Ai lavoratori delle Dogane e dei Monopoli
Abbiamo rappresentato al Direttore dell’Agenzia, con la nota dello scorso 28 dicembre,
la richiesta di una iniziativa urgente per recuperare il taglio delle risorse che, da anni,
riduce e depaupera il salario accessorio del personale, considerando grave la non
approvazione di un emendamento in tal senso nella legge di Stabilità.
Abbiamo anche, nella stessa nota, rivendicato la assoluta urgenza della apertura di un
confronto finalizzato all’immediata adozione di provvedimenti per la copertura delle
gravissime carenze di organico – oramai intorno alle 2000 unità – che provocano un
aumento dei carichi di lavoro del personale ed impediscono di organizzare i servizi e le
turnazioni rispettando il CCNL.
E abbiamo ricordato che CGIL-CISL-UIL e UNSA hanno chiesto, da mesi, l’avvio delle
trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo.
Ciò posto ribadiamo oggi con forza che alle nostre richieste l’Agenzia deve dare
immediato riscontro.
Anche perché è ormai chiaro a tutti che un ulteriore rinvio delle trattative avrebbe
pesanti riflessi sul processo di riorganizzazione in atto (le cui ricadute sulle strutture al
momento della loro attivazione devono essere approfondite), sui rapporti di lavoro, sulla
valorizzazione del personale e sulle scelte per l’accesso alla dirigenza.
Aggiungiamo inoltre che è del tutto evidente – come nel caso della istituzione e del
Bando di selezione delle Poer – che il mancato rispetto del confronto tra le parti ed il
prevalere di scelte di scarso respiro, non potrà che avere sbocchi critici ed esiti divisivi tra il
personale. Perché non ipotizzare di rivedere i criteri e le previsioni del Bando,
recuperando il rispetto di quanto convenuto nel corso del confronto?
Abbiamo dimostrato sin qui chiara e piena disponibilità al dialogo ed al confronto,
perché crediamo in relazioni sindacali stabili e partecipative.
Ma, di fronte allo stallo involutivo che rischia di produrre demotivazione e disaffezione
tra i lavoratori, è nostro dovere presentare un pacchetto di rivendicazioni sulle quali
chiediamo all’Agenzia la apertura di un immediato confronto.
Copertura delle carenze: chiediamo, sulla base di quanto previsto dalla
Convenzione, procedure concorsuali (già autorizzate) con la riserva del 20% prevista per
il personale interno e, nelle more di dette procedure, l’attivazione di comandi da altre
amministrazioni e di seguito ingressi programmati tramite mobilità intercompartimentale.
Contratto Integrativo. Chiediamo che entro il mese di gennaio vengano sottoscritti,
anche a stralcio, accordi su:
● attivazione di una ulteriore fase di progressioni economiche dentro le aree
con decorrenza 2019;
● individuazione di incarichi di responsabilità ai quali attribuire indennità di
posizione e di risultato direttamente rapportate a quelle delle Poer;
● Attivazione di una procedura di mobilità volontaria nazionale tra gli Uffici
dell’Agenzia;
● omogeneizzazione del sistema delle indennità individuali tra tutto il
personale dell’Agenzia e rivalutazione economica delle stesse sulla base di
quanto disposto dal CCNL ;
● costituzione di un tavolo di approfondimento preventivo su tutte le materie
oggetto del rapporto di lavoro del personale;
● definizione di criteri omogenei per la gestione dei servizi e degli orari,
con particolare riferimento alle turnazioni del personale negli uffici portuali ed
aeroportuali.
Fondo risorse decentrate. Chiediamo la sottoscrizione dell’accordo definitivo
per il Fondo anno 2017 e, a stralcio, l’Accordo per l’anticipo del Fondo anno 2018.
Su questa piattaforma irrinunciabile se non saremo
immediatamente convocati chiameremo tutto il personale alla
mobilitazione.
Roma 9 gennaio 2019
FPCGIL CISLFP UILPA UNSA/Salfi
Iervolino Fanfani Procopio Veltri
In allegato la nota inviata alla Direzione Centrale per la Formazione a seguito della comunicazione sulla variazione della durata del corso in ingresso per Allievi Vigili del Fuoco.
