Al Direttore Generale

Al Direttore Centrale delle Risorse Umane

Al Coordinatore Generale Legale

Oggetto: Attuazione della riorganizzazione dell’Area Legale

Con comunicazione inviata il 17 dicembre a tutti i legali dell’Avvocatura Centrale, il Coordinatore Generale Legale ha avviato una “ricognizione esplorativa”, in vista della istituzione dei nuovi uffici di Coordinamento Regionale Lazio, Coordinamento Metropolitano e Coordinamento Distrettuale Roma, sollecitando i legali in servizio presso l’Avvocatura Centrale a manifestare entro 10 giorni la disponibilità al trasferimento presso detti nuovi uffici.
Contemporaneamente, si sollecitano i medesimi legali a manifestare il loro interesse a partecipare “al pool di professionisti che potrà essere costituito per le aree critiche”.
L’iniziativa, anche se interpretata come mera ricognizione informale delle eventuali disponibilità, appare tuttavia intempestiva.
Rammentiamo infatti che, dato il ruolo assolutamente interlocutorio della Circolare 116/2018, di tali uffici non si conoscono ancora né le dotazioni organiche, per quanto riguarda il personale tanto legale quanto amministrativo, né le stesse allocazioni. In tale situazione è evidente che l’iniziativa non possa portare i risultati sperati, tanto meno nei termini previsti, a cavallo delle festività.
Al riguardo, si richiede di voler ritirare la comunicazione, che potrà più opportunamente essere riproposta successivamente al necessario assolvimento dei previsti obblighi di informazione nei confronti delle OO.SS. in merito alla istituzione e organizzazione dei nuovi uffici, nonché ai criteri per i conseguenti trasferimenti.
Con l’occasione, quanto al profilo concernente il lavoro in sussidiarietà, sarà opportuno chiarire se tale attività sia svolta su base volontaria ed eventualmente se tale criterio operi solo per il CGL o anche per gli uffici territoriali di Avvocatura.

IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INPS
Matteo Ariano

#CambiamentoCercasi, non solo nelle promesse ma nei fatti

“#CambiamentoCercasi, non solo nelle promesse ma nei fatti”. È con questo slogan che i sindacati, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Confsal Unsal, scendono in piazza domani, giovedì 20 dicembre, a Roma, in largo di Santa Susanna, a difesa dei dipendenti civili della Difesa che “da tempo chiedono un cambiamento che finora è rimasto inascoltato e accompagnato solo da promesse senza seguito da parte del ministro Trenta”.

“Il sistema dei dipendenti civili della Difesa vive delle criticità che hanno bisogno di trovare soluzione – spiegano i sindacati. – Negli incontri precedenti con il ministro Trenta abbiamo avuto modo di parlarne e confrontarci e ci è stato promesso un cambiamento, che sarebbe avvenuto anche attraverso la legge di bilancio 2019. Eppure nella bozza in seguito non è risultato esserci nulla per le lavoratrici e i lavoratori del settore.”

“È necessario un intervento pubblico di rilancio industriale che crei nuove opportunità di sviluppo e lavoro, che includa investimenti e un piano straordinario di assunzioni nei ruoli professionali tecnici. Abbiamo bisogno di un segnale chiaro e immediato. Ci mobiliteremo fin quando non avremo le risposte che cerchiamo. Appuntamento giovedì 20 dicembre, a Roma, in Largo di Santa Susanna, alle ore 9.30, con una manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori civili della Difesa, per un #CambiamentoCercasi!”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Confsal Unsal.

Pubblichiamo la nota delle OO.SS. territoriali Fp Cgil VVF e FNS CISL sulla carenza dei mezzi terrestri e nautici in servizio di soccorso. Nella nota si mette in evidenza come questa situazione può compromettere  l’organizzazione del soccorso e la sicurezza degli operatori.

