Roma, 21 aprile 2008
Al Capo del DAP
Pres. E. Ferrara
e, p.c.: Al Dirigente Generale del Personale e della Formazione
Dott. Massimo De Pascalis
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
Alle Strutture Regionali e comprensoriali FpCgil
Alle/ai Delegate/i ed elette/i RSU Fp Cgil
LORO SEDI
Egregio Presidente,
come Le sarà certamente noto, il 9 aprile scorso il Presidente del Tar del Lazio ha deciso di accogliere la richiesta di misura cautelare provvisoria, avanzata con ricorso da una decina di Collaboratori C1 contro il Dap, sottolineando esplicitamente: “nel senso che necessariamente congela l’eventuale avvenuta nomina” relativa all’immissione in servizio di 103 Direttori C1 vincitori del corso concorso riguardante i percorsi di riqualificazione per il passaggio dall’area B all’area C, pos. ec.C1.
Con tale ricorso si richiede, peraltro, l’annullamento del bando per 103 Direttori C1, nonché del PDG di approvazione della relativa graduatoria definitiva.
In poche parole, l’obiettivo è quello di cancellare il profilo professionale di Direttore C1, perché, a parere di chi ricorre, non se ne ravviserebbe l’utilità dopo l’approvazione della legge Meduri.
La FP CGIL, pur non volendo entrare nel merito della valutazione che opererà il Tar, non può esimersi dall’esprimere forte preoccupazione per la decisione assunta in prima battuta dal Giudice Amministrativo e per il futuro professionale di questi lavoratori, che, in possesso dei titoli richiesti, hanno partecipato alle procedure di riqualificazione nel lontano 2003 (anno di pubblicazione del bando col quale il Dap aveva previsto in pianta organica ulteriori 103 posti di direttori penitenziari C1), sono stati formati per il profilo professionale di Direttore penitenziario e, dopo un estenuante percorso, soltanto l’11 febbraio 2008 hanno sottoscritto il contratto individuale di lavoro assumendo servizio nel nuovo ruolo che, a parere dei Dirigenti di codesta amministrazione ( istituti e servizi e PRAP) denota poca chiarezza riguardo le reali funzioni professionali loro afferenti.
E’ evidente che la questione sta determinando incertezze, disorientamento nonché chiare lesioni ai diritti soggettivi degli interessati.
Occorre precisare che la legge Meduri, intervenuta durante il percorso, non ha cancellato il profilo professionale di Direttore né tanto meno il Settore dell’organizzazione e delle relazioni ove tale professionalità trova la sua naturale e contrattuale collocazione, essendo ancora vigente il Contratto Collettivo Integrativo della Giustizia del 5 aprile 2000, ma ha solo innalzato i Direttori già in servizio a Dirigente penitenziario.
La Fp Cgil, ritenendo assolutamente non più procrastinabile l’esame della problematica in questione né tanto meno eluse le aspettative dei lavoratori, chiede con urgenza l’apertura di un tavolo di confronto .
In attesa di un cortese urgente incontro, si porgono cordiali saluti.
Il Coordinatore Nazionale
Penitenziari C. Ministeri
Lina Lamonica