Ci siamo. Mancano pochi giorni alla grande manifestazione nazionale dei servizi pubblici che si terrà a Roma sabato 8 giugno, in piazza del Popolo. Anche le temperature della Capitale si sono unite alla causa, il cielo si è aperto e la pioggia è scomparsa. Tutto è pronto per un appuntamento che ci riguarda tutti, perché siamo tutti cittadini e lavoratori. Sabato 8 giugno scendiamo in piazza per difendere il valore dei servizi pubblici.

L’appuntamento:

Il concentramento della manifestazione ‘Il Futuro È Servizi Pubblici’ sarà alle ore 9, in piazza della Repubblica da cui partirà un corteo che sfilerà lungo via Vittorio Emanuele Orlando in direzione largo di Santa Susanna, per poi passare in piazza Barberini e risalire da via Sistina verso piazza della Trinità dei Monti, e poi riscendere fino a piazza del Popolo, dove si terranno gli interventi conclusivi. Alla manifestazione parteciperanno i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, oltre che i segretari delle categorie dei servizi Pubblici, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco.

 

Ogni realtà nazionale fa perno proprio sull’efficienza dei servizi che offre ai cittadini. Senza una pubblica amministrazione di qualità, senza prendersi cura dei servizi pubblici erogati dal privato, i paesi finiscono al collasso. Ed è quello che sta succedendo in Italia, a causa di una politica che negli ultimi anni ha svilito i servizi pubblici, ha disinvestito, ha tagliato le spese, lasciando i servizi in balia del caos, a dover far fronte ad una grande richiesta da parte dei cittadini ma con le risorse e gli strumenti al minimo. Noi dobbiamo invertire questa tendenza, questa progressiva delegittimazione del valore dei servizi pubblici. Non esiste paese vivibile senza un servizio ai cittadini che si rispetti.

Ripartire non è possibile con i soli slogan elettorali. Rimettere in moto la macchina del nostro paese significa ridare dignità e qualità ai servizi che si offrono. Una causa che restituirebbe non solo orgoglio a tutte le lavoratrici e i lavoratori che si occupano della collettività, ma anche servizi efficienti sui quali si può tornare a contare come cittadini, senza doversi rassegnare a liste d’attesa lunghe mesi, a servizi scadenti e al limite delle possibilità.

La battaglia di sabato 8 giugno è una battaglia che ci riguarda tutti, la cui eco dovrà convertirsi in un cambio di rotta della politica. Assunzioni, contratti e dignità al lavoro: questi i tre grandi temi su cui verterà la nostra azione rivendicativa. Dobbiamo partire dalle assunzioni, perché avere meno personale vuol dire penalizzare la qualità e la quantità dei servizi che si offrono ai cittadini. Bisogna rinnovare tutti i contratti, e con le risorse necessarie, non al ribasso. Dobbiamo difendere il valore dei servizi pubblici garantendo investimenti adeguati.

 

I nostri obiettivi:

• lo sblocco immediato del turn-over, un Piano straordinario di assunzioni e la stabilizzazione di precari, perché le pubbliche amministrazioni sono al collasso ed avere meno personale significa non solo carichi di lavoro insostenibili ma anche una penalizzazione per la qualità e la quantità dei servizi che si è in grado di offrire ai cittadini
• il Rinnovo di tutti i contratti, pubblici per i quali ad oggi non ci sono risorse adeguate e privati alcuni dei quali non vengono rinnovati da più di 12 anni eppure parliamo di persone che si occupano della nostra Salute, della nostra assistenza e di quelli dei nostri cari e delle persone più fragili
• cancellare le iniquità e le disparità nel sistema previdenziale sia nel settore pubblico riguardo al trattamento di fine rapporto, sia su quota 100 e sui lavori gravosi nei nostri settori pubblici e privati
• una contrattazione piena sui processi di riorganizzazione e sulle questioni del personale per dare più valore alla contrattazione decentrata, per tutelare la dignità dei lavoratori e contro ogni forma di delegittimazione della funzione e del lavoro dei pubblici e contro ogni forma di controllo invasivo, dalle impronte alle telecamere
• rivendicare più investimenti nei servizi pubblici per il loro rafforzamento e per contrastare i processi di esternalizzazione dei servizi pubblici che determinano dumping contrattuale e mancata universalità dei diritti per i cittadini
• un taglio netto a consulenze e una revisione immediata del codice degli appalti pubblici, soprattutto per rafforzare la clausola sociale e la parità di trattamento tra lavoratori del settore pubblico e del settore privato
• l’avvio di un vero processo di razionalizzazione della spesa pubblica e di lotta agli sprechi e alla corruzione, di investimenti seri per il potenziamento dei servizi ispettivi e maggiore tutela e garanzie per la sicurezza sul lavoro e per la lotta alla illegalità
• finanziamenti adeguati per il Servizio Sanitario Nazionale, per le Politiche Sociali, per un vero investimento a sostegno dell’infanzia e della non autosufficienza.
• che il Governo e le Autonomie Locali aprano un vero confronto con i Sindacati Confederali, sia sul rinnovo dei Contratti che sul Welfare
• che le Associazioni Datoriali diano risposte sui Contratti a partire da quello della Sanità Privata

