IL “NASONE” DI PINOCCHIO!

“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità” affermava il famigerato Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda del Terzo Reich.
Ebbene in questi giorni, divulgata con il nostro comunicato del 29 gennaio scorso la notizia dell’impugnativa della determinazione presidenziale n.153/2018 sulla definizione del Piano dei fabbisogni di personale INPS per il triennio 2018/2020, si è diffusa sui social, Facebook, Twitter e WhatsApp, su iniziativa di qualche Pinocchio (è proprio il caso di usare questo epiteto) che, per miseri interessi di bottega sindacale, raccogliere qualche consenso tra i nostri futuri colleghi attraverso il discredito altrui condito di menzogne, la “voce” secondo la quale le Organizzazioni Sindacali, promotrici del ricorso volto ad ottenere la declaratoria di illegittimità dell’atto presidenziale “incriminato”, vorrebbero ostacolare l’assunzione di nuovo personale nel nostro Istituto arroccandosi in battaglie corporative di retroguardia ad esclusiva tutela di chi già opera nei ruoli dell’Istituto.
Nulla di più falso ed i fatti, testardi, lo dimostrano nella loro oggettività con buona pace di quel Pinocchio, del tutto avulso dal nostro Istituto, che non vede l’ora di “dipingere” in negativo le Organizzazioni sindacali all’infuori della propria!
Per l’ennesima volta dobbiamo ripercorrere l’iter dei fatti.
Il 30 novembre 2018, seguendo una modalità operativa in palese contrasto con il CCNL del comparto Funzioni Centrali per le aree professionali che prescrive l’informativa alla organizzazioni sindacali sugli andamenti occupazionali delle singole amministrazioni, informativa da dare nei tempi, nei modi e nei contenuti tali da consentire ai soggetti sindacali “di procedere ad una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure da adottare” (quindi un’informativa precedente l’adozione dell’atto e non suscettibile di “sanatoria” ex-post), il Presidente ha ritenuto, in assoluta autonomia, di adottare un provvedimento dal forte impatto sulle politiche assunzionali dell’INPS senza alcuna interlocuzione con le organizzazioni sindacali calpestando non solo il CCNL del comparto funzioni centrali 2016/2018, ma anche il vigente CCNL dell’area VI (dirigenti, professionisti e medici) che impone forme di confronto molto più stringenti della semplice informativa in tema di consistenza e variazione delle dotazioni organiche. A tali valutazioni si aggiunge la violazione delle norme contrattuali del vigente CCNL area VI in materia di distribuzione del personale professionista tra primo e secondo livello differenziato di professionalità.
È di tutta evidenza che a fronte di queste palesi violazioni, nonostante le sollecitazioni rivolte ai soggetti istituzionali con funzioni di controllo, interni ed esterni all’INPS, ed a prescindere dalle valutazioni di merito sul documento che avremmo voluto esplicitare se ci fosse stata una sede nella quale discutere il provvedimento prima della sua adozione (ad es. avremmo voluto discutere della definizione del fabbisogno ideale a 31.155 unità che riteniamo sottostimato rispetto al volume di prestazioni che l’Istituto è chiamato quotidianamente ad erogare) , noi abbiamo agito a tutela del CCNL e delle prerogative che il contratto riconosce alle organizzazioni sindacali: esistono delle regole e vanno rispettate da tutti non essendovi soggetti che si collocano al di sopra delle norme in nessun ambito della società civile!
Quanto alla velenosa accusa, fomentata dal solito Pinocchio molto attivo sui social, ma scarso conoscitore dell’INPS essendo esterno al nostro Istituto, secondo la quale, attraverso l’impugnativa della determinazione presidenziale n.153/2018, vorremmo impedire l’ingresso nella nostra Amministrazione di nuovo personale (accusa risibile e che rispediamo volentieri al mittente), i fatti, purtroppo per gli “avvelenatori di pozzi”, dimostrano l’esatto contrario.
Infatti se l’INPS ha potuto bandire due concorsi pubblici, nell’arco temporale di pochi mesi (il 24/11/2017 ed il 27/4/2018), ciò è stato reso possibile dal senso di responsabilità di quelle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto gli accordi del 10 ottobre 2017 e del 21 marzo 2018: senza quegli accordi, che hanno rimesso in moto anche la discussione sulle progressioni verticali per il personale già in servizio, è bene ricordarlo, l’Istituto non avrebbe potuto bandire né il concorso pubblico per assumere 365 C1 né quello successivo, per il quale sono in corso le prove orali, per l’assunzione di 967 C1.
Questi sono i fatti con buona pace di Pinocchio!

