L’ipotesi paventata dall’Amministrazione di chiusura del distaccamento cittadino Mostra nella provincia di Napoli metterebbe a rischio migliaia di cittadini abitanti della zona dove, è bene ricordarlo,  insistono innumerevoli strutture pubbliche e private ad altissima capacità ricettiva  come lo Stadio San Paolo, Mostra d’Oltremare, Palapartenope, Ippodromo, ecc.

Per questo le strutture provinciali Cgil Cisl e Uil sono state costrette a dichiarare lo stato di agitazione del personale e Cgil, Cisl e Uil nazionali hanno chiesto un incontro urgente al Capo Dipartimento e al Capo del Corpo.

 

In data 13/03/2019 si è tenuto il previsto incontro con l’Agenzia per trattare gli argomenti relativi ai passaggi di fascia, passaggi di area, incarichi di responsabilità e posizioni organizzative.
In premessa l’amministrazione ha confermato – in dettaglio – il quadro delle operazioni di acquisizione di personale in Comando, attivate per alcune Direzioni Regionali in funzione delle esigenze operative delle sedi più direttamente esposte all’evento BREXIT.
In particolare sono state autorizzate le seguenti acquisizione in comando:
– Lombardia 60 unità
– Veneto e Friuli 80 unità
-Toscana, Umbria e Sardegna 40 unità
– Emilia Romagna e Marche 25 unità
– Piemonte e Liguria 15 unità + ulteriori unità a completamento
di quelle già autorizzate
Ci è stato inoltre comunicato che – oltre mobilità intercompartimentale – sono in corso contatti con Dipartimento di Funzione Pubblica per definire le procedure delle assunzioni di personale già autorizzate, anche tramite il “concorso unico” che riguarderà l’intera P.A. e che dovrebbe definirsi entro l’anno.

PASSAGGI DI AREA
L’Amministrazione ha comunicato che sono in fase conclusiva le interlocuzioni utili per consentire la effettuazione, entro l’anno, dei passaggi di Area, sia dalla prima alla seconda che dalla seconda alla terza Area.
Per quanto concerne il passaggio dalla prima alla seconda Area l’Agenzia sarebbe intenzionata ad investire ulteriori risorse a disposizione per aumentare la platea di dipendenti che potranno partecipare, permettendo così il passaggio della maggior parte se non addirittura di tutto il personale attualmente inquadrato in Prima Area.
Per quanto concerne il passaggio dalla seconda alla terza Area l’Agenzia ha confermato che i posti, in rapporto a quelli riservati per il concorso esterno, dovrebbero aggirarsi intorno alle 180 unità.

PASSAGGI DI FASCIA
A seguito delle nostre ripetute richieste l’Agenzia ha presentato la proposta di effettuare un passaggio di fascia per oltre 2500 colleghi con decorrenza 01 gennaio 2019.
Tale procedura impegnerebbe circa 5 milioni di euro del Fondo, portando l’investimento complessivo sulle progressioni economiche a quasi il 50% della sua consistenza.
Nel merito tuttavia abbiamo rappresentato alla Agenzia che questo ulteriore investimento economico si muove nell’ambito del percorso di crescita professionale che abbiamo riattivato dal 2015 con lo sblocco dei passaggi di fascia.
Nel prossimo incontro saranno effettuati gli ultimi approfondimenti sul testo che abbiamo chiesto di poter siglare in quella sede.

