Nel Consiglio dei Ministri n. 38 del 17 gennaio 2019, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il prefetto Salvatore Mario Mulas assume l’incarico di Capo del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile.
A nome della FP CGIL e del Coordinamento Nazionale FP CGIL Vigili del Fuoco esprimiamo al Dott. Mulas le nostre congratulazioni per l’attribuzione del prestigioso incarico di Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Soccorso Pubblico e Difesa Civile.
Restiamo in attesa di incontrarlo personalmente quanto prima anche al fine di confrontare, con spirito di collaborazione e disponibilità, i reciproci punti di vista.
Pubblichiamo il comunicato redatto dal Coordinamento Regionale della Calabria che stigmatizza l’atteggiamento espresso da taluni rappresentanti sindacali della SCA
RETRIBUZIONE DI RISULTATO DIRIGENTI DOG ANNI 2016 (ATTIVITA’ 2015) E 2017 (ATTIVITA’ 2016) – SOTTOSCRITTO ACCORDO
Il 16 gennaio 2019, a seguito dell’esito positivo dei controlli previsti dall’art. 40-bis del d.lgs. n. 165/2001, è stato sottoscritto l’accordo definitivo sulla retribuzione di risultato dei dirigenti di seconda fascia dell’organizzazione giudiziaria per gli anni 2016 (attività 2015) e 2017 (attività 2016).
Le parti hanno concordato di ripartire le somme disponibili, pari ad euro 2.638.145,00 per le attività 2015 e ad euro 2.505.802,00 per le attività 2016 (al netto degli oneri a carico dell’amministrazione), tenendo conto delle valutazioni espresse dall’O.I.V. in base al grado di raggiungimento degli obiettivi.
Nel prospetto di seguito riportato, è indicato il coefficiente di valutazione attribuito ad ogni diverso giudizio.
VALUTAZIONE |
COEFFICIENTE DI VALUTAZIONE |
Eccellente |
1,2 |
Oltre la media |
1,0 |
Distinto |
0,9 |
Adeguato |
0,7 |
Minimo |
0,5 |
non valutato (per omessa trasmissione di documentazione) o valutato negativamente |
0 |
Al dirigente che nel corso dell’anno abbia ricevuto un nuovo incarico, ovvero sia cessato dallo stesso, verrà attribuita una retribuzione di risultato in relazione alla durata del corrispondente incarico e alla valutazione ricevuta.
In ossequio alla disposizione di cui all’art. 25, comma 3, del CCNL relativo al quadriennio 2006 – 2009, l’importo annuo individuale della componente di risultato non potrà essere inferiore, in caso di valutazione positiva, al 20% del valore annuo della retribuzione di posizione percepita.
Ai dirigenti che hanno ricoperto, con positivi risultati, un incarico di reggenza è corrisposto inoltre un ulteriore importo pari al 20% del valore economico della retribuzione di posizione prevista per l’incarico del dirigente sostituito, commisurata al periodo di durata della reggenza.
Le OO.SS. hanno ribadito la necessità di intraprendere in tempi brevi un processo di revisione della retribuzione di posizione – parte variabile e, in particolare, delle fasce economiche al fine di riconoscere ai dirigenti un trattamento economico effettivamente correlato alle funzioni attribuite e alle accresciute responsabilità.
E’ stata sottolineata inoltre l’esigenza:
– di avviare la contrattazione sulla retribuzione di risultato senza attendere gli esiti della valutazione, come avviene presso altri Ministeri;
– di superare le attuali modalità di imputazione contabile delle risorse relative alla retribuzione di risultato;
– di centralizzare i pagamenti onde evitare i ritardi registrati in passato nell’erogazione del compenso in questione da parte delle Ragionerie Territoriali dello Stato.
