Venerdì scorso e ieri – 11 e 15 gennaio – si sono svolti due ulteriori incontri nell’ambito del rinnovo del contratto coop sociali. 
La trattativa ha avuto come oggetto la definizione di alcuni ultimi punti inerenti la trasformazione dell’Elemento Retributivo Territoriale in Premio Territoriale di Risultato, con l’obiettivo in particolare di definire le procedure da adottare nei casi di cambio di appalto in corso d’anno.
A questo proposito si è registrata una convergenza rispetto alla proposta di lavorare sui ratei di competenza delle cooperative cedenti e subentranti; la soluzione, apparentemente banale, ha però alcuni complicazioni tecniche sulle quali è stato necessario lavorare.
Sciolto quel nodo abbiamo proceduto ad inserire, come da nostra richiesta, la riduzione del tasso d’infortuni sul lavoro fra gli indicatori legati alla qualità organizzativa che saranno utilizzati per determinare il premio .
Abbiamo, inoltre, demandato alla contrattazione integrativa il ruolo di definire come determinare le tipologie di assenze che non incideranno nei calcoli utili a definire l’aumento o la riduzione del tasso di presenza dentro le aziende.
Resta ora solamente aperto, in questo capitolo, il tema dell’Elemento di Garanzia Retributiva che – seppur poco rivendicato in sede di applicazione del vigente contratto – svolge una funzione di potenziale “stimolo” alla contrattazione e che, per decisione comune, è stato rimandato alla fase finale del confronto.
In esito a una settimana che ha visto lo svolgersi di quattro incontri è possibile produrre una prima valutazione rispetto all’andamento del negoziato dopo la pausa natalizia. Pur in presenza di alcune difficoltà di merito che restano sul tavolo siamo di fronte a una trattativa che sembra diventare via via più concreta e che lascerebbe supporre l’intenzione anche delle controparti di produrre una reale accelerazione per arrivare ad una stretta.
Questa valutazione è supportata anche dal fatto che, a latere dell’incontro, c’è stato un primo superficiale approccio ai temi economici e delle decorrenze del contratto. I temi posti unitariamente sono stati quelli dell’allineamento della durata e delle quantità economiche del contratto a quelle degli altri CCNL del settore già sottoscritti, del riconoscimento di una quantità economica adeguata per il periodo trascorso in assenza del rinnovo contrattuale oltre alla necessità di regolare diversamente alcune parti normative (rapporti di lavoro flessibili, notti passive, etc etc).
Le controparti per parte loro ci hanno evidenziato difficoltà in particolare su decorrenze e “una tantum”, oltre a sottolineare come, a seguito dell’entrata in vigore del decreto dignità, si stiano determinando grossi problemi in particolare nella gestione dei progetti di inserimento per le coop di tipo B.
Abbiamo condiviso la calendarizzazione di ulteriori quattro incontri, oltre a quello già previsto per il giorno 30 gennaio prossimo, nella date del 7-8-12 e 18 febbraio data che, qualora vi fossero le condizioni, potrebbe essere individuata per la stretta finale. Il cambio di passo che stiamo registrando, seppure in modo discontinuo, è un risultato concreto da mettere in relazione alle iniziative di pressione che soprattutto come Fp-CGIL abbiamo messo in campo; si rende necessario, quindi, in questa fase di avvicinamento ai momenti in cui si capirà se ci sono le condizioni per fare il contratto, mantenere alto il livello di consapevolezza delle lavoratrici dei lavoratori.

Roma, 15 Gennaio 2019

Alla c.a.:
Ill.mo Generale Sergio Costa
Ministro dell’Ambiente e della
tutela del territorio del mare

E p.c.: Al Capo di Gabinetto
Prof. Luigi Petrillo

Al Sig. Segretario generale
Prefetto Silvana Riccio

Al Direttore generale

Direzione generale degli Affari
generali e del Personale
Cons. Roberto Alesse
SEDE

