Incontro con il Sottosegretario Ferraresi sulla vertenza precari tirocinanti: gli esiti
Abbiamo avuto ieri l’atteso confronto con il Sottosegretario Ferraresi sulla delicatissima problematica relativa al bacino dei cosiddetti tirocinanti, incontro richiesto da noi per un confronto concreto sulle soluzioni che sono allo studio per dare risposta ad una situazione limite come quelle che si è venuta a determinare negli Uffici Giudiziari a seguito dell’impiego prolungato di questi lavoratori ed alle distorsioni che ne sono derivate, con la paradossale conseguenza di un lavoro svolto a tutti gli effetti senza che questo venga riconosciuto come tale.
Il confronto è stato franco e serio, e ancora una volta ha riconfermato l’impegno più volta assunto dal Ministro e dalla Direzione politica del Ministero per la risoluzione di questa vertenza. La franchezza è emersa nelle decisioni politiche che si sono fatte a monte rispetto alla visione che l’attuale governo ha del problema e hanno comportato alcune decisioni, alcune dei quali che producono un effetto immediatamente negativo ed altre che invece determinano effetti positivi rispetto alle modalità di attuazione del processo selettivo ed alla quantificazione dei numeri che formeranno il piano assunzionale fino al 2021.
La decisione politica che impatta immediatamente sulla platea interessata è quella di chiudere definitivamente la possibilità di proroga dei tirocini negli Uffici giudiziari. Su questo argomento il Sottosegretario è stato categorico, netto e indisponibile a valutare qualunque opzione alternativa a partire da una proroga temporanea dei tirocini in scadenza il 31 dicembre prossimo. Questo naturalmente comporta seri problemi per i lavoratori coinvolti e una assunzione di responsabilità ancora maggiore da parte di tutti per una soluzione rapida e efficace del processo che il Sottosegretario ha illustrato intrecciando le dinamiche relative alla programmazione delle assunzioni fino al 2021, da cui dipende la quantificazione dei numeri aggiuntivi ai 300 già approvati nell’ultima legge di stabilità, alla definizione dei criteri che dovranno uniformare le selezioni tramite i centri per l’impiego. In questo contesto abbiamo trovato risposte che riteniamo positive, in particolare l’approvazione di un emendamento presentato in Commissione Bilancio del Senato che rafforza il criterio preferenziale attribuendo al Ministero la facoltà di determinare il punteggio aggiuntivo tramite il quale quantificare i titoli di preferenza dovuti allo svolgimento dei tirocini.
Per quanto riguarda i numeri Ferraresi non ha dato una quantificazione e si è riferito ai numeri che usciranno dal piano assunzioni, che ne prevede 8.000 fino al 2021 di cui 3.000 straordinarie e 5.000 provenienti dal turnover ordinario. Che pertanto loro assumeranno sulla base del fabbisogno specifico per i vari profili che si determinerà nella predisposizione del piano assunzioni. La valutazione più specifica la faremo anche noi quando avremo il quadro completo dei dati che riguardano l’attuale fotografia dell’organico e la ripartizione delle uscite previste nel triennio (5mila) tra i vari profili, ma possiamo anticipare che il numero così grande a nostro avviso non riuscirà a coprire tutte le carenze
presenti attualmente neri vari profili e quelle che si determineranno in prospettiva. Quindi riteniamo che il processo possa determinare opportunità certamente maggiori di quelle sinora previste, anche in modo consistente.
L’emendamento invece ci dà sicuramente maggiori garanzie e certezze rispetto a quanto previsto dall’attuale norma. Intanto perché il titolo non diventa solo preferenziale a parità di punteggio ma determina un punteggio aggiuntivo che viene determinato dall’Amministrazione. Questa previsione, rivolta a tutta la platea dei tirocinanti, è certamente più stringente e impegnativa della precedente e collega esplicitamente il criterio preferenziale alle necessità dell’Amministrazione Giudiziaria di utilizzare personale già formato e perfettamente in grado di svolgere i propri compiti. Dando sostanzialmente al Ministero la piena titolarità nella scelta dei candidati idonei all’assunzione a tempo indeterminato. Naturalmente attendiamo l’approvazione di questo emendamento, che il Sottosegretario ha dato per certa al 99%, ma questo sarebbe un risultato significativo sollecitato anche dalle nostre preoccupazioni sulla debolezza del criterio ancora vigente.
Restano ancora tante incognite su questo processo e resta l’amarezza di vedere questi lavoratori fuori, anche se per un tempo speriamo limitato, il primo gennaio dopo otto anni di speranze e spesso di illusioni. C’è l’incognita del coordinamento di un processo complesso che dovrà interessare moltissimi centri per l’impiego, e su questo il Sottosegretario ha comunicato che sono stati avviati contatti con il Ministero del Lavoro.
