Con il messaggio 4611/2023 l’INPS ha finalmente riconosciuto la possibilità di fruire dei permessi orari durante le fasce di contattabilità nelle giornate di lavoro agile, una battaglia che la FP CGIL da sola ha portato ai tavoli nel rispetto del dettato dell’art. 39 del CCNL.
Dalla data del 1° gennaio 2024, quindi, saranno rilasciate, nell’ambito delle procedure Sap/TM e p@perless, le implementazioni informatiche e sarà possibile fruire di tutti i permessi orari previsti dalle disposizioni contrattuali e legislative vigenti, alle condizioni ed entro i limiti temporali già previsti per ciascun giustificativo di assenza.
Le lavoratrici e i lavoratori che faranno richiesta di permesso orario all’interno della fascia di contattabilità saranno così esonerati dai relativi obblighi per la durata del permesso stesso.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo l’ipotesi di accordo integrativo nazionale concernente la modifica dei criteri per la formazione delle graduatorie nazionali di mobilità volontaria a domanda del personale appartenente al ruolo dei vigili del fuoco iniziata il 07.06.2023 e definita durante l’incontro del 19.12.2023
Pubblichiamo il Decreto del Dipartimento in merito l’avvio delle Attività di Ricerca e delle Attività di Sperimentazione per l’anno 2023 per il personale non direttivo e non dirigente del CNVVF
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF riguardo la richiesta di chiarimenti per l”assegnazione del II° buono pasto
L’anno che si sta per chiudere è stato un anno particolarmente intenso. Abbiamo vissuto momenti complicati, che hanno proiettato l’ente in uno scenario diverso:
con l’adozione delle famiglie professionali abbiamo superato la logica della battaglia navale, quella dei profili cristallizzati (A, B, C) con rigidi tetti ai percorsi di crescita;
con le progressioni verticali in deroga abbiamo provato ad archiviare definitivamente la stagione del mansionismo, riconoscendo le colleghe e i colleghi per il contributo lavorativo che offrono quotidianamente all’Istituto, non per rigidi inquadramenti immodificabili;
con quelle orizzontali, infine, abbiamo rafforzato l’impegno nel riconoscere una politica di valorizzazione delle professionalità esistenti in INPS, puntando – nell’arco di tre anni – ad attribuire un passaggio a tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno affrontato la pandemia mettendosi al servizio del paese con indefessa professionalità.
Possiamo considerarci soddisfatti? Mai, perché è nella lotta e nella proposta che si delinea l’azione sindacale. E mentre attendiamo, in questo senso, il CCNI definitivo dagli organi di vigilanza, per l’anno venturo abbiamo già diverse sfide innanzi:
dovremo popolare la quarta area, che rappresenta uno sbocco professionale ambito e risponde al mandato del contratto collettivo;
dovremo analizzare criticità e punti di caduta rispetto alle sperimentazioni dell’ente in materia di lavoro a distanza, con spirito critico e con franchezza, che sono le cifre dell’impegno della CGIL. A tal proposito ribadiamo quanto il confronto sia stato vano: e dire che alcune sigle avevano ringraziato l’Amministrazione per la “straordinaria apertura” nel riconoscere un giorno in più di SMART, salvo scoprire che invece dipenderà dalla discrezionalità del dirigente…;
dovremo, ancora, verificare l’andamento delle stesse progressioni, orizzontali e verticali in deroga, per individuare eventuali criticità, procedendo a correttivi nella linea d’azione.
Sono, queste, solo alcune tra le sfide dell’immediato futuro. E scrivo alcune perché l’INPS non è un ente che opera su Marte, bensì il tassello di un mosaico più ampio. E di tale mosaico dobbiamo avere consapevolezza.
