PRIME INIZIATIVE DI LOTTA A TUTELA DI TUTTI I LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA
La gravissima situazione che si registra in tutti i dipartimenti della Giustizia è ben nota a tutti ed ancor più a chi ogni giorno svolge la propria attività lavorativa negli uffici giudiziari, nelle strutture penitenziarie di adulti e minori, negli uffici di esecuzione penale esterna, negli archivi notarili. Tuttavia fornire qualche dato ufficiale, disponibile al momento solo per l’organizzazione giudiziaria, può ben far comprendere, in aggiunta a quanto già illustrato nel comunicato sulla proclamazione dello stato di agitazione, che cosa sta succedendo e perché il sindacato confederale si è mobilitato a difesa dei lavoratori. Tale dato, che riguarda la situazione delle scoperture di organico negli uffici giudiziari, è stato trasmesso dal Ministero al Parlamento ma non alle parti sociali: al 7 gennaio 2019 le vacanze di organico erano pari a 9.573 unità, il 21,93% della dotazione organica (al netto delle nuove assunzioni); solo nel 2018 ci sono state 2.330 cessazioni dal servizio; in conseguenza dell’età avanzata del personale e quindi non solo per l’applicazione della cd quota cento, secondo le proiezioni del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, nel triennio 2019/2021, ci saranno 10.685 pensionamenti e di questi 7.158 nel solo 2019. Nella sostanza in tutti i distretti il personale in servizio negli uffici giudiziari risulterà in pratica dimezzato entro il 2021.
È evidente che la responsabilità di questo sfascio è amministrativa/politica e che le conseguenze ricadranno, oltre che sulla cittadinanza in termini di quantità e qualità del servizio offerto, anche e soprattutto sui lavoratori che resteranno in servizio, i quali inevitabilmente saranno chiamati a lavorare il quadruplo a parità di retribuzione, specie accessoria, e senza avere quei riconoscimenti economici (progressioni economiche) e giuridici (cambi di profilo, dentro a tra le aree), che l’accordo del 26 aprile 2017 aveva disegnato e la cui realizzazione con i vuoti di organico che si stanno creando diventa ancora più difficile se non impossibile.
In questo sfascio totale per FP CGIL CISL FP e UIL PA sono inevitabili urgenti interventi normativi da parte del Governo pena la chiusura degli uffici. Ma c’è un rischio, tutt’altro che remoto, ossia quello che gli interventi siano volti esclusivamente al reclutamento di nuovo personale. Se le nuove assunzioni sono indispensabili, FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno però il dovere di rappresentare che PRIMA BISOGNA TUTELARE I LAVORATORI INTERNI e pertanto chiedono che gli interventi normativi, oltre a prevedere assunzioni di personale, contemplino anche misure atte a:
1) Favorire l’attuazione dell’accordo del 26 aprile 2017 attraverso:
a. il finanziamento di progressioni economiche ulteriori rispetto a quelle già concordate (terza procedura);
b. la realizzazione delle progressioni giuridiche nelle aree ossia i cambi di profilo attraverso lo strumento della flessibilità;
c. la realizzazione delle progressioni tra le aree ossia transito degli ausiliari in area seconda e passaggio dei contabili e degli assistenti informatici e linguistici in area terza;
2) Realizzare lo scorrimento integrale delle graduatorie per funzionari giudiziari e funzionari NEP formate in applicazione dell’art.21 quater della L.132/15 anche in considerazione del fatto che le maggiori scoperture si determineranno proprio in area terza nelle figure del funzionario giudiziario e del funzionario NEP;
3) Attuare l’art.492 bis CPC sì da consentire agli ufficiali giudiziari il collegamento telematico diretto alle banche dati delle pubbliche amministrazioni per la ricerca dei beni da pignorare nonché superare definitivamente la dicotomia di mansioni tra Funzionario NEP ed Ufficiale Giudiziario, divenuta anacronistica dopo l’emanazione dell’art.21 quater della L. 132/2015;
4) Favorire il potenziamento dell’Amministrazione Centrale la quale, falcidiata dai pensionamenti, ingolfata dalle procedure concorsuali straordinarie (concorso per assistenti giudiziari, procedura ex art. 21 quater, progressioni economiche ecc.) ed appesantita dalle nuove procedure telematiche, necessita come non mai di nuove risorse umane;