Roma, 17 gennaio 2019
FP CGIL CISL FP UIL PA
Meloni Marra Amoroso
Ora basta! Contratto, assunzioni e dignità, subito! Dietro queste parole oggi medici, veterinari e dirigenti del Servizio sanitario nazionale sono scesi in piazza a Roma, davanti alla sede del Ministero della Pubblica Amministrazione, con queste tre precise rivendicazioni. Un appuntamento che anticipa lo sciopero in calendario il 25 gennaio e il successivo in programma per febbraio con al centro il tema del rinnovo del contratto, unico ancora non rinnovato nel mondo pubblico e scaduto da oltre 10 anni, insieme al bisogno di procedere a nuove assunzioni.
Questo rimane, infatti, ha affermato il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Andrea Filippi, dal presidio in piazza Vidoni, “l’ultimo contratto del settore pubblico non rinnovato. Protestiamo perché il governo, a un passo dal rinnovo, ha modificato le regole del gioco all’ultimo momento, facendoci tornare indietro. Hanno inserito in legge di Bilancio una norma che di fatto sementisce l’accordo quadro confederale del 2016″. Da qui la protesta promossa in piazza Vidoni. “Un tema – ha aggiunto – che afferisce alla Funzione Pubblica ed è per questo siamo qui: il Ministero risolva immediatamente il problema. La situazione è chiara: se non vogliono il rinnovo del nostro contratto evidentemente dovranno fare una sanità senza medici”.
Guarda il video del presidio ↓
#OraBasta, rinnoviamo il contratto. Dal presidio di Roma davanti al Ministero della Pubblica Amministrazione, le ragioni della protesta di medici, dirigenti e veterinari del Servizio sanitario nazionale. #CiSiamo#ContrattoSubito #17gennaio
Pubblicato da Fp Cgil Medici Nazionale su Giovedì 17 gennaio 2019
Filippi punta il dito contro l’inserimento nella legge di Bilancio del comma 687, che di fatto modifica unilateralmente l’accordo quadro sottoscritto nel 2016 dalle organizzazioni sindacali confederali per la definizione delle aree contrattuali del pubblico impiego. Norma che la Funzione Pubblica Cgil ha definito “irrispettosa delle prerogative sindacali che, inoltre, rischia di far retrocedere al punto di partenza la contrattazione faticosamente portata avanti in questi mesi dai sindacati dei medici e dei dirigenti sanitari, annullando di colpo i sacrifici di centinaia di migliaia di professionisti che da mesi protestano contro l’ingiustificato blocco contrattuale che si perpetua da 11 anni”.
Su questo stesso punto, sempre oggi, nel corso di un incontro che si è tenuto al dicastero della Pubblica Amministrazione nelle stesse ore del presidio, il governo ha fornito alcune rassicurazioni, come riportato dallo stesso Filippi. “C’è l’impegno del Governo nel rivedere il comma 687 alla legge finanziaria, che ad oggi impedisce di fatto il rinnovo del contratto dei medici, veterinari e dirigenti del Ssn. Il comma dovrebbe essere modificato nel dl Semplificazione, e non sarà retroattivo, con un emendamento che ci hanno detto sarà presentato il 22 gennaio. Una soluzione di buon senso che fa ripartire la trattativa sul rinnovo del contratto che si era bruscamente interrotta”, ha spiegato il segretario nazionale della Fp Cgil Medici dopo l’incontro con il capo di Gabinetto del Ministero della Pubblica Amministrazione. Lo sciopero programmato dai sindacati per il 25 gennaio è intanto confermato ma si segna un punto dopo il presidio di oggi. “La pressione di questi ultimi giorni ha funzionato, si torna dunque alla situazione prima della legge di bilancio. Il contratto si può chiudere ma ora serve accordo sugli aspetti economici”, ha concluso Filippi.
Pubblichiamo copia dell’Accordo definitivo.
Accordo concernente gli sviluppi economici all’interno delle aree 2018, sottoscritto in data 10 gennaio 2019.