Già quest’anno abbiamo registrato un’ingerenza degli organi di vigilanza sul nostro integrativo, con un intervento che ha limitato il potere della contrattazione applicando un taglio di venti milioni di euro al nostro fondo. Non è un elemento isolato nell’azione di certa politica che svilisce il ruolo del servizio pubblico: come altro spiegare il tentativo, in finanziaria, di adottare correttivi punitivi alle misure previdenziali, colpendo le pensioni di chi ha lavorato a vario titolo per lo Stato? Sono elementi diversi di un’unica strategia complessiva, che vede nel nostro ente – e più in generale nelle pubbliche amministrazioni – un bancomat cui attingere per finanziare altre mirabolanti imprese. Dobbiamo allora capire dove stiamo andando.
La FP CGIL è impegnata in una campagna di mobilitazione costante per il rinnovo dei contratti e per la crescita dei salari: non c’è stata solo la manifestazione del 7 ottobre a difesa della Costituzione (“la via maestra”), né c’è stato soltanto il partecipato sciopero generale del 17 novembre. Ci sono stati i presidi al MEF e al Ministero della PA il 7 e il 18 dicembre e nuove iniziative sono già in cantiere.
Come INPS non possiamo che chiedere il superamento del tetto posto alla disponibilità di spesa del nostro Fondo, che vincola l’ente ogni anno a riparametrare le spese sulla base della liquidità registrata nel lontano 2016. In sostanza avremmo in potenza la possibilità di spendere molto di più, di investire in progressioni e adeguare gli incentivi, ma il d.l. 75/2017 ci vincola ogni anno a tornare all’anno zero, limitando la contrattazione. È l’INPS, in tal senso, che deve condurre una battaglia per LIBERARE IL FONDO DOPO QUASI 8 ANNI. È l’INPS che deve muoversi al nostro fianco per tutelare i suoi dipendenti e l’autonomia dell’Istituto. Noi continuiamo a chiedere la rimozione di questo maledetto tetto quale pre-condizione per valutare come investire le risorse. Non sfugga, all’ente, quanto avvenuto negli ultimi anni.
Mentre ancora alcuni parlano di INPS e INPDAP sono entrati in Istituto quasi 10.000 funzionari. Età e titoli sono spesso simili e l’INPS è fortemente carente sotto il profilo d’inventiva, nella capacità di delineare percorsi di crescita. È in questo senso che chiediamo un ragionamento collettivo all’Amministrazione: perché la leva per la crescita non può essere né la valutazione individuale (che dà al dirigente un potere slegato da un’analisi oggettiva), né tantomeno l’elemento anagrafico. Per questa ragione, soli al tavolo, abbiamo più volte chiesto una differenziazione reale dei titoli. Per questa ragione abbiamo chiesto attenzione a un nuovo modo di misurare le performance, per valorizzare e non deprimere chi lavora nelle sedi. E continueremo a ribadire tali posizioni finché non saranno affrontati i problemi all’orizzonte, finché non sarà trovato un punto d’equilibrio che dia una visione d’insieme al più grande ente previdenziale d’Europa.
Gli spunti, quindi, sono tanti. E già a gennaio organizzeremo assemblee per confrontarci come sempre facciamo sui posti di lavoro. In presenza, ove possibile; da remoto, ove necessario.
Con la speranza che possiate passare serene festività, per un Natale felice e un 2024 prospero, gli auguri da parte di tutta la CGIL.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Federcasa – Mancato accordo al Ministero del Lavoro sulla procedura di raffreddamento attivata per il Contratto Collettivo Nazionale 2022-2024
Si è conclusa con un verbale di mancato accordo la procedura di raffreddamento attivata dal Ministero del Lavoro sulla richiesta – presentata il 25 ottobre – dalle organizzazioni sindacali FP Cgil Cisl FP e Uil FPL nei confronti di Federcasa.
L’associazione datoriale, dopo mesi di trattative, non ha, infatti, ancora presentato una proposta che possa rispondere alle attese delle lavoratrici e dei lavoratori, né in termini di adeguamenti economici al fine di tutelare il potere di acquisto delle retribuzioni dopo anni di inflazione elevata né in termini di valorizzazione professionale del personale e di revisione del sistema di classificazione.