Gentile Sig. Ministro,
sono passati alcuni mesi dagli incontri tra il Capo di Gabinetto e le OO.SS., durante i quali erano
stati affrontati alcuni aspetti critici relativi all’organizzazione di codesta amministrazione. In
quell’occasione era stata sollevata, tra l’altro, l’esigenza di prevedere un definitivo incremento
della dotazione organica, anche in considerazione degli aumentati compiti istituzionali del
Dicastero, così da consentire il reclutamento delle necessarie professionalità operative e tecniche
per l’adeguato svolgimento della missione istituzionale.
In particolare le Scriventi, nel prendere atto dell’ampliamento della dotazione organica, secondo le
previsioni dell’ultima legge di bilancio (come sostenuto più volte in tutte le sedi) esprimono,
tuttavia, il proprio rammarico, dovendo constatare il mancato coinvolgimento delle stesse nei
processi che hanno condotto all’approvazione del testo definitivo. A tale riguardo, nel corso
dell’ultima riunione, inoltre, è stata anche evidenziata la necessità di un maggiore coinvolgimento
delle direzioni tecniche nella fase di individuazione delle professionalità da assumere.
Altro elemento che si evince dalla legge di bilancio e che desta non poche preoccupazioni è relativo
all’incremento della dotazione organica di solo 300 unità, a fronte invece di 400 assunzioni (350
III area e 50 in II area) da effettuarsi nel triennio 2019-2021. A conti fatti, considerando il
fisiologico collocamento a riposo del personale attualmente in servizio, l’incremento reale della
pianta organica potrebbe risultare non adeguato alle reali esigenze della struttura ministeriale.
Inoltre, le scriventi OO.SS. sottolineano l’importanza che non vada disperso il patrimonio di
conoscenze tecniche, acquisite nel corso degli anni, da parte del personale appartenente a soggetti
esterni che, a vario titolo, hanno supportato il Ministero nello svolgimento dei propri compiti
istituzionali. Inutile dire che per queste OO.SS. la difesa del posto di lavoro è un elemento
necessario ed imprescindibile.
Altro argomento trattato nel corso dei due incontri con il Capo di Gabinetto attiene alla necessità
di ricercare nuove forme di finanziamento per incrementare il Fondo Unico di Amministrazione e
la necessaria perequazione dell’indennità di Amministrazione, come già ottenuto da altre
amministrazioni centrali e come peraltro positivamente accolto e sostenuto dallo stesso Capo di
Gabinetto. A tale scopo, con nota del 6 dicembre scorso era stato anche suggerito di adottare le
stesse modalità, utilizzate da altri Ministeri e giustificate dal trasferimento di competenze
aggiuntive, cosi come è avvenuto per il nostro Ministero (dissesto idrogeologico, terra dei fuochi
etc.) per realizzare gli incrementi di cui sopra.
Quindi, alla luce dell’aumentate competenze e del conseguente incremento della dotazione
organica, si ritiene necessario conoscere gli orientamenti dell’Amministrazione circa il futuro
assetto organizzativo del Ministero.
Infine, giova segnalare che anche in relazione all’eventuale trasferimento della sede istituzionale
del Ministero, tematica strettamente connessa con la vita lavorativa dei dipendenti, i vertici politici
ed amministrativi non hanno adeguatamente coinvolto le parti sociali.
Pertanto, le Scriventi ritengono necessario aggiornare le informazioni in possesso sugli argomenti
affrontati e rafforzare l’utilizzo delle forme partecipative previste dal CCNL funzioni centrali –
confronto sindacale e Organismo paritetico per l’innovazione – che rappresentano strumenti di
coinvolgimento idonei, attraverso i quali sviluppare un’analisi ed una riflessione pertinenti sugli
aspetti di natura organizzativa che impattano sul lavoro del personale delle aree e del comparto del
ministero.
Tutto ciò premesso, le scriventi OO.SS richiedono un incontro urgente per affrontare le tematiche
appena esposte.
Cordiali saluti

 

FP CGIL                              CISL FP                              UILPA
Oliverio                               Marinelli                              Bordini

Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. territoriali dove si ribadisce l’importanza della sede in oggetto per sostenere il “progetto Marcianise”.

