Lettera a Castelli sulle relazioni sindacali

18 Luglio 2011

Lettera a Castelli sulle relazioni sindacali

Roma, 2 aprile 2007

Al Capo Dipartimento dell’Amministrazione Giudiziaria
Claudio Castelli

Vogliamo tornare a segnalarle, come spesso fatto durante recenti incontri, lo stato delle relazioni sindacali sul territorio nazionale, che impedisce un sereno svolgimento dell’attività lavorativa e dell’erogazione del servizio ai cittadini.
Ci arrivano da molte parti di Italia diverse preoccupanti segnalazioni di dirigenti e capi degli uffici che violano sistematicamente le norme contrattuali, si comportano in maniera autoritaria, emanano ordini di servizio senza convocare le OO.SS, rifiutano le ferie ai dipendenti senza giusta motivazione, gestiscono il personale in maniera ‘personalistica’ e accentatrice, perdendo di vista le finalità di buon andamento del lavoro e creando tensioni tra il personale.
Vale la pena di citarle alcune situazioni delle quali siamo sicuri che lei è già a conoscenza: il Tribunale di Pavia, dove lo stato delle relazioni sindacali è talmente degenerato che si preannuncia un ennesimo sciopero del personale per il prossimo 18 aprile, dopo quello del 27 febbraio scorso, dopo assemblee e manifestazioni in prefettura, a seguito di un inopinato trasferimento di decine di dipendenti; la Procura di Nuoro, dove si continuano a emanare ordini di servizio senza convocare le OO. SS e il diritto alle ferie dei lavoratori è indissolubilmente legato a quello dei magistrati a cui sono assegnati; gli Uffici giudiziari di Benevento, il Giudice di Pace, la Procura della Repubblica ed il Tribunale, dove la nostra struttura territoriale deve intervenire ripetutamente a richiamare la dirigenza perché si rispettino delle corrette relazioni sindacali, e così avviene anche al Tribunale di Ariano Irpino o nel distretto di Bologna, in particolare presso la Corte d’Appello; oppure la situazione del Tribunale di Ascoli Piceno, dove i dipendenti vengono sottoposti a provvedimenti arbitrari da parte della dirigenza.
Tutte queste situazioni sono il sintomo di uno stato di malcontento, di una cattiva organizzazione e gestione degli uffici che porta conseguentemente a una perenne tensione tra i lavoratori; si può facilmente immaginare che in queste condizioni è impossibile lavorare bene.
Nel memorandum sul lavoro pubblico, siglato dal Governo che lei rappresenta e le OO.SS, si parla di organizzazione, efficienza, rilancio della pubblica Amministrazione, come anche nel protocollo di intesa dello scorso novembre con il quale abbiamo avviato, insieme a voi, un grande progetto di riorganizzazione, perché crediamo che sia possibile e necessario restituire ai cittadini il diritto a una giustizia rapida ed efficiente e nel contempo ai lavoratori delle condizioni di lavoro positive.
Per fare tutto questo la dirigenza e i capi degli uffici devono avere chiaro che il contratto di lavoro è un sistema di regole a garanzia di tutti, come abbiamo spesso ripetuto, devono credere realmente in una buona organizzazione del lavoro e accettare il confronto costruttivo con le OO.SS territoriali e le RSU che rappresentano i lavoratori della giustizia.
Signor Capo Dipartimento, crediamo che sia arrivato il momento, anche in vista dell’ambizioso percorso che ci attende, di affrontare questo problema e dargli una soluzione.

Per fpcgil funzioni centrali
Cosimo Arnone

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