“Dopo il TAR Abruzzo e il TAR Veneto, il terzo ricorso, patrocinato dagli avvocati Emanuela Mazzola e Vittorio Angiolini, rafforza e arricchisce le argomentazioni, da sempre sostenute dalle nostre Organizzazioni, contro la drammatica e arbitraria decisione del governo Renzi di sopprimere il Corpo Forestale, smembrandone organizzazione e funzioni e procedendo alla militarizzazione forzata degli appartenenti al Corpo”. È quanto si legge in una nota congiunta Cgil Nazionale e Fp Cgil.
“Gli effetti di tale scelta scellerata – sottolineano – sono sotto gli occhi di tutti: perdita di diritti e di dignità professionale, aumento di costi, caos organizzativo e drammatico calo di efficienza e funzionalità. Il tutto motivato da una semplice quanto ottusa valutazione che il governo Renzi aveva a suo tempo sostenuto: ridurre il numero delle Forze di Polizia sarebbe stato di per sé sufficiente a determinare più efficienza e minori costi in settori delicati per il Paese. Noi, invece, pensiamo che ben altro sia necessario e auspicabile per realizzare una vera razionalizzazione di tutto il comparto, con una riforma organica che ormai è ineludibile”.
Per la Cgil e la categoria che organizza i lavoratori del pubblico impiego “la sentenza, che ravvede numerosissimi profili di incostituzionalità nell’art. 8 della legge 124/2015 e del D.Lgs. 177/2016, condivide inoltre gli argomenti da noi sempre sostenuti circa la grave violazione di principi, costituzionali e non solo, che definiscono le funzioni assegnate alle Regioni in tema di competenze e gestione di ambiente e patrimonio forestale e l’assenza di qualsivoglia intesa fra Stato e Regioni in tema di riorganizzazione del Corpo Forestale, avendo il Governo scelto la strada dell’intervento unilaterale e autoritario, sopprimendo il CFS e disponendo la militarizzazione forzata del personale con il passaggio all’Arma dei Carabinieri”.
“Adesso la Corte Costituzionale dispone, a nostro giudizio, di un quadro completo di riferimenti e di argomenti per assumere, nel marzo del 2019, una sentenza che auspichiamo possa ripristinare giustizia e legittimità e restituire ad un corpo di polizia ad ordinamento civile funzioni, compiti e risorse necessarie a garantire nel Paese adeguata sicurezza e protezione”.
“Nel riconoscere e rendere merito ai Legali che hanno lavorato ai ricorsi a favore delle lavoratrici e dei lavoratori del CFS e che sosterranno fino all’ultima istanza le loro ragioni, auspichiamo che – aggiungo Cgil e Fp Cgil – la politica interrompa l’attuale silenzio sulla questione, chiediamo a partiti, movimenti e Istituzioni di adoperarsi affinché si determinino, nei corpi militari e civili di difesa e sicurezza, più democrazia, più diritti, più partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori”. “Ci auguriamo – concludono Cgil e Fp Cgil – che a partire da iniziative in grado di promuovere e favorire la libertà di costituire associazioni sindacali e associarsi si interrompa un degrado democratico che, nella soppressione del Corpo Forestale dello Stato, ha vissuto un tragico episodio”.
Pubblichiamo l’elenco delle assegnazioni del personale dell’83° corso
Approvate all’unanimità le linee guida della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale igiene ambientale 2019/2022, nel corso dell’attivo unitario Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel dei quadri e dei delegati del comparto. Una piattaforma, che si rivolge a circa 90 mila addetti del settore, equamente divisi tra pubblico e privato, che mette al centro lo sviluppo, il contrasto al dumping contrattuale, la salute e la sicurezza e i diritti dei lavoratori.
Oltre alle linee guide per il prossimo rinnovo contrattuale, il dibattito ha fatto emergere i problemi del settore, sostengono i sindacati. “C’è grande preoccupazione per il fenomeno del ‘dumping’ contrattuale che alcune amministrazioni locali e alcune imprese esercitano senza scrupolo in alcune parti del paese. Tutto questo alimenta la precarietà, i rischi per la salute, le disuguaglianze retributive tra le lavoratrici e i lavoratori e limita lo sviluppo industriale del settore. È assolutamente necessario arrivare al più presto ad un contratto unico di settore, anche in considerazione dell’ampliamento del numero delle parti datoriali e della loro diversità associativa. Per questo urge un confronto con il governo, la rappresentanza delle autonomie locali e le associazioni datoriali”.