5) Realizzare il RIFINANZIAMENTO del FUA, come richiesto da oltre dieci anni, attraverso la reinternalizzazione del servizio del recupero crediti di giustizia e pene pecuniarie, destinando quota parte delle maggiori entrate al salario accessorio dei lavoratori, attraverso la modifica della legge istitutiva del FUG, trasferendo al FUA quota parte delle somme di spettanza della Giustizia, ovvero attraverso un aumento del contributo unificato, facendo confluire nel FUA quota parte delle maggiori entrate;
6) Ampliare la dotazione organica dei Contabili e Funzionari Contabili, tenuto conto che, ad esempio, buona parte delle spese di giustizia non viene recuperata per carenza di personale e cade in prescrizione, con grave danno per l’erario;
7) Interpelli per tutte le figure professionali, considerato che da troppi anni non ne è stato svolto alcuno;
8) Attuare la stabilizzazione di tutto il personale precario attraverso procedure dedicate, nonché la stabilizzazione del personale comandato da altre PP.AA. – come previsto dal CCNL 2016/18, art. 51, co.5 – , la immissione nei ruoli, a domanda, di personale di altre PP. AA. che ha già lavorato in posizione di comando presso gli uffici giudiziari, la trasformazione il full time del personale transitato nell’amministrazione giudiziaria con rapporto part time.
Non sono stati forniti dall’Amministrazione alcun dato sulle attuali vacanze di organico e su quelle previste nel triennio. Infatti nulla si conosce in merito all’emanazione del piano di fabbisogno triennale (2019-2021) alla luce delle linee di indirizzo di cui al decreto 8 maggio 2018, nonostante le ripetute richieste di informazioni formulate da queste OO.SS. Seppur i dati delle carenze di organico risultino inferiori rispetto all’Organizzazione Giudiziaria anche la situazione del DAP e del DGCM risulta assolutamente allarmante. La particolare attenzione inizialmente prospettata dalla nuova compagine politico/governativa al sistema dell’esecuzione penale intra ed extra murario è stata
totalmente disattesa; gravissima è la condizione operativa in cui versano le strutture penitenziarie e gli Uffici di esecuzione penale esterna lasciati in completo stato di abbandono e in continua emergenza lavorativa. La gravissima carenza di personale sta mettendo a dura prova operativa le professionalità afferenti ai due contesti gravate ulteriormente anche dai molteplici compiti che i recenti interventi normativi hanno loro demandato. La situazione che risulta evidentemente critica necessita di una particolare attenzione considerato il delicato e peculiare contesto. Le riduzioni dei dipendenti appartenenti al comparto funzioni centrali, attuate negli ultimi anni dalle molteplici norme, che hanno di fatto tagliato le dotazioni organiche, hanno determinato la necessità di un confronto costruttivo sugli organici che ad oggi non è ancora inspiegabilmente avvenuto; ciò al fine di ottenere un rilancio della programmazione del “reale fabbisogno” di personale. Nelle amministrazioni penitenziarie (DAP e DGMC), che hanno subito una radicale ristrutturazione organizzativa operata negli ultimi anni a costo zero ossia senza l’investimento di significative risorse, anche umane, particolarmente pesante è la situazione relativa ai profili dell’area contabile ove è necessario intervenire con estrema urgenza al fine di evitare la paralisi del funzionamento delle strutture; inoltre è drammatica la carenza di quelle professionalità fondamentali al rispetto del mandato istituzionale cui si riferiscono le due amministrazioni (art. 27 della Costituzione) ci riferiamo a quelle “trattamentali” (educatori ed assistenti sociali), nonché tecniche ed amministrative. Non si è mai potuto procedere ad un ricambio generazionale del personale cessato dal servizio in quanto – a causa di modifiche normative – negli ultimi anni viene assunto un solo lavoratore a fronte di 4 dipendenti cessati dal servizio (cd turn over). Si tratta di una problematica di non poco conto, ma non vi è alcun intervento finalizzato alla sua soluzione. Inoltre nei settori in questione peculiare è la problematica che riguarda il personale di