INCONTRO DEL 15 GENNAIO 2019 IN ATTUAZIONE DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA
DEL 28.12.2018
Ieri si è svolto un PRIMO INCONTRO previsto dall’accordo di programma siglato lo scorso 28 dicembre.
I primi argomenti previsti all’ordine del giorno hanno affrontato la ripartizione del FPS 2016 e 2017. La discussione sul FPS 2016 ha affrontato, in particolare ma non solo, quella specifica e particolare
problematica che, dalla scorsa estate, non ci ha permesso di giungere alla sottoscrizione dell’accordo e cioè COME REMUNERARE LE ATTIVITA’ DELLA V.D.
In risposta alle diverse proposte di parte sindacale, l’Amministrazione si è riservata di analizzarle e di
predisporre degli elaborati simulativi al fine di dare risposta circa la praticabilità o meno di ciascuna di
esse, compreso quelle che fanno leva sulla possibilità di reperire somme aggiuntive finalizzate
all’incremento del fondo. Non appena avremo acquisito tale documentazione la discussione proseguirà nel corso del prossimo incontro che sarà fissato senza ritardi ulteriori.
Dopo un breve scambio di opinioni sulla richiesta di parte sindacale di cambiare l’ordine degli argomenti da trattare (l’Amministrazione era per confermare l’ordine previsto nella convocazione), si è convenuto di avviare la discussione sul tema TERZA PROGRESSIONE ECONOMICA del personale prevista nel 2019, complessa ma di più rapida soluzione.
Al contrario avviare la discussione sull’argomento “criteri di selezione e remunerazione delle posizioni
organizzative previste dal CCNL”, dovendo le parti necessariamente entrare nel merito di una proposta che dovrà adeguare il vecchio modello (art 17 e 18) alla nuova realtà organizzativa, non potendo il confronto con l’Agenzia essere affrettato nella tempistica, dovrà essere affrontato con metodo e con i tempi necessari. Per questi motivi abbiamo condiviso la posizione di cambiare l’ordine dei argomenti da discutere.
Con la terza progressione economica, come da verbale di intesa programmatica 2017-2019 firmato dalle OO.SS. il 21 dicembre 2017, intendiamo andare il più velocemente possibile al “completamento del percorso di valorizzazione del personale”. Al fine di centrare questo obiettivo, che segue le due procedure avviate nel 2018 e portate a termine nello stesso anno, e che sarà completato con la terza procedura da avviare e chiudere nel 2019, abbiamo tutti concordato sulla necessità di un confronto tecnico per verificare le diverse soluzioni emerse durante la discussione, cercando di superare “in modo preventivo” le sempre possibili limitazioni imposte dagli organi di controllo.
A fine incontro si è avviata la discussione sull’attivazione di ulteriori 400 postazioni di telelavoro.
Su questo argomento tutti i convenuti si sono riservati di approfondire velocemente la questione, anche in funzione di un confronto che superi le molteplici difficoltà emerse a livello territoriale/regionale in sede di applicazione del precedente accordo. Tale confronto auspichiamo possa produrre anche ulteriori innovazioni in tema di benessere dei dipendenti, come l’attivazione di tutte le forme di LAVORO AGILE, peraltro già diffusamente analizzate dal CUG.
Al fine di evitare ricostruzioni fantasiose della riunione di ieri, in particolare sull’importanza
dell’ACCORDO DI PROGRAMMA firmato il 28 dicembre scorso, ricordiamo che nella convocazione di
detta riunione si fa riferimento specifico a tale accordo: senza quello (l’accordo di programma) non
ci sarebbe stato l’incontro del 15 gennaio. Siamo, al contrario, ancora in attesa di conoscere le
iniziative per sbloccare la situazione (quali?) di chi quell’accordo non ha firmato ma si presenta al tavolo di confronto e discute di tutti gli importanti argomenti all’ordine del giorno, anche con osservazioni pertinenti e utili al dibattito.