 

FP CGIL                           CISL FP                     UIL PA                  CONFINTESA              CIDA
Matteo ARIANO       Paolo SCILINGUO        Sergio CERVO        Francesco VIOLA    Lucio PALADINO

 

Resoconto trattativa rinnovo CCNL Cooperative sociali

Nella giornata del 30 gennaio si è tenuta la plenaria per il rinnovo del contratto di lavoro.
Abbiamo comunicato alle contro parti la nostra richiesta in merito alla necessita di chiudere un contratto che abbia quantità economiche che siano in linea con i contratti pubblici e privati sottoscritti dalla nostra categoria e della vigenza contrattuale anch’essa in linea con i CCNL sottoscritti nel comparto SSAEP. Abbiamo altresì aperto la discussione sul mercato del lavoro e flessibilità, anche il relazione alle novità normative sopraggiunte con l’approvazione del decreto dignità.
Altri temi portati al tavolo riguardano il problema delle notti passive, il cambio di gestione, quote sindacali, permessi per lutto, lavoro notturno,unioni civili, tutela delle lavoratrici vittime di violenza, ECM, abiti di servizio e tempi di vestizione.
Su questi temi le associazioni datoriali si sono impegnate a consegnarci un documento con le loro
valutazioni prima del prossimo incontro calendarizzato per il 7 febbraio 2019.
La discussione continua ad essere complessa ed articolata, ma registriamo positivamente la volontà di tutte le parti in causa di arrivare come condiviso nei precedenti incontri a chiudere il rinnovo del contratto in tempi certi. Come anticipato nella riunione del coordinamento del 28 gennaio 2019 stiamo costruendo unitariamente con le altre OO.SS. un’iniziativa di sostegno al raggiungimento del rinnovo del CCNL Coop.ve Sociali, di cui a breve vi daremo conto.

Il Capo Area Sanità e Ssaep FP CGIL Nazionale                   Comparto Sanità/SSAEP FP CGIL Nazionale
Michele Vannini                                                                            Stefano Sabato

Al Personale della Corte dei conti

Oggetto: Comunicato del Segretario generale alle OO.SS. del 30 gennaio 2019.

Le scriventi OO.SS., facendo seguito allo Stato di Agitazione, attualmente in atto per tutelare le legittime aspettative del Personale della Corte dei conti, trasmettono la nota del Segretario generale del 30 gennaio u.s., riguardante le azioni poste in essere dai Vertici dell’Istituto per migliorare le condizioni retributive del Personale Amministrativo, al fine di adeguarle al rango costituzionale che la Corte occupa nell’Ordinamento.
Di tutto questo e di altro ancora si parlerà domani 1° febbraio 2019, alle ore 11, presso l’aula Lamberti, nell’ambito dell’Assemblea Unitaria Generale del Personale, alla quale Vi invitiamo a partecipare.
Si allega il Volantino dell’Assemblea Unitaria.
Cordiali saluti.