Polizia Penitenziaria cessato dal servizio per gravi motivi di salute che pur gravando sulle dotazioni organiche della Polizia Penitenziaria, in virtù della norma di riferimento, transita nei ruoli del Comparto Funzioni Centrali determinando ricadute negative sia alle dotazioni organiche della Polizia Penitenziarie che a quelle del CFC risultanti paradossalmente entrambe in esubero. Mentre per l’organizzazione giudiziaria qualche iniziativa il Ministero la sta già prendendo, come dimostra l’emendamento all’art. 14 del DL 4/2019 approvato dal Senato, il quale autorizza il dipartimento ad assumere 1300 lavoratori di area seconda e terza dal 15 luglio pv (ma, eccezion fatta per gli idonei al concorso per assistenti giudiziari, non si comprende dove si troveranno questi lavoratori se non, dopo mesi o anni, attraverso l’espletamento di nuovi concorsi), per l’Amministrazione Penitenziaria e quella della Giustizia minorile e di Comunità nessuna iniziativa, al momento, sembra intervenire. FP CGIL CISL FP e UIL PA, per dette articolazioni dipartimentali richiedono urgenti provvedimenti normativi volti a consentire nuove assunzioni, soprattutto attraverso concorsi pubblici, per rafforzare l’organico di quelle professionalità “strategiche” e necessarie per la realizzazione del mandato istituzionale di riferimento delle due amministrazioni (Funzionari di servizio sociale, educatori, Funzionari giuridico pedagogici, contabili, funzionari contabili, funzionari dell’organizzazione e delle relazioni, funzionari amministrativi, assistenti tecnici, assistenti informatici).
FP CGIL CISL FP e UIL PA chiedono inoltre la estensione dell’art. 21 quater L.132/15 anche ai contabili, agli assistenti informatici e linguistici ed agli assistenti di area pedagogica che operano nei dipartimenti in questione trattandosi di personale della Giustizia . Ma prioritariamente FP CGIL CISL FP e UIL PA chiedono per il DAP e il DGMC una norma che risolva l’incresciosa problematica questione della detrazione della Indennità penitenziaria a causa dei giorni di malattia che ha interessato il personale delle funzioni centrali ed escluso quello appartenente al Comparto sicurezza ( Corpo di Polizia penitenziaria e i Dirigenti di Istituto penitenziario). Tale questione sta determinando conflittualità interprofessionali e acuendo la rigida separazione tra i due comparti il cui personale si
trova a prestare servizio nelle medesime strutture.
Ben nota, viceversa, è la situazione degli Archivi Notarili. Questa amministrazione soffre di un grave sottodimensionamento degli organici determinato dal taglio subito in conseguenza della applicazione delle leggi sulla spending review. Nello specifico gli archivi notarili sono l’unica amministrazione ad aver subito i tagli non sull’organico dell’amministrazione centrale bensì sull’organico complessivo di tutta l’amministrazione. La stessa, inoltre, ha avuto di recente, ope legis, un incremento considerevole delle competenze e, quindi, dei carichi di lavoro. Orbene tutti i tentativi posti in essere per incrementare l’organico anche da parte della stessa Direzione Generale degli Archivi Notarili non hanno avuto successo benché questa amministrazione, in ragione della sua autonomia finanziaria e delle ingenti entrate che ottiene attraverso i servizi erogati all’utenza, può pagarsi interamente il costo dell’aumento di organico senza alcun onere per le casse dello Stato. È evidente che, stante l’insufficienza dell’attuale organico (520 unità) a garantire la funzionalità dei circa cento uffici esistenti sul territorio nazionale, si dovrà procedere ad una chiusura di alcune sedi nella ipotesi in cui non si riveda al rialzo, ope legis, l’organico dell’amministrazione. Ed è proprio questa la prima richiesta di FP CGIL CISL FP e UIL PA: una norma che preveda l’ampliamento dell’organico degli Archivi Notarili di almeno cento unità, in attuazione del progetto predisposto dalla stessa Direzione Generale della predetta amministrazione. FP CGIL CISL FP e UIL PA chiedono inoltre una norma che consenta il rifinanziamento del FUA attingendo a quota parte delle entrate dell’amministrazione che, allo stato, vengono integralmente versate alla Cassa Depositi e Prestiti.