Incontro con il Sottosegretario di Stato con delega allo Sport on. Giancarlo Giorgetti

Si è svolto ieri sera a palazzo Chigi l’incontro richiesto da FP CGIL, CISL FP e UIL PA con il
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, on. Giancarlo Giorgetti e il
Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta, on. Simone Valente sul tema della
riforma del CONI.
La riunione è stata introdotta dal Sottosegretario Giorgetti con una dettagliata illustrazione delle norme proposte dal Governo in merito al progetto di riforma del sistema sportivo e delle modalità con le quali si intende dare attuazione alle stesse.
Le disposizioni previste nel disegno di legge di bilancio 2019 mutano la denominazione della “CONI
Servizi Spa” in “Sport e Salute S.p.A.”, mantenendo la partecipazione al 100% da parte del Ministero
dell’Economia e i compiti operativi contemplati dal contratto di servizio in essere tra CONI e “CONI
Servizi”. Il presidente della società e gli altri componenti del consiglio di amministrazione sono nominati dal Ministero dell’economia e delle finanze, dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Istruzione su designazione dell’autorità di Governo competente in materia di sport, sentito il CONI. Si introduce la regola dell’incompatibilità tra gli incarichi degli organi di vertice del CONI e della società Sport e Salute, incompatibilità che perdura per un biennio dalla cessazione della carica. Inoltre, si dispone l’assegnazione non più al CONI ma a “Sport e Salute” dei fondi da ripartire alle Federazioni sportive. La nuova Società subentrerà alla precedente confermando ogni obbligazione senza soluzione continuità.
L’on. Giorgetti ha in particolare sottolineato come, sulla scorta di consolidate esperienze di livello
europeo ed internazionale, obiettivo della riforma del sistema sportivo prospettata nel DDL Bilancio sia anzitutto quello di ampliare la sfera delle funzioni oggi attribuite allo sport nel nostro Paese. L’idea è in sostanza quella di guardare sempre più al sistema sportivo come ad uno dei principali strumenti
attraverso cui promuovere attività educative ed interventi tesi ad innalzare i livelli di salute e benessere sociale. Tale obiettivo cui si farà peraltro riferimento ai fini di una rivisitazione dei criteri di finanziamento delle Federazioni Sportive Nazionali, sarà perseguito, ha sottolineato il Sottosegretario, mediante un ampliamento dell’oggetto sociale dell’attuale Coni Servizi Spa e reso evidente attraverso una modifica della denominazione della medesima società. L’on. Giorgetti ha inoltre sottolineato come, con l’obiettivo di accrescere la quota di risorse annualmente disponibili, la riforma punti a modificare l’attuale meccanismo di finanziamento pubblico dell’attività sportiva nazionale. Detto finanziamento infatti non sarà più parametrato sulla base di un’autorizzazione di spesa fissata per legge ma ad una percentuale (pari al 32%) delle entrate, provenienti dal versamento delle imposte, effettivamente incassate dallo Stato.
A fronte delle posizioni rappresentate dalle scriventi OO.SS., che hanno concentrato le proprie richieste soprattutto in merito agli eventuali effetti e ricadute della riforma sul rapporto di lavoro dei lavoratori del CONI e delle Federazioni Sportive, tra i quali, ovviamente, vi è inquietudine e preoccupazione, almeno fino a quando i dettagli della manovra non saranno ben definiti, il Sottosegretario Giorgetti ha rassicurato i rappresentanti sindacali. In particolare, le scriventi OO.SS. hanno sottolineato come il processo riformistico prefigurato possa e debba rappresentare, a partire dal rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, relativi al personale non dirigente e con qualifica dirigenziale, entrambi scaduti, rispettivamente dal 2017 e dal 2013, un’occasione per migliorare le tutele, anche in termini di valorizzazione professionale, e le condizioni di lavoro e di benessere organizzativo del personale operante alle dipendenze della Coni Servizi Spa e delle Federazioni Sportive Nazionali.