C’è il problema delle tempistiche che incide in modo particolarmente significativo sulle aspettative di coloro che terminano i tirocini e anche questo è un tempo legato ad adempimenti successivi all’approvazione della legge di stabilità e in particolare l’approvazione del piano assunzioni, l’emanazione del bando e l’espletamento della selezione.
Un percorso certamente complesso, ma che per la prima volta intravede uno spiraglio di luce in provvedimenti che concretamente affrontano il problema. A gennaio faremo i conti con tutti gli aspetti applicativi e di quantificazione dei numeri, non sappiamo se intendano fare processi distinti emanando subito il bando per i 300 oppure, come auspichiamo noi, ci sia l’unificazione in un bando unico che produca i suoi effetti fino al 2021, con la possibilitàdeterminata dalla legge “Concretezza” di anticipare al 2019 l’ottanta per cento le facoltà assunzionali che si maturano nel triennio. Sarà nostra cura continuare a sollecitare le controparti su tutti i temi che vi abbiamo sopra descritto e sarà nostra cura tenervi tempestivamente aggiornati.
p. la Fp Cgil Nazionale
Claudio Meloni
PER LA SANITÀ PUBBLICA E PER LA DIGNITÀ DEL NOSTRO LAVORO DUE GIORNATE DI SCIOPERO NAZIONALE A GENNAIO 2019
Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del SSN giudicano deludente la manovra economica approvata alla Camera e chiedono sostanziali modifiche al Senato in nome della sanità pubblica e del lavoro dei suoi professionisti.
Gli impegni assunti dopo lo sciopero nazionale del 23 novembre scorso appaiono in gran parte disattesi. La stessa inclusione dell’indennità di esclusività nella massa salariale solo a partire dal CCNL 2019/2021, significa che nella tornata 2016/2018, non ancora conclusa per l’area della dirigenza sanitaria, l’incremento contrattuale del 3,48% sarà riferito ad un dato economico ridotto rispetto a quanto previsto per tutti i comparti del pubblico impiego e per la medicina convenzionata che hanno potuto utilizzare tutti gli specifici elementi retributivi. Anche l’esiguo incremento del numero dei contratti per la formazione specialistica post laurea, è da considerare largamente insufficiente a compensare l’esodo pensionistico che investirà il SSN nei prossimi anni. In definitiva, non si vedono le risposte attese alle richieste avanzate prima e dopo lo sciopero.
Niente per le assunzioni necessarie per riportare le condizioni di lavoro ad uno stato umano e ridurre attraverso questa via, come il “Contratto di Governo” ha promesso, le liste di attesa; niente per aumentare i livelli retributivi bloccati al 2010 con una perdita economica per ogni dirigente valutabile in 30.000 €; niente per superare il blocco imposto dalla sciagurata legge “Madia” alle risorse accessorie, patrimonio storico irrinunciabile della categoria a garanzia del futuro contrattuale delle giovani generazioni.
Anzi, continua, in barba al cambiamento promesso, un finanziamento presente e futuro del FSN irrisorio ed aleatorio, legato ad incrementi del PIL per gli anni 2020 e 2021 inverosimili, ed una campagna di criminalizzazione verso i medici pubblici, sottoposti a video sorveglianza e penalizzazioni nelle loro attività libero professionali per colpe che non possono essere loro attribuite. Mentre il Governo detassa il reddito dell’attività privata degli insegnanti ed elargisce a piene mani “flat tax” alle partite IVA, per i medici, veterinari e dirigenti sanitari vale il principio opposto, colpevoli, fino a prova contraria, di manipolare le liste d’attesa e, in caso di inadempienze ad altri dovute, sospesi sine die da una attività produttiva che garantisce libertà di scelta ai cittadini e gettito fiscale certo.
La Legge di Bilancio 2019 e i decreti collegati appaiono ciechi nel non vedere il baratro in cui la sanità pubblica sta precipitando e sordi nel non ascoltare i tanti segnali di allarme.
Le Organizzazioni sindacali chiedono un impegno preciso del Governo rispetto a un contratto di lavoro atteso da 10 anni e non intendono assistere all’agonia del sistema sanitario pubblico e dei suoi professionisti che si sostanzia in un pericoloso abbassamento dei livelli di assistenza. Confermano le iniziative di protesta già annunciate in questi mesi, che culmineranno in due giornate di sciopero a gennaio 2019, attraverso iniziative, anche di carattere giudiziario, nei confronti di chi intende disattendere la sentenza della Corte Costituzionale in tema di diritto ad avere un contratto di lavoro. Non intendiamo, inoltre, rinunciare alla decorrenza degli incrementi contrattuali prevista dalla normativa vigente e confermata anche dalla Ragioneria generale dello Stato.