FP CGIL CISL FP e UIL PA ritengono necessario informare della situazione della Giustizia lavoratori e cittadinanza. Per tale motivo invitano i Segretari Regionali e Territoriali in indirizzo ad acquisire dai capi degli uffici i dati sulle scoperture di organico, attuali e potenziali, al fine di valutare l’impatto a livello locale dei prossimi pensionamenti sulla funzionalità degli uffici del Ministero della Giustizia operanti sul territorio. A tal fine vorranno richiedere anche un incontro al Prefetto e dare notizia ai cittadini mediante comunicati stampa. Inoltre vorranno convocare unitariamente nei principali uffici assemblee dei lavoratori anche con la partecipazione dei rappresentanti nazionali al fine di rendere edotti nel dettaglio i lavoratori sulla situazione attuale della Giustizia e sugli sviluppi a partire dai contenuti del prossimo incontro con il Ministro già fissato per il 2 aprile p.v.
FP CGIL CISL FP e UIL PA si riservano di indire tre Assemblee Nazionali Unitarie, con la partecipazione contestuale dei Coordinatori Generali, in date e luoghi da definire, nonché l’adozione di ulteriori iniziative per realizzare la tutela piena dei lavoratori della Giustizia, quanto mai necessaria in questo periodo di crisi.
CON E PER I LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA PER UNA GIUSTIZIA EFFICIENTE
AL SERVIZIO DEI CITTADINI
FP CGIL CISL FP UIL PA
Meloni Marra Amoroso
STATO DI AGITAZIONE: CONFERMATA ASSEMBLEA/PRESIDIO IL 20 MARZO 2019
A VIA VENETO
Nella giornata di ieri 18/3/2019 si è svolto un incontro, convocato in extremis dall’Amministrazione, al fine probabilmente di scongiurare il presidio e lo stato di agitazione del personale, al quale è stata presente la parte politica nella persona del Vice Capo di Gabinetto Cons. Fabia D’andrea.
Le risposte, o meglio la mancanza di risposte alle istanze della parte sindacale, più volte esposte al vertice politico amministrativo, la mancanza di una programmazione e di tempi certi, nonostante la disponibilità a parole ma non nei fatti, volta a risolvere le numerose criticità di questo Ministero, la parziale risposta sulla questione dei buoni pasto, che verranno distribuiti al momento solo ad una parte del personale sono gli unici fatti emersi dall’incontro di ieri.
Questo contesto così desolante fa si che sia ancora più urgente continuare con lo stato di agitazione ed essere tutti presenti al presidio programmato per domani 20/3/2019 davanti alla sede di via Veneto al fine di portare avanti le nostre rivendicazioni.
Pertanto la RSU e le OO.SS. confermano lo stato di agitazione e l’assemblea/presidio (il codice del badge è il N 14) di mercoledì 20/3 p.v. dalle ore 11,00 alle ore 13,30
RSU FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA USB-PI FLP
MAGGIORE….RISPETTO!!
GRANDE SUCCESSO DELL’INIZIATIVA DEI LAVORATORI DEL FISCO
Più di un migliaio di lavoratori degli Uffici di Roma hanno partecipato presso la Sede Centrale dell’Agenzia delle Entrate alla grande manifestazione unitaria che si è svolta in concomitanza della presentazione dei risultati anno 2018 alla presenza del Ministro Tria.
Abbiamo chiesto a gran voce, presenti la stampa, i vertici dell’Agenzia e lo stesso Ministro, come i brillanti risultati raggiunti sono dovuti esclusivamente all’impegno dei lavoratori ed è quindi necessario l’immediato sblocco delle somme del salario accessorio anni 2016 e 2017 nonché l’immediata conclusione della terza tranche delle progressioni economiche.
La protesta e la visibilità della giusta rivendicazione è proseguita fin dentro la sede dell’Agenzia dove era in corso la presentazione dei risultati, riuscendo a consegnare un puntuale documento di rivendicazione al Ministro e alla stampa presente.
La mobilitazione proseguirà sempre più aspra fino alla positiva soluzione delle sacrosante rivendicazioni.
Ove il tentativo di conciliazione obbligatoria propedeutico allo sciopero non dovesse sortire effetti positivi proclameremo lo sciopero generale di tutto il personale e accompagneremo la mobilitazione con incisive azioni di lotta su tutto il territorio nazionale.