FP CGIL                                 CISL FP                                        UIL PA
F. Oliverio                             A. Marinelli                                  G. Romano

Su assunzioni da governo solo propaganda, pronti a mobilitazione

“Un segnale grave che ancora una volta penalizza la Pubblica amministrazione. Il governo ha costruito la sua propaganda proprio sulle assunzioni e ora fa marcia indietro. Non ci stiamo: pronti alla mobilitazione”. Queste le parole di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa in risposta a quanto affermato dal premier Giuseppe Conte nell’Aula del Senato, secondo il quale le assunzioni per le amministrazioni centrali saranno rinviate al 15 novembre 2019.

“Il governo nel corso di questi mesi – affermano i sindacati – ha fatto molta propaganda sulle assunzioni nella pubblica amministrazione e ora, a dispetto di un ddl che ha voluto chiamare ‘concretezza’, fa un passo indietro negando se stesso. Dopo aver presentato, unitariamente, proposte per una Pa migliore, a partire dal varo di un piano straordinario di assunzioni, ora non staremo fermi: pronti alla mobilitazione”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa.

Firmata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL ANFFAS 2017/2019

Nella mattinata di oggi 19 dicembre abbiamo siglato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL ANFFAS per il periodo 2017/2019.
L’accordo prevede incrementi, a regime, di 75,00 € sul C2, riparametrati per tutte le altre categorie e posizioni economiche, il che corrisponde a un incremento percentuale del 5,35%.
Le decorrenze degli aumenti sono 1/01/19, 1/08/19 e 1/12/19.
A questo si aggiunge una una-tantum per la frase pregressa 2014/16, pari a 450,00 € complessivi sul C2, riparametrati per tutte le altre categorie e posizioni economiche, che saranno erogati in un massimo di tre rate, entro il 30 dicembre 2019, salvo diverse intese in sede locale.
Tra gli elementi che maggiormente valorizzano il nuovo testo contrattuale, citiamo la trasformazione dell’indennità per la reperibilità con obbligo di residenza nella struttura da 75 € mensili a 30 € per ogni turno, oltre alla normale retribuzione, il miglioramento della fruibilità dei permessi per la formazione e l’attivazione di una commissione paritetica che lavori per l’avvio, entro la vigenza contrattuale, della previdenza complementare, riconoscimento dei tempi di vestizione.
Ora l’ipotesi di accordo dovrà essere sottoposta alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, da completarsi entro il 24 gennaio 2019: a tal proposito, vi alleghiamo il verbale per le assemblee.
Vi alleghiamo anche il testo dell’ipotesi di accordo.

FP CGIL                                CISL FP                                      UIL FPL
Michele Vannini                      Franco Berardi                       Bartolomeo Perna

Pubblichiamo l’accordo definitivo per la distribuzione delle risorse decentrate per le politiche del personale e per la produttività relative all’anno 2018 sottoscritto il 17/12/2018

Pubblichiamo la nota del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Fp Cgil VVF e del Coordinatore Provinciale, in cui si chiede che vengano predisposti gli opportuni  accorgimenti per la sicurezza e la tutela di tutti gli operatori VF intervenuti nell’incendio.

 

Alle lavoratrici e lavoratori dell’Avvocatura dello Stato

Lo scorso venerdì 14 dicembre si è svolto il primo incontro sul nuovo istituto contrattuale,ovvero, l’utilizzo del Fondo Risorse Decentrate (FRD) che ha preso il posto del vecchio FUA. Innanzitutto ci preme sottolineare, come già preannunciato nel comunicato unitario CGIL-CIL-UIL, che finalmente siamo riusciti ad incrementare il fondo, mediamente quasi triplicando, al netto della spesa per le riqualificazioni, il nuovo FRD.
Nello specifico siamo riusciti a disciplinare molti aspetti che precedentemente erano devoluti a scelte unilaterali dell’Amministrazione, come ad esempio la rilevazione delle presenze utili per la corresponsione dei premi, inoltre, abbiamo ricondotto nell’alveo naturale della contrattazione istituti fondamentali come la nuova disciplina generale della performance organizzativa ed individuale. A tal proposito giova sottolineare che abbiamo dato maggior peso economico alla performance organizzativa rispetto a quella individuale, ed in quella individuale il calcolo del premio spettante è sganciato dal coefficiente di professionalità.
Infine, per l’applicazione del nuovo istituto contrattuale della maggiorazione del premio individuale, in via sperimentale considerando che l’ipotesi firmata è il primo accordo e che certamente avrà bisogno di essere monitorato ed osservato, abbiamo concordato con l’Amministrazione che il contingente interessato a tale istituto sia individuato attraverso criteri oggettivi, sottraendolo alla semplice discrezionalità dirigenziale.
Certamente questo è solo il primo passo verso l’adozione di criteri sempre più precisi ed oggettivi nella corresponsione del premio individuale, al fine di evitare situazioni paradossali che in taluni sedi hanno danneggiato irreversibilmente i lavoratori (vedi come sempre la sede di Brescia).