Non saremo certo noi a sollevare tale incongruenza che è sotto gli occhi di tutti e che auspichiamo sia
superata prima possibile attraverso la firma di accordi condivisi da tutto il fronte sindacale.
In ogni caso ci impegneremo affinché i tempi della discussione avviata con l’amministrazione siano
accelerati al massimo, in modo da dare ai lavoratori dell’agenzia risposte veloci, su argomenti importanti, che attendono da troppo tempo di essere risolti.
Roma, 16/1/2019
Il Coordinamento Nazionale
Alla c.a.
Dott.ssa Marina Giuseppone
Direttore Generale Organizzazione
Prof. Alessandro Benzia
Dirigente DG OR Servizio II
Con riferimento alla procedura per gli Sviluppi economici 2018 di cui alla Circolare
464/2018 della DG-OR le scriventi Organizzazioni sindacali hanno ricevuto numerose segnalazioni
in merito ad una difforme e non corretta applicazione dell’art. 2 comma 1 del Bando di cui al
Decreto Diretttoriale del 6 dicembre 2018, in applicazione della normativa contrattuale di riferimento ovvero del requisito di cui all’art. 18 comma 5 CCNL Ministeri 2006-2009.
Con la presente si chiede all’Amministrazione di predisporre un autorevole parere interpretativo ed applicativo da trasmettere alla Commissione.
Distinti saluti.
Roma, 16 gennaio 2019
FP CGIL CISL FP UIL PA FLP CONFSAL CONFINTESA
Meloni Nolè/Di Stefano Trastulli Satolli UNSA Corrias Porzia
Al Segretario Generale
della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Pres. Roberto Chieppa
Palazzo Chigi
segreteriausg@governo.it
usg@mailbox.governo.it
e p.c.
Al Capo Dipartimento del Personale
Cons. Fabio Fanelli
segreteriadip@governo.it
Al Capo Dipartimento della Protezione Civile
Dott. Angelo Borrelli
segreteriacd@protezionecivile.it
Con una nota interna del 18 dicembre 2018 il Capo Dipartimento della PC ha inviato a tutti gli
Uffici del Dipartimento stesso una circolare concernente la “proposta di programma per la
valorizzazione della funzione di supporto del Dipartimento della protezione civile al territorio”
riferiti a “contesti emergenziali in territorio nazionale.” Nella nota questa attività è definita come
“caratteristica” dell’Amministrazione e nella bozza di programma allegato alla nota l’intervento in
emergenza sul territorio è definito “prassi stratificata”.
A rafforzare queste affermazioni viene citata la nuova normativa di PC (c.d. codice della protezione
civile, Decreto legislativo n.1 del 2 gennaio 2018)
L’allegata bozza di programma (chiamato “PROGRAMMA” in maiuscolo) affronta i vari aspetti
che la sopra citata funzione comporta sotto il profilo della organizzazione (legittimazione del ruolo;
composizione/organizzazione e termini di riferimento, requisiti e ambiti di attività, logistica);
amministrazione (reperibilità, applicazione incentivo economico, sicurezza); formazione (percorsi
formativi).
Benché si tratti di una bozza, il documento è piuttosto articolato e complesso (48 pagine) e riflette la
complessità della tematica.
Tematica che non riguarda la mera organizzazione del lavoro (tema di competenza esclusiva della
dirigenza dell’Amministrazione), ma che comporta la creazione di istituti extra-contrattuali (come
la reperibilità “in pronta partenza”) e la descrizione di funzioni che nel CCNL non sono nemmeno
citate.
Il documento è la manifestazione di un baratro che esiste da sempre, ma che si è ampliato negli
ultimi anni, tra il lavoro formale previsto dal CCNL della PCM ed il lavoro reale effettuato
all’interno del Dipartimento della PC. Esprime anche una contraddizione grave tra un sistema
costituzionalmente regionalista, dove però anche a fronte di eventi locali viene invocato (o in
qualche caso, imposto) l’intervento dello Stato. Questo anche a causa dell’incapacità di sviluppare
un vero servizio di PC in ambito regionale o locale.