“Assolutamente centrale, inoltre, è il rafforzamento delle tutele in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Abbiamo recuperato, negli scorsi anni, competitività, efficienza, tutele, diritti e welfare contrattuale. E questo ha garantito la sopravvivenza del comparto, in una situazione di forte crisi del paese. Ora però dobbiamo puntare ancora più in alto”. Concludono Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel: “Il contratto unico della salute, della sicurezza e dei diritti è lo strumento democratico e partecipativo che unisce tutti i lavoratori del settore, indifferentemente dove essi lavorino e per chi lavorano. Dal prossimo mese realizzeremo una capillare condivisione della piattaforma rivendicativa con le lavoratrici e i lavoratori. Un laboratorio aperto, dove idee e contenuti si potranno confrontare e condividere”.
Pubblichiamo l’elenco della mobilità dei Vigili Permanenti non specialisti in vigore dal 14 gennaio 2019
Con lo slogan “#CambiamentoCercasi, non solo nelle promesse ma nei fatti” i lavoratori civili del Ministero della Difesa hanno aderito numerosi, provenienti anche da altre parti d’Italia, alla mobilitazione organizzata questa mattina a Roma, in largo di Santa Susanna, da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Confsal Unsa, a difesa dei propri diritti, rivendicando un cambiamento finora rimasto inascoltato.
Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha ricevuto la delegazione composta dai rappresentanti nazionali delle quattro sigle sindacali e, dopo ampio e approfondito confronto, si è impegnata a conseguire le assunzioni promesse e a mantenere un costante contatto con le Organizzazioni Sindacali, attraverso incontri con cadenza mensile, ogni primo martedì del mese, a partire dal prossimo 15 gennaio, al fine di affrontare e trovare soluzioni adeguate alle molteplici questioni e alle criticità che investono i dipendenti civili della Difesa, e che hanno bisogno di trovare tempestive soluzioni, a partire dalla condizione del personale rimasto nella prima area funzionale”.
“Siamo abbastanza soddisfatti degli impegni assunti dal Ministro che ha dimostrato di essere favorevole ad instaurare e mantenere un positivo confronto con le Organizzazioni Sindacali” dichiarano i rappresentanti sindacali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Confsal Unsa, “anche se l’attenzione e la guardia rimangono alte per monitorare l’andamento del percorso intrapreso, e che ci induce a proseguire la mobilitazione fino a quando non ci siano risultati concreti”, concludono.
La Fp CGIL non ha firmato l’Ipotesi relativa al personale delle Aree, in quanto la ripartizione del Fondo per le voci produttività individuale e collettiva non ha tenuto conto dell’orientamento emerso in sede di CCNL Funzioni Centrali 2016 – 2018.
MOBILITA’ I RISULTATI DELLA RIUNIONE DEL 19 DICEMBRE 2018
Si è volta il 19 dicembre scorso la programmata riunione in tema di mobilità. All’incontro ha partecipato per la parte pubblica il Capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, Fabbrini, nonché il Direttore Generale del bilancio, Bedetta, ed il dirigente dell’Ufficio IV, Gandini.
All’inizio della riunione, dopo i saluti di rito, il Capo Dipartimento, vista l’imminente assunzione di ulteriori 200 assistenti giudiziari dalla graduatoria dell’ultimo concorso e superando la norma che consente l’assunzione dei predetti assistenti in deroga alle norme convenzionali sulla mobilità, ha affermato la volontà di pubblicare subito l’interpello straordinario per gli assistenti giudiziari ex art. 15 del vigente accordo sulla mobilità, sottoscritto il 27.3.2007, riservando agli interni 120 posti su circa 600 scoperture. Il Capo Dipartimento ha dichiarato che tale numero è suscettibile di revisione al rialzo all’esito dell’accertamento del numero di cessazioni dal servizio che si avranno entro il 31 dicembre prossimo nella figura dell’assistente giudiziario. Le domande saranno inoltrate su modulo on line al fine di accelerare i tempi della formazione delle graduatorie. Il Capo Dipartimento ha anche rappresentato la necessità di rivedere l’accordo sulla mobilità del 2007 al fine di adeguare le norme dello stesso alle mutate esigenze della Giustizia e dei lavoratori. In tale contesto ha affermato che l’amministrazione ha intenzione accogliere le richieste di trasferimento presentate ex lege 104 dai lavoratori che hanno una condizione di handicap grave personale al di fuori delle procedure ordinarie e straordinarie di mobilità.