Scendiamo in Piazza perché cittadine e imprese hanno bisogno di una pubblica amministrazione efficace, di politiche che guardino alla dignità ed al benessere di tutti, perché i servizi pubblici garantiscono realmente equità nel nostro Paese se potenziati e garantiti.

Dunque, sabato 8 giugno scendiamo tutti insieme in piazza, cittadini e lavoratori, per difendere il valore del lavoro. Perché non c’è futuro senza lavoro, e non c’è uguaglianza senza servizi pubblici.

 


 

Tutti i materiali

Contrattiamodiritti.it, prende il via la consultazione per votare e costruire insieme le proposte per una pubblica amministrazione migliore. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa lanciano un nuovo modo per allargare la partecipazione in vista dell’approvazione della legge di Bilancio e, nello specifico, delle misure previste in manovra sul lavoro pubblico. Dal rinnovo dei contratti pubblici a un piano straordinario di assunzioni, da maggiori risorse a politiche che riconoscano il valore del lavoro pubblico. È intorno a questi temi che ruotano le proposte.

Come puoi votare?

Votare è semplicissimo. Basta visitare il sito contrattiamodiritti.it, leggere le proposte dei sindacati del pubblico impiego (che nel corso dell’esecutivo unitario hanno ottenuto il via libera all’unanimità) e cliccare su ‘SÌ’ o ‘NO’.

Comincia subito!

Per leggere la nostra proposta visita il sito contrattiamodiritti.it e vota, oppure scarica il documento.

 

Le nostre proposte:

“Mai più overdose, mai più stigma”. Con questo appello la Cgil e la Fp Cgil aderiscono alla giornata mondiale contro l’overdose, una iniziativa lanciata nel 2001 e che ha visto negli anni crescere l’adesione di molte associazioni e organizzazioni nel mondo, comprese amministrazioni e governi di vari paesi.

La Cgil e la Funzione Pubblica Cgil sostengono la campagna “per sensibilizzare l’opinione pubblica su di un problema che riguarda la salute e la vita dei cittadini, specie di coloro che fanno uso di sostanze, per evitare lo stigma correlato alle morti per droga, per promuovere interventi in grado di dare risposte adeguate alla prevenzione delle morti per overdose, come l’uso del naloxone o le stanze per la somministrazione controllata”.

In questa giornata, fanno sapere Cgil e Fp Cgil, “moltissimi operatori saranno presenti nei Servizi per le Dipendenze patologiche (SerD) e nei Servizi di prossimità per fare attività di informazione e formazione. Infatti, è grazie al lavoro di tanti operatori che hanno promosso servizi di riduzione del danno, che si è potuti intervenire in maniera efficace per prevenire e limitare i rischi connessi all’uso di sostanze. È necessario valorizzare i servizi pubblici, il ruolo degli operatori, perché le overdose si possono evitare: mai più overdose, mai più stigma”.

Bisogna ristabilire puntualità nei pagamenti e contrattazione

“Da circa un anno è in corso la trattativa per il rinnovo della convenzione tra Inps e medici di medicina fiscale. Nonostante abbiamo denunciato un difetto di procedura dell’individuazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali che si occupano di contrattazione, Inps non ha voluto risolvere il problema nei tavoli di trattativa e ad oggi la questione è in carico ai tribunali” spiega la Funzione Pubblica Cgil.

“Ora la trattativa è paralizzata a danno dei lavoratori che da anni aspettano una convenzione che tuteli i medici fiscali e garantisca l’efficienza del servizio. Medici che prestano un servizio fondamentale per lo Stato, senza diritti e senza tutele, mettendo anche a rischio la propria incolumità. Infatti sono ormai quotidiani i casi di aggressioni ai medici fiscali. E al danno si aggiunge anche la beffa in quanto questi lavoratori stanno subendo gravi ritardi nei pagamenti delle prestazioni e dei rimborsi delle spese sostenute per le visite”.