Roma, 31 Gennaio 2019

S. Di Folco  A. Guarente  F. Amidani  U. Cafiero  A. Benedetti  F. Stefanangeli

Si sta lavorando…

L’incontro richiesto dalle OO.SS. circa l’Agenzia ANSFISA prevista dal cosiddetto Decreto Genova,
si è svolto in un clima che potremmo definire di attesa, circa il lavoro che l’Amministrazione sta
svolgendo per concludere il percorso di attuazione della norma che, a tutt’oggi, vede solo la
certezza di trasferimento in blocco delle funzioni e del personale afferente l’ANSF, ma che deve
chiarire cosa, dalle precedenti imputazioni di responsabilità incardinate sugli USTIF e sulle
DGVCA, migrano verso ASFISA. Come FP CGIL abbiamo ribadito, in prima battura, la nostra
contrarietà ad un processo che invece di essere di rafforzamento delle strutture MIT, va nella
direzione opposta con costruzione di ulteriori tecnostrutture che, oltre a far lievitare i costi che,
ovviamente, saranno a carico di tutti i contribuenti (basti pensare alle retribuzioni dei dirigenti di
nuova nomina e alle posizioni apicali della nuova agenzia) le svuotano di fatto di funzioni e di
compiti istituzionali. In tal senso abbiamo ribadito la nostra netta contrarietà anche sull’operazione,
prevista dalla Legge di Bilancio, circa la costituenda Centrale per la progettazione di opere
pubbliche presentando, in tal senso, le prime firme dei lavoratori raccolte da CGIL CISL e UIL nei
vari Provveditorati a sostegno della vertenza in essere. Abbiamo poi sottolineato che, essendo i
lavoratori della nuova Agenzia AFISA sottoposti al contratto delle Funzioni Centrali con le tabelle
economiche ENAC, bisognerà che i processi di mobilità verso quell’agenzia dovranno essere
governati da un accordo tra Amministrazione e OO.SS. circa le regole che sarà utile applicare.
Infine, abbiamo ribadito come tutta questa operazione possa aver riflessi anche sulla questione
degli organici, invitando l’amministrazione a porre in essere i necessari confronti con parte
sindacale circa le attivazioni possibili di concorsi, già previsti da norme di legge, che, a nostro
parere, debbono poter avere ricadute, nella misura massima possibile, anche sui lavoratori MIT
che hanno i titoli per aspirare ai cosiddetti passaggi di area.

Paolo Camardella
Coordinatore Nazionale Mit

Comunicato

Nella giornata di ieri 30 gennaio si è tenuta la riunione in videoconferenza della delegazione
trattante del MIUR allargata ai territori.
Erano presenti presso la sede nazionale oltre a Florindo Oliverio e Anna Andreoli del Centro Nazionale, Roberta Sorace (RSU di Roma Lazio e membro della delegazione trattante nazionale MIUR) e Carmen di Santo (RSU Roma Lazio e delegata territoriale Roma Centro Ovest e Litoranea). In collegamento dai rispettivi territori Carmela Sterrentino del Friuli Venezia Giulia, Enza Precone (RSU della Campania), Rosanna Ferreri (Funzioni Centrali FP Campania), Luca Santoro (RSU di Forlì e membro della delegazione trattante nazionale MIUR), Silvio Melica (RSU di Bologna), Mario Spanò (RSU di Milano e membro della delegazione trattante nazionale MIUR).
In apertura dei lavori il Responsabile Area Contrattazione delle Funzioni Centrali, Florindo Oliverio, ha comunicato le modifiche organizzative seguite al conferimento ad altro incarico del compagno Salvatore Chiaramonte, già segretario nazionale con delega alle Funzioni Centrali e riferimento diretto del MIUR per il Centro Nazionale.
La nuova organizzazione operativa si avvarrà, (oltre che, naturalmente, del contributo di Florindo Oliverio in qualità di Capo Area Contrattazione delle Funzioni Centrali), del ruolo assegnato ad Anna Andreoli, in qualità di delegata dalla Segreteria Nazionale, di direzione politica e di coordinamento della iniziativa sindacale con gli altri enti delle funzioni centrali nonché di raccordo con i territori, e di Roberta Sorace come Coordinatrice del Ministero, (che ringraziamo per aver dato la sua disponibilità).
Oliverio ha inoltre anticipato la volontà da parte della FP CGIL di rilanciare il ruolo dei coordinamenti nazionali e delle delegazioni trattanti in vista degli importanti impegni che riguarderanno in particolare la contrattazione integrativa di Ministero nonché il contributo ad una ipotesi di piattaforma per il CCNL 2019-2021.
Gli interventi dai territori hanno complessivamente dato un ritorno estremamente positivo rispetto alle scelte organizzative ed in particolare sulla individuazione di Roberta, già membro della delegazione trattante e conosciuta dai lavoratori del MIUR, come coordinatrice nazionale.
Hanno poi evidenziato come punto di maggiore criticità la carenza di personale nelle sedi, in alcuni casi drammatica, resa ancor più preoccupante in prospettiva dalle prevedibili ricadute derivanti dall’introduzione del requisito “quota 100” per la pensione anticipata. Le richieste ricorrenti hanno riguardato un piano di assunzioni tramite concorsi e/o l’individuazione di una soluzione per il definitivo trasferimento del personale ex scuola nei ruoli dei ministeri.
In considerazione della volontà della FP CGIL di ampliare la partecipazione e i contributi dei territori, anche con incontri tematici, e del ridottissimo numero di ore di agibilità sindacale a disposizione dei delegati FP CGIL MIUR è stato anticipato che la maggior parte delle riunioni si svolgerà in videoconferenza e che verrà aggiornata la mailing list dei riferimenti del MIUR in modo da condividere le informazioni e i contributi in tempo reale.
E’ evidente che per rendere effettivo il contributo dei territori è necessaria la più ampia partecipazione alle riunioni. Sarà nostra cura continuare a comunicare le convocazioni con un preavviso adeguato, ma raccomandiamo fin d’ora sia alla delegazione trattante sia ai segretari responsabili, nelle more dell’aggiornamento della composizione del coordinamento nazionale, di dare riscontro della presenza del territorio o della impossibilità a partecipare in modo da poter eventualmente valutare l’opportunità di aggiornare le riunioni a date o orari che possano incontrare la più ampia partecipazione.