IL PUNTO

Si è appena concluso un anno, il 2018, ricco di novità che ha visto in ambito MEF le scriventi OO.SS. chiamate a districare nodi, a risolvere problematiche e a lanciare proposte che, come sempre, hanno avuto come protagonisti tutti i dipendenti. Abbiamo fin da subito improntato la nostra azione sindacale attraverso un dialogo costruttivo con l’Amministrazione.
Non è stato un anno facile e i risultati del lavoro svolto si sono resi visibili solo negli ultimi mesi (FUA/Cartolarizzazione/Equiparazione dell’indennità di amministrazione e revisione della cd “prelex”). In particolare per quanto riguarda la prelex, l’approvazione del maxi emendamento ha ripreso gran parte delle nostre osservazioni, reinvestendo parte dei fondi nella equiparazione.
Non vogliamo appropriarci della paternità assoluta della felice conclusione della equiparazione, ma ci teniamo a sottolineare lo sforzo profuso fin dal dicembre 2017, come testimoniano i tanti comunicati in cui rappresentavamo le difficoltà, le prospettive e le nostre azioni.
Abbiamo preferito aspettare prima di rispondere ad alcuni deliranti proclami di qualche sigla sindacale, il cui desiderio di apparire è davvero tanto: sembra alquanto curioso che sindacati non convocati ai tavoli (perché non rappresentativi) abbiano poi sottoscritto comunicati, manifestando dissenso e infiammando il personale. Forse origliavano da dietro la porta?
È apparso singolare anche come le stesse sigle abbiano unitariamente creato e fomentato il dissenso nel territorio per poi rivendicarne singolarmente il raggiungimento del risultato. Forse il loro unico scopo era aumentare il consenso? Questo dovrebbe far capire ai lavoratori da che parte stare e perché. Qualcuno affermava che le falsità più pericolose sono le verità distorte moderatamente … per l’appunto!
Il nostro, purtroppo, non è un Paese che ha memoria lunga per cui può essere utile, se pur brevemente, fare il percorso a ritroso.
Nel dicembre del 2017, tutte le OO.SS., unitariamente, chiesero che fosse equiparata l’indennità di amministrazione nel MEF, tutti convinti che quella fosse una giusta istanza. Invece con la legge di bilancio 2018 giunse, con grande sorpresa, l’approvazione del fatidico comma 685; erano state trovate le risorse per la “prelex”, mentre non si parlava affatto della perequazione. Alcune OO.SS. sostennero che quelle erano risorse destinate alla perequazione, scatenarono una guerra fra i lavoratori e fra le OO.SS. dividendo fra buoni e cattivi, montarono la rabbia nelle assemblee, dichiararono ai quattro venti che le risorse della “prelex” erano illegittime, minacciavano ricorsi d’incostituzionalità, lanciavano petizioni cartacee e on-line … che fine hanno fatto quei paventati ricorsi o quelle petizioni la rimettiamo all’intelligenza di chi legge.
Come CGIL CISL e UIL, studiata la questione, cominciammo a far presente che le risorse destinate alla perequazione sarebbero dovute essere altre e che quindi bisognava proseguire sulla tortuosa strada dell’equiparazione. Contemporaneamente chiedemmo di modificare il comma 685 e il consequenziale DM applicativo, rivedendone la distribuzione in modo più trasparente, mentre altri proponevano soluzioni ben più drastiche rischiando che le sperequazioni sarebbero state addirittura due!
E mentre il parlamento stava votando nella direzione da noi auspicata, ridisegnando la “prelex” e trovando le ulteriori risorse da destinare alla perequazione, altre OO.SS. che, come noi dovrebbero fare gli interessi dei lavoratori e come noi essere felici se al personale arrivano maggiori risorse, ebbene queste OO.SS. scrivevano in un loro comunicato che “è presto per cantar vittoria” come fosse una vittoria di una parte e non di tutti. Le stesse OO.SS. che ora cantano vittoria su come sia stata rivista la distribuzione di risorse destinate al personale del MEF, mentre taluni ne rivendicano finanche la paternità…
Non ci interessa tutto questo, noi continueremo a lavorare portando avanti attivamente e costantemente, senza grandi clamori e senza falsare la realtà delle cose, i veri valori del sindacato. Ora, con la legge di bilancio 2019 si prospetta una riorganizzazione del MEF su cui desideriamo riporre la massima attenzione. A tal proposito, prima delle feste natalizie, abbiamo chiesto un incontro per capire in che termini si intende portare avanti il nuovo riassetto.
Per concludere chiediamo all’Amministrazione di effettuare le opportune verifiche per tutte le OO.SS. in relazione alla crescita delle tessere sindacali in concomitanza con fine anno, dal momento che è sempre in questo periodo che da qualche anno taluna O.S. evidenzia l’aumento dei propri iscritti. Se tali aumenti negli ultimi mesi fossero seguiti da diminuzioni repentine nei primi mesi del nuovo anno e questo fosse accaduto anche negli anni precedenti, sarebbe il caso di approfondire la questione.
Ci siamo dilungati oltremodo ma era inevitabile e quanto mai necessario dire, non la nostra, ma la verità. Perché la menzogna, come l’olio, galleggia sulla superficie della verità e noi quindi dobbiamo far il lavoro sporco di ripulire l’olio delle bugie!!!
Attenzione, quindi, a ciò che leggete perché le bugie sono come le ciliegie…una tira l’altra!!!

