Roma, 30 nov – “Il 17 novembre scorso noi lavoratori della Commissione Nazionale per il diritto di asilo e delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale abbiamo aderito allo Sciopero Nazionale proclamato dalla FP Cgil. L’altissima percentuale di adesione ha rappresentato un’eccezionale dimostrazione di sofferenza di una categoria oggetto, come tutto il settore asilo, di ripetuti attacchi da parte dell’Amministrazione nonché di riforme legislative ad hoc che hanno più volte peggiorato le nostre condizioni di lavoro e leso la nostra professionalità”.
Lo scrive in una nota il Coordinamento FP Cgil della Commissione Nazionale per il diritto di Asilo e delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della Protezione Internazionale.

“In quell’occasione – si legge – dal Presidente della Commissione Nazionale per il riconoscimento del Diritto d’Asilo non abbiamo tratto alcun segnale di apertura sulle criticità che abbiamo denunciato. Restano, dunque, ferme le nostre rivendicazioni: necessità di rinfoltire le fila dei funzionari in servizio tramite procedure concorsuali ad hoc, garanzia di ulteriori assunzioni (non a titolo meramente temporaneo) di personale di supporto, ferma necessità di provvedere quanto prima a una seria, trasparente e giusta procedura di mobilità per personale attualmente in servizio da oltre 5 anni, apertura di un adeguato confronto sulla prospettiva di riqualificazione professionale che ci dia la possibilità di veder riconosciuta, anche nel quadro della nuova contrattazione collettiva, l’alta qualificazione professionale già sancita a livello legislativo. La nostra lotta prosegue
e a breve seguiranno nuove iniziative a livello locale e nazionali: sui diritti non arretreremo di un millimetro”, conclude la nota.

Si è svolto ieri il programmato incontro presso il Ministero della Giustizia, come da comunicato unitario che pubblichiamo, in cui è stato consegnato alle Organizzazioni sindacali lo schema delle attività delle figure professionali tecniche.

Ancora una volta, la riunione ha avuto carattere interlocutorio, i Direttori Generali hanno relazionato sulle competenze che servono per far funzionare le loro direzioni.

Tutte direzioni che si devono occupare della realizzazione dei progetti PNRR, progetti innovativi che richiedono competenze e conoscenze sempre più specialistiche e qualificate.

Come Fp CGIL ci siamo riservati eventuali osservazioni dopo un’attenta lettura dello schema e un confronto con le lavoratrici e i lavoratori interessati.

Abbiamo ribadito che, prima di affrontare il tema delle figure professionali, l’Amministrazione ci deve rispondere sulle seguenti questioni fondamentali: 

1) rimodulazione dotazioni organiche – ampliamento dell’area Funzionari

2) nuove risorse per incrementare il Fondo Risorse Decentrate 

3) Modello Organizzativo – Ufficio Per il Processo. 

Conoscere i progetti di riorganizzazione del Ministero ci consente di sviluppare proposte per le nuove famiglie professionali e di elaborare le attività da svolgere per ciascuna area, compresa quella delle Elevate Professionalità, nonché per eventuali nuove figure da introdurre nella medesima. 

Abbiamo anche fatto presente che non si può chiedere alle lavoratrici e ai lavoratori di acquisire nuove e sempre più qualificate competenze senza prevedere un adeguato riconoscimento professionale ed economico.

Pertanto, abbiamo rivendicato risorse aggiuntive per finanziare le PO e gli incarichi di Responsabilità da attribuire alle lavoratrici e ai lavoratori di ciascuna area. 

Non accetteremo proposte riorganizzative e riformatrici a costo zero.

Infine, abbiamo fatto presente che il Ccnl 2019/21 è stato firmato definitivamente il 9 maggio 2022. Il contratto integrativo doveva essere sottoscritto entro cinque mesi da quella data, cioè entro il 31 ottobre 2022. È trascorso più di un anno e ancora non abbiamo raggiunto l’accordo sulle famiglie professionali!

Occorre accelerare e chiuderlo entro e non oltre gennaio 2024. Diversamente, il rischio è di non poter realizzare entro il 31 dicembre 2024, come prevede il contratto nazionale, le progressioni in deroga (di cui all’art. 18 del Ccnl stesso), finanziate con lo 0,55% del monte salari dell’anno 2018. 