FP CGIL CISL FP UILP PA UNSA/CONFSAL FLP
Boldorini Silveri Cavallaro Sempreboni Cefalo/Patricelli
Pubblichiamo la richiesta del Coordinatore Provinciale relativo alle problematiche inerenti le auto
elettriche, ibride, pannelli fotovoltaici e attrezzature specifiche
Al Presidente dell’ENAC
Dott. Nicola Zaccheo
SEDE
Egr. Presidente,
le scriventi Organizzazioni sindacali, rappresentative dei dipendenti dell’ENAC, si congratulano con Lei per l’ufficializzazione della Sua nomina.
Le rivolgiamo il nostro auspicio per un mandato proficuo, segnato da elementi di concreto cambiamento rispetto al passato e caratterizzato da corretti rapporti con le parti sindacali.
A tale proposito, una discussione sul documento che l’ENAC ha prodotto in Commissione Trasporti del Senato nel corso all’audizione del 13 marzo scorso, per il DDL delega al Governo, relativo al riordino in materia di trasporto aereo, potrebbe essere un inizio significativo in tal senso.
Pertanto, ci auguriamo un confronto aperto e fattuale sui temi del riordino dell’Ente, cosa che – proclami a parte – non è stato possibile esplicare con il suo predecessore.
In attesa di una sua convocazione, Le rivolgiamo il nostro “buon lavoro” e i nostri cordiali saluti.
FP-CGIL FIT-CISL UIL- PA UIL TRASPORTI FLP ST – CIDA FC
F. Oliverio M. Mascia S. Colombi/C.Conti C. Tarlazzi R. Caruso/P. Proietti
Pubblichiamo la Circolare dell’Ufficio Attività Sportive 11° Campionato Italiano VVF Beach Volley che si svolgerà a Vulcano (Me) dal 13 al 16 giugno 2019
SE SON ROSE, FIORIRANNO …
Nel corso della giornata del 15 marzo si è tenuto un incontro con il neo-Presidente dell’Istituto, prof. Pasquale Tridico.
Il Presidente ha esordito in apertura di riunione manifestando la volontà di ripristinare un clima di serenità sul piano delle relazioni sindacali all’interno dell’Istituto ed ha comunicato, come segno tangibile di tale proposito, la propria volontà di rivedere la, ormai tristemente, nota Determinazione Presidenziale n.153 del 30 novembre 2018 sul Piano dei Fabbisogni del personale per il triennio 2018/2020, contro cui sono tuttora pendenti ben due ricorsi presentati dalle scriventi organizzazioni sindacali: un ricorso dinanzi al TAR del Lazio per illegittimità del provvedimento ed un altro, dinanzi al giudice ordinario, per comportamento antisindacale dell’Amministrazione.
In particolare, il Presidente ha dichiarato di voler rivedere la Determinazione n.153/2018 su vari punti: la totale assenza di passaggi verticali dalla area A all’area B (passaggi per i quali diventa imprescindibile, al fine di rimuovere eventuali controinteressati, esaurire la graduatoria del concorso pubblico B1 risalente al 2010), il mancato rispetto delle norme contrattuali dell’area VI relative ai professionisti sulla distribuzione degli stessi tra i due livelli differenziati e la ridefinizione dei fabbisogni della dirigenza di prima e di seconda fascia ridimensionando sostanzialmente i tagli effettuati. Prima di emettere la nuova Determinazione, ci è stata garantita un’informativa sindacale preventiva (mancata in precedenza), in modo da sanare anche questa ferita al sistema delle relazioni sindacali (avviso ai naviganti: qualche buontempone interno, già anticipato sui social dall’attivo “compagno di merende” Pinocchio, scriverà di aver ottenuto dall’Amministrazione, grazie al proprio impegno, una “nuova simultanea determina di assunzioni”. Nulla di più falso in quanto, una volta preso l’impegno DI modificare la determinazione n.153/2018, l’Amministrazione dovrà necessariamente adottare un atto di pari livello, ma con contenuti differenti).
Nel formulare sinceri auguri di buon lavoro al Presidente, abbiamo chiesto il ripristino di corrette relazioni sindacali nell’Istituto, quale presupposto indefettibile per poter lavorare insieme per il bene dell’Inps e dei suoi lavoratori.