FP CGIL                       CISL FP                       UIL PA
Americo Fimiani          Walter De Caro           Andrea G. Bordini

Pubblichiamo il provvedimento del Capo del Dipartimento.

Pubblichiamo la nota del Coordinatore territoriale di Bari nella quale chiede all’Amministrazione di provvedere alle carenze strutturali e di organizzazione del personale riguardo la sede di Molfetta

Comunicato

Dopo la manifestazione del 20 dicembre di Fp Cgil Cisl Fp Uil Pa e Confsal Unsa, le OO.SS hanno incontrato il Ministro della Difesa On. le Trenta. In un clima costruttivo ed aperto al dialogo le OO.SS hanno dato atto dall’approvazione del piano di assunzione straordinario di 294 profili tecnici il cui bando dovrebbe uscire in tempi brevissimi. Fp Cgil Cisl Fp Uil Pa e Confsal Unsa , nel ribadi-re che sono indispensabili numeri superiori per garantire la continuità delle attività, hanno convenu-to con il Ministro un metodo comune con cui affrontare le problematiche del personale civile , indi-viduando le soluzioni possibili, in particolare: 1. Organici ed assunzioni. È necessario modificare la legge 244/12, fermare la riduzione delle tabel-le organiche, ricollocare i transitati presso altre PP.AA. nonché nella fase iniziale, favorire il transi-to, su base volontaria e ripartito in percentuale, presso le altre amministrazioni. 2. Risorse salario accessorio. È necessario incrementare le risorse destinate al salario accessorio del personale civile tenuto conto non solo che è ulteriormente aumentato il divario con il personale mi-litare, a parità di impiego e mansioni, ma che è necessario realizzare le progressioni tra le aree, compresa la prima, in attesa che la nuova classificazione del personale ne disponga l’inserimento in seconda area; Relazioni sindacali con Persociv. Si é convenuto di riprendere le relazioni sindacali interrotte, previa sospensione, da parte della Direzione, delle circolari unilaterali emanate in materia di distribuzione delle risorse, di orario di lavoro, di pausa e sulle modalità di calcolo delle assenze del personale turnista; si è poi convenuto di riavviare il confronto sul contratto normativo. 4. Problematiche Noi Pa e busta paga. SMD ha dato notizia che è in corso l’accorpamento delle pro-cedure informatiche, ora divise per Forza Armata, che dovrebbe consentire il superamento delle no-te disfunzioni. Le OO.SS. hanno ribadito che é indispensabile riaffidare alle direzioni periferiche la possibilità di correggere gli errori; 5.Circolare polverifici e lavori insalubri. È in fase di revisione la normativa che dovrebbe consentire di superare entrambe le problematiche; 6.Mobilità volontaria. La settimana prossima sarà pubblicato il bando sulla mobilità volontaria che, siamo certi, non risolverà – se non in minima parte- i problemi di chi vuole trasferirsi, rendendo ne-cessario cambiare le regole; 7. Formazione. L’Amministrazione ha reso noto un piano di formazione rivolto a 3.200 dipendenti di tutte le aree, compresa la prima (non ancora dunque le vecchie scuole allievi operai) ma forma-zione a chi già lavora; 8. Applicazione della Direttiva sulle funzioni del personale civile da molti Enti disattesa; l’Ammini-strazione si è impegnata a imporne l’osservanza; 9.OPS e Welfare. Per superare la deriva degli OPS, affidati a gestioni private le OO.SS. hanno riba-dito la necessità di modificare il Codice dell’Ordinamento Militare ripristinando l’affidamento prio-ritario alle associazioni di dipendenti. Il confronto con il Ministro riprenderà martedì 5 febbraio ad iniziare dalle materie che indicheremo come prioritarie per il personale.