Oggi, dunque, abbiamo ritenuto necessario concludere negativamente il tentativo obbligatorio di conciliazione avendo registrato la mancanza di disponibilità della parte datoriale a venire incontro alle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori.
Proseguiremo la mobilitazione, regione per regione, con assemblee nelle aziende, presidi e iniziative territoriali, sollecitando, anche, l’intervento delle amministrazioni regionali e senza escludere alcuno strumento a disposizione delle OO.SS. se continueranno a non arrivare risposte per lavoratrici e lavoratori.
p. FP CGIL p. CISL FP p. UIL FPL
Giordana Pallone Chiara Severino Rita Longobardi
Corposa riunione con un lunghissimo ordine del giorno, che ovviamente non si è riusciti a discutere per intero.
Il primo punto ha riguardato la sottoscrizione definitiva dell’FRD 2022, rientrato dagli organi di controllo. Diamo atto all’Amministrazione di aver sollecitato gli organi di controllo ed essere così riuscita a ottenere che l’ipotesi di accordo rientrasse entro dicembre. Riteniamo anche che senza la mobilitazione di questi mesi, tutta questa sollecitudine da parte dell’INL non ci sarebbe stata e questo deve essere sprone anche per i prossimi impegni da affrontare. In proposito, per esempio, ci è stato comunicato che fino a che non tornerà indietro anche l’ipotesi definitiva di accordo sui differenziali stipendiali non si potrà avere certezza sulla decorrenza dal 1° gennaio 2023. Proprio per questo, abbiamo sottoscritto il testo definitivo dell’FRD 2022, ma apponendo una nota – che alleghiamo – con la quale chiediamo all’INL di impegnarsi verso gli organi di controllo e ottenere l’ok all’accordo sui differenziali entro il 31 dicembre 2023, così da mantenere l’impegno che reciprocamente ci eravamo dati: garantire differenziali stipendiali al personale con decorrenza 1° gennaio 2023. Se così non fosse, chiediamo subito un ulteriore stanziamento di risorse, perché la platea degli interessati non sarebbe più quella ipotizzata in precedenza e dovrebbe essere più ampia. Abbiamo espresso la nostra contrarietà allo scomputo di oltre un milione di euro dall’FRD 2022, che rientra nell’ambito della vertenza arretrati perequazione. Noi continuiamo a contestare l’operazione truffaldina effettuata ai danni dei lavoratori dell’INL, cui sono stati scomputati gli oltre dieci milioni di euro riconosciuti con l’una tantum e lo scriviamo molto chiaramente.
Il secondo punto all’ordine del giorno ha riguardato la sottoscrizione definitiva dell’accordo sulle famiglie professionali. A tal proposito, l’INL ci ha comunicato che il Dipartimento della Funzione Pubblica ha chiarito ciò che come FP CGIL per mesi e mesi abbiamo evidenziato al tavolo: il concetto di famiglia professionale e di profilo professionale non coincidono, in quanto la famiglia professionale ha un ambito molto più ampio del profilo. Sulla base di questo assunto, sono state effettuate delle leggere modifiche all’accordo che sottoscrivemmo quest’estate, non intaccandone la sostanza.
Nel sottoscrivere l’accordo, abbiamo però ribadito la nostra richiesta all’Amministrazione di proseguire la discussione su ulteriori aspetti: previsione di eventuali posizioni di ruolo (i vecchi profili professionali, per intenderci) all’interno delle singole famiglie professionali (discussione già in corso all’interno dell’OPI); un accordo che disciplini le regole sui passaggi tra le varie famiglie; un confronto serio e serrato sui criteri di accesso all’area delle Elevate Professionalità e sui contenuti e le responsabilità assegnate a questa nuova Area.