Abbiamo a disposizione quasi 8 milioni di euro da usare per i passaggi tra le aree e rischiamo di perderli! 

La riunione è stata aggiornata a data che sarà tempestivamente comunicata dall’Amministrazione: in quella occasione sarà presentata la nuova proposta organizzativa e si inizierà a discutere delle famiglie professionali. 

Vi informeremo sugli sviluppi ed eventuali iniziative che metteremo in campo se assisteremo a continui rinvii.

Fp CGIL

Felicia Russo

 

 

In questo ultimo periodo ne abbiamo sentite di ogni tipo sulla scelta fatta dalla quasi totalità delle OO.SS. di mensilizzare, a partire da gennaio 2024, l’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale moltiplicata per 6,7 per le quali rimandiamo alla lettura del comunicato del 9 novembre (gioco delle tre carte).

In quel comunicato esprimevamo in maniera chiara e trasparente quali fossero le ragioni che ci avevano portato a quella scelta: nulla di così impossibile da comprendere da parte di chi siede attorno al tavolo sindacale.

A distanza di settimane, ora arriva anche l’INPS a supportare quelle medesime valutazioni e a rafforzare la convenienza del pagamento mensilizzato attraverso il messaggio n. 4191 del 24 novembre u.s. (che ad ogni buon fine si allega).

Infatti, non solo viene confermato che l’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale non rileva ai fini della corresponsione del cd. cuneo fiscale a prescindere dalla modalità di erogazione, ma addirittura sostiene che in caso di pagamento in un’unica soluzione dell’incremento il predetto beneficio non potrà essere operato e quindi dovrà essere applicata la contribuzione piena.

Ad ulteriore supporto, è intervenuto anche il Sole24Ore con un articolo dal titolo “PA, niente taglio al cuneo fiscale sull’anticipo di dicembre” (anche questo in allegato) che spiega in maniera ancora più chiara il complesso meccanismo sottostante a quella che è una classica norma spot del governo: altro che aiuto alle famiglie!!!

Quindi alle scriventi sembra di tutta evidenza da quale parte sta la verità. Ad oggi, come al tavolo, la situazione appare chiara e limpida. E non lo diciamo solo noi che nei comunicati altrui veniamo tacciati di essere superficiali, poco attenti o peggio impreparati, ma i tecnici dell’INPS (questa volta dell’INPS!) e gli esperti del Sole 24 Ore. Mica pizza e fichi come si dice a Roma!

Ecco perché respingiamo con forza al mittente quei termini e quelle allusioni circa un nostro presunto silenzio per mancanza di argomenti.

Tutto questo quadro conferma la correttezza delle scelte adottate; abbiamo deciso nell’esclusivo interesse dei lavoratori e delle lavoratrici, pur sapendo che non avremmo potuto idealmente accontentare tutti e che la posizione di quanti avrebbero voluto il “tutto e subito” rimane legittima seppur sfavorevole sotto il profilo fiscale/contributivo. Quello che invece condanniamo senza sé e senza ma è l’utilizzo strumentale, a meri fini propagandistici da parte di qualche sigla sindacale, di una decisione assunta democraticamente e legittimamente condivisa ad un tavolo nazionale dalla quasi totalità delle OO.SS.

D’altronde se si decide di collocarsi in modalità “stampella del governo” non sempre la propria finalità coincide con gli interessi e la difesa dei lavoratori e delle lavoratrici, fino addirittura a derogare alla propria funzione arrivando a dividere i lavoratori e le lavoratrici attraverso un sondaggio su mera ed unilaterale interpretazione. Un sondaggio che, lasciatecelo dire, definire demagogico e scorretto, è un atto di vera signorilità: a chi sarebbero andati i 1000 Euro lordi (che guarda caso non era stato detto!) se non solo ed esclusivamente agli apicali della vecchia area C?

A nostro avviso, la difesa dei lavoratori si basa principalmente sulla capacità di non creare pretestuose spaccature e divisioni, utilizzando argomenti goffi e divisivi.