Il Direttore Generale del Bilancio con riferimento alle progressioni economiche 2018 ha riferito che il prossimo 10 gennaio si firmerà l’accordo definitivo. Tale accordo, su esplicita richiesta degli organi di controllo, conterrà una modifica nel senso che il periodo di riferimento per la valutazione non sarà il triennio 2013/2014/2015 come originariamente previsto dalla ipotesi di accordo sottoscritta il 16 aprile scorso ma un periodo più recente. Lo stesso ha poi affermato, con riferimento al FUA 2018, che l’entità dello stesso risulta incrementato di ben 18,7 milioni rispetto al 2017, per un totale di 83.119.447, in ragione di un finanziamento una tantum derivante da un diverso calcolo del FUA concernente il periodo di blocco dello stesso (anni 2011/2014).
Nel merito CGIL CISL e UIL hanno ribadito che eventuali deroghe all’accordo sulla mobilità dovranno essere concordate. Inoltre hanno chiesto un considerevole ampliamento del numero dei posti che saranno pubblicati con l’interpello straordinario (offrire al personale interno 120 posti su 600 scoperti per CGIL CISL e UIL è inaccettabile) nonché l’accoglimento delle richieste di trasferimento ex lege 104 presentate anche dai lavoratori che assistono prossimi congiunti diversamente abili in condizione di gravità. CGIL CISL e UIL hanno chiesto di calendarizzare la pubblicazione degli interpelli ordinari ossia per tutte le figure professionali e hanno chiesto certezza sulle date di pubblicazione dei predetti interpelli.
CGIL CISL e UIL hanno poi sollecitato il capo dipartimento sulle altre problematiche che attendono ancora riscontro: l’avvio del confronto relativo ai passaggi dalla prima alla seconda area del personale; lo scorrimento integrale delle graduatorie ex art.21 quater L.132/15 per cancellieri ed ufficiali giudiziari anche in relazione alle previste ottomila assunzioni nel triennio 2019/2021; la
pubblicazione dei bandi ex art.21 quater L.132/15 per contabili ed assistenti informatici e linguistici; la pubblicazione dei bandi per le progressioni giuridiche (passaggio da una figura all’altra nella stessa area attraverso l’istituto della flessibilità); l’attuazione dell’art. 492 bis CPC per gli ufficiali giudiziari.
Inoltre con riferimento alle problematiche concernenti il FUA 2018, CGIL CISL e UIL hanno chiesto chiarimento in ordine alla formazione del FUA con particolare riferimento alla confluenza nello stesso delle somme restituite al FUA dai colleghi collocati a riposo e dai cancellieri e dagli ufficiali giudiziari transitati in terza area ex art.21 quater L.132/15. A tal fine hanno chiesto la trasmissione di una informativa scritta ed analitica in merito.
Il Capo Dipartimento ha replicato che tutte le questioni concernenti la mobilità, compreso la stesura dell’interpello straordinario per gli assistenti giudiziari, saranno discusse nel dettaglio in un nuovo incontro che si terrà verso il 20 gennaio pv. Lo stesso si è detto favorevole a calendarizzare la pubblicazione degli interpelli per le altre figure professionali.
Il Direttore Generale del bilancio ha assicurato la trasmissione della informativa scritta richiesta dalle organizzazioni sindacali.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Meloni Marra Amoroso
EPSU FIREFIGHTERS NETWORK MEETING
12 – 13 December 2018
Nei giorni 12 e 13 dicembre 2018 si è riunita la network europea dei Vigili del Fuoco per il consueto bilancio annuale dell’attività svolta in ambito EPSU.
Nel pomeriggio del 12 dicembre abbiamo visitato la nuova scuola dei Vigili del Fuoco di Bruxelles, una struttura moderna e funzionale che si avvale delle più recenti tecnologie per la simulazione di svariati tipi di incidenti e delle diverse tipologie di intervento.
Si va dalle simulazioni di incendio confinato, flashover, incidenti in presenza di gas naturale o GPL, incidenti stradali e ferroviari, ecc..
Nella giornata del 13 dicembre abbiamo affrontato, in un dibattito vivace e collaborativo, le tematiche relative alla salute e sicurezza degli operatori dell’emergenza. Al riguardo vi ricordiamo che noi siamo gli unici in Europa, e anche nel mondo, a non avere il soccorso sanitario.