Pubblichiamo l’informativa della DCF relativa all’ applicazione del D.Lgs 127 del 06 ottobre 2018 in riferimento alla durata del corso 85° corso per Allievi Vigili del Fuoco
Ancora una volta la componente tecnica del Corpo, i dirigenti, i direttivi in particolare, dovranno sottostare alle scelte del vertice prefettizio.
Quanto accaduto ieri durante l’incontro tenutosi al Dipartimento riguardante lo schema di decreto concernente la ridefinizione e graduazione degli incarichi di funzione di livello dirigenziale è, per quanto ci riguarda, inaccettabile.
La riforma, l’ultima emanata, non ha migliorato le condizioni lavorative del personale e non ha raggiunto l’obiettivo di ridisegnare un modello organizzativo adeguato alle esigenze del Corpo, tant’è che già si pensa ad una nuova delega di modifica.
La Fp Cgil dichiara lo stato di agitazione; incontrare il Ministro dopo oltre sei mesi dal suo insediamento, riaprire il confronto sul decreto e dare seguito alle indicazioni impartite dal Sottosegretario Candiani in occasione della procedura di raffreddamento del giorno 08 dicembre u.s. (vedi verbale allegato), sono le nostre richieste.
Agenzia del demanio
Direzione Generale
Direzione Risorse Umane e Organizzazione
Oggetto: Piano straordinario vendita immobili pubblici. Legge di Bilancio 2019. Piano
aziendale 2019 e Premio di Risultato.
È un fatto che la Legge di Bilancio 2019 approvata sul finire del 2018 abbia impegnato
il Governo ad attuare, con la cooperazione dei soggetti istituzionali competenti, un
programma di dismissioni immobiliari volto a conseguire introiti per importi non inferiori a
950mln di euro, 150mln di euro e 150mln di euro rispettivamente per gli anni 2019, 2020 e
2021 al netto delle quote non destinate al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato o
alla riduzione del debito degli enti.
Tale previsione normativa si aggiunge ad altre novellazioni che, ciascuna per la propria
natura e contenuto, intervengono sulla pianificazione delle attività proprie dell’Ente.
Alla luce della riflessione e dei dati succintamente sopra richiamati emerge prioritaria e
fondamentale la convocazione di un incontro finalizzato alla presentazione alle
Organizzazioni sindacali del Piano Aziendale 2019 contenente, tra le altre informazioni, la
definizione delle linee strategiche, degli obiettivi e delle risorse (sia in termini di personale
che economico-finanziarie) che l’Agenzia intende impegnare nel raggiungimento degli
obiettivi concordati con il Ministro o attribuiti in forza di disposizioni normative.
Non sfugge a questa Organizzazione, in tema di risorse economico-finanziarie,
l’esplicita previsione normativa che prevede -con decreto del Ministro dell’Economia e delle
Finanze- il riconoscimento all’Agenzia del Demanio dei maggiori costi sostenuti per le attività
connesse all’attuazione del Piano straordinario di vendita degli immobili pubblici.
In tema di “costi” sostenuti, rifacendosi principalmente alla prassi dell’Agenzia, questa
Organizzazione ritiene che l’orientamento che potenzialmente andrà a consolidarsi sarà
rappresentato quasi esclusivamente dal ricorso al lavoro somministrato.
Il costo per la somministrazione lavoro non potrà essere l’unico riferimento: un “Piano
Straordinario”, infatti, necessita di risorse economiche ulteriori per non gravare il budget di
struttura con la “straordinarietà” di un piano vendite di questa entità.
Per questa ragione chiediamo la convocazione di un Tavolo finalizzato ad approfondire
congiuntamente le risorse economiche necessarie (ad esempio in termini di lavoro
straordinario e di missioni) per il raggiungimento di questo obiettivo strategico.
A tal proposito riteniamo che un Premio di risultato aggiuntivo e distinto da quello
ordinariamente contrattato, che contempli esclusivamente gli step necessari al disposto
normativo in tema di dismissione del patrimonio pubblico direttamente gestito dall’Agenzia
contenuto nella Legge di Bilancio 2019, possa rispondere alle aspettative e all’impegno
profuso dai dipendenti dell’Agenzia.