Il Coordinatore Nazionale Fp CGIL Avvocatura Stato
Vincenzo Malatesta

Incontro con il Direttore dell’Agenzia
CGIL CISL UIL UNSA FLP CHIEDONOIL RIPRISTINO DELLE SOMME SOTTRATTE AL
PERSONALE E IL RILANCIO DELL’AGENZIA

Si è tenuto nella giornata di oggi il previsto incontro con il Direttore dell’Agenzia Antonino Maggiore convocato a seguito della vertenza aperta dalle scriventi per il recupero delle somme stanziate per il personale ai sensi dell’ex comma 165 e della quota incentivante e non utilizzate a causa delle interpretazioni restrittive della Ragioneria generale dello Stato.
Nel corso della riunione, oltre a sollecitare una soluzione sulla questione, abbiamo anche chiesto garanzie sul futuro dell’Agenzia e sul pieno mantenimento delle sue funzioni istituzionali.
Per ottenere lo sblocco delle risorse abbiamo rappresentato la necessità di prevedere, nell’ambito dello strumento normativo utilizzato dall’Agenzia per la proroga delle POT e delle POS, che ci risulta essere in via di riformulazione , una specifica norma che liberi le risorse non utilizzate, superi i vincoli frapposti, ne permetta l’erogazione, come dovuto, e a regime, al personale.
Il Direttore Maggiore, pur rappresentando le difficoltà del momento, si è impegnato a esperire tutte le iniziative per la predisposizione di uno specifico emendamento da approvare in sede di Legge di Bilancio 2019 all’esame in queste ore del Senato.
Verificheremo entro le prossime 48 ore l’esito dell’impegno assunto e, sulla base di quanto ci sarà comunicato, valuteremo le iniziative da adottare.

FP CGIL                 CISL FP                   UIL PA         CONFSAL/UNSA                  FLP
Boldorini                  Silveri                  Cavallaro              Sempreboni           Cefalo/Patricelli