L’ulteriore aspetto, collegato all’approvazione del nuovo ordinamento professionale che oggi non si è riusciti a discutere, su cui chiediamo la calendarizzazione prioritaria subito dopo la pausa natalizia, riguarda i criteri per i passaggi verticali in deroga, ricordandoci che c’è una scadenza fissata: 31 dicembre 2024. Può sembrare lontana, ma non lo è. Si è poi parlato di mobilità nazionale interna, dopo anni che la chiediamo: l’INL ha presentato una bozza che riteniamo una buona base di partenza per la discussione. Anche su questo, se si riuscirà a lavorare bene, entro gennaio potremo chiudere l’accordo. Nel frattempo, si è manifestata l’esigenza di tener presente situazioni personali difficili di diversi neoassunti che chiedono un’assegnazione temporanea (es. per L. 104). Rispetto a questo, come FP CGIL abbiamo chiesto che l’Amministrazione con una nota chiarisca al più presto chi potrà presentare la domanda – qualora non l’abbia già fatto – ed entro quanto potrà farlo, così da garantire pari opportunità a tutti. Riguardo alla vigilanza, ci è stato comunicato che il contenuto del “Decreto Poletti” 2023 sarà identico a quello precedente. Rispetto all’erogazione delle somme, l’Amministrazione ha comunicato che intende procedere al pagamento del primo semestre 2023, il cui importo è di 6 milioni e 200 mila euro e che potrebbero essere pagati entro febbraio. Si è poi discusso del nuovo contingente ispettivo destinato alla Regione Sicilia: dovrebbe partire dal 22 gennaio, con un interpello che dovrebbe uscire entro domani. Il personale sarà distaccato per tutto il 2024 e sarà distaccato presso la DIL Sud. Potranno presentare domanda solo gli assunti fino al 31 giugno 2023; tale limitazione non ci appare condivisibile, se l’obiettivo è quello di irrobustire il numero di ispettori presente in una Regione complessa. Per questo chiediamo che l’INL chiarisca: intende stare sul serio in Sicilia per garantire il rispetto delle norme in materia di lavoro su tutto il territorio nazionale? Se la risposta è sì, come noi auspichiamo, occorre garantire che coloro i quali maturino le competenze necessarie possano, anche nel corso del 2024, prender parte al contingente con successivi interpelli. Ulteriore aspetto su cui è importante far chiarezza riguarda la destinazione degli importi delle sanzioni irrogate in quel territorio.
Ci è stato poi comunicato che i duemila PC destinati al personale neoassunto sono in distribuzione in questi giorni e che la loro configurazione avverrà entro gennaio 2024. E’ stato ribadito che entro i primi tre mesi del 2024 saranno distribuiti cellulari e schede di servizio a tutti i lavoratori. Riguardo alle dotazioni strumentali, abbiamo nuovamente posto il tema (anche questo un evergreen, purtroppo) dell’assenza di software per l’elaborazione delle buste paga, essenziale per lo svolgimento di tantissime attività, non solo ispettive.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL Matteo Ariano
“Ieri sera intorno alle 21 è scoppiato un incendio nel carcere di Pavia. Per fortuna non c’è stata nessuna conseguenza né per le persone ristrette né per la Polizia Penitenziaria e gli altri operatori del carcere di ‘Torre del Gallo’. ”
A riferirlo è Americo Fimiani, Segretario Generale FP CGIL di Pavia; “Dai primi accertamenti delle due squadre di Vigili del Fuoco che sono intervenuti immediatamente, l’incendio è partito da alcuni quadri elettrici e si sono propagate nei locali utilizzati come archivio.”
Mirko Manna, FP CGIL Nazionale Polizia Penitenziaria: “Un incendio in un edificio è sempre pericoloso, ma in un carcere, di sera, con i detenuti chiusi nelle loro celle e il pochissimo personale di Polizia Penitenziaria in servizio, è un miracolo che non ci siano stati feriti. Nel carcere di Pavia negli ultimi mesi si stanno sommando numerosi ‘eventi critici’ di cui quest’ultimo incendio è solo l’ultimo in ordine di tempo. Qualche giorno fa un detenuto ha messo in atto una violenta aggressione contro un Poliziotto. Una settimana fa un altro incendio causato dai detenuti con diversi agenti di Polizia Penitenziaria rimasti gravemente intossicati per salvarli. Sono solo gli eventi più eclatanti, ma sono mesi che chiediamo al Capo DAP una ispezione ministeriale nel carcere pavese. Il Ministro Carlo Nordio e il Capo DAP Giovanni Russo, dopo tante dichiarazioni generaliste, è ora che affrontino ogni singolo caso come quello urgente del carcere di Pavia”.