POSIZIONI ORGANIZZATIVE E INCARICHI DI RESPONSABILITA’
Nel corso della riunione è continuata la trattativa sui criteri di individuazione e di accesso alle P.O. e agli Incarichi di responsabilità che dovranno essere attivati in concomitanza con la partenza della nuova riorganizzazione e delle POER.
Le scriventi OO.SS. avevano già espresso all’Amministrazione molteplici criticità rispetto alle precedenti proposte avanzate, rappresentando la necessità di riconoscere “incarichi” che rispecchino realmente i livelli di gravosità organizzativa e di responsabilità sia per le Dogane che per i Monopoli.
L’Agenzia ci ha consegnato una proposta che prevede l’individuazione di Posizioni Organizzative e di Incarichi di Responsabilità all’interno di tutti i livelli delle strutture organizzative dell’Agenzia comprendendo quindi la Direzione centrale , le DID, DR e DP, gli Uffici delle Dogane, gli Uffici dei Monopoli e le SOT delle Dogane e dei Monopoli.
Riteniamo il quadro presentato dall’Agenzia un deciso passo in avanti rispetto alle precedenti
proposte.
Abbiamo tuttavia rappresentato la necessità di rivedere alcune previsioni, di rendere più chiare e descrittive le posizioni che dovranno essere ricoperte, nonché di estendere il quadro delle responsabilità anche ad ulteriori funzioni ed incarichi che saranno attivati in sede di posto di lavoro.
A seguito di una nostra precisa richiesta l’amministrazione ha convenuto – per l’accesso agli incarichi di responsabilità edalle posizioni organizzative – di procedere ad interpelli tra il personale tramite valutazione culturale e professionale delle candidature ed eventualmente, dove ritenuto necessario, effettuazione di un colloquio conoscitivo.
L’amministrazione ha infine preso atto di tutte le osservazioni ulteriori, rimandando alla prossima riunione la definizione di un articolato per addivenire ad un accordo sulla materia.
Il prossimo incontro è già previsto per la prossima settimana.

14/03/2019

FPCGIL                  CISLFP                    UILPA            Confsal/UNSA                FLP
Iervolino                 Fanfani                  Procopio                 Veltri                 Cefalo/Sperandini

Pubblichiamo la nota del Coordinatore Fp Cgil MB – RSA in cui si chiede un incremento di personale da indirizzare nel comando di nuova istituzione, considerando le caratteristiche del territorio.

Pubblichiamo il sollecito unitario delle OO.SS. territoriali, nel quale chiedono risposte da parte dell’amministrazione sulle gravi carenze organizzative e di gestione in cui desta il Comando

L’ACCORDO DEFINITIVO SUL LAVORO AGILE

Ieri abbiamo sottoscritto l’accordo definitivo sullo smart working. Un accordo che è stato rivisto rispetto alla prima stesura con alcuni miglioramenti significativi e che noi riteniamo particolarmente innovativo rispetto all’impatto organizzativo ed alle modalità con cui si attiva questo importante istituto lavorativo. La prima particolarità è che l’articolazione complessiva dell’accordo permette di affrontare la fase sperimentale con i criteri che prefigurano una sua entrata a regime rispetto all’insieme delle attività individuate come lavorabili a distanza.
L’ampliamento delle attività che possono entrare nel lavoro agile è infatti il primo elemento di valutazione positiva dell’accordo unitamente alla eliminazione di alcune clausole che potevano diventare punitive per i lavoratori che fruiscono delle tutele sociali, impropriamente definite nella prima stesura come flessibilità.
L’accordo, il cui testo vi trasmettiamo in allegato, entra adesso nella sua fase applicativa e la prossima settimana sarà emanata la relativa circolare, che consentirà l’estensione dell’istituto al 10% del personale in servizio presso ogni struttura, con la possibilità di redistribuire le opportunità nel caso le adesioni risultassero in misura inferiore a questa percentuale.
Nelle valutazioni delle adesioni, nel caso invece di domande eccedenti la quota prevista, vengono inseriti criteri di preferenza che tengono conto delle particolari situazioni socio-familiari e di salute dei dipendenti.
La previsione dell’avvio concreto dei progetti che ci hanno dato ieri è metà giugno o il primo luglio prossimi.
Infine è del tutto evidente che un ruolo fondamentale, sia nella predisposizione dei progetti legati alle attività individuate che nel monitoraggio e nella valutazione degli stessi, lo avranno i Dirigenti degli Uffici ed è pertanto fondamentale la massima attenzione nella fase di programmazione e nell’applicazione dell’accordo nei luoghi di lavoro, avendo cura che gli Uffici predispongano i progetti e identifichino in modo corretto la platea dei lavoratori, segnalandoci tempestivamente ogni comportamento improprio e ed eventuali rinunce a priori rispetto alla sua applicazione.
Invitiamo pertanto tutti i lavoratori interessati a produrre istanza nei modi e nelle forme che saranno indicate nella Circolare.

