Sanità: Bene Fazio con agenda senza ospedali Spa ma si fermi sulla libera professione. Comunicato Stampa di Fabrizio Fratini Segretario Nazionale Funzione Pubblica Cgil

18 Luglio 2011

Sanità: Bene Fazio con agenda senza ospedali Spa ma si fermi sulla libera professione. Comunicato Stampa di Fabrizio Fratini Segretario Nazionale Funzione Pubblica Cgil

Abbiamo apprezzato diversi passaggi dell’intervista rilasciata oggi al Sole24Ore dal Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio, a partire dall’assenza nella sua agenda degli ospedali Spa. Si tratta di una scelta di grande rilevanza per il servizio pubblico, come sempre richiesto dal nostro sindacato, che era stata messa in discussione dal suo predecessore Sacconi: a giugno 2008 sempre al Sole 24 Ore aveva dichiarato “Si agli ospedali spa” .

Condividiamo la linea del buon governo – a partire dal passaggio dai sistemi clientelari all’efficienza e ai controlli – e le regole di trasparenza per la scelta di manager e primari, basta che non si trasformino in norme gattopardesche.

Concordiamo anche sulla scelta di non fare tagli ma riconversioni dei piccoli ospedali, e per questo chiediamo al Ministro di contrastare insieme a noi la riduzione dei servizi e degli organici, gli indiscriminati blocchi del turn over e la mancata stabilizzazione dei precari necessari a garantire i livelli essenziali di assistenza anche nelle Regioni in deficit.

Noi siamo disponibili ad un costruttivo confronto e a dare il nostro contributo. Basta che dalle parole si passi ai fatti.

Nell’intervista c’è però anche un gravissimo vulnus al servizio pubblico: lo scardinamento della libera professione dei medici pubblici che farebbe saltare l’intramoenia regolamentata e la possibilità di trasparenza nella gestione delle liste di attesa. Secondo il Ministro, infatti, il medico potrebbe scegliere di lavorare anche nel privato conservando l’indennità di esclusività.

Noi continuiamo a credere nel valore – per i cittadini e per gli stessi medici – della scelta della esclusività del rapporto di lavoro per il servizio pubblico. Questa scelta va però premiata e non penalizzata.

Roma, 26 Gennaio 2010

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