FP CGIL Nazionale
Anna Andreoli

Pubblichiamo le note della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo le conferme e le temporanee reggenze dei Dirigenti del CNVVF

Fatto gravissimo, Ssn sotto attacco. In piazza il 9 febbraio per difenderlo

“Una nuova ‘manina’ fa saltare dal dl semplificazioni l’emendamento dello stesso governo che si proponeva di eliminare il tetto di spesa per le assunzioni del personale del Servizio sanitario nazionale, il famigerato -1,4% sulla spesa del personale del 2004”. A denunciarlo è la Funzione Pubblica Cgil Nazionale, nel sottolineare come “la manina rappresenti un accanimento particolare nei confronti delle misure che riguardano il Servizio Sanitario Nazionale e la sua messa in sicurezza”.

Per la Fp Cgil si tratta di “un fatto gravissimo ma che non sorprende, dato che l’abolizione di quel provvedimento viene annunciato ad ogni varo di provvedimento normativo salvo non essere adottato mai. Quella che pare evidente è la spregiudicatezza e la leggerezza con cui viene trattato un tema così delicato come quello del turnover in sanità, che tocca la vita di centinaia di migliaia di professionisti che operano tutti i giorni con carichi di lavoro pesantissimi e che si sentono, giustamente, presi in giro da troppo tempo, blanditi a parole e colpiti ogni volta coi fatti. La situazione, anche a seguito dei pensionamenti programmati, è destinata a peggiorare ulteriormente nel giro di poche settimane”.

La Funzione Pubblica Cgil sottolinea che “è bene che i cittadini siano consapevoli di quanto sta accedendo, perché al di là delle parole vuote dei ministri Grillo e Buongiorno, il Servizio sanitario continua ad essere pesantemente attaccato, anche da questo Governo, con un depauperamento continuo di risorse umane e materiali e questo processo d’impoverimento è quello che ogni giorno le persone pagano sulla propria pelle con liste d’attesa più lunghe, meno operatori a disposizione, personale più stanco”.

Per noi, osserva la categoria dei servizi pubblici della Cgil, “il Ssn è un patrimonio che, invece, va difeso e rilanciato come strumento di equità e di garanzia del diritto costituzionale alla salute; per noi è urgente un piano straordinario di assunzioni che si occupi concretamente di immettere nel Servizio sanitario nazionale giovani professionisti perché una sanità di qualità, senza personale, non può esistere. Per questo è il momento di costruire risposte e argini al processo di sgretolamento che anche questo Governo favorisce, alimentando un mercato privato che disegna una sanità sempre più diseguale, sempre più ingiusta. Per quanto ci riguarda lo faremo ogni giorno, a partire dal valorizzare il tema della sanità all’interno delle rivendicazioni che porteremo nella grande manifestazione unitaria che Cgil Cisl Uil hanno proclamato per sabato 9 febbraio”, conclude la Funzione Pubblica Cgil.

PRONTI, PARTENZA … VIA?