Gli esperti riuniti presso l’ILO (International Labour Office) hanno adottato le nuove linee guida per promuovere un lavoro dignitoso nei servizi di emergenza pubblici, per una migliore protezione contro i rischi che i lavoratori dell’emergenza devono affrontare e che riflettono le condizioni spesso estreme
che li affliggono tra emergenze sempre più frequenti e complesse ed, inoltre, in caso di malattia ed infortuni sul lavoro.
Vigili del fuoco, servizi medici di emergenza e personale di ricerca e soccorso, Polizia ed altri servizi  regolarmente chiamati a rispondere in caso di emergenza, come forze armate, servizi di sicurezza e sorveglianza, unità di smaltimento di bombe, Governi locali, Corpi e servizi di assistenza, servizi
responsabili del ripristino della fornitura di acqua ed elettricità e professioni affini, come gli assistenti sociali, sono adesso coperti da queste nuove linee guida.
Con il cambiamento climatico ed i disastri associati che crescono sempre più e che divengono ancora più violenti ogni giorno, era urgente prestare particolare attenzione alle condizioni lavorative di questi operatori.
L’incontro è stato presieduto dall’Ambasciatore Dheepak Dhital, Rappresentante permanente del Nepal presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra.
Durante i lavori, i 24 esperti, provenienti da diversi Paesi del mondo (in rappresentanza dei governi, dei datori di lavoro e delle organizzazioni dei lavoratori), hanno messo in evidenza l’ampia gamma di disastri affrontati dagli operatori dei Servizi di Emergenza Pubblica (SEP), tra cui catastrofi naturali, epidemie, eventi meteorologici estremi, incidenti industriali ed attacchi terroristici.
Le nuove linee guida, che saranno sottoposte all’approvazione dell’Organo Direttivo dell’ILO e verranno pubblicate il prossimo mese di novembre, promuoveranno misure coerenti per la preparazione alle emergenze e la prevenzione delle calamità, l’accesso alla protezione sociale ed un controllo più efficace da parte degli ispettorati del lavoro.
Queste linee guida aiuteranno l’ILO, i suoi componenti ed i suoi partner a migliorare la sicurezza ed il benessere di donne e uomini che quotidianamente corrono grandi rischi per salvare vite umane e rispondere alle emergenze.
Poiché questo strumento è stato sviluppato attraverso il dialogo tra governi, datori di lavoro e lavoratori, fornisce una guida realistica e pratica per affrontare le numerose sfide che gli operatori delle emergenze pubbliche devono fronteggiare.
Il documento sottolinea che i cambiamenti nel contesto economico, sociale e della sicurezza in molte regioni hanno reso necessario il potenziamento del servizio pubblico nelle emergenze. Ciò include un approccio globale alla dimensione lavorativa di questi operatori.
I soccorritori affrontano, spesso, rischi importanti e lavorano con orari lunghi ed irregolari.
Tra le altre misure, le nuove linee guida stabiliscono:
Misure per proteggere le lavoratrici ed i lavoratori dell’emergenza da orari di lavoro eccessivi.
Termini e circostanze, comprese le condizioni di lavoro e di ferie, da stabilire attraverso la contrattazione collettiva o il suo equivalente funzionale.
Sforzi per proteggere le lavoratrici ed i lavoratori dell’emergenza dall’impatto dell’austerità fiscale.
Protezione sociale per le lavoratrici ed i lavoratori dell ’emergenza e le persone a loro carico, compresa la copertura assicurativa in caso di malattia professionale, infortunio o morte.
Il diritto ad un salario minimo garantito, che copra le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori dell’emergenza e delle loro famiglie.
Conformità con gli standard di sicurezza e salute sul lavoro.
Oltre alla tensione fisica e psicologica, è stata posta particolare attenzione sul fatto che i pericoli per le lavoratrici ed i lavoratori dell’emergenza includono l’esposizione a detriti, fuoriuscite di materiali pericolosi, aria e acqua inquinata, amianto e radiazioni, oltre a temperature estreme, crollo di edifici, incidenti stradali e rischio di caduta.
