Ordine del giorno e documento generale dell’Assemblea Nazionale

18 Luglio 2011

Ordine del giorno e documento generale dell'Assemblea Nazionale

Pubblichiamo l’ordine del giorno, e il documento generale, approvati dall’assemblea nazionale del Ministero dell’Interno


ASSEMBLEA NAZIONALE MINISTERO INTERNO

ORDINE DEL GIORNO

L’assemblea nazionale delle delegate e dei delegati del Ministero dell’Interno approva le linee generali espresse nel documento presentato dal coordinatore nazionale, e affida alla delegazione nazionale trattante il mandato a:

* Procedere all’attuazione dei protocolli d’intesa firmati con l’Amministrazione
* Porre nella contrattazione sul FUA 2007 l’esigenza di riequilibrare il salario accessorio nei confronti delle posizioni A1, B1 e B2, anche attraverso una diversa parametrazione dell’indennità di professionalità, fermi restando il ripristino del fondo di sede nella misura raggiunta con l’accordo sul FUA 2005, e l’impegno – assunto negli anni scorsi – per l’attribuzione della posizione super ai B3 non riqualificati, come già operato sui C1 e A1 non riqualificati
* Avviare l’organizzazione dell’iniziativa nazionale da tenere a Roma entro il 15 ottobre p.v.

Approvato all’unanimità

Roma, 12 giugno 2007


ELEMENTI DI DISCUSSIONE PER LA
ASSEMBLEA NAZIONALE DEL MINISTERO DELL’INTERNO

ROMA, 12 GIUGNO 2007

Le strategie e le scelte, per la contrattazione integrativa nel ministero, non possono prescindere dal quadro generale che vede la conclusione positiva di una difficile vertenza con il governo per il rinnovo dei contratti pubblici di questo biennio, sullo sfondo di un rinnovato attacco tanto ai servizi pubblici, e al lavoro pubblico, quanto al vero e proprio ruolo della politica, nella vita sociale ed economica del Paese.
Questo ci affida un duplice obiettivo, che non possiamo eludere:
1. da un lato, si tratta di continuare a lavorare per la valorizzazione professionale – in termini di accresciuta responsabilità e autonomia – dell’amministrazione civile dell’Interno;
2. dall’altro, si tratta di sostenere sempre più questo processo con una contrattazione – soprattutto decentrata – di superiore qualità, una contrattazione che deve al tempo stesso rendere evidenti i benefici apportati alla cittadinanza, e il preminente ruolo del sindacato nel perseguimento di questi benefici.
Sul primo punto, va ricordato innanzitutto che nessuno, nel Paese, mette in discussione le funzioni dell’amministrazione civile, e la gestione civile della sicurezza a livello territoriale, quindi in eventuali ragionamenti sulla soppressione delle Province non dovrà essere, con queste, confuso il ruolo delle prefetture, che oggi appaiono insostituibile come centro di responsabilità territoriale di governo, e quindi garanzia generale dei diritti di cittadinanza. Siamo dunque disponibili, come già dimostrato durante la discussione della finanziaria 2007 (prima con la mobilitazione, e poi con il confronto con il governo) alla valorizzazione delle prefetture e del personale civile in un’ottica anche di razionalizzazione e recupero di risorse, mai saremo disponibili alla chiusura di essenziali presidi territoriali.
Va poi avviato, entro la fine di giugno, il confronto con l’Amministrazione sul lavoro della commissione costituita per l’attuazione del protocollo d’intesa sull’art.36/121, essendo indispensabile che il piano di interventi che si renderà necessario per implementare la presenza civile negli uffici della Polizia trovi una prima risposta già nella finanziaria 2008. Va appena ricordato che il modello per noi imprescindibile è quello della distinzione delle funzioni e della separazione delle responsabilità, come individuato nel protocollo d’intesa sul nuovo Ufficio tecnico-logistico provinciale.

Va dunque dato seguito ai primi interventi in attuazione del protocollo d’intesa sull’immigrazione, che per noi rimane un primo importante esempio di accordo che procede a stabilizzare lavoratori precari, e a individuare puntualmente le risorse umane e finanziarie da destinare alla gestione di una funzione – l’immigrazione – che rimane strategica per il Paese, e sulla quale abbiamo con la nostra vertenza dato un altolà alle tentazioni di esternalizzazione (dove rimane ancora da cancellare la convenzione con Poste spa), e avviato una significativa retromarcia con la stabilizzazione di 650 interinali, alla quale stiamo facendo seguire una verifica sulle altre figure di lavoro precario utilizzate dall’amministrazione.
Va pure sviluppato il percorso – già iniziato con l’avvio del confronto sulle funzioni degli assistenti sociali – che condurrà ad un protocollo d’intesa sulle funzioni del ministero in materia di disagio sociale, e dunque sulla valorizzazione delle funzioni esercitate in materia tanto dal Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione al centro, quanto dalle prefetture sul territorio.
Va infine data attuazione all’atto di concertazione che ha individuato nuovi posti di funzione amministrativa e informatica per la dirigenza dell’area 1, introducendo nelle prefetture la novità della gestione del personale da parte dei dirigenti o funzionari contrattualizzati.

Sul secondo punto, confermiamo la volontà di modificare comunque i meccanismi di riqualificazione, perché ne avvertiamo la necessità anche a prescindere dall’eventuale introduzione – che condividiamo – del nuovo sistema di classificazione proposto nella piattaforma per il rinnovo della parte normativa del CCNL. In particolare, deve essere arricchito il criterio di apprezzamento dei percorsi culturali, per integrare i vecchi punteggi con la nuova realtà didattica universitaria, e introdurre criteri di valutazione delle attività formative e delle responsabilità esercitate, richiamando tutte le parti al rispetto di impegni che insieme abbiamo assunto, con la firma del primo CCI di ministero il 28 giugno 2000.
Soprattutto, riteniamo abbondantemente esaurita la fase “risarcitoria” motivata dalle vicende del ministero “separato” (che abbiamo conosciuto tra 1980 e 1995), e crediamo sia necessario legare i prossimi processi di riqualificazione al conseguimento di effettive funzioni superiori, “spalmando” sul territorio le posizioni da attribuire.
Inoltre, riteniamo indispensabile – con l’accordo sul FUA 2007 – l’aumento del fondo di sede, al di là della dovuta ristorazione della quota raggiunta con l’accordo sul FUA 2005 (400 euro lordi procapite), e chiederemo che una parte di questo aumento venga vincolato alla retribuzione di tangibili miglioramenti verificati nei servizi forniti alla cittadinanza. Confermiamo la nostra volontà di attribuire ai lavoratori della B3 non ancora riqualificati la posizione economica super (così come deciso in funzione del FUA 2006, prima dell’inaspettato “buco” nei risparmi di gestione …).

Appare evidente che soprattutto le conquiste che innovano l’organizzazione del lavoro nel Ministero dell’Interno, da un lato, e alcune nostre specifiche richieste sui percorsi di riqualificazione e sul fondo di sede, dovranno costituire gli elementi fondanti della piattaforma con la quale chiederemo la fiducia delle lavoratrici e dei lavoratori per il rinnovo delle RSU. In questa prospettiva, lanciamo la proposta di una giornata di riflessione, da tenere nel ministero nella seconda metà di ottobre, allo scopo di dare alla nostra elaborazione la massima pubblicità possibile.

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