In ogni caso, al di là di valutazioni sull’opportunità di accentrare o decentrare gli interventi
operativi in “emergenza”, questa organizzazione pone numerose questioni di natura sindacale che
riguardano almeno i seguenti profili:
– responsabilità di tipo amministrativo e professionale del personale inviato a supporto in
“emergenza”;
– rischi per la salute e conseguenti misure di prevenzione e protezione (procedure, dpi, ecc.)
– trattamento economico;
– formazione.
Si deve inoltre considerare che le attività di “supporto” del DPC al territorio, qualsiasi cosa questo
voglia significare, hanno una ricaduta significativa sull’organizzazione del lavoro delle componenti
(statali, regionali, provinciali e comunali) e delle strutture operative (servizio sanitario, vigili del
fuoco, forze dell’ordine, forze armate, ecc.) del servizio nazionale della PC. Peraltro è opportuno
ricordare che dal 2012 le ordinanze di PC in deroga alle norme vigenti sono firmate direttamente dal
Capo Dipartimento della PC. Spesso tali ordinanze contengono provvedimenti che non riguardano
solo i lavoratori DPC, ma anche di tutte le Amministrazioni, sia esse componenti o strutture
operative già citate e a vario titolo coinvolte nelle situazioni di emergenza.
Paradossalmente, però, il Capo Dipartimento della PC non è titolare di relazioni sindacali (gestite da
altro Dipartimento per tutta la PCM), se si esclude il rapporto tra il datore di lavoro e gli RLS
nell’ambito della sicurezza sul lavoro. Generando un corto circuito nelle relazioni sindacali laddove
sottrae un necessario tavolo di confronto così fortemente caratterizzato.
Il tema del “nuclei di pronta partenza” è solo una delle tante anomalie che caratterizzano il lavoro
in DPC: dalle reperibilità utilizzate per organizzare, di fatto, dei turni (servizio meteo e idro)
istituendo de facto la figura del turnista ma senza alcuna tutela prevista dalle normative vigenti per
questa fattispecie, alle indennità conferite per il lavoro svolto in “sala situazione” da personale non
turnista, nelle configurazioni di “emergenza” che il DPC assume sulla base delle proprie procedure
interne, orario di lavoro che si protrae all’inverosimile.
La scrivente ha proposto come piattaforma di programma per le elezioni RSU che in sede di CCNL
e di contrattazione, specialmente di secondo livello, vengano regolate tutte le peculiari funzioni
previste dalla legge e dalla prassi, ad oggi nemmeno nominate nei contratti e solo parzialmente
affrontate nel documento di valutazione dei rischi.
Non è dignitoso né sostenibile continuare a svolgere un servizio pubblico ritenuto come
fondamentale (legge n.146/1990), ma formalmente non riconosciuto e retribuito sulla base delle
concessioni previste di volta in volta nelle ordinanze di PC o altri provvedimenti estemporanei.
Per la Fp Cgil Nazionale
Andrea Impronta – Giovanni Ciancio
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
On.le Luigi Di Maio
Gentile Ministro,
nell’incontro avvenuto il 9 luglio dell’anno scorso, nell’ottica di una reciproca collaborazione, ha proposto alle OO.SS. degli incontri periodici a cadenza quadrimestrale, al fine di sciogliere i molti nodi che caratterizzano la nostra Amministrazione.
Ora pur consapevoli dei numerosi impegni che il suo ruolo impone, facciamo presente che sono trascorse ben due stagioni e non abbiamo avuto nessun tipo di riscontro .
Molte gravi problematiche ancora non risolte stanno gettando nello sconforto il personale di questo Ministero che prova un senso di abbandono da parte del vertice politico – amministrativo.