Auspicando che il Governo del cambiamento manifesti responsabilità e sensibilità che i precedenti governi non hanno dimostrato.
BENEFICI AI DIPENDENTI: PIU’ RISORSE PER TUTTI
Si è appena conclusa la riunione sulla “Ripartizione dello stanziamento per interventi assistenziali
dell’anno 2018”, con la sottoscrizione dell’accordo.
Registriamo positivamente l’aumento del fondo di circa € 2.500.000,00 derivato dal risparmio di risorse sulla polizza sanitaria.
Queste nuove risorse andranno a confluire parte sui sussidi straordinari e altre su quelli educativi.
Le novità del 2018 riguardano:
1.l’abbassamento della franchigia delle Cure odontoiatriche da €. 500,00 a €. 250,00 come da prospetto sottostante:
da € 250,01 a € 1.500,00 per una quota pari al 100%;
da € 1.500,01 a € 3.000,00 per una quota pari al 40%;
da € 3.000,01 per una quota pari al 20%;
2. l’incremento di euro 80,00 sui Sussidi Educativi;
3. revisione delle fasce Isee, come da prospetto sottostante, e sua estensione anche ai Contributi
culturali.
Scaglioni ISEE importi concedibili fino a € 57.000,00 importo intero da € 57.000,00 fino a € 87.000,00 85% dell’importo concedibile oltre € 87.000,00 65% dell’importo concedibile.
A causa della persistente restrizione dei limiti di invio dalla mail sindacale, invitiamo le lavoratrici e i
lavoratori interessati a ricevere il testo dell’accordo siglato a contattarci all’indirizzo cgil@inps.i t ovvero a contattare i nostri rappresentanti sui territori.
Roma, 17 dicembre 2018
IL COORDINATORE NAZIONALE FP CGIL INPS
Matteo Ariano
Saluto del nuovo Capo del Corpo – Pubblichiamo i resoconto dell’incontro
Pubblichiamo l’Accordo definitivo sviluppi economici 2018, Accordo stralcio progressioni 2018 AID e
certificazione Funzione Pubblica Mef IGOP.
Pubblichiamo la nota unitaria su circolare Persociv.
Pubblichiamo l’avviso di selezione interna riservata al personale in servizio appartenente al Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco per la formazione di un elenco di idonei a ricoprire l’incarico di
Direttore dei Centri di Soggiorno.
Nuova circolare sui permessi per visite,terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici e sulle ferie solidali
Vi preannunciamo che l’Amministrazione ha predisposto, come avevamo recentemente chiesto, due circolari, una che individua le differenti modalità di fruizione dei permessi per visite mediche, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici ed una seconda, che stabilisce criteri e modalità per la fruizione delle ferie solidali, recentemente sollecitata, entrambe di imminente emanazione.
La prima circolare non fa altro che applicare le norme vigenti (mai cambiate), facendo finalmente chiarezza sulle assenze per la fruizione dei permessi di cui all’art. 35 per le visite mediche, che possono quindi essere fruite:
1. su base giornaliera;
2. ad ore, nella misura massima di 18 ore annuali.
Detta circolare conferma quindi l’esattezza le nostre semplici considerazioni e costituisce
una certezza dei diritti del personale. La stessa definisce anche le modalità di fruizione dei
permessi di cui all’art. 32, in coerenza con le disposizioni fornite dall’Aran diverso tempo
fa.
Come è chiaro a tutti, tali chiarimenti si sono resi necessari per superare la confusione
ingenerata da alcune organizzazioni sindacali che affermano che il nuovo CCNL ha
limitato le assenze imputabili alla malattia.
Si rassegni chi utilizza le prerogative sindacali impegnandosi in squallidi attacchi personali
nei confronti di un delegato sindacale della Fp Cgil, ma cogliendo al volo l’occasione per
fare l’ennesima figuraccia con un comunicato carente di argomentazioni e sbagliate nel
merito, sleale e vigliacco, utile solo a confermare il fatto che l’unico obiettivo sia la pura e
semplice ricerca di consensi, anche a scapito dei diritti più elementari dei lavoratori in
condizione di salute non buona: noi abbiamo altri e diversi motivi per essere soddisfatti del
lavoro fatto, nonostante le innumerevoli difficoltà di contesto.