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento su quota 100, reddito e pensioni di cittadinanza ci chiediamo: davvero è tutto pronto?
Qualche perplessità ci assale visto che, per esempio, non ci risulta sia stata ancora definitivamente risolta l’annosa questione dei telefoni e i colleghi non sono ancora pienamente nelle condizioni di poter comunicare tra loro e con l’esterno.
Chiediamo che siano date con la massima urgenza indicazioni operative chiare e precise (… e non eccessivamente restrittive, come accadde tempo fa per l’APE …), a maggior ragione se l’Istituto ha collaborato alla redazione del decreto-legge.
Chiarimenti operativi sono necessari anche per i colleghi che vorrebbero aderire a quota 100, per esempio in ordine alla possibilità di revocare le dimissioni qualora la legge definitiva modifichi il decreto legge, oppure in merito alla fruizione di ferie durante un periodo di preavviso così lungo.
Le recenti dichiarazioni dell’Amministrazione rivolte ai dipendenti non ci rassicurano, perché saranno i lavoratori e le lavoratrici a dover affrontare l’ulteriore mole di lavoro che si aggiunge ai già annosi carichi di lavoro e alle criticità sulla sistemazione del conto assicurativo per ricostituzione, ricongiunzione…… ancora non risolte.
Proprio nell’ottica del “fare squadra”, riteniamo che l’Amministrazione debba intervenire
a tutela dei propri dipendenti, valutando sin d’ora l’opportunità di comunicare alla
cittadinanza che potrebbero crearsi disguidi.
In una partita così delicata l’Inps ha il dovere di garantire i propri lavoratori: gli avvoltoi
e le iene sono sempre in agguato e non vorremmo che qualche passo falso permetta
loro di potersi nuovamente avventare sull’Istituto e sul suo ruolo, a cui tutela noi ci
siamo sempre posti.

 

IL COORDINATORE NAZIONALE FP CGIL INPS
Matteo Ariano

Una grande manifestazione unitaria a Roma il prossimo 9 febbraio, è quanto deciso da Cgil, Cisl e Uil per sostenere la piattaforma unitaria che contiene le proposte per cambiare le scelte dell’Esecutivo e per aprire un confronto serio e di merito.

“Cgil, Cisl, Uil valutano positivamente il percorso di mobilitazione svoltosi negli scorsi mesi a sostegno della piattaforma unitaria“, scrivono in una nota le tre confederazioni.

“Il consenso delle decine di migliaia di lavoratori, pensionati e giovani alle proposte di Cgil, Cisl, Uil, emerso in occasione delle centinaia di assemblee organizzate su tutto il territorio nazionale, è stato pressoché unanime – spiegano – ed ha rappresentato un primo importante momento di confronto e discussione delle proposte sindacali con i lavoratori e i pensionati italiani sul documento consegnato nello scorso mese di dicembre al Presidente del Consiglio che si era impegnato a dare continuità al confronto, mai avvenuto, su alcuni capitoli indicati dal Sindacato”.

Per Cgil, Cisl e Uil “la legge di bilancio, appena approvata, ha lasciato irrisolte molte questioni fondamentali per lo sviluppo del Paese, a partire dai temi del lavoro, delle pensioni, del fisco, degli investimenti per le infrastrutture, delle politiche per i giovani, per le donne e per il Mezzogiorno. Temi sui quali Cgil, Cisl e Uil hanno avanzato indicazioni e proposte credibili e realizzabili che non hanno trovato riscontro nella legge di stabilità avanzata dal Governo”.

“Pertanto – concludono le tre confederazioni – per sostenere le proposte unitarie contenute nella piattaforma sottoposta ai lavoratori da Cgil, Cisl, Uil, per cambiare le scelte dell’Esecutivo e per aprire un confronto serio e di merito, Cgil, Cisl, Uil organizzeranno una grande manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma sabato 9 febbraio“.

