Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. territoriali dove si chiede la sospensione del chiarimento da parte dell’Amministrazione sull’utilizzo del mezzo in oggetto riguardo la parte che prevede l’operatività del mezzo con un solo operatore formato.

“Dalla lettura della legge di Bilancio appare ormai chiaro che per il prossimo contratto le risorse sono insufficienti”. Così la segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil, Serena Sorrentino, commenta le risorse stanziate per i contratti pubblici in manovra, osservando che: “I conti sono presto fatti: il passato contratto, relativo al triennio 16/18, sanciva un aumento del 3,48%, pari a 85 euro al mese; per il prossimo triennio 19/21 il governo per adesso ha stanziato meno dell’Ipca, che dovrebbe essere 1,4%. Morale della favola: alla fine ai dipendenti pubblici si prevede di dare 50 euro nel triennio“.

Davvero un ‘bel cambiamento’, meno del governo precedente – osserva Sorrentino -. Insieme per altro alle criticità sul Fondo sanitario nazionale e alla non previsione di risorse per il contratto della Sanità e delle Funzioni Locali. Ragion per cui, se questi sono i presupposti per la trattativa da avviare il prossimo anno, saremo sicuramente di fronte ad un percorso che ci porterà al confronto con le lavoratrici e lavoratori sulle piattaforme e alla mobilitazione perché i lavoratori pubblici hanno già pagato un prezzo alto con nove anni di blocco contrattuale. Inoltre, con queste cifre, di fatto si depotenzia la funzione del contratto nazionale a fronte di scarse risorse previste sulla contrattazione decentrata e al tetto posto al loro utilizzo. Abbiamo già chiesto al ministro Bongiorno di cancellare il tetto ai fondi sulla contrattazione decentrata, che tiene bloccata anche la leva del salario di produttività e la rivalutazione delle indennità”.

Per queste ragioni, aggiunge la segretaria generale della Fp Cgil, “occorre subito liberare la contrattazione aziendale e bisogna prevedere più risorse per il prossimo triennio, anche per finanziare il nuovo sistema di classificazione. Facciamo una domanda al ministro della Pubblica amministrazione: quanto costerà far installare gli impianti per la rilevazione biometrica in tutte le pubbliche amministrazioni? Stanziamo quei soldi sulla contrattazione e vedremo come la qualità del lavoro aumenterà, anziché agitare sempre lo spettro dei furbetti. Questi ultimi vanno sì colpiti ma non a detrimento della maggioranza dei lavoratori che ogni giorno, come queste drammatiche ore dimostrano, compie regolarmente il proprio dovere”, conclude Sorrentino.

L’emergenza che sta interessando la provincia di Belluno, con il passare dei giorni, sta assumendo dimensioni sempre più drammatiche. Servono misure di sostegno al lavoro dei Vigili del Fuoco”. A denunciarlo è la Funzione Pubblica Cgil Vigili del Fuoco attraverso le parole di Luca Cipriani, componente dell’esecutivo nazionale e in queste ore impegnato nelle operazioni di soccorso nel bellunese.

“È un’emergenza drammatica – prosegue Cipriani -, in pianura come sulle montagne, come possiamo testimoniare attraverso le operazioni che stiamo svolgendo nelle zone interessate dai soccorsi. Nell’alto Agordino ci sono tuttora paesi privi di energia elettrica e linee telefoniche, con le strade e le case piene di fango e alcuni smottamenti ancora in corso. Si contano tuttora i danni provocati dallo straripamento dei fiumi e del lago ad Alleghe”.

“La preziosa opera dei Vigili del Fuoco abbisogna di sostegni formali. Serve almeno una dichiarazione di emergenza di seconda fase, l’attivazione dei turni a 24 ore e il richiamo dei volontari per sopperire alle carenze presso le sedi centrali. La generosità dei volontari di protezione civile non è sufficiente a garantire quel livello di soccorso che può determinare solo una massiccia presenza di Vigili del Fuoco. È tempo di decidere con estrema urgenza, senza rinvii e inutili discussioni, senza limiti territoriali ma con la massima solidarietà nazionale, per dare ai Vigili del fuoco la possibilità di lavorare a favore delle popolazioni colpite dalla calamità”, conclude Cipriani.