La trattazione distinta tra Premio di Risultato normalmente contrattato e Premio di
Risultato “ad hoc” per la progettualità definita “straordinaria” è elemento essenziale –con la
valorizzazione delle persone- per rendere il Piano governativo “sfidante” e non “deprimente”
nella percezione di chi, questo Piano, dovrà attuarlo e in qualche modo sostenerlo.
Guardando a un orizzonte più ampio, in termini di valorizzazione del capitale umano
quale leva strategica per la competitività e la crescita dell’Agenzia stessa, riteniamo che
l’avvio di un dialogo serio e strutturato non sia solo auspicabile, ma straordinariamente
necessario: con la possibilità di attingimento alle risorse economiche aggiuntive previste
nell’emanando Decreto ministeriale, sarà doverosa una riflessione sulla capacità e necessità
dell’Ente nell’attivare strategie lungimiranti delle forme e modalità di incentivazione collettiva
e sviluppo per il personale.
Il rafforzamento dell’azione pubblica dell’Agenzia costituisce un perno fondamentale
per l’avanzamento degli obiettivi di Governo. Per questa ragione, accanto alla strategia di
sviluppo e crescita del Paese, bisogna che si uniscano azioni a sostegno della crescita a tutti
i livelli delle persone che costituiscono la testa e il cuore dell’Agenzia del Demanio.
FP CGIL Nazionale
Daniele Gamberini
Alle lavoratrici e lavoratori dell’Avvocatura dello Stato
Si è svolta ieri la prima riunione di confronto con Le OO. SS avente ad oggetto i criteri generali dei
sistemi di valutazione della performance. Questo primo incontro nasce soprattutto grazie al nuovo
contratto nazionale di lavoro che ha permesso, per la prima volta dopo circa dieci anni, alle
rappresentanze dei lavoratori di poter esprimere le loro opinioni su un tema di fondamentale
importanza.
Abbiamo ritenuto, quindi, di portare all’attenzione del tavolo tutte le nostre riflessioni e soprattutto,
a nostro avviso, le criticità del piano presentato dall’Amministrazione.
Innanzitutto abbiamo focalizzato il nostro impegno su una fattispecie del piano che in questi anni
ha creato non pochi problemi, ossia la misurazione e valutazione della performance individuale
In tutti questi anni si è di fatto registrato, in special modo in alcuni sedi (vedi il caso emblematico
della distrettuale di Brescia) una applicazione fantasiosa e non affatto rispondente ai dettami
generali della norma.
Pertanto alla luce dei problemi rilevati in tutti questi anni abbiamo chiesto che il piano contenga
criteri più stringenti per l’attribuzione della valutazione, e soprattutto che le motivazioni siano
rispondenti ai principi contrattuali e normativi.
Ci teniamo a sottolineare che i criteri fin qui richiamati attengono, solo ed esclusivamente alla
valutazione e non all’obiettivo perseguito che attiene, invece, esclusivamente alla misurazione e
valutazione dell’intera struttura organizzativa.
A tal proposito, per quanto riguarda quest’altra fattispecie, abbiamo chiesto che venga inserita fra
le cause “giustificativa” di determinati scostamenti dei risultati attesi, oltre al malfunzionamento
della rete informatica, anche la carenza di organico che in alcune sedi è diventata cronica e
preoccupante.
È nostra intenzione approfondire nei prossimi incontri l’istituto delle posizioni organizzative, che
riteniamo debba essere adeguato in alcuni suoi aspetti applicativi alla normativa contrattuale
vigente.
Infine riteniamo che all’interno del piano venga previsto un percorso che dalla sede centrale ad
ogni singola sede periferica prevede la partecipazione e l’informazione con provvedimenti formali
del recepimento degli obiettivi assegnati, ai lavoratori, alle RSU ed alle OO. SS territoriali.