Il primo nodo da sciogliere è l’assenza ormai da svariati mesi della nomina del Segretario Generale, con tutto ciò che ne consegue nella gestione amministrativa quotidiana.
In secondo luogo è opportuno ribadire e affrontare, quello che è stato già fatto presente nella sopracitata riunione. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è tra le Amministrazione dello Stato con il salario accessorio più basso. Non solo, abbiamo avuto l’amara sorpresa che nelle previsioni di bilancio triennale è prevista un’ulteriore contrazione delle risorse. Questo fa si, non solo che ormai è acclarato che siamo un Ministero con lavoratori considerati di serie C, ma che gli stessi lavoratori non vedendo riconosciuta la loro professionalità tentino giustamente “la fuga” verso altre amministrazioni economicamente più soddisfacenti. Ciò crea anche un depauperamento sia delle risorse umane che del know-how del Ministero.
A ciò si aggiunga che da anni, a differenza di altre amministrazioni, il personale non ha la possibilità di usufruire delle progressioni economiche. Questo non fa che svilire ulteriormente la dignità del lavoro del personale.
In ultimo, ma non meno importante, si fa presente che da 8 mesi il personale non percepisce i buoni pasto e ciò va ulteriormente ad impattare economicamente sui lavoratori.
Anche se siamo consapevoli che non tutte sono responsabilità dell’ Amministrazione riteniamo che molto di più si può e si deve (e si doveva già) fare per cercare di dare risposte concrete a chi fa con onestà e professionalità il proprio lavoro.
Da quanto capito dalle sue parole, Lei è una persona che mantiene gli impegni presi, pertanto siamo certi che non mancherà di incontrarci quanto prima, anticipandoLe che questi sono alcuni degli argomenti più pressanti.
In attesa di un gradito riscontro.
Con i migliori saluti
FP CGIL CISL FP UILPA
Giuseppe Palumbo Antonella La Rosa/Michele Cavo Bruno Di Cuia
Al Dr. Giovanni MALAGO’
Presidente Comitato Olimpico Nazionale Italiano
Al Dr. Roberto FABRICINI
Presidente Sport e Salute S.p.a.
Al Dr. Alberto MIGLIETTA
Amministratore Delegato Sport e Salute S.p.A.
Al Dr. Nicola SCHIAVONE
Direttore Risorse Umane Sport e Salute S.p.A.
p.c. All’On. Giancarlo GIORGETTI
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri
OGGETTO: CCNL 2018-2020 personale non dirigente Sport e Salute S.p.a. -Federazioni Sportive Nazionali.
In considerazione del fatto che il CCNL relativo al personale di cui all’oggetto è scaduto da oltre un anno, le scriventi OO.SS. chiedono che si dia rapidamente corso all’apertura di uno specifico tavolo negoziale rivolto alla definizione del CCNL del personale non dirigente Sport e Salute S.p.a. e Federazioni Sportive Nazionali relativo al triennio 2018-2020.
A tal fine rammentano che, ai sensi di quanto previsto dall’art. 8, c. 4, del decreto legge n. 138/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 178/2012, come novellato dall’art. 1, c. 633, della legge n. 145/2018 (legge di bilancio 2019), nelle more dell’adozione degli atti di nomina previsti dal medesimo c. 4, gli organi in carica possono adottare atti di straordinaria amministrazione previo parere conforme dell’autorità di Governo competente in materia di Sport. Il citato art. 1, c. 633, della legge n. 145/2018
fa altresì salva la possibilità di adottare gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili con indicazione specifica dei motivi di urgenza e indifferibilità.
Rimanendo in attesa di urgente riscontro, porgono distinti saluti.
Roma, lì 16 gennaio 2019
FP CGIL CISL FP UIL PA CISAL-FIALP
Andrea Impronta Alessandro Bruni Paolo Liberati Dino Carola
Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. territoriali dove si chiede la mobilità dei Capo squadra vista la carenza di personale, in particolar modo dei qualificati, in cui desta la regione.
