcun riscontro positivo, diversamente sono
violate prerogative sindacali su materie che devono essere oggetto di confronto tra le parti.
L’iter per le assunzioni stenta a partire e appare del tutto insufficiente a ricoprire le esigenze degli Uffici, in particolare quelli periferici, al fine di poter offrire continuità ai servizi che il Ministero eroga agli
imprenditori e ai cittadini ed attualmente in ulteriore difficoltà per alcune scelte non adeguatamente
ponderate sui tempi di fruizione delle ferie pregresse.
Numerose professionalità, anche a seguito dei nuovi provvedimenti in tema previdenziale, andranno in
pensione nei prossimi mesi e non potranno trasferire il loro bagaglio di esperienza e professionalità ai
nuovi assunti, la situazione degli Uffici dove operano vedrà pertanto crescere le già gravi difficoltà operative quotidianamente affrontate; le chiediamo quindi un intervento Legislativo che permetta, in deroga alle modalità ordinarie, di assumere personale a seguito dell’opportunità offerta dalla “ quota 100”, nonché di attivare quanto prima scorrimenti di graduatorie di concorsi MiSE ancora in essere.
Da tempo circolano inoltre, informazioni in merito al processo di riorganizzazione che, pare, modificherà pesantemente l’attuale assetto.
Di tale progetto, oltre che le strutture tecniche, non sono resi partecipi i sindacati, in barba a precise
disposizioni contrattuali.
Si ritiene, tuttavia, importante precisare che dovrà essere condiviso da subito un progetto organico che
chiarisca la missione del Ministero e che non saranno accettati dal personale né ulteriori ridimensionamenti del ruolo e delle attività del MISE, né progetti che riducano i punti di funzione. Le strutture attuali, infatti, denunciano risorse insufficienti rispetto ai carichi di lavoro, una riduzione del numero delle Direzioni e degli Uffici avrebbe inevitabilmente ripercussioni sulle prospettive di carriera e, soprattutto, determinerebbe un ulteriore e non sostenibile aggravio dei compiti che, con le scarse risorse, finirà inevitabilmente per incidere negativamente sulle attività svolte.
Si attiva nuovamente ed in modo pervicace quella spirale che vede la classe politica precostituire le
condizioni per rendere inefficiente e carenti i servizi erogati alla collettività, minando ulteriormente il
precario rapporto di fiducia tra cittadini e lavoratori della Pubblica Amministrazione.
Se questo è il disegno non ci lasceremo mettere il “cerino in mano”, denunceremo con forza i fatti e le scelte del decisore politico che hanno determinato tale situazione, sensibilizzeremo con tutti i nostri mezzi l’opinione pubblica circa il progetto di costante delegittimazione del lavoro pubblico a danno, soprattutto, dei cittadini stessi.
In un assordante silenzio è altresì finito l’appello che abbiamo rivolto alla SV e ai suoi collaboratori in merito alle gravi penalizzazioni del personale del MiSE, che si vede, ingiustificatamente, privato dal MEF di somme del salario accessorio che gli spettano di diritto. Un’inerzia, quella dei vertici del Ministero, ancora più grave visti gli sforzi compiuti dal personale per “tamponare al meglio” con la propria abnegazione professionale situazioni critiche e alla luce dei risultati ottenuti nella legge di bilancio dai colleghi di altri Ministeri, che invece hanno visto un significativo aumento delle risorse per le progressioni economiche.
Si chiede ai lavoratori di operare in condizioni precarie, si resta sordi alle segnalazioni e richieste avanzate per offrire idonei servizi alla collettività, non si offre alcuna prospettiva di crescita delle funzioni e del ruolo del Ministero, si procede senza alcun confronto in progetti che invece aggraveranno ulteriormente la situazione e da ultimo si privano, senza batter ciglio, i lavoratori di risorse per la produttività che gli spetterebbero di diritto.
La misura è decisamente colma.
Le scriventi attivano da subito lo stato di agitazione del personale e, in assenza di riscontri concreti,
procederanno a tutte le iniziative necessarie per tutelare le prospettive del Ministero e dei suoi lavoratori e per denunciare all’opinione pubblica lo stato di abbandono in cui versa, stato che può mettere a rischio
importanti attività per il Paese e per i cittadini.

Ministero dello Sviluppo Economico

FP CGIL            CISL FP            UILPA              CONFSAL     UNADIS         DIRSTAT
M. Benevento   C. Filacchioni          S.Fricano       S.Miragliotta   F.Sottile     C.Emanuele Mingoia

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione, riguardo l’organizzazione del I° Corso per Formatore Aeroportuale

A seguito dello stato d’agitazione proclamato in data 18.02.2019 , non avendo avuto elle risposte concrete da parte dell’Amministrazione, si è costretti a indire lo sciopero.

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