Conclude la Fp Cgil: “Sono queste le ragioni per cui abbiamo dovuto procedere alla messa in mora di Inps per mezzo di diffida ad adempiere gli obblighi retributivi. Dopo un lungo travaglio ci aspettiamo da parte di Inps una dimostrazione di buon senso, che ristabilisca la puntualità nei pagamenti e che riattivi quel percorso di contrattazione allo scopo di dare ai medici fiscali una convenzione di lavoro che sia rispettosa della dignità della persona e che tuteli i diritti fondamentali dei lavoratori”.

Appuntamento in via dei Frentani 4 alle ore 9.30, conclude Sorrentino

“Restart – Reddito di inclusione: la misura necessaria”. È il titolo dell’iniziativa promossa dalla Funzione Pubblica Cgil e in programma mercoledì 11 luglio a Roma presso il Centro congressi Frentani in via dei Frentani dalle ore 9.30 alle ore 13,30. Al centro il tema del reddito di inclusione e una sua valutazione alla luce dei primi dati disponibili che mettono in evidenza alcuni elementi significativi: le infrastrutture necessarie alla sua attuazione, le ricadute sul personale e sull’organizzazione dei servizi, le profonde differenze territoriali, l’insufficienza delle risorse umane e materiali dedicate. Partendo così dal confronto tra le diverse misure di protezione sociale adottate in Europa, l’iniziativa della Fp Cgil fornirà elementi di conoscenza e di riflessione sul tema: contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.

Il programma dell’iniziativa, che sarà coordinata da Lorella Brusa (Politiche per l’inclusione Fp Cgil), vedrà interventi su: ‘Il Reddito di inclusione in Italia’, a cura di Giordana Pallone (Dipartimento Welfare Cgil); ‘Europa: sistemi di protezione sociale a confronto’, a cura di Salvatore Marra (Politiche Europee ed Internazionali Cgil) e Enzo Bernardo (Responsabile Politiche Internazionali Fp Cgil); ‘Il Reddito di inclusione e lotta alla povertà’, a cura di Michele Raitano (professore associato Politica Economica – Sapienza Università Roma); ‘Le infrastrutture necessarie’, a cura di Alessandro Purificato (Capo Area Funzioni Locali Fp Cgil); ‘L’esperienza dei Servizi Sociali Comunali e dei Centri per l’impiego’, a cura di Laura Paradiso (Assistente Sociale Rsu Comune di Roma) e di Ilaria Raimondi (Operatrice Centro per l’impiego Riccione). A seguire il dibattito e, infine, le conclusioni dei lavori affidate alla segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino.

“È una misura inaccettabile che lede la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori”. È questo il commento della Funzione Pubblica Cgil in merito alla decisione di un’azienda di Livorno di introdurre i braccialetti elettronici, in stile Amazon, per controllare il lavoro degli operatori ecologici, un braccialetto che ‘dialogherebbe’ con il cestino per controllare che venga svuotato.

Per la Fp Cgil “ci sono già i superiori delle aziende a controllare se il servizio è svolto o meno, oltre che molti mezzi muniti di Gps. Ci sembra assolutamente inadeguato andare oltre queste misure, più che sufficienti. Come sindacato ci siamo già presi la responsabilità di costruire un contratto di lavoro che rispondesse alle esigenze aziendali e degli utenti che pagano le tasse. Non siamo disposti a cedere altro, né sul costo del lavoro né sui meccanismi di controllo”.

Secondo la Funzione Pubblica Cgil “i problemi nel comparto sono altri, a partire dalla salute e sicurezza sul lavoro, soprattutto a fronte di un aumento di lavoro manuale, e sarebbe bene che le aziende e le istituzioni si occupassero di questo, anziché di controlli che a poco servono e che ledono la dignità dei dipendenti. Prima di apprendere la notizia avevamo chiesto un incontro all’Anci Toscana. A questo punto diventa indispensabile farlo quanto prima. Se non dovessimo ricevere risposte, siamo pronti a proclamare lo stato di agitazione di tutto il comparto a difesa e tutela della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nell’igiene ambientale”, conclude la Fp Cgil.