Il Direttore e noi

Abbiamo avuto, in occasione di un recente viaggio a Arezzo, un colloquio con il Direttore dell’Archivio di Stato dove si è verificata l’immane tragedia che ha colpito purtroppo due colleghi, morti sul lavoro.
Un colloquio con una persona evidentemente provata da questo tragico evento e verso la quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà, per essersi trovato, a nostro avviso senza specifiche responsabilità, in un tritacarne mediatico e sotto inchiesta in virtù del ruolo ricoperto.
Nel corso del colloquio il Direttore ci ha posto due problemi, a nostro avviso delicati e importanti,
sollecitandoci ad avviare opportuni approfondimenti.
Il primo è relativo alla individuazione del datore di lavoro ai sensi della vigente normativa sulla sicurezza.
Un problema di non poco conto: il datore di lavoro è colui che può disporre delle prerogative gestionali e di spesa che lo pongano in grado di intervenire immediatamente e con efficacia rispetto alle problematiche insorgenti nella gestione degli apparati di sicurezza in uso presso gli Uffici, in particolare rispetto alla prevenzione dei danni (incendio, allagamenti, etc) al patrimonio custodito. Nel caso degli Archivi noi abbiamo in genere un funzionario privo di poteri di spesa specifica e che riveste un ruolo marginale rispetto alle attività procedurali volte ad assicurare sistemi di protezione e sicurezza privi di rischi per i lavoratori e gli utenti. A cui viene attribuita la titolarità esclusiva del datore di lavoro in assenza di specifiche responsabilità rispetto alla scelta degli apparati da adottare. Una questione su cui ci riserviamo gli opportuni approfondimenti tecnico giuridici i cui esiti renderemo noti sia ai lavoratori che, nel caso le nostre perplessità fossero confermate, all’Amministrazione.
Il secondo problema è più che altro una sollecitazione: quanti sistemi di sicurezza in uso presso gli Archivi e nelle strutture analoghe sono come quelli utilizzati a Arezzo?
Il quesito a nostro avviso va risolto: quei sistemi, che contengono un gas inodore e venefico come l’argon, vanno immediatamente rivisitati e adeguati al potenziale rischio che purtroppo, nel caso di Arezzo, ha comportato il decesso dei due colleghi. Il Ministro ha annunciato proprio a Arezzo lo stanziamento dei 109 milioni di euro da destinare alla messa in sicurezza degli apparati relativi: questa ci pare una priorità assoluta ed è opportuno che anche noi, tramite i nostri delegati, iniziamo a fare una ricognizione sui sistemi in uso presso gli Archivi per verificare il potenziale rischio qualora gli apparati siano analoghi a quelli utilizzati a Arezzo, in modo da poter formulare le opportune richieste al Ministro.
Perché certo altri morti sul lavoro non ce ne devono essere più, nei luoghi della cultura.

 

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale

Al centro atto unilaterale che cancella unità motociclisti della polizia locale

“Contro l’ennesimo atto unilaterale perpetrato dal comune di Napoli”, la Funzione Pubblica Cgil scrive all’Aran. Al centro della questione la cancellazione dell’unità motociclisti del corpo di Polizia Municipale di Napoli, decisa attraverso una disposizione dirigenziale sottoscritta dal comandante del corpo partenopeo, Ciro Esposito, “in palese violazione del sistema di relazioni sindacali”. La categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici della Cgil ha, infatti, scritto al presidente dell’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, Sergio Gasparrini, e per conoscenza al comune di Napoli, per segnalare “l’urgenza di attivazione dell’osservatorio paritetico” previsto dal contratto delle Funzioni Locali.

Dopo aver tentato di sollecitare la revoca del provvedimento assunto dai vertici del corpo di Polizia Locale di Napoli, la Fp Cgil sottolinea la necessità di un pronunciamento dell’Aran “in particolar modo sulla base dell’ennesimo atto unilaterale del Comune di Napoli che, in palese violazione del sistema di relazioni sindacali, decide in pochi giorni di smantellare un servizio trasferendo il personale in altre unità organizzative. Nell’ambito di questi trasferimenti, evidenziamo, non si tiene nemmeno conto delle prerogative sindacali dei nostri dirigenti sindacali”.