Le nuove linee guida sollecitano i Governi a garantire che i principi ed i diritti fondamentali sul lavoro siano applicati a tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell’emergenza e ad adottare misure per eliminare il lavoro minorile nei servizi pubblici, in particolare nelle forze armate impiegate in occasione delle emergenze, e per perseguire politiche che eliminino l’uso del lavoro obbligatorio nel servizio pubblico.
Prestano, inoltre, attenzione alla situazione particolare dei volontari impegnati nella risposta alle emergenze.
Infine, rivedono gli orientamenti del 2003 sul dialogo sociale nei servizi di emergenza pubblici ed integrano la raccomandazione n. 205 dell’ILO che copre “tutte le misure in materia di occupazione e lavoro dignitoso adottate in risposta a situazioni di crisi derivanti da conflitti e disastri”.
Questo è solo il primo passo che abbiamo compiuto, adesso sarà necessario fare in modo che il documento venga adottato nei diversi Paesi ed assicurarci che, man mano che si affrontano i disastri e le emergenze, ci si
preoccupi anche delle persone che affrontano queste situazioni e che sono in prima linea nel portare soccorso.
Con questo documento, tutte quelle lavoratrici e lavoratori saranno tutelati ed i Governi dovranno fare in modo di adottare le misure adeguate per farlo.
Possiamo dire che abbiamo raggiunto alcuni risultati importanti:
L’inclusione dei servizi pubblici, dei Governi locali e di altre strutture nella categoria degli operatori dei Servizi Pubblici in Emergenza.
Il riconoscimento del fatto che, in linea di principio, gli operatori ed i servizi dell’emergenza non dovrebbero essere privatizzati. (Questo è un risultato enorme).
Il dovere degli Stati di rispettare i principi ed i diritti fondamentali del lavoro anche per i lavoratori volontari dell’emergenza. Ciò darà alle rappresentanze dei lavoratori uno strumento per organizzarli e, quindi,
richiedere il diritto di negoziazione.
Nel caso in cui non siano autorizzati a scioperare, il diritto dei lavoratori dell’emergenza di accedere a meccanismi di risoluzione delle controversie collettive di tipo imparziale, con tutto ciò che ne consegue.
Il riconoscimento per gli operatori dell’emergenza alla protezione dagli infortuni ogni volta che rispondono alle emergenze, anche se al di fuori dell’orario di lavoro.
Il riconoscimento del diritto degli operatori dell’emergenza di poter rifiutare di affrontare situazioni troppo pericolose. Altre cose molto rilevanti sono:
Il riconoscimento di diversi pareri della Commissione per la libertà di associazione (CFA) e del Comitato di esperti per l’applicazione delle convenzioni e delle raccomandazioni (CEACR), compresi il tempo di riposo e l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.
Linee guida specifiche e particolareggiate sui DPI, anche nel caso di esposizione a radiazioni, in laboratori caldi (utilizzati per ebola, SARS e altri), amianto ed anche in particolari condizioni estreme di caldo e freddo.
Riduzione della capacità dei Governi di limitare i diritti sindacali durante lo stato di emergenza.
Il dovere di fornire idonee strutture e tempi alle organizzazioni rappresentative delle lavoratrici e dei lavoratori dell’emergenza.
L’utilizzo del protocollo di Sendai per monitorare i progressi per un lavoro dignitoso nei servizi di emergenza.
Tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che mettono a disposizione le loro vite in prima linea meritano il più grande rispetto e la protezione che queste linee guida possono dare.
C’era urgente bisogno di tale guida per educare e motivare ognuno sulle proprie responsabilità nella preparazione e nella risposta alle catastrofi.
Con l’adozione di queste nuove linee guida, possiamo lavorare con i Governi e con i datori di lavoro impegnati nel servizio pubblico in emergenza per creare un vero ambiente favorevole, sicuro e dignitoso per le lavoratrici ed i lavoratori dell’emergenza.
Danilo Zuliani
PSI Firefighters Coordinator
Ginevra 16 – 20 aprile 2018