Nel corso del confronto abbiamo altresì rimarcato la necessità di rivedere anche la Determinazione presidenziale n.177/2018 sulle progressioni verticali verso l’area C al fine di semplificare una procedura selettiva disegnata, sbagliando, sulla falsariga di un concorso pubblico quando, al contrario, ci troviamo di fronte a selezioni interne che nel triennio
2018/2019/2020, così come le ha immaginate il legislatore, in deroga alla disciplina ordinaria del Decreto Legislativo n.165/2001, devono valorizzare l’esperienza, le competenze e le abilità conseguite sul campo da chi opera da anni all’interno dell’Istituto.
Un altro punto sul quale ci siamo soffermati riguarda la chiusura dei contratti integrativi 2018 delle Aree, dei Dirigenti, dei Professionisti e dei Medici: è giunto il momento di sciogliere i nodi su tutti i CCNI relativi al 2018 ed avviare, in tempi brevi, la discussione sui contratti integrativi del 2019.
Il Presidente ci ha garantito che prenderà in considerazione tutte le nostre richieste e, con riferimento al nostro grido d’allarme sulla grave carenza di personale, ci ha assicurato che il concorso per 967 consulenti della protezione sociale è oramai nella sua fase conclusiva, per cui le prossime immissioni di personale dovrebbero avvenire già dalla metà di maggio, annunciando, nel contempo, ulteriori assunzioni straordinarie per effetto degli stanziamenti di spesa, 50 milioni di euro, già inseriti nel D.L. n.4/2019 in attesa di conversione in Legge alla Camera dei Deputati.
È venuto davvero il momento di ripristinare un clima di sincera collaborazione fra tutti gli attori coinvolti, per garantire all’Inps ed ai suoi lavoratori quella serenità lavorativa che consentirà di riacquisire il ruolo centrale che meritano.
Per questa ragione, abbiamo dato la nostra disponibilità a rinviare il ricorso presentato per comportamento antisindacale e verificare le condizioni di sospendere la trattazione della richiesta di sospensiva della determinazione n.153/2018 rinviando al giudizio di merito, come segnale di apertura rispetto alle dichiarazioni del Presidente.
FP CGIL CISL FP UIL PA FIALP CISAL CIDA
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO Francesco VIOLA LucioPALADINO
Al Segretario Generale dell’Avvocatura Generale dello Stato
sede
e p.c.
a tutti i lavoratori dell’Avvocatura Generale dello Stato
alle Federazioni Nazionali CGIL- FP, CISL- FP, UIL- PA
Oggetto: PIATTAFORMA CONTRATTUALE INTEGRATIVA
Egregio Avvocato,
le scriventi O.O.S.S. Le chiedono, anche a causa del deterioramento delle relazioni sindacali in troppe Avvocatura Distrettuali, l’avvio di un calendario di contrattazioni per la discussione e la firma di un Contratto Integrativo di Amministrazione in linea con le profonde modifiche intervenute con il nuovo Contratto Nazionale di Lavoro.
A tale scopo Le allegano la piattaforma contrattuale integrativa unitaria.
Cordiali saluti
Roma 1 marzo 2019
I Coordinatori Nazionali
CGIL- FP CISL- FP UIL- PA
Vincenzo Malatesta Corrado Nuccetelli Tommaso Capezzone
Al Segretario Generale della Corte dei conti
Cons. Franco Massi
Al Vice Segretario Generale della Corte dei conti
Cons. Saverio Galasso
Al Dirigente Generale della D.G.G.R.U.F. della Corte dei conti
Dott. Pasquale Le Noci
Al Presidente della Commissione Sussidi
Dott. Mauro Cardarelli
E, p.c.
All’Ufficio Relazioni Sindacali
LORO SEDI
OGGETTO: Sussidi – modifiche e integrazioni.
Le scriventi OO.SS., esprimono soddisfazione per la decisione dei Vertici d’Istituto di riaprire i termini
per la presentazione delle istanze di sussidio. Riapertura dei termini, fortemente voluta da queste sigle sindacali, le quali, a seguito degli incontri in sede di contrattazione, hanno avviato un rapido percorso per la modifica e l’integrazione del Regolamento sui Sussidi.
