Richiesta ai senatori in occasione della discussione sul decreto oggi a Palazzo Madama

Roma, 12 settembre – “Una proroga sui tempi di chiusura del provvedimento e l’apertura di una vera fase di confronto”. A chiederlo sono la Cgil e la Fp Cgil in merito all’atto relativo al riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, oggi in discussione nell’aula del Senato.

La richiesta, espressa nei giorni scorsi in occasione di audizione alla Camera e al Senato, viene ribadita oggi e indirizzata ai gruppi parlamentari del Senato (Forza Italia – Berlusconi Presidente, Fratelli d’Italia, Lega-Salvini Premier – Partito Sardo d’Azione, MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico, Per le Autonomie). La Cgil e la Funzione Pubblica Cgil, infatti, rivendicano una proroga “necessaria in considerazione delle insufficienti risorse economiche messe a disposizione, unitamente ad un riparto economico che finirà per danneggiare il personale tutto, a cominciare dai Vigili ed i Capi Squadra operativi che rappresentano, come noto a tutti, il fulcro del sistema soccorso”.

Per la Cgil e la Fp Cgil si tratta di “professionisti del Soccorso che, per flessibilità operativa e professionalità, meritano una attenzione particolare e un allineamento economico con i colleghi europei che va ben oltre la stucchevole discussione sui modelli nazionali. Partire da qui, dal sistema soccorso, dimostrerebbe finalmente la volontà di rispondere ai bisogni rappresentati dai Vigili del Fuoco. Tutta la discussione ingenerata dal testo presentato, orientata solo a dare risposte a piccoli settori, potrebbe danneggiare la qualità operativa di un Corpo che, come noto, risulta essere, non a caso, il più amato dagli Italiani”, concludono.

Bene giornata nazionale contro violenza a operatori sanitari

Troppi e troppo frequenti gli episodi di violenza sugli operatori sanitari. Serve un’azione di contrasto netta per contrastare un fenomeno che ormai è dilagante. Per questo vogliamo esprimere un sincero apprezzamento per l’organizzazione della Giornata Nazionale contro la Violenza sugli Operatori Sanitari, indetta a Bari il 13 settembre dalla FNOMCeO e dagli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Puglia, in memoria di Paola Labriola, psichiatra barese uccisa mentre era in servizio”. Questa la posizione espressa dalla Funzione Pubblica Cgil Medici e Dirigenti Ssn.

“Sono passati 5 anni dal tragico evento che ha coinvolto Paola e da allora gli episodi di violenza a danno degli operatori sanitari, soprattutto donne, sono aumentati notevolmente – spiega Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn -. La violenza contro gli operatori sanitari è spesso rappresentata da aggressioni fisiche, ma all’ordine del giorno sono anche le violenze psicologiche. Basti pensare ai medici fiscali che vengono spesso aggrediti per la sola ‘colpa’ di essere incaricati del controllo dei periodi di malattia. Ci sono poi i casi più gravi di violenze sessuali verso le donne-medico, lasciate spesso sole di notte, come è avvenuto ultimamente e più volte in Sicilia”.

“Sono soprattutto le problematiche organizzative e le inefficienze delle Aziende Sanitarie a ricadere sui singoli operatori. Si viene aggrediti perché l’ambulanza tarda ad arrivare, per le liste d’attesa, per le carenze di personale, per il sovraffollamento dei Pronto Soccorso – spiega Filippi -. Ci sono prestazioni che devono prevedere almeno la co-presenza e il supporto del personale di vigilanza. Anche la formazione degli operatori diventa fondamentale per la comprensione dei meccanismi che innescano la violenza e per lo sviluppo delle capacità di ‘contenimento’ della persona che aggredisce. Organizzazione, adeguamento degli organici, sicurezza dei luoghi di lavoro, tutele contrattuali e formazione sono le priorità per contrastare un fenomeno che ormai è dilagante“, conclude Filippi.