Pavia, 21 dicembre 2023
Il 2023 si chiude con un grande risultato cercato e voluto dalla Fp Cgil VVF il diritto alla salute e sicurezza tutto nella 30° Rubrica “Particella Pazza “
Continua la richiesta di interventi da parte della Fp Cgil VVF riguardo la sede di Pantelleria, molte le difficoltà a garanzia delle lavoratrici e dei lavoratori e al soccorso alla cittadinanza
A tutti i lavoratori del MIT
Nell’incontro di ieri al MIT è stata sottoscritta l’ipotesi del FRD 2023 che ricalca la distribuzione effettuata negli anni precedenti. Il fondo, che si aggira intorno ai 17.000.000 di euro, composto per il 90% da parte stabile, consentirà l’erogazione della produttività ai lavoratori del MIT in quote pressochè simili a quelle degli anni 2021 e 2022. Le somme potranno essere corrisposte solo dopo la sottoscrizione dell’accordo definitivo, quindi entro il primo semestre del 2024.
L’elemento importante, da evidenziare, è che finalmente si è riusciti ad arrivare a contrattare il FRD nell’anno di competenza e quindi a colmare il gap che da anni caratterizzava l’erogazione dei compensi accessori.
Il FRD 2024 ci consentirà di poter istituire nuovi istituti contrattuali, previsti dal CCNL quali le posizioni organizzative e le specifiche responsabilità, da tantissimo tempo non attivati nel MIT, e prevedere anche l’attribuzione dei differenziali stipendiali per più annualità grazie alle risorse stanziate dal DL 121/2021.
L’amministrazione ha proposto di destinare 4.500.000 di euro per le progressioni economiche orizzontali (oggi differenziali economici) e 1.500.000 di euro per le posizioni organizzative e le specifiche responsabilità.
Abbiamo accolto favorevolmente la proposta economica dell’amministrazione pur richiedendo uno specifico stanziamento per le specifiche responsabilità. E’ stata avviata la discussione sia sui criteri per l’attribuzione dei differenziali, che sulla graduazione delle posizioni organizzative. Come organizzazioni sindacali ci siamo impegnati a trasmettere all’amministrazione, entro fine anno, una nostra proposta che sarà discussa nelle prime settimane del mese di gennaio in modo da consentire l’avvio delle procedure all’erogazione delle progressioni economiche/differenziali e l’attivazione degli altri istituti.
Per i lavoratori del MIT si chiude un anno molto favorevole che ha visto la sottoscrizione dei fondi 2021/2022/2023, l’accordo sui criteri che consentiranno il passaggio di circa 430 lavoratori all’area superiore attraverso le procedure in deroga previste dall’art.18 del CCNL, il cui bando, presumibilmente, sarà pubblicato nelle prime settimane del nuovo anno, l’avvio delle trattative per il FRD 2024, le progressioni economiche orizzontali, le P.O. e le specifiche responsabilità. Non solo: è stato l’anno in cui il MIT si è dotato anche di un ordinamento professionale innovativo, in linea con il nuovo CCNL 2019/21, che consentirà a tutti i lavoratori di essere inquadrati in coerenza con l’attività svolta e il titolo di studio posseduto.
Un risultato importante ed inedito, frutto del grande impegno della parte sindacale nel voler rendere esigibili tutti gli istituti contrattuali e del clima fattivo che si è costruito in questi anni con l’amministrazione.
Cogliamo l’occasione per augurare a tutti un sereno Natale.
FP CGIL FP CISL UIL PA CONFINTESA CONFSAL UNSA FLP
Camardella De Vivo Lichinchi Crocchiolo Cipolla Caiazza
Sabbatella Casamassima Chinnici De Mellis Saraceno Campopiano
Droghini