INCONTRO CON IL NUOVO DIRETTORE

Il 30 ottobre si è tenuto l’incontro di presentazione del nuovo Direttore dell’INL, dott.Leonardo Alestra.
In apertura, il Direttore si è scusato per il mancato incontro fissato in precedenza, precisando che l’inconveniente si è determinato a causa di altri impegni istituzionali sopraggiunti, tesi a far inserire nella prossima legge di bilancio risorse umane e finanziarie in favore dell’INL.
Si sono successivamente prese in esame le maggiori difficoltà che hanno impedito all’INL, sino ad oggi, di muovere compiutamente i suoi passi; alcune di carattere genetico (come il problema del “costo zero” e di una scarsa autonomia dell’Agenzia), altre subentrate in corso d’opera (come, ad esempio, il blocco del turn-over).
Come Cgil, Cisl e Uil abbiamo ribadito una serie di priorità che debbono essere assolutamente affrontate e risolte in tempi rapidi, evidenziando la necessità di dare al più presto segnali concreti e tangibili di cambiamento, con una serie di interventi di carattere contrattuale, normativo e organizzativo.
Prioritariamente risulta improrogabile riprendere la discussione sul Contratto Integrativo di Agenzia 2018, per definire tutti quegli aspetti che rendono realmente esigibile il riconoscimento e la valorizzazione di tutte le professionalità presenti.
Necessario anche un piano della formazione adeguato, per tutti i lavoratori e tutte le professionalità presenti, ma anche un piano del fabbisogno di personale che porti all’incremento di funzionari ispettivi e non ispettivi e dia la possibilità di attivare i passaggi verticali, normativamente e contrattualmente possibili.
Abbiamo sottolineato la necessità di intervenire urgentemente, prevedendo alcune modifiche normative sia del Decreto Legislativo 300/99, in modo da poter rientrare in quel modello agenziale, che del Decreto Legislativo 149/2015, per rendere l’attuale struttura più snella e realmente autonoma come prevede il “modello Agenzie”.
Riguardo all’aspetto economico, sarà necessario creare un sistema indennitario che riconosca la qualità e la responsabilità delle attività svolte.
Abbiamo sollecitato una rivisitazione degli attuali accorpamenti degli uffici, che producono – all’attualità – solo appesantimenti organizzativi, rendendo inefficace il servizio reso e abbiamo chiesto una verifica sulla dirigenza – sia superando gli attuali eccessivi vuoti in organico attraverso il ricorso alla graduatoria ancora aperta, sia attivando gli strumenti di controllo che già ora possono garantire il rispetto di standard adeguati.
Sulla strumentazione informatica, siamo stati informati che nel primo trimestre del 2019 vi sarà acquisto di nuova strumentazione per il personale ispettivo e che è intenzione dell’amministrazione “reingegnerizzare” tutto l’apparato informatico degli Uffici, con l’acquisto degli applicativi necessari, anche al fine di scorporarci dal Ministero del Lavoro e porre fine all’avvalimento. A tale fine, abbiamo anche chiesto all’Amministrazione di valutare l’opportunità di costituire un’eventuale struttura dedicata.
Nel corso dell’incontro siamo stati informati che rispetto all’ordinanza del TAR che ha sospeso il DM incentivi, sta per essere presentato reclamo al Consiglio di Stato. Nelle more della decisione di merito, l’Amministrazione chiederà di poter continuare ad attingere dal fondo del DM, per non interromperne la fruibilità.
L’incontro, in conclusione, ci è parso proficuo perché il Direttore, seppur da poco al vertice dell’INL, sembra aver contezza della situazione dell’Ente e dei passi da compiere.
Ora attendiamo che, nel più breve tempo possibile, si passi dalle parole ai fatti. I lavoratori dell’INL, cui il Direttore ha indirizzato parole di stima, parlando di “energie valide e ottime potenzialità”, sono fiaccati da così lunga attesa ma, proprio perché sono energie valide, sapranno apprezzare i veri gesti di cambiamento.