Pertanto, queste sigle sindacali, dopo aver analizzato la proposta dell’Amministrazione, comprendente la bozza di Addendum recante modifiche e integrazioni all’Accordo sui sussidi sottoscritto in data 6 agosto 2018 nonché lo schema di Atto generale di indirizzo e la tabella ad esso allegata, nell’esclusivo interesse delle lavoratrici e dei lavoratori della Corte dei conti, presentano osservazioni e proposte migliorative degli attuali contenuti della documentazione citata.
In particolare, chiedono:
– di inserire tra i riferimenti iniziali del nuovo Atto generale di indirizzo anche l’Addendum all’Accordo sottoscritto in data 6 agosto 2018.
– l’integrale ripristino della tabella riportata a pag. 3 dell’Atto di indirizzo del 12/11/2018, ritenuta già completamente esaustiva.
– In relazione all’art. 9 “Spese straordinarie con grave situazione economica”, queste sigle propongono che entrambe le modifiche previste per rimuovere gli ostacoli attualmente esistenti alla fruizione dei sussidi da parte dei lavoratori più bisognosi, siano espresse/modificate/integrate nei termini che seguono:
– Art. 9, comma 2. “Per grave situazione economica si intende la sopportazione di spese che incidano con una percentuale maggiore rispetto a quella indicata per scaglioni di ISEE nella tabella in allegato 1”;
– Art. 9, comma 6. “Per grave situazione economica non derivante dalla volontà del destinatario si intende quella derivante da causa di forza maggiore, anche provocata da rilevanti spese mediche” (utilizzando, a tal fine, la stessa formula già presente nell’Accordo sui sussidi sottoscritto in data 6 agosto 2018).
Nel rilevare, poi, che per effetto della contrattazione si è giunti finalmente a modificare i criteri derivanti da scelte unilaterali dell’Amministrazione, in relazione alla tabella allegata allo schema di Atto di indirizzo, le scriventi ritengono che si debba compiere uno sforzo ulteriore affinché sia effettivamente garantita la parità di trattamento a tutte le lavoratrici e i lavoratori, non escludendo alcun dipendente dalla possibilità di accedere ai sussidi qualora si verifichi una grave situazione economica. A tal fine, si chiede che tra gli scaglioni previsti dalla citata tabella, ci sia anche quello che, in conformità con l’Accordo sottoscritto dalle parti, comprenda ISEE tra euro 35.001 e 45.000.
Inoltre, pur valutando positivamente la proposta dell’Amministrazione di non prevedere alcuna percentuale di incidenza della spesa per le lavoratrici e i lavoratori che hanno ISEE compreso tra euro 0 e 5.000, queste OO.SS, allo scopo di garantire maggiore equità e non arrecare eccessive penalizzazioni in situazioni che sono già gravi, ritengono che le progressive percentuali di incidenza debbano essere sensibilmente ridotte come di seguito:
– da 0 a 5.000 0%
– da 5.001 a 10.000 3%
– da 10.001 a 20.000 5%
– da 20.001 a 35.000 7%
– da 35.001 a 45.000 10%
Infine, in relazione al citato Addendum all’accordo sui sussidi, le scriventi OO.SS. esprimono, unitariamente, massima attenzione per la proposta di ripristinare un sussidio straordinario, pari a euro 1.800, per situazioni di grave situazione economica derivanti da causa di forza maggiore, per le lavoratrici e i lavoratori inquadrabili nella prima fascia di ISEE prevista dall’accordo, non supportate da spese documentabili. Introdurre tale flessibilità, infatti, potrebbe consentire un sollecito intervento per venire incontro ad emergenze che, in base alle attuali regole, potrebbero non essere affrontate.
Con l’auspicio che le proposte formulate siano adeguatamente valutate e con l’obiettivo di pervenire al più presto alla definizione dell’accordo per consentire la liquidazione degli importi al personale, le scriventi OO.SS. chiedono con la massima urgenza la convocazione del tavolo negoziale.