COMUNICATO
In fase avanzata la procedura per la pubblicazione della prima graduatoria relativa ai passaggi di fascia economica
– Pregasi astenersi perditempo e “iettatori”! –

Indubbiamente un percorso “tortuoso ed a ostacoli” quello intrapreso dall’Agenzia per aggiornare i curricula di tutti i dipendenti interessati dalla procedura di riqualificazione.
Abbiamo però appreso, seppure in via informale, che la pubblicazione della prima graduatoria, relativa alla procedura per 17.760 posti, rispetterà i tempi preventivati e cioè tra la fine del corrente mese di settembre ed primi di ottobre.
Poco male se si dovesse slittare di qualche giorno se un lieve ritardo dovesse essere utile a chiarire che la locuzione “di ruolo” è riferibile esclusivamente all’inquadramento del lavoratore al 1° gennaio 2017 e non esclude dall’attribuzione di punteggio i periodi di servizio lavorati a tempo determinato.
Su questo punto specifico, le Scriventi hanno espressamente richiesto all’Agenzia di non pensare neanche lontanamente di “filosofeggiare” sul tempo determinato. Tra l’altro nelle precedenti procedure (quella del 2010 e quella del 2015) il “dubbio amletico” se il tempo determinato fosse conteggiabile ai fini dell’anzianità di servizio non si è mai posto.
Per la seconda procedura, quella relativa ad ulteriori 9.400 posti, incontri informali dell’Agenzia con gli organi di controllo che devono “bollinare” l’accordo, intercorsi già prima della pausa estiva, consentono di prevedere, entro la fine del corrente mese, il via libera ufficiale dell’intesa da parte di Ragioneria e Funzione Pubblica.
Certificato l’accordo rimane l’unico adempimento della sottoscrizione definitiva e della pubblicazione del secondo bando con pressoché contestuale pubblicazione della seconda graduatoria che non sconta più l’aggiornamento dei curricula.
Insomma, quanto sopra per dire che, nonostante i detrattori seriali, riteniamo di poter centrare l’obiettivo di vedere la pubblicazione di entrambe le graduatorie entro il corrente anno (fosse anche il 31 dicembre per la seconda procedura) per non perdere la decorrenza 1.1.2018.
Da ultimo, riteniamo inutile alimentare la polemica sulle POER, innescata da un sindacato autonomo, dal momento che è noto ai più che si parla di una norma contenuta nell’ultima legge di stabilità e che il finanziamento di tali posizioni è rinvenibile solo ed esclusivamente con i risparmi derivanti dalla riduzione delle posizioni dirigenziali.

FP CGIL                       CISL FP                     UIL PA                        CONFSAL/UNSA
Boldorini                       Silveri                     Cavallaro                      Sempreboni – Vitiello

Dott. Fulvio Baldi
Capo di Gabinetto

Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento Reggente dell’organizzazione giudiziaria
Direttore Generale del personale e della formazione

Risulta alle scriventi organizzazioni sindacali che presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali siano state concordate ed autorizzate le procedure per il transito del personale dalla prima alla seconda area.
Su tale delicato argomento giova ricordare che sin dall’accordo FUA 2010, sottoscritto il 10 novembre 2011, codesta amministrazione aveva assunto l’impegno con le organizzazioni sindacali di procedere alla “riqualificazione” degli ausiliari della organizzazione giudiziaria avviando le procedure per il passaggio di 270 unità nella figura dell’operatore giudiziario.
Come è noto il predetto impegno è stato ribadito nell’accordo del 26 aprile 2017 all’art. 6: “…in particolare l’amministrazione si impegna ad… avviare, a partire da ottobre 2017, l’attuazione dell’articolo 64, comma I, lett. b) del CCNI 29 luglio 2010 per il passaggio di area degli Ausiliari nel rispetto delle condizioni e modalità ivi previste, mantenendo aperta la graduatoria degli idonei che si formerà all’esito della relativa procedura selettiva per eventuali ulteriori scorrimenti da effettuarsi ai sensi della normativa vigente, garantendo a vincitori il mantenimento della medesima sede di servizio, anche in posizione soprannumeraria rispetto alla pianta organica del profilo e fino al riassorbimento…”.
Orbene ad oggi il predetto impegno è rimasto lettera morta.
Pur comprendendo le difficoltà in cui l’amministrazione centrale si è trovata ad operare negli ultimi tempi, le scriventi organizzazioni sindacali, alla luce di quanto convenuto presso il MIBACT, ritengono non più giustificabile l’accumulo di un ulteriore ritardo e, per tale motivo, chiedono la convocazione a breve di un apposito incontro per definire tempi e modi del passaggio di area degli ausiliari in servizio nell’amministrazione giudiziaria.
Con riserva di ulteriori iniziative in caso di negativo riscontro, si porgono distinti saluti

Confsal- Unsa             FPCGIL              CISL FP            UILPA                    Confintesa FP
Battaglia                    Meloni               Marra               Amoroso                     Ratti

 

Vi trasmettiamo il 4° e ultimo volantino sulle “Prospettive occupazionali’in formato Pdf.