L’unità dei lavoratori e delle lavoratrici è un bene supremo che va ben al di là delle pur legittime differenti visioni in capo ad ogni singola sigla sindacale.

L’unità, quella che ci ha permesso di dare risposte attese da troppo tempo non andrebbe mai sacrificata, tanto più per un volgare “spottone” al governo di turno!

FP CGIL   UILPA   USB PI    

Mercanti   Paglia   Mencarelli

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Regionale Fp Cgil VVF in merito la necessità di incontro tra il personale proposto del Corpo VVF e gli Enti interessati a svolgere attività di soccorso in zone impervie

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF riguardo la richiesta di idonea formazione e attrezzatura per affrontare gli incendi di auto elettriche e ibride

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Regionale Fp Cgil VVF in merito l’applicazione della norma sull’assegnazione del secondo huono pasto

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo la mobilità del ruolo Ispettore Antincendi

Pubblichiamo la nota di variazione di convocazione per  discutere le tematiche della Pronta disponibilità e RLS

Pubblichiamo la nota del Dipartimento con la quale impartisce ulteriori chiarimenti riguardo la dustribuzione economica del Fondo Amministrazione anno 2020

Al Direttore Generale in s.v. della Direzione Generale per il Personale Civile

Vice Direttore Generale Dott. Lorenzo MARCHESI

Alla Direttrice Generale della Agenzia Industrie Difesa

Dott.ssa Fiammetta SALMONI

Oggetto: Criticità assegnazioni sedi vincitori concorso:

– MINISTERO DIFESA del 2022 per la copertura di 333 posti vari profili, area II e III

– A.I.D. del 2022 per la copertura di 10 posti vari profili, area II-F2

Le sottoscritte Organizzazioni Sindacali stanno ricevendo, come purtroppo già previsto e comunicato in più occasioni, numerose segnalazioni da parte dei vincitori dei concorsi in oggetto, che sarebbero intenzionati a rinunciare alle assunzioni in servizio disposte da codeste Amministrazioni.

Nel caso del concorso del Ministero della Difesa, a causa dalla estrema distanza dalla propria residenza delle sedi di destinazione, o in quanto vincitori di più graduatorie per diversi profili professionali;

Nel caso del concorso dell’A.I.D. a causa di recenti licenziamenti.

Se la procedura di copertura delle suddette vacanze dovesse essere quella dello scorrimento con l’interpello dei primi idonei non vincitori, il risultato paradossale sarebbe che chi si trova più in alto in graduatoria, che è un vincitore, verrebbe pregiudicato nei confronti di chi si trova al di fuori della graduatoria.

Situazione peggiorativa quella in cui si trovano, ad esempio, gli FT 55 in quanto, la graduatoria generale è sprovvista di idonei non vincitori.

Se un candidato rinuncia alla destinazione per la città/ente assegnata, il “posto” viene perso, a meno che non vengano contattati i candidati che si sono posizionati immediatamente dopo in graduatoria e che avevano inserito quella città/ente come prima scelta di assegnazione.

Premesso quanto sopra, al fine di ottimizzare la copertura delle vacanze organiche (già compromessa in alcuni profili professionali dalla presenza di vincitori in numero inferiore ai posti messi a concorso) e di adottare un modus operandi il più equo possibile, le Scriventi chiedono, una volta verificate tutte le “scoperture”, di procedere ad un nuovo interpello di tutti i vincitori, per riproporre loro le ulteriori destinazioni disponibili e accogliere così le originarie preferenze a suo tempo indicate come prioritarie, rispetto alla attuale destinazione e, solo in un secondo momento, di agire sullo scorrimento degli eventuali idonei delle graduatorie.

FP CGIL                      CISL FP            UIL PA

Marco Campochiaro   Massimo Ferri  Carmela Cilento

Roberto De Cesaris    Franco Volpi

Sono trascorsi 30 giorni dallo sciopero del personale dell’Ispettorato e 36 giorni dall’ultimo incontro con il vertice politico del Ministero e il vertice dell’INL.