FP CGIL                   CISL FP                         UIL PA
Matteo Ariano            Antonella La Rosa        Bruno Di Cuia

RESOCONTO INCONTRO CON LA DG FABBRINI

Oggi abbiamo avuto un incontro in “separata”, con la dr.ssa Fabbrini che è servito a fare il
punto della situazione e ad acquisire nuove importanti informazioni. Andando per ordine:
Progressioni economiche 2017 e 2018
Entro la prossima settimana saranno pubblicate tutte le graduatorie delle progressioni economiche 2017. Immediatamente dopo si aprirà il confronto sulle progressioni 2018 con la previsione di emanazione del bando entro la metà di dicembre prossimo.
Bando per i passaggi dalla prima alla seconda area
La DG ci ha confermato che ha ottenuto dalla Funzione Pubblica l’autorizzazione alla emanazione del bando e che i numeri saranno certamente superiori ai 240 passaggi previsti dall’accordo del 2010. Non quantifichiamo al momento i numeri semplicemente perché non ci sono stati dati, con la motivazione che gli stessi vanno verificati alla luce del piano assunzioni approvato dopo i passaggi parlamentari previsti.
Art. 21 quater
Ci è stato comunicato che si potrà procedere immediatamente all’inquadramento del 20% del personale idoneo ai passaggi di area e si stanno predisponendo i bandi per consentire il passaggio delle qualifiche originariamente escluse dal processo e poi integrate da un successivo provvedimento normativo. I restanti scorrimenti saranno attuati di concerto con la realizzazione del piano assunzioni. Su questo fondamentale punto abbiamo osservato che a nostro avviso è possibile procedere agli scorrimenti già autorizzati senza attendere l’espletamento delle procedure, ma solo in presenza degli atti autorizzativi le assunzioni dall’esterno.
Accordo 26 aprile 2017
Noi abbiamo naturalmente chiesto la piena applicazione dell’accordo anche per le parti che ancora non sono state affrontate che comprendono, tra l’altro, anche il transito in orizzontale dei profili di operatore ad assistente e di assistente a cancelliere. Su questo punto abbiamo fatto presente che, a nostro avviso, l’accordo può essere applicato senza alcun ulteriore passaggio burocratico, ovvero in base alle semplici richieste dei lavoratori in possesso dei requisiti previsti di accesso al profilo corrispondente: Per fare questo è sufficiente una semplice Circolare interna ed in ogni caso noi, nei prossimi giorni, chiederemo ai lavoratori di avanzare la richiesta di passaggio, fornendo le opportune istruzioni al riguardo.
Interpelli
L’amministrazione si è impegnata ad emanare il bando per la mobilità degli assistenti giudiziari e a programmare gli interpelli per le altre qualifiche sulla base sempre del piano assunzioni. Su questo punto abbiamo convenuto sulla necessità di rivedere l’accordo sulla mobilità del 2007, peraltro rimasto praticamente inattuato, al fine di rendere più agevoli e veloci le procedure. Al di là di questo è per noi importante avere un piano generale sulla mobilità volontaria per possa definire tempi certi e opportunità per tutto il personale.
Piano assunzioni
E’ il punto nodale, come si può notare dai punti precedenti. In tal senso abbiamo avuto tre conferme alle nostre supposizioni, anche alla luce della visione delle bozze di disegno di legge stabilità che sono circolate nei giorni scorsi. Ovvero: l’alto numero dei pensionamenti previsti (circa 5mila entro il 2020 a Fornero vigente) che aumenterebbero in modo esponenziale nel momento e in base alle modalità con cui entrerà in vigore la celeberrima quota 100, il finanziamento aggiuntivo per 3000 assunzioni che sarà contenuto nel disegno di legge stabilità e i numeri, anch’essi del tutto massicci, che proverranno dal piano ordinario i cui meccanismi autorizzativi saranno contenuti nel cosiddetto disegno di legge “concretezza”. Quindi una programmazione entro il 