Francesco Quinti

Pubblichiamo le note delle strutture sindacali regionali Fp Cgil VVF e FSN Cisl dell’Emilia Romagna sull’atavico problema del mancato pagamento dello straordinario per guida al personale.

Aggiornamenti rinnovo CCNL 2016-2018 Dirigenza medica e sanitaria

In data 7 settembre 2018 sono ripresi i lavori del tavolo di contrattazione tecnica presso aran per il rinnovo
del CCNL 2016/2018 della Dirigenza Medica e Sanitaria; all’ordine del giorno il completamento della
discussione avviata ad Agosto sui capitoli. 1) Rapporto di lavoro, 2) Ferie e Festività soppresse.
Nello specifico sono state accolte le nostre osservazioni:
– Sul “contratto individuale” la sede di assegnazione deve essere sempre specificata, non solo alla prima
assegnazione; il rapporto di lavoro alla prima assunzione è sempre a tempo pieno e l’eventuale passaggio a quello ridotto deve successivamente modificare il contratto
– sulle “caratteristiche del rapporto di lavoro” la possibilità del passaggio del rapporto di lavoro esclusivo a quello non esclusivo deve essere conforme alla legge 502/92 per tutti i Dirigenti medici e sanitari
– sul “periodo di prova” abbiamo proposto di includere nell’esonero i dirigenti medici e sanitari che abbiamo svolto periodi di lavoro a tempo determinato senza soluzione di continuità
– sulle “Ferie e Festività” la discussione si è centrata sulle necessità di individuare dei meccanismi chiari e condivisi che consentano una programmazione congrua alla loro fruizione ed all’eventuale recupero di quelle non godute entro i primi 6 mesi dell’anno successivo.
Al temine dell’incontro abbiamo ricevuto i documenti su “assenze e congedi” tema della prossima
convocazione fissata per il 18/09/2018
Si precisa che la Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, nelle more del percorso tecnico, sta sollecitando in questi giorni l’intersindacale per la ripresa della contrattazione politica al fine di trovare soluzioni definitive alle problematiche economiche ormai non più rinviabili.
Nell’instabilità politica-economica di Governo e Regioni, eventuali strategie ostruzionistiche di alcuni
sindacati di categoria, rischiano di far saltare questo rinnovo contrattuali con tutti i benefici economici che, per quanto esigui (circa 190 euro lordi mensili), darebbero un minimo di ristoro alle retribuzioni dei Dirigenti Medici e Sanitari in coerenza con quanto avvenuto per tutti gli altri comparti del pubblico impiego.

La Delegazione trattante
Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN
Andrea Filippi
Norma Sardella
Renato Costa
Guglielmo Lanza

ANCORA SULL’INCONTRO CON IL MINISTRO

Alcune integrazioni al comunicato unitario, che peraltro riassume bene i temi principali discussi al
tavolo, ci paiono doverose.

Sul piano assunzioni:

l’impegno assunto dal ministro è addirittura imponente e, se confermato, rappresenterebbe una
vera e propria svolta rispetto alle asfittiche politiche vissute negli ultimi 15 anni. Dobbiamo precisare
che nell’ambito della riunione si è discusso di tutte le tematiche segnalate dai lavoratori, ovvero
abbiamo segnalato la situazione dei lavoratori a tempo determinato in scadenza a fine anno, la richiesta
di parametrare il piano dei fabbisogni anche su quelle professionalità scientifiche i cui numeri
non fanno giustizia della loro importanza e che sono letteralmente in via di estinzione (Chimici,
Fisici, Biologi, Geologi) e che rischiano di essere “dimenticati”, come del resto è avvenuto nel
recente concorso dei 500, la richiesta di utilizzare tutta la graduatoria degli idonei al concorso dei
500. Tutte queste tematiche a nostro avviso devono essere affrontate nell’ambito della programmazione
assunzionale e questo lo verificheremo già a partire dai prossimi giorni, considerato che il piano dei fabbisogni deve essere presentato a Funzione Pubblica entro il 22 settembre prossimo ed in quella sede verificheremo se le nostre richieste vengono considerate o meno. Confermiamo peraltro che il Ministro ha comunicato l’intenzione di predisporre un emendamento specifico nella prossima legge di stabilità per lo scorrimento delle graduatorie degli idonei del concorso del 2007, e i numeri annunciati sono 460. E confermiamo l’intenzione di attingere alla graduatoria degli assistenti giudiziari per 160 assunzioni. In aggiunta alla informazione sulle assunzioni dei dirigenti precisiamo che a quelle annunciate nel comunicato unitario si deve aggiungere lo scorrimento della graduatorie degli storici dell’arte (9 assunzioni previste).
Infine, dal punto di vista generale, i numeri dati per la programmazione generale sono molto significativi:
l’avvio di un concorso per l’assunzione di 2000 lavoratori l’anno prossimo, altri 2000 nel 2020 con la possibilità di arrivare a 6000 nuovi ingressi entro il 2023. Tutto questo al netto della assunzioni
già programmate per quest’anno (il bando dei 508 di seconda area dovrebbe essere in via
di predisposizione).
Sono tutti impegni annunciati e pertanto andranno puntualmente verificati e, possibilmente, laddove
necessario, migliorati (ad esempio, perché solo 460 scorrimenti delle graduatorie interne?). Ma
certamente sono impegni che vanno nella direzione giusta e che dimostrano una volontà nuova di
affrontare radicalmente una delle cause principali del declino dei nostri cicli lavorativi.