Da indiscrezioni abbiamo saputo che finalmente è comparso un emendamento governativo. Ieri vi abbiamo inviato un volantino della FP CGIL, riguardante gli anticipi contrattuali, intitolato “il gioco delle tre carte”. Ebbene, lo stesso gioco delle tre carte il Governo lo fa sulle tasche dei lavoratori dell’Ispettorato e vediamo perché.

L’emendamento prevederebbe il riconoscimento degli arretrati della perequazione per il triennio 2020-22 ma… Si scomputano 10 milioni di euro dall’annualità 2022, riguardanti il pagamento della famosa una tantum riconosciuta dal precedente Governo.

In pratica, si dice: cari lavoratori dell’INL avete già avuto l’una tantum; quindi, ve la scomputiamo e vi riconosciamo solo due annualità di arretrati sulle tre previste. Non importa, se l’una tantum sia stata riconosciuta ad altro titolo, prendetevi questi spiccioli e ringraziate.

Come se non bastasse, aggiungendo beffa su beffa, l’emendamento prevede che i soldi per il pagamento degli arretrati debbano essere presi dal fondo generale della perequazione del 2019, andandone così a ridurre l’importo.

Naturalmente, nulla è previsto in merito alle altre questioni alla base della mobilitazione di questi mesi.

E’ questo, quindi, il motivo per cui nessuno ha avuto il coraggio di incontrarci e di dirci il “regalo di Natale” che si stava preparando.

Lo avevamo scritto ieri, lo ribadiamo oggi: diffidate di chi vi dice di stare sereni.

Come FP CGIL siamo totalmente contrari a questa soluzione da “trecartari”.

Per questa ragione, stiamo elaborando un subemendamento da proporre alle forze politiche, che tuteli lavoratrici e lavoratori.

Chiediamo, quindi, un incontro URGENTE con la Ministra Calderone perché ci spieghi cosa intende fare per rimediare a questo scempio, a questa vera e propria presa in giro dei lavoratori.

INVITIAMO LAVORATRICI E LAVORATORI ALLA MASSIMA MOBILITAZIONE.

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

In data 28.11.2023 al Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, è ripreso il confronto sindacale sull’ individuazione delle famiglie professionali e dei profili professionali.

Durante l’incontro la FP CGIL pur apprezzando la ripresa del confronto ha espresso una serie di criticità sull’ultima proposta che ci è stata presentata dall’amministrazione, versione sulla quale insistono ancora diverse incongruenze. Per questo motivo abbiamo evidenziato la necessità di prevedere ulteriori approfondimenti (tavolo tecnico) per dirimere le questioni a nostro avviso da risolvere.

Poiché la definizione delle famiglie professionali è un passaggio fondamentale nella costruzione del contratto integrativo abbiamo chiesto di rivedere la costituzione di alcune famiglie e i profili di ruolo che sono stati definiti dall’amministrazione, nel riconoscimento e rispetto della specificità di ogni figura professionale. Tra l’altro abbiamo ribadito che le famiglie così strutturate non prospettano i percorsi di carriera tra le aree, compresa l’area delle elevate professionalità che non è stata definita.

Proprio al fine di incrementare le possibilità di progressioni tra le aeree e la mobilità interdipartimentale del personale, riteniamo necessario presentare una proposta unitaria di famiglie professionali per le  figure professionali di supporto alla mission istituzionale (amministrativi, operatori, contabili, tecnici, informatici ecc.) per tutti i Dipartimenti del ministero, fermo  restando le specificità  di alcune famiglie che sono previste solo in ogni Dipartimento (vedi Funzionari di Servizio Sociale e Funzionari Pedagogici).

Inoltre, ribadendo che far parte della stessa famiglia professionale, ossia intervenire nello stesso ambito lavorativo, non significa “che tutti fanno tutto” la FP CGIL ha evidenziato che ancora nella descrizione di alcune famiglie e dei profili di ruolo permanga una confusione circa l’assegnazione delle competenze tecniche che a nostro parere non rispetta la specificità professionale di ogni figura professionale (vedi per es. la famiglia dei funzionari socio-educativi).

Vi terremo aggiornati sugli ulteriori sviluppi.

Paola Fuselli

Coordinatrice Nazionale

FP CGIL DGMC

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