Roma, 15 gennaio 2019

Fp Cgil                              Cisl Fp                                       Uil Pa                                 Confsal Unsa
Francesco Quinti   Massimo Ferri/Franco Volpi   Sandro Colombi             Gianfranco Braconi

Mancata manutenzione espone gravemente salute lavoratori e cittadini

Piazzale Clodio a rischio legionella. I fatti emersi nelle ultime ore nella cittadella giudiziaria di Roma sono sconcertanti, con grave rischio di contaminazioni microbiologiche registrato a seguito di una verifica degli impianti di climatizzazione in uso presso la cittadella giudiziaria romana“. È quanto affermano in una nota Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal Unsa e Confintesa Fp, nel denunciare “una situazione incredibile che mette al centro la mancanza di serie e adeguate programmazioni dei cicli manutentivi e per la quale oggi si registra un grave rischio di malattie infettive i cui effetti sull’apparato respiratorio posso arrivare ad essere irreversibili”.

Per questo i sindacati invocano “l’adozione di misure urgentissime al fine di tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini, ma non basta: occorre che gli Uffici Giudiziari, la cui condizione logistica è spesso oltre il limite della decenza, come più volte segnalato su tutto il territorio nazionale, siano luoghi sicuri e dotati di ogni misura atta a prevenire rischi per la salute di chi vi opera e di chi fruisce dei servizi giudiziari. Quanto avvenuto a Roma denota invece una situazione di decadimento strutturale, frutto di politiche sbagliate di tagli ai bilanci  di cui oggi si pagano i costi pesantissimi che mettono in discussione persino la salute di lavoratori e utenti, oltre che l’efficacia del servizio”.

Per tale motivo, aggiungono, “servono oggi investimenti straordinari per la messa in sicurezza degli Uffici Giudiziari e una politica di corretta applicazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. La Giustizia, per essere il luogo di garanzia dei diritti dei cittadini, deve garantire anzitutto quelli dei suoi lavoratori e deve promuovere la cultura della prevenzione e della sicurezza, cultura oggi del tutto sconosciuta per chi lavora in questo settore”, concludono  Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal Unsa e Confintesa Fp.

Il problema della carenza degli organici è un problema annoso e, purtroppo, ancora irrisolto. A pagarne le conseguenze oltre ad essere le lavoratrici e i lavoratori è la cittadinanza; aumentando i tempi di intervento aumenta il rischio, questo per la Fp Cgil  è inaccettabile.

Le assunzioni che arriveranno nel 2019 in realtà non saranno un potenziamento semmai un adeguamento della dotazione organica. 40000 mila i pompieri che servirebbero in Italia, che meriterebbero uno stipendio adeguato al mestiere e al rischio che corrono, almeno uguale a quello dei colleghi del Nord Europa e senza altri stupidi paragoni.

Il lavoro del Vigili del Fuoco non può essere paragonato a nessun altro, sono gli #UniciNellaTutela.

Nel documento pubblicato la Fp Cgil VVF ha cercato di rappresentare tutto questo.

 

Contratto fermo da 11 anni e blocco delle assunzioni: voce alla protesta dei medici

Sono professionisti della salute, garantiscono uno dei diritti fondamentali dell’uomo, il loro mestiere è quello di prendersi cura. Eppure vivono una situazione paradossale: le assunzioni sono bloccate, il personale medico è ridotto all’osso e il contratto che dovrebbe tutelarli e permettergli di svolgere il proprio lavoro con dignità è bloccato da ben 11 anni. Stiamo parlando di 130 mila medici, veterinari e sanitari che ogni giorno con professionalità garantiscono il diritto di ognuno di noi a stare in buona salute. E se non si inverte immediatamente la tendenza, la situazione è destinata a diventare ancor più drammatica. Sono infatti pochissimi i giovani specialisti che si affacciano al mondo della medicina. Nel giro di qualche anno, dunque, la carenza di medici sarà sempre più consistente e preoccupante, i servizi sempre meno efficienti e le liste d’attesa sempre più lunghe, a scapito non solo di un lavoro ben svolto ma anche della salute di tutti.