Sulla contrattazione integrativa:

altrettanto positivo è l’impegno a rifinanziare il Fondo Unico di Amministrazione con 20 milioni di
euro che consentono di ripianare buona parte delle risorse spese e previste per le progressioni
economiche 2010/2018, come quello di finanziare con fondi di bilancio Mibact l’allineamento della
indennità di amministrazione a quella percepita al Ministero della Giustizia. Questi impegni sono
già concretizzati nelle richieste avanzate agli organi di controllo e quindi sono in una fase più avanzata
di realizzazione. Noi abbiamo posto la questione della qualità scadente delle relazioni sindacali
che si registra sul territorio con particolare incidenza nei Musei autonomi: su questo punto abbiamo
chiesto che vengano modificati i meccanismi di reclutamento dei dirigenti tramite un indirizzo
uniforme e la richiesta di competenze specifiche per quel che riguarda la gestione dei cicli amministrativi.
Specificando che a nostro avviso non conta la nazionalità di chi viene chiamato a dirigere
un Ufficio del Ministero, quanto la valutazione della sua conoscenza e competenza sulle regole
del nostro diritto amministrativo, del tutto carente in gran parte dei direttori stranieri chiamati dalla
famosa selezione internazionale. Su questo punto il Ministro ha assicurato che saranno riviste e
riunificate le procedure di selezione.

Sulla riorganizzazione del Ministero:

questo è il vero punto dolente dell’incontro: il Ministro su questo ha dato poche risposte e le poche
risposte certamente non ci hanno soddisfatto. L’impressione che abbiamo ricavato è che su questo
punto il Ministro non abbia un vero e proprio mandato politico che lo ponga in grado di affrontare in
maniera produttiva le contraddizioni che la precedente riforma di Franceschini ha generato, in primis
dividendo artificialmente i cicli della tutela da quelli della valorizzazione con un conseguente indebolimento
dei settori che si occupano della tutela e della conservazione del patrimonio culturale.
Su questo fondamentale punto in riferimento alle risposte ed alle non risposte che il Ministro ha
dato nel corso dell’incontro vogliamo solo precisare alcune cose:
la cessione del Turismo alle Politiche Agricole è un atto che non è certamente in continuità con la
precedente riorganizzazione. Come abbiamo sempre detto e scritto noi abbiamo trovato discutibile
l’idea di allocare le competenze del Turismo nei Beni Culturali, ma se si dichiara che si vuole agire
proseguendo nel solco segnato dalla riforme Franceschini allora non si comprende perché si è deciso
di cedere queste competenze ad un altro Ministero. Naturalmente la soluzione per noi più
congrua sarebbe avvenuta caratterizzando l’esplicazione di queste competenze in modo trasversale
considerati i settori che le stesse intersecano. Ma su questo punto non abbiamo avuto alcuna risposta.
Sulla questione della Soprintendenze uniche il punto non può continuare ad essere una discussione
astratta sul modello organizzativo scelto: il problema non è di decidere se le Uniche siano meglio
delle miste o delle Soprintendenze di settore, quanto quello di comprendere quali sono gli strumenti
che debbono porre in grado gli Uffici di funzionare e spiace rilevare come questo nodo non
sembra essere stato affrontato dai Soprintendenti chiamati a confronto dallo stesso Ministro. E non
è solo un problema di carenza di risorse, ma di distribuzione di poteri che attualmente vedono tutti i
settori della tutela marginali rispetto al core business del Ministero che ormai si è spostato sul settore
Museale.
Infine: noi non chiediamo una riforma Bonisoli che sostituisca la precedente, noi chiediamo interventi
precisi che ridiano fiato e autonomia ai settori compressi dalla logica separatista che privilegia
il sistema museale.
Il Ministro ci è parso persona di buon senso e di larghe vedute: ci auguriamo che rifletta attentamente
sulle questioni che non solo noi abbiamo posto alla sua attenzione e dimostri una capacità
di ascolto purtroppo molto carente nella precedente gestione. Se questo avverrà non passerà alla
storia per l’ennesima riforma del Ministero ma per avere ridato una prospettiva certa alla gestione
del nostro patrimonio culturale.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBAC

Il problema legato al riconoscimento delle ore di guida continua ad essere un problema presente in gran parte del territorio.
La Fp Cgil VVF chiede garanzie all’Amministrazione 

BUONI PASTO:
SITUAZIONE URGENTE ESIGE RISPOSTE URGENTI

Ulteriore capitolo della faccenda “Qui Group”: dopo la risoluzione del contratto da parte di Consip, è di
pochissimi giorni fa la notizia del fallimento della società “Qui Group”, dichiarato con sentenza del Tribunale di Genova, per un debito di oltre 320 milioni di euro.
A questo punto, riteniamo improcrastinabile un intervento dell’Amministrazione che proceda all’immediato ritiro dei buoni pasto, procedendo alla loro sostituzione con buoni pasto spendibili.
Lo stesso va fatto in quelle Regioni – Campania e Molise – in cui anche i buoni pasto elettronici erano della “Qui Group”.
Un intervento simile è già stato effettuato in molte altre Amministrazioni sin dalla fine di luglio / inizi di
agosto: esigiamo, quindi, che ci si attivi con la massima urgenza.
I lavoratori non possono rimettere soldi propri per una questione che passa sopra le loro incolpevoli teste.
Chiediamo pertanto all’Amministrazione di darci notizie in merito con la massima urgenza già nell’incontro programmato per il prossimo 13 settembre.

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL INPS
Matteo Ariano

INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO SIBILIA

Buoni propositi, ora attendiamo i fatti.

Questa mattina si è svolto il secondo incontro con il sottosegretario di Stato al’Interno, On.le Carlo Sibilia.
Oggetto della riunione sono state le proposte di FP Cgil, Cisl FP e Uil PA, che sintetizziamo di seguito:
1. scongiurare la soppressione delle 23 prefetture a rischio chiusura;
2. dare attuazione al protocollo sottoscritto in data 15 febbraio 2018 sulle funzioni del
personale dell’amministrazione civile negli uffici di polizia;
3. programmare un piano assunzionale straordinario;
4. incrementare il fondo di produttività per un importo di almeno 50 milioni di euro.
Dobbiamo dare atto che il sottosegretario ha condiviso le priorità indicate, fornendo da
subito le prime risposte.
23 prefetture – nel decreto sicurezza, di prossima emanazione da parte del governo, verrà
inserita una norna al fine di scongiurare il rischio soppressione;
Protocollo sulle funzioni negli uffici di p.s. – attualmente il personale dell’amministrazione
civile in servizio negli uffici centrali del dipartimento della p.s. ammonta a 1.326 unità, nelle
questure a 4.596 e 2.644 negli altri uffici di p.s. nel territorio, per un totale di 8.566 unità. Il
sottosegretario ha rappresentato che è sua intenzione completare l’individuazione delle
funzioni di competenza del personale dell’amministrazione civile, con il relativo monitoraggio,
entro il 31 dicembre 2018, come da protocollo.
Assunzioni – con il collegato alla legge di stabilità 2019 il ministero sarà autorizzato ad assumere 700 unità di personale dell’amministrazione civile di II e III area.
Incremento del Fua – si sta lavorando ad una norma per incrementare il fondo del personale
dell’amministrazione civile per un primo importo pari a 25 milioni di euro.
FP Cgil, Cisl FP e Uil PA hanno giudicato positive le primi indicazioni emerse oggi, ma nel contempo hanno chiesto specifici tavoli di approfondimento per ciascuno dei citati
argomenti. Contestualmente sarà necessario aprire una riflessione per individuare un percorso
di programmazione pluriennale, soprattutto in materia di ulteriori assunzioni e di incremento
della retribuzione accessoria del personale dell’amministrazione civile.
In sintesi, si è trattato di un incontro positivo, ora attendiamo le convocazioni per i citati
approfondimenti. Il giudizio finale, ovviamente, lo daremo alla fine: quando arriveranno i fatti e
non più ipotesi di lavoro.