Obiettivo della Funzione Pubblica Cgil: “Ristabilire nel contesto di un grande Ente, come il Comune di Napoli, un corretto sistema di relazioni sindacali rappresenta un elemento di forza per tutto il comparto ed è per questo che si ritiene urgente analizzare in modo condiviso le ragioni di questo incomprensibile strappo non giustificato in alcun modo da ragioni di urgenza”. In queste stesse ore, in tanti comuni italiani, le Rsu della Fp Cgil stanno esprimendo solidarietà e sdegno per quanto si registra nel capoluogo campano, sottolineando la necessità del rispetto delle regole, così come previsto dal contratto nazionale.

STATO DI AGITAZIONE: ASSEMBLEA/PRESIDIO IL 20 MARZO 2019 A VIA VENETO

In considerazione del fatto che ad oggi né l’Amministrazione né la parte politica hanno dato risposte alle istanze scaturite dall’assemblea del personale del 27/2/2019 , le RSU e le OO.SS. ritengono indispensabile portare avanti lo stato di agitazione.
Di seguito si ricordano le motivazioni, votate all’unanimità, che hanno portato a tali decisioni:
– Ripristino delle relazioni sindacali
– Mancata corresponsione dei buoni pasto
– Nuovo CCNI di Ministero – FRD (FUA) Orario di lavoro – progressioni economiche, fondo benessere del personale (ex sussidio) etc. etc.
– Sospensione HCM
– Smart Working
– Sicurezza delle Sedi
– Struttura Organizzativa del Ministero
Pertanto, nell’ambito dello stato di agitazione le RSU e le OO.SS., nelle more dell’incontro con il vertice politico/amministrativo che ci auguriamo avvenga quanto prima, invitano il personale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a non “cogliere la ghiotta occasione” e non utilizzare l’applicativo HCM per quanto riguarda l’inserimento al sistema della propria foto tessera, considerato anche il fatto che il termine dato è la fine di marzo. Questo in quanto in primo luogo, come era stato affermato dall’Amministrazione, siamo ancora nella fase sperimentale e quindi si ritiene non vi sia nessun obbligo. In secondo luogo è stata chiesta all’amministrazione la sospensione dell’utilizzo dell’applicativo e a tutt’oggi non è stata data ancora nessuna risposta.
Infine, non è pensabile che la Direzione Generale PIOB-UPD, che come compito istituzionale ha la gestione delle risorse umane, di fatto sembra aver delegato tale compito alla Direzione Generale dei sistemi informativi, dell’innovazione tecnologica, del monitoraggio dati e della comunicazione.
L’ulteriore iniziativa, per la quale si chiede la più ampia partecipazione, è l’assemblea/presidio indetta per il 20/3/2019 dalle ore 11.00 alle ore 13.30, davanti alla sede del Ministero del Lavoro via Veneto.

RSU       FP CGIL           CISL FP           UIL PA           CONFSAL-UNSA          USB-PI

Bozzanca: ‘Una scelta molto grave, al via la mobilitazione del corpo”

Niente più agenti di polizia locale in motocicletta a Napoli. La sezione specifica del corpo, costituita da circa 50 agenti, è stata cancellata con una semplice disposizione firmata dal comandante del corpo, Ciro Esposito. Il comune di Napoli non avrà più una unità di motociclisti della polizia locale, con tutti i riflessi che una tale scelta avrà in una città, a dir poco complessa, in termini di sicurezza e controllo del territorio. A denunciarlo è la Funzione Pubblica Cgil giudicando la scelta “un atto molto grave, non solo nei confronti degli appartenenti al corpo ma soprattutto verso i cittadini e la loro richiesta di sicurezza e legalità”.

Benché la decisione della cancellazione della sezione motociclisti, come riportato oggi nel corso di un’assemblea degli agenti di polizia locale a Napoli, sia stata motivata da ragioni di ‘efficacia ed efficienza’, la Fp Cgil fa sapere che è “un atto di ritorsione nei confronti di un gruppo non allineato. La gestione del corpo, infatti, è non trasparente e sostenuta da alcuni sindacati vicini all’amministrazione comunale. È palese infatti che chi chiede il rispetto delle regole, chi rivendica legalità, venga attaccato, e la cancellazione dei motociclisti ne è la dimostrazione”. Contro questa disposizione la Fp Cgil ha sancito l’avvio della mobilitazione, con assemblee nei posti di lavoro, “e che senza passi indietro da parte dell’amministrazione arriverà fino allo sciopero”.