Distinti saluti
S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti F. Stefanangeli
PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE
SENZA RISPOSTE IMMEDIATE SI ANDRA’ ALLO SCIOPERO GENERALE
A distanza ormai di anni dall’effettuazione delle prestazioni e del raggiungimento degli obiettivi il personale dell’Agenzia si vede ancora incredibilmente negare le somme spettanti relative agli anni 2016 e 2017. Come se non bastassero i ritardi nell’emanazione dei Decreti relativi allo stanziamento delle somme derivanti dal comma 165 e il progressivo e continuo decremento delle risorse complessive disponibili, nonostante gli sforzi compiuti in questi anni dalle donne e dagli uomini dell’Agenzia per permettere il buon funzionamento della struttura.
Se il problema fino a pochi giorni fa era quello di reperire risorse aggiuntive per riconoscere tali sforzi, resi ancora più complessi dalle nuove attività attribuite e dai carichi di lavoro aumentati, oggi apprendiamo che l’Agenzia mette in discussione parte delle risorse storicamente affluite al Fondo, previste dallo Statuto dell’Agenzia e dal CCNL : quelle relative alle attività aggiuntive svolte per conto di altri Enti pubblici, che si attestano mediamente sui 30 milioni annui. La cosa incredibile è che questo avviene a distanza quasi di un anno dalla costituzione del Fondo che ha fatto l’Agenzia ( che comprende tali somme) e su cui da tempo si protrae il negoziato.
Abbiamo nei giorni scorsi ripetutamente sollecitato, senza alcun riscontro, una convocazione per definire le intese necessarie sulle due annualità 2016/2017, dal momento che gli accordi relativi alle annualità pregresse hanno sempre contenuto questa voce e gli stessi sono stati regolarmente certificati negli anni dagli organi di controllo (Revisori dei conti, Ragioneria Generale dello Stato e Funzione Pubblica).
Ci è stato detto di aspettare, di pazientare, perché stanno ancora verificando… Cosa ? e con chi ? La pazienza e il senso di responsabilità non solo hanno un limite, ma non possono essere invocate quando si mettono in discussione diritti e risorse acquisite e previste dal CCNL.
Se a questo aggiungiamo il caos che si sta verificando in occasione della gestione delle procedure POER, con notevoli e manifeste criticità, e il ritardo nella definizione da noi più volte sollecitata della procedura per completare nel 2019 le progressioni economiche per tutto il personale dell’Agenzia, il quadro assume gravità non più tollerabili.
In data odierna abbiamo quindi proclamato lo stato di agitazione a livello nazionale e attivato le obbligatorie procedure di conciliazione con il Ministero del Lavoro e il Dipartimento della Funzione Pubblica, necessarie per proclamare lo Sciopero generale del personale dell’Agenzia.
Lunedì 18 marzo l’Agenzia ha organizzato la solita parata in pompa magna alla presenza del Ministro Tria per presentare i risultati raggiunti dall’Agenzia (noi diciamo dal personale) nel 2018;
come se nulla stesse succedendo. Diserteremo l’invito a presenziare e saremo presenti invece tra le lavoratrici ed i lavoratori alla grande assemblea cittadina che abbiamo indetto, d’intesa con le Segreterie territoriali, in concomitanza con l’evento presso la sede centrale di Via Cristoforo Colombo. Per far sentire, anche a chi non si è mai degnato di incontrarci, la voce e la rabbia del personale.
FP CGIL CISL FP UILPA CONFSAL/UNSA FLP
BOLDORINI SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI CEFALO/PATRICELLI
Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Direzione Generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali
DGRapportiLavoro@lavoro.gov.it
All’Agenzia delle Entrate
Al Direttore dr. Antonino MAGGIORE
Entrate.segreteriadirezione@agenziaentrate.it
Alla Presidenza del Consiglio
Dipartimento della Funzione Pubblica
Protocollo_dfp@mailbox.gov.it
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, in relazione alla mancata definizione e conseguente erogazione al personale dell’Agenzia delle Entrate delle risorse economiche relative ai premi di produttività delle
annualità 2016 e 2017
PROCLAMANO
Lo stato di agitazione , a livello nazionale, di tutto il personale in servizio
CHIEDONO
ai sensi della vigente normativa di esperire, entro i termini previsti, il tentativo obbligatorio di conciliazione
FP CGIL CISL FP UILPA CONFSAL/UNSA FLP
BOLDORINI SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI CEFALO/PATRICELLI