Roma 27.11.2018
Il coordinatore nazionale FP CGIL Avvocatura Stato
Malatesta Vincenzo
CI RISIAMO! IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO
Con una stringata comunicazione, inviata alle ore 16.20 di venerdì 21 dicembre u.s., l’Amministrazione ha trasmesso alle organizzazioni sindacali un’informativa preannunciando la soppressione del gruppo di lavoro istituito con la circolare n.36 del 20 marzo 2014 che aveva il compito di porre in essere tutte le attività propedeutiche collegate alla sistemazione della posizione assicurativa dei dipendenti pubblici “fino alla completa sistemazione del conto assicurativo” come recita la stessa circolare.
Come abbiamo già denunciato più volte in passato, si pone una questione di metodo e una di merito: il metodo attiene al rispetto degli interlocutori in un corretto sistema di relazioni industriali. Anche stavolta, le relazioni sindacali sono state vissute come un mero adempimento burocratico di cui
liberarsi prima possibile: si è inviata un’informativa alle OO.SS. e dopo un’ora emezza – alle ore 17.56 dello stesso giorno – si è pubblicato il messaggio Hermes n.4822/2018 con cui si dispone, con decorrenza 1° gennaio 2019, la cessazione dei gruppi di lavoro “ex circolare 36” con procedure di attribuzione addirittura in corso o appena definite in sede di direzione regionale/direzione di coordinamento metropolitano. Tutto questo è accaduto nonostante, subito dopo l’informativa, avessimo trasmesso una precisa richiesta unitaria scritta di apertura di confronto, come previsto dal CCNL, da cui l’Amministrazione pare sentirsi svincolata… Forse una denuncia per violazione dell’articolo 28 Statuto Lavoratori potrebbe ricordare che così non è.
Nel merito, ci sembra opportuno sottolineare il comportamento “schizofrenico” dell’Amministrazione rispetto al recente passato.
Infatti non più di sei mesi addietro, con la circolare n.76 del 31 maggio 2018, nell’aggiornare il modello organizzativo a livello territoriale, l’Istituto aveva confermato, a dimostrazione della bontà della scelta fatta a suo tempo nel 2014, l’operatività dei gruppi di lavoro “ex circolare 36” riconducendo la loro attività nella neocostituita linea di prodotto servizio “Gestione conto assicurativo individuale” e stabilendo che il funzionario cui era attribuito il coordinamento del Gruppo di lavoro rispondeva al Responsabile della medesima linea di prodotto servizio: una scelta opportuna in ragione della complessità delle operazioni connesse alla sistemazione delle posizioni assicurative dei dipendenti pubblici che richiederanno tempo e soprattutto formazione specialistica considerata la platea dei soggetti interessati ed il carattere variegato delle discipline relative alle diverse gestioni pensionistiche del pubblico impiego.
A chi giova una simile scelta? Non certo al buon andamento dell’azione amministrativa dell’Istituto, che disponeva di referenti territoriali specializzati sulla materia, e soprattutto alle migliaia di dipendenti pubblici che avevano un terminale territorialmente prossimo alle loro istanze.
Una scelta assurda e incomprensibile rispetto alla quale già oggi chiederemo conto all’Amministrazione in sede di confronto sindacale.
FP CGIL/INPS CISL FP/INPS UIL PA/INPS
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO
Al S.G Avv. Paolo Grasso
Roma – SEDE
Ufficio II Organizzazione e Metodo
In riferimento all’aggiornamento, a seguito confronto con le OO.SS. e con il Comitato Unico di Garanzia;
della proposta del nuovo sistema di Misurazione e Valutazione della performance del personale
amministrativo dell’Avvocatura dello Stato, inviata il 27.12.2018, la scrivente O.S. pur apprezzando le
variazioni apportate riscontra ancora alcune seguenti criticità:
– Inadeguato coinvolgimento delle OO.SS. per quanto riguarda l’informativa dei risultati conseguiti
dalle sedi, con il relativo punteggio assegnato (paragrafo 3, lettera I); nonché sull’assegnazione
degli obiettivi ai titolari di posizione organizzativa (informazione preventiva) e sul raggiungimento o
meno degli obiettivi stessi (informazione successiva).
– Al paragrafo 4, si ritiene che tra i soggetti/strutture responsabili nel processo di misurazione e
valutazione della performance, debba essere incluso anche l’Organismo paritetico per
l’innovazione di cui all’art. 6 CCNL vigente.