La decisione, riporta la Fp Cgil, “assunta dal comandante del corpo di Polizia Locale di Napoli Esposito attraverso una semplice disposizione e operativa dal 10 marzo, interessa i circa 50 motociclisti di un corpo, in evidente sotto organico, che conta 1.700 agenti”. Ma soprattutto, sostiene il segretario nazionale della Fp Cgil, Federico Bozzanca, rappresenta “un atto unilaterale, contro le previsioni del contratto nazionale, che viola il sistema di relazioni sindacali. Un esempio che dimostra come sia assai problematica la gestione del personale del comune di Napoli. Una gestione autoritaria che passa dalle intimidazioni, al non rispetto degli accordi, alla violazione delle regole delle relazioni sindacali”. Parallelamente all’avvio della mobilitazione, per riportare su un quadro nazionale la vicenda, Bozzanca ha fatto sapere che “scriveremo all’Aran per segnalare questo problema di Napoli. Lo faremo perché si accenda un faro sulla vicenda. Noi siamo qui, a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, a sostengo di questa vertenza, perché sia fatta giustizia: i lavoratori meritano rispetto”, ha concluso.

 Resoconto trattativa rinnovo CCNL 2016/2018 Dirigenti Medici e Sanitari

Oggi sono riprese presso ARAN le trattative per il rinnovo del contratto 2016/2018 dei Dirigenti
Medici, Veterinari e Sanitari.
A causa dell’assenza del Presidente di ARAN, per motivi di salute, i lavori sono stati rinviati al 21
marzo 2019.
E’ stato comunque un incontro utile a chiarire le possibili convergenze sui pochi nodi rimasti
irrisolti.
Il Direttore della contrattazione per ARAN, Gianfranco Rucco, ha annunciato che il 21 ci verrà
consegnato un documento completo con le proposte economiche e gli argomenti normativi da
affrontare.
Avuta conferma della reintroduzione dell’indennità di esclusività nella massa salariale a decorrere
dal gennaio 2019, del recupero di parte della RIA per gli anni dal 2018 al 2026, le questioni ancora
da risolvere riguardano essenzialmente due punti:
– La decorrenza del rinnovo contrattuale secondo l’aumento previsto del 3,48 che le OO.SS.
chiedono sia fissata dal Gennaio 2018, come indicato dalla ragioneria dello stato
– L’agenda di argomenti normativi non differibili e da affrontare in questo rinnovo
contrattuale.
La Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN ha richiesto un calendario serrato di incontri per chiudere la
contrattazione nel modo più rapido e più proficuo possibile, ha richiesto il rispetto delle norme
indicate dalla ragioneria dello stato per il finanziamento della parte economica ed ha sollecitato
alcuni argomenti non più rinviabili della parte normativa da inserire nell’agenda di contrattazione:
relazioni sindacali, sistema di assegnazione degli incarichi e armonizzazione fondi contrattuali.
In questa fase politica è essenziale concentrare tutte le nostre risorse per dare il rinnovo contrattuale
a 130 mila medici e dirigenti sanitari che aspettano da 11 anni, evitando o arginando pericolose
battute d’arresto nelle trattative.

Andrea Filippi
Segretario Nazionale
Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN

Sono ripresi oggi, all’Aran, i lavori con le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto dei Dirigenti medici e sanitari 2016/2018, fermo da 11 anni. Un incontro interlocutorio cui seguirà una prima data stabilita per il vero e proprio avvio delle trattative, esattamente il 21 marzo.

“Dopo 11 anni di blocco contrattuale non è più il momento di rimandare – sostiene Andrea Filippi, Segretario Nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN -. I Medici e i Dirigenti del servizio sanitario nazionale vogliono il contratto e non possono più aspettare. Dopo un anno di proteste, sit-in e due scioperi, dobbiamo tirare le somme dei risultati ottenuti e chiudere un contratto peraltro ormai scaduto”.

Ci sono le condizioni per arrivare ad una proficua conclusione delle trattative in termini economici e normativi, fa sapere il sindacato. “Dobbiamo metterci a lavoro con un calendario serrato e un’agenda di argomenti chiara che ci consenta di mettere a frutto l’intenso lavoro sindacale svolto in questi 12 mesi, evitando brusche frenate che ricadrebbero solo sui lavoratori” conclude Filippi.