FP CGIL                       CISL FP                          UIL PA
Adelaide Benvenuto      Paolo Bonomo             Enzo Candalino

Il 05 settembre scorso, presso la Camera ed il Senato della Repubblica, si sono tenute le audizioni sull’Atto di Governo n.36; tutte le organizzazioni sindacali del C.N.VV.F., le Associazioni, in rappresentanza del personale operativo e amministrativo del Corpo hanno avuto modo di esprimere il proprio giudizio.
 
La Fp Cgil VVF già dal 19 aprile u.s, data di presentazione dell’ultima stesura del documento da parte dell’Amministrazione, considerata l’inadeguatezza del testo, aveva chiesto al Ministro Minniti di riconvocare le organizzazioni sindacali al tavolo, riaprire la discussione sull’intero impianto e proporre una proroga dei termini previsti dalla delega così da rivedere l’impianto di ordinamento e adeguarlo alle reali esigenze economiche, organizzative e operative del Corpo.
Nel consiglio dei Ministri del 6 Luglio u.s., il governo giallo/verde approva l’Atto di Governo n. 36 con la responsabilità ed i colpevoli silenzi, a nostro giudizio, del Ministro Salvini e del Sottosegretario Candiani.
 
Nel corso dell’audizione, come si può evincere dai video ufficiali pubblicati, che per completezza di informazione comprendono tutti gli interventi compresi quelli dell’Amministrazione, la Fp Cgil VVF è rimasta coerente con la propria posizione;
Abbiamo consegnato la nostra memoria e ribadito:
  • l’assoluta contrarietà sulla proposta di modifica dei decreti, chiesto la proroga della delega ed evidenziato al Governo la necessità di intervenire economicamente, attraverso uno stanziamento specifico, da indirizzare al personale operativo del Corpo (VF, CS e CR) e valorizzare le retribuzioni ancora troppo distanti da quelle dei colleghi europei;
  • che le risorse inoltre dovranno garantire al Corpo di raggiungere una dotazione organica di almeno 40.000 unità, avere un parco automezzi rinnovato e adeguatamente equipaggiato e risolvere definitivamente il problema legato alla copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e per un riconoscimento delle malattie professionali causate dall’esposizione degli operatori negli scenari interventistici, è un diritto inalienabile. L’adesione all’INAIL rimane a nostro avviso la soluzione più giusta;
  • di individuare e riconoscere economicamente, attraverso il contratto di lavoro nazionale, per tutto il personale del Corpo, i posti funzioni e le posizioni organizzative necessarie ad ottimizzare i servizi rimane l’unica strada percorribile;
  • che serve un modello organizzativo adeguato alle esigenze del Corpo, dei cittadini e del territorio, modellato per l’adozione piena dell’articolo 10 del nuovo “Codice della Protezione Civile”, per raggiungere un sistema nazionale integrato nel quale anche il volontariato, opportunamente formato nelle strutture del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, possa essere di supporto e sostegno nelle attività di prevenzione, pianificazione e soccorso in modo tale che, a fronte delle frequenti emergenze che colpiscono il paese, la collettività ne possa trarre il massimo beneficio in termini di immediatezza della risposta e di rapido ritorno alla normalità;
  • che una delegificazione del testo presentato, così come rappresentato nei nostri documenti che alleghiamo per completezza di informazione, renderebbe snello e applicabile il decreto, soggetto ad eventuali modifiche, evitandone la paralisi burocratica così come avvenuto  per i passaggi di qualifica con il 217/05;
  • che unificare il vertice del Corpo affidandolo ad un dirigente tecnico dei Vigili del Fuoco oltre a trarre risparmi pubblici darebbe l’autonomia funzionale e gestionale dell’intero impianto organizzativo tanto attesa.
Va detto che in entrambe le sedi istituzionali, sia per le organizzazioni sindacali presenti e le associazioni, sia per i deputa ti e senatori intervenuti, il parere espresso  è stato fortemente negativo.
Deputati e senatori, a seguito del malcontento manifestato in sede di esposizione, hanno chiesto la proroga e la revisione dell’Atto di governo rafforzando le nostre posizioni di sempre.
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil VVF Mauro Giulianella

Link per vedere le audizioni integrali:
Camera: https://webtv.camera.it/evento/12887
Senato: http://webtv.senato.it/4621?video_evento=265
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