– Per quanto concerne l’attribuzione degli incarichi di posizione organizzativa, si ritiene opportuno
individuare un termine entro cui l’incarico debba essere assegnato, premesso che l’arco temporale
della valutazione della performance individuale coincide, per tutto il personale, con l’anno solare.
– Non è chiaro, e di ciò si chiede un chiarimento, cosa si intenda per valutazione da parte del
dirigente della “modalità di esecuzione” dei compiti assegnati ai funzionari titolari di posizione
organizzativa (paragrafo 7.2)
– Rispetto alla valutazione della performance, (punto 2 paragrafo 6) si osserva che è stata apportata
una riduzione molto sensibile della forbice tra i diversi gradi di raggiungimento degli obiettivi; una
maggiore gradualità sarebbe a nostro avviso preferibile.
– Tra i fattori endogeni da valutare in caso di scostamento rispetto al raggiungimento degli obiettivi,
torniamo a segnalare la carenza di personale come elemento da valutare. Chiediamo altresì di
esplicitare meglio come concretamente incidano sulla valutazione la presenza di fattori esogeni ed
endogeni.
– Infine si ritiene opportuno che venga specificato meglio, anche alla luce della recente
comunicazione dell’Avvocato Distrettuale dello Stato di Milano, che il Nucleo di Valutazione per il
controllo interno è istituito esclusivamente presso l’Avvocatura Generale dello Stato con i compiti
previsti dalla normativa vigente. A tal proposito è necessario che venga esplicitato con chiarezza
che il processo di valutazione della performance individuale è materia esclusiva dirigenziale e non
può essere devoluto (anche ai soli fini di proposta) ad organismi pseudo tecnici.
Si resta in attesa di riscontro.
Roma 8 gennaio 2019
Il Coordinatore Nazionale Fp CGIL
Avvocatura Stato
Vincenzo Malatesta
“Una disparità intollerabile. Propagandavano la riforma della legge Fornero, hanno finito col peggiorare le norme relative ai dipendenti pubblici con un trattamento differenziato rispetto ai lavoratori del privato”. Così la Fp Cgil Nazionale commenta le anticipazioni relative al provvedimento ‘quota 100’, e ai riflessi sul lavoro pubblico, che il governo dovrebbe approvare nel corso di questa settimana, annunciando che “sono già in corso verifiche sulla legittimità del provvedimento, in attesa di avere un testo definitivo, visto che il governo non discute con nessuno, tiene fuori il Parlamento e le parti sociali, agendo in maniera autoritaria”.
Secondo quanto si apprende, infatti, osserva la categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil, “‘quota 100’ sarà differita per chi lavora nel pubblico, con la prima finestra disponibile a luglio e con un preavviso, per chi vorrà usufruirne, di sei mesi. Ma soprattutto ai dipendenti pubblici che andranno in pensione con ‘quota 100’ o in pensionamento anticipato, il trattamento di fine rapporto verrà corrisposto ‘al momento in cui il soggetto avrebbe maturato il diritto alla corresponsione’. Tradotto: per alcuni dei circa 140 mila dipendenti pubblici interessati dal provvedimento c’è il rischio concreto che aspettino anche fino a 8 anni per avere ciò che gli spetta, la liquidazione”.
Per la Funzione Pubblica Cgil, inoltre, “c’è poi confusione sull’intervento delle banche per l’erogazione anticipata del Tfr. Gli oneri per gli interessi saranno o meno a carico dell’interessato? Da come pare essere scritta la norma, gli interessi saranno a carico dei lavoratori. E in ogni caso ‘quota 100’, correlata alla possibilità di farsi anticipare la liquidazione dalle banche, creerà un’evidente discriminazione verso tutti coloro che andranno in pensione ordinariamente e che continueranno a dover subire gli attuali, intollerabili, termini di pagamento. Dovevano cambiare la Fornero e dovevano valorizzare il lavoro pubblico e invece, senza ascoltare chi quei lavoratori rappresenta, non faranno altro che peggiorare le norme, con l’assurdità di far pagare alle lavoratrici e ai lavoratori gli interessi su ciò che spetta loro di diritto”, conclude la Fp Cgil.