Trattativa rinnovo CCNL Sanità Privata 29 gennaio 2019

L’incontro del giorno 29 con le rappresentanze datoriali non ha prodotto concreti passi in
avanti, anzi in apertura del confronto l’AIOP a rimesso in discussione quanto avevano definito nelle
trattative del 10 e 11 gennaio in materia di: orario di lavoro, lavoro notturno e part-time (in proposito
vedasi la nota inviata il 14 gennaio u.s).
Dopo un’intesa discussione l’intesa raggiunta in precedenza sul lavoro notturno e sul parttime è stata confermata, mentre sul delicato tema dell’orario di lavoro, si sono limitati a dire che ci manderanno una nuova proposta.
Abbiamo fortemente stigmatizzato un comportamento che oltre ad essere gravemente dilatorio, denota un’inaffidabilità della controparte che si rimangia quanto già in larga parte definito.
La discussione si è poi incentrata sul rapporto di lavoro a termine, compreso quello in somministrazione e la formazione.
Quanto al rapporto di lavoro a termine si è a lungo discusso sui rinnovi dei rapporti oltre i 24 mesi previsti dalla legge con le relative causali, e sulla percentuale complessiva per la quale propongono il 35%, comprendente sia il rapporto a termine in somministrazione che a tempo determinato.
La discussione non ha prodotto nessun significativo passo in avanti, tuttavia abbiamo convenuto di affrontare la materia, che per la sanità presenta qualche complessità peculiare, in sede tecnica ristretta in un incontro fissato per il 7 febbraio nel pomeriggio.
Circa la formazione, oggi suddivisa in tre articoli, la loro proposta è di unificarli e di determinare un monte ore per la formazione, l’aggiornamento e la riqualificazione professionale di 8 ore per ogni dipendente.
Il monte ore così determinato sarebbe utilizzato sia per la formazione ECM sia per la riqualificazione, ad esempio la riconversione in OSS degli ausiliari socio-sanitari, e altre tipizzazioni definite rigidamente nel CCNL.
Inoltre, pretendono di far rientrare nelle causali della formazione del fondo anche la formazione obbligatoria prevista del decreto 81/2008 sulla sicurezza che, come sapete, è a carico dei datori di lavoro mentre con la loro proposta diventerebbe “un costo contrattuale”.
Allo stato si sarebbe convenuto (il condizionale è d’obbligo) che la quota pro capite passa da otto a 12 ore, su nostra proposta.
Abbiamo respinto l’ipotesi di far rientrare la formazione obbligatoria sulla sicurezza, comprese le ore per i RLS, così come abbiamo fatto presente che una rigida tipizzazione non sarebbe in grado di cogliere le esigenze formative aziendali che possono – sono – legate alle realtà aziendali diverse fra loro. Su questo punto abbiamo deciso di presentare una proposta unitaria. Da ultimo abbiamo affrontato l’argomento della malattia. La proposta unitaria che abbiamo formulato tende ad avvicinare ulteriormente l’istituto della malattia tra la sanità privata con quella pubblica, mentre la loro proposta è sostanzialmente quella di abolire in forma progressiva il pagamento dei primi tre giorni di carenza, i risparmi derivanti sarebbe redistribuiti, con modalità non precisate, agli altri lavoratori.
Come CGIL abbiamo dichiarato la proposta come l’hanno formulata irricevibile, giacché s’introdurrebbe un sistema penalizzante non presente in nessuno dei CCNL che sottoscriviamo.
Come ben potete immaginare la discussione su questo punto è stata sospesa.
Ci è poi soffermati per definire le date dei prossimi incontri che la controparte proponeva si svolgessero nel mese di marzo.
Con forza, non solo rammentando la mobilitazione ma esplicitando chiaramente che essa proseguirà d’intensità, abbiamo respinto questo ulteriore e grave tentativo di dilazione del confronto, alla fine si sono decisi ulteriori incontri che si terranno:
– 7 febbraio: tavolo tecnico ristretto sul rapporto di lavoro a termine
– 12 febbraio: trattativa in plenaria (già precedentemente concordata)
– 22 febbraio: tavolo tecnico ristretto sulla formazione
– 26 e 27 febbraio: trattativa in plenaria
L’azione delle controparti appare volutamente e sistematicamente improntata a ritardare il rinnovo del CCNL, ciò rende ancora più importante le iniziative di mobilitazione che sono in programma.

Capo Area Sanità e SSAEP                                                      Comparto Sanità e SSAEP
Michele Vannini                                                                                Antonio Marchini

L’ Amministrazione ancora una volta dimostra le sue inadempienze rispetto gli impegni presi.

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