2021 che con ogni probabilità sarà superiore nei numeri alle 7 mila assunzioni già annunciate dal Ministro. Se tali numeri verranno confermati è di tutta evidenza che siamo di fronte ad un piano di assunzioni senza precedenti: bisognerà verificare i tempi di attuazione, alla luce delle semplificazioni procedurali che il ddl “Concretezza” produrrà al riguardo. Ovvero con il rischio concreto di trovarsi con gli uffici svuotati di personale a causa di uscite massicce e con un vuoto determinato dai tempi di attesa delle nuove assunzioni. Inoltre bisognerà verificare quanto e come il piano assunzioni incrocerà la rideterminazione dei fabbisogni professionali, considerando questo processo ancora appena abbozzato sulla base delle priorità che il governo ha inteso dare alle assunzioni. Quindi si apre una fase complessa per la quale occorrerà massima attenzione per sollecitare soluzioni che velocizzino al massimo possibile i processi a partire dalla piena attuazione del 21 quater che, anche in questo contesto, diventa strumento indispensabile per coprire i vuoti che le uscite determineranno, almeno nei profili di destinazione. In tale ambito la DG ci ha confermato che non intende cedere ad altre amministrazioni parti della graduatoria degli assistenti amministrativi che quindi sarà completamente assorbita, nell’ambito del piano assunzioni, solo dal Ministero della Giustizia.
Assunzione precari
Sempre in tale contesto si cala la delicata problematica riguardante i lavoratori precari che svolgono da anni i cosiddetti tirocini formativi. La notizia positiva è, che tra le 3 mila assunzioni aggiuntive, 1000 sono destinate all’area seconda. Sul punto la DG ci ha confermato che sono in atto valutazioni rispetto ad ulteriori interventi normativi che definiscano meglio i criteri di accesso alla selezione e amplino i numeri. Non abbiamo una quantificazione di questo ampliamento, ma noi abbiamo ricordato che ieri abbiamo inviato una proposta nostra chiedendo un incontro al Sottosegretario Ferraresi per poterci confrontare nel merito della stessa ed avere maggiore contezza sulla intenzioni del Ministero. Di conseguenza per noi deve essere pensato ed attuato un piano complessivo che mira all’assorbimento di tutto il bacino dei tirocini, coinvolgendo non solo il Ministero della Giustizia ma anche altre amministrazioni pubbliche, a partire dagli Enti che hanno concorso alla formazione di questo bacino di lavoratori. Di conseguenza noi riteniamo che tutte o quasi le 1000 assunzioni straordinarie in seconda area previste dal DDL Stabilità debbano essere destinate all’assorbimento dei cosiddetti tirocinanti, e che si debba, all’esito delle selezioni previste dalla legge, prevedere una graduatoria nazionale che consenta l’assorbimento, non solo da parte del Ministero, del restante bacino di idonei. Le modalità con cui si può avviare il processo noi le abbiamo descritte nella piattaforma presentata ieri e restiamo in fervente attesa di una convocazione da parte del Sottosegretario, come da impegni assunti da quest’ultimo rispetto alla volontà di ascolto della parte sindacale sulle problematiche del Ministero.
Tavolo UNEP
Ci è stato confermato che a breve verrà convocato il tavolo tecnico UNEP e che è in fase di emanazione un decreto che agevola le operazioni di recupero crediti sulle base delle osservazioni che abbiamo unitariamente inviato. Non abbiamo mancato di rappresentare la singolare situazione di Torino, dove i lavoratori sono in procinto di entrare in agitazione a causa della incomprensibile resistenza del locale dirigente a riconoscere agli stessi le funzioni acquisite dopo i passaggi giuridici. Una situazione kafkiana per la quale la DG ci ha promesso una valutazione. Vedremo e nelle more supporteremo le giuste istanze di questi colleghi.
Su tutto quanto sopra sarete tempestivamente aggiornati.

