Comunicato su esito dell’incontro con il Segretario Generale

02 Maggio 2019

UNA NON RIFORMA

Non abbiamo una valutazione ancora compiuta sull’esito della riunione dell’altro giorno sul progetto di riorganizzazione presentato dall’Amministrazione, solo perché vogliamo verificare quante e quali osservazioni avanzate dalla parte sindacale verranno recepite.

Ma, indipendentemente dall’esito di questo confronto, non possiamo che ribadire il giudizio critico contenuto nelle osservazioni che abbiamo inviato, che si possono rintracciare al seguente link: https://www.fpcgil.it/2019/04/30/nota-di-osservazioni-fp-cgil-alla-proposta-di-riorganizzazione-del-mibac/.

In sostanza ci è stata confermata l’impostazione anticipata dalle famose slides e tale impostazione ha registrato la mancata condivisione della stragrande maggioranza del tavolo sindacale.

Da parte nostra abbiamo semplicemente approfondito i punti che avevamo esposto nella nostra nota di osservazioni, in particolare:

  • abbiamo ribadito la nostra netta contrarietà alla ulteriore proliferazione di strutture centrali, in particolare rispetto alla proposta di istituire una nuova DG Contratti e rispetto alla rimodulazione dei compiti del Segretariato Generale che lo caratterizzeranno più come organo gestionale che come ufficio di indirizzo programmazione e controllo. Relativamente alla linea del controllo abbiamo rilevato la contraddizione rispetto al mantenimento di funzioni di spesa in capo si Segretariati interregionali ed allo stesso tempo l’attribuzione della dipendenza diretta con il Segretariato Generale e di compiti ispettivi sul territorio che assommano in un unico soggetto le funzioni di gestore della spesa per gli Uffici privi di autonomia e di controllore sulla gestione stessa. Nella riunione ci è stato peraltro chiarito che la nuova organizzazione prevede la soppressione dei Comitati Regionali dei Soprintendenti sulla base di un rafforzamento dei poteri di indirizzo e controllo della DG ABEAP;

  • rispetto all’articolazione territoriale proposta abbiamo sottolineato la disfuzionalità della creazione di strutture di gestione che operano su base interregionale, con una operazione che sembra esclusivamente indirizzata al risparmio di posizioni dirigenziali da recuperare al centro e che allontana ancora di più gli Uffici direzionali dai luoghi della cultura amministrati. Ci pare nebulosa l’idea delle Reti Museali, che non ci pare corrisponda all’obiettivo espresso di valorizzazione del patrimonio diffuso, ma semplicemente ad una semplificazione dell’attuale modello;

  • non abbiamo riscontrato un progetto riorganizzativo che veramente rafforzi i sistemi di tutela: si mantiene intatta la separazione organizzativa con i cicli di valorizzazione, non si interviene sulla ingiustificata proliferazione dei Musei autonomi, addirittura si è messo in discussione, dopo il primo annuncio fatto con le slides originarie, il rientro delle Biblioteche annesse ai Musei autonomi nel loro alveo naturale, non ci pare che mettere in piedi due o tre Soprintendenze in più risolva il loro problema di funzionamento, si continua ad insistere su una linea gerarchica tra Soprintendenze Archivistico Bibliografiche e gli Archivi di Stato che non aveva senso, se non nell’ottica appunto del ridimensionamento del sistema degli Archivi, nessun recupero di Dirigenze per gli stessi Archivi e le Biblioteche.

Su tutti questi punti il Segretario Generale ha promesso un approfondimento e vedremo, senza troppe speranze, quali soluzioni sortiranno, tenuto anche conto del fatto che noi non ci siamo limitati all’esercizio della critica ma abbiamo avanzato proposte precise e articolate, peraltro contenute nella più volte citata nota di osservazioni, ma anche nei documenti che abbiamo presentato negli ultimi tempi, in particolare nella piattaforma che abbiamo presentato per le recenti elezioni del Consiglio Superiore.

Ma se l’impianto dovesse rimanere quello annunciato noi non potremo che rilevare una perfetta linea di continuità con la riorganizzazione operata dal precedente Ministro con una accentuazione centralistico burocratica ancora maggiore. Altro che cambiamento. Restano in piedi tutti i motivi per continuare la nostra battaglia in difesa della tutela del Patrimonio Culturale, e si può stare certi che sarà nostra cura proseguirla insieme a tutti coloro che hanno a cuore la corretta applicazione dell’art.9 della Costituzione.

FP CGIL Nazionale

  Claudio Meloni

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto