Difesa: Cgil Cisl Uil, Guerini ci convochi, no penalizzazione 26.000 dipendenti civili

18 Ottobre 2019

“Serve un incontro col ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, necessario per avviare una discussione sulle criticità che ormai da troppo tempo permangono irrisolte nel Dicastero e che continuano a comprimere fortemente le potenzialità e la capacità operativa ed industriale della difesa”. A rivendicarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, nel sottolineare come “le criticità stanno mortificando il prezioso lavoro delle alte professionalità civili attualmente occupate e con esso le opportunità di sviluppo di carriera e di crescita economica individuale che, invece, negli anni sono state sempre accordate a tutti gli altri dipendenti della Pa”.

L’incontro richiesto è per i sindacati “un’esigenza che, se possibile, avvertiamo in maniera ancora più forte oggi, alla luce degli insoddisfacenti risultati prodotti al tavolo con l’amministrazione difesa e in considerazione del residuo tempo rimasto a disposizione prima della fine dell’anno per cercare di risolvere questioni che attengono esclusivamente all’esercizio della responsabilità politica del Ministero, e che ci costringe a ritenere non più ulteriormente procrastinabile e, anzi, urgente l’avvio di un confronto serio e responsabile con il Ministro Guerini”.

“Sono infatti – fanno sapere Fp Cgil, Cisl Fp e UilPa – tuttora giacenti al Mef i fondi derivanti dai risparmi di gestione conseguenti l’applicazione della legge 244/2012 per gli anni 2016, 2017 e 2018 che, per effetto della medesima, avrebbero già, e da tempo, dovuto confluire nel Fondo Risorse Decentrate del personale civile della Difesa ed essere impegnate per avviare gli sviluppi economici di una buona fetta di personale civile entro quest’anno, come da accordo sottoscritto l’anno scorso”.

“Il Ministro ci convochi quanto prima, sarà nostra cura illustrargli la situazione e renderlo partecipe dell’esigenza di produrre un intervento risolutivo e urgente che sblocchi la situazione di impasse venutasi a creare alla Difesa, non certo per colpa dei lavoratori che, invece, attendono legittimamente di poter disporre dei fondi ad essi destinati nei tempi e nei modi a suo tempo concordati, ovvero entro quest’anno”, concludono.

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