LEGGE DI BILANCIO 2019:
PIETRA TOMBALE SUL RINNOVO DEL CONTRATTO
DEI MEDICI, VETERINARI E DIRIGENTI SANITARI.
CONFERMATI GLI SCIOPERI IL 25 GENNAIO E A FEBBRAIO
Il comma 687 della legge di bilancio 2019, che riporta la dirigenza amministrativa nell’area contrattuale della dirigenza medica e sanitaria, addirittura a partire dal rinnovo già avviato e con trattative in corso, diventerà famoso, o per meglio dire, famigerato, come il comma 566 della finanziaria 2015. All’insegna della peggiore continuità, il nuovo governo, come i precedenti, utilizza la legge di bilancio per attuare veri e propri golpe ordinamentali ed istituzionali.
Tra i numerosi foglietti volanti cui è stata ridotta la legge più importante della legislatura, sottratta al controllo di ammissibilità della commissione Bilancio ed a quello di merito dello stesso Parlamento, una “manina” ha trovato il modo di agganciare il vagoncino dei propri interessi al treno della legge di bilancio, in modo addirittura retroattivo. Nell’assalto finale alla diligenza, tra condoni e micro provvedimenti di ogni genere, ha, così, trovato posto una norma che rinvia, di fatto, sine die il rinnovo del CCNL 2016-2018 della dirigenza medica e sanitaria, riportando indietro le lancette dell’orologio di tre anni. Alla faccia della Corte costituzionale, che dal 2015 ha dichiarato incostituzionale il blocco contrattuale, e dello stesso Presidente della Repubblica, che va avvertito del fatto che quel motore di giustizia sociale di cui ha parlato nel discorso di fine anno è stato inceppato, senza che si veda quando e come potrà rimettersi a funzionare. Nel solito copione, che toglie significato al termine stesso di cambiamento, un Governo che si dice nuovo continua ad agire contro il SSN, beffando anche quel San Contratto che lo ha fatto nascere.
Il comma 687 rappresenta un golpe contro le organizzazioni sindacali e le loro prerogative, un favore elargito ad una minilobby alla faccia della trasparenza, un nuovo attacco, peggiore anche dello spot pubblicitario, ai medici, ai veterinari e ai dirigenti sanitari, in attesa di un nuovo contratto di lavoro da 10 anni, oggetto di aggressioni da parte del governo prima che dei cittadini. Il tutto nell’indifferenza, o nell’ignoranza, se non nella complicità, di chi dovrebbe vigilare e tutelare il patrimonio professionale che ha avuto in affidamento.
La Ministra della salute non vede che il contratto, per il quale giura esserci le risorse economiche, ha perso il tavolo, cioè la sede istituzionale necessaria a spendere le risorse e concordare le regole.
Il Presidente della Conferenza delle Regioni, in tutt’altre faccende affaccendato, twitta su tutto tranne che su questo punto.
La Ministra della funzione pubblica, da cui dipende l’Aran e l’intero impianto contrattuale, da mesi non sente le richieste di incontro delle organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria.
Del Presidente del Comitato di settore, ai cui tecnici spetterebbe preparare un nuovo atto di indirizzo per una nuova trattativa, nessuna notizia.
Una situazione inaccettabile, che contribuisce al collasso della sanità pubblica stretta tra blocco contrattuale, carenza di specialisti che accomuna la povera Calabria al ricco Veneto, arrembante autonomia differenziata, figlia di uno scellerato patto di governo, privatizzazione tesa alla creazione di una sanità povera per i poveri.
Se non intervengono correttivi nel primo provvedimento legislativo utile, i medici, i veterinari e i dirigenti sanitari avranno una ragione in più per scioperare il 25 gennaio ed oltre, fino ad accompagnare le elezioni europee e regionali, dove ciascuno raccoglierà quello che ha seminato.
Nessuno potrà stupirsi, o gridare all’attacco politico, se medici, veterinari e dirigenti sanitari continueranno a protestare, anche da soli, per il futuro del SSN, la dignità del loro lavoro, il diritto alla salute dei cittadini.