p. FP CGIL Nazionale Funzioni Centrali
Claudio Meloni

Alla cortese attenzione di:
On. Ministro delle Infrastrutture e Trasporti

Anche nella seconda stesura della Legge di Bilancio, compare una norma che prevede, a
partire dal 1° di gennaio 2019, l’istituzione, presso l’Agenzia del Demanio, della “Centrale per la
progettazione delle opere pubbliche”. Speravamo che il tempo intercorso tra la I e la II bozza
portasse, anche a seguito delle interlocuzioni previste con il MIT, ad una cassazione di tale norma,
ma questo non è successo. E allora deve essere chiaro che, per quanto ci riguarda, noi non siamo
d’accordo. Intanto perché riteniamo sbagliato utilizzare una Legge di Bilancio per porre in essere un
tratto importante di riforma della Pubblica Amministrazione. E, in seconda battuta, perchè siamo
estremamente preoccupati sia sul versante delle competenze, nello specifico dei Provveditorati, sia,
ovviamente, sul versante delle ricadute che possono esserci sui lavoratori. Perchè, insomma, invece
di utilizzare le competenze dei Provveditorati, magari implementandole anche per quanto riguarda la
progettazione di opere pubbliche che non siano di stretta competenza del Ministero ma che
riguardino anche le altre Amministrazioni centrali, le Regioni e gli Enti Locali, ci si affida ad una
costituenda Centrale? E perchè le assunzioni previste per la stessa non vengono, invece, più
opportunamente, indirizzate verso i Provveditorati stessi, spesso ridotti con organici all’osso con tutte
le difficoltà connesse all’espletamento dei compiti istituzionali a cui sono chiamati? Insomma, ci pare
evidente che si tratta di una operazione che ha il senso di ridimensionare gravemente le capacità dei
Provveditorati: e di questa operazione non ne condividiamo il senso e l’opportunità.
Noi pensiamo, invece, che le 400 unità di personale previste nella Legge di Bilancio – non può che
evidenziarsi, a tal proposito, come tra la prima e la seconda stesura, ci sia una riduzione di unità di
personale (da 500 a 400 al massimo) – possano, anzi debbano andare a rafforzare gli organici dei
Provveditorati in modo che questi possano adempiere alla missione istituzionale assegnata, senza
creare un qualcosa, di cui, francamente, non se ne avverte alcun bisogno.
Per far valere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori, chiediamo al Ministro delle Infrastrutture e
dei Trasporti un incontro urgente, dichiarando sin d’ora che se la norma in Legge di Bilancio non
verrà cambiata, chiameremo il personale alla mobilitazione.

Coordinatore nazionale Fp Cgil Mit
Paolo Camardella

La proposta dei medici, veterinari e dirigenti sanitari costretta a cambiare data

A causa di problemi interpretativi delle norme che regolano il diradamento delle giornate di sciopero in sanità, la Commissione di Garanzia ha imposto alle sigle sindacali promotrici dello sciopero del 9 novembre di revocarlo, pena sanzioni pesanti.

Pertanto la protesta si sposta solo di qualche giorno:
VENERDI 23 NOVEMBRE si asterranno dal lavoro i medici, veterinari e dirigenti sanitari di tutte le sigle sindacali aderendo alla giornata di Sciopero già proclamata dall’AAROI-EMAC, condividendone le principali motivazioni.
Anche i sit-in organizzati per il 9 saranno rinviati al 23 novembre.

Nel frattempo resta fermo lo stato di agitazione delle categorie professionali e sono confermate tutte le azioni sindacali già in essere:

  • il blocco degli straordinari in tutte le aziende sanitarie
  • l’astensione dalle attività non comprese nei compiti di istituto
  • la richiesta da parte dei dirigenti di usufruire di tutti i giorni di ferie accumulate
  • il pagamento di tutti i turni guardia eccedenti l’orario contrattuale;
  • le assemblee nei luoghi di lavoro;
  • l’Assemblea pubblica a Roma il 14 novembre ore 10.00 presso il cinema Nuovo Olimpia cui saranno invitati gli esponenti di tutti i gruppi politici che siedono in Parlamento;
  • Sciopero Nazionale di 24 ore venerdi 23 novembre.

Assunzioni, specializzazioni e contratti, sono i tre nodi che rischiano di mettere in crisi il Servizio Sanitario Nazionale e che non vengono affrontati, se non in minima parte, dalla manovra. Noi proseguiamo lo sciopero bianco: stop agli straordinari“. Questa la denuncia della Fp Cgil Medici, riportata dall’Ansa.

