Min. Giustizia: documento unitario presentato al convegno di magistratura democratica

18 Luglio 2011

Comunicato unitario

 
FP CGIL UILPA Giustizia RdB P.I.-USB FLP
 
PER UNA VERA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
VOLTA ALL’EFFICIENZA DEL SISTEMA

 

Per rendere un efficace servizio ai cittadini occorre una seria riforma della giustizia con nuove risorse ed investimenti adeguati per il suo buon funzionamento.
Sino ad oggi, al contrario, si è assistito ad un progressivo depauperamento di risorse e personale, senza alcun progetto di organizzazione e di ammodernamento del sistema.
I provvedimenti recentemente varati dal governo infliggono un vero e proprio colpo di grazia al sistema giudiziario: dopo gli onerosi interventi della legge 133/2008, sono previsti ulteriori tagli per il prossimo triennio pari a circa 150 milioni di euro. . Dal 2006 al 2012 il budget del Ministero della Giustizia risulterà diminuito di circa 1 miliardo di euro: in queste condizioni non sarà più possibile garantire il regolare svolgimento delle attività, già svolte in condizioni precarie.
Per effetto dei continui e indiscriminati tagli alle dotazioni organiche, del blocco delle assunzioni e del turn-over il personale giudiziario è stato ridotto in dieci anni di circa 11.000 unità e la situazione delle effettive presenze in servizio è altrettanto grave, con 6000 persone in meno negli ultimi 8 anni; la situazione si aggraverà ulteriormente nei prossimi tre anni quando tanti lavoratori assunti negli anni ’70 matureranno i requisiti per la pensione. Si prospetta all’orizzonte la chiusura di uffici giudiziari a causa della mancanza ‘fisica’ di persone.
Il personale dell’Amministrazione Giudiziaria è l’unico nel comparto Ministeri a non avere ottenuto alcun riconoscimento professionale; a peggiorare la situazione è poi intervenuto un accordo tra l’Amministrazione ed una minoranza sindacale che dequalifica il personale sottraendogli funzioni svolte sino ad oggi, ne mortifica la professionalità e prosciuga quasi completamente il salario accessorio destinato a premiarne la produttività.
Se questo nuovo ordinamento professionale entrerà in vigore 7900 cancellieri e 1800 ufficiali giudiziari verranno sottratti alle funzioni loro attribuite dalla legge; è facile immaginare che il nuovo sistema di classificazione getterà gli uffici nel caos e porterà ad un blocco totale dell’attività. Contro questo contratto integrativo abbiamo proclamato uno sciopero e organizzato molteplici azioni di lotta. Si rileva comunque una strisciante stanchezza e demotivazione tra il personale, che lavora in condizioni di drammatica emergenza continua, e che oggi si trova inoltre colpito dal blocco del rinnovo contrattuale fino al 2013, con il conseguente impoverimento che ne deriva.
Abbiamo firmato con gli altri operatori della giustizia un importante documento, il ‘Patto per la Giustizia e per i cittadini’, che costituisce una proposta fattiva di riforma del settore, volta non a minare l’indipendenza della Magistratura tramite la separazione delle carriere come vorrebbe fare il Ministro Alfano, ma a dare dignità professionale al personale giudiziario e migliori condizioni di lavoro per tutti gli operatori, nell’ottica di un miglior e più efficiente servizio per i cittadini.
Siamo infatti convinti che quanto da noi richiesto e proposto potrebbe raggiungere e garantire l’obiettivo di accelerare i tempi della giustizia.
Crediamo necessario:
1) ammodernare la macchina giudiziaria attraverso norme che snelliscano le procedure e creare un modello organizzativo che metta al centro l’efficacia del servizio offerto alla cittadinanza;
2) potenziare gli organici con una dotazione di personale adeguata e con le professionalità necessarie al funzionamento degli uffici. In quest’ottica riteniamo necessarie allo scopo almeno 4000 nuove assunzioni, in modo da assicurare sia il turn over sia la trasmissione delle conoscenze tra le diverse generazioni di dipendenti; è altresì necessario completare contestualmente l’organico della magistratura;
3) realizzare la rimodulazione e l’ampliamento delle dotazioni organiche in maniera confacente alla progressione di carriera del personale e alle nuove assunzioni;
4) garantire la giusta riqualificazione professionale a tutto il personale giudiziario; si deve trattare di una vera progressione in carriera così come avvenuto negli altri Ministeri, rispettosa del CCNL, e non di un mero riconoscimento economico che dequalifica e mortifica le professionalità acquisite dai lavoratori sul campo;
5) ottenere risorse adeguate per il funzionamento degli uffici, un progetto concreto di informatizzazione, che porti allo snellimento delle procedure attraverso le notifiche telematiche ed il processo telematico completo;
6) promuovere adeguata e costante formazione per tutto il personale utilizzando anche i fondi appositamente stanziati dalla Comunità Europea;
7) programmare la re-internalizzazione del servizio di fonoregistrazione delle udienze e del servizio di assistenza tecnica informatica, nonché tutti gli altri servizi oggi affidati all’esterno;
8) mantenere tutti i servizi di competenza del Ministero della Giustizia svolti da dipendenti interni all’apparato contrastando ogni forma di privatizzazione;
9) prevedere un taglio netto e generalizzato delle consulenze esterne.
La giustizia è un bene necessario e misura la tenuta democratica di un paese: anche in un momento di crisi economica si rileva una maggiore necessità di intervenire con risorse aggiuntive su un settore così importante poiché è innegabile che il cattivo funzionamento della giustizia influisce negativamente sulla nostra economia, sul sistema delle imprese e sull’assetto complessivo della convivenza civile.
Siamo coscienti che una giustizia celere ed efficace è una priorità per il Paese e dunque siamo disponibili a offrire il nostro contributo per un confronto aperto, che permetta di innovarla restituendo il diritto ai cittadini nello spirito della Costituzione italiana.

FP CGIL UILPA Giustizia RdB P.I.-USB FLP
(Grieco) (Nasone) (Martullo) (Piazza)

 
 
 
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