 

Per queste ragioni da mesi i medici stanno scendendo in piazza, a far sentire la propria voce, ad avanzare le proprie legittime rivendicazioni. E continueranno a farlo con un sit-in, giovedì 17 gennaio, di fronte al Ministero della Pubblica Amministrazione e con due scioperi nazionali in cui il personale medico, veterinario e sanitario interromperà le proprie attività lavorative per ben 24 ore, nella giornata di venerdì 25 gennaio e ancora a febbraio, in data ancora da stabilirsi.

 

Ma quali sono, nello specifico, le loro rivendicazioni?
1. Contratto
Uno su tutti, lo sblocco del contratto, fermo dal 2008, che interessa una platea di 130 mila persone. L’unico contratto della Sanità non ancora rinnovato. Undici anni in cui il costo della vita è aumentato, le condizioni di lavoro peggiorate ma stipendio e diritti per i medici sono rimasti assolutamente fermi.
2. Assunzioni
Altro punto fondamentale della protesta dei medici è lo sblocco delle assunzioni, a partire da tutto il personale precario. Si conta oggi una carenza di ben 7 mila medici. Un quadro che è destinato a peggiorare se non ci si muove immediatamente invertendo questa cattiva tendenza. Infatti si stima che, in prospettiva, si arriverà a breve ad una carenza di 25 mila medici; dato che non tiene conto degli effetti di quota 100. Per lo sblocco delle assunzioni è necessario però prima di tutto sbloccare il tetto di spesa massimo stabilito per il personale sanitario, introdotto nel 2010 dal governo Berlusconi e fissato al dato 2004 ridotto dell’1,4%.
3. Specialisti
Infine, altra importante rivendicazione che tiene in piedi la mobilitazione degli ultimi mesi è la gravissima carenza di specialisti nel mondo della medicina. Quattro in particolare i settori in crisi: ginecologia, pediatria, anestesia e rianimazione e, naturalmente, emergenza-urgenza. In particolare, la carenza di specialisti in emergenza-urgenza porterà sempre più ad una grave criticità nei pronto soccorso. Sono ben 3 mila gli specialisti che oggi dovrebbero far ingresso nel mondo della medicina per colmare queste carenze. Di questi 3 mila, il governo ne ha finanziati solo 900.

 

La riduzione di personale e di specialisti ha portato nei casi peggiori alla necessità di chiudere degli ospedali di comunità dove non c’era più copertura per i pronto soccorso: è quello che è accaduto in Veneto, e che rischia di succedere a Parma. Ma per invertire la rotta e dare seguito ad ognuna delle rivendicazioni dei medici è necessario, prima di tutto, investire adeguatamente sul sistema sanitario nazionale. Negli ultimi anni infatti la sanità non è stata valorizzata come doveva, basti pensare che la spesa sanitaria è scesa dall’8% al 6,5% del Pil.

Blocco del contratto, mancate assunzioni e finanziamenti inadeguati non danno modo alla macchina della salute di rimettersi in moto come dovrebbe. E intanto aumentano le liste d’attesa, prolifera il malcontento, i servizi sono scoperti e le proteste proseguono.

Pubblichiamo la nota riguardante il Nucleo NIA presso la DCPST, chiediamo di valorizzare e organizzare un settore del CNVVF altamente qualificato

Sottosegretario di Stato alla Giustizia
On.le Vittorio Ferraresi
e-mail: sottosegretario.ferraresi@giustizia.it

Al Sig. Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Dott.ssa Barbara Fabbrini
pec: prot.dog@giustiziacert.it