Nelle prime due relazioni esposte dai rappresentanti dei Vigili del Fuoco di Bruxelles, sono stati esposti i risultati delle ricerche sulla salute e sicurezza iniziate nel 2009.
Da tali risultati emerge che l’esposizione alle diverse sostanze tossiche a cui andiamo incontro quando interveniamo nel soccorso, ha effetti devastanti per il nostro organismo se non vengono adottate specifiche e dettagliate procedure di decontaminazione.
Come abbiamo avuto modo di esporre nelle precedenti relazioni, nei paesi del nord Europa, ma anche in Francia e Germania, già da tempo sono in uso protocolli di decontaminazione da adottare sul luogo dell’intervento e nelle fasi successive al rientro in sede.
E’ ormai prassi consolidata procedere alla svestizione degli operatori ed abbattimento con acqua dei DPI e materiali utilizzati già sul luogo dell’intervento per evitare di contaminare la cabina del mezzo o dei mezzi di soccorso impiegati e riporre il tutto in apposite stive (ove presenti nel mezzo) oppure in speciali sacchi in dotazione.
Durante questo procedimento il personale, una volta dismesso l’autoprotettore, deve, obbligatoriamente, indossare una mascherina protettiva per le vie respiratorie.
Al rientro in sede si procede con lo scarico del materiale contaminato in ambiente protetto dove personale specializzato e certificato provvede alla decontaminazione.
Tutto il personale intervenuto deve, prima di accedere ai locali adibiti ad uffici, ristoro, riposo, ecc., obbligatoriamente fare una doccia ed indossare indumenti decontaminati.
Queste procedure sono state rese obbligatorie a seguito dei risultati delle ricerche compiute in collaborazione con la Commissione Europea e diverse Università.
I danni provocati all’organismo dalle sostanze tossiche che si sviluppano durante gli incendi o nelle diverse attività di soccorso, presenza di acque contaminate, polveri e metalli, amianto, ecc., sono di estrema gravità e possono provocare malattie degenerative anche a distanza di anni.
E’ necessario, pertanto, provvedere all’adozione di specifiche procedure preventive per evitare al massimo di venire in contatto con queste sostanze.
La trasmissione al nostro organismo può avvenire per inalazione, ingestione o per via percutanea.
Tutti gli indumenti, i DPI ed i materiali non decontaminati rilasciano le sostanze tossiche accumulate nell’intervento, anche nei giorni successivi e, quindi, diventano pericolosi per la salute degli operatori.
E’ fatto assoluto divieto di uscire dalle sedi di servizio con DPI o altri indumenti di lavoro e, tantomeno, di portarli nella propria auto o a casa.
In tutti i Paesi del nord Europa stanno provvedendo alla riconfigurazione delle sedi di servizio per adeguarle a tali esigenze. In Belgio, ad esempio, entro il 2019 avranno completato la ristrutturazione di tutti i Comandi.
La relazione successiva del Dott. Tommy Verminck , dell’Università di Gent, ha presentato gli studi fatti sul tessuto dei nuovi DPI in dotazione relativamente al grado di penetrazione delle sostanze tossiche ed alla relativa decontaminazione.
E’ stata presentata una nuova tecnologia di lavaggio che garantisce, oltre al mantenimento delle caratteristiche tecniche del DPI, anche un’ottimale decontaminazione dalle sostanze tossiche depositate.
Infatti, gli studi effettuati sugli indumenti trattati con lavaggio a base di acqua e detergenti, anche con apparecchiature di tipo industriale, hanno dato risultati scadenti sia sotto l’aspetto della effettiva decontaminazione, sia per quanto riguarda il deterioramento del DPI.
E’ stata studiata una nuova apparecchiatura che utilizza LCO2 (Liquid Carbon Dioxide – Anidride Carbonica Liquida)
In questo macchinario viene prima creato il vuoto ed immessa LCO2, poi si porta fino ad una pressione di 6 bar. In questo modo, praticamente, le sostanze tossiche vengono completamente estratte dal tessuto senza provocare danni allo stesso.
Successivamente c’è stata la relazione dei colleghi della Gran Bretagna che hanno illustrato le risultanze delle indagini effettuate dopo il disastro della Grenfell Tower, la palazzina di 23 piani che il 14 giugno del 2017 si è incendiata provocando la morte di 72 persone.
Sono state esposte tutte le problematiche dell’intervento e quanto fatto dai Vigili del Fuoco per limitare, il più possibile, i danni alle persone ed alla struttura.