Andamento e prospettive nel lavoro pubblico, a Roma in via Leopoldo Serra alle 14.30

Primo report annuale sull’occupazione nelle pubbliche amministrazioni. Appuntamento giovedì 5 aprile a Roma presso la sede nazionale della Funzione Pubblica Cgil in via Leopoldo Serra 31 alle ore 14.30 dove la Funzione Pubblica Cgil e la Fondazione Di Vittorio presenteranno il primo rapporto sul lavoro nei servizi pubblici, centrato sul tema occupazione, a cura della ricercatrice e Phd in economics alla SciencesPo di Parigi, Marta Fana.

Alla presentazione del rapporto, oltre a Marta Fana, parteciperanno Daniele De Angelis, coordinatore Nazionale Tirocinanti Giustizia Fp Cgil; Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Giuseppe Di Vittorio; Elisa Marchetti, Unione degli Universitari; Alessio Mercanti, presidente Comitato idonei concorsi pubblici ‘27 Ottobre’; Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil; Claudio Treves, segretario generale Nidil Cgil; Tania Scacchetti, segretaria confederale Cgil.

Il report, che nasce dall’Osservatorio nazionale sul lavoro nel sistema dei servizi pubblici istituito da Funzione Pubblica Cgil e Fondazione Di Vittorio, ripercorre l’andamento dell’occupazione nelle pubbliche amministrazioni, della sua qualità e delle prospettive che chiamano in causa il tema del turn over, di piani assunzionali e di processi di stabilizzazione del lavoro precario. Appuntamento quindi a Roma il 5 aprile alle ore 14.30 nella sede nazionale della Funzione Pubblica Cgil in via Leopoldo Serra.

La commissione europea si rifiuta di attuare l’accordo del 2015 sul dialogo sociale europeo nelle Amministrazioni Centrali

La Commissione Europea dice no all’attuazione dell’accordo sul diritto all’informazione a alla consultazione dei lavoratori pubblici delle Amministrazioni Centrali firmato lo scorso 21 dicembre 2015, a Bruxelles, tra le parti sociali europee, sindacati e amministrazioni pubbliche.

Attraverso l’accordo, i lavoratori europei avrebbero avuto il diritto di partecipare alle scelte relative a questioni come le ristrutturazioni, l’equilibrio vita-lavoro e la salute e la sicurezza. Una direttiva già esistente per i lavoratori privati, che finalmente si sarebbe estesa ai lavoratori del pubblico impiego, tenendo fede a uno dei diritti della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione.

Eppure, dopo due anni di ritardi burocratici, lo scorso 17 gennaio, la Commissione ha espresso il proprio rifiuto e ha dichiarato la mancata volontà di trasporre l’accordo in direttiva. Decisione confermata con una nota ufficiale del 6 marzo. “È una discriminazione bella e buona tra lavoratori privati e lavoratori pubblici”, dichiara Nicoletta Grieco, referente della Fp Cgil nonché vicepresidente del Comitato europeo delle amministrazioni centrali. Secondo la maggioranza dei sindacati aderenti al Comitato questa decisione della Commissione è in contrasto con il Trattato del Funzionamento dell’Unione che “prevede una procedura di attuazione degli accordi automatica e non discrezionale” specificano i sindacati. “È inoltre gravissimo perché costituisce un pericoloso precedente che darebbe d’ora in poi alla Commissione il potere di decidere unilateralmente quali accordi trasporre e quali no”.

Per contrastare la decisione della Commissione, durante la quarta riunione del Comitato europeo delle Amministrazioni centrali, tenutasi a Bruxelles lo scorso 27 marzo, è stato concordato un piano strategico che comprende una raccolta firme ed una campagna mediatica contro tale rifiuto. Inoltre, è stato dato mandato al Segretario generale dell’Epsu di esplorare la possibilità di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea per la violazione del trattato. La decisione fa seguito a quanto proposto dall’ordine del giorno del Comitato direttivo nazionale della Fp Cgil del 26 gennaio scorso. “La campagna politica è già in atto. La decisione di portare la Commissione davanti alla Corte di giustizia europea sarà presa al Comitato esecutivo di Epsu, che si terrà i prossimi 8-9 maggio a Bruxelles e a cui parteciperanno tutti i segretari generali europei” spiega Concetta Basile, segretaria nazionale della categoria. E conclude con una precisazione: “La Fp Cgil difende i diritti dei lavoratori pubblici in ogni sede, anche in Europa. Siamo gli unici a farlo, con l’attiva partecipazione ai comitati settoriali”.

 

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