Rispondiamo a chi getta gratuitamente fango, che abbiamo assicurato un Contratto
nazionale per la vigenza 2016/2018 che ha esteso diritti, in particolare su permessi e
congedi e che ha introdotto tutele importanti, per l’espletamento di visite, terapie ed esami
diagnostici, per le donne vittime di violenza e, non ultimo, l’introduzione dell’istituto delle
ferie e riposi solidali.
In una stagione nella quale il lavoro è sempre più sotto attacco, aver rinnovato un
contratto, acquisitivo, innovativo e che garantisce un sistema di relazioni sindacali
rinnovato e più forte, rappresenta un contributo importante per tutte le lavoratrici e
lavoratori. Adesso auspichiamo che in tempi celeri si riesca a disporre di risorse adeguate
per garantire a tutte le lavoratrici e lavoratori pubblici il rinnovo contrattuale.
Tutela salariale, rafforzamento della contrattazione e la valorizzazione professionale sono i
nostri obiettivi per il contratto nazionale 2019/2021.
Concludendo, vi invitiamo a diffidare di un sindacato che attacca i sindacalisti ed inganna i
lavoratori, come ad esempio per quanto riportato sui passaggi tra le aree, ipotizzando
procedure e platee irrealizzabili, probabilmente ignorando che la procedura è definita dalle
leggi che regolano i pubblici concorsi, certamente non modificabili come da essi indicato.
Se non fosse ancora chiaro noi parliamo di diritti, qualcun altro cerca di rifilarvi “patacche”.
Con l’occasione, auguriamo buon Natale a tutti!
p. la FP CGIL Mipaaft
Savino Cicoria
Pubblichiamo i Verbali di accordo in materia di formazione dei dipendenti CONI Servizi sottoscritti in data 13/11/2018.
Pubblichiamo la nota del Coordinatore Regionale nella quale si chiede un maggiore interessamento da parte delle strutture preposte riguardo l’applicazione del D.M. 261 del 22 febbraio 1996, sulla sicurezza e la vigilanza dei luoghi di pubblico spettacolo del territorio e una intensificazione dei controlli sul rispetto delle norme vigenti.
RICHIESTO UN INCONTRO CON IL DIRETTORE DELL’AGENZIA RISPOSTE CONCRETE, O PARTIRA’ UNA FORTE MOBILITAZIONE DEL PERSONALE
Nella serata di ieri le scriventi OO.SS. si sono riunite per fare il punto della situazione, a distanza ormai di molti giorni dalla presentazione di una serie di richieste unitariamente formulate al tavolo negoziale dell’Agenzia, per superare l’inaccettabile impasse sul Fondo di amministrazione 2016, il rinnovo e la rivisitazione delle posizioni organizzative e di responsabilità, l’erogazione dell’anticipo sulla produttività 2018, la firma del decreto ex comma 165 per le risorse per il 2017 e, in generale, l’eliminazione dei tagli che norme penalizzanti, ogni anno, riducono sempre più il salario accessorio dei lavoratori del fisco.
Una situazione che non può essere ulteriormente accettata anche alla luce della nota inviata al Ministro dell’Economia, nella piena conoscenza del Vertice dell’Agenzia, sulla necessità in questa fase di non svuotare di competenze l’Agenzia nella sua mission primaria che è quella del contrasto all’evasione, ma anzi di riprendere un percorso di rilancio e di rafforzamento che può e deve passare anche nelle norme in via di approvazione all’interno della legge di stabilità 2019.
Abbiamo quindi sollecitato, per le vie brevi, un’immediata convocazione al Direttore dell’Agenzia per capire quali risposte l’Agenzia fosse in grado di dare su rivendicazioni esplicitate più volte al tavolo di trattativa.
In data odierna è giunta la convocazione del Direttore dell’Agenzia per lunedì 17 dicembre.
Verificheremo nel corso della riunione le risposte dell’Agenzia rispetto alle questioni poste. E’ di tutta evidenza che, ove non emergessero segnali precisi nella direzione da noi auspicata, chiameremo alla mobilitazione tutto il personale dell’Agenzia con una serie di iniziative che partiranno da subito in tutti gli Uffici, con modalità articolate e di ampio respiro, per far sentire a tutto il Paese la voce e le buone ragioni dei lavoratori dell’Agenzia.
Per lavorare meglio, in un’Agenzia che sia efficiente ed equa, e riconosca al suo personale diritti, dignità ed una remunerazione che non subisca più tagli inaccettabili di risorse destinate alla produttività e ritardi nell’erogazione delle somme che non hanno alcuna giustificazione e sono offensivi per la dignità di chi vi lavora.
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA FLP
Boldorini Silveri Cavallaro Sempreboni Cefalo/Patricelli