Oggetto: Richiesta incontro urgente

Le 120 sedi messe a disposizione dei “vecchi” assistenti giudiziari, qualora confermate nel loro
numero massimo, rappresentano l’ennesima beffa al personale giudiziario da parte
dell’Amministrazione la quale aveva assicurato alle OO.SS. di aver congelato 600 posti,
prevalentemente in Sud Italia; l’esiguità delle sedi messe a disposizione è pertanto,
assolutamente inaccettabile.
Se è vero che con ben due interventi legislativi, art. 21 DL 83/15 e L. 161/16 e art. 2 septies
che ha convertito il DL. 117/16, sono stati superati gli accordi vigenti sulla mobilità interna, che
doveva in ogni caso precedere ogni nuova assunzione, va pur detto che la deroga riguardava
l’assunzione di 800 assistenti, i vincitori del concorso, e non anche i circa 3000 che nel giro di
un anno sono stati assunti, sempre in deroga all’accordo di mobilità e con grave danno nei
riguardi di chi da anni aspetta di poter avere una sede vicina alla famiglia ed ai propri affetti.
Nei circa 3000 non sono stati conteggiate, perché non se ne è avuta la possibilità, le ulteriori
assunzioni di assistenti giudiziari mediante scorrimento di graduatorie di concorsi espletati per
altre Amministrazioni e che hanno occupato ulteriori posti nel Centro Sud Italia.
Nel procedere alla successiva modifica degli accordi sulla mobilità del personale giudiziario,
queste OO.SS. reiterano la richiesta di trasformazione del rapporto di lavoro part time in full
time, ove il lavoratore lo richieda, e di valutare la possibilità di stabilizzare i “lungo distaccati”
o in mobilità presso la nostra Amministrazione.
Per quanto riguarda lo scorrimento delle graduatorie ex art. 21 quater L.132/2015, con
riferimento alle tempistiche ed ai numeri previsti nel piano assunzioni definito negli ultimi
provvedimenti di legge (legge di Stabilità per il 2019 e Legge cosiddetta “Concretezza”), in
considerazione del rinvio di un anno dell’assunzione di 1000 unità nell’area III stabilito dalla
legge finanziaria 2019 n. 145/2018 (tale rinvio porterebbe allo scadere dei termini nell’accordo
recepito nel DM 9.11.2017 – che prevedeva l’inquadramento di tutti gli idonei entro il 30.6.2019)
si chiede alla Parte Politica dell’Amministrazione di procedere allo scorrimento delle
graduatorie sulla base dei provvedimenti disposti, così come previsto dal comma 2 del citato
art. 21 quater, senza attendere l’emanazione dei relativi bandi ossia di procedere
all’inquadramento di almeno 1000 idonei tra cancellieri ed ufficiali giudiziari – già interamente
finanziato e quindi senza ulteriori oneri per l’Erario – rinviando l’assunzione degli ulteriori 1000
dall’esterno nel 2020, come previsto dalla L. 145/2018. Si chiede inoltre di dare corso a quanto
previsto dall’art.1, co.498 L. di bilancio 2018 che prevede l’avvio delle procedure per la
progressione giuridica in terza area delle figure tecniche ex B3, procedure anch’esse
interamente finanziate. Con riferimento a tale ultima problematica è emerso, sulla base di uno
studio dei Ruoli del Personale Giudiziario effettuato dalle OO.SS., che tra il 2018 e il 2019
sarebbero posti in quiescenza circa 1000 funzionari giudiziari, fatto che aggrava la già
drammatica carenza di questa figura professionale nella nostra Amministrazione. Inoltre lo
scorrimento delle graduatorie ex 21 quater consentirebbe l’avvio delle procedure di flessibilità
del personale previste nel DM 9.11.2017, riequilibrando anche la consistenza dell’organico dei
cancellieri esperti, scoperti per ulteriori 500 unità causa pensionamenti, che si sommano alle
vacanze ed alla scopertura dovuta dalla progressione dei circa 1200 cancellieri transitati in
terza area.
Resta nella preoccupazione delle OO.SS. firmatarie la mancata riqualificazione degli Ausiliari
e si resta ancora in attesa di atti concreti in attuazione di quanto annunciato
dall’Amministrazione nella riunione del 5 novembre u.s. (predisposizione dei bandi e aumento
del numero di personale previsto per il passaggio di area).
Al fine di conoscere compiutamente le determinazioni di codesta amministrazione sulle
materie sopra esposte le scriventi organizzazioni chiedono la convocazione con urgenza di un
apposito incontro. In mancanza valuteranno e successivamente individueranno ogni utile
azione a tutela di tutti i lavoratori della Giustizia.
Distinti saluti

Roma, 15 gennaio 2019

Confsal- Unsa
Battaglia

FPCGIL
Meloni

CISL FP
Marra

UILPA
Amoroso

Confintesa FP
Ratti

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