Inpdap: Riorganizzazione

18 Luglio 2011

Riorganizzazione Inpdap

 

Con l’obiettivo del contenimento della spesa disposto dalla L. 133/08, l’Amministrazione ha proposto una riorganizzazione che non tiene in debito conto le attività specifiche dell’Ente ed è lontana da qualunque azione di programmazione strategica sia di breve che di lungo periodo.
Un’operazione realizzata sulla dotazione organica dirigenziale teorica che sviluppa un modello organizzativo non orientato alle esigenze del territorio e dell’utenza.

La regionalizzazione ha il merito di rendere coerente l’organizzazione dell’Istituto con le caratteristiche strutturali degli Enti locali, ma non è chiara la ragione per cui alle sedi regionali non vengano riconosciute posizioni dirigenziali di prima fascia che, con questa modifica, vengono invece spostate in Direzione Generale.

Nei Compartimenti, l’accorpamento degli uffici è disposto senza alcuna indicazione dei criteri di assegnazione del personale, delle modalità di attribuzione delle competenze, della riqualificazione dei lavoratori.

Anche le modifiche apportate alla Direzione Generale, non sembrano coincidere con la volontà dichiarata di ottimizzare le funzioni e gli incarichi nelle Direzioni Centrali.
Sarebbe interessante capire il motivo per cui sono stati accentrati gli Investimenti e perché sono stati uniti al Credito; o , anche, il presupposto per cui il nucleo di valutazione e il nucleo strategico abbiano, di fatto, posizioni dirigenziali invertite rispetto alle competenze attribuite, con un evidente conflitto di interessi tra controllato e controllore.

La cgil non è contraria in modo aprioristico ad azioni di riorganizzazione dell’Istituto, ma ritiene sia importante, al contrario di quanto si sta facendo, finalizzare ogni cambiamento ad un più razionale decentramento delle attività sul territorio ed a procedere concretamente e con una maggiore attenzione alla qualità e alla soddisfazione dell’utenza.

Ma prima di ogni cosa la cgil è convinta che l’organizzazione non possa prescindere, mai, dai lavoratori e dalle loro legittime aspettative.

E’ dal 2005 che l’Inpdap cerca una formula organizzativa soddisfacente ed è da allora che questi esperimenti gravano sul lavoro quotidiano dei dipendenti a tutto svantaggio proprio dell’efficienza e della razionalità che con essi si pensa di ottenere.

E’, pertanto, necessaria una riconsiderazione delle modifiche organizzative alla luce di un’accurata analisi costi/benefici degli effetti che la nuova organizzazione potrebbe avere, in termini di rapporto tra lavoratori e carico lavorativo, di responsabilità di processo, di realizzazione delle attese personali di sviluppo e in termini di professionalità.

La Cgil, chiede, quindi, un confronto urgente con l’Amministrazione al fine di valutare le ricadute dell’ennesimo provvedimento organizzativo sul personale, prima che anche questo si traduca in un ulteriore aggravio per le condizioni di lavoro, oltretutto alle soglie di un 2009 che si preannuncia già molto difficile.

Roma, 15/12/2008

p. IL COORDINAMENTO NAZIONALE FP CGIL INPDAP
Marinella Perrini

 
 

 
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