“Un’operazione propagandistica, una vuota speculazione mediatica, che nasconde le gravi condizioni in cui versa la Polizia Penitenziaria“. Così la Fp Cgil Polizia Penitenziaria stigmatizza la gestione dell’arresto di Cesare Battisti, dalle foto del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, con la giacca della Polizia Penitenziaria al video diffuso su Facebook sui ‘retroscena’ dell’arresto, nel sottolineare le difficoltà in cui versa il corpo. La cronaca degli ultimi giorni, spiega la Fp Cgil Pol Pen, “ha reso evidente al Paese tutte le contraddizioni entro le quali chi opera nel sistema carcerario si trova quotidianamente di fronte. La voglia sfrenata di offrire ai cittadini una passerella per i media dove far sfilare i vertici politici del Ministero della Giustizia e quelli istituzionali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha prodotto un risultato pessimo, criticato da più parti”.
La Fp Cgil Penitenziaria precisa che “per noi non è in discussione il concetto della certezza della pena e il rispetto delle sentenze, più volte ribaditi, così come non è in discussione, sempre per noi, il principio costituzionale della finalità che la Costituzione affida alla pena detentiva. Ma anche per questo non troviamo giustificazioni ad una operazione mediatica vuota, fine a se stessa. Se uno spiegamento così importante di personale di polizia penitenziaria, ben equipaggiato, dotato di armi e nuove divise mai viste prima, intendeva rappresentare la presenza dello Stato nella sua forma più severa, il risultato ottenuto è stato, a nostro giudizio, non solo contrario a gli obiettivi che si perseguivano, ma addirittura dannosi per le stesse condizioni in cui operano i poliziotti penitenziari. Gli stessi ai quali, ad esempio, quegli equipaggiamenti vengono negati per carenza di risorse, gli stessi che, osservando le decine e decine di colleghi impegnati in questa operazione, oggi, come ieri e purtroppo come domani, si ritrovano ad operare nelle sezioni detentive in condizioni di estremo disagio, in una situazione di sotto organico, senza diritti certi da esigere”.
“Noi siamo certi – prosegue – che questo voler apparire intendeva distogliere l’attenzione da problemi ben più grandi e che celi un vuoto pneumatico. Un vuoto, ormai profondo, riguardante la formazione del personale, la tutela dei diritti, la sicurezza sul lavoro e i riconoscimenti contrattuali e salariali. Desideriamo un altro approccio, quello del rispetto incondizionato del lavoro svolto costantemente, silentemente e soprattutto con elevata professionalità dalle donne e dagli uomini della Polizia. Quello stesso lavoro che, ad esempio, tutti i giorni viene sottoposto a verifiche disciplinari da parte del Dap che chiede loro rispetto delle norme, dei regolamenti, anche quando questi riguardano il delicato rapporto fra i diritti dei lavoratori della polizia Penitenziaria, le finalità della pena detentiva, il rispetto della dignità di tutti”.
I fatti che hanno accompagnato la gestione dell’arresto di Battisti sono per la Funzione Pubblica Cgil Polizia Penitenziaria “l’ennesima prova che dietro questa inspiegabile fascinazione per la divisa da parte di Ministri della Repubblica, dietro questa ‘pelosa’ e falsa attenzione per gli uomini e le donne delle forze di Polizia, si nasconda un sostanziale disinteresse nei confronti delle loro reali condizioni di vita e di lavoro. Meno ipocrisia, più investimenti, rispetto dei diritti contrattuali, pieno riconoscimento delle libertà sindacali e politiche, rinnovo del contratto di lavoro. Questo un Ministro deve fare, questo un’amministrazione deve chiedere per i suoi uomini e le sue donne in divisa. Ieri hanno fatto altro. Ad altri interessi rispondeva quel teatrino”, conclude la Fp Cgil Polizia Penitenziaria”, conclude.