“Alla sanità per il 2019 arriverà solo 1,14 miliardi e 4 miliardi e mezzo in 3 anni – spiega Andrea Filippi, segretario nazionale della Fp Cgil Medici -, ma questo non è nulla di più di quanto già previsto dalla precedente legge di bilancio del governo Gentiloni e niente di comparabile a quanto serve“. In particolare, “briciole per le borse di specializzazione, poiché ne sono previste solo 900 per 4 anni per una spesa di 20 milioni euro l’anno, quando è noto che di borse di specializzazione rispetto al fabbisogno su tutto il territorio nazionale ne servirebbero almeno 2500“. Nella Manovra sono previsti 10 milioni di euro per le borse di Medicina Generale e fondi per la riqualificazione delle strutture sanitarie obsolete. Ma “nulla sul contratto dei medici scaduto da 10 anni e nulla sulle assunzioni necessarie per garantire il ricambio generazionale dopo anni di blocco del turnover”.

A fronte di questa situazione e in vista dello sciopero di 24 ore previsto per novembre, prosegue la mobilitazione lanciata poche settimane fa. “Sono in corso da giorni gli stop agli straordinari e l’utilizzo delle ferie che finora molto spesso non venivano godute per far fronte alle necessità di coprire i turni: stiamo cercando di mostrare cosa accade se ci riprendiamo i nostri diritti” conclude Filippi.

Dott. Benedetto Mineo
Direttore dell’Agenzia

Dott.ssa Marina Cantilena
Direttore Centrale del Personale

e p.c. Ufficio per le Relazioni Sindacali
Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Roma

Oggetto: Richiesta di apertura della trattativa per il rinnovo del CCNI di Agenzia e per la distribuzione delle risorse relative al cosiddetto Fondo 2017.

Egregio Direttore,
con la presente siamo a chiedere – in considerazione del fatto che la piattaforma è stata già consegnata da tempo all’Agenzia – l’apertura delle trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo.
L’urgenza della richiesta sottoscrizione risiede, tra l’altro, nella necessità oggettiva per la nostra Agenzia di identificare – in vista della prossima riorganizzazione – una struttura funzionale efficace, che intendiamo concordare anche tramite la introduzione di figure di alta professionalità e responsabilità, già previste con legge (Poer) o stabilite dal CCNL di Comparto (PO ed incarichi di responsabilità).
A questa necessità generale si legano accordi importanti, quali una procedura straordinaria di acquisizione di personale volta a fronteggiare la assoluta carenza di organico e la maggiore operatività legata alla Brexit, nonché l’attivazione di procedure concorsuali nel cui ambito dovrà essere prevista le riserva del 20% per il personale interno. Appare necessario, tra l’altro, affrontare insieme la questione relativa allo svuotamento della prima area funzionale che non può più essere rinviata.
Tuttavia riteniamo necessario avviare, preliminarmente al Contratto Integrativo, la trattativa per la ripartizione ed erogazione delle quote disponibili relative al Fondo 2017, nell’ambito del quale, lo anticipiamo, dovrà essere valutata la disponibilità economica per una ulteriore fase di procedure di passaggio di fascia entro le aree.
In attesa di riscontro porgiamo distinti saluti

Roma 30 ottobre 2018

                     FPCGIL      CISLFP      UILPA      CONFSAL UNSA
Iervolino      Fanfani        Procopio     Veltri

Posticipato al 23 novembre

Si comunica che per un problema prettamente tecnico, lo sciopero della Dirigenza Medica e Sanitaria proclamato per il 9 novembre è stato revocato e posticipato al 23 novembre.

PERMANE LO STATO DI AGITAZIONE PER LE PROGRESSIONI ECONOMICHE 2018

Si è svolta oggi a Roma, presso la Sede centrale della Corte dei conti, l’Assemblea Generale del Personale a seguito della proclamazione dello stato di agitazione indetto dalle scriventi OO.SS., a causa della volontà dell’Amministrazione di non prevedere nel Fondo risorse decentrate 2018 le Progressioni economiche all’interno delle Aree, disattendendo quanto previsto nell’Accordo FUA 2017 del 7 marzo 2018, ed in modo particolare l’art. 12.
Grande è stata la partecipazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori che hanno condiviso la ferma volontà di queste OO.SS. di rivendicare il rispetto dell’Accordo FUA 2017 e di definire le procedure e i criteri per le Progressioni economiche con l’Accordo Fondo risorse decentrate 2018.
Pertanto, le scriventi OO.SS., nel confermare lo stato di agitazione di tutto il Personale della Corte dei conti, aggiornano l’Assemblea generale del Personale per il giorno 7 novembre p.v. per la presentazione della Piattaforma Unitaria per le Progressioni economiche 2018.

