Medici – Legge di stabilità. Fp-Cgil: su Sanità è Province le Regioni non facciano da passacarte

07 Dicembre 2014

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Legge di stabilità. Fp-Cgil: su Sanità è Province le Regioni non facciano da passacarte

Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale

Legge di stabilità: su Sanità è Province le Regioni non facciano da passacarte

Roma, 4 dicembre 2014
“Ci spiace notare come sulla sanità si stia operando una partita di giro tra il Governo e le Regioni, con queste ultime che giocano al ribasso: accettare ulteriori tagli, dopo averne urlato l’insostenibilità, vuol dire abbandonare il proprio ruolo istituzionale e diventare, ci spiace constatarlo, i passacarte del Governo”. Con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale della Fp-Cgil nazionale, interviene in merito al dibattito sulla legge di stabilità e sull’ipotesi di accordo tra Regioni e Governo che prevederebbe un ulteriore taglio alla sanità.

“Il Presidente Chiamparino – aggiunge la sindacalista – dovrebbe difendere il sistema sanitario pubblico, che ha già subito 31 miliardi di tagli tra il 2011 e il 2015, preoccuparsi dei precari in scadenza. Invece accetta che il Governo non rispetti gli accordi presi nel Patto per la salute, chiuso pochi mesi fa. Quanto alle Province, ad essere seri si dovrebbe pretendere prima di tutto l’attribuzione delle funzioni. È insensato trasferire personale senza avere certezze sui paventati esuberi e sapere a chi finiranno competenze niente affatto marginali come la sicurezza di 5.100 istituti superiori, la manutenzione delle strade provinciali, le politiche attive sul lavoro rivolte ai giovani, la tutela dell’ambiente e del territorio”.

“I Presidenti delle Regioni non siano meri esecutori. Non è il loro ruolo aiutare il Governo a uscire dal pantano in cui si è voluto ricacciare perché sordo a ogni allarme. Lo avevamo avvertito sul disastro che stava abbattendosi sulle Province, e adesso non siamo i soli a farlo. Lo avevamo avvertito, a dire il vero in compagnia dello stesso Presidente Chiamparino, anche della riduzione dei livelli essenziali di assistenza in caso di ulteriori tagli alla sanità. Servono passi indietro, non accordicchi. Continueremo a farglielo capire – conclude Dettori – riempendo le piazze di tutta italia e svuotando i luoghi di lavoro in occasione dello sciopero generale del 12 dicembre”.

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