Al Gabinetto del Ministro
Allo Stato Maggiore Difesa
A Segredifesa
Alla Direzione Generale del Personale Civile
Allo Stato Maggiore della Marina
Allo Stato Maggiore Aeronautica
Allo Stato Maggiore Esercito
Allo Stato Maggiore dei Carabinieri

Come è noto, al fine di disciplinare i criteri e le procedure per la mobilità ordinaria e straordinaria dei dipendenti civili dell’A.D., le OO.SS. e i Superiori Organi della Difesa hanno sottoscritto un primo Protocollo d’Intesa in data 29 settembre 2015, attuato con D.D. del 6 luglio 2016, e concluso un successivo Accordo nello scorso mese di settembre che sta per essere attuato mediante l’emanazione di un apposito bando da parte della Direzione Generale per il personale civile.
Tali Accordi, ispirati ai principi di PUBBLICITÀ’, TRASPARENZA e PARITÀ’ DI TRATTAMENTO, nel determinare i criteri per la mobilità ordinaria, grazie anche alla sensibilità dimostrata dai Superiori Organi dell’A.D., hanno consentito di attenzionare e tutelare mediante una maggiore attribuzione di punteggio nella stesura delle graduatorie, tutti i particolari casi di “disagio” non espressamente previsti dalle norme di legge vigenti in materia di tutela sociale che sono state, invece, espressamente recepite dalla disciplina della mobilità straordinaria (art. 33 comma 5 e 6 della legge 104/1992, art. 42 bis del D.Lgs. 151/2001 e art. 17 della legge 266/1999).
Tuttavia, le scriventi OO.SS. hanno ricevuto delle segnalazioni attraverso le quali è stato evidenziato che la Direzione Generale per il personale civile dopo il 6 luglio 2016 (data di pubblicazione del primo bando di mobilità) avrebbe disposto e stia continuando a disporre trasferimenti di dipendenti in ambito A.D. sulla base di non meglio precisati “gravi motivi”, al di fuori dei casi previsti dalla vigente disciplina e delle procedure di mobilità ordinaria e straordinaria stabilite.
Orbene, laddove tale circostanza dovesse trovare puntuale riscontro nell’operato di Persociv, alla luce dei principi e dei criteri fissati dai Superiori Organi dell’A.D., si configurerebbe una gravissima lesione dei principi di uguaglianza e parità di trattamento, in danno soprattutto dei destinatari dei benefici previsti dalle leggi di tutela sociale.
Al riguardo, pertanto, si invita codesta Direzione a far conoscere con la massima urgenza alle scriventi OO.SS, se a decorrere dal 6 luglio 2016 abbia disposto e/o stia disponendo trasferimenti di personale per non meglio precisati “gravi motivi” e, in caso affermativo, di dare comunicazione dell’esegesi della citata locuzione “gravi motivi” elaborata in assoluta autonomia e senza alcun cenno di informazione sindacale né di qualsivoglia forma di pubblicità e/o trasparenza.
Si chiede, in ogni caso di far conoscere:
1) Il numero dei provvedimenti di trasferimento adottati secondo tali criteri a partire dal 6 luglio 2016, con espressa indicazione dell’Ente di provenienza e di quello di destinazione e dell’anzianità di servizio dei dipendenti interessati;
2) Il numero di tutti i provvedimenti di accoglimento e di diniego delle istanze di trasferimento presentate dal 6 luglio 2016 ad oggi;
3) Il numero dei provvedimenti di ASSEGNAZIONE TEMPORANEA adottati dal 6 luglio 2016 ad oggi.
Con espressa riserva di richiedere eventuale ulteriore documentazione secondo le più ampie modalità previste dalla normativa vigente laddove sia ritenuto necessario per tutelare l’uguaglianza e la parità di trattamento del personale civile dell’A.D.
Infine, laddove la Direzione Generale per il personale civile abbia effettivamente disposto, dal 6 luglio 2016 ad oggi, trasferimenti per non meglio precisati “gravi motivi”, si diffida la stessa dal disporre ulteriori trasferimenti di dipendenti al di fuori dei casi previsti dalle norme e dagli accordi vigenti, invitando altresì gli Organi Programmatori che leggono per conoscenza, nel rispetto dei principi di pubblicità, uguaglianza e trasparenza a cui deve essere ispirata e improntata l’azione amministrativa, a fornire i pareri di utile impiego soltanto nei casi previsti dalla legge e dagli accordi sopra richiamati.
Al riguardo si rappresenta sin d’ora che, qualora si rilevassero casi di trasferimenti e/o assegnazioni temporanee di dipendenti disposti in spregio delle norme e agli accordi vigenti, le scriventi OO.SS., al fine di tutelare i diritti dei dipendenti civili dell’A.D., si vedranno costrette a porre in essere tutte le azioni necessarie previste dalle norme vigenti.
Si rimane in attesa di urgente riscontro.

Distinti saluti

Roma, 17 Dicembre 2018.

Fp Cgil                               Cisl Fp                                 Uil Pa                   ConfsalUnsa
Francesco Quinti    Massimo Ferri/Franco Volpi   Sandro Colombi     Gianfranco Braconi

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