 

       FPCGIL               CISLFP          UILPA          CONSALUNSA    FLP         CONFINTESAFP
Di Folco               Guarente      Amidani           Cafiero         Benedetti        Stefanangeli

 

ACCORDO E SCHEMA DI REGOLAMENTO FUNZIONI TECNICHE

Il 17 ottobre è stato siglato l’Accordo ed il Regolamento recante norme e criteri per la ripartizione
dell’incentivo di cui all’art. 113 del d.lgs. n.50. Si tratta di un buon accordo, atteso da tempo dai
lavoratori del settore, e fortemente voluto dalle Organizzazioni Sindacali, perché prova ad innovare
una prassi consolidata e permette l’attivazione di corsi di formazione e implementazione di
strumentazioni e tecnologie funzionali a progetti di innovazione, riconoscendo la delicatezza e
l’importanza di un settore così delicato come quello delle funzioni tecniche.
Il confronto è stato piuttosto lungo perché le questioni aperte erano molte, ma riteniamo di aver
chiuso un accordo che definisce e chiarisce tutti gli aspetti previsti dalla norma.
Gli incentivi sono riconosciuti, ai sensi dell’art. 113, commi 2 e 3 del codice degli appalti, per le attività dei soggetti che svolgono funzioni tecniche, e anche ai loro collaboratori nelle loro competenze tecniche e amministrative.
L’ammontare dell’incentivo è quantificato in misura non superiore al 2% degli importi posti a base
di gara di un lavoro servizio o forniture.
Da questa percentuale del fondo, l’80% verrà ripartito tra il personale, che non abbia qualifica dirigenziale, e che abbia responsabilità nell’attività anche in quota.
Il restante 20% delle risorse finanziarie del fondo sarà utilizzato per acquistare beni e strumentazioni e tecnologie funzionali a progetti di innovazione.
Gli incentivi vengono corrisposti sulla base degli stati di avanzamento lavori per l’80% e al termine
delle prestazioni per il restante 20%.
L’accordo, una volta in vigore, dovrà essere oggetto della contrattazione di secondo livello e in
quella sede si potrà verificare una corretta applicazione dello stesso.
Il personale sarà individuato dal dirigente apicale, che dovrà attivare un confronto sindacale, nel
rispetto dei principi di rotazione e trasparenza, tra il personale che abbia specifiche competenze
professionali e esperienze maturate nel settore.
E’ questo un punto dirimente dell’accordo, che dovrà prevedere la massima attenzione da parte
delle locali RSU, il cui impegno sarà fondamentale nella definizione dei criteri.
Gli incarichi potranno essere eventualmente assegnati a personale in assenza di precedente
esperienze, solo a seguito di un corso di qualificazione professionale ai sensi dell’art. 52 e 53 del
CCNL 2016-2018, o se hanno affiancato positivamente l’attività oggetto dell’incarico.
Su richiesta di parte sindacale abbiamo ottenuto che le quote eccedenti i limiti degli incentivi
corrisposti ai dipendenti, siano destinate al finanziamento del Fondo Risorse Decentrate dell’anno
di riferimento per il personale del Ministero dell’Interno.
L’unico aspetto che non abbiamo condiviso con l’amministrazione, è stato quello relativo alla
retroattività del regolamento.
La discussione ha evidenziato che, il regolamento prevede un accantonamento delle somme
occorrenti per la corresponsione dell’incentivo, ma attualmente non è stato previsto per i lavori ed i
servizi in essere. Pertanto malgrado le nostre forti pressioni l’Amministrazione non ha ritenuto di
procedere in maniera retroattiva, ma solo per le nuove procedure.
Su tale aspetto ci riserviamo di valutare eventuali azioni a tutela dei lavoratori interessati.

Fp Cgil Nazionale Ministero Interno
Adelaide Benvenuto

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