Roma, 12 marzo 2019

Pres. Roberto Chieppa
Segretario Generale
Presidenza del Consiglio dei Ministri

Cons. Fabio Fanelli
Capo Dipartimento per il Personale
LORO SEDI

Oggetto: fornitura servizio sostitutivo di mensa convenzione CONSIP

lotto 8 (Lazio e Sardegna) – Buoni pasto Repas Lunch Coupon. Le scriventi OO.SS., in riferimento all’oggetto, hanno avuto notizia che numerosi esercizi commerciali adiacenti gli uffici della PCM e gran parte della grande distribuzione non accettano i buoni pasto in oggetto.
Paradossalmente, anche i gestori dei punti di ristoro interni alle sedi di questa Amministrazione, hanno dichiarato che hanno difficoltà ad accettare i buoni pasto predetti a causa dell’elevato costo della commissione che l’azienda fornitrice applica loro.
Si chiede, pertanto, un urgente intervento presso la Consip e le strutture competenti per trovare una soluzione che ponga fine a detta problematica.
Considerando che:
– I buoni pasto restituiti per il fallimento della Quick! Restaurant non sono ancora stati rimborsati, nonostante che gli oneri fiscali e previdenziali siano stati già stati prelevati dalla busta paga di febbraio u.s.;
–  Gli attuali buoni pasto sono consegnati con notevole ritardo e non possono essere utilizzati dai dipendenti della PCM;
Si resta in attesa di un improrogabile riscontro da parte di questa Amministrazione, in quanto il danno procurato ai lavoratori continua ad essere notevolmente oneroso.

 

 

            FPCGIL                       SNAPRECOM                   USB PI                       SIPRE                  UGL PCM
Gianni Massimiani                Fulvio Ferrazzano            B.Stramaccioni         A.Macrì                 R.Rossi

QUOTA 100 E APERTURE STRAORDINARIE

Periodicamente, il decisore politico del momento decide di riversare sull’Inps nuove incombenze.
La prossima scadenza che l’Istituto è chiamato a fronteggiare è “Quota 100”.
Forse sarebbe stato meglio rappresentare al decisore politico del momento la situazione di grave carenza di personale e di aumento dei carichi di lavoro in cui versa l’Inps, piuttosto che assecondarlo per l’ennesima volta e “scaricare” sulle spalle dei lavoratori quest’ulteriore urgenza. In tal senso, ci pare poco convincente il messaggio Hermes 1008 dell’11 marzo, non solo perché la liquidazione delle pensioni in via straordinaria – senza la disponibilità nell’archivio Unilav dei dati relativi alla cessazione – rischia di aumentare di indebiti il carico di lavoro degli uffici, ma anche perché finisce col creare una disparità di trattamento fra cittadini in merito alla liquidazione della pensione cui si ha diritto. Se, infatti, si dà precedenza alle pensioni con quota 100 si finisce per mettere in coda tutti gli altri, che continueranno ad attendere la liquidazione della propria prestazione pensionistica.
Per garantire la liquidazione delle pensioni con quota 100 con decorrenza 1° aprile, diversi dirigenti territoriali stanno comunicando – con le modalità più disparate – l’esigenza di aperture straordinarie. Come già capitato in passato, noi riteniamo logico – e consono a un corretto sistema di relazioni sindacali – convocare al più presto tavoli di contrattazione con le OO.SS. territoriali e, prospettata la situazione, trovare assieme un modo per fronteggiarla, circoscrivendola ad alcuni limiti, quali ad esempio:
– volontarietà dell’adesione allo straordinario;
– definizione della tempistica, in particolare prevedendo un piano di lavoro straordinario dal lunedì al venerdì ed escludendo categoricamente la domenica;
– l’entità e la certezza preventiva delle risorse con cui finanziare le ore di lavoro straordinario;
– il numero minimo di lavoratori necessario per tenere aperta la sede.
Per il futuro, chiediamo maggiore rispetto nei confronti delle colleghe e dei colleghi dell’Istituto – che non sono pedine da muovere in base ai bisogni del momento – e maggiore attenzione alle relazioni sindacali – che sono un momento di proficuo confronto e non un evitabile adempimento burocratico.

Roma, 12 marzo 2019

 

FP CGIL/INPS                         CISL FP/INPS                             UIL PA/INPS
Matteo ARIANO                     Paolo SCILINGUO                            Sergio CERVO

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