E’ stata posta particolare attenzione sulla deregolamentazione delle norme di sicurezza che, in Gran Bretagna come in tutti gli stati membri dell’Unione Europea, dall’inizio degli anni 2000 ad oggi, ha provocato e sta provocando seri danni al tessuto sociale ed industriale con conseguenze catastrofiche, soprattutto in perdita di vite umane.
Successivamente Tony Musu, in rappresentanza di ETUI (European Trade Union Institute) ha presentato una ricerca sulle recenti normative europee sulle sostanze tossiche e le raccomandazioni sulla salute e sicurezza dei lavoratori.
Infine, David Boys, in rappresentanza di PSI (Public Services International) ha illustrato il documento discusso a Ginevra nello scorso mese di aprile presso l’ILO (International Labour Office), l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa delle problematiche del lavoro a livello mondiale.
Questo documento rappresenta le linee guida per un lavoro decente per i lavoratori dell’emergenza ed è la riscrittura ed aggiornamento del documento del febbraio 2003 che, dopo l’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 e quanto occorso nei mesi successivi a coloro che erano intervenuti nei soccorsi, aveva dettato le prime norme da adottare in caso di incidenti di grande rilevanza.
Ovviamente, dato il tempo trascorso e le nuove emergenze intervenute nel frattempo, tale documento andava riveduto ed aggiornato.
Una Commissione di 24 esperti (8 in rappresentanza dei Governi, 8 in rappresentanza dei Datori di Lavoro e 8 in rappresentanza dei lavoratori) ha prima lavorato (dal dicembre 2017) su una bozza di revisione e, infine, dal 16 al 20 aprile 2018 presso la sede dell’ILO a Ginevra, in un acceso dibattito tra le diverse componenti, ha approvato le nuove direttive che, nella seduta dell’8 novembre 2018, sono state ratificate dal Governing Body dell’ILO.
Pertanto, adesso è necessario sollecitare tutti i governi ed i Parlamenti del mondo per una rapida ratifica ed adozione nei propri ordinamenti legislativi.
Uno degli 8 rappresentanti dei lavoratori era il compagno Danilo Zuliani che, in qualità di Firefighters Coordinator per PSI ha dato il proprio contributo per ottenere questo importante risultato.
Come al solito, vi terremo aggiornati sugli ulteriori sviluppi dei lavori della network europea dei Vigili del Fuoco.
La delegazione Fp Cgil.
Josè SUDANO / Danilo ZULIANI
Pubblichiamo la nota inviata alla Direzione Centrale della Formazione riguardo la necessità di chiarire e definire le linee guida per le convocazioni dei Formatori presso le strutture nazionali poli compresi.
Manovra sbagliata, a pagare lavoratori e cittadini
“Ma il ministro Bongiorno non aveva parlato di concorsi sprint e in deroga per assumere subito personale nelle Pa? La verità è che hanno sbagliato la manovra e ora, dopo il richiamo dell’Europa, fanno pagare il prezzo dei loro errori ai lavoratori e ai cittadini”. Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, replica alla precisazione della titolare del dicastero della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, dopo le parole del premier Giuseppe Conte sulle assunzioni nella Pa.
PRONTO? C’È NESSUNO?
In questi giorni l’Istituto sta consegnando delle cuffie ai lavoratori, in vista del cambio del sistema telefonico.
Tuttavia, visto che questo comporta un cambiamento importante nel modo di lavorare, ci saremmo aspettati un’adeguata informazione preventiva e, soprattutto, una formazione rispetto all’utilizzo del nuovo sistema.
La naturale conseguenza è che i colleghi sono allo sbando, e soprattutto spesso privi di comunicazione telefonica, come se non bastassero i carichi di lavoro e gli obbiettivi da rincorrere entro la fine dell’anno.
Chiediamo, pertanto, di sapere: quanto durerà questo periodo di transizione? Nel frattempo, sono in programmazione degli interventi formativi?
Considerato che la scadenza del 31 dicembre, come termine di passaggio verso il nuovo sistema, era nota da tempo, non sarebbe stato più utile gestire questa fase per tempo?
La conseguenza è che, così operando, si finisce con l’intaccare quel “benessere dei dipendenti” che l’Amministrazione, a parole, dice di voler tutelare e perseguire.
FP CGIL/INPS CISL FP/INPS UIL PA/INPS
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO
Pubblichiamo il bollettino di riferimento al bando di concorso a n. 1144 posti di Capo Squadra del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco con decorrenza 1.1.2018.